CASTELGANDOLFO – Nel quarto anniversario della sua elezione, Benedetto XVI ha voluto dire il suo “grazie cordialissimo” a tutti coloro, e “sono veramente tanti”, che hanno voluto farglii pervenire “un segno di affetto e di vicinanza spirituale”. “Come ho avuto modo di affermare di recente – ha detto il Papa con evidente riferimento alle polemiche delle scorse settimane – non mi sento mai solo”. “Ancor piu’ in questa singolare settimana di Pasqua, che per la liturgia costituisce un solo giorno, ho sperimentato la comunione che mi circonda e mi sostiene: una solidarieta’ spirituale, nutrita essenzialmente di preghiera, che si manifesta in mille modi”. “A partire dai miei collaboratori della Curia Romana, fino alle parrocchie geograficamente piu’ lontane, noi cattolici – ha ricordato il successore di Pietro – formiamo e dobbiamo sentirci una sola famiglia, animata dagli stessi sentimenti della prima comunita’ cristiana”. “Quattro anni fa – ha poi aggiunto il Pontefice parlando nella sua lingua – ho chiesto preghiere per il mio lavoro nella Vigna del Signore. Torno a chiederle oggi in particolare ai fedeli di lingua tedesca”. Benedetto XVI ha pronunciato il suo breve discorso dal balcone della sua residenza estiva di Castelgandolfo, dove ha trascorso alcuni giorni di riposo e dove lo hanno raggiunto circa tremila fedeli (tale e’ la capienza del cortile che li ospitava). Molti di piu’ erano ovviamente i fedeli presenti in piazza San Pietro, dove erano guidati dal vicario di Roma, il Cardinale Agostino Vallini, che ha celebrato la Festa della Divina Misericordia nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, a pochi passi dal Vaticano. Il Papa si e’ rivolto anche a loro attraverso i maxi schermi. “E’ l’amore misericordioso di Dio – ha rilevato prima del Regina Caeli – ad unire saldamente, oggi come ieri, la Chiesa e a fare dell’umanita’ una sola famiglia; l’amore divino, che mediante Gesu’ crocifisso e risorto ci perdona i peccati e ci rinnova interiormente”. “Animato da tale intima convinzione – ha spiegato Ratzinger -, il mio amato predecessore Giovanni Paolo II volle intitolare questa Domenica, la seconda di Pasqua, alla Divina Misericordia, e addito’ a tutti Cristo Risorto quale sorgente di fiducia e di speranza, accogliendo il messaggio spirituale trasmesso dal Signore a Santa Faustina Kowalska, sintetizzato nell’invocazione: Gesu’, confido in Te”. Testimone della Misericordia e’ per prima Maria, alla quale Benedetto XVI ha voluto affidare nuovamente il suo “servizio alla Chiesa”. Parlando in polacco, il Papa ha quindi rimarcato che “di fronte al male che nei cuori umani dissemina tanta desolazione, e’ un compito piu’ che mai attuale essere testimoni dell’amore misericordioso di Dio”…
Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2477