GESTO DA CONTINUARE – Ci si potrebbe chiedere perché. Perché una catastrofe umanitaria, a detta dell’Onu «più grave dello tsumani», con 21 milioni di sfollati e 10 milioni di senzatetto, un quinto del Pakistan sepolto dal fango, raccolti distrutti, a un mese di distanza raggiunga l’Occidente come una debole eco. Perché gli allarmi delle organizzazioni di soccorso, che hanno raccolto sì e no un quarto degli aiuti necessari, non faccia breccia nei nostri notiziari. Eppure anche solo i numeri, dal Pakistan, sono terribili: metà degli alluvionati sono bambini e, di questi, quasi tre milioni hanno meno di cinque anni. Molti non hanno più una casa, e neanche tre su dieci hanno acqua potabile da bere. Questo significa epidemie. Tuttavia, l’attenzione del mondo non si accende.
continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3456