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FIERA VOCAZIONALE A MADRID: LE ISTITUZIONI DELLA CHIESA UNIVERSALE PRESENTANO PROPOSTE AI GIOVANI

GMG 2011 (Madrid) – Nel corso della Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà dal 16 al 21 agosto a Madrid, nel parco del Retiro si terrà la fiera vocazionale in cui i movimenti, le organizzazioni e le istituzioni della Chiesa universale presenteranno le loro offerte vocazionali nelle circa ottanta postazioni installate nel parco. L’esposizione consentirà ai giovani che parteciperanno alla GMG di venire a conoscenza dei cammini vocazionali della Chiesa universale e far sì che i giovani vadano alla ricerca di ciò che Dio si aspetta da ciascuno di loro. La Fiera dà anche l’opportunità a famiglie religiose, movimenti, associazioni di fedeli e altre istituzioni ecclesiali di tutto il mondo di conoscere le centinaia di migliaia di partecipanti alla GMG presenti a Madrid. 

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AL VIA LE VACANZE ESTIVE: DOPO LE COLONIE MARINE E MONTANE ANCHE LA SCUOLA DIVENTA UN CAMPEGGIO

GIOVANI (Italia) – La scuola sta per concludersi e i ragazzi, per tre mesi, andranno in vacanza. Un problema che per i genitori che lavorano si presenta ogni anno, perché non hanno molta disponibilità di tempo da dedicare ai propri figli. Così alcuni Comuni italiani, pur con i bilanci sempre più critici, hanno deliberato che una scuola su quattro rimarrà aperta – dalle materne alle medie – affinché madri e padri non si affannino, prima delle agognate ferie, nella ricerca di una struttura che accolga i loro ragazzi. 

Negli ultimi due anni, la richiesta di campi estivi è aumentata un po’ ovunque in Italia: +10% a Torino e Milano, +5% a Bolzano dove le attività estive si svolgono soprattutto all’aperto, +15% a Roma e Napoli. Il personale che si occupa di accudire i bambini proviene da cooperative e associazioni, perlopiù del mondo cattolico, e il servizio dura fino alla fine di luglio. Ci si chiede: è giusto far rimanere i bambini, due mesi in più, a scuola? “Meglio a scuola, nei parchi e nei musei cittadini, con personale comunque già utilizzato in questo genere di attività”, dice Aldo Fortunati, direttore della ricerca dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, l’osservatorio nazionale più autorevole in materia di servizi per l’infanzia. Aggiunge poi: “Se le scuole materne e quelle elementari non restassero aperte sotto forma di centri estivi, si verificherebbe il paradosso che mentre i nidi per la fascia 0-3 anni funzionano, i bimbi più grandi dovrebbero rimanere a casa”. 

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INDIA, VENERDÌ SANTO OLTRE 20.000 FEDELI IN PELLEGRINAGGIO PER I CRISTIANI PERSEGUITATI

ESTERI (India) – Un silenzioso pellegrinaggio all’insegna del digiuno e della preghiera. Questa è l’iniziativa, promossa dall’Ong cattolica “Catholic Secular Forum” (Csf), che si terrà il giorno del prossimo Venerdì Santo. Partendo dalla chiesa del Sacro Cuore di Mumbai, i fedeli, dopo 10 km di marcia, arriveranno al Convento di San Carlo. Oltre 20.000 cristiani indiani, appartenenti a numerosi gruppi e associazioni, si riuniranno in preghiera per i loro fratelli perseguitati, particolarmente per le vittime degli attacchi anticristiani. Joseph Dias, laico cattolico e direttore del Csf, riferisce all’agenzia Fides la scelta del giorno del Venerdì Santo per questo pellegrinaggio: “la comunità dei credenti ha avvertito l’esigenza di dedicare il Venerdì Santo – giorno in cui si riflette e si prega sulla Crocifissione di Cristo – a tutti quei fedeli che oggi sono ‘crocifissi’ in India e nel mondo”.

Non solo Mumbai, ma anche le comunità cristiane delle maggiori città indiane – Delhi, Calcutta, Bangalore e altre – si stanno mobilitando per organizzare pellegrinaggi e sensibilizzare, anche attraverso la preghiera, le istituzioni e l’opinione pubblica,. Dias sottolinea la grande preoccupazione dei cristiani residenti in India: “gli attacchi anticristiani, compiuti da gruppi estremisti indù, sono in aumento: nel 2011 registriamo in media un episodio al giorno, più o meno grave. A volte le aggressioni si concentrano in alcune aree, come l’Orissa o il Karnataka, ma si può dire che nessuno Stato dell’India ne sia immune. In Karnataka ad esempio – spiega Dias- non si può parlare di nuova ondata perché dal 2008 gli attacchi non si sono mai fermati e i recenti episodi ne rappresentano la drammatica conferma”.

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PARROCCHIA SAN GIUSEPPE AL TRIONFALE, CACCIA AL TESORO: UN MIX DI GIOCO E SOLIDARIETÀ

EVENTI (Roma)- L’8 Maggio la Parrocchia San Giuseppe al Trionfale sta organizzando la Prima edizione della Caccia al Tesoro Cittadina che si svolgerà nell’arco di un’intera giornata.
In collaborazione con alcuni gruppi giovanili di formazione, il tema dell’iniziativa è “Gli Imperatori di Roma” che ha lo scopo di unire il gioco, lo sport, la passione per la fotografia,per la cultura insieme alla voglia di conoscere persone nuove e, perché no, riscoprire le bellezze di Roma.
La Caccia al Tesoro punta, però, alla solidarietà e al rispetto del’ambiente. Nel corso della giornata vi sarà una piccola raccolta fondi a sostegno di progetti concreti di enti ed associazioni impegnate nel sostegno dei più bisognosi e la promozione di forme di mobilità sostenibile attraverso l’uso di mezzi di trasporto ecologici.

Quali sono le regole del gioco della Caccia al Tesoro? I partecipanti si organizzano in squadre, formate da 4 persone,inventando il nome della propria squadra. Ad ogni squadra vengono date 4 t-shirt, uno zaino, una mappa del centro della città e una busta contenente 15 enigmi. La soluzione di ogni enigma è un monumento o un particolare di esso da fotografare. La città di Roma possiede un patrimonio artistico e culturale dal valore inestimabile che spesso viene dimenticato.E’ in questa occasione che i partecipanti potranno riscoprire le bellezze della nostra città in maniera divertente, promuovendo lo sport, la fotografia, la cultura e, allo stesso tempo, avere un occhio attento al rispetto per l’ambiente.

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MINORI IN CARCERE, INTERVISTA A PADRE GRECO: “È ANCORA EMERGENZA EDUCATIVA”

MINORI (Roma) – Dopo la riforma del codice di procedura penale minorile del 1988, il carcere per i ragazzi autori di reati è divenuta ormai un rimedio estremo. Eppure, gli istituti penali per minorenni sono diventati dei luoghi di marginalità sociale in cui finiscono solo stranieri, rom e ragazzi del Sud d’Italia. Questa la fotografia scattata dall’associazione Antigone, che ha redatto il “Primo rapporto sugli istituti penali minorili”, un dossier che racconta di un sistema che funziona bene, anche se non per tutti. L’associazione ha confrontato le denunce, gli ingressi nei 27 centri di prima accoglienza – che ospitano i minorenni fino a 96 ore dopo l’arresto – e le presenze nei 19 istituti penali del territorio italiano: i numeri dicono che gli stranieri sono una minoranza tra i denunciati, ma una maggioranza nelle case circondariali. Mariaelena Finessi di Zenit ha intervistato padre Gaetano Greco, cappellano da trent’anni al carcere minorile romano di Casal del Marmo, che ci spiega la situazione delle carceri minorili italiane.

D – Dal 1998 al 2010 i minori stranieri che infrangono le regole sono diminuiti del 60%, eppure c’è una sovrarappresentazione nei cosiddetti “luoghi di privazione della libertà”, dove finiscono con l’eguagliare se non addirittura superare la componente dei minori italiani. Può spiegarne il senso?

R – Padre Greco: Il fatto è che i minori stranieri non usufruiscono di tutta la gamma delle pene alternative al carcere. Ad esempio, non avendo molto spesso una famiglia alle spalle qui in Italia, non possono tornare nelle proprie abitazioni oppure quando usufruiscono della comunità, vi si allontanano e allora i magistrati tendono a non concedere una seconda volta questo genere di misura, confermando per loro la pena detentiva.

D – Qual è la composizione dei minori nell’istituto penale minorile di Casal del Marmo, dove lei è cappellano? Antigone spiega nel dossier che i ragazzi sono in maggioranza rom e che, quando sono italiani, provengono dalle periferie delle grandi città del Sud.

R – Anche a Roma la maggioranza, è vero, è fatta di stranieri, perlopiù rom della Romania. C’è però un nuovo elemento, ossia il ritorno massiccio degli italiani in carcere, anche qui – ipotizzo – per via del non rispetto delle misure alternative da parte dei ragazzi che si allontanano dalla comunità alla quale sono stati assegnati. Che siano invece del Sud questo non lo condivido, a meno che intendiamo i migranti meridionali di lungo corso, non certamente degli ultimi anni. E che provengano dalle periferie delle città, questo sì. Specie quelle difficili e degradate, come è Tor Bella Monaca a Roma, o l’ex Bastogi o il Laurentino 38.

D – Padre, su chi pensa debbano ricadere le responsabilità dello sbandamento dei giovani?

R – Viviamo una situazione nuova, forse inaspettata ma è ciò che accade quando non ci si assume la responsabilità delle proprie azioni, dei propri gesti. Il nodo fondamentale è la deresponsabilizzazione degli adulti, comprese le agenzie di formazione, che ad un certo momento hanno cominciato a sentire di meno il senso della propria missione e del proprio ruolo nei confronti dei ragazzi, lasciandoli in balia delle proprie fragilità.

D – È dunque vero che c’è una contrazione del volontariato in carcere?

R – Dando per assodato e consolidato ciò che di buono è stato fatto e continua a farsi, non può essere negata una minore attenzione verso i ragazzi detenuti. È anche questo un aspetto di una società che vive una profonda crisi valoriale, dove a prevalere sono gli egoismi. Riemerge dunque oggi un elemento che è proprio dell’uomo a cui è venuto meno il senso di appartenenza ad una collettività.

D – È l’emergenza educativa di cui parla più volte Benedetto XVI, come ad esempio nella Lettera inviata nel 2008 alla diocesi e alla città di Roma, nella quale scrive che la difficoltà forse più profonda per una vera opera educativa è la «crisi di fiducia nella vita» o, come scrive al cardinale Bagnasco, presidente della Cei, nell’ottobre 2010, là dove si riconosce la «fatica di tanti adulti nel concepirsi e porsi come educatori».

R – Esatto. Questo documento ha illuminato una realtà che molti non hanno voluto vedere. Il cardinale Bagnasco ha fatto suo l’appello del Santo Padre e la Cei ne ha preso atto nel redigere il documento conclusivo della 46esima Settimana sociale. E così nei prossimi dieci anni l’impegno della Chiesa, e mi auguro della società tutta, andrà in questa direzione: ridare vigore alla formazione. L’augurio è che ciascuno di noi si senta responsabile e provi a porre rimedio al degrado educativo in cui siamo caduti. Lo dobbiamo ai ragazzi, questo è ovvio, ma anche della nazione. In fondo sono loro il nostro futuro.

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PECHINO E SANTA SEDE: L’UNITÀ DELLA CHIESA PRIMA DEI RAPPORTI DIPLOMATICI

CHIESA NEL MONDO (Roma) – La Chiesa in Cina e il Vaticano si stanno riprendendo con lentezza dagli shock che hanno subito alla fine dello scorso anno e ormai nella Santa Sede e in Cina vi è chi pensa che non bisogna dare troppa importanza ai rapporti diplomatici. Il primo shock è quello del 20 novembre 2010, quando p. Giuseppe Guo Jincai (nella foto) è stato ordinato vescovo di Chengde (Hebei) senza mandato del papa. L’ordinazione è avvenuta nella chiesa di Pingquan (Chengde) alla presenza di otto vescovi ufficiali legittimi, cioè in comunione con la Santa Sede. Secondo informazioni dei fedeli delle diverse diocesi, i vescovi sono stati forzati a partecipare alla cerimonia, che offende la comunione con il pontefice. Uno shock ancora più duro è stato subito dal Vaticano e dalla Chiesa, quando almeno 40 vescovi sono stati costretti con la forza a prendere parte all’Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi, un organismo che Benedetto XVI considera non in linea con la fede cattolica. Per la Chiesa cattolica i vescovi dovrebbero essere sempre i leader delle assemblee; invece in questa, essi sono membri alla pari con gli altri, e in minoranza. L’Assemblea si è tenuta a Pechino dal 7 al 9 dicembre 2010 ed è servita per eleggere la nuova leadership del Consiglio dei vescovi cinesi (non riconosciuto dal papa perché mancante dei vescovi sotterranei) e dell’Associazione patriottica, i cui scopi sono inconciliabili con la dottrina cattolica.

L’intelligente regia del Partito comunista ha portato all’elezione di Giuseppe Ma Yinglin, vescovo (illecito) di Kunming, come nuovo presidente del Consiglio dei vescovi cinesi; mons. Johan Fang Xinyao di Linyi (in comunione con papa) è invece il nuovo capo dell’Associazione patriottica. In questo modo, un organismo composto da vescovi, viene guidato da una persona non in comunione col papa; nell’altro caso, un vescovo in comunione col papa viene posto a capo di un organismo contrario alla fede cattolica. Lo scopo di tutte queste decisioni era di rendere difficile la riconciliazione fra Chiesa ufficiale e sotterranea, dopo la Lettera del pontefice (del 2007) che esortava a una sempre maggiore unità. E bisogna dire che questa unità stava dando alcuni frutti. In entrambi i casi il Vaticano ha pubblicato due dichiarazioni criticando con forza l’Associazione patriottica e la persona che sembra essere dietro tutti questi gesti, il laico Antonio Liu Bainian, vicepresidente dell’Associazione. Pur rivolgendosi al governo con rispetto e lasciando uno spiraglio per possibili dialoghi futuri, i documenti denunciano l’evidente mancanza di libertà religiosa e gli “atti inaccettabili e ostili”.

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GIOVEDÌ “GIORNATA MONDIALE PER DIRITTO ALLA VERITÀ”, CELEBRAZIONI IN MEMORIA DI PADRE OSCAR ROMERO

CHIESA NEL MONDO (Roma) – Il 24 marzo 1980 venne ucciso, durante la celebrazione eucaristica, monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador. Per ricordare il prete salvadoregno, lo scorso anno le Nazioni Unite hanno proclamato il 24 marzo “Giornata mondiale per il diritto alla verità”. Anche a Roma, in occasione di questa ricorrenza, da giovedì prossimo si celebreranno iniziative in memoria dell’arcivescovo, che si protrarranno fino a domenica 27 marzo. La Chiesa invita al raccoglimento in preghiera e al digiuno in ricordo dei missionari martiri in tutto il mondo. Formato da un numeroso gruppo di associazioni e congregazioni religiose, il Comitato Romano Oscar Romero ha organizzato molteplici eventi commemorativi per ricordare l’arcivescovo, considerato il simbolo di tutti i martiri che si sono sacrificati per la giustizia e la pace. Ben ventotto anni fa, monsignor Luigi Di Liegro, primo direttore della Caritas diocesana, avviò la ricorrenza per ricordare padre Romero, e la tradizione prosegue ancora oggi attraverso momenti di preghiera e di riflessione organizzati nel centro e nelle periferie di Roma.

Presso la sala della Comunità di base di San Paolo, in via Ostiense 152, domani alle 18 verrà presentata la nuova edizione del libro di Ettore Masina “L’arcivescovo deve morire”, pubblicato dall’editore trentino “Il Margine”, con la prefazione del vescovo emerito di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro. Durante la presentazione del libro interverranno i giornalisti Claudia Fanti e Giancarlo Zizola.
Giovedì alle 17, in via IV Novembre 119, alla sala Luigi Di Liegro della Provincia di Roma si svolgerà la giornata di riflessione sul tema “America Latina: il coraggio della verità”. L’incontro sarà moderato da Don Luca Pandolfi, docente all’Università Urbaniana e segretario dell’associazione SAL (Solidarietà con l’America Latina), con notevoli contributi di don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera, e delle giornaliste Lucia Annunziata e la messicana Anabel Hernández García. Il cuore di queste iniziative è la veglia ecumenica di preghiera in programma venerdì 25 marzo, alle 19, nella chiesa di San Marcello al Corso, che vedrà gli interventi del biblista padre Alberto Maggi, dell’Ordine servi di Maria, e della pastora valdese Letizia Tomassone.

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PAPABOYS, LA TV OLANDESE RKK INTERVISTA IN ESCLUSIVA IL PRESIDENTE DANIELE VENTURI

SPECIALE BEATIFICAZIONE (Roma) – “L’Associazione Nazionale Papaboys non è un’associazione fondata in un palazzo: i Papaboys nascono in una piazza, piazza San Pietro ovviamente”. Con questa precisazione Daniele Venturi, presidente dell’Associazione Nazionale Papaboys, inizia a raccontare la storia dei Ragazzi del Papa in un’intervista alla televisione olandese RKK, giunta a Roma per raccogliere informazioni e testimonianze su Papa Giovanni Paolo II, in occasione della sua beatificazione del prossimo 1 maggio.

“Dal 2001 – spiega Venturi – con il nostro sito internet http://www.papaboys.it facciamo informazione quotidiana sul Santo Padre, sulla Chiesa e sui giovani. Poi, alla morte di Giovanni Paolo II, abbiamo ricevuto tantissime richieste da parte di giovani di tutto il mondo che avevano il desiderio di riunirsi in una maniera concreta e tangibile. Il nostro scopo è andare incontro ai giovani: per le strade, nelle discoteche, nei locali… Oggi i giovani vengono sfruttati dalla società, che non li ascolta: noi gli prestiamo ascolto, e poi a loro viene spontaneo tirare fuori tutto ciò che di buono hanno nel loro cuore”.

Il presidente dei Papaboys parla poi di Papa Wojtyla: “Giovanni Paolo II ha acceso il cuore di milioni di giovani, e Benedetto XVI sta alimentando questo fuoco. Come carattere, se Papa Wojtyla era un grande comunicatore, Benedetto XVI è un po’ più rigido, ha degli schemi. Devo dire però che nel mondo di oggi, che cambia ogni giorno in base a dove tira il vento, avere un punto fermo come Benedetto XVI sia un grande dono del cielo”. Ancora vivissimo nella mente di Venturi e di tutti i fedeli sono gli striscioni ed i cori “Santo Subito” apparsi il giorno dei funerali di Giovanni Paolo II. “L’idea di ‘Santo subito’ partì da un gruppo del Movimento dei Focolari, e noi l’abbiamo accolta immediatamente. Gli striscioni presenti in piazza San Pietro erano infatti un po’ nostri e un po’ dei Focolari. La rapidità tra la scomparsa di Papa Wojtyla ed il processo di beatificazione credo dimostri che è stata accolta la richiesta dei fedeli, richiesta su cui nessuno aveva alcun dubbio”.

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GIAPPONE, LA CARITAS DI ROMA LANCIA UNA COLLETTA DI SOLIDARIETÀ PER I TERREMOTATI

SOLIDARIETÀ (Roma) – La Caritas diocesana di Roma, rispondendo alla mobilitazione della Chiesa giapponese, ha promosso una colletta di solidarietà attraverso parrocchie, scuole, associazioni ed altre istituzioni cattoliche. Caritas Giappone fin dai primi giorni dall’enorme calamità naturale ha attivato una pronta risposta alle prime emergenze “operando in stretta collaborazione con le altre Ong presenti sul posto”, come ha spiegato a Radio Vaticana il direttore esecutivo della Caritas Giappone, padre Daisuke Narui. Narui ha dichiarato che tale tragedia, nonostante l’entità dei danni che ha provocato, potrà trasformarsi per il popolo giapponese e per tutta la Chiesa in “un’opportunità” ed in “una sfida a testimoniare l’amore”.

Riprendendo le parole del Santo Padre Benedetto XVI all’Angelus di domenica scorsa, padre Narui ha detto: “prego per le vittime e per i loro familiari, e per tutti coloro che soffrono a causa di questi tremendi eventi, ed incoraggio quanti, con encomiabile prontezza, si stanno impegnando per portare aiuto”. La Caritas di Roma promuove la colletta per tutti coloro che vogliano esprimere un segno di speranza e di vicinanza attraverso un contributo concreto. Gli interventi di aiuto verranno forniti attraverso la rete di Caritas Internationalis, che affiancherà la Chiesa giapponese nella delicata fase delle operazioni di soccorso e di ricostruzione.

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BAGAGLI DIMENTICATI ALLA STAZIONE: UNA “NUOVA VITA” NELLE MANI DEI PIU’ BISOGNOSI

SOCIALE (Italia) – Ormai è divenuta pressoché una “moda” dimenticare negli aeroporti o nelle stazioni valigie affidate al deposito bagagli senza più ritirale. Se è una moda dimenticarle è curioso osservarne il loro contenuto: a Napoli è stata trovata una borsa da dottore, di quelle per le visite a domicilio, completa di sfigmomanometro, stetoscopio e altri strumenti medici e, per rimanere in tema, a Verona qualcuno ha dimenticato una cartella clinica completa di chissà quale paziente. A Milano, città dello shopping, è stata smarrita una valigia contenente due borse ed un paio di scarpe, entrambe mai utilizzate prima, corredate di certificato di garanzia e di scontrini, 1550 euro per ciascuna borsetta e 528 euro per le scarpe, alla faccia della crisi economica insomma. Su iniziativa della Grandi Stazioni Spa, in concomitanza con le profonde ristrutturazioni appena completate, si è scelto di affidare alla onlus “La Gabbanella” – organizzazione a capo di una rete di 41 associazioni – lo smistamento di tutti questi bagagli abbandonati e non più reclamati.

Massimo Paglialunga, responsabile del coordinamento di Grandi Stazioni, ricorda che, secondo il contratto che regola i depositi, dopo 60 giorni il collo lo si considera abbandonato anche se, per cautela, si aspetta sempre un po’ di più. La valigia, passata tecnicamente alla Grandi Stazioni, viene poi controllata e trasferita in un deposito speciale per poi essere concessa in donazione alle onlus. L’intento della “Gabbanella” è di tipo umanitario, ovvero quello di distribuire le valigie o gli oggetti dimenticati alle persone più bisognose che non hanno indumenti per coprirsi: a questi oggetti viene, così, data una “seconda opportunità di vita”. Mariella Bucalossi, volontaria e coordinatrice dell’operazione della “Gabbanella”, evidenzia la complessità di questa operazione per i numerosi ritrovamenti di oggetti senza padrone: entro la stazione Termini sono stati ritrovati 2600 colli tra zaini, pacchi e tracolle varie, la Onlus ha già provveduto al ritiro di due tranche di questi bagagli, omplessivamente 548 dei 2600 totali, smistandoli poi alla Caritas di Torvajanica e alla onlus Erythros che si occupa di diritti e difesa degli stranieri.

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SCUOLA: FIGLI DELLO SVILUPPO HIGH-TECH? NO, DELL’INFINITO

GIOVANI – L’immagine è semplice e accattivante: un bambino piccolo, probabilmente infante, che maneggia con disinvoltura un computer. La deduzione proposta non lascia dubbi: la tecnologia starebbe cambiando radicalmente e rapidamente il modo di pensare dei nostri figli. E l’aneddotica fiorisce: “non perché è mio figlio, ma se gli dai in mano un telecomando sa già come accendere il televisore e cambiare canale anche se ancora non parla”. Il messaggio che ci arriva è chiaro:  renderebbe i bambini più intelligenti, più rapidi, capaci di azioni e intenzioni inaudite. Dall’altra parte, però, arriva un’ondata in senso opposto: l’uso delle abbreviazioni selvagge nei messaggini sta corrompendo irrimediabilmente l’italiano dei nostri ragazzi; a furia di tvb e lol non si capisce + niente.

Siamo sicuri che le cose stiano così? Certamente il mondo cambia e cambia rapidamente, anzi più rapidamente di quanto ci sia dato di ricordare rispetto alle epoche delle quali abbiamo memoria. Ma ci sono due punti che vale la pena mettere in evidenza prima di affrettarsi a condividere giudizi epocali. Una delle rivoluzioni scientifiche più importanti degli ultimi trent’anni deriva dalla scoperta che la struttura del linguaggio umano ha due caratteristiche fondamentali: primo, è unica rispetto alla struttura dei linguaggio di tutti gli altri esseri viventi – che invece condividono tra loro molti tratti comuni – in quanto, fondamentalmente, è in grado di cogliere e utilizzare consapevolmente meccanismi espressivi che includono la nozione di infinito; secondo, questa unicità non è frutto di convenzioni arbitrarie e culturali, come voleva una certa deriva filosofica di stampo analitico: certamente esistono elementi di arbitrarietà, come l’associazione tra suono e significato, ma le proprietà centrali e distintive delle grammatiche delle lingue umane, in particolare proprio quella legata alla nozione di infinito, dipendono in qualche modo dalla struttura del cervello umano, mostrando tra l’altro che il riduzionismo funzionalista e costruttivista non è affatto adeguato a spiegare i fenomeni di apprendimento spontaneo nei bambini.

Due caratteristiche, ovviamente, strettamente collegate e che indirizzano il problema del mistero della natura unica della nostra specie verso strade mai percorse. Ovunque ci portino queste strade, tuttavia, una cosa è certa: se il linguaggio umano – la struttura del linguaggio umano, intendo – è ancorata nella nostra carne, anzi ne è espressione specifica, allora non bastano certo le innovazioni tecnologiche di dieci, venti, anche cento anni a cambiare questa struttura. Le mutazioni genetiche sono troppo lente per poter dare luogo a cambiamenti in così poco tempo. Dunque, semmai, se di cambiamenti si tratta, sono cambiamenti di abitudine, di circostanza, di contesto, di uso ma non di struttura.

In altri termini, i nostri figli sono sì stimolati da nuove condizioni ma non c’è ragione per pensare che siano cambiate le loro potenzialità, tantomeno i loro cervelli. Questo ovviamente non vuol dire che non sia buona cosa stimolare i bambini con nuovi contesti di apprendimento, inclusi quelli che impiegano nuove tecnologie, ma che non ci si può aspettare niente di più di quanto non potesse aspettarsi dal figlio di un contadino in una cascina: se viene stimolato nel modo giusto, posto di fronte ad attrezzi complicati, anche quel bambino sorprenderà gli adulti come fanno i bambini e le bambine di oggi, con la sola differenza, ma non irrilevante, che spesso la tecnologia lascia soli e fa quindi mancare l’interazione sociale, uno dei propulsori principali dell’intelligenza.

Cosa diversa invece è la valutazione delle possibilità di accesso al sapere rispetto al passato. Se un tempo in salotto si riusciva a trovare a malapena un’enciclopedia decente oggi con in mano un portatile connesso in rete puoi entrare nella Biblioteca del Congresso di Washington e scaricarti l’edizione integrale di un manuale di teoria dei quaternioni. Il problema dell’accesso alla cultura, ovviamente, è cambiato ma c’è ancora, anzi è più subdolo: ora occorre rendersi conto che si deve scegliere e che per scegliere occorre fidarsi di qualcuno che indichi un percorso, non si può immaginare più di farcela da soli. La biblioteca della famiglia di Leopardi, basata sui classici, dove Giacomo poteva esplorare da solo non c’è più: non è scomparsa, è ancora tutta lì ma è diluita in un mare vertiginoso di offerte nel quale Giacomo farebbe esperienza di ben altri infiniti.

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III GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN TERRA SANTA – ELENCO DELLE CELEBRAZIONI IN EUROPA

WE WANT PEACE IN THE HOLY LAND – Carissimi amici, pubblichiamo il primo elenco di Celebrazioni Eucaristiche, momenti di preghiera e di Adorazione, nelle nazioni e città dell’ Europa. Il 29 e 30 gennaio 2011, nel mese dedicato dalla Chiesa alla “pace”, è prevista la Celebrazione della Terza Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, iniziativa di preghiera nata dalla volontà di alcune associazioni cattoliche giovanili che in questa terza edizione prevedono il coinvolgimento di duemila città in tutto il mondo, in contemporanea, per una preghiera che – si augurano gli organizzatori – “possa salire fino al cuore del Signore e riportare la pace nella Sua terra”.

La Terza Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, patrocinata dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, che si celebrerà il 29-30 gennaio 2011, nasce dalla volontà e dalla riflessione di impegnarsi in modo concreto e forte per vivere una giornata intensa di preghiera. Nella terza edizione della Giornata Internazionale, nel seguito dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi sul tema “Comunione e Testimonianza”, le 24 ore di preghiera ininterrotta inizieranno in modo quanto mai significativo, in concomitanza con la Quinta Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese per la Riconciliazionel’Unità e la Pace, cominciando da Gerusalemme, coincidente a sua volta, a Dio piacendo, con la settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani a Gerusalemme, il sabato 29 gennaio 2011, alle ore 17-18 di Terra Santa. La Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese verrà diffusa in mondovisione.

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ENTRA NELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PAPABOYS: RIPARTE IL TESSERAMENTO 2011!

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PAPABOYS – Carissimi fratellini e sorelline, riparte in queste ore il tesseramento all’Associazione Nazionale Papaboys per il 2011 con lo slogan per tutto l’anno avvenire che sarà ‘Il seme della Speranza’“I giovani dell’Associazione Nazionale Papaboys accolgono con gioia il messaggio del Vangelo e facendolo proprio nella vicinanza al Santo Padre, sono impegnati nel mondo (pur restando di proprietà di Cristo) nella quotidianità delle proprie parrocchie ed associazioni. I Papaboys sono giovani che vivono, crescono, si formano e si impegnano per apportare al mondo, specialmente nelle categorie più deboli, quella goccia preziosa che altrimenti mancherebbe e con la stessa gioia si fanno testimoni per i loro coetanei alla ricerca del senso della vita”. “Ragazzi del Papa” quindi, ma anche “Messaggeri di Pace” e “Testimoni del Risorto”. Un apostolato giovanile del terzo millennio cristiano
Per iscriverti all’Associazione Nazionale Papaboys
e diventare un nostro Associato (costo annuale di 30 Euro)
puoi seguire questo link:
http://www.papaboys.it/iscrizione/index.asp

NUOVI AMICI IN TUTTO IL MONDO!

Sarai messo in contatto con i nostri responsabili regionali o provinciali in tutta Italia; potrai interagire con loro divenendo amici, e potrete creare ulteriori momenti di incontro e di scambio di esperienze. Qualora non fosse presente nella tua zona una sede provinciale o regionale, pregheremo e lavoreremo insieme per poter rendere concreta questa possibilità! Il nostro obiettivo &graveve; allargare una rete provincia per provincia, in tutte le regioni italiane e tu stesso potrai diventare referente per un gruppo di altri giovani o per un comitato locale o per una provincia intera.

VIAGGI, SPORT, TURISMO & ATTIVITA’ CULTURALI!

Sarà a tua disposizione il nostro servizio turistico “Papaboys Agency” per programmare il tuo soggiorno a Roma e/o in altre regioni e città italiane, con visite guidate, momenti “personalizzati”, accompagnato da altri giovani come te! Contatta il seguente numero: 06/97270529 e comunica il tuo numero di tessera! Inoltre sarai coinvolto in tutti i viaggi e “pellegrinaggi” annuali che l’Associazione organizza per i propri iscritti sia in Italia che all’estero.

LAVORO, VOLONTARIATO & MISSIONE!

Sarai informato sulle attività sociali di evangelizzazione, volontariato e missione che l’Associazione promuove o patrocina in Italia ed all’estero. Potrai fare esperienze di lavoro estivo in Italia ed all’€™estero con l’Accademia Britannica srl (Partner dell’Associazione Nazionale Papaboys) ed anche con gli altri partner dell’Associazione. Diventerai punto di riferimento per altri ragazzi che hanno scelto l’Accademia Vacanze e le proposte di vacanze studio che essa promuove. Hai bisogno di crediti per scuole superiori o università? Potrai partecipare ad esperienze di formazione presso la Sede Nazionale o le Sedi Regionali dell’Associazione Nazionale Papaboys.

PROTAGONISTA ATTIVO & INTERATTIVO!

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A cura di
Lorenzo Berrelli
Responsabile Ufficio Tesseramento
ufficio.tesseramento@papaboys.it

 

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40MILA E-MAIL E UNA PETIZIONE ANTI-BLASFEMIA. MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE PER SALVARE ASIA BIBI.

ISLAMABAD – La mobilitazione internazionale per la salvezza di Asia, Bibi, la donna cristiana condannata a morte per blasfemia, sta dando i primi risultati: grazie all’impegno di associazioni cristiane, gruppi che tutelano i diritti umani, semplici cittadini, gli uffici governativi del Pakistan sono stati inondanti, in pochi giorni, da circa 40mila messaggi e-mail che chiedono la liberazione della donna.

La Chiesa in Pakistan e le comunità cristiane a livello internazionale hanno rilanciato la petizione per l’abolizione della legge sulla blasfemia, diffusa un anno fa: grazia a una iniziativa della “Commissione Giustizia e Pace” dei Vescovi pakistani, condivisa da numerose altre associazioni, sono state raccolte in Pakistan oltre 75mila firme per chiedere al governo l’abrogazione della norma. L’iniziativa ha varcato i confini nazionali ed è stata raccolta dall’opera “Aiuto alla Chiesa che Soffre”: in Francia il Segretariato dell’Opera ha raccolto e consegnato di recente al governo francese otre 10.600 mila firme, mentre il Segretariato italiano di ACS in poche settimane ha raggiunto quota 1.400 adesioni e si appresta a rilanciare la petizione in occasione della presentazione del Rapporto 2010 sulla Libertà religiosa che si terrà il 24 novembre a Roma. Il provvedimento continua a destare un acceso dibattito nella società pakistana. La Chiesa, la “Commissione Nazionale per i Diritti Umani” e altri gruppi della società civile, anche musulmani, contestano apertamente la legge e ne chiedono l’abolizione. Oggi domandano al governo di aprire un tavolo ufficiale in Parlamento per riesaminarla. Il Ministro Federale per le Minoranze religiose, Shahbaz Batti, ne promuove la “revisione”. La Conferenza degli “Jamiat Ulema del Pakistan” (JUP), in rappresentanza di oltre 30 partiti religiosi, la ritiene invece “intoccabile” e minaccia dure proteste in caso contrario. Fonti locali di Fides notano che, negli ambienti islamici fondamentalisti, “è in atto un tentativo di definire ‘blasfemo’ chiunque vuole abolire la legge sulla blasfemia. Ciò potrebbe fomentare ulteriormente l’odio religioso nella società”. La “Legge sulla blasfemia” include gli articoli 295b, 295c, 298a, 298b e 298c del Codice Penale pakistano e prevede il carcere o anche la pena capitale per quanti insultano o dissacrano il nome del Profeta Maometto e del Corano. (PA)

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MISSIONE ALLE GENTI E NUOVA EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI CRISTIANI. LA FEDE SI RAFFORZA DONANDOLA!

ROMA – Come ogni anno dal 1926, nella penultima domenica di ottobre si celebra nel mondo cattolico la “Giornata missionaria mondiale” (quest’anno domenica prossima 24 ottobre). Papa Benedetto ha pubblicato il suo messaggio sul tema “La costruzione della comunione ecclesiale è la chiave della missione”, che incomincia così: “Cari fratelli e sorelle, il mese di ottobre, con la celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale, offre alle Comunità diocesane e parrocchiali, agli Istituti di Vita Consacrata, ai Movimenti Ecclesiali, all’intero Popolo di Dio, l’occasione per rinnovare l’impegno di annunciare il Vangelo e dare alle attività pastorali un più ampio respiro missionario”. Quante volte a me missionario qualcuno chiede: “Perché parlare ancora di missioni, di mandare personale e aiuti in Africa, in Asia, in Oceania, quando qui in Italia stiamo perdendo la fede? C’è bisogno di missionari qui da noi”. Il messaggio del Papa risponde a questa domanda. La missione ha un significato ben più ampio di quanto normalmente si crede. Certo, lo scopo primo è di ricordare ai fedeli la “missione alle genti”, cioè l’annunzio di Cristo ai popoli che ancora non hanno ricevuto la “ Buona Notizia” del Vangelo; e di invitare i fedeli a pregare e ad aiutare i missionari fra i non cristiani. Ma la Giornata missionaria ha un significato più ampio e profondo: tutte le comunità cristiane (famiglie, parrocchie, istituti religiosi, movimenti e associazione laicali), debbono essere “missionarie”. Perché “la Chiesa è per natura sua missionaria” (Ad gentes, 2). Cristo l’ha creata così e se non fosse più missionaria non sarebbe più la Chiesa di Cristo. Marcello Candia diceva spesso: “Io sono missionario in forza del mio Battesimo”. In altre parole, missione alle genti e nuova evangelizzazione dei popoli cristiani sono strettamente collegate, l’una non sta senza l’altra, l’una riceve forza e motivazioni nuove dall’altra. C’è un passo del Vangelo che spiega bene questa verità difficile da capire e da credere: infatti si pensa che, proprio perché qui da noi diminuisce la fede e la vita cristiana, bisogna concentrare tutte le nostre forze ecclesiali sul popolo italiano, per riportarlo alla fede. Gesù non la pensava così. Poco prima di salire al Cielo, “Gesù apparve agli undici discepoli mentre erano a tavola. Li rimproverò perché avevano avuto poca fede e si ostinavano a non credere a quelli che l’avevo visto risuscitato. Poi disse: ‘Andate in tutto il mondo e portate il Vangelo a tutti gli uomini. Chi crederà e sarà battezzato, chi non crederà sarà condannato’” (Mc . 16, 14-16).

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UN MESE AL VIAGGIO APOSTOLICO DI BENEDETTO XVI A BARCELLONA PER LA DEDICAZIONE DELLA SAGRADA FAMILIA

BARCELLONA – Quasi 7.000 persone potranno assistere alla dedicazione della Sagrada Familia dall’interno del tempio di Barcellona, attorno al quale verranno collocate 40.000 sedie. L’organizzazione calcola che più di 150 milioni di persone vedranno in televisione la dedicazione di questo tempio da parte del Papa il 7 novembre. Lo ha annunciato l’Arcivescovo di Barcellona, il Cardinale Lluís Martínez Sistach, questo mercoledì durante una conferenza stampa celebrata nella città catalana, durante la quale ha anche reso noti l’itinerario che il Pontefice percorrerà in papamobile dal Palazzo episcopale al tempio di Gaudí e altri dettagli della visita papale. La cerimonia sarà concelebrata da 1.100 sacerdoti, tra cui numerosi Cardinali, Vescovi e abati. Tra le 6.900 persone che potranno celebrare l’atto all’interno del tempio ci saranno 2.100 fedeli delle parrocchie di Barcellona, 180 dei quali provenienti dai Vescovadi della Catalogna, 450 religiosi e religiose e 800 cantori. Ci saranno anche autorità, giovani, famiglie, lavoratori del tempio della Sagrada Familia, malati, giornalisti e rappresentanti di associazioni di malati, nonché rappresentanti di sordi e di associazioni religiose. Finora per coprire la visita papale a Santiago de Compostela e a Barcellona si sono accreditati più di 2.000 giornalisti dei cinque continenti. La televisione pubblica autonomica Televisió de Catalunya trasmetterà in diretta l’evento di Barcellona e offrirà il segnale a tutte le televisioni interessate alle immagini di questo evento. Gli atti potranno essere seguiti anche via Internet attraverso varie pagine web, tra cui quella predisposta dall’Arcivescovado di Barcellona per la visita papale. 800 persone di parrocchie, scuole, movimenti e facoltà di comunicazione si sono offerte come volontarie per collaborare.

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SICILIA – LA DIOCESI DI NOTO «ASPETTANDO IL PAPA A PALERMO»

NOTO – La Consulta Regionale di Pastorale Giovanile e la Consulta Regionale di Pastorale Familiare propongono un Convegno, per le équipe diocesane, i responsabili di Movimenti, Associazioni, gruppi ecclesiali ecc. presenti nelle Chiese di Sicilia, per la riflessione, il confronto e l’arricchimento reciproco. Il tema della riflessione sarà: “Lo sguardo del coraggio… per una educazione alla speranza”. «Ci prefiggiamo – fanno sapere dalla Diocesi – di ritornare allo sguardo di Gesù Cristo, per sentirci amati profondamente da Lui e con questo amore essere coraggioso seme di trasfigurazione della nostra società». Benedetto XVI concluderà il Convegno, incontrerà tutti i giovani e le famiglie e «darà la Sua sapiente e autorevole parola, affinché i siciliani possano ritrovare sempre più il coraggio di testimoniare la fede e vivere nella speranza la realizzazione di un futuro migliore». L’incontro con i Vescovi di Sicilia per le “Fontane di Luce”, in venti chiese del centro di Palermo, i laboratori e le iflessioni degli esperti saranno motivo di riflessione e di programmazione dell’azione pastorale nella nostra Isola. I relatori e gli esperti invitati al Convegno sono siciliani.

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L’OSSERVATORE ROMANO SI OCCUPA DI FACEBOOK: IL GRANDE FRATELLO E L’IDENTITA’ PERDUTA

SOCIAL PROBLEM? – “I miei veri genitori sono quelli adottivi, ma non basta”. Tiziana, 27 anni, segni particolari: è iscritta a Facebook, al gruppo “Figli adottati”. Sta cercando la madre mai conosciuta. È mossa da una curiosità legittima, da una speranza drammatica. “Voglio guardarla in faccia e ritrovare un pezzo di me”. La sua storia è solo una fra le tante riportate da un articolo pubblicato nell’ultimo numero del settimanale italiano “L’Espresso” per raccontare un fenomeno in espansione: esistono migliaia di persone adottate che cercano i propri genitori naturali usando i social network. Senza l’aiuto delle famiglie. Senza nessuno. Adolescenti che passano giornate intere al pc setacciando centinaia di profili ma che spesso, purtroppo, trovano qualcosa di molto diverso da quanto s’aspettano: molestie, dolore, sensi di colpa, tradimenti, richieste di denaro.

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E MENTRE NELLE LOCALITA’ DI MARE SI SGUAZZA DAL SOLE E DAL CALDO, IN PERU’ IL FREDDO MIETE VITTIME

PERU’ – Chi aiuta i poveri colpiti in maniera drammatica dall’insolita temperatura glaciale del Perù di questi giorni? Chissà se si impegneranno i giornalisti di Panorama, così tanto abili a sparare sulla Chiesa, oppure qualche ‘firmona’ di Repubblica! Faranno qualcosa??? Oppure i poveri del Perù (coime sempre ndr) saranno costretti ad affidarsi alla Chiesa locale. E proprio in questi giorni di‘solleone’, con chiappe all’aria e tutti sdraiati sotto l’ombrellone, c’è gente in difficoltà di vita causa freddo. Temperature insolitamente basse – riferisce l’agenzia missionaria della Santa Sede ‘Fides’ – stanno colpendo quasi tutta la parte meridionale dell’America Latina. In Perù è stato dichiarato lo stato di emergenza in 16 delle 25 regioni nelle quali è suddiviso il territorio peruviano. Il freddo ha causato diversi morti e gravi danni materiali. L’ondata di gelo è caratterizzata da temperature che raggiungono i 23 gradi sotto lo zero in alcune aree della regione meridionale di Puno, confinante con la Bolivia.

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E PER I GIOVANI ITALIANI INIZIA L’AVVENTURA DELLA GMG. APERTE LE ISCRIZIONI PER GRUPPI E MOVIMENTI

MADRID 2011 – Sono aperte da ieri le iscrizioni per i giovani italiani alla Giornata mondiale della gioventù di Madrid (16-21 agosto 2011). A comunicarlo è il sito ufficiale italiano della Gmg, www.gmg2011.it, che ha messo on line la scheda di iscrizione. Per il momento le iscrizioni sono riservate ai gruppi, movimenti e associazioni, mentre quelle per i singoli verranno aperte più avanti. “I singoli e i gruppi parrocchiali o associativi – si legge nel sito – sono invitati, sia per motivi di comunione che per motivi organizzativi, a fare riferimento agli incaricati diocesani per la pastorale giovanile, i cui recapiti sono disponibili sul sito del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, www.chiesacattolica.it/giovani, nella sezione Referenti Regionali e Diocesani, e a non iscriversi direttamente presso il Comitato spagnolo”. Intanto sono già partiti in questi mesi i contatti fra i giovani delle diocesi italiane e quelli delle diocesi spagnole.

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