CITTA’ DEL VATICANO – Di fronte a un approccio spesso consumistico al Natale, questa domenica Benedetto XVI ha incoraggiato ad allestire un presepe in ogni casa, mettendo in rilievo il ruolo centrale del Bambino Gesù. Tanti i ragazzi e le ragazze presenti questa domenca in piazza San Pietro per la preghiera dell’Angelus, per rinnovare la tradizione della benedizione dei ‘Bambinelli’, le statuette di Gesù Bambino da deporre nei presepi delle case, delle scuole e delle parrocchie romane. In particolare, il Papa ha pregato perché “queste immagini di Gesù, che sta per venire tra noi, siano, nelle nostre case, segno della tua presenza e del tuo amore”. Dirigendosi a Dio Padre, il Papa ha quindi chiesto: “Apri il nostro cuore, affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia, fare sempre ciò che egli chiede e vederlo in tutti quelli che hanno bisogno del nostro amore”. Infine, il Pontefice ha espresso l’auspicio “affinché Gesù, che nascendo porta agli uomini la benedizione di Dio, sia accolto con amore in tutte le case di Roma e del mondo”.
Greccio, Natale 1223 – il Presepe di San Francesco d’Assisi
Francesco meditava continuamente le parole del Signore Gesù e non perdeva mai di vista le sue opere. Soprattutto l’umiltà di lui che si era fatto uomo e l’infinita carità della Passione gli erano impresse nella mente e nel cuore. A questo proposito è degno di essere sempre ricordato quello che egli realizzò nella notte di Natale dell’anno 1223, per dare concretezza alla celebrazione della nascita del Bambino di Betlemme. Francesco scelse Greccio come sede per la sua iniziativa: una località di montagna presso la città di Rieti.Conosceva un uomo di quella terra, di nome Giovanni, che gli era molto caro perché, pur essendo nobile ed onorato, stimava la nobiltà dell’animo assai più di quella che, senza merito, viene comunemente apprezzata dal mondo. Circa due settimane prima della festa della Natività, Francesco chiamò a sé quest’uomo e gli disse: Vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù? Ebbene, precedimi e prepara quanto ti dico, perché vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, in modo che si possa vedere con i propri occhi i disagi in cui si venne a trovare per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva nel fieno tra un bue e un asinello…
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Non sono cattolico praticante ma ho un enorme rispetto per chi crede.
Trovo che la benedizione dei bambinelli e l’invito a fare il presepe sia un gesto meraviglioso e commovente.
Entra dritto nel cuore proprio dei bambini, sperando che le famiglie accolgano questo invito così amorevole e genuino…
Saluti sinceri.