RIFLESSIONE – La semina oggi si fa con le macchine, il seminatore scompare. Si calcola tutto al computer, si vedono gli effetti degli anni precedenti, si fanno delle previsioni e si mettono in moto gli attrezzi: quantità, solchi, suolo, raggio di azione, stagione adatta. Non va perso niente. Il seminatore del regno dei cieli, della Parola di Dio invece è un po’ atipico. È all’antica, cammina per il mondo e sparge a piene mani. Non gli interessa dove va a cadere il seme, ha fiducia anche nelle pietre. Lui i suoi figli li va a stanare ovunque. Li sbalza da una gru, li chiama dalla consolle di una band, gli manda un flash sulla pedana da disk jockey, li ricupera da un after hour, li acceca sulla via di Damasco, li sorprende nei progetti d’amore, nelle noie interminabili delle vacanze. Là dove la più intelligente pastorale pensa di arrivare, Lui è là che aspetta da sempre.
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