SQUOLA – Sono tornati oggi a scuola quasi 5 milioni di ragazzi e ragazze in 12 regioni d’Italia, tra polemiche, chiacchere utili ed inutili e soprattutto molte ‘strumentalizzazioni’ da parte del mondo politico e dei sindacati. Giusto esempio e motivazione per chi deve provare a passare un anno sui libri a studiare per crescere? “Esiste all’interno della scuola una minoranza, lo sottolineo una minoranza, di dirigenti e di insegnati che confonde la scuola con l’agone politico. Credo sia assolutamente legittimo avere posizioni politiche ma queste vanno espresse nelle sedi opportune. La scuola e’ un’istituzione, credo forse la piu’ importante del nostro Paese, e in quanto tale va rispettata. Alla scuola si applicano le riforme non si fa politica”. Queste le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che condividiamo in pieno, durante un intervento televisivo di questa mattina. Rispondendo a una domanda del direttore di “Libero” sull’ora di religione, la Gelmini ha spiegato di sostenere le ragioni del Vaticano. “Credo che l’ora di religione debba avere la stessa dignita’ delle altre materie, e credo anche che l’Italia non possa non riconoscere l’importanza della religione cattolica nella nostra storia e nella nostra tradizione -ha detto il ministro- io credo che vada garantita agli insegnanti della religione cattolica la stessa situazione, le stesse condizioni degli altri insegnanti”.
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