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INTERVISTA A ELISABETTA LO IACONO: LA COMUNICAZIONE DELLA FEDE E LA FEDE NELLA COMUNICAZIONE

FEDE E COMUNICAZIONE – I microfoni di Papaboys.it hanno intervistato, questa volta, l’autrice di “Se mi sbaglio mi corrigerete. La rivoluzione comunicativa di Giovanni Paolo II.” e “Caro Signor Papa”, due libri dedicati completamente alla figura del nostro amato e mai dimenticato Papa scomparso nell’Aprile di 5 anni fa: il suo nome è Elisabetta Lo Iacono che, oltre ad essere una scrittrice, è innanzitutto una giornalista professionista, di origine versiliese, e docente di giornalismo alla Pontificia Facoltà Teologica “Seraphicum” di Roma. Le abbiano rivolto alcune domande a proposito delle sue due creazioni e cosa ha rappresentato per la gente ma soprattutto per la comunicazione la figura di Giovanni Paolo II visto come Papa ma anche come uomo. Possiamo capirne veramente il senso solo leggendo la sua intervista.

Dottoressa Lo Iacono, nel corso del suo iter lavorativo di giornalista, il tema della religione l’ha portata a studiarne ed approfondirne l’importanza vista sotto la luce della comunicazione come evento mediatico. A cosa è dovuta questa scelta?

La scelta è avvenuta pochi anni fa: attratta, come molte persone, dalla figura di Giovanni Paolo II e svolgendo la professione di giornalista, ho avuto la curiosità di capire qual era questa grande caratteristica comunicativa di questo Papa, come effettivamente riusciva ad arrivare con il suo messaggio non solo a coloro che erano credenti ma anche a coloro che non lo erano. Da questo spunto nasce “Se mi sbaglio mi corrigerete. La rivoluzione comunicativa di Giovanni Paolo II” nel quale cerco di analizzare in maniera dettagliata quelle che sono le capacità comunicative del Santo Padre sia dal punto di vista del messaggio, dell’essenza, del verbum ma anche da un punto di vista della gestualità: ricordiamoci che Carol Woytila aveva questa marcata capacità di comunicare attraverso i gesti e le espressioni facciali. E’ anche un’analisi sulle scelte dei viaggi e su come questa comunicazione sia divenuta un’evangelizzazione itinerante attraverso il mondo, attraverso i popoli. Tutto ciò mi ha avvicinato a questo mondo della comunicazione religiosa e di conseguenza la volontà di approfondirlo, un’opportunità che ho avuto grazie sia all’insegnamento di giornalismo alla Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura Seraphicum, dov’è nata la prima cattedra di giornalismo, sia attraverso altre attività di collaborazione con altre testate con la realizzazione del libro “Caro Signor Papa”.

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SETTIMANA SOCIALE. IL PAPA: TUTELARE VITA E FAMIGLIA. AUSPICATA UNA NUOVA GENERAZIONE DI POLITICI

46ª SETTIMANA SOCIALE – “Il bene comune è ciò che costruisce e qualifica la città degli uomini, il criterio fondamentale della vita sociale e politica”. Così il Papa nel messaggio inviato al cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, in occasione della 46ª Settimana sociale dei cattolici italiani che si è aperta ieri pomeriggio a Reggio Calabria, dal titolo “Un’agenda di speranza per il futuro del Paese”. Il Papa guardando alle difficoltà socio economiche ha rimarcato la centralità della Famiglia, l’importanza dell’integrazione e rilanciato la sfida culturale e politica dei cattolici.

E’ partendo dalle conseguenze della recente crisi finanziaria globale come il “propagarsi della disoccupazione e della precarietà” che favoriscono “la tentazione del ripiegamento e del disorientamento” che Benedetto XVI ha puntato l’accento sul concetto di bene comune, inteso nella sua accezione più ampia, esigenza di giustizia e di carità”. “Il problema non è soltanto economico – scrive il Papa – ma soprattutto culturale e trova riscontro in particolare nella crisi demografica, nella difficoltà a valorizzare appieno il ruolo delle donne, nella fatica di tanti adulti nel concepirsi e porsi come educatori”. Centrale – rimarca – “l’insostituibile funzione sociale” svolta dalla “famiglia, cuore della vita affettiva e relazionale”. Da qui il richiamo a tutti i soggetti istituzionali e sociali a sostenerla. “Tutti i cittadini” – sottolinea Benedetto XVI – sono chiamati a “uscire dalla ricerca del proprio interesse” e a maturare una “forte capacità di analisi, di lungimiranza e di partecipazione” e a non perdere la speranza nell’affrontare sfide come quella della tutela della “vita umana, dal concepimento alla sua fine naturale”, della difesa della “dignità della persona”, della salvaguardia “dell’ambiente” e della promozione”della “pace”.

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BENEDETTO XVI CHIEDE PREGHIERE PER IL SUO VIAGGIO NEL REGNO UNITO, UNO DEI PIÙ ATTESI

CASTELGANDOLFO – Benedetto XVI ha chiesto ai credenti di tutto il mondo questa domenica di accompagnarlo con la preghiera in occasione del pellegrinaggio apostolico che svolgerà dal 16 al 19 settembre nel Regno Unito, uno dei più attesi di questo pontificato. Al termine del suo intervento in occasione dell’Angelus domenicale, il Santo Padre ha affermato che l’obiettivo principale del suo viaggio sarà la beatificazione del Cardinale John Henry Newman, grande teologo per il quale Joseph Ratzinger ha sempre provato un interesse particolare “Chiedo a tutti di accompagnarmi con la preghiera in questo viaggio apostolico. Alla Vergine Maria, il cui Nome santissimo è oggi celebrato nella Chiesa, affidiamo il nostro cammino di conversione a Dio”, ha dichiarato. In un’analisi svolta nell’editoriale dell’ultimo numero del settimanale “Octava Dies”, del Centro Televisivo Vaticano, padre Federico Lombardi S.I., portavoce vaticano, ricorda che giovedì il Papa “volerà ad Edimburgo per iniziare di là, accolto ufficialmente da Sua Maestà la Regina Elisabetta, uno dei viaggi più attesi del suo Pontificato”.

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‘SE I GIORNALISTI FANNO PASSARE SOLO IL MALE’. ARTICOLO DA LEGGERE DEL VATICANISTA FRANCESCO GRANA

MEDIA – “Gesù ti prego che il mio papà lavori di nuovo”. Ho trovato questa frase scritta su un cartoncino a forma di stella appeso al grande albero di Natale che abbiamo fatto in parrocchia. Non poteva lasciarmi indifferente. Ho percepito il dramma della disoccupazione, comune a tante famiglie in questo tempo di crisi. Storie di persone invisibili, come le ha chiamate il Papa il giorno dell’Immacolata, che ogni tanto occupano le pagine dei giornali e vengono sfruttate finché la notizia e l’immagine attirano l’attenzione.

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