«A voi affido le mie intenzioni»: così mentre scende la sera il Papa, pellegrino a Viterbo, si rivolge alle monache di vita contemplativa, pronto ad aprire il suo sguardo orante sul mondo e a rendere il sacrificio di lode a Dio per la Chiesa. La domenica è passata veloce tra grida di speranza e sguardi di futuro. Uomini, donne, giovani, vecchi, tante mani supplichevoli tese a rintracciare l’Apostolo, la forza che emana e si affaccia alla storia, colore di novità per rendere nuova l’avventura umana in Cristo. Forza non sua, non sua per merito. Pietro conosce l’uomo: l’Apostolo non ha né oro né argento, non altro vanto se non il nome preziosissimo del Maestro di Galilea. Il vero vanto di Pietro, il suo unico sostegno, è sapere di essere Vicario e Altro ha la libertà di passare per il suo corpo, per la sua parola. Altro, Colui al quale non si è neppure degni di sciogliere i calzari.
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