novembre 30, 2010 · 4:55 PM
CITTA’ DEL VATICANO – Progredire sul cammino verso la piena comunione: è l’esortazione espressa da Benedetto XVI in un messaggio al Patriarca ortodosso, Bartolomeo I, in occasione dell’odierna festa di Sant’Andrea Apostolo, patrono del Patriarcato ecumenico. Il documento è stato consegnato a Bartolomeo I dal cardinale Kurt Koch, presidente del dicastero vaticano per l’Unità dei Cristiani, che si trova ad Instanbul assieme ad una delegazione vaticana per la festa di Sant’Andrea.
La festa di Sant’Andrea, scrive il Papa, rappresenta “un forte invito a rinnovare la propria fedeltà all’insegnamento degli Apostoli e a divenire annunciatori instancabili della fede in Cristo, con la parola e la testimonianza della vita”. In questo nostro tempo, avverte Benedetto XVI, “tale invito è urgente come non mai e interpella tutti i cristiani”. In un mondo segnato da “una crescente interdipendenza e solidarietà”, infatti, “siamo chiamati a proclamare con rinnovata convinzione la verità del Vangelo e a presentare il Signore Risorto come la risposta alle più profonde domande e aspirazioni spirituali degli uomini e delle donne di oggi”. Per poter riuscire in questo “grande compito”, si legge nel messaggio, “dobbiamo continuare a progredire sul cammino verso la piena comunione, mostrando di avere già unito i nostri sforzi per una comune testimonianza al Vangelo di fronte agli uomini del nostro tempo”. Per questa ragione, il Papa esprime la sua sincera gratitudine al Patriarca ecumenico per l’ospitalità offerta lo scorso ottobre a Rodi ai delegati delle Conferenze episcopali d’Europa, che si sono riuniti con i rappresentati delle Chiese Ortodosse d’Europa per il II Forum cattolico-ortodosso sul tema “Rapporti Chiesa – Stato: prospettive teologiche e storiche”. Il Papa assicura infine di seguire “con attenzione” i “saggi sforzi” di Bartolomeo I “per il bene dell’Ortodossia e per la promozione dei valori cristiani in molti contesti internazionali”. Il cardinale Kurt Koch è dunque a Istanbul, assieme alla delegazione della Santa Sede per la Festa del Patriarcato Ecumenico. La visita avviene nel quadro dello scambio di delegazioni per le rispettive feste dei Santi Patroni, il 29 giugno a Roma per la celebrazione dei Santi Pietro e Paolo e, appunto, il 30 novembre a Istanbul per la celebrazione di Sant’Andrea. Tra i momenti forti di questa mattina, la solenne Divina Liturgia presieduta da Bartolomeo I nella chiesa patriarcale del Fanar e l’incontro della delegazione vaticana con il Patriarca e con la Commissione sinodale incaricata delle relazioni con la Chiesa cattolica.
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giugno 29, 2008 · 11:34 am

ROMA – È stata all’insegna di un rinnovato dialogo ecumenico la solenne liturgia di apertura dell’Anno Paolino, celebrata questo pomeriggio nella Basilica di San Paolo, a Roma. Benedetto XVI al suo arrivo ha infatti trovato ad attenderlo il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e i delegati fraterni delle altre confessioni cristiane, (tra cui anche un rappresentante dell’arcivescovo di Canterbury, impossibilitato ad intervenire di persona alla cerimonia) che insieme ai monaci benedettini dell’abbazia hanno raggiunto in processione il quadriportico della Basilica dove – davanti alla statua dell’Apostolo Paolo – il Papa ha acceso il primo cero del braciere che arderà per tutto il corso dell’Anno Paolino, fino al 29 giugno 2009. Dopo di Lui anche il Patriarca Ecumenico e il Rappresentante del Primate Anglicano hanno acceso un cero. Quindi la processione ha varcato la Porta Paolina ed è entrata in Basilica. Giunto in presbiterio, il Pontefice è sceso alla Confessione per venerare il sepolcro dell’Apostolo. È iniziata quindi la Celebrazione dei Vespri. “San Paolo – ha ricordato Benedetto XVI – è il ‘Maestro delle genti’, la cui parola si apre al futuro, verso tutti i popoli e tutte le generazioni. Paolo non è per noi – ha scandito – una figura del passato, che ricordiamo con venerazione. Egli è anche il nostro maestro, apostolo e banditore di Gesù Cristo anche per noi. Siamo quindi riuniti non per riflettere su una storia passata, irrevocabilmente superata. Paolo vuole parlare con noi oggi. Per questo ho voluto indire questo speciale Anno Paolino: per ascoltarlo e per apprendere ora da lui, quale nostro maestro, la fede e la verità, in cui sono radicate le ragioni dell’unità tra i discepoli di Cristo”. “In questa prospettiva – ha spiegato Benedetto XVI ai 3 mila fedeli presenti – ho voluto accendere, per questo bimillenario della nascita dell’Apostolo, una speciale ‘Fiamma Paolina’, che resterà accesa durante tutto l’anno”. (….continua)
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