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CAMPANIA – ACCORDO REGIONE E MINISTERO LAVORO PER INSERIMENTO IMMIGRATI

Un accordo quadro per la realizzazione di azioni in materia di inserimento lavorativo e integrazione sociale degli immigrati in Campania. Lo hanno presentato questa mattina, nella sede della Giunta regionale campana a Palazzo Santa Lucia, il direttore generale all’Immigrazione del ministero del Lavoro, Natale Forlani, e l’assessore al Lavoro della Regione Campania Severino Nappi. Si tratta, ha spiegato Nappi, “di costruire un sistema nel quale l’immigrato abbia una forma di sostegno, che punti a creare le condizioni di accesso nel mondo produttivo”.

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IL PAPA ALLA CARITAS INTERNATIONALIS: SIETE UN ORGANISMO ECCLESIALE, NON FILANTROPICO

BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – Benedetto XVI ha ricevuto oggi in udienza i partecipanti all’Assemblea generale della Caritas Internationalis, a cui ha voluto ricordare che “Caritas Internationalis è diversa da altre agenzie sociali perché è un organismo ecclesiale, che condivide la missione della Chiesa. Questo è ciò che i Pontefici hanno sempre voluto e questo è ciò che la vostra Assemblea Generale è chiamata a riaffermare con forza”. Il Papa ha sottolineato che di conseguenza l’organizzazione, composta dalle 165 Caritas nazionali, ha un compito particolare. “Essere nel cuore della Chiesa; essere in grado, in certo qual modo, di parlare e agire in suo nome, in favore del bene comune, comporta particolari responsabilità in termini di vita cristiana, sia personale che comunitaria. Solo sulle basi di un quotidiano impegno ad accogliere e vivere pienamente l’amore di Dio, si può promuovere la dignità di ogni singolo essere umano”.

Negli anni passati ci sono state polemiche legate alla cooperazione della Caritas con agenzie internazionali che non condividono la politica della Chiesa sulla vita umana, e in particolare l’aborto. Benedetto XVI oggi ha ricordato che “ciascun cattolico, anzi, in verità, ogni uomo, è chiamato ad agire con coscienza purificata e con cuore generoso per promuovere in maniera decisa quei valori che spesso ho definito come ‘non negoziabili’”.

Benedetto XVI ha sottolineato con chiarezza la differenza fra filantropia e azione caritativa cristiana. “Per noi cristiani, Dio stesso è la fonte della carità, e la carità è intesa non solo come una generica filantropia, ma come dono di sé, anche fino al sacrificio della propria vita in favore degli altri, ad imitazione dell’esempio di Gesù Cristo”. L’insegnamento della Chiesa deve essere il punto di riferimento dell’azione della Caritas: “L’esperienza che avete raccolto in questi anni vi ha insegnato a farvi portavoce, nella comunità internazionale, di una sana visione antropologica, alimentata dalla dottrina cattolica e impegnata a difendere la dignità di ogni vita umana. Senza un fondamento trascendente, senza un riferimento a Dio Creatore, senza la considerazione del nostro destino eterno, rischiamo di cadere in preda ad ideologie dannose. Tutto ciò che dite e fate, la testimonianza della vostra vita e delle vostre attività, sono importanti e contribuiscono a promuovere il bene integrale della persona umana”.

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AL VIA LE VACANZE ESTIVE: DOPO LE COLONIE MARINE E MONTANE ANCHE LA SCUOLA DIVENTA UN CAMPEGGIO

GIOVANI (Italia) – La scuola sta per concludersi e i ragazzi, per tre mesi, andranno in vacanza. Un problema che per i genitori che lavorano si presenta ogni anno, perché non hanno molta disponibilità di tempo da dedicare ai propri figli. Così alcuni Comuni italiani, pur con i bilanci sempre più critici, hanno deliberato che una scuola su quattro rimarrà aperta – dalle materne alle medie – affinché madri e padri non si affannino, prima delle agognate ferie, nella ricerca di una struttura che accolga i loro ragazzi. 

Negli ultimi due anni, la richiesta di campi estivi è aumentata un po’ ovunque in Italia: +10% a Torino e Milano, +5% a Bolzano dove le attività estive si svolgono soprattutto all’aperto, +15% a Roma e Napoli. Il personale che si occupa di accudire i bambini proviene da cooperative e associazioni, perlopiù del mondo cattolico, e il servizio dura fino alla fine di luglio. Ci si chiede: è giusto far rimanere i bambini, due mesi in più, a scuola? “Meglio a scuola, nei parchi e nei musei cittadini, con personale comunque già utilizzato in questo genere di attività”, dice Aldo Fortunati, direttore della ricerca dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, l’osservatorio nazionale più autorevole in materia di servizi per l’infanzia. Aggiunge poi: “Se le scuole materne e quelle elementari non restassero aperte sotto forma di centri estivi, si verificherebbe il paradosso che mentre i nidi per la fascia 0-3 anni funzionano, i bimbi più grandi dovrebbero rimanere a casa”. 

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ARRIVA EURAXESS ITALY, IL SITO PER AIUTARE I RICERCATORI STRANIERI CHE LAVORANO ALL’ESTERO

LAVORO (Roma) – Un piccolo mattone “virtuale” per costruire nella pratica lo Spazio Europeo della Ricerca: è online Euraxess Italy, il nuovo portale italiano per la mobilità dei ricercatori. Il sito, in lingua inglese, è promosso dalla Fondazione Crui – in collaborazione con Area Science Park e Università di Camerino – e fa parte del network di servizi creati dalla Commissione Europea per supportare i ricercatori stranieri che decidono di svolgere la propria attività all’estero. Nello specifico, il portale italiano si propone come mezzo per fornire ai ricercatori “incoming” nel nostro Paese informazioni utili per essere aggiornati sulle scadenze e “sopravvivere” alla burocrazia.

Un’apposita sezione “introduttiva” spiega al ricercatore straniero in ingresso come funzionano le cose qui da noi: dal visto alla sistemazione, dalle cure mediche alle tasse, dalle condizioni di lavoro alla maturazione dei diritti pensionistici. Oltre a tutte queste informazioni di carattere pratico, sono presenti anche consigli sulla frequenza di corsi di lingua italiana e spiegazioni dettagliate sul nostro sistema d’istruzione, utili per chi ha bambini in età scolare. La voce “about Italy” racchiude in una pagina una gran quantità d’informazioni “basiche” (sistema politico, economia, popolazione) ma stupisce il fatto che la carrellata sulla storia del Belpaese – che pure parte dalle colonie della Magna Grecia – si fermi inspiegabilmente alla fine della Prima Repubblica con Tangentopoli, ben diciassette anni fa, senza fare alcun cenno ai giorni nostri.

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ROMA, ALLA PARROCCHIA DI SAN TOMMASO MORO AULE COMPUTER, LIBRERIE PER I GIOVANI E SOLIDARIETÀ

CHIESA CATTOLICA (Roma) – I cancelli della parrocchia di San Tommaso Moro, nel quartiere Tiburtino, sono sempre aperti, dalla mattina alla sera. «Quando sono stato nominato amministratore parrocchiale, pochi mesi fa, ho capito che c’era la forte necessità di entrare in dialogo con il territorio che non è molto vasto ed è abitato soprattutto da studenti universitari, molti fuori sede, e da anziani – spiega monsignor Andrea Celli –. É una parrocchia di frontiera che si colloca tra l’università La Sapienza, il Centro nazionale delle ricerche (Cnr) e il quartiere San Lorenzo. C’è bisogno di una vera evangelizzazione che si ponga in dialogo con delle realtà lontane, come quelle giovanili che, a volte, hanno forti pregiudizi verso la Chiesa».

La vocazione naturale di questa parrocchia è quella di entrare in contatto con i giovani e don Andrea, coadiuvato dal viceparroco don Edimilson Lima, ha incentrato questi primi mesi di attività proprio su questo e sull’evangelizzazione. «Abbiamo creato una sala studio con computer e librerie dove i ragazzi possono venire a studiare liberamente tutti i pomeriggi; una sala giochi, un salone parrocchiale e una sala catechesi. Si stanno completando i lavori dei campi da calcetto e pallavolo che saranno inaugurati e benedetti il 26 giugno, giorno in cui festeggeremo il nostro patrono con una Messa a cui farà seguito la finale di alcuni tornei che avranno inizio nei primi giorni di giugno», racconta il sacerdote. Lo stesso giorno il salone parrocchiale sarà intitolato a Giovanni Paolo II, mentre nei giorni precedenti, il 22 e il 24 giugno, si terranno in parrocchia rispettivamente una tavola rotonda sul primato della coscienza e una veglia di preghiera sul rapporto tra vita del Santo e radicalità evangelica, sempre nell’ambito della festa patronale.

Il gruppo universitario si riunisce ogni mercoledì per discutere sul tema “L’incontro con Cristo”. Laura Versace è una delle animatrici e spiega che tanti ragazzi sentono la parrocchia come una seconda famiglia: «È bello vedere come lo Spirito Santo opera in questi giovani, mettendo nel loro cuore il desiderio grande di conoscere il Signore. La sfida è cercare di far avvicinare quanti più ragazzi possibile, soprattutto i tanti fuori sede che abitano e circolano nel quartiere». Nella zona non sono molti i bambini, ma la parrocchia pensa anche a loro. Una ventina frequentano un gruppo di pre-Comunione, e ogni sabato pomeriggio si incontrano per seguire un percorso sulle parabole di Gesù e per giocare insieme nel grande parco che circonda la parrocchia. «Nel giardino è stato sistemato un piccolo parco giochi dove le mamme possono portare i loro bambini», dice ancora don Andrea. 

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HANOI, IN DEMOLIZIONE LA CASA DELLE SUORE DELLA CONGREGAZIONE DI SAN PAOLO, CENTRO PER I DISAGIATI

ESTERI (Hanoi) – Rischia di essere demolita la ad Hanoi, che attualmente ospita opere assistenziali per giovani donne, una residenza per bambini orfani o disabili ed un dispensario per i poveri. Le autorità locali hanno annunciato che sulla loro proprietà sorgerà un ospedale. Una scelta apparentemente irrazionale dalla quale si aspettano le reazioni dell’arcivescovo della capitale e della Commissione giustizia e pace per permettere alle suore di continuare la loro missione e contribuire così allo sviluppo del Paese.

Creata nel 1883, la Congregazione di Saint Paul di suore vietnamite ha la sua sede principale a Hanoi, al n. 37 di Hai Bà Trưng Street, Tràng Tiền Ward, Hoàn Kiếm District. Da allora, e anche durante la guerra, le suore hanno sempre svolto attività pastorali, servizi sanitari e sociali per la popolazione di Hanoi e contribuito alla costruzione della nazione. Il nome della strada, Hai Bà Trưng, è quello di due donne che hanno sfidato l’invasione del regime feudale cinese e quello del distretto, Hoàn Kiếm, indica la restituzione a Dio della spada magica con la quale l’imperatore Lê Lợi, eroe della tradizione vietnamita, vinse gli aggressori e l’espansionismo della dinastia Ming. Al momento della sua istituzione, la congregazione aveva 200 suore che si dedicavano ad attività pastorali e sociali per i poveri, sparse in tutto il nord del Paese. Nel 1954, la maggior parte delle suore si rifugiarono a Da Nang e Saigon. Rimasero, come testimoni, in 11, 10 delle quali sono morte, mentre una, ancora vivente, ha 100 anni. “In quel periodo – ricorda suor T. – la situazione nel nord era davvero difficile. La gente viveva in grandi difficoltà, ovunque guerra e bombardamenti, vita e morte.

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“A SCUOLA INFORMA”: DA MODAVI ONLUS UN PROGETTO DI ALIMENTAZIONE E SPORT PER I RAGAZZI OBESI

GIOVANI (Italia) – Il progetto educativo “A scuola InForma” lancia l’allarme sulle abitudini alimentari e le attività fisiche degli adolescenti: i giovani fanno poco sport e circa il 64% passa più di tre ore al giorno davanti la televisione. L’iniziativa è stata realizzata da Modavi Onlus con il patrocinio del ministro della Gioventù e del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del consiglio dei ministri. “A scuola InForma” è rivolto a 20 mila studenti dai 13 ai 18 anni, ai loro genitori e insegnanti ed è realizzato in 5 regioni italiane dove il problema del sovrappeso risulta maggiormente diffuso: Lazio, Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. In totale sono coinvolte 40 scuole situate in 9 capoluoghi di provincia. Obiettivo del progetto è favorire stili di vita legati ad una corretta alimentazione e alla pratica di attività sportive attraverso interventi educativi nelle scuole da parte di 18 nutrizionisti, 9 psicologi e 15 sport trainer, coordinati da 9 operatori locali. Il rischio dell’obesità, soprattutto nell’età giovanile, è causato non solo dalle cattive abitudini alimentari ma anche da uno stile di vita troppo sedentario e da una mancanza di esercizio fisico che è fondamentale per la salute. “Sono due anni e mezzo – afferma Emanuela Rampelli, dirigente del dipartimento della Gioventù della Presidenza del consiglio – che il ministro della Gioventù è impegnato sul fronte della promozione di stili di vita salutari, all’interno della piattaforma “Guadagnare Salute” realizzata in collaborazione con il ministero della Salute. Siamo lieti di patrocinare un’iniziativa quale “A scuola InForma” e ansiosi di conoscerne, a conclusione, i risultati”. 

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UNITÀ D’ITALIA, VIAN A ‘LA CIVILTÀ CATTOLICA’: “L’ITALIA SAREBBE IMPENSABILE SENZA IL PAPATO”

UNITÀ D’ITALIA – ‘La Civiltà Cattolica’, rivista fondata nel 1850 dalla Compagnia di Gesù su espressa volontà di Pio IX, ha organizzato, il 16 aprile, nella sua sede di via di Porta Pinciana, una tavola rotonda su “L’Unità d’Italia e i cattolici”. L’incontro si è voluto inserire nel dibattito sul ruolo della Chiesa cattolica nel processo risorgimentale. Argomento d’attualità considerato anche il 150° anniversario dell’Italia unita. Presenti alla conferenza in qualità di relatori, la docente di Storia Contemporanea alla Sapienza Emma Fattorini, il professor Francesco Margiotta Broglio ordinario di Storia e sistemi dei rapporti tra Stato e Chiesa, Lucetta Scaraffia, docente di Storia Contemporanea alla Sapienza e Gian Maria Vian direttore dell’Osservatore Romano e docente di Filologia Patristica alla Sapienza. Moderatore padre Gian Paolo Salvini direttore de La Civiltà Cattolica.

Proprio quest’ultimo, nel discorso introduttivo, si sofferma sul fatto che “le celebrazioni del 150° dello Stato laico sono in sordina rispetto ai festeggiamenti del 1911 e del 1961”. Nei primi infatti “s’inaugurò il Vittoriano, nei secondi, invece, venne fondato un intero quartiere a Torino”. Ma forse ora “c’è meno retorica e più attenzione”, conclude padre Salvini, evidenziando come il “cambio di rotta dei cattolici nel processo unitario è stato nascosto dalla storiografia”. Visione cattolica che non fu “contraria all’Unità d’Italia”, sottolinea Fattorini. “Pio IX non era contro l’Italia ma contro un processo rivoluzionario percepito dal Pontefice come una corrente unitaria: che andava dalla Rivoluzione francese fino ai moti del 1848”, aggiunge la docente. E spiega come “l’Unità non comportò una crisi della religiosità” e come “anche le élites non fossero ostili all’attività pastorale della Chiesa almeno fino all’epoca di Francesco Crispi”.

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PORTO DI NAPOLI, SEQUESTRATI OLTRE 80 TONNELLATE DI “GIOCATTOLI REALIZZATI CON RIFIUTI SPECIALI”

SICUREZZA (Napoli)- Destinazione Cina: questa era la meta di cinque container nel porto di Napoli che contenevano scarti derivanti dalla lavorazione di materiale plastico ed identificati. Gli agenti della Guardia di Finanza, in collaborazione con i funzionari dell’ufficio Dogane, hanno sequestrato 86.070 chilogrammi di materiale plastico, denunciando a piede libero il titolare della ditta esportatrice, che operava nell’hinterland napoletano.Gli scarti, soprattutto materiali plastici derivanti da elettrodomestici o da immondizia domestica, invece di essere destinati ad attività di riciclo, come dichiarava la documentazione che accompagnava il carico, erano destinati ad una società legata alla realizzazione di giocattoli, casalinghi per la casa e articoli elettronici.

Lo scopo era quello di spedirli allo scalo cinese di Qingdao, meglio conosciuta in Occidente come Tsingtao, sede di un importante porto, base navale e centro industriale asiatico, con i rifiuti che sarebbero potuti anche essere trasferiti in altre città della Cina. “Non è la prima volta che effettuiamo sequestri di questo tipo – ha dichiarato il capitano della Guardia di Finanza di Napoli, Alessio Iannone – È complesso capire la destinazione finale della merce perché, non essendo la Cina un Paese comunitario, non è di nostra giurisdizione. Normalmente, i rifiuti che troviamo nel porto di Napoli vengono reimpiegati e trasformati in altri materiali che, a loro volta, vengono riimmessi sul mercato come giocattoli, articoli elettronici oppure sotto forma di fibre sintetiche per articoli di maglieria. I rifiuti illeciti rinvenuti a Napoli provengono essenzialmente dall’area partenopea e dal Basso Lazio, e sono destinati principalmente in Cina e nel Sudest asiatico, soprattutto Malesia e Vietnam”.

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KAROL BEATO: UN MESE DI APPUNTAMENTI PER LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II

2 Aprile – 1 Maggio – 29 gg – E’ iniziato il countdown per l’atteso evento della beatificazione del servo di Dio Giovanni Paolo II. Anche in questo 2 aprile, anniversario della morte dell’indimenticato Papa Karol, il nostro“diario di bordo” vi permetterà di consultare tutti gli appuntamenti ufficiali organizzati in occasione della beatificazione sia in Italia che nel resto del mondo. Avrete così l’opportunità di essere sempre informati ed aggiornati sugli eventi del giorno e delle ulteriori possibilità, così da potervi organizzare per partecipare a qualsiasi appuntamento voi desideriate in memoria del nostro indimenticabile Karol.

Nel nostro diario di bordo vi segnaleremo tutti i tipi di attività che organizza la “nostra” Associazione nazionale Papaboys ed, in particolare, quelli correlati al giorno in cui Giovanni Paolo II verrà proclamato beato. Oltre alle attività dei Papaboys, potrete consultare la ricca programmazione presentate dalle comunità religiose, dai gruppi giovanili, dalle Diocesi, le parrocchie ed i movimenti operanti a livello sia nazionale che internazionale: anche voi potreste essere protagonisti della nostra agenda comunicandoci le vostre iniziative.

L’indirizzo di posta elettronica al quale potrete fare riferimento è redazione@papaboys.it

Oltre a consultare il “diario di bordo” avrete la possibilità di poter usufruire della “Papaboys Agency”, un servizio messo a disposizione dalla nostra Associazione per coloro che volessero soggiornare nella capitale e vivere in prima persona il giorno della beatificazione, anche “last minute”. Nonostante la falsa notizia riguardo l’esaurimento di posti letto per i pellegrini, la Papaboys Agency ha ancora molte disponibilità.

Per prenotare il vostro pellegrinaggio a Roma per la beatificazione potete contattare i numeri 06/97270529 – 97270510.

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GIOVANI (Roma) – Anche quest’anno Roma Capitale è attivata per organizzare corsi professionali gratuiti di durata biennale e triennale rivolti a ragazzi di età compresa fra i 14 ai 18 anni, anche per i giovani con disabilità. I corsi, organizzati dai Centri di Formazione Professionale sparsi su tutto il territorio del Comune di Roma, sono stati istituiti dal Campidoglio che, da decenni, forma i giovani romani, insegnando loro un mestiere. Attraverso questi corsi di formazione il ragazzo può sviluppare competenze, tecniche e pratiche, che potranno aiutarlo nella ricerca di un posto di lavoro, sia come dipendente che nell’aprire una propria attività.

Sono molteplici le discipline dei CFP tra cui gli studenti possono scegliere: grafico pubblicitario, grafico informatico, operatore hardware, elettricista, montatore, meccanico, estetista, operatore della ristorazione e molti altri ancora. I corsi sono organizzati in lezioni teoriche con esercitazioni di laboratorio in aula, e offrono la possibilità di svolgere dei tirocini presso aziende convenzionate, sotto l’occhio osservatore di un tutor. Le lezioni sono articolate in tre livelli: i corsi di primo livello, della durata di 2-3 anni, sono rivolti ad un target di ragazzi tra i 14 e i 18 anni, che abbiano terminato la scuola del’obbligo; il target di riferimento dei corsi di secondo livello, di durata variabile tra le 600 e le 1.200 ore, sono i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, che hanno terminato gli studi secondari.; infine, i corsi di terzo livello, rivolti principalmente a giovani neolaureati o disoccupati, che si prefiggono di fornire ai ragazzi un alto livello di specializzazione. Oltre a tutti questi, sono previsti anche dei percorsi formativi individuali. Al termine dei CFP gli studenti, dopo aver superato un esame, otterranno l’attestato di qualifica professionale che permetterà loro di accedere al mondo del lavoro.

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UN PONTE TRA DUE DIVERSE REALTÀ: I RIFUGIATI STRANIERI ASSISTONO I MALATI SLA ITALIANI

SOLIDARIETÀ (Roma) – Un aiuto concreto per i malati italiani di sclerosi laterale amiotrofica. È l’iniziativa umanitaria avviata dall’associazione “Viva la vita onlus” e Centro Astalli, servizio dei gesuiti per i rifugiati che organizzano corsi specifici di assistenza domiciliare per contribuire a soddisfare le esigenze dei malati di Sla. Al progetto benefico partecipano i cittadini stranieri con status di rifugiati politici o che abbiano ricevuto protezione per motivi umanitari; essi porteranno un po’ di speranza ed un aiuto concreto a alle persone affette da Sla.

L’attività di “Viva la vita onlus” si opera con il motto del “do ut des”: da una parte si dà ai rifugiati la possibilità di avere quella solida formazione professionale necessaria per diventare assistenti domiciliari, con specializzazione specifica per l’assistenza a malati di Sla e trovare, in futuro, un lavoro nel settore; dall’altra, si curano le persone ammalate nelle loro sofferenze fisiche, ma anche morali. Un pakistano, due eritrei, un somalo e un camerunense: sono cinque gli operatori che hanno già frequentato il primo ciclo di lezioni teoriche di 36 ore essenziali ad inquadrare la malattia, il tipo di assistenza da effettuare e le attrezzature di cui malati necessitano; successivamente, i rifugiati stranieri hanno iniziato un tirocinio che prevede 24 ore di assistenza presso famiglie e strutture residenziali. Secondo Emanuela Limiti, del Centro Astalli, le persone sono state selezionate in base all’attitudine al lavoro di assistenza ai malati e che avevano già deciso di intraprendere questo percorso formativo.

Alcuni stranieri, nella loro terra di origine, avevano già avuto esperienza nel campo medico in qualità di infermieri o tecnici ospedalieri, mentre altri hanno svolto altre professioni (giornalisti, raccoglitori di frutta etc.). “Trovare personale qualificato per l’assistenza domiciliare è difficile, perché servono competenze specifiche: bisogna conoscere la malattia, le sue conseguenze e le attrezzature necessarie ad operare”, dichiara Stefania Chiucchiù, che per assistere il marito affetto da Sla ha dovuto abbandonare il suo lavoro. La donna, una specialista del settore, ha tenuto otto ore di lezione agli operatori stranieri, occupandosi dell’area motoria e di come mobilizzare i malati che, per effetto del morbo di Gehrig, man mano perdono tono muscolare e vanno incontro all’immobilità.

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IL PAPA ALL’UDIENZA GENERALE: LA FEDE SI ALIMENTA CON LA PREGHIERA E UNA VITA MORALMENTE COERENTE

CITTA’ DEL VATICANO – All’udienza generale in Aula Paolo VI, Benedetto XVI si è soffermato sulla figura del gesuita olandese San Pietro Canisio, tra i protagonisti del Cinquecento cattolico, in particolare in terra tedesca. Il Papa ha ribadito che la vita cristiana cresce grazie alla preghiera e ad una profonda amicizia con Gesù. Quindi, ha invitato i fedeli a seguire, come San Pietro Canisio, una condotta di vita moralmente coerente per vivere con fedeltà la propria adesione a Cristo.

San Pietro Canisio ci insegna che un “autentico evangelizzatore è sempre uno strumento unito” con Gesù e con la Chiesa: così, Benedetto XVI ha messo l’accento sull’eredità lasciata dal Santo gesuita e dottore della Chiesa che fu chiamato a rivitalizzare la fede cattolica in risposta alla riforma luterana. Un impegno “quasi impossibile”, ha ricordato il Papa, che portò San Canisio a fondare numerosi collegi gesuiti in Germania ed ad intervenire alla sessione finale del Concilio di Trento. Ha così rammentato come per il Santo solo con la preghiera costante si può vivere un’intima amicizia con Gesù:

“Perciò, negli scritti destinati all’educazione spirituale del popolo, il nostro Santo insiste sull’importanza della Liturgia con i suoi commenti ai Vangeli, alle feste, al rito della santa Messa e degli altri Sacramenti, ma, nello stesso tempo, ha cura di mostrare ai fedeli la necessità e la bellezza che la preghiera personale quotidiana affianchi e permei la partecipazione al culto pubblico della Chiesa”.

La sua esortazione a mettere la preghiera al centro della vita di fede, ha quindi soggiunto, è stata riproposta autorevolmente dal Concilio Vaticano II, in particolare nella Costituzione “Sacrosanctum Concilium”:

“La vita cristiana non cresce se non è alimentata dalla partecipazione alla Liturgia, in modo particolare alla santa Messa domenicale, e dalla preghiera personale quotidiana. In mezzo alle mille attività e ai molteplici stimoli che ci circondano, è necessario trovare ogni giorno dei momenti di raccoglimento davanti al Signore per ascoltarlo e parlare con Lui”.

Negli anni difficili della Riforma protestante, ha rilevato il Papa, San Canisio “ha distinto l’apostasia consapevole e colpevole dalla perdita di fede incolpevole”. Ed ebbe a dichiarare che “la maggior parte dei tedeschi” che passarono al protestantesimo “erano senza colpe”. Quindi, ha sottolineato quanto sia attuale l’esempio che San Pietro Canisio ci ha lasciato con la sua vita:

“Egli insegna con chiarezza che il ministero apostolico è incisivo e produce frutti di salvezza nei cuori solo se il predicatore è testimone di Gesù e sa essere strumento a sua disposizione, a Lui strettamente unito dalla fede nel suo Vangelo e nella sua Chiesa, da una vita moralmente coerente e da un’orazione incessante come l’amore. E questo vale per ogni cristiano che voglia vivere con impegno e fedeltà la sua adesione a Cristo”.

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UN MINORE SU 4 MENO IMBARAZZATO SE «PARLA» ON-LINE

EUROPA – Per un quarto dei ragazzi italiani dagli 11 ai 16 anni è più facile essere se stessi su internet piuttosto che di persona. Il dato sconcertante che dovrebbe indurre a riflettere genitori ed educatori emerge dal progetto europeo “Eu kds on-line II” che ha raccolto le interviste di un campione di oltre 25mila studenti e altrettanti genitori. In occasione della giornata mondiale della sicurezza on-line cerchiamo di capire come viene percepita e utilizzata la rete dai più giovani e quali sono i pericoli a cui sono esposti. In base alla ricerca emerge che i ragazzi italiani usano internet per svolgere attività utili e divertenti, allacciare nuovi legami di amicizia e di intimità o coltivare quelli vecchi.

Un terzo di loro riesce a parlare di più cose su internet rispetto a quando si trovano con qualcuno di persona. Mentre il 19% parla on-line di cose private che non condivide di persona con altri. Internet un pericoloso surrogato dei rapporti personali diretti? Secondo la ricerca non è così. Per “Eu kids on-line” opportunità e rischi della rete sono fortemente connessi. Perciò quello che può essere divertente per qualcuno può risultare rischioso per un altro.

Bisogna considerare che sperimentare ed esprimere la propria personalità è un po’ l’essenza dell’adolescenza. Dunque i ragazzi che dicono che è “abbastanza vero” che è più facile esprimere se stessi on-line (20%) potrebbero semplicemente sfruttare le opportunità offerte dalla rete. Magari perché discutere di questioni personali on-line è meno imbarazzante. È invece fonte di qualche preoccupazione il fatto che per il 5% dei ragazzi italiani è “molto vero” che è più facile essere se stessi on-line. La risposta potrebbe essere che hanno qualche problema nelle relazioni interpersonali faccia a faccia oppure perché passano molto, troppo tempo al computer. In base alla ricerca emerge che non tutti hanno buoni rapporti con i coetanei.

Così l’11% non si sente ben accettato, mentre il 38% solo in parte (dichiarando un “abbastanza”). Sono i ragazzi che hanno maggiori difficoltà relazionali a sentirsi più se stessi on-line. Proprio per questo secondo gli esperti questi soggetti sembrano essere i più vulnerabili e quindi più esposti a pratiche rischiose. In effetti il 57% di coloro secondo cui è più facile essere se stessi on-line che di persona ha cercato negli ultimi dodici mesi nuovi amici in rete, il 40% ha aggiunto alla lista degli amici o dei contatti persone mai incontrate off-line, il 16% ha inviato informazioni personali a persone che non ha mai visto, il 14% ha finto di essere un’altra persona e il 16% è stato in contatto su internet con persone mai incontrate off-line.

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IL TEMPO ORDINARIO DELLA CHIESA. IL PAPA: LA VITA DI OGNI GIORNO SIA PALESTRA DI SANTITÀ

ROMA – Vivere ogni giorno come fosse una tappa lungo la strada che va verso la santità. Ciò che contraddistinse l’esistenza delle grandi donne e dei grandi uomini della storia cristiana è un obiettivo possibile per ogni persona di fede: Benedetto XVI lo ha ripetuto in molte occasioni e le sue parole acquistano un particolare rilievo proprio in questi giorni in cui – concluse le grandi celebrazioni del Natale – la Chiesa ma anche la società si ritrovano immersi nei ritmi della vita ordinaria. Alessandro De Carolis ripropone alcuni insegnamenti del Papa su questo tema.

La grande scena sul fiume Giordano è del giorno prima. Lo sconosciuto Nazareno che scende in acqua per farsi battezzare, lo scetticismo un po’ ritroso di Giovanni quando lo vede, la voce che scende dal cielo e che tutti i presenti odono, la colomba che si posa sul falegname galileo: sono tutti fatti straordinari avvenuti ormai da 24 ore. Il giorno dopo è il momento dell’ordinario: ognuno torna al suo lavoro, alle cose della sua vita. Anche il Vangelo di Giovanni descrive “il giorno dopo” del Battesimo: Gesù che passa, Giovanni che lo indica a un paio di suoi discepoli e questi che si mettono alla sequela del Rabbi. Non è una scena memorabile come quella del Giordano, anzi al confronto è di una normalità quasi irrisoria. Eppure, insegna qualcosa di prezioso per quel “dopo” che arriva nella vita di tutti all’indomani di una giornata particolare, o di un periodo speciale, dopo il quale bisogna per forza riprendere, magari con una punta di dispiacere e di nostalgia, le attività di sempre. Anche la Chiesa, tra un “evento” e l’altro di grande importanza spirituale, fa altrettanto con quello che in termini liturgici si chiama il “Tempo ordinario”. Ma è un ordinario solo apparente, perché per un cristiano normalità non vuol mai dire banalità. Benedetto XVI lo ha spiegato qualche anno addietro con queste parole: “Con la scorsa Domenica, nella quale abbiamo celebrato il Battesimo del Signore, è iniziato il tempo ordinario dell’anno liturgico. La bellezza di questo tempo sta nel fatto che ci invita a vivere la nostra vita ordinaria come un itinerario di santità, e cioè di fede e di amicizia con Gesù, continuamente scoperto e riscoperto quale Maestro e Signore, Via, Verità e Vita dell’uomo”. (Angelus, 15 gennaio 2006)

Tempo ordinario uguale tempo della santità. Altro che periodo vuoto, senza senso, piatto. I due discepoli che si mettono a seguire Gesù scoprono presto di aver incontrato – come diranno – “il Messia”, con tutto ciò che di straordinario questo significherà. Ma, rileva il Pontefice, l’inizio del loro rapporto con Gesù parte con una domanda, anch’essa piuttosto scontata: “Maestro, dove abiti?”. E Gesù: “Venite e vedrete”. Ebbene, pure in questa ordinarietà, dice il Papa, è nascosta un’indicazione importante: “La parola di Dio ci invita a riprendere, all’inizio di un nuovo anno, questo cammino di fede mai concluso. ‘Maestro, dove abiti?’, diciamo anche noi a Gesù ed Egli ci risponde: ‘Venite e vedrete’. Per il credente è sempre un’incessante ricerca e una nuova scoperta, perché Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre, ma noi, il mondo, la storia, non siamo mai gli stessi, ed Egli ci viene incontro per donarci la sua comunione e la pienezza della vita”. (Angelus, 15 gennaio 2006).

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MESSAGGIO DAL VATICANO PER LA 3° GIORNATA INTERNAZIONALE DI INTERCESSIONE PER LA PACE IN TERRA SANTA

PACE IN TERRA SANTA – In vista della terza giornata Internazionale di intercessione per la pace in Terra Santa prevista per il 29 e 30 Gennaio in 2000 città del mondo, proponiamo il messaggio di saluto redatto da Sua Eminenza Peter K. A. Card. Turkson e Sua Eccellenza Arc. Mario Toso, rispettivamente Presidente e segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace.

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,in vista della 3° Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa che si celebrerà il prossimo 29-30 gennaio 2011, desideriamo far pervenire il nostro saluto e incoraggiamento per accompagnare il vostro momento di fiduciosa preghiera. La Chiesa in ogni tempo si è sforzata di diffondere il messaggio di Pace, forte anche delle parole che il Risorto ha rivolto ai discepoli riuniti nel Cenacolo: “Vi lascio la Pace, vi do la mia Pace” (Gv 14, 27).

Si è impegnata così nelle diverse tappe storiche a sostenere tutte quelle iniziative e quelle attività che potessero sensibilizzare ogni uomo e ogni donna di buona volontà a divenire non solo annunciatori, ma anche operatori di pace. Lo ha fatto specie in quelle regioni del mondo in cui si è sofferto a causa di ingiustizie, violenze e persecuzioni. Oggi il tema importantissimo della Pace e la sua ricerca sono più che mai attuali. Mentre siamo ancora riconoscenti al Signore per l’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente che si è conclusa da poco, il nostro pensiero va oggi alla Terra Santa benedetta da Dio con eventi mirabili della Storia della Salvezza, primo fra tutti l’in carnazione del Verbo in Gesù Cristo.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4001

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Celebrazione Eucaristica in occasione dei 5 anni di attività Papaboys – Parte 1

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AFRICA/COSTA D’AVORIO – I LEADER RELIGIOSI INDICONO SEI GIORNI DI PREGHIERA E DIGIUNO PER LA PACE

ABIDJAN – I capi religiosi della Costa d’Avorio lanciano un appello alla popolazione perché non “ceda alle provocazioni ed alla violenza da qualunque parte provengano” afferma un comunicato inviato all’Agenzia Fides. Il documento è firmato dal “Collettivo dei Religiosi per la pace”, al quale aderisce la Chiesa cattolica. “Dopo aver gioito per come si è svolto il primo turno delle elezioni, adesso siamo preoccupati per la piega presa dagli eventi a pochi giorni dal secondo turno” afferma il comunicato. Il 3 dicembre il Consiglio Costituzionale ha annullato i risultati proclamati il 2 dicembre dalla Commissione Elettorale in base ai quali il vincitore dell’elezione è Alassane Ouattara, con il 54% delle preferenze, ed ha invece dichiarato vincitore del ballottaggio del 28 novembre il Presidente uscente Laurant Gbagbo. La Costa d’Avorio ha ora due Presidenti con due rispettivi Primi Ministri e governi. Mentre la comunità internazionale ha riconosciuto la vittoria di Ouattara, nel Paese cresce il timore di nuove violenze, alimentate pure dalla divisione etnica. “Di fronte al pericolo che si profila all’orizzonte- scrivono i leader religiosi alla popolazione- lanciamo questo appello solenne a non cedere alle provocazioni ed alla violenza da qualunque parte provengano; a non pronunciare parole di esclusione etnica, religiosa e nazionalista; a non commettere atti di intimidazione, di minaccia, di sterile provocazione”. I capi religiosi hanno indetto a partire da oggi, 13 dicembre, fino al 18 dicembre, 6 giorni di digiuno e preghiera per la pace in Costa d’Avorio.

Oggi l’Unione Europea dovrebbe stabilire delle “misure restrittive nei confronti della Costa d’Avorio, che riguarderanno chi ostacola il processo di pace, e in particolare, coloro che non vogliono accettare i risultati elettorali” afferma un comunicato, con un chiaro riferimento a Gbagbo e al suo entourage. La Costa d’Avorio è stata inoltre sospesa dalle attività dell’Unione Africana. (L.M.) (Agenzia Fides 13/12/2010)

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ENTRA NELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PAPABOYS: RIPARTE IL TESSERAMENTO 2011!

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PAPABOYS – Carissimi fratellini e sorelline, riparte in queste ore il tesseramento all’Associazione Nazionale Papaboys per il 2011 con lo slogan per tutto l’anno avvenire che sarà ‘Il seme della Speranza’“I giovani dell’Associazione Nazionale Papaboys accolgono con gioia il messaggio del Vangelo e facendolo proprio nella vicinanza al Santo Padre, sono impegnati nel mondo (pur restando di proprietà di Cristo) nella quotidianità delle proprie parrocchie ed associazioni. I Papaboys sono giovani che vivono, crescono, si formano e si impegnano per apportare al mondo, specialmente nelle categorie più deboli, quella goccia preziosa che altrimenti mancherebbe e con la stessa gioia si fanno testimoni per i loro coetanei alla ricerca del senso della vita”. “Ragazzi del Papa” quindi, ma anche “Messaggeri di Pace” e “Testimoni del Risorto”. Un apostolato giovanile del terzo millennio cristiano

Per iscriverti all’Associazione Nazionale Papaboys
e diventare un nostro Associato (costo annuale di 30 Euro)
puoi seguire questo link:
http://www.papaboys.it/iscrizione/index.asp


NUOVI AMICI IN TUTTO IL MONDO!

Sarai messo in contatto con i nostri responsabili regionali o provinciali in tutta Italia; potrai interagire con loro divenendo amici, e potrete creare ulteriori momenti di incontro e di scambio di esperienze. Qualora non fosse presente nella tua zona una sede provinciale o regionale, pregheremo e lavoreremo insieme per poter rendere concreta questa possibilità! Il nostro obiettivo &graveve; allargare una rete provincia per provincia, in tutte le regioni italiane e tu stesso potrai diventare referente per un gruppo di altri giovani o per un comitato locale o per una provincia intera.

VIAGGI, SPORT, TURISMO & ATTIVITA’ CULTURALI!

Sarà a tua disposizione il nostro servizio turistico “Papaboys Agency” per programmare il tuo soggiorno a Roma e/o in altre regioni e città italiane, con visite guidate, momenti “personalizzati”, accompagnato da altri giovani come te! Contatta il seguente numero: 06/97270529 e comunica il tuo numero di tessera! Inoltre sarai coinvolto in tutti i viaggi e “pellegrinaggi” annuali che l’Associazione organizza per i propri iscritti sia in Italia che all’estero.

LAVORO, VOLONTARIATO & MISSIONE!

Sarai informato sulle attività sociali di evangelizzazione, volontariato e missione che l’Associazione promuove o patrocina in Italia ed all’estero. Potrai fare esperienze di lavoro estivo in Italia ed all’€™estero con l’Accademia Britannica srl (Partner dell’Associazione Nazionale Papaboys) ed anche con gli altri partner dell’Associazione. Diventerai punto di riferimento per altri ragazzi che hanno scelto l’Accademia Vacanze e le proposte di vacanze studio che essa promuove. Hai bisogno di crediti per scuole superiori o università? Potrai partecipare ad esperienze di formazione presso la Sede Nazionale o le Sedi Regionali dell’Associazione Nazionale Papaboys.

PROTAGONISTA ATTIVO & INTERATTIVO!

Sarai iscritto alla nostra newsletter e riceverai informazioni in tempo reale sulle iniziative, le partecipazioni e gli appuntamenti dell’Associazione Nazionale Papaboys. Potrai usufruire, come socio, di tutte le sezioni del nostro sito ufficiale che eventualmente richiedono utente e password. Inoltre, se vorrai organizzare un incontro o evento nel tuo territorio, potrai contare sul patrocinio dell’Associazione e potrai usufruire dell’aiuto del nostro Ufficio Stampa per il coinvolgimento di media ed istituzioni.

Per iscriverti all’Associazione Nazionale Papaboys
e diventare un nostro Associato (costo annuale di 30 Euro)
puoi seguire questo link:
http://www.papaboys.it/iscrizione/index.asp

A cura di
Lorenzo Berrelli
Responsabile Ufficio Tesseramento
ufficio.tesseramento@papaboys.it
 

 

 

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IL 14 DICEMBRE A ROMA LA FESTA DEI PAPABOYS ‘CINQUE ANNI INSIEME – IL SEME DELLA SPERANZA’

ROMA – Martedì 14 Dicembre 2010, in occasione delle festività natalizie, si terrà la convention “Cinque anni insieme – Il seme della speranza”. L’incontro, ideato dall’Associazione Nazionale Papaboys per celebrare i suoi primi cinque anni di attività, si svolgerà presso la prestigiosa sede di Palazzo Grassi in Via Merulana 60, a Roma. L’Associazione Nazionale Papaboys è una realtà giovanile di ispirazione cristiana fondata nel Marzo dell’anno 2004 ed operativa sul territorio nazionale dalla fine del 2005 che in questi suoi primi anni di vita è riuscita a coinvolgere 13.000 ragazzi in tutta Italia. L’Associazione dei Papaboys è nata grazie agli stimoli del servo di Dio Giovanni Paolo II rivolti alla gioventù, ed oggi prosegue il suo cammino negli insegnamenti ed alla luce del Magistero di Benedetto XVI.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3910

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