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Benedetto XVI si recherà a settembre nella Repubblica Ceca – Viaggio apostolico dal 26 al 28 del mese

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 31 maggio 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI compirà un viaggio apostolico nella Repubblica Ceca dal 26 al 28 settembre, secondo quanto ha reso noto la Sala Stampa della Santa Sede questo sabato. Il Papa, che ha accolto l’invito del Capo di Stato del Paese e della Conferenza Episcopale Ceca, visiterà la capitale Praga e le città di Brno e Stará Boleslav. Nello stesso giorno di sabato, il Pontefice ha ricevuto in udienza il Presidente della Repubblica Ceca, Václav Klaus, che ha poi incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Nel corso dei cordiali colloqui, rivela una nota vaticana, “ci si è soffermati sulla situazione del Paese, affrontando in particolare alcune questioni legate alle relazioni con la Chiesa Cattolica , come pure sul futuro dell’Europa, tenendo presente l’importanza del suo patrimonio culturale, spirituale e cristiano”. Il Presidente Klaus ha quindi espresso “vivo compiacimento” per la visita che il Papa compirà nel Paese a settembre. La Repubblica Ceca ha una popolazione di poco più di 10 milioni di abitanti, per il 26,8% cattolici.

 

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SCOLA: VIAGGIO ‘POLITICAMENTE SCORRETTO’, HA RISCHIATO IN PRIMA PERSONA SENZA CALCOLI MONDANI.

TERRA SANTA – Il pellegrinaggio del Papa in Terra Santa è “una lezione di realismo” scrive il card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia, in un editoriale che il settimanale Tempi pubblicherà domani. “Con intrepido coraggio – scrive il Patriarca – ha messo mano alle brucianti contraddizioni di quella terra addolorata, con la caparbia energia di chi non si rassegna perché sa di poter costruire con nuovi mattoni. Ha rischiato in prima persona, senza calcoli mondani di successo o insuccesso. Il suo viaggio era a priori ‘politicamente scorretto’”. Lo Yad Vashem è stata una delle tappe più controverse. Scola parte da lì: “La forza del suo silenzio in quella voragine di dolore e la sua struggente invocazione perché il nome di nessuna vittima dell’abominevole sterminio nazista vada perduto non ha voluto essere solo quella di Joseph Ratzinger, ma ben più potentemente quella di tutti i cristiani chiamati, al di là dei loro limiti, alla fraterna solidarietà con il popolo eletto”. Per il card. Scola “due sono i capisaldi con cui il Papa ha affrontato la bruciante questione del dialogo interreligioso. Tornando sul rapporto tra ragione e religione, Benedetto XVI ha fortemente rimarcato la necessità per ognuna di farsi purificare dall’altra.

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AGORÀ DEI GIOVANI 2009. LA CROCE DELLA GMG NELLE ZONE TERREMOTATE DELL’ABRUZZO.

INIZIATIVE – La Croce della Giornata Mondiale della Gioventù nei luoghi del terremoto d’Abruzzo. E’ l’iniziativa messa in piedi dalla sezione giovani del Pontificio Consiglio per i laici, dalla Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù del dicastero vaticano, con la collaborazione del Servizio nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI, di quello diocesano de L’Aquila e della Regione ecclesiastica Abruzzo-Molise. “Si tratta di un vero e proprio pellegrinaggio della Croce – spiega all’agenzia SIR mons. Pietro Santoro vescovo delegato per i giovani di Abruzzo e Molise – andremo nelle varie tendopoli dove verranno organizzate delle preghiere. Mi piace sottolineare che in questa occasione viene portata la croce della GMG, originale, quella data ai giovani da Giovanni Paolo II ai giovani nel 1984 e conservata nel Centro San Lorenzo”. “Avere la Croce della GMG tra di noi è un dono, un auspicio perché possa alleggerirci dal fardello della nostra croce fatta di disagio, sofferenza e incertezza” afferma don Dino Ingrao, responsabile della pastorale giovanile dell’arcidiocesi aquilana. 

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GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI. ‘POPE TO YOU’, IL PORTALE WEB DI COMUNICAZIONE

INTERNET – “Un portale preparato per la 43ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali e rivolto ai giovani”. Con queste parole mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha presentato questa mattina a Roma nella sede del Dicastero “Pope to you” (http://www.pope2you.net/), un nuovo micro-portale di comunicazione tra il Papa e i giovani. Obiettivo dell’iniziativa, realizzata dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e che sarà on line da giovedì, è “raggiungere il maggior numero possibile di giovani per veicolare loro i contenuti del messaggio del Papa per la Giornata delle comunicazioni. Un messaggio rivolto in modo particolare alla cosiddetta generazione digitale”. “Pope to you”, ha spiegato mons. Celli, è “il primo tentativo valido di un sito che cerca di avere un dialogo propositivo con i giovani sulla linea di quanto indicato dal Papa nel messaggio per la Giornata Mondiale”, ossia “promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia”. Con questo progetto, ha aggiunto mons. Celli, “intendiamo promuovere un’esperienza di condivisione delle parole e delle immagini del Papa” con l’augurio di “passare dalla condivisione alla relazione”. Per quanto riguarda il futuro del portale, “al momento – ha concluso il presidente del dicastero vaticano – non c’è in programma una stabilità. Bisogna vedere quale sarà la risposta dei giovani”. 

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IL POTERE CREATIVO DI DIO E’ SPERANZA SICURA. BENEDETTO SI EMOZIONA NELLA GROTTA DELL’ANNUNCIAZIONE

PACE IN TERRASANTA – “Il prodigio dell’Incarnazione continua a sfidarci ad aprire la nostra intelligenza alle illimitate possibilità del potere trasformante di Dio, del suo amore per noi, del suo desiderio di essere in comunione con noi”. Lo ha affermato Benedetto XVI, oggi a Nazareth, nel discorso alla Celebrazione dei Vespri con vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, movimenti ecclesiali e operatori pastorali della Galilea nella Basilica superiore dell’Annunciazione. “Il riflettere su questo gioioso mistero – ha osservato il Papa – ci dà speranza, la sicura speranza che Dio continuerà a condurre la nostra storia, ad agire con potere creativo per realizzare gli obiettivi che al calcolo umano sembrano impossibili”. Questo “ci sfida ad aprirci all’azione trasformatrice dello Spirito Creatore che ci fa nuovi, ci rende una cosa sola con Lui e ci riempie con la sua vita. Ci invita, con squisita gentilezza, a consentire che egli abiti in noi, ad accogliere la Parola di Dio nei nostri cuori, rendendoci capaci di rispondere a Lui con amore ed andare con amore l’uno verso l’altro”. Nello Stato di Israele e nei Territori Palestinesi, ha ricordato il Pontefice, “i cristiani formano una minoranza della popolazione. Forse a volte vi sembra che la vostra voce conti poco. Molti dei vostri amici cristiani sono emigrati, nella speranza di trovare altrove maggiore sicurezza e migliori prospettive”. ..

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I PARERI SUL PELLEGRINAGGIO DEL PAPA: IL PATRIARCA, IL PRESIDENTE, IL PORTAVOCE, IL DIRETTORE VIAN

PACE IN TERRASANTA – “Con le parole del Salmista chiedo anch’io a voi di pregare per la pace di Gerusalemme, di pregare continuamene per la fine del conflitto che ha arrecato così grandi sofferenze ai popoli di questa regione”. E’ tornato a parlare di pace il Papa nel suo saluto alla comunità cristiana di Gerusalemme incontrata durante la sua visita alla Concattedrale latina. Comunità – ha detto Benedetto XVI – che “continua a riunirsi come ha fatto da secoli, fin dai primi giorni della Chiesa”. Nel suo saluto, il Papa ha sottolineato il valore della preghiera di coloro che “secondo le parole di Santa Teresa di Lisieux” sono chiamate per vocazione ad essere “l’amore profondo nel cuore della Chiesa” e che con le loro preghiere sostengono “l’opera di evangelizzazione” della Chiesa nel mondo. In particolare, il Papa ha rivolto una “parola di apprezzamento per l’apostolato nascosto delle persone di vita contemplativa”. “Sono particolarmente grato per le preghiere – ha detto – che offrite per il mio ministero universale e vi chiedo di continuare a raccomandare al Signore il mio servizio al popolo di Dio in tutto il mondo”.

Padre Lombardi ribadisce: il Papa non ha mai fatto parte della gioventù hitleriana. I discorsi a Gerusalemme non ripetono concetti già espressi 

Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ha ricordato che Joseph Ratzinger non ha mai fatto parte della gioventù hitleriana. “Il Papa – ha detto padre Lombardi durante una conferenza stampa – non è mai stato nella Hitler jugend, che era un corpo di volontari fanatici, mai ne ha fatto parte, mai”. Circa i temi affrontati nei tre discorsi di ieri rivolti a israeliani e mondo ebraico in aeroporto, nel palazzo presidenziale e al memoriale dell’Olocausto, il portavoce ha ricordato che all’aeroporto Papa Ratzinger ha fatto una precisa condanna dell’antisemitismo, e che a Yad Vashem ha affrontato il tema del ricordo delle vittime, del senso del “nome” per l’identità di una persona, un modo per lui “di identificarsi profondamente e spiritualmente con il luogo che visitava”. Lombardi ha dunque ricordato che il Papa era un seminarista che a 16 anni fu arruolato di forza nel corpo degli ausiliari per la difesa aerea, come accadde allora a tutti i giovani tedeschi. “Si trattava – ha sottolineato – di una forza ausiliaria dell’esercito, non aveva niente a che fare con i nazisti e l’ideologia nazista”. I tre discorsi di ieri diretti dal Papa allo stato di Israele e al mondo ebraico, ha spiegato Lombardi, “hanno toccato differenti argomenti e non ripetevano gli stessi concetti: all’aeroporto ha nominato con molta chiarezza i sei milioni di ebrei uccisi nella Shoah e ha fortemente condannato l’antisemitismo; con il presidente Peres ha sviluppato l’importante concetto del legame tra sicurezza e fiducia e si è interrogato su come costruire questa sicurezza; a Yad Vashem il discorso era impostato sulla memoria, non dimenticare il nome vuol dire non dimenticare la persona, e questo è un punto centrale per il mondo ebraico, la meditazione del Papa era centrata su questo punto, con in più una affermazione sull’impegno che è di oggi della Chiesa Cattolica contro crimini contro umanità”. Non è detto, ha rimarcato il portavoce, che in ogni occasione si debbano ripetere gli stessi concetti, e il Papa “ha già parlato molte volte del suo essere tedesco, anche in rapporto al nazismo”. A una domanda se il Papa si senta “offeso” dall’ atteggiamento dei media nei confronti dei suoi discorsi, padre Lombardi ha osservato che Benedetto XVI “non è uno che reagisca in modo superficiale o immediato, è molto paziente e pronto ad ascoltare gli altri, ognuno può fare il suo discorso, certo sente che non è stato capito, io – ha aggiunto il portavoce – sento lo stesso, ma sappiamo cosa è il mondo e quali sono gli atteggiamenti, non si è sempre pronti a capire bene, a volte ci sono pregiudizi, e non tutti sono pronti a un atteggiamento di ascolto: a volte abbiamo l’impressione che non tutti” siano preparati sui temi di cui parlano. Papa Benedetto XVI allo Yad Vashem, il Memoriale dell’Olocausto a Gerusalemme ha tenuto un discorso ”di profondissima sensibilità ed emozione, però espresso con toni sempre misurati e moderati come il Papa fa. Questo è il suo stile che però, chi lo conosce, apprezza moltissimo”. Padre Federico Lombardi ne ha parlato ai microfoni della Radio Vaticana, ricordando che si è trattato di ”un discorso detto con la consueta finezza e delicatezza del Papa che non usa toni reboanti o teatrali ma che toccava un tema profondissimo che è quello della memoria e del nome”. Sul momento di ieri al Memoriale, il direttore della Sala Stampa ha detto che ”il Papa l’ha vissuto in un modo estremamente compreso, estremamente profondo, – ha sottolineato – con la più chiara e viva intenzione di dimostrare la sua partecipazione alla grande tragedia passata di questo popolo, ed anche alla sua sensibilità di ricordare quello che è avvenuto, per evitare che si possa ripetere qualche cosa di simile in futuro, evitarlo assolutamente in ogni modo”. 

Il presidente Peres: siamo tutti figli di Abramo. Da fratelli perchè combatterci? 

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LA VISITA DEL SANTO PADRE ALLA CUPOLA DELLA ROCCIA E LA NUOVA RICHIESTA DI GIUSTIZIA E PACE

PACE IN TERRASANTA – Il Gran Muftì di Gerusalemme e il presidente del Consiglio dei beni religiosi islamici hanno accolto stamane il Papa in visita alla Cupola della roccia sulla Spianata delle moschee. E’ la prima volta che questo luogo viene visitato da un Papa, il monumento islamico più antico della Terra Santa che sorge non lontano dalla moschea di Al-Aqsa. Il Pontefice è entrato nell’edificio scalzo, in segno di rispetto per il luogo di culto musulmano. In seguito, Benedetto XVI e il seguito papale si sono trasferiti nell’edificio di Al-Kubbah Al-Nahawiyya, dove si è intrattenuto con le personalità musulmane. “In un mondo tristemente lacerato da divisioni questo sacro luogo serve da stimolo e costituisce inoltre una sfida per uomini e donne di buona volontà ad impegnarsi per superare incomprensioni e conflitti del passato e a porsi sulla via di un dialogo sincero finalizzato alla costruzione di un mondo di giustizia e di pace per le generazioni che verranno”. Nel discorso Benedetto XVI ha affermato che anche se “può esserci la tentazione di impegnarsi in tale dialogo con riluttanza o ambiguità circa le sue possibilità di successo”, coloro che credono “hanno il compito di impegnarsi decisamente per la rettitudine pur imitando la sua clemenza, poiché ambedue gli atteggiamenti sono intrinsecamente orientati alla pacifica ed armoniosa coesistenza della famiglia umana”. Per il Papa, “la fedeltà all’Unico Dio” conduce a riconoscere che “gli esseri umani sono fondamentalmente collegati l’uno all’altro, perché tutti traggono la loro propria esistenza da una sola fonte e sono indirizzati verso una meta comune. Marcati con l’indelebile immagine del divino, essi sono chiamati a giocare un ruolo attivo nell’appianare le divisioni e nel promuovere la solidarietà umana”.

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IL PIU’ GRANDE QUOTIDIANO DI ISRAELE PRESENTA OGGI IN SECONDA PAGINA IL PELLEGRINAGGIO DEI PAPABOYS

PACE IN TERRASANTA – Dal 20 al 27 maggio 2009, a pochi giorni dalla visita del Santo Padre Benedetto XVI in Terrasanta sarà la volta dei Papaboys, in collaborazione con l’Apostolato dei giovani per la vita, l’Adunanza Eucaristica Nazionale ed alcune comunità come la ‘Vittoria di Dio’! Partenza per la terrasanta il 20 maggio e ritorno il 27 maggio con alcuni appuntamenti particolari e significativi, come la gara di calcio ‘Trofeo Freedom’ che si svolgerà il 20 sera a Gerusalemme alla presenza delle massime autorità dello stato, realizzato proprio su invito del Sindaco di Gerusalemme, oppure come il 23 sera quando, nel giardino degli Ulivi si svolgerà la prima Adunanza Eucaristica Internazionale dal tema ‘Nella notte in cui ti abbiamo lasciato solo!’. Ed in attesa del pellegrinaggio, oggi il più grande quotidiano di Israele lancia in seconda pagina il Pellegrinaggio dei Papaboys e l’incontro di calcio in fase di organizzazione, con un servizio dal titolo ‘Il Tempo di Benedetto XVI’, servizio firmato dalla giornalista israeliana Runi Malil…

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I COMMENTI AL PELLEGRINAGGIO DEL PAPA, GLI APPUNTAMENTI DI OGGI ED UN INCONTRO PARTICOLARE…

PACE IN TERRASANTA – Pietro pellegrino dopo duemila anni nella terra che vide nascere, morire e risorgere Gesù, il figlio di Dio, del Dio fatto Uomo per portare a noi la salvezza: questo dovrebbe essere il motivo centrale nel commentre la visita di Papa Benedetto XVI, anche se l’attenzione viene posta su tematiche parallele, anche dalle fonti ufficiali. Dalle ultime notizie chi si apprendono dalla giornata di ieri, Papa Benedetto XVI ha accettato di incontrare Noam Shalit, il padre del soldato israeliano Ghilad Shalit, che da tre anni è prigioniero di Hamas in una località sconosciuta di Gaza. La notizia è stata diffusa da una portavoce del capo dello stato israeliano Shimon Peres. L’incontro avverrà domani nella residenza di Peres, ha aggiunto la portavoce. “Peres annette a quel colloquio la massima importanza – ha spiegato la portavoce – in quanto il Pontefice rappresenta oltre un miliardo di fedeli in tutto il mondo e ha frequenti contatti con dirigenti politici e religiosi. Può dunque offrire un contributo importante per riportare Ghilad a casa”…

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MA COME PUO’ IL QUOTIDIANO DEI VESCOVI DEFINIRE IL SANTO PADRE SOLAMENTE ‘RATZINGER’? UNA LETTERA

LAICITA’ O RISPETTO? – In alcune occasioni siamo costretti ‘moralmente’ in quanto ‘giovani del Papa’, – seppur piccoli e poveri – a prendere le difese di Benedetto XVI, da sfrontatezze eccessive, offese ed ingiurie; non abbiamo paura ad alzare la voce – seppure un po’ rauca, ma presente – ed assumere posizioni che talvolta definiremmo ‘scomode’, ma la cosa non ci preoccupa minimamente, in quanto – alla fine – tutte le posizioni che intendiamo comunicare – sono sempre frutto di preghiera e richiesta attenta di pareri, anche nelle sedi opportune. Noi parliamo e ci esponiamo, ma molte persone, nel silenzio e nella preghiera appunto, condividono il nostro parere. Il caso di oggi non è di ingiuria, ci mancherebbe altro, ma di sfrontatezza eccessiva e superficialità ‘laicistica’…., e riguarda addirittura il quotidiano ‘Avvenire (che finalmente ha un sito quasi da giornale serio … quasi!). Scriviamo al Direttore per esporre il nostro stato di amarezza. E gli scriviamo, non in quanto Associazione Cattolica (ancora non riconosciuta, ma che sta preparando gli statuti per esserlo, e già insediata in alcune diocesi italiane), gli scriviamo in quanto quasi 15.000 ragazzi cattolici italiani, con nome, cognome e residenza se servisse, che fanno parte al 100% della Chiesa Cattolica a tutti gli effetti – a meno che per far parte della Chiesa Cattolica Italiana da oggi serva un abbonamento o una tessera particolare, o qualche riconoscimento!

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PELLEGRINAGGIO TERRA SANTA: PIETRO TORNA ALLA SUA TERRA, ALLA TERRA DI OGNUNO DI NOI

Buon Pellegrinaggio, Papa Benedetto! È atteso, pare da tutti, con una certa ansia, come per le cose delicate e preziose che si desiderano, ma per le quali si ha anche tanto tremore al momento del loro realizzarsi. Il viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa ha il valore simbolico e i contenuti di fede di ogni pellegrinaggio del Papa quando si reca in un luogo santo: c’è il suo ministero che quasi si mette in ginocchio, che cerca luce, si affida… e c’è anche il suo alto magistero che, con gli stessi gesti e attraverso le stesse parole, manda importanti messaggi.

«Pietro» torna ai luoghi della chiamata, dell’amicizia, della morte e della resurrezione del suo Maestro… ai luoghi del primo articolarsi della Chiesa attorno a lui. È un passo che la Chiesa deve fare sempre di nuovo verso le proprie origini evangeliche, e la Terra Santa ne dà la consistenza storicizzata, lo spessore di evento nella carne umana, il legame col sangue, il suo situarsi i quelle valli, tra quelle colline, nei villaggi e nelle città di quel fazzoletto di terra. Una fede cristiana che lì, in particolare, si scopre nata da un Dio che ama la storia, se ne fa protagonista, vuole incidere in essa e muoverla verso il nuovo, l’eterno. Un Dio che nella storia si espone ad esserne vittima, proprio per esserne anima. Per questo è un viaggio più trepidamente atteso di tanti altri. Dal Papa stesso, ma anche da tutti noi, nella Chiesa, che proprio dalla storia riceve doni e stimoli, appelli e umiliazioni, ferite e provocazioni. Andare a Gerusalemme è come guardare alla Gerusalemme della storia e alla Gerusalemme del cielo, un tornare al passato e un aprire brecce nel futuro, un affondare le radici e un respirare a pieni polmoni lo Spirito che vorrebbe fare di ogni casa un cenacolo, di ogni piazza una città santa, di ogni croce un albero della vita. Correndo il rischio sempre nuovo che ha corso l’Incarnazione: quello dell’inafferrabilità del suo mistero tra il perdersi nel temporalismo e il fuggire nello spiritualismo. 

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GRANDE IMPEGNO DI RAI VATICANO PER SEGUIRE IL VIAGGIO DEL PAPA IN TERRASANTA. TUTTI GLI ORARI

ROMA – “Un viaggio da mozzare il fiato, da seguire con la Bibbia in mano. Un’abile regia ha previsto le tappe piu’ evocative: la Giordania e il Monte Nebo, il Monte di Mose’, e poi Gerusalemme, Betlemme, Nazaret, la Valle di Josafat e il Santo Sepolcro. Il coraggio di Papa Ratzinger, sulle orme di Giovanni Paolo II, e’ quello di entrare nel cuore delle tre religioni monoteiste: ebrei, cristiani, musulmani. Un groviglio di problemi affilati come spade: la Shoah, lo sterminio degli ebrei e il desiderio dei palestinesi di avere uno Stato, il fondamentalismo, l’odio e la violenza, il muro che separa la terra che oltre tre miliardi di credenti considerano “santa”. Il “fuori programma” di Papa Wojtyla. Con queste parole dal blog di Rai Vaticano il Direttore Giuseppe De Carli annuncia una serie eccezionale di trasmissioni per seguire il viaggio di Benedetto XVI in Terrasanta, annunciando anche un ospite speciale, il Cardinale Martini.

Un pellegrinaggio, quello di Benedetto XVI in Terra Santa, che sarà seguito con particolare attenzione dalla RAI su Raiuno, Raidue, Rai News 24. Una sorta di non-stop che tocca ogni tappa significativa per le ricadute storiche, religiose, politiche e sociali. Una visita storica, la terza di un Papa nella terra di Gesù, che va al cuore delle tre religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo ed Islam. Diamo qui di seguito il calendario dei principali eventi che saranno seguiti in diretta:

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CAMPANIA – MEETING DEI GIOVANI DI POMPEI: SCOMMESSA SULLA CULTURA DELLA LEGALITÀ

POMPEI – Cristo susciti in voi un sempre più vivo desiderio di essere credibili testimoni di fede e di speranza nella vita familiare e sociale». È questo il messaggio che Papa Benedetto XVI ha inviato alle migliaia di giovani che, ieri mattina, hanno partecipato al XXIII Meeting dei Giovani di Pompei, organizzato, ogni 1° maggio, dal Santuario mariano. Accogliendo l’invito del Papa, i giovani del Meeting hanno quindi deciso di non piegarsi alla violenza e alla criminalità, ma, anzi, hanno alzato forte la voce per urlare: legalità. E il loro grido è stato rafforzato dalla marcia per la legalità che, partita dal Centro Educativo “Bartolo Longo”, è giunta in Santuario, dove l’Arcivescovo di Pompei, Mons. Carlo Liberati, ha presieduto la celebrazione eucaristica. «Se confidiamo in Gesù e ci affidiamo alla Sua grazia nella preghiera – ha affermato il Prelato durante l’omelia – sentiremo la forza dello Spirito Santo che ci renderà invincibili. La Chiesa, che ci offre questa forza quotidiana nell’Eucaristia, conta su voi giovani di questo tempo, per questa impegnativa missione. Dunque, non dovete scoraggiarvi tra le difficoltà, ma essere pazienti e perseveranti…

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BENEDETTO XVI ALL’UDIENZA GENERALE: L’AVIDITÀ, RADICE DELL’ATTUALE CRISI ECONOMICA

CITTA’ DEL VATICANO – Alla radice della crisi economica mondiale vi è la cupidigia. E’ quanto ha detto Bendetto XVI questo mercoledì, all’Udienza generale, riflettendo su un antico e quasi sconosciuto maestro di spiritualità, Ambrogio Autperto, vissuto nell’VIII sec. alla corte di Carlo Magno e poi divenuto abate. Nel tradizionale appuntamento settimanale, il Papa ha sottolineato che la lotta dei cristiani contro le forze del male parte dal di dentro ed è sostanzialmente una lotta contro la cupidigia, “radice di tutti i vizi” e che in particolare nella crisi attuale sono evidenti i segni di “un’avidità di guadagno” di pochi ricchi e potenti a danno di molti. Dall’inizio il Santo Padre ha tracciato uan breve biografia e il contesto in cui ha vissuto Ambrogio Autperto famoso per il suo commento in dieci libri all’Apocalisse – il quale, entrato a corte come precettore di Carlo Magno in periodo che vedeva confrontarsi aspramente carolingi e longobardi, scelse di ritirarsi in preghiera nell’Abbazia di San Vincenzo al Volturno. Qui, “egli denuncia la contraddizione tra la splendida apparenza esterna dei monasteri e la tiepidezza dei monaci: sicuramente con questa critica aveva di mira anche la sua stessa abbazia”. Ciò che Autperto, una volta divenuto abate, volle insegnare ai monaci è che, se si è cristiani di fatto e non di nome, c’è da affrontare un “combattimento spirituale quotidiano”. A questo propostio scrisse un piccolo trattato ascetico Conflictus vitiorum et virtutum (“Conflitto tra i vizi e le virtù”), che ebbe grande successo nel Medioevo. All’animo umano tentato dall’avidità, questo monaco morto, forse ucciso, nel 784 e caduto nel’oblio per secoli, opponeva “il disprezzo del mondo”.

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SPAGNA: CARD. ROUCO VARELA, LE GMG “OCCASIONE PRIVILEGIATA PER INCONTRARE CRISTO”

Le Giornate mondiali della gioventù sono “un’occasione privilegiata per l’incontro dei giovani con Cristo”, tanto dei ragazzi che vivono la fede “inseriti in diverse realtà ecclesiali e che si avvantaggiano di quel grande evento universale intorno al Papa per approfondire la loro vicinanza al Signore e decidere sulla loro vocazione, come di quegli altri che, più o meno lontani della Chiesa, sono piacevolmente colpiti dalla fede viva e contagiosa dei loro coetanei e spinti, in questo modo, alla conversione a Dio. Le Giornate mondiali della gioventù sono oggi un strumento apostolico di prim’ordine”. A parlare delle Gmg è stato, ieri, il card. Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza episcopale spagnola, in occasione dell’apertura dei lavori della 93ª Assemblea plenaria della Conferenza episcopale spagnola, che proseguirà fino al 24 aprile. Il porporato ha parlato delle Gmg anche perché ha ricordato che la prossima si terrà a Madrid nel 2011, dopo l’appuntamento vissuto già in Spagna a Santiago di Compostela nel 1989. Per il cardinale occorre “una preparazione accurata” all’appuntamento di Madrid 2011 e i due anni e mezzo che mancano a quella data devono essere posti “sotto il segno di quella Croce che ha già cominciato a peregrinare simbolicamente a Madrid” con la processione del Venerdì Santo. (Agenzia Sir)

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VATICANO – Domenica 26 aprile in piazza San Pietro la Canonizzazione di cinque Beati

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Domenica 26 aprile 2009, III Domenica di Pasqua, alle ore 10, il Santo Padre Benedetto XVI celebrerà l’Eucaristia sul sagrato della Basilica Vaticana e procederà alla Canonizzazione di cinque Beati: Arcangelo Tadini, (1846-1912), presbitero, fondatore della Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth; Bernardo Tolomei (1272-1348), Abate, fondatore della Congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto dell’Ordine di San Benedetto; Nuno De Santa Maria Álvares Pereira (1360-1431), religioso, dell’Ordine dei Carmelitani; Geltrude Comensoli (1847-1903), vergine, fondatrice dell’Istituto delle Suore Sacramentine; Caterina Volpicelli (1839-1894), vergine, fondatrice della Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore.

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BENEDETTO XVI – UN UOMO SCOMODO CAPACE DI PARLARE DAL MEGAFONO DEI SUOI NEMICI

OPINIONI – Benedetto XVI, a quattro anni dalla sua elezione, continua a confondere i suoi nemici e a incantare i suoi ammiratori con un pontificato che si rileva brillante oltre ogni aspettativa. Come sembrano vicini quei giorni di primavera del 2005 quando il suo predecessore ci rattristò con la sua dipartita e, nello stesso momento, ci sollevò l’animo con la dignità della sua morte, ricordandoci che solo nella fede l’umanità può vedere oltre la frontiera ineluttabile. E poi il momento della successione, l’emergere della risoluta figura del Cardinale Joseph Ratzinger che riceveva il testimone di San Pietro in un periodo di dubbio e di crescente paura mai visti prima. Benedetto era, secondo l’analisi dei media, un “tappabuchi”, un passo indietro, un “reazionario”, un “destrorso”, un oscurantista. Ciò che però poi è divenuto evidente, era già implicito nei suoi magistrali scritti nel corso di vari decenni: un sommo intelletto innestato in una personalità vivace, un uomo che nella sua vita ha visto l’umanità sbandare tra un grande bene e un ancor più grande male e che cerca di riconciliare ciò che ha visto con la verità che ha ereditato. Uno dei molti paradossi di essere Papa nel mondo moderno è che si deve parlare attraverso un megafono controllato dai propri nemici. Giovanni Paolo II era un attore che comunicava disarmando con il suo carisma e il suo fascino chi teneva il megafono; la strategia di Benedetto è una decisa sovversione dei codici culturali di coloro che si oppongono praticamente a tutto quanto la Chiesa cattolica e il suo capo ora rappresentano…

Per leggere tutto il testo vistia: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2480

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LA CELEBRAZIONE DELLA DOMENICA DELLE PALME A GERUSALEMME. C’E’ ATTESA PER LA VISITA DEL PAPA

GERUSALEMME – La festa delle Palme è iniziata ieri mattina, a Gerusalemme, nella Basilica della Resurrezione. Come ogni anno, la benedizione delle palme al Santo Sepolcro ha preceduto la messa celebrata dinnanzi alla Tomba. I due tempi forti di questa celebrazione sono la processione intorno all’edicola del Santo Sepolcro, e la lettura del brano evangelico della Passione, durante la messa – come comunica il sito ufficiale della Custodia di Terra Santa. La processione è sempre impressionante, per la sua dimensione, il suo ritmo, l’alternanza dei momenti di silenzio e di frastuono, quando i canti della Chiesa latina si mescolano a quelli dei copti e dei siriaci, anche se questi ultimi si trovano a un altro stadio della Quaresima (quest’anno celebreranno le Palme domenica prossima). Gli youyou dei copti, questa manifestazione di gioia tipicamente araba, di tanto in tanto deconcentrano i pellegrini occidentali. Le espressioni di gioia sono più contenute per i fedeli latini, ma non di meno la loro gioia è palpabile durante la processione…

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2463

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TERREMOTO IN ABRUZZO. IL PAPA: PARTECIPO AL DOLORE DELLE POPOLAZIONI. PREGO PER LE VITTIME

CITTA’ DEL VATICANO – Un terremoto di 5,8 gradi della scala Richter è avvenuto alle 3,32 di lunedì notte con epicentro in Abruzzo, a circa 1o km dall’Aquila. La scossa è stata avvertita in tutto il centro Italia, dalla Romagna a Napoli. Pesante il bilancio: circa cento morti, decine di dispersi, 1.500 feriti, circa 100 mila gli sfollati, 10-15 mila edifici danneggiati con pesanti danni al patrimonio storico e artistico della regione. Papa Benedetto XVI si dice “costernato” per la tragedia che ha colpito l’Abruzzo e assicura le proprie preghiere per le vittime, i superstiti in particolare bambini, i soccorritori. “La drammatica notizia del violento terremoto che ha scosso il territorio di questa diocesi – scrive il segretario di Stato Tarcisio Bertone in un telegramma a nome del Papa all’arcivescovo dell’Aquila – ha riempito di costernazione l’animo del Sommo pontefice, il quale incarica vostra eccellenza di trasmettere l’espressione della sua viva partecipazione al dolore delle care popolazioni colpite dal tragico evento”. E, prosegue il messaggio, “nell’assicurare fervide preghiere per le vittime, in particolare i bambini, Sua Santità invoca dal Signore conforto per i loro familiari, e mentre rivolge una affettuosa parola di incoraggiamento ai superstiti e a quanti in vario modo si prodigano nelle operazioni di soccorso invia a tutti la speciale benedizione apostolica” … 

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I GIOVANI DI MADRID RICEVONO LA CROCE DELLA GMG. IL PAPA: SEGNO DELL’AMORE INVINCIBILE DI CRISTO

 

CITTA’ DEL VATICANO – Si è celebrata ieri nelle diocesi di tutto il mondo la XXIV Giornata Mondiale della Gioventù. “Alla fine di questa liturgia – ha detto il Papa nell’omelia della solenne celebrazione della Domenica delle Palme – i giovani dell’Australia consegneranno la Croce della Giornata Mondiale della Gioventù ai loro coetanei della Spagna. La Croce – ha proseguito il Pontefice – è in cammino da un lato del mondo all’altro, da mare a mare. E noi la accompagniamo. Progrediamo con essa sulla sua strada e troviamo così la nostra strada”. “Come è tradizione – ha detto il Papa prima della recita dell’Angelus – i giovani australiani consegneranno tra poco ai giovani spagnoli la Croce delle Giornate Mondiali della Gioventù, la ‘croce pellegrina’, che reca a tutti i giovani della terra il messaggio dell’amore di Cristo… 

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