MILANO – Il tema che papa Benedetto XVI ha affidato ai giovani per la prossima GMG di Sydney, e sul quale in questi mesi si è lavorato (“Avrete forza dallo Spirito santo e mi sarete testimoni”), è decisivo ed impegnativo per ogni giovane. C’è un mondo da percorrere nel segno della testimonianza e c’è una forza da accogliere perché sospinga il cammino. Non deve spaventare l’esigenza dell’obiettivo perché un giovane ha bisogno di coltivare mete importanti e passioni grandi che realizzino i suoi progetti. Deve, invece, consolare la certezza della presenza dello Spirito di Gesù perché un giovane ha bisogno di non sentirsi solo. Proprio sull’agire dello Spirito santo nella storia dell’uomo e nella vicenda di ciascuno si concentrerà la veglia in preparazione alla GMG del prossimo 17 maggio in Sant’Ambrogio che vedrà la presenza del Card. Dionigi Tettamanzi e dei giovani delle diocesi della Lombardia. Ciò che lo Spirito compie è sorprendente ed efficace. Suscita lo stupore di un giovane perché plasma la sua vita e realizza la sua libertà. È uno Spirito che agisce nel mondo dal giorno della sua creazione fino al tempo del suo compimento e, nello stesso tempo, parla alla quotidianità delle sfide e delle attese di ciascuno di noi. È lo Spirito della vita e della gioia, della consolazione e della verità, della perseveranza e della forza. Oggi un giovane ha bisogno di questi doni per poter sostenere la frammentazione del suo tempo, la fragilità dei suoi affetti, l’incertezza del suo domani.
Così, nella meditazione e nella preghiera della veglia, riscopriamo che lo Spirito del Signore, fin dall’origine del mondo, era presente là dove c’era confusione e oscurità e ha agito nella pianura della visione di Ezechiele, dove le ossa aride hanno ritrovato la vita. Dove uno sperimenta la dispersione e il vuoto, l’aridità e la disperazione, lì agisce lo Spirito di Dio. La sua forza dà ad un giovane la capacità di tornare a fare sogni importanti, come dice il profeta Gioele, e diventa segno di speranza e di libertà per tutti coloro che sono nella prova (Is 61). Questo è lo Spirito che, come diciamo ogni volta che rinnoviamo la nostra professione di fede durante l’eucaristia, è Signore e dà la vita.
E lo Spirito che, nella storia della salvezza, “ha parlato per mezzo dei profeti” parla ancora alla libertà di un giovane per rivelargli il suo progetto di vita come ha fatto con Maria. È Spirito che consola e guida alla verità, che perdona e rende testimoni. Così un giovane che oggi, in questo tempo, mette in gioco se stesso, sa di poter contare non su un generico spirito o su un’anonima energia, ma sullo Spirito di Gesù morto e risorto, che ci ha rivelato il volto di misericordia del Padre. In questo modo le paure e le incertezze si attenuano, il vuoto si colma e le solitudini trovano consolazione.
La contemplazione di questa parola e di questo agire di Dio deve generare, in un giovane, la gratitudine e la voglia di rendere lode. Per questo la veglia sarà un’occasione per cantare la gioia di questo dono e per sentirsi in comunione con tutti i giovani che coltivano la loro fede, in ogni angolo del mondo, e si stanno incamminando concretamente o idealmente verso l’appuntamento di Sydney.
Sabato 17 maggio 2008 – ore 20.45
Basilica di Sant’Ambrogio (Milano)
A cura del Servizio Giovani di PG e degli Oratori Diocesi Lombarde