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TERZA GIORNATA INTERNAZIONALE DI INTERCESSIONE PER LA PACE IN TERRA SANTA

 Il 29 e 30 gennaio 2011, nel mese dedicato dalla Chiesa alla “pace”, è prevista la Celebrazione della Terza Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, iniziativa di preghiera nata dalla volontà di alcune associazioni cattoliche giovanili che in questa terza edizione prevedono il coinvolgimento di duemila città in tutto il mondo, in contemporanea, per una preghiera che – si augurano gli organizzatori – “possa salire fino al cuore del Signore e riportare la pace nella Sua terra”.

La Terza Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, patrocinata dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, che si celebrerà il 29-30 gennaio 2011, nasce dalla volontà e dalla riflessione di impegnarsi in modo concreto e forte per vivere una giornata intensa di preghiera. Nella terza edizione della Giornata Internazionale, nel seguito dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi sul tema “Comunione e Testimonianza”, le 24 ore di preghiera ininterrotta inizieranno in modo quanto mai significativo, in concomitanza con la Quinta Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese per la Riconciliazione, l’Unità e la Pace, cominciando da Gerusalemme, coincidente a sua volta, a Dio piacendo, con la settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani a Gerusalemme, il sabato 29 gennaio 2011, alle ore 17-18 di Terra Santa. La Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese verrà diffusa in mondovisione.

L’anno scorso, la preghiera è stata celebrata in 1103 città del pianeta. In comunione con il Patriarca di Gerusalemme e il Custode di Terra Santa, così Sua Santità Benedetto XVI ha voluto vivere questa Giornata di Preghiera: “Oggi si celebra anche la seconda Giornata di Intercessione per la Pace in Terra Santa. In comunione con il Patriarca Latino di Gerusalemme e il Custode di Terrasanta, mi unisco spiritualmente alla preghiera di tanti cristiani di ogni parte del mondo, mentre saluto di cuore quanti sono qui convenuti per tale circostanza” (Angelus 31 gennaio 2010). Il prossimo 30 gennaio 2011, vogliamo alzare di nuovo dal cuore del mondo una preghiera accompagnata da Celebrazioni Eucaristiche ed Adorazioni.

Il Santo Padre Benedetto XVI, nella sua Omelia in occasione della Solenne Inaugurazione per l’Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, ha affermato che: “Guardare quella parte del mondo [Medio Oriente] nella prospettiva di Dio significa riconoscere in essa la “culla” di un disegno universale di salvezza nell’amore, un mistero di comunione che si attua nella libertà e perciò chiede agli uomini una risposta”, inoltre il Santo Padre ha affermato che “I cristiani continueranno a dare il loro contributo […] soprattutto con lo spirito delle Beatitudini evangeliche, che anima la pratica del perdono e della riconciliazione”. Parole che ha successivamente riportato nell’Angelus in Piazza san Pietro, incontrando i pellegrini: “Infatti, in quei Paesi, purtroppo segnati da profonde divisioni e lacerati da annosi conflitti, la Chiesa è chiamata ad essere segno e strumento di unità e di riconciliazione, sul modello della prima comunità di Gerusalemme”.

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III GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN TERRA SANTA – ELENCO DELLE CELEBRAZIONI IN EUROPA

WE WANT PEACE IN THE HOLY LAND – Carissimi amici, pubblichiamo il primo elenco di Celebrazioni Eucaristiche, momenti di preghiera e di Adorazione, nelle nazioni e città dell’ Europa. Il 29 e 30 gennaio 2011, nel mese dedicato dalla Chiesa alla “pace”, è prevista la Celebrazione della Terza Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, iniziativa di preghiera nata dalla volontà di alcune associazioni cattoliche giovanili che in questa terza edizione prevedono il coinvolgimento di duemila città in tutto il mondo, in contemporanea, per una preghiera che – si augurano gli organizzatori – “possa salire fino al cuore del Signore e riportare la pace nella Sua terra”.

La Terza Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, patrocinata dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, che si celebrerà il 29-30 gennaio 2011, nasce dalla volontà e dalla riflessione di impegnarsi in modo concreto e forte per vivere una giornata intensa di preghiera. Nella terza edizione della Giornata Internazionale, nel seguito dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi sul tema “Comunione e Testimonianza”, le 24 ore di preghiera ininterrotta inizieranno in modo quanto mai significativo, in concomitanza con la Quinta Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese per la Riconciliazionel’Unità e la Pace, cominciando da Gerusalemme, coincidente a sua volta, a Dio piacendo, con la settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani a Gerusalemme, il sabato 29 gennaio 2011, alle ore 17-18 di Terra Santa. La Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese verrà diffusa in mondovisione.

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UN MILIONE DI PERSONE IN PIAZZA A MADRID PER DIRE SI ALLA VITA, CONTRO TUTTE LE LEGGI ABORTISTE

MADRID – Un milione di persone sono scese in piazza questo sabato a Madrid per manifestare contro la nuova legge per l’aborto, che consente l’interruzione di gravidanza alle minorenne senza l’autorizzazione dei genitori, al vaglio del Parlamento a maggioranza socialista. Sotto l’enorme striscione “Cada vida importa” (Ogni vita è importante), slogan della manifestazione, hanno sfilato anche i principali leader del Partito Popolare: l’ex premier Josè Marìa Aznar, la segretaria del Partito María Dolores de Cospedal e la presidente della Comunità autonoma di Madrid, Esperanza Aguirre. Lo fanno a titolo personale, hanno precisato i loro portavoce sottolineando che l’appuntamento di oggi è stato convocato da oltre 40 associazioni cattoliche e pro-vita. Il corteo è partito alle cinque della Puerta del Sol e si è concluso nella storica Puerta de Alcalá. Il popolo antiabortista è giunto da tutta la Spagna (ma anche dall’estero) fino a Madrid, città proclamata dagli organizzatori “capitale mondiale della vita”, a bordo di aerei, treni e di oltre 700 autobus. Da Alicante, dall’ Andalusia o dalla Catalogna la Spagna provita ha occupato il centro di Madrid rispondendo anche agli appelli della Conferenza Episcopale e del Partido Popular, il principale movimento di opposizione al governo Zapatero. La mobilitazione è testa a protestare contro la legge che punta a “depenalizzare completamente l’aborto e riconoscerlo come un diritto”, affermano gli organizzatori. La legge attualmente in vigore infatti autorizza l’interruzione di gravidanza fino alla 14esima settimana solo in caso di circostanze precise, quando la donna è stata vittima di uno stupro, per esempio, o per malformazioni del feto. Il governo di Jose Luis Rodriguez Zapatero ha presentato una nuova legge che depenalizza l’aborto e prevede anche – e questo è il punto su cui insistono i critici – che le ragazze di 16 anni possanno interrompere la gravidanza senza l’approvazione dei genitori. Il partito popolare ha annunciato che intende presentare ricorso contro la legge, una volta approvata, alla Corte Costituzionale. Per diversi analisti il disegno di legge sull’aborto è un chiaro segnale verso i piccoli partiti della sinistra: Zapatero, ora senza maggioranza in parlamento, ha bisogno della loro manciata di voti alla Camera per fare passare la legge finanziaria 2010 nelle prossime settimane. Se sarà bocciata si farà serio il rischio di una caduta del governo socialista.

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SBARRATA LA STRADA AL REATO DI OMOFOBIA. UN INTERVENTO DEL PROF. ROBERTO DE MATTEI

RIFLESSIONE – Il tentativo di introdurre il reato di omofobia nel nostro ordinamento è per il momento fallito, grazie alla mobilitazione, principalmente su Internet, delle associazioni cattoliche e all’impegno profuso da alcuni parlamentari del Pdl e dell’Udc. Vale la pena ricostruire la vicenda nei suoi passaggi essenziali. Alla fine del 1999, su proposta dell’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema, venne per la prima volta proposta l’introduzione nel nostro Paese del reato di omofobia. Il Governo D’Alema cadde e ci si avviò verso le elezioni anticipate che portarono al primo Governo Berlusconi.

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AL SANTUARIO DI MONTENERO (LIVORNO) RITORNA L’ADUNANZA EUCARISTICA NAZIONALE

LIVORNO – Torna per il secondo anno al Santuario di Montenero (Livorno) l’ADUNANZA EUCARISTICA NAZIONALE, la veglia di preghiera no-stop per tutta la notte (dalle ore 21 del 7 dicembre fino alle ore 6 del mattino dell’8 dicembre) che quest’anno sarà inaugurata dalla Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Livorno Mons. Simone Giusti. Una ‘festa della fede’ – la definiscono gli organizzatori – una notte insieme a Gesù per ritornare alla ‘pace’ vera, quella che il mondo di oggi stenta a far assaporare. Ed arriveranno giovani ed associazioni da tutta la Toscana, nel bel Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie Patrona della Toscana, retto dai Monaci Benedettini Vallombrosani.

L’Adunanza Eucaristica Nazionale continua così il suo ‘pellegrinaggio’ nelle Diocesi italiane dopo gli incontri di Roma, Napoli, Catanzaro e Grosseto ed il coordinatore nazionale Fabio Anglani annuncia che “stiamo pensando ad una esperienza internazionale a Gerusalemme durante questo Anno Paolino”. Gli ‘onori di casa’ saranno tenuti dal Parroco del Santuario Don Luca Giustarini e dai ragazzi della Gioventù Benedettina, guidati da Simone Valenti che invita ‘tutti i giovani della città di Livorno a mettersi in viaggio verso il Santuario; sarà una notte indimenticabile – assicura”. All’iniziativa hanno aderito: la Diocesi di Livorno con la presenza del Vescovo S.E. Mons. Simone Giusti, la Pastolare Giovanile dei Sei Vicariati della Diocesi di Livorno, i Monaci Vallombrosani, l’ Associazione Nazionale Papaboys con la Sede Regionale Toscana , la Milizia di San Benedetto, il Coordinamento Giovani III Vicariato di Livorno, la Fraternità Apostolica Gerusalemme di Pistoia, la Famiglia Mariana delle Cinque Pietre, il Gruppo Maratona Eucaristica, il gruppo Adorazione Giovani di Grosseto, i Legionari di Cristo, la Gioventù Ardente Mariana e l’Associazione Ragazzi del Papa. Tra i partecipanti a questa Adunanza Eucaristica anche il Centro Giovanile Salesiano ‘P.Frassati’ di Grosseto.

I partner media dell’Adunanza Eucaristica Nazionale sono: il portale dei Ragazzi del Papa www.korazym.org , il sito dell’Adunanza www.adorazione.org, il Sito dei Papaboys www.papaboys.it , il Blog Francescano della Perfetta Letizia http://perfettaletizia.blogspot.com, il portale ‘Petrus’ www.papanews.it ed il sito ‘Pontifex’ www.pontifex.roma.it, oltre alle trasmissioni Tv ‘Vatican Service News’ (Teleradio Padre Pio) e ‘Verso Camelot Show’ (Oasi Tv).

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Bambini e analfabeti imparano a leggere con la Bibbia in cambogiano

Loc Quang (AsiaNews) – Guardati all’inizio con sospetto dalla polizia, da alcuni anni volontari cattolici operano nella parrocchia di Loc Quang, distretto di Loc Ninh, nella provincia di Binh Phuoc. La cittadina conta 12.700 abitanti, sorge a circa 17 chilometri dal confine con la Cambogia e vi vivono numerosi cambogiani, per lo più contadini poverissimi, la condizione dei quali ora è un po’ migliorata, grazie all’azione dei volontari.
Il 25% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, con meno di un dollaro al giorno. I cambogiani non hanno terra da coltivare e lavorano per sfamarsi. Nella stagione delle piogge, quando non si può coltivare, vanno nella foresta per la cura degli alberi della gomma. Sono veramente poveri e diseredati.
Nel 2000 sono venuti qui alcuni volontari, che vivono, lavorano e mandano avanti la loro missione con la gente. Dal 2002, da quando la semina della Buona Novella ha cominciato a dare buoni risultati, la vita delle persone ha avuto dei miglioramenti ed essi hanno abbandonato la superstizione ed il sottosviluppo. “Io – racconta un ragazzo ad AsiaNews – leggo la Bibbia in cambogiano, così posso anche studiare la mia lingua natale. Padre Hai ci insegna tutti i giorni. Di giorno, porto le mucche nei campi di riso e guadagno 5mila dong. Sono circa 20 centesimi di euro e il padrone mi dà anche da mangiare”.
Una ragazza spiega che padre Paul e fratel H insegnano a far bollire l’acqua e cucinare. “Sono molto affezionata a lloro due, che fin dal 2000 sono venuti a stare qui, lavorano con noi e ci hanno portato l’amore di Gesù e la Buona Novella. Io ogni domenica vado a messa, abbiamo una chiesa e preghiamo insieme”.
Hue, una operatrice sociale volontaria, ricorda che “l’anno scorso la polizia d’abitudine chiedeva a fratel H spiegazioni sul suo lavoro e le attività che aveva portato nella comunità. Il governo comunista guarda con sospetto i cattolici e non capisce ciò che facciamo. Fratel H – aggiunge – ha organizzato una classe per eliminare l’analfabetismo dei bambini e dei poveri. L’anno scorso, il governo locale e la sicurezza hanno ‘invitato’ fratel H negli uffici di polizia solo una volta, invece delle molte che ci era dovuto andare l’anno precedente, nel 2006”. Fratel H ha spiegato alla polizia che i cattolici erano qui per insegnare il cambogiano ai bambini ed aiutare la popolazione a superare le difficoltà, per il progresso del Paese. Così adesso la gente partecipa ale attività parrocchiali e fratel H ha anche preparato due giovani volontari, in modo che possano insegnare ai bambini in cambogiano e vietnamita”.

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La dignità dell’uomo al centro della riflessione dell’Assemblea plenaria dei vescovi nigeriani

“Ringraziamo Dio per la sua bontà nei confronti della sua Chiesa e della nostra nazione. Nonostante le pressioni e le costrizioni, nonostante le infedeltà derivanti dall’umana debolezza, la Chiesa di Dio in Nigeria è in crescita e acquista forza”: lo affermano i vescovi della Nigeria al termine della loro prima riunione plenaria del 2008, che si è tenuta ad Abuja, dall’11 al 16 febbraio. Al termine dei lavori, la Conferenza Episcopale nigeriana ha pubblicato un comunicato dal titolo “Restoring our Nation”, ripreso dall’Agenzia Fides. I presuli ribadiscono le loro perplessità sulla correttezza delle elezioni federali e statali dell’aprile 2007: “le elezioni irregolari – scrivono – rappresentano un brutale promemoria sul persistere di una cultura della violazione della dignità umana in questo Paese”. Ma allo stesso tempo, nel comunicato si nota il ruolo positivo della magistratura, che si rende sempre più autonoma dal potere politico nell’indagare lo svolgimento del processo elettorale. I vescovi chiedono, però, che le dispute elettorali siano risolte al più presto, per evitare di ingenerare un senso di insicurezza in coloro che detengono cariche pubbliche, distraendoli dal compito di operare per il bene comune. Tra le priorità nazionali, i vescovi indicano l’educazione dei giovani e la salvaguardia dei diritti dei bambini. Il messaggio si conclude ricordando l’imminente apertura della nuova Università cattolica della Nigeria: “Ci impegniamo a gestire un’università che sia nota per l’eccellenza spirituale, morale ed accademica, un’università dove le giovani generazioni verranno formate per diventare i futuri leader del Paese”.

www.agenziafides.org

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Nelle Filippine, cristiani e musulmani insieme per il dialogo e la riconciliazione

“Relazioni con il prossimo contrassegnate da sincerità, sensibilità e solidarietà sono il seme da cui germoglia la pace fra i popoli; musulmani e cristiani possono lavorare insieme, in armonia, nella comune richiesta di pace, se si conserva il rispetto per le sensibilità altrui e per identità culturali, etniche e religione diverse”. Lo afferma il documento conclusivo di un incontro islamo-cristiano tenutosi sull’isola di Jolo, nella parte meridionale delle Filippine, organizzato dal nuovo Centro “Silsilah”. L’incontro – rende noto l’agenzia missionaria Misna – è stato dedicato al tema: “Sognando la pace a Jolo in nome di Dio: musulmani e cristiani chiamati a costruire insieme una cultura di dialogo e di riconciliazione”. Hanno partecipato oltre 300 esponenti religiosi, autorità civili, studenti, membri di associazioni. Il testo del documento conclusivo sottolinea, tra l’altro, che lo “sviluppo sociale ed economico contribuisce in modo significativo alla pace”. Nell’incontro è stata anche ricordata la recente uccisione di un missionario degli Oblati di Maria Immacolata nelle isole Tawi-Tawi, padre Jesus Reynaldo Roda; i presenti hanno condannato l’assassinio ribadendo al tempo stesso il comune impegno per la riconciliazione. Le comunità musulmana e cristiana si dichiarano unite, infine, nella preghiera e nel chiedere a Dio pace e armonia per Jolo.

Fonte: www.radiovaticana.org

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La difesa della vita, obiettivo della Campagna di Fraternità della Chiesa brasiliana: intervista con il cardinale Scherer

Prosegue in Brasile l’annuale Campagna di Fraternità promossa dalla Chiesa brasiliana per il tempo di Quaresima, dedicata quest’anno al tema della difesa della vita. Sui motivi di questa scelta, Cristiane Murray ha intervistato il cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo, che domenica scorsa ha preso possesso del titolo della chiesa romanda di Sant’Andrea al Quirinale:

R. – La vita perché in tante situazioni è minacciata. Rischiamo molte volte, riguardo alla vita umana, di avere un rapporto di utilità, un rapporto che fa dimenticare anche il valore unico della vita della persona. Quindi, la Chiesa in Brasile ha voluto prendere questo tema durante la Quaresima 2008 per aiutare la comunità ecclesiale, ma anche tutta la società, a fare una riflessione in profondità su quegli argomenti. Noi dobbiamo essere contrari alle decisioni aggressive e contro la vita umana, mi riferisco in particolare a tre questioni: l’aborto, l’eutanasia e l’impiego di embrioni umani nella ricerca scientifica.

 
D. – Si tratta dunque di un lavoro di presa di coscienza rispetto al fatto che difendere la vita non è solo una questione religiosa…

 
R. – Certo, non è una questione solo religiosa, ma riguarda tutti. Anche la vita di coloro che non credono è importante e deve essere rispettata sempre. E anche loro, anche se non credono in Dio, sono tenuti a rispettare la vita di altre persone. Quindi, non è una questione di religione, è una questione etica collettiva. Peraltro, è importante dire una parola molto chiara in difesa della vita in tutte le circostanze, perché è molto facile oggi trovare argomenti che in qualche maniera giustifichino la soppressione della vita prima del tempo – con l’eutanasia, o l’uso di embrioni umani, che sono già esseri umani – per fare ricerche scientifiche, poiché da queste ricerche potrebbero risultare cose utili per la guarigione da malattie e così via. O altrimenti, i tanti aborti che si fanno semplicemente perchè il bambino potrebbe venire in un momento inaspettato o perché la donna non vuole il bambino in quel momento. Quindi, si fa ricorso all’aborto per tante ragioni: che ci fanno comodo, che fanno comodo alla società, fanno comodo alle persone coinvolte, ma non rendono giustizia alla persona, che è quella che perde la vita, cioè l’embrione, il bambino che ancora non è nato.

Fonte: Radio Vaticana

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GUERRA, SPERANZA e PACE – Una mostra dei disegni realizzati dagli ex bambini soldato

Nel 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, Pubblicità Progresso e AVSI presentano al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra la mostra WAR, HOPE and PEACE, dal 25 febbraio al 14 marzo (inaugurazione: martedì 4 marzo, h.18.30). L’esposizione presenta una raccolta di disegni realizzati dagli ex bambini-soldato del Nord Uganda durante i corsi di recupero psico-sociale coordinati da AVSI. Promossa dalla Missione Permanente della Santa Sede e dall’Ambasciata dell’Uganda presso l’ONU, la mostra vuole essere un ulteriore spunto di riflessione sull’infanzia negata, in occasione della 7° Sessione del Consiglio per i diritti umani.

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