Archivi del mese: gennaio 2009

GIORNATA INTERNAZIONALE DI INTERCESSIONE PER LA PACE 31 GENNAIO 2009 IN 400 CITTA’ DEL MONDO!

ROMA – Sabato 31 Gennaio 2009 si alzerà dal cuore del mondo – quello di tanti giovani dei 5 continenti – una preghiera ‘no stop’ di 24 ore che attraverserà gli oceani e le nazioni, accompagnata da Celebrazioni Eucaristiche ed Adorazioni ininterrotte in più di 400 città del pianeta, per chiedere ‘PACE IN TERRA SANTA’. Da Gerusalemme a Roma, da New York a Cracovia, e poi in Argentina, Brasile, Spagna, Francia, con appuntamenti anche in Africa, Australia ed Asia. E giunge in queste ore anche la notizia che si celebrerà la Santa Messa perfino nella Parrocchia del Patriarcato Latino della Sacra Famiglia a Gaza, città che è stata il centro della recente prova generale di guerra mondiale. Anche la Città del Vaticano parteciperà a questa giornata internazionale con la Concelebrazione che sarà presieduta il 31 mattina da Sua Eminenza il Cardinale Raffaele Farina, Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, con la comunità salesiana della Tipografia Vaticana.

La Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace, che si celebrerà il 31 gennaio 2009, nasce dalla volontà e dalla riflessione di impegnarsi in modo concreto e forte per vivere una giornata intensa di preghiera per la Pace e prende spunto dalle parole del Santo Padre Benedetto XVI pronunciate durante l’Angelus del 28 dicembre scorso “la Terrasanta, che nei giorni natalizi è al centro dei pensieri e degli affetti dei fedeli di ogni parte del mondo, è nuovamente sconvolta da uno scoppio di inaudita violenza. Sono profondamente addolorato per i morti, i feriti, i danni materiali, le sofferenze e le lacrime delle popolazioni vittime di questo tragico susseguirsi di attacchi e di rappresaglie. La patria terrena di Gesù non può continuare ad essere testimone di tanto spargimento di sangue, che si ripete senza fine! Imploro la fine di quella violenza, che è da condannare in ogni sua manifestazione, e il ripristino della tregua nella striscia di Gaza; chiedo un sussulto di umanità e di saggezza in tutti quelli che hanno responsabilità nella situazione, domando alla comunità internazionale di non lasciare nulla di intentato per aiutare israeliani e palestinesi ad uscire da questo vicolo cieco e a non rassegnarsi alla logica perversa dello scontro e della violenza, ma a privilegiare invece la via del dialogo e del negoziato. Affidiamo a Gesù, Principe della Pace, la nostra fervida preghiera per queste intenzioni. “

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BENEDETTO XVI: ‘CONTINUI LA PREGHIERA PER LA PACE IN TERRA SANTA’

CITTA’ DEL VATICANO – Una preghiera per la pace in Terra Santa e in tutto il mondo è stata chiesta dal Papa durante l’udienza generale di mercoledì 28 gennaio. Al termine della catechesi su san Paolo – che pubblichiamo integralmente in settima pagina – Benedetto XVI ha salutato i vari gruppi linguistici, esprimendo la sua speranza di pace ai fedeli polacchi presenti nell’Aula Paolo VI. Prima dei saluti in italiano, ha rivolto un augurio al nuovo Patriarca ortodosso di Mosca Cirillo, è tornato sulla vicenda della Fraternità San Pio x e ha rinnovato il suo invito a non dimenticare la Shoah. I testi di questi tre interventi sono pubblicati in prima pagina.

Chers frères et soeurs,
Je salue avec affection les pèlerins de la paroisse Sainte-Croix et les jeunes de l’externat “Saint-Joseph” d’Ollioules. Je vous souhaite d’être pleinement concitoyens des saints et familiers de Dieu. Avec ma Bénédiction apostolique!

Dear Brothers and Sisters,
I am pleased to greet all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience, including the groups from England and the United States of America. Upon you and your families I willingly invoke God’s blessings of peace and joy!

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PAPA: LA SHOAH, MONITO CONTRO IL MALE E CONTRO OGNI NEGAZIONISMO

CITTA’ DEL VATICANO – La Shoah rimane un monito contro la potenza del male e contro ogni oblio e negazionismo. L’ha detto oggi Benedetto XVI che ha espresso la sua “piena e indiscutibile solidarietà” ai “fratelli” ebrei. Il Papa, che ha anche ricordato la sua visita ad Auschwitz, ha pure fatto riferimento alla revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani ai quali ha chiesto l’impegno a riconoscere il Concilio Vaticano II. Mentre – ha detto – rinnovo con affetto l’espressione della mia piena e indiscutibile solidarieta’ con i nostri fratelli destinatari della Prima Alleanza, auspico che la memoria della Shoah induca l’umanità a riflettere sulla imprevedibile potenza del male quando conquista il cuore dell’uomo”. La Shoah, ha aggiunto, deve essere “per tutti monito contro l’oblio, la negazione o il riduzionismo, perché la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti. Le parole di Benedetto XVI appaiono una risposta alle polemiche sollevate dalle posizioni di uno dei vescovi tradizionalisti, mons. Richard Williamson, il quale nega l’esistenza delle camere a gas e riduce l’Olocausto alla uccisione di 300mila ebrei. Esse, peraltro, giungono nel giorno in cui il Gran Rabbinato di Israele ha deciso – a quanto riferisce il Jerusalem Post – di rompere a tempo indefinito le relazioni con il Vaticano, proprio a seguito della revoca della scomunica al vescovo lefebvriano negazionista. Il Gran Rabbinato ha anche cancellato un incontro con la Commissione vaticana per i rapporti con l’ebraismo, in programma a Roma dal 2 al 4 marzo.

Quanto ai rapporti con i lefebvriani, ricordando la parabola della pesca miracolosa, riferita alla costante ricerca di unità nella Chiesa, il Papa ha detto di aver concesso “la remissione della scomunica in cui erano incorsi i quattro vescovi ordinati nel 1988 da mons. Lefebvre senza mandato pontificio”, “proprio in adempimento di questo servizio all’unità”. “Ho compiuto questo atto di paterna misericordia – ha spiegato – perché ripetutamente questi presuli mi hanno manifestato la loro viva sofferenza per la situazione in cui si erano venuti a trovare. Auspico – ha aggiunto – che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena comunione con la Chiesa, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del magistero e dell’autorità del Papa e del Concilio Vaticano II”. Benedetto XVI, ha anche invocato lo Spirito Santo sul nuovo patriarca di Mosca, Kirill.

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LIBRO DI WANDA POLTAWSKA, UNA DELLE ULTIME REDUCI VIVENTI DEGLI ESPERIMENTI DEI MEDICI NAZIST

ROMA – Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche entrarono nella città di Auschwitz, scoprendone il campo di concentramento; ne abbatterono le mura e liberarono i superstiti che vi erano rimasti, circa 7.000. Quella data viene ora adottata per celebrare il ‘Giorno della memoria”, per ricordare la fine della Shoah – cioè lo sterminio del popolo ebraico, a causa del quale si contano circa sei milioni di vittime, oltre agli uomini torturati e perseguitati – e conseguentemente la fine delle leggi razziali. In questa giornata, tra le molteplici iniziative sorte in tutto il mondo, è stato presentato a Roma il libro “E ho paura dei miei sogni” (Edizioni dell’Orso) della professoressa Wanda Poltawska, polacca, laureata in Medicina, membro della Pontificia Accademia “Pro Vita” e del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Wanda Poltawska, che per motivi di salute è stata sostituita alla presentazione dalla figlia Ania, fu deportata nel campo di concentramento di Ravensbruck all’età di venti anni, a causa delle sue attività nella resistenza polacca. Il suo non è il racconto di una persona matura, i cui ricordi sono annebbiati, ma quello di una persona giovane: Wanda, infatti, iniziò a scrivere le sue memorie non appena uscita dal campo di concentramento, dove rimase circa quattro anni. Una necessità impellente, quella di scrivere, poiché il ricordo del campo, durante la veglia e durante il sonno, non le dava pace. Riuscì finalmente a dormire senza incubi solo una volta terminato il suo ‘diario’.

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IL 31 GENNAIO LA GIORNATA INTERNAZIONALE DI INTERCESSIONE PER LA PACE IN 400 CITTA’ DEL MONDO

ROMA – Il 31 Gennaio si alzerà dal cuore del mondo, dal cuore di molti Giovani, una preghiera accompagnata da Celebrazioni Eucaristiche ed Adorazioni di 24 ore ininterrotte in più di 400 città del mondo, per chiedere ‘PACE IN TERRA SANTA’. Da Gerusalemme a Roma, da New York a Cracovia, e poi in Argentina, Brasile, Spagna, Francia, con appuntamenti anche in Africa, Australia ed Asia. I Giovani di tutto il mondo hanno espresso questo desiderio attraverso la loro adesione nel gruppo di Facebook “Vogliamo la Pace in Terra Santa”. Sono ad oggi più di 4000 ragazzi e ragazze ed hanno scritto delle testimonianze molto significative nella bacheca del gruppo. La Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace, che si celebrerà il 31 gennaio 2009, nasce dalla volontà e dalla riflessione di impegnarsi in modo concreto e forte per vivere una giornata intensa di preghiera (24 ore) per la Pace. Promossa dall’Associazione Nazionale Papaboys, dall’Apostolato “Giovani Per La Vita”, dalle Cappelle di Adorazione Perpetua in tutta Italia e nel mondo, e dai gruppi di Adunanza Eucaristica

Per iscriversi personalmente o come Gruppo o Associazione basta visitare su Facebook il gruppo “Vogliamo la pace in Terra Santa”, aderendo all’evento della Giornata di Preghiera. Il giorno 29 gennaio sarà presente su internet, la lista dei luoghi in tutto il mondo dove si potrà partecipare ad una iniziativa per la Pace. “Vogliamo la Pace in Terra Santa”. Il gruppo voluto dall’Associazione Nazionale dei Papaboys e dall’Apostolato “Giovani Per La Vita” sta seguendo con attenzione la situazione in Terra Santa e pregando e sperando per una Pace duratura. Sul sito dell’Associazione Nazionale Papaboys www.papaboys.it, dell’Apostolato “Giovani Per La Vita” www.youthfl.org e sui siti dalle Cappelle di Adorazione Perpetua www.adorazioneperpetua.it e di Adunanza Eucaristica www.adorazione.org saranno trasmesse tutte le informazioni riguardanti l’evento con aggiornamenti, interviste, servizi fotografici e filmati.

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ATTACCO AEREO AI TUNNEL DI HAMAS IN RISPOSTA ALLA MORTE DI UN SOLDATO ISRAELIANO

GERUSALEMME – Stamane all’alba aerei da guerra israeliani hanno bombardato una serie di tunnel al confine fra Gaza e l’Egitto, usati da Hamas per il contrabbando di armi. Il raid è in risposta all’uccisione di un soldato israeliano avvenuta ieri. Il portavoce dell’esercito d’Israele ha detto che una bomba controllata a distanza è esplosa al confine fra la Striscia e Israele ed ha ucciso un soldato e ferito altri 3. L’esplosione di ieri è stata la prima violazione con vittime da quando è stato proclamato, con la mediazione dell’Egitto, un cessate il fuoco da entrambe le parti. Dopo l’esplosione di ieri, i passaggi di Kerem Shalom e di Karni sono rimasti chiusi, bloccando l’entrata nella Striscia di oltre 185 camion con aiuti d’emergenza.

Ieri, poco dopo l’esplosione della bomba, un militante di Hamas è stato colpito da un missile. Secondo l’intelligence israeliana era coinvolto nell’attacco. Anche un civile palestinese è stato ucciso nello scontro a fuoco che è seguito all’attentato sul confine. Oggi arriva in Israele l’ex senatore George Mitchell, inviato della Casa Bianca. Mitchell era ieri in Egitto e domani visiterà la West Bank portando a tutti il messaggio del suo presidente Barack Obama, secondo cui “il momento è maturo” per i dialoghi di pace fra Israele e Palestinesi. Mitchell non incontrerà nessun rappresentante di Hamas.

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CHE FANNO GLI EBREI NELL’ATTESA DI RICONOSCERE GESU’ SIGNORE E SALVATORE? ATTACCANO IL PAPA!

ROMA – Nell’attesa di riconoscere Gesù Signore e Salvatore della vita, tra lobbismo sfrenato e monopolio incontrastato dei media a livello mondiale che cosa fanno i nostri ‘fratelli maggiori ebrei’? Attaccano il Santo Padre! Tanto per cambiare. Tra una bomba per ammazzare i bambini di Gaza e l’acquisto di una nuova casa di produzione cinematografica dalla quale spargeranno coniati di vomito contro la Santa Chiesa e contro tutto il Cattolicesimo, ecco messa in scena l’ennesima teatrale azione contro il Pontificato di Benedetto XVI. E adesso scriveranno che siamo antisemiti! Come se le cose che stiamo scrivendo non fossero vere! Come se fossimo noi a controllare e monopolizzare l’informazione di tutto il mondo!!!

Le critiche del mondo ebraico a Papa Benedetto hanno seguito “un copione sbagliato”. Lo denuncia l’Osservatore Romano sottolineando che “la revoca della scomunica ai vescovi ordinati nel 1988 è diventato un nuovo caso mediatico pieno di toni emotivi: con tempismo frettoloso – infatti – si è addossata a Benedetto XVI la colpa non solo di resa a posizioni anticonciliari, ma perfino, se non la connivenza, almeno l’imprudenza di sostenere tesi negazioniste sulla Shoah. Le parole del Papa ai vespri conclusivi della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e la sua riflessione alla preghiera dell’Angelus sono state una smentita a queste paure diffuse”.

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L’ARTE DEGLI ITALIANI – CHI FA DA SE FA PER TRE.

ROMA – Da tempo gli italiani hanno imparato ad arrangiarsi mentre lo Stato continua a non far nulla per alleviare il loro disagio. Penso ai milioni di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà e mi chiedo come fanno con una pensione per lo più inferiore ai 500 euro al mese a pagare la pigione di casa, a vestirsi, a curarsi e ad alimentarsi. Si arrangiano. Cosa fanno per curarsi se per una visita specialistica, un ricovero e quanto altro si richiedono loro tempi biblici mentre l’emergenza bussa alle porte? Si arrangiano. Come fanno ad avere giustizia civile, amministrativa e penale nei confronti dello Stato e dei terzi con procedimenti che richiedono anche 10 anni prima della sentenza definitiva? Si arrangiano. Come fanno a convivere con una classe politica inconcludente che di continuo crea solo false speranze e genera forti delusioni? Si arrangiano. Eppure lo Stato sarebbe in grado di tutelarli se solo lo volesse. Se ne frega e i cittadini si arrangiano. E’ questo in buona sostanza il rapporto incompreso tra chi ci governa e i… sudditi. Ancora oggi ci sono dei giovani che si rivolgono a taluni personaggi innominati per recuperare le auto e le moto rubate. Si arrangiano. Alla fine mi chiedo se non abbiamo scoperto un nuovo modello di società dove l’arte dell’arrangiarsi diventa la più alta e raffinata regola di convivenza civile e sociale. Ma non è normale che tutto ciò accada.

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LA SANTA SEDE HA CONFERMATO QUESTA MATTINA IL VIAGGIO DEL PAPA IN AFRICA DAL 17 AL 23 MARZO.

CITTA’ DEL VATICANO – La Santa Sede ha diffuso questa mattina il programma ufficiale del viaggio di Papa Benedetto XVI in Africa che si svolgera’ dal 17 al 23 marzo 2009 e tocchera’ il Cameroun e l’Angola. Il Papa fara’ tappa nelle due capitali, Yaounde’ e Luanda, e, fra i numerosi incontri in programma, ci sara’ quello con i membri del consiglio speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Nel prossimo autunno infatti si svolgera’ in Vaticano il Sinodo Generale dell’Africa. Il Papa partirà alle 10 di martedì 17 marzo dall’Aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino ed arriverà alle 16 all’Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé. Mercoledì 18 renderà una visita di cortesia al Presidente della Repubblica nel Palais de l’Unité di Yaoundé. Successivamente avrà un incontro con i Vescovi del Camerun nella Chiesa Christ-Roi in Tsinga a Yaoundé a cui seguirà la celebrazione del Vespri con il clero locale e i rappresentanti di movimenti ecclesiali e di altre confessioni cristiane del Camerun nella Basilica Marie Reine des Apôtres. Il Papa terrà l’omelia. Giovedì 19 marzo, nella sede della Nunziatura Apostolica, il Santo Padre incontrerà i rappresentanti della comunità musulmana del Camerun. Alle 10 il Santo Padre celebrerà la Santa Messa in occasione della pubblicazione dell”Instrumentum laboris’ della II Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi nello Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé. Alle 16, presso il Centro Cardinale Paul Emile Léger di Yaoundé il Santo Padre incontrerà i malati.

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INIZIA IL CAMMINO VERSO LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ DI MADRID 2011 INCONTRO GIOVANILE IL 7

GMG 2011 – Da subito inizia il cammino di preparazione per la rossima Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid del 2011 che inizieremo a seguire passo per passo e sulla quale vi terremo informati in ogni minimo dettaglio ed iniziativa. In preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà a Madrid nel 2011, la Delegazione Giovanile della Diocesi di Granada ha organizzato – informa l’Agenzia Vaticana Fides una serie di incontri rivolti ai giovani. Il primo di essi avrà luogo il 7 febbraio nella Chiesa dell’Incarnazione a Motril, essendo questa la chiesa giubilare per l’Anno Paolino stabilita dalla Diocesi di Granada.

A questo primo incontro ne seguiranno altri in diversi luoghi e con il medesimo fine. “Granada si trasformerà in sede di accoglienza per quei giovani venuti da altri Paesi e che si uniranno all’incontro con il Santo Padre nella capitale spagnola”, ha spiegato il Delegato di Pastorale Giovanile della Diocesi di Granada, Don Francisco Mingorance. Il limite delle iscrizioni per partecipare all’incontro giovanile in Motril è fissato al 30 gennaio. L’incontro inizierà alle ore 10.30, con un’accoglienza musicale ed una preghiera introduttiva, alla quale seguiranno diversi laboratori ed attività sulla dimensione caritativa e sull’impegno della Chiesa. Quindi verrà celebrata la Santa Messa. Dopo la pausa pranzo, chiuderà l’incontro un concerto musicale per giovani.

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VITTORIO MESSORI: “DAL MONDO EBRAICO UNA INACCETTABILE INGERENZA NELLE VICENDE DELLA CHIESA”

CITTA’ DEL VATICANO – “La revoca della scomunica e’ un fatto interno alla Chiesa sul quale non riesco a capire perche’ il mondo ebraico si senta in diritto di intervenire”. Lo afferma in un’intervista al ‘Riformista’ Vittorio Messori, firma prestigiosa del ‘Corriere della Sera’ e coautore con Giovanni Paolo II di “Varcare le soglie della speranza” e con Joseph Ratzinger di “Rapporto sulla fede”. “Mi appello – spiega Messori – ai principi del diritto internazionale secondo i quali ogni Stato e’ sovrano al suo interno. Insomma, chiedo che ai cattolici venga lasciata la liberta’ di lavorare in pace portando avanti le proprie azioni. Non mi sembra che il Vaticano si sia mai sentito in dovere di intervenire sulla nomina di un Gran Rabbino o su altre questioni interne al mondo ebraico. Sarebbe corretto, dunque, che gli ebrei avessero il medesimo atteggiamento nei confronti dei cattolici”. Nell’intervista, Messori si sofferma poi sulle reazioni negative che si sono manifestate anche nel mondo cattolico al gesto di perdono compiuto ieri dal Papa ed anche sulla tiepidezza degli stessi perdonati, che ieri ringraziando il Pontefice hanno voluo ribadire le loro riserve sul Concilio.

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IL PAPA PRESENTE SU YOU TUBE CON UN CANALE DEDICATO. PROPRIO COME I PAPABOYS…

CITTA’ DEL VATICANO – “In quest’anno dedicato all’Apostolo delle genti, e nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, imploriamo il Signore affinché ci aiuti a raggiungere di nuovo la piena unità nel suo Corpo!”: così Benedetto XVI ha salutato ieri, dopo la recita dell’Angelus, i pellegrini di lingua inglese. Richiamando il Messaggio per la 43ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, diffuso il 23 gennaio e dedicato alle nuove tecnologie, il Papa ha osservato che queste “hanno reso Internet una risorsa di estrema importanza, specialmente per la cosiddetta ‘generazione digitale’”. “Senza dubbio – ha proseguito il Pontefice – un saggio utilizzo della tecnologia delle comunicazioni consente alle comunità di formarsi con modalità che promuovono la ricerca del vero, del bene e del bello, oltrepassando i confini geografici e le divisioni etniche”. A tale fine, ha spiegato Benedetto XVI, “il Vaticano ha lanciato una nuova iniziativa (You Tube) che renderà le informazioni e le notizie provenienti dalla Santa Sede prontamente accessibili sul world wide web”. Di qui l’auspicio che tale iniziativa “arricchisca un gran numero di persone, compresi coloro che non hanno ancora trovato risposta al loro anelito spirituale, attraverso la conoscenza e l’amore di Gesù Cristo” di cui la Chiesa porta il messaggio “fino ai confini della terra”.

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CI RISIAMO: DAL GUERRAFONDAIO ALL’ABORTISTA…. CON OBAMA SPAZIO AI FINANAZIAMENTI PRO ABORTO

ROMA – E’ da poco terminata l’amministrazone del guerrafondaio a tutto spiano Bush ed ecco iniziare il periodo di ‘reggenza’ degli Stati Uniti d’merica da parte di Obama; cambiamento? Nuova buona volontà? Macche! Si riparte dai finanziamenti pro aborto! E la guerra purtroppo continuerà! Il presidente Usa Barack Obama ha di nuovo autorizzato il finanziamento a organizzazioni che praticano o promuovono l’aborto all’estero, sbloccando un veto posto dal suo predecessore George W. Bush. La decisione del neo-presidente, a soli 3 giorni dall’inizio del suo mandato, è stata presa poco dopo la conclusione di una marcia pro-life nella capitale, a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di persone. La sera prima della marcia, il card. Justin Rigali di Philadelphia aveva presieduto un incontro di preghiera per la difesa della vita. Secondo la parlamentare Virginia Fox, che ha preso la parola alla marcia, negli Stati Uniti sono stati uccisi “milioni di bambini non nati”.

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IL SANTO PADRE ALL’ANGELUS: ‘CONVERSIONE ‘ ACCOGLIERE LA SALVEZZA ED IL DONO DI AMORE DI GESU’

CITTA’ DEL VATICANO – Benedetto XVI ha fatto gli auguri del Nuovo anno cinese a tutti i popoli dell’Asia orientale, che seguono il calendario lunare è che da domani celebrano l’Anno del Bue. Parlando alla fine della preghiera dell’Angelus con i fedeli in piazza san Pietro, il Papa ha detto: I popoli di vari Paesi dell’Asia Orientale si preparano a celebrare il capodanno lunare. Auguro a loro di vivere questa festa nella gioia. La gioia è l’espressione dell’essere in armonia con se stessi: e ciò può derivare solo dall’essere in armonia con Dio e con la sua creazione. Che la gioia sia sempre viva nel cuore di tutti i cittadini di quelle Nazioni, a me tanto care, e si irradi sul mondo!”. Fra i Paesi che seguono questo calendario vi sono la Cina, Giappone, Taiwan, Hong Kong, Singapore, le Coree, il Vietnam e tutti i Paesi dove vi sono importanti comunità cinesi come l’Indonesia, la Malaysia, le Filippine. Ma il tema della sua riflessione prima della preghiera mariana è stato focalizzato dalla conversione di san Paolo, la cui memoria viene celebrata oggi dalla Chiesa. “Per la verità – ha detto il Papa – nel caso di Paolo, alcuni preferiscono non usare questo termine, perché – dicono – egli era già credente, anzi ebreo fervente, e perciò non passò dalla non-fede alla fede, dagli idoli a Dio, né dovette abbandonare la fede ebraica per aderire a Cristo. In realtà, l’esperienza dell’Apostolo può essere modello di ogni autentica conversione cristiana”.

La conversione di Paolo, ha continuato il Papa, “maturò nell’incontro col Cristo risorto; fu questo incontro a cambiargli radicalmente l’esistenza. Sulla via di Damasco accadde per lui quello che Gesù chiede nel Vangelo di oggi: Saulo si è convertito perché, grazie alla luce divina, “ha creduto nel Vangelo”. In questo consiste la sua e la nostra conversione: nel credere in Gesù morto e risorto e nell’aprirsi all’illuminazione della sua grazia divina. In quel momento Saulo comprese che la sua salvezza non dipendeva dalle opere buone compiute secondo la legge, ma dal fatto che Gesù era morto anche per lui – il persecutore – ed era risorto”.

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UNA TOCCANTE TESTIMONIANZA INEDITA DEL CARD. CASTILLO LARA, RILASCIATA ALL’AGENZIA FIDES.

ROMA – Il Card. Rosalio Castillo Lara, venezuelano, Salesiano, Presidente emerito dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, pochi giorni prima della sua morte ha rilasciato all’Agenzia Fides una toccante testimonianza, finora inedita, sul tema della vita e della povertà, che pubblichiamo per la sua toccante attualità.

“Certamente il problema della povertà è gravissimo, e quasi tragico per noi, però la soluzione dell’eutanasia della povertà attraverso la sterilizzazione è una soluzione completamente sbagliata. Nel nostro continente sud americano si avverte molto forte la sconvolgente povertà di immense moltitudini di persone che sono carenti di educazione, e a volte anche di un tetto e della possibilità stessa di un lavoro. Ripeto, però, che uccidendo la vita non si favorisce certo la ricchezza e si elimina la povertà. Questa soluzione è molto semplice, ma non dà un risultato autentico. E’ piuttosto con una educazione integrale, seminando valori e principi etici, religiosi, morali, che si può insegnare alle persone a vivere bene e a trovare un lavoro onesto”.

 

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IL VATICANO CHIEDE UNA SPECIALE ATTENZIONE PER I PICCOLI LEBBROSI

CITTA’ DEL VATICANO – Nella lotta contro la lebbra, che deve proseguire sia sul piano sanitario che su quello sociale, una particolare premura deve essere posta verso i bambini, visto che ogni anno vi sono 40mila bambini con la lebbra nel mondo, e circa il 12% di tutti i nuovi casi di lebbra sono bambini con meno di 15 anni, i quali “corrono il rischio di vedere ipotecato il loro futuro per le negative conseguenze della malattia”. E’ l’appello che dal Vaticano viene rivolto alle istituzioni pubbliche ed a quanti portano avanti la battaglia contro il morbo di Hansen, contenuto nel messaggio del presidente del Pontificio consiglio per la pastorale della salute, card. Javier Lozano Barragán, in occasione della 56ma Giornata mondiale dei malati di lebbra, che sarà celebrata domenica 25 gennaio, pubblicato oggi. Nel documento si ricorda che secondo le stime più recenti dell’Organizzazione mondiale della sanità, che si riferiscono al 2007, si sono registrati in quell’anno 254.525 nuovi malati di lebbra, con una presenza di 212.802 persone in trattamento. I bambini purtroppo – prosegue la nota – non vengono risparmiati da questo morbo. Secondo stime dell’AIFO, – l’Associazione italiana amici di Raoul Follereau -, ogni anno vi sono 40mila bambini con la lebbra nel mondo, e circa il 12% di tutti i nuovi casi di lebbra sono bambini con meno di 15 anni”.

Nell’anno del XX anniversario della Convenzione dei diritti dei fanciulli, “memore della predilezione di Cristo Gesù per essi ‘perché di questi è il regno dei Cieli’ (Mt 19, 14), faccio appello ai responsabili delle organizzazioni governative, affinché nell’attuare i programmi e i piani di salute nei diversi Paesi, riservino una speciale attenzione ai bambini malati di lebbra, i quali corrono il rischio di vedere ipotecato il loro futuro per le negative conseguenze della malattia. Da questo deriva l’urgenza che le Istituzioni.

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OPERAZIONE «PIOMBO FUSO»: LA GUERRA ISRAELIANA È FINANZIATA DALL’ARABIA SAUDITA

TERRA SANTA – L’attacco israeliano contro Gaza è un’opzione preparata da lunga data. La decisione di attivarlo è stata presa in risposta alla nomina dell’amministrazione Obama. I cambiamenti strategici a Washington sono sfavorevoli per gli scopi espansionistici di Tel Aviv. Israele ha dunque cercato di forzare la mano della nuova presidenza statunitense mettendola dinanzi al fatto compiuto. Ma per organizzare la sua operazione militare, Israele ha dovuto sostenersi su nuovi partner militari, l’Arabia Saudita e l’Egitto, che costituiscono ormai un paradossale asse sionista-musulmano. Riad finanzia le operazioni, rivela Thierry Meyssan, mentre Il Cairo organizza i paramilitari.

Da sabato 27 dicembre 2008, alle 11:30 (ora locale), le forze armate israeliane hanno lanciato un’offensiva contro la striscia di Gaza, inizialmente aerea, quindi terrestre dal 3 gennaio 2009, 18:30 (ora locale). Le autorità israeliane dichiarano che esse riguardano esclusivamente obiettivi di Hamas e di prendere le massime precauzioni per salvare le vite dei civili. In pratica, occuparsi dei “siti di Hamas” significa distruggere non soltanto gli edifici di questo partito politico, ma anche gli alloggi dei suoi quadri e, soprattutto, tutti gli edifici ufficiali. In altri termini, questa operazione mira a distruggere ogni forma d’amministrazione nella striscia di Gaza. Il generale Dan Harel, capo di stato maggiore aggiunto, ha precisato: “Quest’operazione è diversa dalle precedenti.. Abbiamo alzato di parecchio il limite ed andiamo in questa direzione. Non colpiamo soltanto i terroristi ed i lanciarazzi, ma anche tutto il governo di Hamas. Miriamo agli edifici ufficiali, alle forze di sicurezza, e scarichiamo la responsabilità di tutto ciò che avviene su Hamas, senza fare alcuna distinzione tra le sue varie ramificazioni.” D’altra parte, “fare il possibile per salvare le vite dei civili” sorge dalla retorica pura e non ha alcuna possibilità di realizzarsi: con circa 3900 abitanti per chilometro quadrato [1], la striscia di Gaza è uno dei territori dalla più alta densità di popolazione al mondo. È materialmente impossibile raggiungere gli obiettivi scelti senza distruggere, allo stesso tempo, le abitazioni vicine.

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CINEMA – IL FILM DI OLIVER STONE «W.»,: QUANDO LA CENSURA E’ ANCORA PRESENTE

RECENSIONE – Lo strano destino del film di Oliver Stone «W.», dedicato alla resistibile carriera del Presidente George W. Bush, dà un’idea abbastanza precisa di quanto il concetto di censura, da tutti condannato e aborrito, sia in realtà ancora vigente e operante. Il distributore Dall’Angelo, che ne ha acquisito i diritti per la distribuzione italiana, a seguito dei rifiuti (diciamo disinteresse) sia della Rai che di Mediaset, si è visto costretto a un’occasionale distribuzione in digitale (cioè un DVD) e a un passaggio televisivo su LA7.

Se «W.» si è visto in sala a Firenze, ad esempio, è stato soltanto grazie ai buoni uffici di Stefano Stefani e, in seconda battuta, dell’Istituto Stensen, che hanno dato, indipendentemente dalla qualità dell’opera, una bella lezione di democrazia a tanta gente. Sì, perché da tutto questo inutile ostruzionismo si poteva anche trarre l’impressione che, più di Michael Moore, spettasse a Oliver Stone il titolo onorario di Lupo Cattivo, anche in virtù delle sue precedenti incursioni nel ramo presidenziale con «JFK» (Kennedy) e «Gli inganni del potere» (Nixon). Tutto ciò rischiava di creare un alone mitico intorno a un film che, alla prova dei fatti, finisce per non fare paura a nessuno. Anzi, democrazia a parte, pensiamo francamente che l’operazione di Stone sia carente in tempistica e risultanze. Una riflessione su George W. Bush, sul quale ormai è stato detto tutto e il contrario di tutto, avrebbe avuto un senso forse tra qualche anno, quando le conseguenze della sua politica interna ed estera avessero portato a qualche esito incontestabile. Oppure anche oggi, ma con qualche bel jolly da giocare o con una modalità più surreale che realistica. Invece «W.» è una sorta di reportage interiore che, partendo dal 1966 quando il Presidente era al college, attraversa alcuni momenti topici della sua esistenza privilegiando quelli privati (il rapporto con Bush padre, l’incontro con la moglie Laura, l’alcolismo) a quelli pubblici (le conferenze stampa, le decisioni in campo internazionale, un 11 settembre del quale si accenna appena), per disegnare il ritratto di un uomo che, a parte la discendenza familiare e una sorta di incrollabile fede, proprio non aveva le carte in regola per guidare il paese più potente del mondo. Alla fine di tutto questo, comunque, sorge spontanea la domanda: «Tutto qui?». «W.» è un film estenuante fatto interamente di dialoghi. Ma, diversamente dalle previsioni, è anche un film che rischia di prendere in contropiede quanti si attendessero un attacco frontale alla maniera di «Fahrenheit 9/11».

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NEL SOCIAL NETWORK ‘AMICO’ E` PAROLA GROSSA. OCCHIO AI BIDONI DELLA RETE

RETE – “Settecento invitati e mi ritrovo da solo a bere una birra”. Fino a che punto le amicizie virtuali possono riverberarsi nel mondo reale? Lo ha sperimentato a proprie spese Hal Nieddzviecki, scrittore e studioso di cultura pop che, forte dei suoi numerosi contatti sul social network più famoso al mondo, ha lanciato l’idea di una festa a Toronto invitando appunto tutti i suoi “amici”. All’appuntamento non si è presentato nessuno. Le sue conclusioni, che saranno raccolte in una ricerca di prossima pubblicazione, sono sconfortanti: “Non interessano più le interazioni nella vita reale, ma solo mettersi in mostra per ottenere attenzione”. Inserite in un grande calderone, le relazioni tendono a far svanire la necessaria gerarchia di reciprocità. In altre parole, non tutti coloro che includiamo nella macrocategoria “amici” hanno lo stesso livello di famigliarità con noi. La profondità dei nostri legami è graduata e dipende dalla condivisione reciproca. Quanti “amici” possiamo contare nel nostro network? Con quanti di loro riusciamo ad intrattenere rapporti “veri”, al di fuori del virtuale? Siamo così condizionati dai reality da aver perso il contatto con la realtà? Nella frenesia del nostro tempo abbiamo abdicato all’amicizia surrogata?

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L’ECUMENISMO AL CENTRO DELL’UDIENZA GENERALE. “PIENA COMUNIONE DI TUTTI I DISCEPOLI DI CRISTO”

CITTA’DEL VATCANO – “Il desiderio che ci abita in cuore e’ che si affretti il giorno della piena comunione quando tutti i discepoli dell’unico nostro Signore potranno finalmente celebrare insieme l’eucaristia”: lo ha detto il Papa nel corso dell’udienza generale, dedicata al tema dell’ecumenismo, nell’ambito della Settimana per l’unita’ dei cristiani che si celebra in questa settimana. Benedetto XVI ha invitato i fedeli a pregare “perche’ tra le Chiese e le comunita’ ecclesiali continui il dialogo della verita’, indispensabile per dirimere le divergenze, e quello della carita’, che condiziona lo stesso dialogo teologico e aiuta a vivere insieme per una testimonianza comune”. Il Pontefice ha anche sottolineato l’opportunita’ che questa settimana offre per “chiedere al Signore che proseguano e se possibile si intensifichino l’impegno e il dialogo ecumenico”. Il successore di Pietro, che ha parlato ai fedeli convenuti a Roma nell’Aula Paolo VI, ha poi espresso la propria gratitudine “per quanto il Signore ha concesso di fare sinora per accostare gli uni agli altri i cristiani divisi e le stesse Chiese e comunita’ ecclesiali. Questo spirito – ha sottolineato – ha animato la Chiesa cattolica la quale nell’anno appena trascorso ha proseguito con salda convinzione e radicata speranza a intrattenere relazioni fraterne e rispettose con tutte le chiese e comunita’ ecclesiali di oriente e di occidente. Nella varieta’ delle situazioni talvolta piu’ positive e talvolta con maggiori difficolta’, si e’ sforzata di non venire mai meno all’impegno di compiere ogni sforzo tendente alla ricomposizione della piena unita’.

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