
MONDO TV – S’intitola “Il sangue e la rosa”, ed è una fiction in quattro puntate in onda su Canale 5. Ambientata negli anni Venti dell’Ottocento, è stata presentata come una vicenda d’amore e d’amicizia sullo sfondo storico – si fa per dire – della Roma papalina. Nulla ci viene risparmiato: cardinali corrotti e assassini, suore infide, gesuiti torbidi, popolani vessati dai sicari e dalle spie del Papa, fedeli fessi o ipocriti: “Cara, a quale santo sei devota?”, chiede con tono mondano una fatua nobilastra alla protagonista, presentata come “una ragazza moderna che non crede nel matrimonio”. Un’antologia di anticlericalismo smerciato all’ingrosso, condita ossessivamente da un turpiloquio incaricato di rendere tutto molto realistico. E’ solo un feuilleton, si dirà, che si può pretendere? Niente, per carità. Anche perché, tutto sommato, conviene buttarla a ridere. “Il sangue e la rosa”, è talmente tendenzioso e abborracciato (c’è chi nella stessa scena passa dal voi al lei, per dirne una), dialoghi e recitazione sono talmente improponibili, che alla fine tutto si tiene: quella specie di “storia” è stata presentata come merita.
COME L’INFORMAZIONE ‘SECOLARE’ PRESENTA
QUESTA FICTION.
Una storia di amicizia e amore destinato a durare nel tempo è quella raccontata ne “Il sangue e la rosa”, la nuova fiction di Canale 5. Un cast di eccezione – Virna Lisi, Giancarlo Giannini, Ornella Muti, Gabriel Garko e Alessandra Martines, solo per citare alcuni degli attori protagonisti – per quattro puntate, in onda a partire dal 2 settembre in prima serata. La prima puntata prende il via dal tranquillo paesino di Cave, dove la bellissima figlia del locandiere Isabella Malvolti (l’attrice Isabella Orsini) trascorre le giornate tra i libri e in compagnia del suo unico amico Rocco (Gabriel Garko, NELLA FOTO), un bellissimo giovane che lavora come operaio, da sempre innamorato di lei. Rocco ha l’idole del capopopolo, pronto a spendersi per le persone alle quali è legato senza esitare a mettersi nei guai lui stesso. Irrequieto e passionale, si troverà coinvolto anche nei problemi con la giustizia e il potere.
Un giorno, in paese, arriva Giulio Mancini (Mirko Petrini), accompagnato dalla madre Camilla (Martine Brochard). I due trovano asilo presso il barone Andrea Forleis (Gerardo Amato) e sua moglie Barbara (Ornella Muti) in seguito alla misteriosa morte del conte Uberto Mancini (Franco Nero), rivoluzionario antipapalino e padre dello stesso Giulio, che viene ucciso a tradimento alla vigilia di un’insurrezione. Tra Isabella, Rocco e Giulio nascerà un triangolo di amicizia e d’amore destinato a dipanarsi nel tempo anche quando le loro strade sembreranno allontanarsi. I tre, ognuno in fuga o in cerca del proprio destino, si ritroveranno nella Roma di inizio ‘800, ostinati, ribelli e pronti a condividere esperienze, avventure, pericoli e misteri.