Archivi tag: arcivescovo

ROMA, LA CERIMONIA CONCLUSIVA PER LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II:UN MIX DI LITURGIA E MUSICA

BEATO GIOVANNI PAOLO II (Città del Vaticano)- Tra poche ore la Capitale si preparerà per rendere l’omaggio finale al neo Beato Giovanni Paolo II. In Vaticano, alle ore 10, si chiuderà la beatificazione con la celebrazione della messa di ringraziamento, presieduta dal cardinal Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Alla cerimonia presenzierà il sindaco di Roma Gianni Alemanno che, alle 13 nella Sala delle Bandiere in Campidoglio, farà il punto sui numeri dell’evento che ha portato a Roma circa 1 milione e 500 mila fedeli. Nel pomeriggio, il primo cittadino, sarà in viale dell’Archiginnasio per la cerimonia di intitolazione del piazzale della Croce a Giovanni Paolo II, insieme al cardinale Agostino Vallini e l’arcivescovo di Cracovia Stanislaw Dziwisz. Oltre alla celebrazione liturgica, Roma dedicherà a Giovanni Paolo II un concerto evento-spettacolare che alle 19 animerà il Campidoglio. Lo spettacolo si aprirà con un inedito “Magnificat” a due voci, quelle di Elisa Latini e Micaela Foti. 

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4866

Lascia un commento

Archiviato in BEATIFICAZIONE GIOVANNI PAOLO II, GIOVANNI PAOLO II, NEWS & INFO

CUBA, LE DIFFICOLTÀ E I SUCCESSI DEI 60 MEDIA CATTOLICI CHE FANNO COMUNICAZIONE SOCIALE SU INTERNET

CHIESA NEL MONDO (CUBA) – Intermirifica.net, il “wiki-direttorio globale dei mezzi di comunicazione della Chiesa Cattolica”, ha da poco pubblicato la lista dei media cattolici della Chiesa cattolica a Cuba. Si può constatare l’esistenza di circa 60 entità che svolgono attività di comunicazione sociale in questo Paese in cui la Chiesa non possiede stazioni radio né canali televisivi. Il panorama comunicativo della Chiesa cubana che emerge dalle “pagine gialle della comunicazione cattolica” riflette il processo e l’evoluzione delle forme di annunciare la Buona Novella perché questa abbia risonanza nella società attraverso le sue 52 pubblicazioni (stampate e virtuali), almeno 6 uffici di comunicazione e 2 strutture di produzione.

Tutte queste realtà hanno scarso accesso a Internet. Qual è stato, però, questo processo interno della comunicazione ecclesiale a Cuba? Dopo vari decenni di silenzio sono stati fatti passi concreti con la nascita, nel 1967, della pubblicazione “Vida Cristiana”, che per la sua produzione è passata per il mimeografo e la carta carbone; diventata popolare negli anni Novanta, si è poi trasformata in centinaia di foglietti o piccoli bollettini per la catechesi e la missione e in pubblicazioni parrocchiali e di gruppi (periodiche e per certe occasioni). Grazie a questi piccoli bollettini, molte persone hanno ricevuto per la prima volta notizie sulla Chiesa e su Gesù Cristo. Già nel 1995 la Rete Informatica della Chiesa in America Latina (RIIAL) aveva implementato una rete digitale interna di comunicazione interdiocesana attraverso la Nunziatura Apostolica e la Conferenza Episcopale che, tra le altre cose, è servita alla preparazione della visita di Papa Giovannni Paolo II nell’isola. Dopo lo storico viaggio del Pontefice nel gennaio 1998, si è sistematizzato l’accesso dei Vescovi alle reti provinciali dell’unica radio ufficiale in date significative o celebrazioni importanti dell’anno liturgico (Natale o Settimana Santa), nonché la trasmissione televisiva di allocuzioni occasionali di Vescovi e di celebrazioni rilevanti della Chiesa a Cuba e nel mondo. Con il “boom di Internet”, alla fine degli anni Novanta, nonostante lo scarso accesso nell’isola, alcuni bollettini hanno iniziato ad essere pubblicati sulla web, ha spiegato l’ingegnere delle Telecomunicazioni María López, responsabile della Commissione per i Mezzi di Comunicazione dell’Arcidiocesi di Santiago di Cuba e attuale coordinatrice dell’Unione Cattolica della Stampa (UCP-Cuba). “La Diocesi di Pinar del Río e la sua rivista ‘Vitral’ sono state pioniere nella comunicazione digitale, e hanno compreso molto presto che lo spazio pubblico che apriva Internet doveva essere usato per diffondere l’annuncio della Parola di Dio, missione principale di ogni cristiano e di tutta la Chiesa”, ha affermato.

“A poco a poco, altre pubblicazioni importanti hanno compiuto il salto: ‘Palabra Nueva’, ‘Espacio Laical’, ‘Bioética’…, il che non solo ha permesso loro di ampliare in modo virtuale il numero dei lettori, ma ha aperto la possibilità dell’immediatezza e del contatto ‘personale’, la possibilità dello scambio e il dibattito pubblico, limitato sicuramente dalla loro frequenza nella versione stampata”. Lo sforzo delle pubblicazioni stampate per entrare nell’era digitale ha incontrato e incontra grande difficoltà a causa dell’accesso a Internet. L’ingegnere Sergio Lázaro Cabarrouy, incaricato della RIIAL a Cuba, valuta il processo di digitalizzazione della comunicazione ecclesiale nell’isola affermando che “l’accesso a Internet è ancora molto limitato, per cui lo è anche per una gran parte del popolo che costituisce la Chiesa”. “Nella sede della Conferenza Episcopale e nei Vescovadi ci sono accessi a Internet che non superano i 64 Kbps, uno solo dei quali è per linea diretta, gli altri per linea telefonica. Alcune case religiose o parrocchie hanno accessi telefonici propri perché vi risiede qualche sacerdote o religiosa che viene da un altro Paese in missione. I cubani non possono ancora avere accesso a Internet in casa, per cui pochi agenti di pastorale usano sistematicamente la rete”. In questo senso, bisogna ricordare che è stato lo stesso presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, l’Arcivescovo Claudio Maria Celli, a dichiarare pubblicamente durante la sua ultima visita ufficiale a Cuba nel novembre 2008 di auspicare che la Chiesa cubana potesse avere pian piano un accesso normale ai grandi mezzi di comunicazione offerti oggi dalle nuove tecnologie. Sergio Lázaro Cabarrouy, responsabile del blog creerencuba.org, ha spiegato che “in alcune Diocesi, parrocchie e istituzioni religiose si sono formati servizi informativi come siti web e bollettini, che ricevono centinaia e a volte migliaia di visite quotidiane, il 40% delle quali nell’isola. Sono poche, ma quelle poche ci interessano. Sono i primi passi per arrivare alle molte che speriamo di servire quando l’accesso migliorerà”.
Sia la coordinatrice dell’Unione Cattolica della Stampa che il responsabile di RIIAL-Cuba concordano sul fatto che lavorare in rete è davvero la grande sfida, che presuppone la certezza che “l’opera delle nostre mani (pubblicazioni, siti web, servizi informativi…) non è nostra ma di Dio; tutto ciò presuppone grandezza di cuore per saper essere umili”, ha dichiarato María López da Santiago de Cuba.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4578

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

ROMA, DOMENICA IL SANTO PADRE CONSACRA LA NUOVA CHIESA DI SAN CORBINIANO ALL’INFERNETTO

CHIESA CATTOLICA (Roma) – Eretta nel 1999 con il nome di San Guglielmo, la parrocchia di San Corbiniano nel 2008 ha cambiato denominazione e domenica prossima vedrà la propria chiesa consacrata dal Santo Padre Benedetto XVI. In pochi anni di vita la comunità – circa 10.000 abitanti – ha dimostrato molto entusiasmo, attivando diversi gruppi e realtà associative nel quartiere Infernetto, periferia Sud di Roma. Domenica 20 marzo la chiesa sarà quindi intitolata al vescovo bavarese morto nel 730, di cui il Papa è stato successore, dal 1977 al 1982, in qualità di arcivescovo di Monaco-Frisinga.

“È tanta l’attesa e la gioia di questi giorni, in preparazione della visita del Papa – racconta don Antonio Magnotta, 40 anni, parroco dal 2009 – chiedendo ai bambini del catechismo come immaginavano la nuova chiesa di via Wolf Ferrari, uno di loro mi ha risposto ‘Per me dovrebbe essere come il Paradiso!’”. E la gente “è molto contenta dell’evento, anche perché la chiesa sarà un punto di aggregazione e un luogo d’incontro” in una zona residenziale e “mal collegata con il centro”, popolata da tanti nuclei familiari giovani, con una natalità altissima. “In un anno ho amministrato ben 60 battesimi, e quasi 200 ragazzi si stanno preparando alla prima comunione”, riferisce don Antonio, che ha alle spalle una lunga esperienza con le nuove generazioni: per otto anni è stato vicerettore del Pontificio Seminario romano minore, mentre dal 2001 al 2007 è stato viceassistente diocesano per l’Azione cattolica dei ragazzi. Al suo fianco, il viceparroco don Samuele Depedri, ed il seminarista Giuseppe Tavolacci, che sta vivendo nella parrocchia l’anno pastorale prima dell’ordinazione.

Denso il cammino in vista dell’accoglienza a Benedetto XVI: durante tutte le messe di oggi i fedeli pregheranno per il Santo Padre e secondo le sue intenzioni. Stasera alle 21 il rito della consacrazione della chiesa verrà presentato da Adelindo Giuliani, dell’Ufficio liturgico diocesano. I parrocchiani sono invitati al segno del digiuno, “gesto di penitenza come offerta al Signore per il bene della comunità parrocchiale. Domani sera si svolgerà invece l’evento “La consacrazione della chiesa – Luce per il quartiere”: alle 21 tutti gli abitanti del quartiere sono invitati ad accendere un lumino alla finestra della propria casa “come segno di veglia in attesa del Santo Padre e della solenne consacrazione della nuova chiesa”.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4540

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO

“L’EUCARISTIA: COMUNIONE CON CRISTO E TRA NOI”: L’IRLANDA INVITA TUTTI AL CONGRESSO EUCARISTICO 2012

CHIESA CATTOLICA NEL MONDO (Dublino, IRLANDA) – La Chiesa cattolica irlandese ha già iniziato ad invitare persone di tutto il mondo al Congresso Eucaristico Internazionale 2012, che si svolgerà a Dublino dal 10 al 17 giugno 2012 e avrà come tema “L’Eucaristia: Comunione con Cristo e tra noi”.
Lunedì scorso il cardinale Seán Brady, arcivescovo di Armagh, e l’arcivescovo Diarmuid Martin di Dublino hanno lanciato la fase preparatoria del Congresso, che rappresenterà un’occasione per approfondire la comunione con Cristo e con i fratelli.

Il cardinale Brady ha sottolineato che “l’obiettivo di ogni Congresso Eucaristico è approfondire la comprensione e la devozione per la Santa Eucaristia, che è fondamentale per la nostra fede cattolica. Questa devozione occupa un posto speciale per i cattolici irlandesi. L’Eucaristia è la fonte e il culmine della vita di ogni seguace di Gesù. Ospitare il Congresso in Irlanda – ha aggiunto cardinal Brady – non serve solo la nostra Chiesa locale, sarà un evento internazionale. La celebrazione attirerà migliaia di pellegrini e permetterà ai cattolici, in Irlanda e all’estero, di incontrarsi e di partecipare a Messe quotidiane, discutere questioni di fede, prendere parte a laboratori, riportare testimonianze e riflessioni e partecipare all’adorazione eucaristica”. Gli organizzatori del Congresso stanno già stringendo accordi con il settore turistico per favorire la partecipazione di persone provenienti da tutto il mondo, ed il sito web del Congresso (www.iec2012.ie) offre dettagli in varie lingue. Per la preparazione dell’evento, gli organizzatori chiedono almeno 3.000 volontari che ricoprano ruoli nell’amministrazione, nella gestione dell’ospitalità, nei servizi di traduzione e nell’accoglienza.

Il cardinale Brady auspica che il Congresso del 2012 “promuova un rinnovamento nella Chiesa cattolica in Irlanda, facendo riflettere sulla centralità dell’Eucaristia al cuore della nostra comunità sempre più eterogenea, e che dia un rinnovato impulso a vivere la fede”. Quest’anno, in occasione della festa del Corpus Domini, si svolgerà un Congresso Eucaristico nazionale per preparare i cattolici irlandesi all’evento del prossimo anno. La prossima settimana, inoltre, inizierà il pellegrinaggio per le 26 diocesi irlandesi della “campana del Congresso”, simbolo dell’invito alla fede, alla preghiera, alla riconciliazione e alla missione.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4473

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

IL CARD. BAGNASCO FA APPELLO ALL’EUROPA PERCHÉ DIFENDA IL DIRITTO ALLA LIBERTÀ RELIGIOSA

GENOVA – “Insieme al Santo Padre Benedetto XVI siamo attoniti davanti all’intolleranza religiosa e a tanta violenza, e ci chiediamo addolorati: perché?”: lo ha affermato l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, il cardinal Angelo Bagnasco, ieri mattina nel corso dell’omelia per la messa dell’Epifania nella cattedrale di San Lorenzo.

Non è una “domanda retorica e non nasconde nessun desiderio di rivalsa” – ha spiegato il porporato – ma “è sincera e nasce dal sangue di tanti cristiani, dalle loro sofferenze” e “dà voce al brivido interrogativo che sale da tante parti della terra: perché?”. La comunità internazionale, a cominciare dall’Europa, faccia sentire una voce forte e una parola chiara perchè il diritto alla libertà religiosa sia osservato ovunque senza eccezioni”. Bagnasco ha poi invitato i cristiani “a pregare per i persecutori, perché aprano gli occhi alla luce”. “Preghiamo per le anime dei defunti – ha proseguito – per i loro familiari nel dolore, per tutti i cristiani che in tante regioni del mondo ci danno l’esempio” perchè “non possiamo, non vogliamo rimanere insensibili!”. Poco prima il cardinale aveva invitato i fedeli ad “essere missionari del Vangelo” perchè “non si tratta di essere arroganti ma luminosi”. “L’esempio di tanti nostri fratelli nella fede, che rischiano e danno la vita per Gesù e la Chiesa – ha affermato – ci scuota dal torpore delle cose facili, dalla tiepidezza sempre alle porte, dalla facilità indolente di seguire la corrente del mondo”. I cristiani nel mondo sono perseguitati perchè parlano di “dignità, di uguaglianza, di libertà di coscienza, di Stato di diritto”.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4142

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, GESU', TU SEI RE!, NEWS & INFO

IL PAPA PELLEGRINO IN SPAGNA ESORTA L’EUROPA A RAFFORZARE LE SUE RADICI CRISTIANE

SANTIAGO DE COMPOSTELA – Vengo come pellegrino per esortare la Spagna e l’Europa a dare nuovo vigore alle loro radici cristiane. Con queste parole pronunciate questa mattina dal Papa all’aeroporto internazionale di Santiago de Compostela ha preso il via il 18.mo viaggio apostolico di Benedetto XVI. Arrivando in Galizia il Santo Padre ha ricordato come la tradizione cristiana e il Vangelo abbiano segnato indelebilmente la Spagna e il Vecchio Continente. Accolto dai principi delle Asturie, dall’arcivescovo Barrio Barrio e dalle autorità locali Benedetto XVI ha spiegato: “Nel più profondo del suo essere l’uomo è sempre in cammino e alla ricerca della verità”. La fitta nebbia non ha nascosto la gioia e l’entusiasmo di decine di migliaia di fedeli accorsi per le strade a salutare il passaggio del Successore di Pietro.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3727

Lascia un commento

Archiviato in ASSOCIAZIONE PAPABOYS, NEWS & INFO

SANTIAGO ATTENDE IL PAPA «PELLEGRINO DELLA FEDE E TESTIMONE DI CRISTO RISORTO»

SANTIAGO DE COMPOSTELA – Santiago de Compostela è bellissima, anche sotto una fitta pioggia. «Qui ci siamo abituati» dicono i galiziani, sfoderando la loro proverbiale tranquillità. Ogni tanto, però, le nubi si aprono. Il sole illumina la grande Cattedrale e fa brillare come oro i licheni aggrappati da secoli alle statue, alle colonne, alle mura. La città del Cammino aspetta il Papa, che arriverà – «pellegrino della fede e testimone di Cristo Risorto» – il 6 novembre. La Galizia non nasconde l’emozione dell’attesa.

Dopo Giovanni Paolo II – che visitò Santiago de Compostela nel 1982 e poi nel 1989 per la Giornata mondiale della gioventù – questo affascinante angolo nord-occidentale della penisola iberica accoglierà ora anche Benedetto XVI. Sarà una visita di poche ore – spiegano gli organizzatori – ma intensissime. Un’iniezione di speranza ed energia, secondo la comunità locale. Nell’attuale situazione di «relativismo» e «laicismo» che impregna la società spagnola, spiega monsignor Julian Barrio, arcivescovo di Santiago, «il pellegrinaggio del Papa servirà a una rivitalizzazione religiosa e sociale»: «Aumenta l’opportunità – e anche la necessità – di parlare della nostra fede». Del resto il fenomeno dell’impoverimento spirituale non è esclusivo del paese iberico. Ma non c’è spazio per il pessimismo. «Se c’è un luogo per la speranza, quella è la casa dell’Apostolo», sottolinea l’arcivescovo. Con l’arrivo del Papa a Santiago – città europea per eccellenza, che con il suo Cammino ha contribuito a formare l’unità e l’identità del Continente (come intuì Goethe) – «deve risuonare la speranza cristiana». E se è vero che «tutta la storia della Chiesa è come il diario di un pellegrinaggio infinito» verso Dio, la partenza di Benedetto XVI per Santiago assume un valore profondamente simbolico, universale: «Il fratello di Roma viene ad abbracciare il fratello di Compostela», dice monsignor Barrio. Il Pontefice non toccherà la terra gallega in un momento qualsiasi: l’Anno Santo Compostelano in corso, infatti, «è una chiamata per recuperare l’antropologia cristiana», per riscoprire «la bontà della creazione e della creatura», per riconoscere «la minaccia e le conseguenze del peccato» e la «possibilità dell’uomo di essere curato e perdonato» e infine per ricordare «la presenza della Grazia» che è in tutto il creato. Il Cammino è una via, ma anche una luce, un faro che può illuminare molti: «L’Europa oggi mostra segnali di inquietante debolezza e preoccupa il ripudio della sua identità ed eredità», ammette l’arcivescovo. Nel cuore di Santiago – nella piazza dell’Obradoiro dove Benedetto XVI celebrerà la Messa il 6 novembre, di fronte a circa settemila fedeli – ogni giorno, in ogni momento, arrivano pellegrini: anziani e giovani, spagnoli e stranieri di tutto il mondo (quest’anno in molti anche dall’Australia e Nuova Zelanda), in gruppo o completamente soli. Esausti, ma felici.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3674

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO, SI ALLA VITA

MARCHE – PELLEGRINAGGIO SABATO MIGLIAIA DI PERSONE IN CAMMINO

MACERATA-LORETO – Si è svolta martedì 8 giugno la Conferenza Stampa di presentazione del XXXII Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, presso la Sala Consiliare del Comune di Macerata, alla presenza di S.E. Mons. Claudio Giuliodori, Vescovo della Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, dell’Assessore Comunale Stefania Monteverde e di alcuni membri del Comitato organizzatore, a partire dal Direttore Ermanno Calzolaio e dalla Presidente Paola Olivelli. A presentare l’evento è stato Carlo Cammoranesi, responsabile dell’Ufficio Stampa del Pellegrinaggio, che ha ricordato i particolari dell’appuntamento per il prossimo 12 giugno, allo Stadio Helvia Recina. L’inizio del gesto è previsto per le ore 20.30, con la Santa Messa celebrata dal Cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna. Tra le testimonianze in programma quella della responsabile del Meeting Point International, l’ugandese Rose Busingye, che svolge la sua opera di infermiera specializzata nell’assistenza e nell’educazione di malati affetti da Hiv/AIDS, e del volontario AVSI ad Haiti Alberto Reggiori. Tra gli ospiti certa la presenza dell’attrice e debuttante regista Claudia Koll, che ha maturato in questi anni un interesse particolare per la storia dei pellegrinaggi, e soprattutto per la Macerata-Loreto, decidendo di girare un film tratto dal libro di Karol Wojtyla La bottega dell’orefice e di filmare alcune scene al Pellegrinaggio marchigiano. Numerosi i pullman prenotati: è stata superata quota 150 (solo 50 da Milano). I volontari impegnati saranno 2.500, provenienti non solo dalle Marche ma anche da Emilia Romagna, Lombardia e Abruzzo. Numeri importanti anche per il sito http://www.pellegrinaggio.org: 6.000 visite nel mese di maggio con 26.000 pagine visualizzate.

continua su:http://www.papaboys.it/sediregionali/read.asp?id=2045

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

La Santa Sede chiede all’Onu di modificare le regole sul diritto di veto

 

CITTA’ DEL VATICANO – Per il buon funzionamento dell’Onu e una maggiore efficacia delle sue deliberazioni, e’ necessaria “una riforma della facolta’ di impedire una deliberazione della maggioranza riconosciuta ad ognuno dei cinque membri permanenti (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia e Cina)”. Lo afferma l’Arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente all’Onu, che in un intervento diffuso da Radio Vaticana rileva che “l’abolizione del diritto di veto sembra essere meno praticabile” mentre “una sua riforma e’ invece piu’ opportuna e realistica”. Secondo l’Arcivescovo, “l’esperienza insegna che ci sono buone ragioni per l’avanzamento di posizioni in favore della riforma del diritto di veto con l’obiettivo di limitarne l’esercizio. In tante occasioni – fa notare Celestino Migliore – il suo impiego ha rallentato e addirittura ostacolato la soluzione di questioni cruciali per la pace e la sicurezza internazionale, permettendo la perpetrazione della violazione della liberta’ e della dignita’ umana”. “Troppo spesso – aggiunge l’arcivescovo – e’ la mancanza di intervento che provoca un danno reale. La riforma del diritto di veto e’ allora tanto piu’ necessaria in un tempo in cui il ‘consenso multilaterale’ continua ad essere in pericolo ed e e’ ancora subordinato alle decisioni di pochi. In questo contesto – sottolinea il presule – la Santa Sede riconosce l’importanza del parere espresso da altre delegazioni secondo cui i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu dovrebbero impegnarsi a non dare un veto in situazioni in cui sono implicati il genocidio, crimini contro l’umanita’, crimini di guerra e gravi violazioni del diritto umanatorio internazionale. I membri permanenti dovrebbero mostrare grande responsabilita’ e trasparenza nell’esercizio del diritto di veto. Prima di una votazione – osserva Migliore – trasparenza e flessibilita’ politica dovrebbero gia’ far parte del processo di stesura di una risoluzione, al fine di garantire che gli Stati membri non pongano il veto prima che questa sia stata esaminata. Sapendo che un membro permanente avrebbe espresso un voto contrario – fa osservare il presule – alcune proposte non sono mai state presentate al Consiglio di Sicurezza per la votazione”. “Un dialogo piu’ aperto e una cooperazione tra membri permanenti e gli altri membri del Consiglio di Sicurezza – evidenzia ancora il prelato – sono cruciali per evitare successivi ostacoli nell’adozione di una risoluzione. La decisione di estendere, limitare o abolire il veto riguarda gli Stati membri e dipendera’ dal piu’ ampio consenso possibile su una delle opzioni. Una decisione sulla riforma del diritto di veto – conclude Monsignor Migliore – favorirebbe trasparenza, uguaglianza e giustizia, riflettendo i valori della democrazia e della reciproca fiducia nel lavoro del Consiglio di Sicurezza”.

 

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

TERREMOTO – LE PRIME CASE CONSEGNATE AGLI AQUILANI. LA VISITA DEL CARDINALE BAGNASCO E DI BERLUSCONI

L’AQUILA – La richiesta di ‘fermare la politica dell’odio’ è giunta oggi al presidente del Consiglio Berlusconi da parte del Vescovo dell’Aquila nella giornata nella qualevengono consegbnate le prime case (davvero a tempo di record) alle popolazioni colpite dal sisma degli scorsi mesi. Gli abruzzesi sono “stanchi delle chiacchiere sterili e della politica dell’odio”. Così il Vescovo de L’Aquila, Giuseppe Molinari, si è rivolto al premier Silvio Berlusconi nel corso della cerimonia di consegna delle case a Onna, riferendosi alle polemiche politiche degli ultimi tempi. “Alla gente d’Abruzzo – ha detto il vescovo Molinari – non interessano le chiacchiere sterili della politica, ma il lavoro, una giustizia che funzioni, una più equa redistribuzione delle ricchezze, meno burocrazia e uno Stato che funzioni”. E augurando al premier di “riuscire a fare le riforme”, il vescovo ha concluso così: “Siamo stanchi di una politica di discussioni e di odio, che nulla ha a che fare con la democrazia”. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha consegnato le chiavi di una casa del nuovo villaggio di Onna alla famiglia di Alessandra Giancola.

contunua su

http://www.papaboys.it

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

UNA STATUA DI GIOVANNI PAOLO II NEL PIAZZALE DEL POLICLINICO GEMELLI VERRÀ INAUGURATA IL 30 GIUGNO

luROMA – Martedì 30 giugno, alle 19.00, verrà inaugurata nel piazzale del Policlinico Gemelli di Roma una statua in ricordo di Giovanni Paolo II. Il monumento, dedicato dall’Università Cattolica alla memoria di Papa Wojtyła, sarà benedetto dal Cardinale , per decenni segretario particolare del Pontefice. La statua è opera dello scultore toscano Stefano Pierotti, che sarà presente all’evento, ed è intitolata “Non abbiate paura!”, come la celebre espressione pronunciata dal Papa polacco il 22 ottobre 1978 durante l’omelia della Messa di inizio pontificato. La scultura verrà collocata nel piazzale antistante l’ingresso principale del Policlinico Gemelli, dove Giovanni Paolo II fu ricoverato 9 volte, dal 13 maggio 1981 – giorno dell’attentato in Piazza San Pietro – all’ultimo ricovero del marzo 2005. Su quel piazzale, Papa Wojtyła si affacciava dalla finestra dell’appartamento al decimo piano per recitare l’Angelus domenicale e benedire i fedeli.

continua su

http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2738

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

SECONDO LA SANTA SEDE TROPPO ALTE RISORSE PER LA GUERRA RISPETTO A QUELLE PER LA VITA

NEW YORK – Nella giornata di ieri a New York, l’Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto alla 63ma Sessione dell’Assemblea Generale dell’O.N.U., in merito agli obiettivi e alle difficoltà di realizzare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Il Presule ha sottolineato che tali obiettivi potranno essere raggiunti “solo se la loro realizzazione diviene una priorità per tutti gli Stati” e a tal fine è necessario “promuovere una nuova cultura delle relazioni internazionali contraddistinta da una visione fraterna del mondo, una cultura fondata sull’imperativo morale di riconoscere l’unità dell’umanità e l’imperativo pratico di dare un contributo alla pace e al benessere di tutti”. “Le risorse di cui i Paesi in via di sviluppo hanno bisogno in termini di aiuto diretto, assistenza finanziaria e benefici per il commercio sono poca cosa rispetto alle spese militari nel mondo o alle spese totali per necessità non primarie delle popolazioni nei paesi più sviluppati”.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1787

Lascia un commento

Archiviato in CHIESA IN AMERICA, NEWS & INFO

Gli schiavi dei tempi moderni chiedono di essere liberati

Intervento della Santa Sede al Foro di Vienna sulla lotta al traffico di esseri umani Dal 13 al 15 febbraio si è tenuto il Foro di Vienna sulla lotta al traffico di esseri umani, organizzato dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Uondc). Riportiamo qui di seguito la nostra traduzione dell’intervento che l’arceivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, ha pronunciato a nome della Santa Sede.

Signor Presidente.
1. La Santa Sede apprezza gli sforzi compiuti a vari livelli per combattere il traffico di esseri umani, un problema dai molteplici aspetti e uno dei fenomeni più vergognosi della nostra epoca. Infatti, il traffico di esseri umani è una tremenda offesa alla dignità umana, che la dottrina sociale della Chiesa cattolica considera fondamento dei diritti dell’uomo. È ben noto che la povertà e la mancanza di opportunità e di coesione sociale spingono le persone a ricercare un futuro migliore, nonostante i rischi, rendendole estremamente vulnerabili a questo traffico. Inoltre, è necessario evidenziare che attualmente diversi fattori contribuiscono alla diffusione di questo crimine, e precisamente l’assenza di norme specifiche in alcuni Paesi, l’ignoranza dei propri diritti da parte delle vittime, la struttura socio-culturale e i conflitti armati.
La Santa Sede incoraggia tutte le iniziative giuste, tese a sradicare questo fenomeno immorale e criminale e a promuovere il benessere delle vittime. Il Protocollo di Palermo e le successive convenzioni regionali hanno introdotto un’esaustiva legislazione internazionale contro il traffico di esseri umani. Inoltre, la Santa Sede osserva con soddisfazione l’entrata in vigore, all’inizio di questo mese, della convenzione del Consiglio d’Europa contro il traffico di esseri umani.
Signor Presidente,
2. La Santa Sede è stata sempre consapevole della gravità del crimine del traffico di esseri umani. Nel 1970, Papa Paolo VI creò una Pontificia Commissione (ora Consiglio) della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, che monitora anche la questione delle vittime del traffico di esseri umani, considerate gli schiavi dei tempi moderni.
In questa prospettiva, lo stesso Pontificio Consiglio ha organizzato due congressi mondiali:  il primo per la liberazione delle donne di strada, e il secondo per i ragazzi di strada (……… )

Continua su http://www.osservatoreromano.va/

Lascia un commento

Archiviato in EUROPA CRISTIANA