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OMELIA DELLA DOMENICA

Dio offre a Salomone ricchezze ed egli chiede Sapienza, questo è il vero Tesoro. Chi non lo sceglie perde. La preziosità del Regno è la presenza dello Spirito con i suoi infiniti doni.

Letture:
1 Re 3,5. 7-12
Romani 8,20-30
Matteo 13,44-52

Tesoro nascosto

Gesù fa uso di molti paragoni quando annuncia il Regno di Dio. Ciascuno ha un suo aspetto. Il testo che ascolteremo domenica ci insegna che il Regno dei Cieli è simile a un tesoro nascosto o come una perla preziosa o come una rete dove si scelgono i pesci migliori. Per il Regno si deve investire tutto per restare con ciò che è migliore. Per il Regno vale la pena di vendere tutto ciò che si possiede, per avere ciò che vale più di tutto quello che abbiamo.

Nel nostro cuore esiste sempre il desiderio di trovare un tesoro. Il tesoro del Regno, quando viene scoperto, diventa una ricerca che vale più di tutte le avventure. Paolo scrive: “mi sono privato di tutto, e tutto considero come spazzatura al fine di guadagnare Cristo e essere ritrovato in Lui” (Fil 3, 8). Salomone chiede a Dio la sapienza mentre gli erano state offerte tutte le ricchezze. Con essa però egli ha tutte le altre ricchezze. E’ come disse Gesù: “ cercate prima il Regno dei Cieli e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù” (Mt 6,33). Noi restiamo, invece, con le piccole soddisfazioni che ci fanno perdere però la soddisfazione totale. Le persone che hanno fatto tanto per il Regno di Dio e per il bene dell’umanità, lo hanno fatto perché hanno scoperto il tesoro che vale più della vita. Coloro che non lo scelgono sono come quelli della parabola, come i pesci che vengono separati e gettati fuori.

La scelta che facciamo mette nella mani di Dio il nostro futuro. Se non lo chiediamo, Dio rispetta ma sempre offre la sua grazia redentrice. Coloro che invece accolgono il Regno diventano “apostolo” – inviati di Dio – per annunciare le sue ricchezze. La testimonianza più grande è la gioia di averlo incontrato e aver dato la vita per esso. Il Salmo ci fa pregare dicendo che i comandamenti di Dio valgono più di milioni in oro e in argento. Essi sono la migliore eredità (S. 118). La preziosità del Regno è la presenza dello Spirito. Egli costituisce la Ricchezza – Dono dato da Dio. La Sapienza di Dio è lo Spirito Santo che ci è dato in abbondanza con i suoi infiniti doni e non solamente i sette doni menzionati usualmente.

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UN’ARTISTA A TUTTO TONDO: MARIA LUISA FORENZA, UNA REGISTA ALLA RICERCA DEL RACCONTO DELLA REALTÀ

CINEMA (Roma) – Una donna che, attraverso la macchina da presa, è sempre in continua sperimentazione di nuovi progetti, tutti con un uno scopo comune: far conoscere e raccontare la realtà allo spettatore: il suo nome è Maria Luisa Forenza, regista e autrice di origini calabro-lucane. Appassionata del genere documentaristico la realtà fa da padrona nei suoi lavori attraverso i quali si rispecchia la sua incessante ricerca sul senso delle cose. Laureata in Lingue e letterature straniere, consegue il diploma di Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Successivamente lavora come assistente alla regia in produzioni cinematografiche al fianco di Dino Risi, Francesco Maselli, Enrico Montesano, Giancarlo Sepe, Raf Vallone e Tony Musante.

Nel 1992 partecipa, a Belgrado, ad un corso di regia guidato da Dusan Makavejev che la porta a realizzare cortometraggi dal titolo “Danica” e “Breakfast in Belgrade”. Per RaiTre gira documentari- mediometraggi su temi dal taglio storico – sociale come infibulazione, immigrazione, operai in fabbrica, ex confinati politici, adolescenti. (“Anab e le sue sorelle”, “Esquilino City”, “Ragazze FIAT”, “Ritorno a Ventotene”, “Io, tu e Lorenzo”). Produce documentari – inchiesta di impegno e ricerca storica: “Guatemala Nunca Mas”,racconto del genocidio del popolo Maya con Rigoberta Menchù e proiettato durante il Festival del Cinema di Venezia (1999), il Festival di Torino e premiato al Festival del cinema di Salerno. Inoltre realizza due lungometraggi per la “Grande Storia” in prima serata su RaiTre: “Mussolini: l’ultima verità”, e il “Carteggio Churchill – Mussolini: l’ultima verità” (2004). Coproduce il medio metraggio “The Unholy battle for Rome” (“Roma nazista”), la liberazione di Roma nel 1944 attraverso il racconto di testimoni. Nel 2008-2009 realizza, fra Italia e Svezia, “Albino Pierro. Inchiesta su un poeta” in onda su RaiUno e Rai Educational, un documentario sui grandi lirici del Novecento italiano da cui poi ne ha tratto uno spettacolo teatrale per immagini, musica e poesia dal titolo “Albino Pierro. Scenari di un poeta”. La redazione dei Papaboys ha rivolto un’intervista alla regista per approfondire il suo percorso lavorativo nel mondo del cinema.

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CAMPANIA – ACCORDO REGIONE E MINISTERO LAVORO PER INSERIMENTO IMMIGRATI

Un accordo quadro per la realizzazione di azioni in materia di inserimento lavorativo e integrazione sociale degli immigrati in Campania. Lo hanno presentato questa mattina, nella sede della Giunta regionale campana a Palazzo Santa Lucia, il direttore generale all’Immigrazione del ministero del Lavoro, Natale Forlani, e l’assessore al Lavoro della Regione Campania Severino Nappi. Si tratta, ha spiegato Nappi, “di costruire un sistema nel quale l’immigrato abbia una forma di sostegno, che punti a creare le condizioni di accesso nel mondo produttivo”.

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IMMIGRAZIONE- PORRO(UGL):“RAPPORTO INPS RIVELA DATI POSITIVI SU INTEGRAZIONE”

IMMIGRAZIONE E LAVORO (Roma) – “Concordiamo con quanto dichiarato dal direttore dell’Inps riguardo il lavoro regolare quale tappa fondamentale per l’integrazione degli immigrati, auspichiamo tuttavia che nei prossimi rapporti si possano rilevare ulteriori miglioramenti soprattutto delle condizioni retributive e lavorative degli stranieri”.

Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Marina Porro, commentando i dati del IV Rapporto sui lavoratori di origine immigrata negli archivi dell’Inps, presentati oggi a Roma dal direttore generale dell’Istituto, ed evidenziando come “i dati diffusi fanno riflettere su quanto siano importanti gli immigrati per il nostro sistema Paese, anche se sono ancora confinati ai lavori meno retribuiti e spesso rifiutati dagli italiani. Uno su sei, infatti, è addetto alla cura e all’assistenza delle persone, costituendo uno dei pilastri del welfare che, a livello pubblico, è estremamente carente”.

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BENEDETTO XVI: GLI STATI ADOTTINO ENERGIE PULITE E NON PERICOLOSE PER L’UOMO.

BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – I governi utilizzino energie ambientali pulite e rispettose per l’ambiente, evitando il ricorso ad una tecnologia pericolosa per l’uomo. È quanto Benedetto XVI ha chiesto ai nuovi ambasciatori presso la Santa Sede di sei Stati – Moldova, Guinea Equatoriale, Belize, Siria, Ghana e Nuova Zelanda – ricevuti stamattina in Vaticano per la presentazione delle Lettere credenziali. Nel discorso collettivo, pronunciato in lingua francese, il Papa ha ribadito che la riflessione sulla tutela dell’ambiente non deve essere condizionata da fini politici o economici. “Il primo semestre di quest’anno è stato segnato da innumerevoli tragedie che hanno colpito la natura, la tecnologia e le persone”. Ma ciò che più importa fra loro “è l’uomo”, non la tecnica, né gli interessi di parte. Inizia così, in modo molto netto, il discorso che Benedetto XVI rivolge ai sei ambasciatori seduti di fronte a lui nella Sala Clementina, le cui provenienze geografiche – i cinque continenti – simboleggiano l’universalità dei temi sui quali il Papa intende sollecitare una precisa riflessione. Il Pontefice non cita espressamente le catastrofi cui fa riferimento, peraltro impossibili da equivocare, ma afferma che “l’entità di tali disastri ci interroga”: L’uomo, al quale Dio ha affidato la gestione della natura, non può essere dominato dalla tecnologia e diventare suo oggetto. Questa consapevolezza deve indurre gli Stati a riflettere insieme sul futuro a breve termine del pianeta, sulle loro responsabilità per quanto riguarda la nostra vita e la tecnologia. L’ecologia umana è un imperativo. Adottare uno stile di vita che rispetti l’ambiente e sostenere la ricerca e lo sfruttamento di energie pulite, rispettose del patrimonio della creazione e innocue per gli esseri umani, devono essere priorità politiche ed economiche”. 

È necessario “rivedere completamente il nostro approccio alla natura”, che “non è solo un divertimento o uno spazio utilizzabile”, ha insistito Benedetto XVI. Anche perché, ha asserito, in assenza di uno “stile di vita complessivo, che rispetti l’alleanza tra uomo e natura”, la famiglia umana “potrebbe scomparire”.

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AL VIA LE VACANZE ESTIVE: DOPO LE COLONIE MARINE E MONTANE ANCHE LA SCUOLA DIVENTA UN CAMPEGGIO

GIOVANI (Italia) – La scuola sta per concludersi e i ragazzi, per tre mesi, andranno in vacanza. Un problema che per i genitori che lavorano si presenta ogni anno, perché non hanno molta disponibilità di tempo da dedicare ai propri figli. Così alcuni Comuni italiani, pur con i bilanci sempre più critici, hanno deliberato che una scuola su quattro rimarrà aperta – dalle materne alle medie – affinché madri e padri non si affannino, prima delle agognate ferie, nella ricerca di una struttura che accolga i loro ragazzi. 

Negli ultimi due anni, la richiesta di campi estivi è aumentata un po’ ovunque in Italia: +10% a Torino e Milano, +5% a Bolzano dove le attività estive si svolgono soprattutto all’aperto, +15% a Roma e Napoli. Il personale che si occupa di accudire i bambini proviene da cooperative e associazioni, perlopiù del mondo cattolico, e il servizio dura fino alla fine di luglio. Ci si chiede: è giusto far rimanere i bambini, due mesi in più, a scuola? “Meglio a scuola, nei parchi e nei musei cittadini, con personale comunque già utilizzato in questo genere di attività”, dice Aldo Fortunati, direttore della ricerca dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, l’osservatorio nazionale più autorevole in materia di servizi per l’infanzia. Aggiunge poi: “Se le scuole materne e quelle elementari non restassero aperte sotto forma di centri estivi, si verificherebbe il paradosso che mentre i nidi per la fascia 0-3 anni funzionano, i bimbi più grandi dovrebbero rimanere a casa”. 

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“IL SOGNO ITALIANO: ALBANIA-PUGLIA VENT’ANNI DOPO”, AD OTRANTO UN CONVEGNO DI STUDI SULL’ACCOGLIENZA

SOLIDARIETA’ (Otranto) – Il sogno italiano: Albania-Puglia vent’anni dopo”, nel contesto delle celebrazioni per il ventennale degli sbarchi dei cittadini albanesi sulle coste italiane. Il convegno si svolge presso il Castello Aragonese e, spiegano gli organizzatori, è “un’occasione importante” perché tutta l’Italia possa “ricordare lo slancio amorevole, di autentica carità cristiana, con il quale Otranto aprì il cuore, le braccia e le porte ad una sofferente minoranza oppressa a poche miglia dalle coste italiane”.

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TETTAMANZI E I PARADOSSI DELLA SOCIETÀ: LA GUERRA, GLI ATTACCHI ALLA MAGISTRATURA E L’IMMIGRAZIONE

SOCIETA’ (Milano) –“Stiamo vivendo giorni strani, i più dotti potrebbero dirli giorni paradossali»: questo è il pensiero dell’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi che, durante l’omelia per la celebrazione della Domenica delle Palme in Duomo, ha espresso le sue riflessioni sulla società definendola paradossale. Nell’interrogarsi sulla questione, l’omelia del cardinale presentava chiari riferimenti a personaggi politici della scena italiana: “Ad esempio, per stare all’attualità: perché ci sono uomini che fanno la guerra, ma non vogliono si definiscano come “guerra” le loro decisioni, le scelte e le azioni violente? Perché molti agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni? E ancora: perché tanti vivono arricchendosi sulle spalle dei paesi poveri, ma poi si rifiutano di accogliere coloro che fuggono dalla miseria e vengono da noi chiedendo di condividere un benessere costruito proprio sulla loro povertà?”.

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TRAGEDIE DEL MARE. DOLORE SENZA NOME? L’EDITORIALE DI PADRE LOMBARDI

DALL’ITALIA (Lampedusa) – Benedetto XVI continua a seguire con apprensione il dramma degli immigrati in fuga dal Nord Africa che, a rischio della vita, cercano di attraversare il Mediterraneo per approdare sulle coste europee. Ascoltiamo in proposito il direttore della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano: L’ennesima tragedia di naufragio in mare di un gran numero di migranti e fuggiaschi fra l’Africa e l’Europa ha suscitato giustamente una vasta e profonda emozione.

Sono certamente molte centinaia gli sconosciuti scomparsi negli ultimi mesi, migliaia e migliaia negli anni recenti nel Mediterraneo, e tornano alla mente le decine di migliaia di boat people vietnamiti che persero la vita in mare nei primi mesi del 1979. Fuggire dalla fame, dalla povertà disumana, dall’oppressione, dalla violenza, dalla guerra…a rischio di morire fra i flutti senza lasciare traccia, neppure un ricordo del proprio nome. Molte volte, in questi giorni, si è parlato di dolore “senza nome”. La compassione ci obbliga a non dimenticare, a fare memoria, come di fronte ad altre indicibili tragedie dell’umanità, di una storia che è nostra, in solidarietà con i poveri della terra.

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IL 25 APRILE TUTTI ALL’ANGELUS DEL PAPA, EVENTO DI METER PER LA GIORNATA CONTRO LA PEDOFILIA

MINORI (Roma) – Tutti gli amici di Meter e chi tutela ed educa l’infanzia a Castelgandolfo per l’Angelus papale del 25 aprile prossimo. È questa l’iniziativa lanciata da don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter onlus (www.associazionemeter.org), che vedrà coinvolti i volontari, gli operatori e le famiglie di Meter, che da oltre vent’anni ha fatto della lotta alla pedofilia la sua battaglia quotidiana.

“Lunedì 25 aprile alle 12, nella residenza papale di Castelgandolfo – ha spiegato don Di Noto – parteciperemo alla recita dell’Angelus, durante la quale il Santo Padre Benedetto XVI ricorderà la XV Giornata dei Bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza. Contro la pedofilia. Quest’anno la provvidenza di Dio – ha aggiunto – ha fatto coincidere il XV anno con il periodo pasquale, che in maniera illuminante sembra coincidere con il tema della Giornata, ‘Abbiamo ritrovato la vita’.

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UN MARE DI DISPERAZIONE: NAUFRAGA NEL MEDITERRANEO UN BARCONE CON TRECENTO MIGRANTI

Dall’Italia (Lampedusa) – Ancora una tragedia delle migrazioni nel Mediterraneo. Dopo la morte, il 3 marzo, di 70 eritrei che cercavano di fuggire alle persecuzioni e alle violenze del conflitto in Libia, un’altra sciagura si è consumata in mare questa notte con il naufragio di un barcone con più di 300 persone. Sulla base delle testimonianze raccolte dai sopravvissuti giunti sull’isola di Lampedusa, come riferisce l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, sulla barca affondata c’erano soprattutto eritrei e somali. Quarantotto le persone tratte in salvo da due motovedette della guardia costiera, in acque di giurisdizione di Malta (competente per la ricerca e soccorso in quell’area). Tra i superstiti giunti a Lampedusa – sottoposti alle cure mediche, infreddoliti e alcuni sotto choc – ci sono otto donne, tra cui una all’ottavo mese di gravidanza, ma le sue condizioni non sono preoccupanti e anche il bimbo, rassicurano fonti sanitarie, sta bene.

Un numero imprecisato di migranti risultano attualmente dispersi a seguito del ribaltamento del natante, ma si teme che i morti possano essere più di 250. Circa 20 cadaveri sono stati avvistati, ma non sono stati ancora recuperati, nella zona dell’affondamento a circa 40 miglia da Lampedusa. Lo confermano fonti della guardia costiera, le quali spiegano che non è possibile, al momento, fornire una stima esatta del numero dei corpi avvistati da un elicottero impegnato nelle ricerche, insieme a numerosi altri mezzi navali. In zona sta operando anche un aereo maltese. Coinvolto nelle ricerche il peschereccio che era stato inviato in zona per partecipare alle operazioni di soccorso.

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AIUTO DISABILI, PULIZIA GIARDINI, COMPAGNIA ANZIANI: DOMANI IN ISRAELE “GIORNATA DELLE BUONE AZIONI”

TERRASANTA (ISRAELE) – Domani in Israele si celebra la “Giornata delle buone azioni”, che coinvolge migliaia di persone, invitate, almeno per un giorno, a compiere un gesto di altruismo e volontariato. La giornata è promossa da Ruach Tova (“Spirito positivo”), un’organizzazione umanitaria israeliana che promuove la partecipazione attiva nella società e vuole essere il punto di contatto tra persone disposte a svolgere un’attività di volontariato e le organizzazioni che invece hanno bisogno di aiuto e cercano volontari. In questo senso Ruach Tova ha messo in contatto oltre 32 .000 volontari, con 1.800 associazioni bisognose.

Le iniziative in agenda per domani sono moltissime: aiuto ai disabili, pulizia di giardini, aiuto e compagnia agli anziani. La giornata si celebra dal 2007 e raggiunse una certa notorietà nel 2009 quando, tra le altre iniziative simboliche ci fu anche quella di un concerto speciale: un’orchestra di 13 ragazzi palestinesi di un campo vicino a Jenin, fu invitata presso il centro dei sopravvissuti all’Olocausto di Holon, nella periferia di Tel Aviv. Giovani palestinesi ed anziani ebrei festeggiarono insieme, facendo memoria della Shoah, trascorrendo alcune ore in un’occasione unica di conoscenza e scambio. Al ritorno a Jenin, tuttavia, l’orchestra palestinese venne sciolta ed il direttore licenziato, a causa delle accuse mosse da alcuni responsabili palestinesi di aver strumentalizzato i giovani musicisti in un’iniziativa contraria allo spirito nazionale.

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DALLA CARITAS 2.500 POSTI IN 93 DIOCESI ITALIANE PER ACCOGLIERE PROFUGHI E IMMIGRATI

CHIESA CATTOLICA (Roma) – Duemilacinquecento posti distribuiti in 93 diocesi sono a disposizione per l’accoglienza dei profughi che i conflitti in Nord Africa stanno spingendo sulle coste italiane. Lo ha annunciato il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), mons. Mariano Crociata, illustrando oggi a Roma in conferenza stampa il comunicato finale del Consiglio permanente dell’organismo dei Vescovi italiani, svoltosi dal 28 al 30 marzo scorsi. Le strutture disponibili per l’accoglienza nelle Diocesi italiane afferiscono direttamente o indirettamente alle Caritas; duecento posti sono stati trovati nella “Casa della fraternità” dell’Arcidiocesi di Agrigento, “la più esposta – ha spiegato Crociata – all’emergenza profughi per la presenza nel suo territorio dell’isola di Lampedusa e, per questo, anche la più sostenuta da Caritas italiana”.

Si tratta di un segno concreto, ha affermato mons. Crociata, che si accompagna “all’incoraggiamento all’accoglienza verso persone che rischiano la vita, non solo per venire in Italia ma già nei Paesi d’origine, che la Chiesa italiana rivolge a tutti”. Anche all’Europa. Infatti, “un coinvolgimento degli altri Paesi dell’Unione, sia per quanto riguarda l’emergenza immediata che per le esigenze di più lunga durata, rappresenta un test del livello di tenuta dello stesso processo di unificazione europea che non può essere limitato all’aspetto economico, ma deve investire soprattutto quello sociale”. Un “metodo” quindi, quello del coinvolgimento dei Paesi europei, per creare “una cultura condivisa”. Significativo il richiamo del Card. Bagnasco alla “necessità che l’Europa che è, non da oggi, in debito verso l’Africa sappia evitare l’illusione di poter vivere sicura chiudendo le porte al grido dei popoli in difficoltà: soltanto autentiche politiche di cooperazione potranno assicurare a tutti sviluppo e pace duratura”. A questo riguardo “la Chiesa in Europa non è insensibile”, ha affermato mons. Crociata, preannunciando un intervento del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee sull’emergenza umanitaria determinata dalle tensioni politiche in Nord Africa.

Sull’intervento militare in Libia “la preoccupazione costante dei Vescovi – ha sottolineato Crociata – è stata la tutela dei civili inermi e dei più deboli, che muta a seconda delle circostanze”, nella convinzione che “vada perseguita la strada della diplomazia come premessa per individuare una ‘via africana’ per il superamento dei conflitti”. Nel corso dei lavori del Consiglio permanente, “alla lettura credente del momento presente” si è accompagnata la “valutazione del momento culturale in Occidente”, che “riguarda anche il modo di reagire a queste situazioni di crisi”. La tentazione di chiudersi nel particolare e nel privato, frutto di un “paradigma antropologico che sostituisce la persona con l’individuo”, interpella, secondo mons. Crociata, “il nostro sforzo educativo”, richiamando alla necessità di “aprire a una visione più ricca dell’essere umano non solo come individuo ma come essere sociale”. In questa temperie culturale si inserisce il problema demografico, al quale sarà dedicato il prossimo
Rapporto del Progetto culturale della CEI.

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IMMIGRATI, DOMANI A RADIO VATICANA INCONTRO CARITAS SULLA COLLETTIVITÀ POLACCA A ROMA

SOCIETÀ (Roma) – Domani alle 17, presso la sala conferenze di Radio Vaticana, si terrà il primo di una serie di incontri dedicati alle collettività di immigrati a Roma, con l’introduzione di padre Federico Lombardi. L’iniziativa, promossa dalle organizzazioni cui fa capo l’Osservatorio Romano sulle Migrazioni (Caritas diocesana, Camera di Commercio e Provincia di Roma), si propone di presentare questi gruppi nazionali che ormai costituiscono parte strutturale del tessuto sociale della Capitale e dell’intera area romano-laziale. Gli incontri sono imperniati sul più ampio coinvolgimento non solo delle realtà istituzionali, sociali e religiose (a partire dai cappellani degli immigrati, coordinati dalla Fondazione Migrantes), ma anche delle strutture collegate a queste stesse collettività, dalle ambasciate alle associazioni, dagli imprenditori ai mediatori culturali, ai giornalisti e così via.

L’incontro di apertura è dedicato alla Polonia, di cui, nella ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, va ricordata la partecipazione a diverse iniziative del Risorgimento e, durante le tragiche vicende della seconda guerra mondiale, l’apporto che il II Corpo d’Armata polacco diede per sfondare la “linea Gustav” e, quindi, la “linea Gotica” per liberare Bologna, a costo di 4.000 morti e 9.000 feriti. Questi soldati erano poco più di 100.000, all’incirca tanti quanti sono adesso gli immigrati polacchi, dei quali un quinto è concentrato nell’area romana. Pur rappresentando l’ottava collettività per consistenza numerica e pur essendo l’Italia molto amata dai polacchi, come attestano diverse indagini, il nostro paese non sta in cima alle preferenze dei migranti di Varsavia e dintorni che, avendo fruito di un’ottima formazione, si indirizzano altrove (ad esempio in Gran Bretagna) per trovare più significativi sbocchi professionali. La collettività polacca, nella quale le donne incidono per il 70%, è uno dei casi più significativi del cosiddetto “spreco dei cervelli” e, ciò nonostante, si tende ancora a inquadrarle sempre come collaboratrici domestiche.

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POVERTÀ E FALSE IDEOLOGIE CONTRO LA FAMIGLIA. IL PAPA: NON POSSIAMO RESTARE INDIFFERENTI

BENEDETTO XVI (Bogotà) – “Non possiamo rimanere indifferenti” di fronte agli attacchi che subisce oggi la famiglia, cellula fondamentale della società: è quanto afferma Benedetto XVI nel messaggio in occasione dell’incontro in corso a Bogotà, in Colombia, dei vescovi responsabili delle Commissioni episcopali della Famiglia e della Vita in America Latina e nei Caraibi. La famiglia è il “valore più desiderato” dai popoli dell’America Latina. Ma molte famiglie – sottolinea il Santo Padre – soffrono a causa di molteplici “situazioni avverse provocate da rapidi mutamenti culturali, dall’instabilità sociale, dai flussi migratori, dalla povertà, da programmi di educazione che banalizzano la sessualità e da false ideologie”. Di fronte ad un simile scenario, “non possiamo rimanere indifferenti”. “Nel Vangelo – aggiunge il Papa nel messaggio letto dal cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia – troviamo la luce per rispondere a queste sfide senza scoraggiarci”.

Sarà importante, quindi, qualsiasi impegno volto a sostenere la “famiglia, fondata sull’unione indissolubile tra un uomo e una donna”, in modo che “svolga la sua missione di cellula viva della società, sorgente di virtù, scuola di convivenza costruttiva e pacifica, strumento di concordia e ambito privilegiato in cui, con gioia e responsabilità, sia accolta e protetta la vita umana dal suo inizio fino alla sua fine naturale”. Si deve anche continuare ad incoraggiare i genitori “nel loro diritto e responsabilità fondamentale di educare le nuove generazioni alla fede e ai valori che nobilitano l’esistenza umana”. Il Papa si dice quindi certo che che la Missione Continentale promossa ad Aparecida possa rilanciare, nei Paesi dell’America Latina e dei Caraibi, la pastorale familiare. Le famiglie cristiane – conclude il Pontefice – sono chiamate ad essere “un vero soggetto di evangelizzazione e di apostolato” e a “prendere coscienza della loro preziosa missione nel mondo”.

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VIA CRUCIS 2011 ALL’INSEGNA DI SANT’AGOSTINO: UNA MONACA AGOSTINIANA AUTRICE DEI TESTI DELLE MEDITAZ

PASQUA (Roma) – Attraverso un comunicato speciale, la Sala Stampa vaticana ha reso noto il nome dell’autrice dei testi delle meditazioni per il rito della Via Crucis 2011 che, come di consueto, si svolgerà al Colosseo il 22 aprile, Venerdì Santo.Ad elaborare le meditazioni, quest’anno, sarà la monaca agostiniana Madre Maria Rita Piccione del monastero dei Santi Quattro Coronati di Roma e madre preside della Federazione delle Monache agostiniane. Le meditazioni verranno pubblicate in un libretto e saranno accompagnate da alcuni disegni realizzati da suor Elena Manganelli, anch’essa monaca agostiniana, appartenente al Monastero di Lecceto, vicino Siena.

La comunità del Monastero dei Santi Quattro Coronati si affaccia sul Colosseo, perciò con molta probabilità potrà seguire dalla terrazza del Monastero il rito della Via Crucis. Quest’anno la Pasqua cade il 24 aprile, lo stesso giorno del lontano 387 d.C., quando Sant’Agostino venne battezzato da sant’Ambrogio. Proprio per questa ragione quest’anno si è scelto di dedicare la Via Crucis alla memoria del vescovo di Ippona. Madre Piccione è, nell’ordine, l’ottava donna a cui un Pontefice affida la realizzazione dei testi di meditazione per il Venerdì Santo. Madre Anna Maria Canopi, abbadessa dell’abbazia benedettina “Mater Ecclesiae”, dell’Isola di San Giulio (vicino Novara) fu la prima donna ad aver avuto questo incarico nel 1993; successivamente, nel 1995, l’incarico venne affidato alla sorella Minke de Vries, monaca della comunità protestante di Grandchamp, in Svizzera. Nel 2002, invece, per scrivere le meditazioni furono assunti quattordici giornalisti accreditati presso la Sala Stampa vaticana, tra cui cinque donne: l’italiana Marina Ricci, la portoghese Aura Miguel, la francese Sophie de Ravinel, la messicana Valentina Alazraki e la tedesca Marie Czernin.

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VERSO IL I MEMORIAL PIO XII, PARLA IL PRESIDENTE DEL COMITATO ORGANIZZATORE ENRICO LA ROSA

SPECIALE PIO XII (Roma) – Il conto alla rovescia è iniziato. Tra meno di due settimane, il 10 aprile 2011, andrà in scena il “I Memorial Pio XII – Città di Santa Marinella”, il primo torneo sportivo dedicato a Papa Eugenio Pacelli. L’evento si svolgerà nelle giornate di venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 aprile e, oltre al torneo di calcio, prevede anche l’Annullo Speciale delle Poste Vaticane ed una mostra itinerante foto-documentaria su Papa Pio XII. I Papaboys hanno intervistato Enrico La Rosa, presidente del Comitato organizzatore del torneo.

D – Dottor La Rosa, com’è nata l’idea di organizzare il “I Memorial Pio XII – Città di Santa Marinella”?

R – L’idea è nata sulla spinta dell’intenso lavoro di ricerca svolto attorno alla figura di Pio XII dal Professor Livio Spinelli del GAR-Gruppo Archeologico Romano, sezione di Santa Marinella. Da questo lavoro, in particolare, è venuto in risalto lo stretto collegamento tra la figura del Pontefice e la città di Santa Marinella. In seguito l’incontro, provvidenziale, con Suor Margherita Marchione e l’Associazione dei Papaboys, la quale ha sposato immediatamente l’iniziativa dandole l’impulso decisivo.

D – Perché ancora oggi è importante ricordare la figura di Papa Pio XII?

R – Papa Pio XII., grande amico dello scienziato premio Nobel Guglielmo Marconi, ha fatto della comunicazione lo strumento principale della sua attività di Pontefice. La sua importanza, quindi, va ricercata soprattutto nelle sue encicliche, nei suoi discorsi, nei suoi radiomessaggi, documenti che vanno riscoperti per la ricchezza che contengono. Uomo di grandissima esperienza diplomatica, egli avverte che lo attende uno dei più travagliati periodi storici ed in numerose occasioni lancia il suo appello affinché non si giunga alla guerra fino al famoso radiomessaggio del 24 agosto del 1939, un ora grave, indirizzato a tutto il mondo in cui implora: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra”. Un monito che oggi ritorna attuale in un mondo che sembra aver dimenticato gli orrori della II guerra mondiale e che sembra non considerare la potenza distruttiva delle armi moderne.

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