Archivi del mese: novembre 2008

PRESENTATO QUESTA MATTINA A CATANZARO IL 1° FESTIVAL DEL SOCIALE PATROCINATO ANCHE DAI PAPABOYS

CATANZARO – S’è tenuta stamattina, nella sala della giunta provinciale di Catanzaro, la conferenza stampa di presentazione del primo Festival del Sociale. Si è così svelata al pubblico, in tutti i suoi aspetti, l’attesa kermesse che il 6 dicembre p.v. farà della città di Catanzaro il centro di una manifestazione unica nel suo genere.

Una manifestazione che, quindi, molto probabilmente, farà del capoluogo di regione una sorta di apripista in questo senso. Il primo Festival del Sociale è un progetto che ha come obiettivo primario la dimostrazione che le persone appartenenti alla cosiddetta “area del disagio” costituiscono, in realtà, una risorsa notevole per l’intera comunità civile e che verrà sviluppato e realizzato dalla “Life Comunication”, congiuntamente all’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Catanzaro. Ma non solo. Verrà finanziato parzialmente dall’ente Provincia di Catanzaro e cofinanziato dalla “Life comunication” attraverso sponsorizzazioni e – si spera – con la vendita dei biglietti del teatro “Masciari”. Vi sarà il patrocinio dell’associazione “Papaboys” e della Nazionale cabarettisti, col supporto della Consulta delle associazioni laiche della Curia di Catanzaro e del C.S.V. sempre di Catanzaro.

Un’iniziativa che intende realizzare un evento da ripetere ogni anno, fortemente coinvolgente e partecipato, in cui tutte le realtà che operano nel sociale (persone diversamente abili, famiglie, associazioni di volontariato, enti e istituti che si occupano del sociale, ecc.) “fanno festa” insieme alla popolazione del territorio della Provincia di Catanzaro. All’incontro con la stampa hanno preso parte il presidente dell’Ente intermedio, Wanda Ferro, l’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Sergio Polisicchio, il presidente del C.S.V., Caterina Salermo, il dirigente del settore cultura e politiche sociali della Provincia, Maurizio Rubino, il direttore artistico della kermesse, Domenico Gareri, e il presidente della “Life Comunication”, Simone Bertuca. ha preso anche la parola Franco Gallelli, quale referente della Consulta dei laici della Provincia di Catanzaro.

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L’APPELLO DEL PAPA “PER LA FINE DI TUTTI GLI ATTI DI TERRORISMO” E LA VICINANZA ALLE SUORE RAPITE

CITTA’ DEL VATICANO – In seguito alla serie di attentati terroristici verificatisi a Mumbai, capitale economica dell’India, il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha inviato un telegramma all’Arcivescovo di Bombay, Cardinale Oswald Gracias, a nome del Santo Padre Benedetto XVI. Il Papa è “profondamente preoccupato per l’esplosione di violenza a Mumbai” e nel presentare le condoglianze alle famiglie delle vittime, assicura la sua vicinanza spirituale alle autorità civili, ai cittadini e a tutti coloro che sono stati colpiti. “Sua Santità — si legge nel telegramma, in inglese — lancia un pressante appello per la fine di tutti gli atti di terrorismo, che offendono gravemente la famiglia umana e destabilizzano duramente la pace e la solidarietà necessari per costruire una civiltà degna della nobile vocazione dell’umanità all’amore di Dio e del prossimo”. Benedetto XVI prega per il riposo eterno delle anime delle vittime e implora il conforto di Dio per i feriti e quanti sono nel lutto.

La vicinanza espressa dal Santo Padre attraverso Padre Lombardi alle due suore rapite è importante, per tutti noi. Spero che le due suore, come è accaduto in altri casi simili in altre parti del mondo, possano ascoltare la radio e attraverso di essa aver appreso la sollecitudine del Papa nei loro confronti” ha affermato all’Agenzia Fides Sua Eccellenza, Mons. Paul Alain Lebeaupin, Nunzio Apostolico in Kenya. Il 27 novembre, P. Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa Vaticana, aveva dichiarato: “sono ormai oltre 15 giorni che le due religiose italiane Suor Maria Teresa Olivero e Suor Caterina Giraudo sono state rapite in Kenya, dove sono note per il loro generoso impegno in favore dei più poveri. Il prolungarsi del sequestro è seguito con preoccupazione dal Santo Padre, che è vicino nella preghiera alla sofferenza non solo delle due religiose rapite, ma anche dei familiari e del Movimento Contemplativo Missionario Padre de Foucauld a cui appartengono.

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CAPOLAVORI DELLA LIBRERIA EDITRICE VATICANA IN VENDITA SU INTERNET

CITTA’ DEL VATICANO – Alcuni dei libri d’arte e spiritualità più rinomati al mondo, prodotti dalla Libreria Editrice Vaticana (LEV), possono ora essere acquistati su Internet grazie a un accordo siglato con HDH Communications. Nel mese di novembre è stato firmato a Roma, negli uffici della Libreria Editrice Vaticana, l’accordo per la distribuzione internazionale sul sito internet di HDH Communications di una selezione di volumi di grande qualità e prestigio della LEV. La Libreria Editrice Vaticana è l’editrice ufficiale della Santa Sede, cura la pubblicazione degli atti e dei documenti del Sommo Pontefice e in generale ha come finalità la diffusione della dottrina, della liturgia e della cultura cattolica.

HDH Communications, società di distribuzione internazionale, da più di dieci anni è il distributore esclusivo mondiale dei documentari e dei DVD del Centro Televisivo Vaticano (CTV).

“L’ accordo siglato nei giorni scorsi con la LEV rappresenta una risposta importante alla crescente domanda internazionale di produzioni ufficiali della Santa Sede – ha spiegato il Presidente di HDH Communications, Francesco Robatto –. Inoltre, l’uso del web come vetrina consente di raggiungere il fedele in ogni angolo del mondo”.

“Altro elemento importante – ha poi sottolineato – è la concentrazione di alcune delle migliori produzioni della Santa Sede all’interno di un unico negozio on-line”. “Nella selezione del catalogo LEV – ha aggiunto Robatto – un’attenzione particolare è stata data agli scritti di Benedetto XVI, alle edizioni d’arte sui tesori artistici vaticani, alle opere storiche sulle personalità religiose e alle edizioni multilingue, così come alle pubblicazioni attinenti alla diffusione della dottrina, della liturgia e della cultura cattolica”.

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CINEMA – RACHEL STA PER SPOSARSI

RECENSIONE – Jonathan Demme non ci sta. Nonostante i cinque Oscar de «Il silenzio degli innocenti» e i due di «Philadelphia», conserva un animo da indipendente che lo porta a misurarsi con un altro grande filone del cinema americano, il melodramma familiare, in modo che nessuno vedendolo possa pensare a «Dallas», «Beautiful» o «Falcon Crest». In «Rachel sta per sposarsi» la differenza la fa lo stile. Ruvido, sporco, quasi casuale, più adatto a un filmino familiare che a un lungometraggio da destinare a un grosso circuito commerciale, forse equiparabile a qualche esperimento di Godard (per la tecnica) o di Cassavetes (per le facce, ovvero per la ricerca di qualcosa di molto simile alla realtà), «Rachel sta per sposarsi» è una vera sfida controcorrente a un’industria cinematografica troppo abituata a rassicurare e ad essere rassicurata e comunque a inventare un mondo parallelo che alla fine assomiglia pochissimo a quello in cui viviamo. L’ambizione di Demme, invece, è quella di aprire la porta per lasciar entrare una ventata di realtà. Così, se anche il suo film contiene personaggi ed avvenimenti che farebbero la gioia del pubblico delle fiction, la forma è tale da renderlo (per quel pubblico) irriconoscibile.

Kym torna a casa per il matrimonio della sorella Rachel. Dovrebbero essere tutti contenti e invece sono tutti preoccupatissimi. Il padre e la madre (separati), Rachel stessa, parenti e amici temono che Kym possa fare o dire qualcosa di brutto. Il fatto è che Kym sta tentando da anni di uscire dal tunnel della droga e che il matrimonio di Rachel rappresenta per lei la prima uscita ufficiale dal centro di disintossicazione. Pertanto, mentre di solito l’importante sarebbe sentirsi trattati come persone normali, Kym si sente addosso gli occhi di tutti. Il che porterà, naturalmente, anche a qualche spiegazione sopra le righe.

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GIOVANI IN CERCA DI LAVORO: UNO SU DUE SI FA ACCOMPAGNARE DAI GENITORI

LAVORO – Secondo una indagine condotta nell’area fiorentina e pratese, quasi un ragazzo su due si presenta al primo colloquio di lavoro accompagnato dai genitori. È stata la Fondazione Spazio reale di San Donnino, di cui don Giovanni Momigli è presidente, a promuovere la ricerca sui giovani in cerca di lavoro. “Negli incontri per l’orientamento al lavoro – ha spiegato don Momigli –, quasi il 50% dei candidati, ragazzi e ragazze tra i 20 e i 27 anni, è venuto ‘sostenuto’ da un genitore, sia perché sovente è il genitore che si presenta a nome del figlio o della figlia per domandare informazioni e opportunità, sia perché il giovane viene addirittura accompagnato da una genitore al primo colloquio”. Il dato si è rivelato in linea con i risultati della successiva indagine: alla Cna di Firenze, ad esempio, il 45% dei giovani si presenta per un colloquio di lavoro accompagnato, o preceduto per il primo contatto informativo, da un genitore. Le informazioni e i dati raccolti sono stati presentati ieri in un seminario che si è tenuto in sala Gonfalone di Palazzo Panciatichi: “Il protagonismo della famiglia nella ricerca del lavoro dei giovani”. Sono state condotte circa 50 interviste a imprenditori fiorentini, distribuiti 50 questionari a responsabili di centri per l’impiego, piccole e medie aziende ed agenzie interinali, sottoposti 150 test a giovani (età media dai 20 ai 25 anni) e 50 a genitori di ragazzi di età compresa tra 20 e 25 anni.

“Siamo di fronte ad un elemento di arretratezza che appesantisce il sistema produttivo – ha spiegato il sociologo Giulio De Rita, amministratore di Léghein, società di ricerche e consulenze etiche −. I genitori, che ormai hanno perso il controllo su quasi tutte le altre fasi della vita dei propri figli, continuano ad esercitare un condizionamento in un campo, quello del lavoro, in cui non hanno più competenze aggiornate”. A Prato, ha aggiunto De Rita, “abbiamo trovato tante mamme che sconsigliano ai figli di andare a lavorare in fabbrica. Persiste un clima psicologico cupo, l’82% dei giovani si dice convinto che oggi sia più difficile trovare lavoro, pensando in realtà al posto fisso”.

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LA FORMA PIÙ ALTA DELL’AMORE

FIRENZE – Ho deciso di raccontare la mia storia per dire alle persone che soffrono che, anche nelle circostanze più dolorose, è possibile trovare la forma più alta d’amore. Questo sentimento rimarrà dentro di noi anche dopo e paradossalmente ci farà stare bene». A un anno dalla scomparsa dell’amata moglie Manuela, Cesare Prandelli si racconta e ci spiega come ha giocato la partita della vita. La prima conferma dell’affetto sincero che Firenze prova per Cesare Prandelli l’ho avuta al mio arrivo in taxi allo stadio Franchi: sul cruscotto dell’auto campeggia uno scudo viola. «Tifoso?» chiedo al tassista. «Certo! – risponde garbatamente –. Chi deve intervistare?». «Prandelli» rispondo. «Gli vogliono tutti bene, qui!». Poco più tardi capisco perché. Ci presentano. Mi metto in ascolto con una buona dose di emozione che, col passare dei minuti, si trasforma in felice stupore. Quello che ne esce non è solo il racconto di una morte, ma della gioia di esistere, quella vera, tipica di chi si affida… nonostante tutto. «Lei frequentava il liceo». Inizia così il suo racconto, con una voce che, via via, s’intenerisce. «Abbiamo cominciato a vederci come tutti i ragazzini e da lì è nata la nostra storia… una bella storia. Nicolò è nato a Torino e Carolina a Bergamo. Io e Manuela abbiamo sempre cercato di farli crescere lontano dal mio ambiente. E adesso sono veramente orgoglioso di quella scelta: niente privilegi, niente raccomandazioni. Ho due ragazzi meravigliosi».

E la nostalgia?

Ogni tanto hai bisogno di ricordare e di coccolarti, e così, con la memoria, vai a rivedere tante cose. In altri momenti, invece, capisci di dover andare avanti. Io e i ragazzi ne parliamo spesso. Ci diciamo di aver avuto la fortuna di conoscere una persona meravigliosa: la mamma, ma non dobbiamo fare paragoni mettendo come punto di confronto sempre e comunque lei, perché diventerebbe difficile andare avanti.

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NON C’E’ LAICITA’ SENZA FEDE. LA CONSULTA UDC CHIAMA I MOVIMENTI CATTOLICI A LORETO

LORETO – Rispondendo all’appello di Papa Benedetto per la formazione ed un ricambio generazionale e di valori nella politica italiana, l’Udc tramite la consulta del Mondo Cattolico convoca i leader dei movimenti e delle Associazioni a Loreto per una tre giorni tra spiritualità ed azione politica. Con questo intento l’UDC, attraverso l’Ufficio Mondo Cattolico e Realtà Ecclesiali responsabile on. Luca Marconi, ha voluto organizzare una convocazione dal titolo volutamente provocatorio: NON C’E’ LAICITA’ SENZA FEDE. La convocazione si terrà a Loreto, presso il Palacongressi, dal 28 al 30 novembre 2008. Tutti i maggiori responsabili del partito saranno presenti: Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa e Rocco Buttiglione. L’invito a partecipare è rivolto a tutti i rappresentanti dell’associazionismo cattolico e dei nuovi movimenti e comunità. L’UDC ha a cuore la questione sollevata dal Santo Padre ed ha offerto un luogo di libero confronto, di dialogo, sincera condivisione sulla presenza del laicato cattolico nella vita pubblica. Sullo sfondo il rischio dell’insignificanza alla quale i cristiani di altri paesi europei si sono condannati per aver preferito il sistema della delega della rappresentanza politica piuttosto che quello, certamente più complesso e faticoso, del diretto coinvolgimento. Non sarà una chiamata alle armi perché non c’è nessuna crociata da fare; sarà semplicemente un incontro di amici, anche di sensibilità politiche non omogenee, ma uniti dal medesimo desiderio di mantenere viva la tradizione spirituale del cristianesimo sociale in Italia. Senza alcuna pretesa di esclusività ei confronti di nessuno l’UDC ha sentito la necessità di aprire un dialogo sincero con le realtà popolari del cattolicesimo italiano; ciò è ritenuto indispensabile ed urgente nell’attuale contesto italiano per ridare senso ad una politica orientata in modo esclusivo al bene comune della patria.

La nostra Associazione Nazionale Papaboys, che non è identificata in nessuna coalizione politica, ed è assolutamente trasversale ai partiti, fa parte sin dalla sua creazione della consulta del Mondo Cattolico, ed a Loreto sarà rappresentata dal Presidente Nazionale Daniele Venturi, dal Delegato Regionale per la Liguria Massimiliano Noan Notarangelo e dalla Delegata Regionale per il Lazio Carmen Minutoli, oltre ad altri giovani che spontaneamente hanno aderito a questa iniziativa.

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ALLA CAMERA DEI DEPUTATI LE PROPOSTE CONCRETE SULLA SICUREZZA STRADALE. INTERVENGONO I PAPABOYS

ROMA – Domani pomeriggio – giovedì 27 novembre 2008 dalle ore 15:30 a Roma presso la Camera dei Deputati (Sala Conferenze di Palazzo Marini, Via del Pozzetto, 158 – presso Piazza S. Silvestro) importante convegno dal titolo “Proposte concrete sulle attuali problematiche sociali – Il trauma stradale, misure necessarie per un dramma in corso”. Un ulteriore incontro non solo per parlare e discutere, ma per presentare vere e proprie proposte, possibilmente da concretizzare velocemente. In questo momento in cui si assiste ad una tragica recrudescenza del fenomeno della strage stradale in Italia, caratterizzato soprattutto da episodi provocati da conducenti ubriachi o drogati, i quali si abbattono, ad alta velocità, su bambini, donne, anziani, turisti e sul traffico sempre più intenso e meno controllato, alcune Associazioni, preoccupate, uniscono la propria voce a quella silenziosa di tante famiglie, vittime di incidenti, per sensibilizzare le Istituzioni ad un maggiore controllo del territorio, e la gente comune ad una più cosciente responsabilità nel traffico e nella circolazione.

Il convegno è stato organizzato da l’Associazione Vittime della Strada, Euroemergency, la Federazione dei Cristiano Popoloare, l’Associazione Nazionale Papaboys, l’Associazione Acquario Infinito, l’Associazione Scuola Nuova e l’Associazione “Noi”.

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I GIOVANI E I MEDIA DIGITALI, UNO STUDIO ETNOGRAFICO

USA – Negli Stati Uniti il Digital Youth Project mette a fuoco le potenzialità sociali, umane e didattiche del rapporto tra media digitali e giovani. Analizziamo i risultati con Matteo Bittanti, esperto di culture videoludica e collaboratore del progetto. Che cosa fanno davvero gli adolescenti online? È tutta una perdita di tempo, o peggio, qualcosa di pericoloso? Oppure i new media servono a estendere amicizie, approfondire relazioni, espandere interessi? Queste alcune delle questioni affrontate in una ricerca appena pubblicata, Living and Learning with New Media, lo studio etnografico finora più ampio e articolato riguardo l’uso dei media digitali da parte dei giovani statunitensi: 800 giovani e giovani adulti intervistati, un totale di oltre 5.000 ore di osservazione online, un team di 28 ricercatori in sparsi nel Paese, coordinati dalla University of Southern California a Irvine e dalla University of California a Berkeley. Sponsorizzata dalla MacArthur Foundation nell’ambito del programma Digital Media and Learning, l’indagine ha diffuso pochi giorni fa i risultati online sotto Creative Commons, inclusa l’ampia bozza di quello che sarà il volume cartaceo previsto l’anno prossimo presso MIT Press. Risultati che, va chiarito, riguardano strettamente i giovani statunitensi e rifuggono facili generalizzazioni. È solo l’inizio di un più ampio lavoro in corso, denominato appunto Digital Youth Project: in primavera 2009 partirà la seconda fase, con un terzo dei collaboratori che hanno partecipato finora, sempre coordinati da Mizuko (Mimi) Ito, maggiormente mirata sugli aspetti critici, oltre che inclusiva di giovani utenti in vari Paesi dell’America Latina.

Il progetto appare dunque complementare e parallelo alle indagini curate, sulla costa opposta, dal Berkman Center for Internet & Society (Harvard University), che per ora hanno trovato sintesi nel volume Born Digital e annesse appendici online, di cui abbiamo scritto recentemente su Apogeonline. Nell’un caso e nell’altro trattasi di dare voce direttamente ai giovani, con percorsi dal basso e trasversali, e offrire interpretazioni contestualizzate per porre nella giusta prospettiva elementi positivi e negativi del quadro generale. Soprattutto, si tratta di spazzar via quei miti urbani duri a morire, che, complici parecchi media tradizionali, alimentano ancora l’idea di un “lato oscuro della Rete” sostanzialmente inesistente.

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OLTRETEVERE: DIBATTITO SU GALILEO. ‘RIPUBBLICHEREMO GLI ATTI, NON LO ABBIAMO MAI CONDANNATO

CITTA’ DEL VATICANO – Galileo Galilei (1564-1642) non fu mai condannato dal tribunale ecclesiastico che lo indagò per le sue affermazioni scientifiche. Un dato storico poco conosciuto, nonostante Papa Giovanni Paolo II abbia pronunciato un ‘mea culpa’ considerato da molti osservatori la parola definitiva sulla secolare questione. Tanto che, per fare ulteriore chiarezza, in Vaticano si pensa ad una nuova edizione degli atti processuali che riproponga e aggiorni quelli di trent’anni fa. “Il Papa non firmò la condanna e i Cardinali non raggiunsero l’accordo per la condanna”, ricorda oggi Monsignor Gianfranco Ravasi. “Io ho proposto, ed è probabile che lo si faccia, di ripubblicare gli atti nella loro totalità, in modo da averli ancora a disposizione in una edizione la più possibile accurata e rigorosa dal punto di vista critico”. Elementi storici che, secondo il presidente del Pontificio consiglio della cultura, “è necessario mettere a disposizione, magari anche con una accurata analisi contestuale”. Però, precisa l’Arcivescovo, “ritornare sempre a usare la storia come un tribunale alla fine non fa progredire la scienza. Permette, sì, di purificare il passato, però adesso guardare verso il futuro”. In vista dell’anno ‘galileiano’ (2009), il Vaticano sarà coinvolto in varie iniziative. A partire da una tavola rotonda che avrà luogo domani, sponsorizzata dallo stesso dicastero vaticano guidato da Ravasi e da Finmeccanica, con la partecipazione del Cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano. “Penso che possano essere quattro le strade che possiamo imboccare durante quest’anno”, spiega Ravasi a margine di un convegno delle Pontificie accademie. “Il coinvolgimento della Chiesa e della riflessione teologica riguarderà soprattutto il tema dell’evoluzione biologica, grande tema che tornerà sul tappeto per il secondo centenario della nascita di Darwin e i 150 anni dell”Origine delle specie’. Seconda pista, il quattrocentenario delle rilevazioni di Galileo col cannocchiale. E’ necessario, dunque, ritornare alla grande riflessione astronomica, anche perché il 2009 l’anno dell’astronomia indetto dall’Onu. A questo proposito il Pontificio consiglio della cultura parteciperà anche da un grande convegno a Firenze su Galileo. Terzo percorso è quello del linguaggio: tante volte ogni disciplina ha il suo linguaggio che bisogna conoscere: la scienza, la teologia, la filosofia. Ecco perché patrocineremo un grande convegno, a marzo, in cui ci sarà la voce della scienza accanto alla voce della filosofia accanto alla teologia, ognuno con sua dignità e linguaggio. Da ultimo direi che è importante riconoscere che un tema che Papa Benedetto XVI spesso ripropone: quello della ragione e della fede e della verità. All’interno di una concezione che si sta sempre più diffondendo, la verità viene considerata un ostacolo. La verità, invece, ci precede e ci eccede”.

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IMPEGNI ED INIZIATIVE DELLA NAZIONALE ITALIANA DI CALCIO DEI PAPABOYS

ROMA – Cari fratellini, sorelline, giocatori, dirigenti e tifosi e tifose, a tutti voi una buona giornata nel Signore! Continuano gli impegni e la programmazione delle gare della NAZIONALE ITALIANA DI CALCIO DEI PAPABOYS. Mentre vi comunichiamo che stiamo per iniziare un progetto nazionale di sport dal nome ‘CALCIO E’ VITA’ che prenderà il via da gennaio 2009 in ognuna delle nostre sedi regionali dell’Associazione, vi invitiamo ad allargare il numero degli amici, dei simpatizzanti e dei sostenitori della Nazionale Italiana di Calcio dei Papaboys. Tra le varie iniziative, il 6 di Dicembre scenderemo in campo a Catanzaro contro l’Ens e la Nazionale Cabarettisti all’interno del 1° Festival del Sociale organizzato dalla Life Communication, dalla Sede Regionale Calabria dell’Associazione e dalla Provincia di Catanzaro, e poi da Gennaio riprenderemo il ciclo degli incontri di prestigio che culmineranno con un quadrangolare a Gerusalemme per la pace (nel mese di maggio) e con la partecipazione al Derby del Cuore allo Stadio Olimpico (fine giugno 2009).

Siamo ancora troppo pochi! Come facciamo a riempire lo stadio Olimpico se non ci diamo da fare? Entrate quindi nel gruppo, sul lato destro trovate il pulsante ‘INVITA AMICI’ ed invitate tutti i vostri amici ad aderire al GRUPPO che abbiamo creato su Facebook!

Un appello speciale a tutti i GIOCATORI: RAGAZZI, DOBBIAMO AUMENTARE IL NUMERO DEGLI AMICI DELLA NAZIONALE, invitate in questo gruppo tutti i vostri amici; se non saliremo notevolmente di numro, saremo costretti a cercare ulteriori altri giocatori, e ci sarà pooi meno spazio per lo ‘zoccolo duro’ della NAZIONALE!

Per i membri della squadra vogliamo ricordare che riceverete sempre le normali newsletter periodiche da Moreno Sportoletti.

Quindi: diamoci da fare DAVVERO, tutti insieme!

A tutti un caro abbraccio di cuore e
W LA NAZIONALE ITALIANA DEI PAPABOYS!
nazionale.calcio@papaboys.

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“TENETE VIVO LO SPIRITO DELLA GMG”: L’ESORTAZIONE DEL NUNZIO APOSTOLICO AI GIOVANI AUSTRALIANI

SYDNEY – “La Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney è stata un grande momento di grazia. E’ ora molto importante che lo spirito della GMG resti vivo attraverso iniziative appropriate e creative, mirate a promuovere e rinnovare la Pastorale giovanile in Australia”: è quanto ha detto ai giovani australiani S. Ecc. Mons. Giuseppe Lazzarotto, Nunzio Apostolico in Australia, nel suo intervento all’apertura dell’Assemblea Plenaria dei Vescovi australiani, apertasi a Sydney. Il Nunzio ha nuovamente espresso la gratitudine del Santo Padre e l’apprezzamento per l’impegno profuso dalla Chiesa australiana nel preparare, condurre e realizzare un evento di caratura mondiale come la GMG, che ha dato un notevole impulso alla Pastorale giovanile specialmente in tutti i paesi dell’Oceania. Il Nunzio ha ricordato il caloroso benvenuto offerto ai giovani pellegrini giunti dall’estero e l’assistenza offerta loro durante le splendide giornate di Sydney. LA GMG sta già dando frutti: in numerosi paesi del Pacifico (come Australia, Nuova Zelanda, Isole Salomone, Isole Fiji) si susseguono incontri ed eventi per i giovani, mirati a far rivivere ed assimilare nella pastorale quotidiana lo spirito e l’entusiasmo della GMG.

Su questo e su altri temi si confronteranno i Vescovi australiani, riuniti fino al 28 novembre in Assemblea plenaria, presieduta da S. Ecc. Mons. Philip Wilson, Arcivescovo di Adelaide e Presidente della Conferenza Episcopale. Sono presenti all’incontro 44 Vescovi delle 32 diocesi dell’Australia che, divisi in 12 commissioni, parleranno anche dei rapporti con la comunità aborigena, della situazione dell’istruzione cattolica, della vita pastorale, del rapporto tra fede e missione.

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INTENZIONE MISSIONARIA DI PAPA BENEDETTO DEL MESE DI DICEMBRE COMMENTATA DA MONS. RAVASI

CITTA’ DEL VATICANO – Stiamo assistendo alla perdita delle radici cristiane dell’Europa e dei paesi di antica tradizione cristiana. Il consiglio comunale della città inglese di Oxford ha deciso di sopprimere la festività di Natale e sostituirla con la “Festività della luce invernale”. Di fronte a questa decisione, l’Arcivescovo Gianfranco Ravasi ha affermato: “Mentre in passato, quando si combatteva la presenza dei segni religiosi, lo si faceva con delle argomentazioni, persino con il desiderio di opporre un sistema del tutto alternativo, ora, invece, tante volte, questa avanzata della negazione è una specie di onda grigia, di nebbia, caratteristica della secolarizzazione attuale”. “La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” (Gv 1, 5). L’uomo del nostro tempo continua ad aver bisogno di luce e speranza. È triste che si assumono posizioni di rifiuto della luce, ma come diceva S. Agostino: “La luce che è amabile agli occhi sani, è odiosa agli occhi malati”.

Di fronte alla chiusura alle argomentazioni razionali della verità, c’è bisogno di altri argomenti che possano arrivare a tutti: la forza della carità. Papa Benedetto XVI, nella sua prima enciclica Deus Caritas est, parla dell’attività caritativa della Chiesa e fa riferimento alla testimonianza di Tertulliano, evidenziando come la sollecitudine dei cristiani per i bisognosi di ogni genere, suscitava la sorpresa dei pagani (cfr. DCE, 22). Di fronte alla muraglia che le tenebre hanno innalzato davanti alla luce, i cristiani hanno la sfida di presentare Gesù Cristo agli uomini, attraverso gesti concreti di solidarietà e di amore, come “la Luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Per coloro che ancora non conoscono Cristo, la testimonianza della carità si converte in una rivelazione.

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SI CONCLUDE LA CAMPAGNA MONDIALE DI PREGHIERA: 481.525 ROSARI OFFERTI PER LE VITTIME DELLE VIOLENZE

BANGALORE – E’ stata una lunga catena che ha abbracciato tutto il mondo, affidando alla Vergine Maria le vittime delle persecuzioni anticristiane in India: si è conclusa a Bangalore l’iniziativa di preghiera che ha sostenuto i cristiani vittime degli attacchi degli integralisti indù in Orissa e in altri stati dell’India. Milioni di persone hanno pregato con il Santo Rosario, in tutto il mondo, su iniziativa del sacerdote Salesiano padre T. C. George, Direttore del Centro Vishwadeep, che ha detto: “Abbiamo voluto mettere i piccoli fedeli della Madre India sotto il manto di protezione della Madre di Dio e Madre Nostra, la Vergine Maria”. La campagna è iniziata il 6 ottobre, nel mese mariano, alla vigilia della Festa della Madonna del Rosario, e si è conclusa con una solenne Messa celebrata a Bangalore il 22 novembre. Ha coinvolto fedeli cattolici di tutto il mondo che, per 40 giorni e 40 notti, hanno recitato, a turno, in modo ininterrotto, la preghiera del Rosario pregando per la pace in India. Come informa p. George, sono stati offerti ben 481.525 Rosari da fedeli sparsi in 44 nazioni dei cinque continenti. Il numero maggiore di fedeli coinvolti si trova in India.

S. Ecc. Mons. Ignatius Pinto, Arcivescovo emerito di Bangalore, ha detto: “Il Rosario è uno strumento potente per portare la pace in famiglia e l’armonia nel paese”, ricordando che numerosi Pontefici hanno incoraggiato la devozione verso il Santo Rosario.

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UNA LETTERA IN REDAZIONE: QUESTA VOLTA CI ESPONIAMO. LA PROPOSTA PER LE ELEZIONI ALLA SAPIENZA

ROMA – Sicuramente l’esposizione che scaturirà da questo articolo farà storcere il naso di qualche giovane o ‘addetto ai lavori’, ma nella nostra linearità e coerenza, abbiamo deciso – in quanto redazione libera ed al servizio dei giovani – di proporre proprio come Associazione Nazionale Papaboys una ‘candidatura’ in vista delle elezioni che si svolgeranno in queste ore alla ‘Sapienza’ di Roma. E non solamente per i fatti accaduti un po’ di tempo fa, ma proprio perchè la nostra Associazione all’Università romana, conta un bel numero di amici e sostenitori, e ci sembra giusto – anche per loro – dare dei consigli. Che poi ognuno sia libero di votare chi vuole, questo è un altro discorso. Ma questa volta proprio vogliamo segnalarvi alcuni nominativi. Perchè?

Innanzitutto perchè è giunta un po’ di giorni fa in redazione la lettera che vi sottoponiamo.

Cari amici della redazione Papaboys,
mi chiamo Alessandro e sono uno studente della Sapienza Università di Roma.

Sono venuto a conoscenza della vostra associazione dopo aver iniziato a frequentare la pastorale universitaria, che in quanto tale ha contatti con tutte le realtà cattoliche che gravitano intorno al mondo giovanile. In questi anni ho vissuto un intenso impegno come rappresentante degli studenti nella Facoltà di Ingegneria, esperienza che mi ha permesso di scoprire quale profondo spirito di servizio ci sia nella politica; il contatto giornaliero con colleghi ed amici, spesso disorientati di fronte alla caoticità tipica della Sapienza, e l’essere portavoce dei dubbi e dei problemi altrui, mi hanno insegnato che le gratifiche più vere vengono dal donarsi gratuitamente a chi ne ha bisogno.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1986 

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IL MOVIMENTO MARIANO ‘REGINA DELL’AMORE’ DI SCHIO: LUOGO DI CONVERSIONE PER INCONTRARE GESU’

SCHIO – Cari amici dei Papaboys, sono un vostro associato del Veneto; invio questo piccolo estratto della storia di Schio e del movimento mariano e vi ricordo che ogni 4a domenica del mese i giovani si incontrano al cenacolo per un rosario ed una adorazione e viene svolta da parte del responsabile del movimento Mirko Agerde una catechesi per i giovani. E’ una bella testimonianza di amore per la mamma celeste che volentieri pubblichiamo, ricordando anche ai nostri associati del Veneto che a Schio si staffo formando anche dei piccoli gruppi di ragazzi dei Papaboys.

La città di Schio
Schio è una cittadina dio 39.000 abitanti della provincia e diocesi di Vicenza.

Cosi incominciarono le apparizioni
Il 25 Marzo 1985, Renato Baron si era recato nella chiesetta di San Martino per alcune incombenze, poi si era fermato a pregare inginocchiato in un banco davanti alla statua della Madonna del Rosario, quando questa all’improvviso si mise a parlare. Sorridendo diceva: “Ti aspettavo anche ieri. Da oggi in poi verrai sempre qui, perchè devo parlare con te di tante cose e poi… scriverai, ma intanto aspetta, vieni domani e ti dirò il resto”. Renato, terminata l’apparizione, rimase cosi sconvolto che scappo via. Il giorno dopo ritorno alla chiesetta, e cosi racconta: “Mi inginocchiai davanti alla statua e comincia a pregare. Feci delle letture e allungavo la preghiera per portare avanti il colloquio con Dio quando Maria venne un’altra volta. Mi sentii nuovamente uscire lo spirito, mentre la voce ripeteva: “Sono Io, sono Maria, sono la Madonna, sono Io che ti parlo veramente, prendi sul serio quanto ti dico ed ora in poi scriverai tutte le mie parole. Ti preparerò. Un giorno parlerai, perchè noi insieme dovremmo convertire tante anime e portarle a Gesu”.

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IN DIOCESI A ROMA I DIACONI PERMANENTI, «SERVI PER AMORE»

ROMA – L’ordinazione in San Giovanni in Laterano, presieduta dal cardinale Vallini. Gli undici ordinandi accompagnati dalle mogli, dai figli e dai parroci che li hanno seguiti durante il cammino di Ilaria Sarra «Servi per amore». Così il cardinale Agostino Vallini ha chiamato gli undici nuovi diaconi permanenti che ha ordinato sabato 22 novembre, presso la basilica di San Giovanni in Laterano. «Lo Spirito del Signore è su di me». Queste le parole della canzone che ha scandito i passi degli ordinandi durante la processione verso l’altare: Andrea Sartori, Antonio Piemontese, Bartolomeo di Biase, Roberto Marianella, Daniele Alonzi, Giorgio Albani, Gianenrico Luigi Ceriani, Adriano Buzzetti, Serge Cromaro, Michele Scaringella e Giuseppe Massaria. Tutti mariti e padri che sono stati accompagnati, durante i cinque anni di preparazione al diaconato, dalle proprie famiglie che anche sabato erano presenti e hanno dato testimonianza del forte amore di questi uomini per Cristo e la Chiesa.

Eleonora, moglie di Buzzetti, ha parlato a nome di tutte le spose degli undici diaconi: «Le nostre famiglie sono delle piccole Chiese domestiche. Anche nei momenti difficili siamo state sostegno per i nostri mariti, certe che tutto ciò che il Signore inizia lo porta a compimento». «La testimonianza più bella per noi – ha detto Laura, figlia di Giorgio Albani – è stato vedere che il Signore si è sempre reso vicino alle necessità dei nostri padri. La loro vocazione è stata per noi figli, segno tangibile della presenza di Gesù e dello Spirito Santo». Hanno parlato anche i parroci che hanno seguito gli undici nella preparazione al diaconato, per testimoniare la loro adeguatezza a ricevere questo sacramento.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1984

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CAMPAGNA DEI PEDIATRI ITALIANI: ”UN GIORNO SENZA TV”

ITALIA – Non è certo un giorno di ‘moratoria’ televisiva a risolvere i problemi – afferma Pasquale Di Pietro, presidente della Società italiana di pediatria – ma il nostro obiettivo è far capire che la Tv non è una necessità e se ne può fare a meno; meglio se il digiuno tv diventasse un’abitudine settimanale, aggiunge Di Pietro. Gli stili di vita degli adolescenti rivelano infatti che la sovraesposizione alla Tv peggiora i loro comportamenti sia alimentari che sociali. Se oltre il 20% dei giovani passa più di 3 ore al giorno davanti alla Tv, questo significa – continua Di Pietro – “meno attività fisico-sportiva, meno socializzazione, meno stimoli culturali, meno tempo trascorso con i genitori”. ”Nel lanciare la campagna “Un giorno senza TV” i pediatri italiani denunciano anche l’affollamento pubblicitario nella fascia oraria destinata ai ragazzi, sulla carta ‘protetta’ ma che ‘protetta’ non è. Guardare la Tv tra le 16 e le 19 significa per un bambino subire 47 spot pubblicitari l’ora, pari ad oltre il 25% del tempo totale di trasmissione. Vale a dire che restare sintonizzati ogni giorno per due ore su un emittente dedicata al pubblico giovanile come Italia 1, significa essere bombardati in un anno da 35 mila spot pubblicitari, 2 mila in più rispetto al 2007, 9 mila in più rispetto al 2000. Tutto ciò ‘in barba’ alle tante norme e raccomandazioni anche europee e ai tanti comitati di controllo per tutelare l’infanzia in Tv, impotenti davanti agli interessi economici del mercato pubblicitario

 

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LAZIO – GLI STUDENTI UNIVERSITARI INCONTRANO MAGDI ALLAM I GIOVEDÌ CULTURALI NELL’ ANNO PAOLINO

ROMA – “Le ragioni per credere” è il tema del primo dei tre incontri culturali, organizzati dal Coordinamento dei Collegi Universitari di Roma, in collaborazione con l’ Ufficio per la Pastorale Universitaria, che avrà luogo il 27 novembre alle ore 20.30 presso il Teatro Argentina.

A riflettere e a dialogare con i giovani universitari su questo impegnativo argomento, in preparazione all’incontro con Benedetto XVI, in programma giovedì 11 dicembre 2008, sarà il giornalista Magdi Cristiano Allam, autore del libro “Grazie Gesù” (Ed. Mondadori, 2008), dove racconta la sua conversione religiosa al Cristianesimo. La serata sarà animata da alcuni intermezzi musicali eseguiti dal soprano Sabrina Marcucci, accompagnata dall’ensamble strumentale della cappellania del Conservatorio di S. Cecilia di Roma. Saranno eseguite musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Joseph Haydn, Antonio Vivaldi, e della compositrice contemporanea Cinzia Merletti. I prossimi incontri culturali si svolgeranno, sempre presso il Teatro Argentina, il 29 gennaio e il 14 maggio 2009.

Per accedere a teatro è necessario il biglietto, che può essere ritirato gratuitamente presso l’ Ufficio per la Pastorale Universitaria, le Cappellanie Universitarie, le parrocchie e i collegi universitari. Magdi Cristiano Allam è vicedirettore ad personam del «Corriere della Sera». Nato al Cairo nel 1952, si è laureato in Sociologia all’Università La Sapienza di Roma. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il Premio Saint-Vincent di giornalismo, l’Ambrogino d’oro del Comune di Milano, il Premio internazionale Dan David e il Mass Media Award dell’American Jewish Committee. Tramite il suo sito http://www.magdiallam.it promuove un movimento per la riforma etica della cultura politica e delle istituzioni pubbliche in Italia.

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