Archivi del mese: febbraio 2009

BENEDETTO XVI: ‘I BATTEZZATI NON SIANO INDIFFERENTI QUANDO MANCA IL PANE SULLA TAVOLA DEGLI UOMINI’

CITTA’ DEL VATICANO – ‘I battezzati non possono restare indifferenti quando manca il pane sulla tavola degli uomini’: lo ha affermato Benedetto XVI ricevendo in udienza i membri di due associazioni caritative del Belgio, la ‘Pro Petri Sede’ e la ‘Etrennes Pontificales’. Ricevendo le loro offerte in occasione di un pellegrinaggio a Roma che le associazioni svolgono per consuetudine ogni due anni, il Pontefice ha sottolineato come l’anno paolino offra l’occasione di ‘riprendere una coscienza piu’ viva del fatto che la Chiesa e’ un corpo, attraverso il quale circola una stessa vita che e’ quella di Gesù’. Cosi’ – ha aggiunto il Papa – ‘ogni membro del corpo ecclesiale e’ legato in modo profondo a tutti gli altri e non potrebbe ignorarne i bisogni. Nutriti dello stesso pane eucaristico, i battezzati non possono restare indifferenti quando manca il pane sulla tavola degli uomini’.

La visita a Roma per portare al Papa il frutto di due collette che per il loro spirito sono del tutto simili all’Obolo di San Pietro. Alle 50 persone ricevute nella Sala del Concistoro in rappresentanza della “Pro Petri Sede” – che raccoglie donatori del Belgio, del Lussemburgo e dei Paesi Bassi – e della “Etrennes Pontificales” – antica iniziativa dei giornalisti cattolici belgi – Benedetto XVI ha rivolto un saluto interamente incentrato sul valore della carità secondo lo spirito del Vangelo. Ricordando, nel’Anno Paolino, l’insegnamento dell’Apostolo delle genti sull’unità del Corpo mistico di Cristo – le cui parti sono unite e sollecite fra loro – il Papa ha riaffermato un principio:

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INIZIATIVA PER PREVENIRE L’ALCOLISMO TRA I GIOVANI A CURA DEL MINISTERO DEL LAVORO IN ABRUZZO

PROBLEMI – Promuovere la cultura del “ben-essere” sociale, sensibilizzando ed informando le famiglie su un fenomeno sempre più diffuso tra i giovani. Questo l’obiettivo prioritario del progetto Sperimentale di Volontariato “Alcolismo minorile e giovanile: per una rete di prevenzione e di ascolto”, elaborato dall’Associazione dei Genitori di S. Elia a Pianisi e realizzato con il contributo del Fondo nazionale per il Volontariato – Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali nel rispetto della Direttiva nazionale 2007 Legge 266/91. La presentazione venerdì pomeriggio alle ore 17 nella sala consiliare del comune di S. Elia a Pianisi.

“Attraverso la realizzazione di questa idea progettuale intendiamo gettare il seme per un fruttuoso impegno educativo, partendo dalla famiglia e nell’ottica di un oculato accompagnamento dei ragazzi nelle fasi particolarmente delicate della crescita. L’intento è anche quello di formare giovani e volontari su una problematica che interessa molte realtà a livello nazionale e regionale. In prospettiva guardiamo alla creazione di luoghi ed occasioni di incontro per i giovani, quale effetto del rapporto sinergico tra gli enti e le istituzioni coinvolte nell’iniziativa.

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Le News di Musica pubblicate sul sito dei Papaboys.

SI DON, MA PARLIAMO DI COSE SERIE! – E VABBÈ PARLIAMO DI COSE SERIE MA GUARDATI INTORNO.

La musica ha un ruolo molto importante nell’evangelizzazione, purtroppo non molti anzi, pochissimi cristiani cattolici conoscono la musica cristiana cattolica come modalità di evangelizzazione, e animazione liturgica. Forse perche nelle nostre parrocchie non si rinnova il repertorio liturgico e quello per la pastorale giovanile, da annnnnnniiiiiiiii! PURTROPPO. Sono bellissime le canzoni che si..

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MUSICA CLASSICA PER AIUTARE IL PERÙ

CONCERTI – E’ in programma per domenica 1 marzo alle 20.45, nel teatro parrocchiale di Bubano, il “Grande concerto di musica classica e leggera” organizzato per raccogliere fondi a favore del Centro medico della Missione di Lima in Perù. Nel corso della serata si esibiranno Padre Marco Paini al pianoforte in una fantasia di musica leggera, Alessandro Giacomoni che al pianoforte interpreterà musiche da..

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ULTIMO APPUNTAMENTO CON LA MUSICA E LA SOLIDARIETÀ

Terzo ed ultimo appuntamento con “Musica e solidarietà”, l’iniziativa voluta dall’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Ascoli Piceno, Giovanni Silvestri, coordinata dalla società Simbiosi Marketing e realizzata grazie al prezioso contributo di “BCC Picena..

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SERATA TRA MUSICA E SPORT NEL MANTOVANO

VIADANA (MN) – Lunedì 2 marzo alle 21 il cinema teatro Vittoria di Vidiana (piazza Gramsci, 5) ospita la cantante cristiana Lidia Genta con la sua band e gli “Atleti di Cristo”, per una serata all’insegna della musica gospel e di storie di vita. Nicola Legrottaglie (Juventus), Tomas Guzman (Piacenza), Zè Maria (ex Inter), Hayden Reid (Rugby Roma, ex MPS…

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CARPI: COMPLEANNO PIENO DI MUSICA PER LO SPAZIO GIOVANI MAC’È!

SPAZIO GIOVANI – Il 28 febbraio di dieci anni fa l’amministrazione comunale di Carpi inaugurava lo Spazio giovani Mac’è!, un centro d’aggregazione che col passare del tempo è divenuto un punto d’incontro per diverse generazioni di adolescenti carpigiani. In questi anni il Mac’è! ha offerto alla popolazione, giovanile e non, anche un …

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 INCENTIVI A RADIO PRIVATE CHE DANNO MUSICA ITALIANA

RADIO – «Dovrà dare l’esempio anche il servizio pubblico – ha aggiunto – ho già presentato alla Commissione di Vigilanza Rai una proposta che impegni i dirigenti di Radio Rai in tal senso», ha ribadito il Ministro che in un’intervista telefonica con Francesco Macrì, conduttore del nuovo programma «Spike – Potenziale d’azione», ha sottolineato come l’Italia voglia promuovere una politica di incentivi più che di sanzioni come invece avviene oggi in Francia, dove una legge obbliga le radio ad una percentuale di programmazione minima (40%) di musica francofona.

 

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News regionali delle diocesi d’Italia pubblicate sul sito dei Papaboys.

CALABRIA – A CROTONE VEGLIA ECUMENICA E MANIFESTAZIONE “PER DIRE NO ALLA ’NDRANGHETA”

CROTONE – Una manifestazione “per dire no alla ’ndrangheta, per la democrazia e il bene comune”. È l’iniziativa che si terrà domenica prossima (1° marzo) a Crotone, promossa dall’“Alleanza con la Locride e la Calabria”, sottoscritta da 2.800 privati e 678 fra enti e associazioni.    

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CALABRIA – LOCRI: CIVITAS SOLIS, INCONTRO TEMATICO CON I GIOVANI

LOCRI – Si terra’ a Locri (Rc), su iniziativa di Civitas Solis, il 28 febbraio, alle ore 17, a Palazzo Nieddu del Rio, un incotro sul tema: ”Noi….i giovani con nuove idee sulla democrazia”. L’incontro tematico, realizzato con l’innovativo metodo del worldcafe’ , e’ rivolto ai giovani della Locride e ai rappresentanti delle consulte giovanili.

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VENETO – IN ARRIVO A VERONA LA CAROVANA DEL PROGETTO ICARO

 VERONA – Il progetto ”Icaro” sulla sicurezza stradale, giunto alla nona edizione e che nei precedenti otto anni ha interessato 146 citta’ ed oltre 78.000 studenti, e’ stato presentato oggi dal Questore di Verona, Vincenzo Stingone, e dal capo della Polizia Stradale, Daniele Giocndi, alla presenza dei partner istituzionali (Ufficio Provinciale Scolastico, Fondazione Ania, Unicef) e partner cittadini come il Comune di Verona

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UMBRIA – DIOCESI DI FOLIGNO: AD APRILE SI SVOLGERA’ IL ” FESTIVAL DELLA COMUNICAZIONE 

FOLIGNO – La Diocesi di Foligno e gli Istituti Superiori della città di Foligno, nell’anno scolastico 2008/2009, hanno collaborato insieme nel Progetto Culturale “Cittadini del Mondo”, sviluppando la tematica “Una nuova sobrietà per abitare la terra” e “La comunicazione, cercare la verità per condividerla”. Gli studenti, aiutati dai propri insegnanti e stimolati da.

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PUGLIA – LA DIOCESI DI ANDRIA PROMUOVE LA SETTIMANA BIBLICA

ANDRIA – La Diocesi di Andria, nell’ambito dell’Anno Paolino, promuove la Settimana Biblica. La settimana biblica, che si terrà ad Andria nella chiesa di “S. Paolo Apostolo”, curata dal suo parroco, Don Mimmo Massaro, dal 2 al 5 marzo, risponde alla necessità di approfondire e..

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LIGURIA – IL MUSEO DIOCESANO SI VISITA COL CELLULARE ON AIR IN ANTEPRIMA MONDIALE.

CHIAVARI – Da domani la Diocesi di Chiavari avrà il suo Museo on Air in anteprima mondiale. Che significa piantina e catalogo dettagliato del Museo Diocesano caricati elettronicamente su cellulare. Basta avere il Bluetooth e raggiungere il nuovo spazio museale annesso alla Cattedrale di N.S. dell’Orto: un Totem aggancia il segnale consentendo l’accesso alle informazioni storico-artistiche.

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NELL’UDIENZA AL CLERO DI ROMA PAPA BENEDETTO RICHIEDE: ‘EDUCARE ALLA GIUSITIZIA’

ROMA – Educare alla giustizia e alla conversione dei cuori, accanto alla denuncia degli errori del sistema economico e finanziario. È l’invito di Benedetto XVI nell’udienza al clero della diocesi, tradizionale appuntamento del primo giovedì di Quaresima, vissuto in clima familiare. La crisi economica, con i suoi pesanti effetti sulla vita delle famiglie, fa ingresso nell’Aula della Benedizione, in Vaticano, grazie alla domanda di un parroco della periferia romana. Il Papa condivide l’impegno alla denuncia degli «errori fondamentali» – soprattutto «l’idolatria» – evidenziati dal «crollo delle grandi banche americane»: un «dovere della Chiesa», per una denuncia che deve essere «ragionevole e ragionata», da farsi «con coraggio e concretezza», perché «i grandi moralismi non aiutano». E ricorda l’enciclica in corso di preparazione sui temi sociali.

Benedetto XVI aggiunge però che «la giustizia non si può creare solo con modelli economici buoni». Servono proprio i «giusti», ricordando il dialogo di Abramo con Dio. Da qui la necessità di un «lavoro umile e quotidiano per la conversione dei cuori», sapendo che «aprire i cuori alla giustizia e alla carità è educare alla fede e guidare a Dio». Un lavoro che a Roma è già in atto, con generosità. Nel suo indirizzo d’omaggio al Santo Padre, il cardinale vicario Agostino Vallini sottolinea la gioia nello «spenderci ogni giorno per l’annuncio del Vangelo e la crescita delle comunità ecclesiali a noi affidate». Non mancano le esperienze di primo annuncio, alcune delle quali molto fruttuose nella partecipazione.

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NUOVA SEGNALAZIONE DI VIDEO DALLA RETE INTERNET! VEDIAMOLI INSIEME E SEGNALIAMONE ALTRI!

VIDEO VIDEO – Cari amici dell’Associazione Papaboys, anche oggi vi proponiamo una rassegna di video interessanti da vedere sulla rete! La vostra richiesta di segnalazione continua ad essere esaudita dalla nostra redazione che ormai da due settimane propone in ciascuna newsletter del sito una rassegna di video da vedere. Li pubblichiamo anche in questa news in modo che risulti più facile a ciascuno di voi consultare on line le segnalazioni che vi inoltriamo! Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, se volete segnalarci ulteriori video da ‘linkare’ potete farlo attraverso la mail della nostra redazione centrale: redazione@papaboys.it . Per il momento, ricordandovi il nostro Canale You Tube ‘Papaboys 113’ vi riproponiamo i video da vedere che vi abbiamo inviato nella ultima newsletter spedita.

UN PO’ DI VIDEO DA VEDERE?
PERCHE’ NO? ECCO LA PLAYLIST DI OGGI!

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Dieci anni di missione in Siberia per tre suore giapponesi

suoreTokyo (Agenzia Fides) – Dalle tranquille isole nipponiche alla gelida tundra della Siberia russa: è stata questa la missione evangelizzatrice di tre religiose giapponesi che per dieci anni hanno svolto un prezioso servizio pastorale nella fredda regione dell’Asia del Nord. Per un decennio hanno dedicato la loro vita di missionarie alla crescita della Chiesa locale, alla catechesi e alla cura dei battezzati, all’istruzione della fede cattolica per i ragazzi, all’aiuto di famiglie bisognose, alla cura dei malati. Ora sono tornate in patria portando con sé il patrimonio di questi dieci anni di missione e continueranno a sensibilizzare la comunità cattolica locale, in diverse diocesi, sui temi della “missione ad gentes”.
Si tratta di tre religiose della congregazione delle “Suore della Visitazione”, partite per la Siberia alla fine degli anni ’90, data la richiesta del piccolo gruppo di cattolici di quell’area, che desideravano avere un chiesa.
Le suore hanno iniziato il lavoro pastorale in Siberia insieme a due sacerdoti americani missionari di Maryknoll, adoperandosi per ricostruire una chiesa cattolica nella provincia di Khabarowski. Negli anni successivi la comunità giapponese ha continuato a contribuire alla missione in Siberia con l’invio di altri tre missionari laici, che si sono fermati nella regione per tre anni.
In Siberia la libertà religiosa è tornata al’inizio degli anni ’90, dopo 73 anni di oppressione del regime sovietico. Suor Kiyoko Suwa (82 anni), suor Kazuko Seya (70 anni) sono partite con un’altra consorella nel 1998, giungendo in una regione dove era ancor forte il terribile ricordo dei gulag staliniani e dove i pochi fedeli cattolici avevano conservato il lumicino della fede in clandestinità.
Fra le urgenze del lavoro pastorale, vi erano quella di restituire fiducia e speranza ai battezzati, che per anni non hanno potuto manifestare la loro fede, e quella di costruire ponti di dialogo e di comprensione con la Chiesa ortodossa.
Grazie ai contributi delle diocesi giapponesi – raccontano le religiose – la chiesa è stata ricostruita e la comunità cattolica è rinata: “All’inizio vi erano solo cinque persone a frequentare la Santa Messa. Oggi il numero dei parrocchiani è salito fino a 300. Molte persone, ritrovando nelle loro case simboli e oggetti legati alla fede cattolica, come il Santo Rosario, hanno riscoperto e rivitalizzato la loro fede”.
Il team missionario, negli anni, ha dato vita a diverse attività come : preghiera e meditazione comunitaria; lettura della Bibbia e celebrazione del Rosario nelle case; opere di carità in favore dei malati; cicli di catechesi per bambini, giovani e adulti. Grazie alla presenza delle suore nipponiche, è stato stabilito anche uno speciale gemellaggio fra la diocesi giapponese di Niigata e la diocesi siberiana di Khabarovsk. Oggi i contatti proseguono e la comunità cattolica siberiana cresce.
Le religiose dicono: “Evangelizzare non è predicare sermoni, ma farsi strumenti affinchè Gesù possa toccare il cuore dell’uomo e ogni individuo possa incontrare l’amore di Cristo nella sua vita. La missione consiste nel costruire un ponte fra l’uomo e Dio”.

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Occorre aspettare qualche mese per verificare i risultati dell’operazione militare” dice un missionario dopo il ritiro delle truppe rwandesi dal Kivu

Kinshasa (Agenzia Fides)- “Certe dichiarazioni ufficiali mi sembrano eccessivamente ottimiste e penso che siano state rilasciate per giustificare l’operazione militare congiunta; ma occorre guardare alla realtà dei fatti: non mi sembra che l’operazione sia riuscita a ottenere un risultato definitivo” dice all’Agenzia Fides p. Loris Cattani, missionario saveriano con una lunga esperienza nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), commentando l’avvio del ritiro delle truppe rwandesi che erano stata impiegate nel nord Kivu (est della RDC) in un’operazione congiunta con i militari congolesi contro le Forze Democratiche per la Liberazione del Rwanda (FDLR, il principale gruppo formato da ex miliziani hutu che dal 1994 hanno trovato rifugio nel nord Kivu). L’operazione era scattata il 20 gennaio, quando circa 6mila uomini dell’esercito rwandese erano entrati nel nord Kivu, con il consenso delle autorità congolesi. In cambio dell’aiuto congolese, il 22 gennaio era stato arrestato in Rwanda Laurent Nkunda, il leader del Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo (CNDP), il movimento di guerriglia che ha messo a ferro e fuoco il Nord Kivu (vedi Fides 21 e 23 gennaio 2009).
“Secondo le autorità congolesi sono stati uccisi 90 appartenenti alle FDLR mentre altri 200 si sono arresi per essere rimpatriati in Rwanda. Per quel che riguarda i civili, la MONUC afferma che circa 2000-3000 persone hanno fatto rientro in Rwanda. Se si pensa che le FDLR sono composte da circa 6mila combattenti sorgono dei dubbi sui risultati delle operazioni militari” spiega p. Cattani. “Le FDLR non hanno accettato il combattimento, fuggendo di fronte all’avanzata delle truppe congolesi-rwandesi e rifugiandosi nella foresta. È vero che sono state distrutte le loro basi, ma si fa presto a ricostruirle. Le FDLR si finanziano con i traffici delle ricchezze del Kivu e in passato sembra che abbiano ricevuto armi dall’esercito congolese per contrastare il movimento di Nkunda” continua il missionario. Secondo la stampa congolese si temono rappresaglie contro la popolazione civile locale da parte delle FDLR.

“Su un piano più generale, occorre fare due considerazioni- prosegue il missionario. In primo luogo la rapidità della svolta nelle relazioni tra Rwanda e Congo che fino agli inizi di gennaio si accusavano di destabilizzarsi reciprocamente: Kigali accusava Kinshasa di armare le FDLR; il Congo accusava invece il Rwanda di sostenere Nkunda. Poi all’improvviso la svolta: il Rwanda arresta Nkunda quasi in contemporanea all’operazione congiunta nel nord Kivu contro le FDLR. Un mese prima inoltre le truppe ugandesi avevano sferrato un’offensiva contro LRA. É emerso che entrambe le operazioni sono state preparate e appoggiate da AFRICOM, il nuovo comando del Pentagono per l’Africa. É chiaro che USA e Unione Europea hanno esercitato forti pressioni su Kigali e Kinshasa perché si riavvicinassero. Alla luce di queste considerazioni mi chiedo quanto questa svolta sia duratura e sincera. Inoltre l’operazione militare congiunta è stata preparata dal lato congolese da pochissime persone: il Parlamento non è stato consultato e nemmeno il Capo di Stato Maggiore delle forze armate. Si è giunti al paradosso che l’offensiva militare è stata preparata dal Capo della Polizia nazionale, John Numbi, senza coinvolgere il capo dell’esercito. Numbi è stato uno degli uomini chiave della decisione del gennaio 2007 di mantenere nel nord Kivu gli uomini del RCD Goma (un precedente gruppo di guerriglia filo-rwandese), che si erano integrati nell’esercito congolese riunificato (previsto dagli accordi di pace) invece di disperderli in altre regioni del Congo. Sono proprio questi uomini che sono andati a costituire un anno più tardi la formazione di Nkunda”.
Nonosstante queste considerazioni p. Loris rimane aperto alla speranza di pace: “Sono il primo a essere disposto a dare credito a un effettivo riavvicinamento tra Rwanda e Congo: spero sinceramente che vi sia un ritorno della pace. Si parla adesso di piani di integrazione economica tra Rwanda, Burundi e Kivu. Ma questo esisteva già prima della crisi degli anni ’90. Esisteva infatti la Comunità Economica dei Paesi dei Grandi Laghi. Occorre ritornare a questa senza però che gli interessi strategici ed economici delle potenze straniere condizioni questo processo, che deve essere al servizio, prima di tutto delle popolazioni locali

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‘VIVERE DA CRISTIANI ADULTI NELLA CHIESA’: L’ASSOCIAZIONE PAPABOYS PROPONE UN CAMMINO FORMATIVO

ROMA – Cinque appuntamenti nel mese di marzo per “Vivere da Cristiani adulti nella Chiesa”, un cammino di fede e preparazione ai sacramenti. E’ l’iniziativa patrocinata dall’Ordinariato Militare in Italia (organizzazione pastorale che coordina e dirige le attività dei cappellani militari italiani distaccati presso gli enti e le caserme delle Forze armate), del Centro di formazione alla Meditazione Cristiana (servizio ecclesiale di formazione integrale della persona e di approfondimento della fede con il mezzo della “meditazione cristiana”) e dell’Associazione Nazionale dei Papaboys (i Giovani del papa) che invitano i ragazzi e le ragazze dell’Associazione, almeno quelli residenti a Roma, a partecipare a queste 5 giornate di formazione alla vita cristiana, anche in preparazione alla Santa Pasqua.

Per leggere tutto il testo e per info visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2305

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SABATO PROSSIMO “NOTTE BIANCA” CON SAN PAOLO A CURA DELLA FEDERAZIONE DEGLI SCOUT D’EUROPA

ROMA – Quindici chilometri a piedi nella notte sui passi di san Paolo a Roma per i Capi, Rover e Scolte delle Guide e Scout d’Europa Cattolici ( F.S.E.) di Roma. Accogliendo l’invito del Santo Padre a ripercorrere i luoghi della fede dell’Apostolo delle genti oltre 250 ragazzi e ragazze, tra i 17 e i 25 anni, faranno il prossimo sabato, 28 febbraio, una scelta controcorrente: scegliere di mettersi in cammino per incontrare con la mente e con il cuore, ma anche con il faticoso procedere dei passi, il grande annunziatore di Cristo a 2000 anni dalla nascita. Sono ovviamente pochi 15 chilometri dinanzi ai 16.500 che san Paolo ha percorso a piedi nei suoi diversi viaggi – così l’esegesi ha quantificato geograficamente le fatiche paoline – ma si pongono come un segno per capire la forza di quella “fede che opera nella carità” che ha spinto l’apostolo da Gerusalemme fino a Roma. Cinque tappe, con altrettante catechesi, aiuteranno i partecipanti al pellegrinaggio a misurarsi con la testimonianza paolina.

L’appuntamento è fuori delle Mura, presso la parrocchia della Natività in via Gallia, alle ore 20:00, per prepararsi a rivivere la stessa emozione di Paolo all’ingresso della capitale dell’impero di cui era cittadino, accompagnato dall’evangelista Luca e da alcuni cristiani della comunità di Roma che gli erano venuti incontro sulla via Appia. La seconda tappa porterà alla chiesa di Santa Prisca all’Aventino, luogo nel quale, secondo la tradizione, avevano la residenza i primi cristiani di Roma di cui si conosca il nome: Aquila e sua moglie Priscilla. La coppia fuggì da Roma al tempo dell’editto di Claudio, quando il nome “cristiano” era già oggetto di discussione, intorno all’anno 49 d.C.; conobbero Paolo a Corinto, prima di accoglierlo nuovamente a Roma, quando fecero ritorno nell’urbe. La sosta sarà un’occasione per riflettere sul “mistero del matrimonio”, testimonianza dell’amore sponsale ed indissolubile che lega Cristo alla sua Chiesa.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2304

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IL ROMPICAPO D’ISRAELE TRA BOMBE LANCIATE, BAMBINI ESPLOSI E SOLUZIONI DA TROVARE

CRONACA – Le intenzioni del governo guidato da Kadima erano chiare: lanciare una campagna su Gaza che facesse vedere il polso forte, mostrarsi capaci di fermarsi dopo aver sottomesso il nemico senza infierire, giusto alla vigilia del nuovo insediamento alla Casa Bianca, e incassare l’effetto Obama. Ma le cose non sono andate così. La campagna su Gaza è stata durissima e ha colpito anche i civili senza mettere a tacere Hamas. Con le vittime innocenti il governo ha perso consenso internazionale, nonostante molti avessero dato a Israele una sorta di tacito assenso ad agire. E con i razzi di Hamas la destra israeliana ha potuto continuare a giocare alle elezioni la carta della paura. Il risultato elettorale, così, ha prodotto un rompicapo complicatissimo. Il paese ha preferito la destra, ma il Likud di Bibi Netanyahu, già premier di un disastroso governo che fece arretrare il processo di pace dopo l’attentato a Rabin, non ha ottenuto la maggioranza relativa. Per un seggio è stato battuto da Kadima, il partito di centro inventato da Sharon e guidato oggi da Tzipi Livni. In un sistema proporzionale puro, dove le alleanze non si stringono prima del voto, questo conta e Bibi non ha automaticamente il mandato a formare il governo. Alle spalle di Kadima e Likud, i laburisti, al minimo storico, sono stati superati dal fatto nuovo delle elezioni, il partito di Avigdor Liebermann. Seguono il partito ultraconservatore Shas e altre piccole formazioni che vanno dalla destra estrema alla rappresentanza araba. La somma dei seggi delle destre arriva a 65, ma non è facilmente componibile. Yisrael Beitenu, la forza politica creata da Liebermann, è il partito degli ebrei russi, considerati dagli ortodossi cittadini di serie B e mai del tutto riconosciuti come veri componenti della comunità sociale e religiosa di Israele. Il loro voto esprime un riscatto rancoroso e per questo pare non facile una loro alleanza di governo organica con chi sinora li ha emarginati, come gli ortodossi di Shas. Bibi Netanyahu dovrebbe usare tutte le sue doti di mediatore, peraltro scarse, per tenere in piedi una coalizione sospettosa basata su una maggioranza di soli 5 seggi. Per questo rimane più probabile la grande coalizione tra Likud e Kadima. Ma realizzarla è tutt’altro che facile. I rapporti reciproci sono difficili e le posizioni sul processo di pace opposte.

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SANTA SEDE: IL MONDO È IN CRISI PER LA MANCANZA DI UNA “BASE ETICA”. PIU’ ATTENZIONE ALLE PERSONE

GINEVRA – La crisi economica mondiale attuale è causata soprattutto dalla “mancanza di una base etica”, e per questo è necessario ristabilire la priorità della persona umana sul profitto. E’ quanto ha osservato l’Arcivescovo Silvano M. Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, intervenendo alla decima Sessione Speciale del Consiglio dei Diritti dell’Uomo sull’impatto della crisi economica e finanziaria mondiale sulla realizzazione e il godimento effettivo dei diritti umani, svoltasi a Ginevra il 20 febbraio. La crisi, ha spiegato l’Arcivescovo, ha “conseguenze sociali drammatiche” e compromette “i diritti umani di innumerevoli persone”, “inclusi il diritto al cibo, all’acqua, alla salute e a un lavoro degno”. In questo contesto, osserva, “la comunità internazionale ha la legittima responsabilità di chiedere perché si sia arrivati a questa situazione, di chi sia la responsabilità e come una soluzione concertata possa far uscire dalla crisi e favorire il ripristino dei diritti”.

L’impegno nell’attività finanziaria, sottolinea, non si può ridurre a “guadagnare facili profitti”, dovendo includere anche “la promozione del bene comune tra quanti prestano, quanti prendono in prestito e quanti lavorano”. La situazione che il mondo sta vivendo, quindi, deriva essenzialmente da una “mancanza di una base etica”. Di fronte a questo, e riprendendo l’insegnamento di Benedetto XVI, il presule ha esortato a una rinnovata attenzione a un approccio etico nella creazione di partnership positive tra mercati, Stati e società civili.

I Paesi poveri, i più colpiti dalla crisi

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TEMPO DI QUARESIMA – OLTRE OGNI DISTRUTTIVA VORACITÀ. EDITORIALE DI AVVENIRE

QUARESIMA – La fase orale, in tutte le sue varianti simboliche, non è più il tratto ele­mentare del nostro approccio al mon­do. È un sogno a occhi aperti, un’icona dell’autorealizzazione, un orizzonte cul­turale vero e proprio. Quelli che lo sanno fare, avranno certa­mente calcolato anche questo. Il fattu­rato complessivo dei prodotti che so­stengono gli standard della sovralimen­tazione occidentale, sommato a quello di tutti gli altri prodotti che provvedono alla cura degli effetti indesiderati dei pri­mi, deve fare una bella cifra. Non so fa­re questo calcolo, ma mi pare evidente che la ‘voracità’ è ormai una categoria dello spirito, per noi, più ancora che un costume alimentare. Siamo o non siamo una ‘civiltà’ dei consumi? Una delle no­stre idee-guida, ossia il progetto di ‘non farsi mancare niente’, nel breve giro di qualche decennio ha fatto passi da gi­gante. Il primo fattore di umanizzazione che ci rimette è il linguaggio, una delle più belle qualità spirituali del nostro corpo. Le mamme esortavano, una volta: «Non si parla a bocca piena». Anche altre co­se ci raccomandavano, in verità, sem­pre sullo stesso registro: «Non ci si but­ta sul piatto», «Non ci si serve per primi», eccetera. Piccole cose del galateo, al­l’apparenza. Grandi passi verso l’uma­nizzazione, in realtà, se si pensa che la modulazione del nostro rapporto col ci­bo, fin dai primi sorrisi, è il mediatore fondamentale della catena simbolica di tutte le altre relazioni affettive e sociali. In ogni modo, con la bocca piena – e lo sguardo perso, e le mani sempre ad af­ferrare – non si parla.

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DALL’UNIONE EUROPEA 34 MILIONI DI EURO PER COMBATTERE IL FUMO, ANCHE QUELLO PASSIVO

ANTIFUMO – Un aiuto per non cominciare, oppure per smettere. La Commissione europea ha deciso di rifinanziare per altri due anni la campagna-antifumo “Help-Per una vita senza tabacco” con un budget di 34 milioni di euro. Il fumo è ancora la prima causa di morte evitabile in Europa e, ricordano gli organizzatori, resta “la priorità numero uno nell`agenda di salute pubblica dell`Unione europea”. Per questo la campagna si rivolge soprattutto ai giovani, tra i 15 e 34 anni, con l`obiettivo di lanciare messaggi per allontanarli dalla sigaretta e tutelare le vittime del fumo passivo. Nella prima fase, nei gazebo allestiti in tutta Europa si sono sottoposte al test per la misura del monossido di carboni nei polmoni oltre 340 mila persone. In Italia hanno partecipato al test oltre 6 mila persone tra fumatori e non fumatori. Le associazioni impegnate nel progetto, Emsa (European Medical Students Association), Ensa (Europea Nursing Students Association), Ifmsa (International Federation of Medical Students` Association), Efpsa (European Federation of Psychology Students) e il Youth Forum Jeunesse, hanno confermato il sostegno all`iniziativa che avrà il suo lancio ufficiale è in programma per il 31 maggio, Giornata mondiale senza tabacco.

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DAL PAKISTAN ALLE ISOLE SALOMONE, SEGNI DI SPERANZA TRA I GIOVANI CATTOLICI IMPEGNATI NEI MASS MEDIA

ROMA – Non tutta l’informazione mondiale è da buttare, e non tutti i govani sono utenti ‘passivi’ della spazzatura che tali media e ‘Giornaloni’ buttano addosso senza condizionamenti e senza responsabilità. Dall’Agenzia Fides, voce della Propaganda Fide, diretta da Luca de Mata, oggi giungono due ‘voci di speranza’, voci che quotidianamente l’agenzia propaga dai tanti territori di missione dove la Chiesa Cattolica è impegnata a ‘raddrizzare’ l’epoca del relativismo. Una Tv via Internet è la nuova idea che è stata appena lanciata nell’orbe dei mass media pakistani dall’Arcidiocesi di Karachi. Si chiama “Good News Tv” e ha iniziato le sue trasmissioni il 21 febbraio scorso. Il progetto è stato ideato e realizzato dal Centro Catechistico di Karachi e che ne cura anche i contenuti, le trasmissioni, il palinsesto. Artefice dell’iniziativa, salutata con gioia e soddisfazione dall’intera Chiesa pakistana, è p. Arthur Charles, Direttore del Centro Catechistico, che ha creduto fortemente nel progetto e nella possibilità di offrire alla Chiesa pakistana un nuovo pulpito da cui evangelizzare, incontrando specialmente i giovani che sono sempre più presenti nella piattaforma di Internet e sono fruitori instancabili di Tv e informazioni via web. “Sono convinto che la Chiesa debba utilizzare i mass media per diffondere il Vangelo ma anche per l’educazione e la formazione dei giovani. Nel mondo di oggi la comunicazione è davvero incessante: siamo bombardati da tv, sms, e-mail. E’ imperativo che in questo villaggio globale esista una forte voce cattolica che annunci la Parola di Dio”, afferma p. Arthur. Il sacerdote nota come Papa Benedetto XVI abbai affrontato questa sfida della comunicazione e, come il suo predecessore, abbia dato molto importanza alla diffusine dei suoi messaggi tramite le nuove tecnologie, creando ad esempio un canale vaticano su “Youtube”. “Mi sono ritrovato in perfetta sintonia con il messaggio del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali, quando afferma che le tecnologie digitali sono un dono per l’umanità, che possono servire a diffondere solidarietà e comprensione fra la persone e i popoli”, nota il sacerdote.

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LE TENDENZE DEI TEENAGERS – I GIOVANI AMANO INTERNET, MA NON RINUNCIANO ALLA TV

ROMA – Secondo uno studio di Gfk Eurisko, la tecnologia e il Web sono parte integrante della vita dei teenager, ma sono soprattutto usati per intessere relazioni sociali, le informazioni sono apprese ancora dalla Tv. Le tecnologie e Internet sono sempre più spesso parte integrante della vita dei teenager, ma nonostante ciò le principali fonti attraverso cui i giovani si informano restano quelle tradizionali. In sintesi, questo è quanto emerso dal seminario “I giovani non rinunciano”, all’interno del quale Gfk Eurisko ha analizzato il rapporto che esiste oggi tra i giovani e il consumo di prodotti e servizi, frutto di uno studio basato su circa 36.000 interviste a livello mondiale. La globalizzazione non viene accettata acriticamente dai teenager, che però vivono una vita parallela sul Web. Per loro è molto importante il look, tuttavia possono rinunciare a qualche vestito ma mai al cellulare. A livello mondiale, le tendenze rilevate da Gfk Eurisko confermano una forte propensione dei ragazzi a utilizzare le nuove tecnologie: il 56% ha una «vita in Internet», rispetto al 37% dei loro genitori. Come logica conseguenza, le voci più rilevanti fra i loro interessi sono l’elettronica, i computer e i videogiochi, seguite da aspetto fisico, moda e bellezza.

Pur essendo dei maghi della tecnologia, i teenager però non passano tutta la loro vita sul Web: Internet e i video giochi sono il loro pane quotidiano, ma il tempo che passano davanti alla Tv supera ancora quello trascorso navigando online e le principali fonti di informazioni sono ancora i mezzi di comunicazione tradizionali. Inoltre, tendono a fidarsi della pubblicità più degli adulti, che però viene ancora associata ancora alla Tv (76%, con un picco del 91% dagli 11 ai 13 anni).

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TEATRO: GIGI PROIETTI, ORGANIZZARE NUOVI LABORATORI PER I GIOVANI

CULTURA – Stavo pensando se oggi non fosse il caso di organizzare un laboratorio teatrale nuovo e serio, come quello che avevo un tempo”. Lo afferma l’attore Gigi Proietti, a termine della presentazione del nuovo spettacolo teatrale “Pippi Calzelunghe”, al Teatro Argentina di Roma. Sento – racconta l’attore – che e’ necessario organizzare anche piu’ di un laboratorio nelle diverse citta’, perche’ tutto quello che c’e’ di possibile aggregazione, mirata pero’ a fatti importanti, e’ da salutare positivamente. Personalmente – spiega – alla mia eta’ mi piace l’idea di ritrovare qualche giovane di oggi e per me significherebbe anche un po’ fare uno studio dall’interno sul tipo di societa’, raffrontandola e rapportandola a quella che era. Le scuole – aggiunge – sono osservatori notevoli e i giovani nei laboratori devono necessariamente raffrontarsi con la societa’ in cui vivono. Questo – conclude – e’ importante non solo didatticamente ma nella formazione vera della societa’.

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SANREMO 2009, AL PEGGIO NON C’È FINE

SANREMO – E’ proprio vero: al peggio non c’è fine; ma è possibile che il cosiddetto Festival della Canzone Italiana porti in finale tre canzoni che definire mediocri è già un eufemismo? E’ possibile che i gusti del pubblico si stiano talmente omologando verso il basso da produrre aberrazioni del genere: Marco Carta che vince con “La forza mia”, seguito a ruota da Povia con la discussa “Luca era gay”, e Sal Da Vinci, con “Non riesco a farti innamorare”. Mi spiace formulare questi concetti, ma francamente non riesco a trovare altre parole per esprimere coerentemente il mio pensiero su quanto accaduto al 59° Festival di Sanremo. Eppure le cose non stavano andando particolarmente male; intendiamoci niente di particolarmente interessante sotto il sole, con Bonolis che si sbracciava in mille modi anche per giustificare la barcata di euro incassata (sarebbe interessante un contest tra Bonolis e Mentana per stabilire chi parla più in fretta senza dire castronerie), Luca Laurenti che si dimostrava forse il miglior cantante (almeno tra i presunti big), ospiti alcuni indovinati altri meno (ma che ci stavano a fare i “valletti”?).

E a questo proposito dirò una cosa politicamente assai scorretta: l’abbiamo capito che Benigni è bravo (anche se personalmente non mi fa più né ridere né sorridere) ma è solo lui l’unico uomo di spettacolo che merita la platea di Sanremo…? non si potrebbe fare un piccolo sforzo di fantasia e cercare qualcun altro…così tanto per cambiare musica ed elargire denaro pubblico anche ad altri soggetti. Immancabile “prezzemolino” Allevi che continua sia a fare ascolti…sia a non convincermi.

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CAMBIO DI ROTTA – LETTERA APERTA AI PAPABOYS: IO SOSTENGO ‘AVVENIRE’ E TU?

ROMA – Giunge in redazione una lettera aperta all’Associazione Nazionale Papaboys, firmata da Alessia Cambi, una giovane ragazza della Toscana che ci racconta come il quotidiano ‘Avvenire’ le abbia cambiato profondamente la vita, in positivo, e che propone di ampliare una campagna di sostegno al quotidiano della Cei. Leggiamo insieme la testimonianza che riproponiamo per tutti i ragazzi dell’Associazione e per il lettori del sito.

Alla gentile attenzione della redazione dei Papaboys

Cari amici dei Papaboys, scusate se mi permetto di scrivervi e esprimere una mia personale opinione che non vuole essere una critica ma una correzione fraterna nello spirito di amore e carità che ci accomuna tra fratelli cattolici quali siamo. Sinceramente non condivido la vostra linea dura tenuta nei confronti del giornale di Avvenire. Nel momento più buio della mia vita, quando veramente non sapevo che cosa farne della mia vita, uscita da un’esperienza davvero brutta di Chiesa…

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“PRIMA ERO UN CRISTIANO TIEPIDO, A MEDJUGORJE HO RITROVATO LA FEDE” PAROLA DI NEK

ROMA – Il direttore di Pontifex (quotidiano on line) Bruno Volpe parla con Nek, nome di arte di Filippo Neviani da Sassuolo, la stessa cittadina che ha dato i natali al Cardinale Camillo Ruini e al genio del giornalismo religioso apologetico Vittorio Messori: insomma buon sangue,non mente. Nek è un ragazzo sensibile e dotato di grande fede, che,inutile girarci attorno, è stata ulteriormente aumentata dalle sue visite a Medjugorje. “ In quel posto ci sono stato ben tre volte e le assicuro, senza con questo cadere nella sterile ed inutile retorica, che la mia fede prima era molto, ma molto più tiepida, poi si è riscaldata e mi sono infervorato. Del resto, a Medjugorje ho toccato con mano che cosa vuol dire,in un luogo tanto lontano,ma nello stesso tempo geograficamente accessibile, la fede in Dio, grazie all’opera della Madonna che, come instancabile mediatrice, opera autentiche grazie”. Eppure su Medjugorje molti sono scettici, anche all’interno della Chiesa. “ Guardi, io metterei da parte le polemiche che non portano da nessuna parte e guardo al lato positivo. Bisogna considerare che in quel santuario avvengono tante, tantissime conversioni, si amministrano sacramenti, insomma si crea la aspettativa del sacro e di Dio e questo mi pare un frutto buono e lodevole, da rimarcare”. Ma la posizione della Chiesa ufficiale sul tema non è ancora apertamente per il sì: “ ma neppure per il no. Io comprendo e forse anche giustifico la saggezza e la calma della Chiesa che davanti a fatti inspiegabili,visioni e miracoli si è sempre manifestata cauta. Del resto occorre riconoscere che, nel caso di Medjugorje, le veggenti hanno ancora visioni,parlano, quindi penso che la cautela della Chiesa, da questo punto di vista ,sia lecita. Poi come in ogni cosa umana gli scettici esistono sempre e dappertutto. La mia esperienza è positiva e dico grazie a Medjugorje che ha rafforzato la mia fede”.

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