BETLEMME – Il Patriarca latino di Gerusalemme e i Vescovi del mondo hanno diretto una marcia per la pace a Betlemme alla quale hanno partecipato circa 800 bambini, offrendo preghiere per le vittime innocenti del conflitto di Gaza. Sua Beatitudine Fouad Twal ha presieduto l’atto domenica 11 gennaio, insieme ai Vescovi di America ed Europa e a importanti istituzioni cattoliche del mondo, che come ogni anno in questo periodo visitano la Terra Santa per promuovere la solidarietà con le comunità cristiane locali e condividere la vita pastorale della Chiesa, che vive sotto un’intensa pressione politica e socio-economica. Al termine della processione, il Patriarca ha dato il benvenuto ai partecipanti nella città natale di Gesù “in questi giorni in cui siamo testimoni dell’orrore di Gaza”. “Insieme a voi dico: la violenza, da qualsiasi parte venga e qualsiasi forma assuma, deve essere condannata”, ha dichiarato.
“Mentre siamo riuniti qui in nome e nello spirito del Principe della Pace, il bambino che è nato per essere la luce del mondo e la speranza di ogni essere umano, desidero condannare la violenza in Medio Oriente, e soprattutto gli attacchi nella Striscia di Gaza”. La nascita del bambino Gesù nell’umile stalla di Betlemme, così debole e indifeso, ci porta naturalmente a pensare alla situazione di Gaza, dove nelle ultime settimane siamo stati testimoni di un nuovo scoppio di violenza”, ha confessato. Questa violenza ha provocato enormi perdite di vite e la distruzione di case, scuole e istituzioni, causando immensi danni e portando una terribile sofferenza alla popolazione civile, soprattutto a molti bambini innocenti. Il Patriarca latino ha messo in guardia contro la tentazione della violenza, “perché sembrerebbe che possa risolvere i nostri problemi” ma “è una falsa speranza. Questo scoppio di violenza porta solo complicazioni nella ricerca di una giusta soluzione al conflitto, desiderata ardentemente dal popolo di questa terra e del mondo. Il presule ha quindi ricordato che “il periodo natalizio porta sempre gioia e speranza” e ha esortato a iniziare l’anno nuovo “con la speranza che la pace sia nell’orizzonte del mondo e in Palestina e Israele.
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