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UN MILIONE DI PERSONE IN PIAZZA A MADRID PER DIRE SI ALLA VITA, CONTRO TUTTE LE LEGGI ABORTISTE

MADRID – Un milione di persone sono scese in piazza questo sabato a Madrid per manifestare contro la nuova legge per l’aborto, che consente l’interruzione di gravidanza alle minorenne senza l’autorizzazione dei genitori, al vaglio del Parlamento a maggioranza socialista. Sotto l’enorme striscione “Cada vida importa” (Ogni vita è importante), slogan della manifestazione, hanno sfilato anche i principali leader del Partito Popolare: l’ex premier Josè Marìa Aznar, la segretaria del Partito María Dolores de Cospedal e la presidente della Comunità autonoma di Madrid, Esperanza Aguirre. Lo fanno a titolo personale, hanno precisato i loro portavoce sottolineando che l’appuntamento di oggi è stato convocato da oltre 40 associazioni cattoliche e pro-vita. Il corteo è partito alle cinque della Puerta del Sol e si è concluso nella storica Puerta de Alcalá. Il popolo antiabortista è giunto da tutta la Spagna (ma anche dall’estero) fino a Madrid, città proclamata dagli organizzatori “capitale mondiale della vita”, a bordo di aerei, treni e di oltre 700 autobus. Da Alicante, dall’ Andalusia o dalla Catalogna la Spagna provita ha occupato il centro di Madrid rispondendo anche agli appelli della Conferenza Episcopale e del Partido Popular, il principale movimento di opposizione al governo Zapatero. La mobilitazione è testa a protestare contro la legge che punta a “depenalizzare completamente l’aborto e riconoscerlo come un diritto”, affermano gli organizzatori. La legge attualmente in vigore infatti autorizza l’interruzione di gravidanza fino alla 14esima settimana solo in caso di circostanze precise, quando la donna è stata vittima di uno stupro, per esempio, o per malformazioni del feto. Il governo di Jose Luis Rodriguez Zapatero ha presentato una nuova legge che depenalizza l’aborto e prevede anche – e questo è il punto su cui insistono i critici – che le ragazze di 16 anni possanno interrompere la gravidanza senza l’approvazione dei genitori. Il partito popolare ha annunciato che intende presentare ricorso contro la legge, una volta approvata, alla Corte Costituzionale. Per diversi analisti il disegno di legge sull’aborto è un chiaro segnale verso i piccoli partiti della sinistra: Zapatero, ora senza maggioranza in parlamento, ha bisogno della loro manciata di voti alla Camera per fare passare la legge finanziaria 2010 nelle prossime settimane. Se sarà bocciata si farà serio il rischio di una caduta del governo socialista.

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