Archivi del mese: dicembre 2008

‘PAPABOYSGROUP’ SU FACEBOOK, CREATO DA UNA SORELLINA DI 17 ANNI, RAGGIUNGE 500 UTENTI


ROMA – Facebook è la moda internettiana del momento? I Papaboys non potevano mancare in questa comunità virtuale allargata a tutto il mondo, per portare la freschezza del loro annuncio cristiano, la possibilità di creare un incontro dentro la rete – che si estenda poi fuori dalla rete e nel mondo reale, ed anche per rispondere alle tante speculazioni e falsità che girano sia sulla Chiesa sia sul Santo Padre. La Provvidenza ha reso possibile la creazione di un ‘PapaboysGroup’ che è stato fondato da una sorellina dell’Associazione che ha 17 anni, è di Luino (Varese) e si chiama Emanuela Sartorio, voglia di cantare musica che aiuta a crescere e… “quando canto… tutto il resto non conta!” Adora la musica di Don Marco Frisina e frequenta il liceo scentifico a Luino, oltre ad essere animatrice del Grest. Nell’intestazione del gruppo fondato da manuela si legge: “Il gruppo dei Papaboys, sia di coloro che fanno parte dell’Associazione, sia di coloro che simpatizzano!! Accogliamo discussioni, ma anche intenzioni di preghiera e qualunque cosa vogliate scrivere, pur sempre inerente al tema! Manteniamo il vero spirito cristiano e, perchè no?, impegnamoci a diffonderlo!! :D” Tante le curiosità presenti e le notizie, ma anche ‘ospiti speciali’ nominati membri onorari o con un ‘incarico’, virtuale e concreto. Ad esempio c’è Don Giovanni D’Ercole che è stato nominato ‘Assistente Spirituale del Gruppo’, oppure il vaticanista Marco Tosatti nominato ‘Osservatore Speciale’; sono presenti i vari delegati regionali dell’Associazione, che cosi’ diventano realmente e facilmente rintracciabili da tutti i giovani presenti Tra le curiosità, anche una ‘responsabile dei rapporti Istituzionali’, Laura Lerario, ed anche un ‘coordinatore dei rapporti con la Santa Sede’ Don Giulio della Vite. Ma non solo, un riferimento per il ‘Vicariato di Roma’ Padre Raffaele Giacopuzzi, il ‘responsabile per la musica cristiana’, il famoso cantautore Roberto Bignoli, un ‘Delegato dei rapporti con la Terra Santa’ fratel Francesco De Ruvo – salesiano e futuro ‘don’ – connesso quotidianamente da Gerusalemme, un ‘responsbile dell’evangelizzazione on line’ Andriy Chern, un ‘responsabile settore sport’ Moreno Sportoletti, una ‘coordinatrice animazione e tempo libero’ Evelina Monteleone, ed anche tanti tantissimi altri fratellini e sorelline.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2072

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IN GIORNATE DI CLIMA GELIDO, ARRIVA IL DECALOGO DEL MINISTERO: ‘DIFENDIAMOCI DAL FREDDO’


ROMA – Con il maltempo, la neve e il freddo eccessivo,che in questo periodo sta attraversando la nostra penisola, la salute di milioni di italiani, è seriamente minacciata. In particolar modo, però, è a rischio, la salute dei tanti anziani, dei bambini piccoli e delle persone affette da malattie croniche. Senza dimenticare, poi, quella fascia di persone sfortunate, che vivono ai margini della società, senza tetto, senza cibo, senza medicine, senza una coperta, senza un soldo; nell’abbandono totale. L’influenza, comunque, non risparmia nessuno; anche le persone giovani, sane, che vivono nel massimo confort, possono subire delle conseguenze a volte anche gravi sulla salute, se si espongono in modo errato, a queste temperature proibitive. Proprio per tentare di ovviare a tutto questo, il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, attraverso la Direzione Generale della Prevenzione – Ccm, ha diffuso il decalogo dei consigli utili per combattere il freddo:

“Difendiamoci dal freddo”

1) Regolate la temperatura degli ambienti interni. In assenza di irraggiamento, con un abbigliamento idoneo e svolgendo un’attivita’ sedentaria, si consigliano, per il microclima dell’abitazione, i seguenti valori ottimali: – temperatura 19-22 gradi – umidita’ relativa 40-50% – velocita’ dell’aria 0,10-0,15 m/s;
2) Curate l’umidificazione degli ambienti di casa riempiendo le apposite vaschette dei radiatori: una casa troppo fredda e un’aria troppo secca possono costituire un’insidia per la salute;
3) Curate l’isolamento di porte e finestre, riducete gli spifferi con appositi nastri o altro materiale isolante;
4) Se usate stufe elettriche o altre fonti di calore (come la borsa di acqua calda) evitate il contatto ravvicinato con le mani o altre parti del corpo;
5) Prestate particolare attenzione ai bambini molto piccoli e alle persone anziane non autosufficienti, controllando anche la loro temperatura corporea;
6) Assumete pasti e bevande calde (almeno 1 litro e mezzo di liquidi), evitate gli alcolici perche’ non aiutano contro il freddo, al contrario, favoriscono la dispersione del calore prodotto dal corpo;
7) Uscite nelle ore meno fredde ella giornata: evitate, se possibile, la mattina presto e la sera soprattutto se si soffre di malattie cardiovascolari o respiratorie;
Indossate vestiti idonei: sciarpa, guanti, cappello, ed un caldo soprabito, sono ottimi ausili contro il freddo;
9) Passando da un ambiente freddo ad uno caldo abbiate cura di spogliarvi, per evitare di sudare e di raffreddarvi quando uscirete di nuovo;
10) Se viaggiate in automobile non dimenticate di portare con voi coperte e bevande calde.

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ECCO I GRUPPI DI PREGHIERA DELL’ASSOCIAZIONE PAPABOYS: SONO ANCORA TROPPO POCHI! TU SEI PRONTO?


Carissimi fratellini e sorelline dell’Associazione Nazionale Papaboys e lettori tutti del sito dei Giovani del Papa http://www.papaboys.it, stiamo per chiudere insieme questo anno del Signore 2008, che è stato ricco di avvenimenti e pieno di belle iniziative nella Vigna del Signore. Vogliamo ringraziare tutti i nostri soci simpatizzanti e sostenitori, ma anche tutti gli amici dell’Associaizone, per lo straordinario sostegno con il quale ci avete seguito: che Dio ricompensi tutti i vostri sforzi e benedica pienmente tutta la vostra vita e quella dei vostri cari! Anche in questo 2008 grazie al Cielo l’Associazione è cresciuta e, pur tra mille difficoltà, siamo riusciti ad incontrare tanti di voi, abbiamo raccontato la storia di tante conversioni, e siamo riusciti probabimente – ciascuno di noi – ad innamorarci un po’ di più di Gesù, il Cristo vivente, e di Sua e nostra Madre, Maria! L’impegno per il 2009 che arriva non deve essere inferiore, anzi dobbiamo impegnarci di più E TUTTI perchè si possano creare ulteriori momenti di incontro e confronto con i giovani, possano vedere la luce altre iniziative culturali, artistiche e sociali, come quelle che sono state ‘partorite’ in questo anno che va chiudendosi alle nostre spalle.

Prima attenzione particolare vorremmo dedicarla – in questo 2009 che sarà per i giovani l’anno della Cultura – (secondo le indicazioni che arrivano dalla Conferenza Episcopale Italiana) proprio al risvolto culturale della nostra vita quotidiana di cristiani, attraverso convegni ed incontri che abbiano come tematica dominante il rispetto dell’etica sociale, della gioventu’ vista come risorsa e non come problema all’interno della Chiesa ed anche attraverso tutto cio’ che arricchisce il giovane stesso: vi proporremo quindi, durante il 2009 percorsi di formazione ed approfondimento sia sulla figura di alcuni Santi particolarmente vicini a noi giovani, sia restando’cantiere aperto’ per tutte le vostre proposte ed indicazioni. Ma la realtà alla quale vorremmo come Associazione che rimaneste più fortemente legati e vicini, è quella ‘scuola di preghiera e di adorazione Eucaristica’ che in tante Sedi Regionali e Diocesi si sta alzando, un po’ in tutta Italia. Ecco quindi la richiesta chi vi lanciamo: APRIRE ALTRI GRUPPI DI PAPABOYS ALL’INTERNO DELLE VOSTRE PARROCCHIE, CITTA’ E DIOCESI!

I GRUPPI DI PREGHIERA PAPABOYS
GIA’ PRESENTI NELLE DIOCESI ITALIANE

Per leggere tutto il testo vsita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2070

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ECCO I GRUPPI DI PREGHIERA DELL’ASSOCIAZIONE PAPABOYS: SONO ANCORA TROPPO POCHI! TU SEI PRONTO?


Carissimi fratellini e sorelline dell’Associazione Nazionale Papaboys e lettori tutti del sito dei Giovani del Papa http://www.papaboys.it, stiamo per chiudere insieme questo anno del Signore 2008, che è stato ricco di avvenimenti e pieno di belle iniziative nella Vigna del Signore. Vogliamo ringraziare tutti i nostri soci simpatizzanti e sostenitori, ma anche tutti gli amici dell’Associaizone, per lo straordinario sostegno con il quale ci avete seguito: che Dio ricompensi tutti i vostri sforzi e benedica pienmente tutta la vostra vita e quella dei vostri cari! Anche in questo 2008 grazie al Cielo l’Associazione è cresciuta e, pur tra mille difficoltà, siamo riusciti ad incontrare tanti di voi, abbiamo raccontato la storia di tante conversioni, e siamo riusciti probabimente – ciascuno di noi – ad innamorarci un po’ di più di Gesù, il Cristo vivente, e di Sua e nostra Madre, Maria! L’impegno per il 2009 che arriva non deve essere inferiore, anzi dobbiamo impegnarci di più E TUTTI perchè si possano creare ulteriori momenti di incontro e confronto con i giovani, possano vedere la luce altre iniziative culturali, artistiche e sociali, come quelle che sono state ‘partorite’ in questo anno che va chiudendosi alle nostre spalle.

Prima attenzione particolare vorremmo dedicarla – in questo 2009 che sarà per i giovani l’anno della Cultura – (secondo le indicazioni che arrivano dalla Conferenza Episcopale Italiana) proprio al risvolto culturale della nostra vita quotidiana di cristiani, attraverso convegni ed incontri che abbiano come tematica dominante il rispetto dell’etica sociale, della gioventu’ vista come risorsa e non come problema all’interno della Chiesa ed anche attraverso tutto cio’ che arricchisce il giovane stesso: vi proporremo quindi, durante il 2009 percorsi di formazione ed approfondimento sia sulla figura di alcuni Santi particolarmente vicini a noi giovani, sia restando’cantiere aperto’ per tutte le vostre proposte ed indicazioni. Ma la realtà alla quale vorremmo come Associazione che rimaneste più fortemente legati e vicini, è quella ‘scuola di preghiera e di adorazione Eucaristica’ che in tante Sedi Regionali e Diocesi si sta alzando, un po’ in tutta Italia. Ecco quindi la richiesta chi vi lanciamo: APRIRE ALTRI GRUPPI DI PAPABOYS ALL’INTERNO DELLE VOSTRE PARROCCHIE, CITTA’ E DIOCESI!

I GRUPPI DI PREGHIERA PAPABOYS
GIA’ PRESENTI NELLE DIOCESI ITALIANE

Per leggere tutto il testo vsita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2070

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COME APRIRE UN GRUPPO PAPABOYS NELLA TUA PARROCCHIA? ECCO LE MODALITA’ DA SEGUIRE!


ASSOCIAZIONE PAPABOYS – Carissimo fratellino o sorellina, tanti di voi ci stanno scrivendo per chiederci come aprire un Gruppo di Papaboys in Parocchia; ecco le semplici modalità da seguire, sempre restando in sintonia con i Delegati Regionali / Provinciali dell’Associazione, con il Parroco e con il Vescovo della vostra Diocesi. Per insediare un primo gruppo dell’Associazione NELLA TUA REGIONE, PROVINCIA, CITTA’ O PARROCCHIA funziona cosi’, 2 semplici mosse

– 1) Dovremmo trovare un primo gruppo di almeno 5 ragazzi che diventano membri dell’Associazione, in modo che tu possa diventare ‘Responsabile del Comitato Locale’.

– 2) Chiedere ad un Parroco la disponibilità di incontrarsi 1 volta a settimana per formare un gruppo di Papaboys in Parocchia, per un incontro di circa 2 ore che di solito ha questo programma:
1 ora di approfondimento con il sacerdote (si scelgono vari temi che interessino ai giovani)
30 minuti per il Santo Rosario
30 minuti per l’Adorazione Eucaristica o la Santa Messa

Una volta che si prega, pian piano le cose crescono ed il Signore vi darà le indicazioni di come sviluppare le altre iniziative. Ovviamente si dara’ da parte nostra la totale disponibilità alla Pastorale giovanile diocesana per collaborare, al Vescovo stesso ed a tutte le realtà presenti nella Chiesa Diocesana. Ci informeremo degli eventi di tutti quanti e li potremmo proporre attraverso il nostro sito internet nazionale, nella sezione ‘Sedi Regionali’, che diventerà una vera e propria ‘vetrina delle attività’ che sviluppiamo in quella regione, o direttamente promosse da noi, o con le quali collaboriamo.

Ecco, noi non siamo un movimento, noi siamo un’associazione di giovani del Papa, al servizio del Santo Padre, ma anche al servizio dei parroci e delle Diocesi stesse. Con una forte predisposizione alla comunicazione sociale, come Papa Karol ci ha insegnato, e con un particolare Amore per Gesù Eucarestia, come ci insegna invece Papa Benedetto. Poi – se nascerà almeno un altro gruppo nella Diocesi – magari ad un po’ di chilometri, con le solite caratteristiche, si potrebbe pensare di portarti a fare il Delegato Provinciale per l’Associazione, in modo da poter seguire i vari gruppi che nasceranno. Solito discorso in futuro per lE altra province della tua regione o le altre Diocesi presenti; quando in una regione c’è attività in piu’ di una Diocesi, serve un Delegato Regionale dell’Associazione. Anche questo potresti essere sempre tu, nel futuro. Se sentirai questa vocazione e chiamata. Comunque nella maggior parte delle Regioni italiane e’ già presente un Delegato Regionale dei Papaboys.

Poi si possono organizzare conferenze, incontri, dibattiti, approfondimenti, viagi, visite a Roma, percorsi turistici, eventi, spettacoli, missioni di evangelizzazione, Adunanze Eucaristiche: sarà il Signore volta per volta ad ispirarci. Noi dei giovani del Papa confidiamo totalmente nella Divina Provvidenza per agire, e nello Spirito Santo per capire il da farsi. Sono loro che ancora muovono il mondo dei Figli di Dio! Inizia da oggi – o riprendi . la recita quotidiana del Rosario, e vedrai le meraviglie che il Signore manifesterà nella Sua potenza e grandezza.

A presto, e per qualsiasi informazione puoi rivolgerti a Francesco Rossi del nostro Servizio Informazioni Papaboys all’indirizzo info@papaboys.it

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APPELLO DEL PAPA ALL’ANGELUS PER IL RIPRISTINO DELLA TREGUA SULLA STRISCIA DI GAZA


CITTA’ DEL VATICANO – Benedetto XVI ha chiesto a palestinesi e israeliani un “sussulto di umanità” per la “fine della violenza” e un “ripristino della tregua nella striscia di Gaza”, che terminata lo scorso 19 dicembre, ha aperto a nuovi attacchi di razzi e mortai palestinesi sul Negev israeliano e raid aerei israeliani che solo ieri hanno fatto almeno 200 morti. Il Papa ha anche chiesto alla comunità internazionale di “non lasciare nulla di intentato per aiutare israeliani e palestinesi ad uscire da questo vicolo cieco e a non rassegnarsi alla logica perversa dello scontro e della violenza, ma a privilegiare invece la via del dialogo e del negoziato”. In un’aggiunta all’ultimo momento sul testo preparato per l’Angelus di oggi, il pontefice ha detto:

“Cari fratelli e sorelle, la Terrasanta, che nei giorni natalizi è al centro dei pensieri e degli affetti dei fedeli di ogni parte del mondo, è nuovamente sconvolta da uno scoppio di inaudita violenza. Sono profondamente addolorato per i morti, i feriti, i danni materiali, le sofferenze e le lacrime delle popolazioni vittime di questo tragico susseguirsi di attacchi e di rappresaglie. La patria terrena di Gesù non può continuare ad essere testimone di tanto spargimento di sangue, che si ripete senza fine! Imploro la fine di quella violenza, che è da condannare in ogni sua manifestazione, e il ripristino della tregua nella striscia di Gaza; chiedo un sussulto di umanità e di saggezza in tutti quelli che hanno responsabilità nella situazione, domando alla comunità internazionale di non lasciare nulla di intentato per aiutare israeliani e palestinesi ad uscire da questo vicolo cieco e a non rassegnarsi – come dicevo due giorni fa nel messaggio Urbi et Orbi – alla logica perversa dello scontro e della violenza, ma a privilegiare invece la via del dialogo e del negoziato. Affidiamo a Gesù, Principe della Pace, la nostra fervida preghiera per queste intenzioni e a Lui, a Maria e Giuseppe, diciamo: ‘O famiglia di Nazareth, esperta del soffrire, dona al mondo la pace’. Donala oggi soprattutto alla Terrasanta!”.

In precedenza, Benedetto XVI aveva dedicato la sua riflessione prima della preghiera mariana alla festa di oggi, la Sacra Famiglia, una delle celebrazioni del periodo natalizio. Con un messaggio speciale per migliaia di famiglie riunite a Madrid a difesa dell’istituto familiare, egli ha sottolineato che “La famiglia è certamente una grazia di Dio, che lascia trasparire ciò che Egli stesso è: Amore. Un amore pienamente gratuito, che sostiene la fedeltà senza limiti, persino nei momenti di difficoltà o di abbattimento”.

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STA PER CONCLUDERSI L’ANNO 2008: RIPERCORRIAMO ALCUNE VICENDE, CON LO SGUARDO SU BENEDETTO XVI


UN ANNO INSIEME – “Cari amici, siamo alla fine dell’anno ed e’ tempo di bilanci. Iniziamo con le note dolenti: il rapporto dei mass media con Papa Benedetto XVI.” A redigere il bilancio, che condividiamo pienamente, è Raffaella, responsabile del ‘Papa Ratzinger Blog’. Nel complesso, purtroppo, si tratta di un bilancio che chiude in passivo, molto negativo, anche se ci sono lodevoli ed apprezzabili eccezioni. Questa riflessione non vuole dividere i buoni dai cattivi, gli onesti dai disonesti e gli affettuosi dai critici. Qui non si attacca nessuno, non si fanno i nomi degli “imputati” e non si fa di tutta l’erba un fascio. Non e’ il lavoro dei giornalisti in discussione, ma il trattamento che i media riservano a Papa Benedetto XVI. Spero che questo concetto sia chiaro: dobbiamo saper distinguere fra i giornalisti ed i giornali.

Lasciate, pero’, che faccia alcuni nomi che non posso tacere: Andrea Tornielli, Stefano Maria Paci, Salvatore Izzo, Lucio Brunelli, Alberto Bobbio e Giacomo Galeazzi che dobbiamo sempre ringraziare per l’onesta’ e l’obiettivita’. Si tratta di un omaggio “al positivo” che sono felicissima di fare. Complessivamente possiamo dividere i media in tre categorie: internet, tv e giornali. Il bilancio della rete e’ positivo perche’, se e’ vero che sul web si trova di tutto, non possiamo non ammettere che e’ grazie ad internet se nel 2008 abbiamo avuto accesso diretto alle fonti. Grazie ai siti online dei quotidiani, ma soprattutto grazie alle risorse di rete, al sito del Vaticano, a quello di Radio Vaticana, ora a quello di Avvenire ed a tanti altri spazi virtuali, ci e’ stato concesso di leggere omelie e discorsi recenti o del passato. E’ stato possibile consultare in tempo reale spiegazioni ed eventuali precisazioni della Santa Sede che sui giornali non hanno trovato spazio. L’ultimo esempio riguarda la proposta francese sulla “depenalizzazione” dell’omosessualita’: i media hanno ampiamente scritto, detto, criticato, senza mai citare in modo esplicito la “pietra dello scandalo”, cioe’ l’intervista a Mons. Migliore, e senza dare atto delle precisazioni della Santa Sede relegate, dopo giorni, in piccoli box o trafiletti.
In generale lo “stile” dei media, in particolare dei giornali, e’ questo: sparare la notizia, recipire i commenti dei detrattori e presentare l’eventuale spiegazione come “marcia indietro” o “correzione di tiro”. Questa, a casa mia, non e’ serieta’!

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LE PAROLE DEL PAPA ALL’ANGELUS IN ONORE DI S. STEFANO: CRISTIANI NON RISPONDANO AL MALE CON IL MALE


CITTA’ DEL VATICANO – I cristiani non rispondano al male con il male ma “con la forza della verità e dell’amore”: Angelus di Benedetto XVI dedicato interamente alla festa di Santo Stefano, primo martire della Chiesa, che fu prima arrestato e poi lapidato “a motivo della sua predicazione ardente e coraggiosa”. Davanti a migliaia di fedeli radunati in piazza San Pietro per la preghiera mariana (recitata in occasione della festa del 26 dicembre), il Papa ricorda il legame tra Santo Stefano e San Paolo, di cui quest’anno si celebra il bimillenario dalla nascita. “Proprio la testimonianza di Stefano fu decisiva per la sua conversione”, osserva il Pontefice. “Saulo (nome ebraico di Paolo, ndr) perseguitava la Chiesa ed aveva collaborato pure alla lapidazione di Stefano: lo aveva visto morire sotto i colpi delle pietre e soprattutto – aggiunge Benedetto XVI – aveva visto il modo in cui Stefano era morto: in tutto come Cristo, cioè pregando e perdonando i suoi uccisori”. Dopo la conversione, anche San Paolo “sulle orme di Stefano, seguirà Gesù, versando il proprio sangue a testimonianza del Vangelo, qui a Roma”. “Cari fratelli – sottolinea il Pontefice -, in Santo Stefano vediamo realizzarsi i primi frutti della salvezza che il Natale di Cristo ha recato all’umanità: la vittoria della vita sulla morte, dell’amore sull’odio, della luce della verità sulle tenebre della menzogna.

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NEL MESSAGGIO URBI ET ORBI PAPA BENEDETTO IMPLORA LA PACE NEL MONDO. SARA’ ASCOLTATO?


CITTA’ DEL VATICANO – “La grazia di Dio è apparsa a tutti gli uomini”. “Per tutti è nato Gesù”, ogni persona possa sperimentare la potenza della grazia salvatrice di Dio, che “sola può cambiare il cuore di ogni uomo e renderlo un’oasi di pace”. Il riverbero del Bambino di Betlemme risplende con la sua luce anche tra i drammi di Paesi scossi da guerre e povertà. E’ l’annuncio di gioia e speranza di Benedetto XVI risuonato nella Santa Messa della Notte di Natale e ripetuto nel messaggio Urbi et Orbi, pronunciato questa mattina dalla loggia centrale della Basilica vaticana. Il Papa ha lanciato, in particolare, un accorato appello per la pace in Terra Santa e per alcuni Paesi dell’Africa segnati da profonde sofferenze. In questo mondo, con le sue speranze e le sue angosce, “è apparsa la grazia di Dio Salvatore”. La festa del Natale – afferma il Papa nel messaggio alla città di Roma e al mondo – è rischiarata da “un chiarore che si accende nella notte”: è quella di Gesù Bambino, “luce che si propaga” dissipando le tenebre. Riscaldata da questo chiarore risplende la preghiera del Santo Padre perchè la grazia di Dio possa essere sperimentata anche da “numerose popolazioni che ancora vivono nelle tenebre e nell’ombra di morte”.

“La Luce divina di Betlemme si diffonda in Terra Santa, dove l’orizzonte sembra tornare a farsi cupo per gli israeliani e i palestinesi; si diffonda in Libano, in Iraq e ovunque nel Medio Oriente. Fecondi gli sforzi di quanti non si rassegnano alla logica perversa dello scontro e della violenza e privilegiano invece la via del dialogo e del negoziato, per comporre le tensioni interne ai singoli Paesi e trovare soluzioni giuste e durature ai conflitti che travagliano la regione”.

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NELLA NOTTE DEL SANTO NATALE IL PENSIERO DI PAPA BENEDETTO A TUTTI I BAMBINI DEL MONDO,


CITTA’ DEL VATICANO – Nel giorno di Natale, il pensiero del Papa va ai “bambini ai quali è rifiutato l’amore dei genitori, ai “bambini rifiutati”, a “quei bambini di strada che non hanno il dono di un focolare domestico”, ai “bambini che vengono brutalmente usati come soldati e resi strumenti della violenza”, ai “bambini che mediante l’industria della pornografia e di tutte le altre forme abominevoli di abuso vengono feriti fin nel profondo della loro anima”. Benedetto XVI, nella tradizionale Messa di mezzanotte per la festa della nascita di Gesù presieduta nella Basilica di San Pietro, mette dunque in guardia l’umanità dagli abusi verso i più piccoli. “Su ogni bambino c’è il riverbero del bambino di Betlemme”, dice infatti il Pontefice -. Che aggiunge: “Il Bambino di Betlemme è un nuovo appello rivolto a noi, di fare tutto il possibile affinché finisca la tribolazione di questi bambini; di fare tutto il possibile affinché la luce di Betlemme tocchi i cuori degli uomini. Soltanto attraverso la conversione dei cuori, soltanto attraverso un cambiamento nell’intimo dell’uomo può essere superata la causa di tutto questo male, può essere vinto il potere del maligno. Solo se cambiano gli uomini, cambia il mondo e, per cambiare, gli uomini hanno bisogno della luce proveniente da Dio, di quella luce che in modo così inaspettato è entrata nella nostra notte”. “Dio è immensamente grande e di gran lunga al di sopra di noi”, sottolinea poi il Papa spiegando il senso del Natale; Egli “si china in giù, guarda verso il basso. Egli vede noi e vede me”. “Egli si china come bimbo giù fin nella miseria della stalla – evidenzia -, simbolo di ogni necessità e stato di abbandono degli uomini. Dio scende realmente. Diventa un bambino e si mette nella condizione di dipendenza totale che è propria di un essere umano appena nato”. “Egli – prosegue Benedetto XVI – è con le persone dal cuore vigilante; con gli umili e con coloro che corrispondono alla sua elevatezza, all’elevatezza dell’umiltà e dell’amore. A questi dona la sua pace, perchè per loro mezzo la pace entri in questo mondo”. Pace in Terra Santa, invoca quindi il Pontefice, lanciando un appello perchè “cessino l’odio e la violenza” e vinca “la comprensione reciproca”. “Parlando del Bambino di Betlemme – rileva il Santo Padre -, pensiamo anche alla località che risponde al nome di Betlemme; pensiamo a quel Paese in cui Gesù ha vissuto e che Egli ha amato profondamente. E preghiamo affinché lì si crei la pace. Che cessino l’odio e la violenza – ha scandito il Papa -, che si desti la comprensione reciproca, si realizzi un’apertura dei cuori che apra le frontiere. Che scenda la pace di cui hanno cantato gli angeli in quella notte”. Per la Messa di Mezzanotte, a San Pietro si è pregato pure in Ewondo, la lingua bantu che si parla in Camerun, Paese che il Pontefice visiterà nel marzo del 2009. “Per i ministri della Chiesa e quanti curano il culto divino”, si leggeva nella preghiera africana. Orazioni, inoltre, in lingua hindi (“per i capi delle nazioni e i reggitori dei popoli della terra” affinchè “il Signore li apra alla sua luce per comprendere che il tempo e lo spazio gli appartengono”); in francese (“per la Chiesa sparsa nel mondo” e per “il Papa”); in tedesco (“per i poveri e i malati nel corpo e nello spirito”) e in portoghese (“per i fedeli di tutta la terra”). Al termine della Messa, Benedetto XVI si è recato in Piazza San Pietro per visitare il presepe allestito alcuni giorni fa.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2062

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NELLA NOTTE DEL SANTO NATALE IL PENSIERO DI PAPA BENEDETTO A TUTTI I BAMBINI DEL MONDO,


CITTA’ DEL VATICANO – Nel giorno di Natale, il pensiero del Papa va ai “bambini ai quali è rifiutato l’amore dei genitori, ai “bambini rifiutati”, a “quei bambini di strada che non hanno il dono di un focolare domestico”, ai “bambini che vengono brutalmente usati come soldati e resi strumenti della violenza”, ai “bambini che mediante l’industria della pornografia e di tutte le altre forme abominevoli di abuso vengono feriti fin nel profondo della loro anima”. Benedetto XVI, nella tradizionale Messa di mezzanotte per la festa della nascita di Gesù presieduta nella Basilica di San Pietro, mette dunque in guardia l’umanità dagli abusi verso i più piccoli. “Su ogni bambino c’è il riverbero del bambino di Betlemme”, dice infatti il Pontefice -. Che aggiunge: “Il Bambino di Betlemme è un nuovo appello rivolto a noi, di fare tutto il possibile affinché finisca la tribolazione di questi bambini; di fare tutto il possibile affinché la luce di Betlemme tocchi i cuori degli uomini. Soltanto attraverso la conversione dei cuori, soltanto attraverso un cambiamento nell’intimo dell’uomo può essere superata la causa di tutto questo male, può essere vinto il potere del maligno. Solo se cambiano gli uomini, cambia il mondo e, per cambiare, gli uomini hanno bisogno della luce proveniente da Dio, di quella luce che in modo così inaspettato è entrata nella nostra notte”. “Dio è immensamente grande e di gran lunga al di sopra di noi”, sottolinea poi il Papa spiegando il senso del Natale; Egli “si china in giù, guarda verso il basso. Egli vede noi e vede me”. “Egli si china come bimbo giù fin nella miseria della stalla – evidenzia -, simbolo di ogni necessità e stato di abbandono degli uomini. Dio scende realmente. Diventa un bambino e si mette nella condizione di dipendenza totale che è propria di un essere umano appena nato”. “Egli – prosegue Benedetto XVI – è con le persone dal cuore vigilante; con gli umili e con coloro che corrispondono alla sua elevatezza, all’elevatezza dell’umiltà e dell’amore. A questi dona la sua pace, perchè per loro mezzo la pace entri in questo mondo”. Pace in Terra Santa, invoca quindi il Pontefice, lanciando un appello perchè “cessino l’odio e la violenza” e vinca “la comprensione reciproca”. “Parlando del Bambino di Betlemme – rileva il Santo Padre -, pensiamo anche alla località che risponde al nome di Betlemme; pensiamo a quel Paese in cui Gesù ha vissuto e che Egli ha amato profondamente. E preghiamo affinché lì si crei la pace. Che cessino l’odio e la violenza – ha scandito il Papa -, che si desti la comprensione reciproca, si realizzi un’apertura dei cuori che apra le frontiere. Che scenda la pace di cui hanno cantato gli angeli in quella notte”. Per la Messa di Mezzanotte, a San Pietro si è pregato pure in Ewondo, la lingua bantu che si parla in Camerun, Paese che il Pontefice visiterà nel marzo del 2009. “Per i ministri della Chiesa e quanti curano il culto divino”, si leggeva nella preghiera africana. Orazioni, inoltre, in lingua hindi (“per i capi delle nazioni e i reggitori dei popoli della terra” affinchè “il Signore li apra alla sua luce per comprendere che il tempo e lo spazio gli appartengono”); in francese (“per la Chiesa sparsa nel mondo” e per “il Papa”); in tedesco (“per i poveri e i malati nel corpo e nello spirito”) e in portoghese (“per i fedeli di tutta la terra”). Al termine della Messa, Benedetto XVI si è recato in Piazza San Pietro per visitare il presepe allestito alcuni giorni fa.

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LA CHIESA SI PREPARA A CELEBRARE IL NATALE: IL PAPA PRESIEDERÀ DOMANI LA MESSA DI MEZZANOTTE


CITTA’ DEL VATICANO – La Chiesa si prepara a festeggiare il Natale. Domani Benedetto XVI celebrerà, alle ore 24 nella Basilica Vaticana, la Messa di Mezzanotte e come di consueto il 25 dicembre pronuncerà il suo Messaggio natalizio e impartirà la Benedizione “Urbi et Orbi” dalla Loggia centrale di San Pietro. In questa antivigilia di Natale, un invito a riflettere sui nostri stili di vita in tempi di crisi economica, è giunto ieri da mons. Giuseppe Betori, neoarcivescovo di Firenze. “Se prendessimo sul serio la crisi che è nata da un’idolatria del denaro – ha osservato il presule – credo che torneremo tutti ad una maggiore essenzialità”, senza demonizzare il consumo che fa girare l’economia – ha aggiunto – perché “c’è consumo voluttuario e consumo di condivisione”. Una sfida da raccogliere. Natale di crisi economica nei Paesi occidentali, sebbene il mercato del lusso, dei beni voluttuari e dei viaggi, specie esotici, continui a crescere, mentre si allarga la forbice tra ricchi e poveri e cresce il numero degli emarginati, anche nel Nord più opulento. In mezzo è la classe media, per lo più disorientata e spaventata all’idea di dover contrarre i propri consumi, mentre i governi e i media lanciano messaggi contraddittori su cure e rimedi. Al microfono della Radio Vaticana Roberta Gisotti ha intervistato don Albino Bizzotto, fondatore e presidente dell’Associazione “Beati i costruttori di pace”. Allora, don Albino: dalla sofferenza economica possiamo in questo nostro mondo così sovente dimentico di valori, trarre qualche beneficio?

R. – Penso che, come tutte le crisi, c’è un aspetto che è negativo e che fa paura: molte persone hanno paura anche di questi messaggi sempre sulla crisi. Ma penso anche che la crisi darà la possibilità di attingere ancora più in profondità alla nostra umanità. Io credo che, per la prima volta, ci sentiamo molto più vicini al resto del mondo e per la prima volta stiamo comprendendo che sta affondando il sistema del benessere dei consumi. Però, questo significa anche fare i conti con la realtà di tutti quelli che abbiamo intorno e anche metterci davanti agli altri in modo diverso. Credo che tutto quello che sta avvenendo, avvenga per la necessità di ricomprendere la nostra umanità insieme a tutti gli altri e metterci affianco di tutti gli altri, così come siamo. E allora, probabilmente, più che i valori, saranno le nostre persone, sarà proprio la nostra umanità a fare i conti con quello che sta avvenendo.

D. – Don Albino, in questo Natale, che cosa dire ai fedeli?

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LE PAROLE DI PAPA BENEDETTO SULLE GMG COME AL SOLITO STRUMENTALIZZATE. SANTITA’ SIAMO CON LEI!


CITTA’ DEL VATICANO – Inizia la solita strumentalizzazione di una parte dei media sulle parole di Papa Benedetto XVI; in questo caso si tratta di alcune profonde e giuste riflessioni del Santo Padre relativamente alle Giornate Mondiali dei Giovani; e subito c’è chi scrive ‘netta distinzione’ tra Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, ‘il Papa si allontana dall’entuasiasmo dei giovani’ ecc ecc, ma in pochi si mettono davvero a riflettere sul vero messaggio che Papa Benedetto ha lanciato a chi lo segue, ai media che talvolta intepretano le Gmg come momento di raduno, togliendo dall’ ‘EVENTO’ tutti i suoi significati spirituali, umani e sociali, ma riducendolo ad un incontro stile ‘RAVE PARTY’. Ed oggi più che mai ci schieriamo dalla parte di Papa Benedetto che identifica benissimo quello che è lo spirito della Gmg. In piu’ di una occasione proprio come associazione siamo stati chiamati in causa in tal proposito, e sempre abbiamo ben identificato che il grande evento, se spogliato dal suo alto contenuto spirituale, ed eucaristico, per giunta, rischi di lasciare niente di che nei cuori dei giovani.

Ci sono troppi giovani che entusiasticamente si ricordano le Giornate Mondiali dei Giovani con Papa Karol, ma poi non si sono radicalmente messi in discussione nella propria vita. A che serve realmente una Giornata Mondiale dei Giovani, se non ad incontrare Gesù?

Il “fenomeno” Gmg, ha osservato Benedetto XVI, “è oggetto di analisi” ripetute, che si sforzano di capire la cosiddetta “cultura giovanile”:

“Analisi in voga tendono a considerare queste giornate come una variante della moderna cultura giovanile, come una specie di festival rock modificato in senso ecclesiale con il Papa quale star. Con o senza la fede, questi festival sarebbero in fondo sempre la stessa cosa, e così si pensa di poter rimuovere la questione su Dio. Ci sono anche voci cattoliche che vanno in questa direzione valutando tutto ciò come un grande spettacolo, anche bello, ma di poco significato per la questione sulla fede e sulla presenza del Vangelo nel nostro tempo. Sarebbero momenti di una festosa estasi, che però in fin dei conti lascerebbero poi tutto come prima, senza influire in modo più profondo sulla vita”.

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SEGUIRE IL SANTO NATALE ANCHE DA GERUSALEMME, UN ARTICOLO PER I PAPABOYS DALLA TERRA SANTA


GERUSALEMME – Come in ogni parte del mondo anche in Terra Santa i preparativi per la Festa del Santo Natale procedono, specialmente nella città di Betlemme, in quel luogo dove 2000 anni fa il nostro Dio ha deciso di farsi uomo e di presentarsi al mondo attraverso i vagiti di un neonato e i piccoli e teneri gesti di una vita appena sbocciata. Molti sono i pellegrini che hanno raggiunto e stanno raggiungendo la Terra Santa per questi giorni così belli e intensi spiritualmente. Molto sono le iniziative che si susseguono in Betlemme: il culmine sarà raggiunto la notte del 24 dicembre, quando il Patriarca di Gerusalemme celebrerà la S.Messa della Notte nella Chiesa di S. Caterina, affidata alla Custodia di Terra Santa, annessa alla Grotta della Natività. Il giorno dopo, il 25, giorno di Natale numerosi gruppi avranno l’opportunità di Celebrare la Santa Eucaristia nella Mangiatoia.

Per queste diverse occasioni ci piace segnalare due avvenimenti importanti: un momento di preghiera (“Adeste Fideles”) in diretta su TelePace nel pomeriggio del 24 alle ore 18:30; il giorno 25, nel primo pomeriggio due momenti, sempre in diretta, dalla Piazza della Basilica della Natività di Betlemme, sempre su TelePace.

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SICUREZZA STRADALE: GIOVANI PIÙ CONSAPEVOLI MA ANCORA POCO RESPONSABILI ALLA GUIDA.


ROMA – Il veicolo preferito dal 79% dei giovani è l’automobile, poichè per il 60% di essi rappresenta ‘l’indipendenza’. Ma la maggior parte di questi non rispetta le norme di sicurezza stradale, rappresentando un pericolo per se stessi e per gli altri. Secondo un’indagine condotta dall’Aci, attraverso un questionario sul proprio sito web, e dal Centro studi Promotor, durante il Motor Show di Bologna, l’auto è il veicolo preferito dal 79% dei giovani. Giovani che vedono le quattro ruote come simbolo di indipendenza ma, allo stesso tempo, che non comprendono e sottovalutano soprattutto il pericolo che può rappresentare. Di questi giovani, infatti, uno su quattro supera sistematicamente i limiti di velocità, mentre uno su cinque non allaccia la cintura di sicurezza.

Dati inquietanti che leggermente vengono attenuati da una rassicurazione: solo il 3% confessa di guidare spesso dopo aver bevuto e appena l’1% confessa di farlo dopo aver assunto droghe. E’ quanto emerso dall’indagine che l’Aci e Promotor hanno condotto attraverso 440 interviste ai giovani che, sorprendentemente, dopo l’attuazione delle pene più severe in tema di sicurezza stradale sembrano aver percepito maggiormente il senso di tutto ciò. Dai questionari risulta inoltre che l’84% si sottoporrebbe volontariamente all’alcol test all’uscita dei locali e, addirittura, l’86% dei ragazzi si offrirebbe come ‘autista designato’, vale a dire che sarebbe disposto a non bere per guidare. Che l’esperienza insegni veramente?! Forse è proprio il caso di dirlo, dato che, del campione totale intervistato, il 94% è stato fermato almeno una volta dalle forze dell’ordine mentre guidava e il 19% è vittima di un incidente stradale, a causa di alcol e velocità. I due principali pericoli alla guida, rispettivamente con il 39% e il 33% di responsabilità. Dunque, almeno sulla carta e nella teoria, il nuovo pacchetto sicurezza tra i giovani ha portato i suoi buoni frutti.

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IL NATALE DELLA SOLIDARIETA’ ORGANIZZATO DALL’ON. CIOCCHETTI QUEST’ANNO ABBRACCIA ANCHE I PAPABOYS

ROMA – Da ormai diversi anni, con l’aiuto di amici e collaboratori, la Onlus Alma Aurea organizza, intorno alla metà di dicembre, il Natale di Solidarietà, evento spettacolo dedicato alla raccolta di fondi da devolvere a diverse associazioni benefiche che operano nel sociale. Tante le realtà a cui sono stati destinati i soldi raccolti nelle diverse edizioni. Dall’ospedale Sant’Eugenio di Roma per l’acquisto di macchinari ad alta definizione per il reparto pediatrico dello stesso, alla onlus Special Olympics Italia che nell’ambito dei Giochi di Roma “European Youth Games” ha indetto una campagna di raccolta fondi per coprire le spese di vitto e alloggio di 1400 atleti disabili mentali che aderivano ai giochi, fino ad arrivare ad associazioni più grandi e consolidate come quella per la ricerca contro la Fibrosi Cistica o il sostentamento della Terapia del Sorriso presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma.

Le Associazioni che quest’anno beneficeranno dei fondi raccolti sono:
Abio Roma Onlus, Aimac, Allegra Onlus, Amici di Texo, Arca di Zio Benny, Aref Onlus, Arpa, Arte nel Cuore, Avaz, AVISN U-Manoterapia, Biancospino, Centro Aiuto alla Vita, Colle Incantato, Ass. Laziale Fibrosi Cistica, Fiaba Onlus, Fondazione Castelli, Associazione Naizonale PapaBoys, Gialuma Onlus I Giorni Migliori, Kiwanis, La Nuvola e il Delfino, Linea Club Velletri, Oppo e le sue Stanze Onlus, Orfanatrofio Mamma Marina, Popica, Roma per Te, Sindrome di Williams, SOS Genitori Figli Separati, Special Olympics Onlus.

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IL NATALE DELLA SOLIDARIETA’ ORGANIZZATO DALL’ON. CIOCCHETTI QUEST’ANNO ABBRACCIA ANCHE I PAPABOYS

ROMA – Da ormai diversi anni, con l’aiuto di amici e collaboratori, la Onlus Alma Aurea organizza, intorno alla metà di dicembre, il Natale di Solidarietà, evento spettacolo dedicato alla raccolta di fondi da devolvere a diverse associazioni benefiche che operano nel sociale. Tante le realtà a cui sono stati destinati i soldi raccolti nelle diverse edizioni. Dall’ospedale Sant’Eugenio di Roma per l’acquisto di macchinari ad alta definizione per il reparto pediatrico dello stesso, alla onlus Special Olympics Italia che nell’ambito dei Giochi di Roma “European Youth Games” ha indetto una campagna di raccolta fondi per coprire le spese di vitto e alloggio di 1400 atleti disabili mentali che aderivano ai giochi, fino ad arrivare ad associazioni più grandi e consolidate come quella per la ricerca contro la Fibrosi Cistica o il sostentamento della Terapia del Sorriso presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma.

Le Associazioni che quest’anno beneficeranno dei fondi raccolti sono:
Abio Roma Onlus, Aimac, Allegra Onlus, Amici di Texo, Arca di Zio Benny, Aref Onlus, Arpa, Arte nel Cuore, Avaz, AVISN U-Manoterapia, Biancospino, Centro Aiuto alla Vita, Colle Incantato, Ass. Laziale Fibrosi Cistica, Fiaba Onlus, Fondazione Castelli, Associazione Naizonale PapaBoys, Gialuma Onlus I Giorni Migliori, Kiwanis, La Nuvola e il Delfino, Linea Club Velletri, Oppo e le sue Stanze Onlus, Orfanatrofio Mamma Marina, Popica, Roma per Te, Sindrome di Williams, SOS Genitori Figli Separati, Special Olympics Onlus.

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IL NATALE DELLA SOLIDARIETA’ ORGANIZZATO DALL’ON. CIOCCHETTI QUEST’ANNO ABBRACCIA ANCHE I PAPABOYS

ROMA – Da ormai diversi anni, con l’aiuto di amici e collaboratori, la Onlus Alma Aurea organizza, intorno alla metà di dicembre, il Natale di Solidarietà, evento spettacolo dedicato alla raccolta di fondi da devolvere a diverse associazioni benefiche che operano nel sociale. Tante le realtà a cui sono stati destinati i soldi raccolti nelle diverse edizioni. Dall’ospedale Sant’Eugenio di Roma per l’acquisto di macchinari ad alta definizione per il reparto pediatrico dello stesso, alla onlus Special Olympics Italia che nell’ambito dei Giochi di Roma “European Youth Games” ha indetto una campagna di raccolta fondi per coprire le spese di vitto e alloggio di 1400 atleti disabili mentali che aderivano ai giochi, fino ad arrivare ad associazioni più grandi e consolidate come quella per la ricerca contro la Fibrosi Cistica o il sostentamento della Terapia del Sorriso presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma.

Le Associazioni che quest’anno beneficeranno dei fondi raccolti sono:
Abio Roma Onlus, Aimac, Allegra Onlus, Amici di Texo, Arca di Zio Benny, Aref Onlus, Arpa, Arte nel Cuore, Avaz, AVISN U-Manoterapia, Biancospino, Centro Aiuto alla Vita, Colle Incantato, Ass. Laziale Fibrosi Cistica, Fiaba Onlus, Fondazione Castelli, Associazione Naizonale PapaBoys, Gialuma Onlus I Giorni Migliori, Kiwanis, La Nuvola e il Delfino, Linea Club Velletri, Oppo e le sue Stanze Onlus, Orfanatrofio Mamma Marina, Popica, Roma per Te, Sindrome di Williams, SOS Genitori Figli Separati, Special Olympics Onlus.

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MIGLIAIA DI PELLEGRINI A BETLEMME PER NATALE. MA RESTA DIFFICILE LA VITA DEI CRISTIANI


BETLEMME – Il fatto che quest’anno tanti pellegrini si uniranno a noi nelle liturgie di Natale è un segno che ci rende ancor più certi di non essere soli a cercare Gesù”. Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, commenta così il boom dei pellegrinaggi per le feste natalizie. L’affluenza di turisti stranieri aveva subito le conseguenze del riacutizzarsi del conflitto israelo-palestinese. Il 2008 ha registrato un inversione di tendenza. Padre Pizzaballa dice ad AsiaNews che questo “è stato veramente un anno particolare per tutti: numeri mai visti prima, molto più grandi di quelli registrati nel 2000. Durante l’estate a Betlemme c’è stato un picco di visite e negli alberghi non c’erano più posti. È stato un periodo felice legato anche al fatto che a Betlemme i prezzi sono più bassi che a Gerusalemme per cui molte agenzie turistiche hanno inserito con più facilità la città nei loro tour”.

Le autorità palestinesi calcolano che entro la fine dell’anno i visitatori stranieri nella West Bank toccheranno quota 1,6 milioni, quasi il doppio rispetto al 2007. Il ministero dell’informazione dichiara che la nuova ondata di pellegrinaggi ha creato 12mila nuovi posti di lavoro. La municipalità di Betlemme riporta che i 19 hotel di Betlemme hanno prenotazioni garantite sino a fine gennaio 2009. Padre Pizzaballa è certo che “sull’incremento dei pellegrinaggi ha influito il fatto che non si parla più, o si parla molto meno della Terra Santa in chiave di conflitto e tensione. Questo è stato un fatto positivo perché il ‘desiderio accumulato’ di venire qui tornasse ad esprimersi”. Ma non è solo la sicurezza ad aver spinto tante persone a visitare i luoghi della vita di Gesù. Il Custode aggiunge anche “il grande impegno della Chiesa nel mondo. Parroci, comunità, vescovi e conferenze episcopali hanno invitato i loro fedeli a tornare a visitare la Terra Santa. Aggiungiamo il lavoro costante della Custodia e si comprende a pieno l’anno felice che abbiamo vissuto per quanto riguarda i pellegrinaggi. Per un cristiano venire in Terra Santa ha un duplice aspetto. C’è l’importanza che la Terra Santa riveste in sé: per un cristiano recarsi qui in pellegrinaggio è una necessità. E c’è la solidarietà verso le comunità locali, il desiderio di far sentire a chi vive qui la vicinanza di tutta la Chiesa”.

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IL 27 DICEMBRE IL PRESEPE MISSIONARIO VIVENTE DELLA COMUNITA’ MISSIONARIA DI VILLAREGIA


ROMA – Andrà in scena a Roma il 27 dicembre e il 3 gennaio il Presepe Missionario Vivente, promosso dalla Comunità Missionaria di Villaregia, nuova comunità nata 28 anni fa. Missionario per rendere presente la vita dei popoli che più soffrono; Vivente perché riproduce la vita di Betlemme con il falegname, il fabbro, la lavandaia, il panettiere, i soldati romani, l’apicoltore; con le pecore, le caprette, l’asino, la mucca, le oche… Maria e Giuseppe avvicineranno i visitatori al mistero di un Dio che si è fatto Bambino e che ha racchiuso, nel suo mistero di piccolezza, la grandezza di un Dio che salva. La rappresentazione ha come scopo anche quello di sostenere l’apertura di una nuova missione a Maputo (Mozambico). Una terra povera, ammalata, stremata dalla guerra civile. Il ricavato di quanto verrà raccolto andrà a beneficio di questi, nostri fratelli.

Il programma prevede numerose novità. L’inizio della manifestazione alle ore 16.00 con il censimento dei soldati romani che accolgono i “pellegrini” giunti a Betlemme. Alle ore 17.00, il personaggio di santa Elisabetta, animerà la rappresentazione musicale in cui, messasi alla ricerca del suo Signore, incontrerà il profeta Isaia, insieme giungeranno ai piedi della capanna, indicando a tutti il Salvatore. La serata terminerà con l’arrivo dei Re Magi. Porteranno ai piedi di Gesù i popoli della terra, i “Giusti” che hanno cercato il bene, incarnando nelle loro scelte i valori del Regno.

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