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CARITAS, FINO A VENERDÌ CELEBRAZIONI PER LA 19A ASSEMBLEA GENERALE. IERI LA MESSA DEL CARD. BERTONE

SOCIALE (Roma) – Ieri pomeriggio il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano, ha presieduto, presso la Domus Mariae di Roma, la Messa per 300 delegati della Caritas Internationalis per la celebrazione, dal 22 al 27 maggio, della 19ma Assemblea Generale (nel 60° anniversario della fondazione). Nel corso della celebrazione liturgica, il Cardinale si è espresso sul ruolo che la Caritas deve ricoprire, un compito educativo e di sensibilizzazione affinché tutti riconoscano nei poveri i propri fratelli.“Svelare il volto dei fratelli, aiutare i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà a prendersi cura come propri dei loro bisogni e dell’esigenza di pieno riconoscimento della loro dignità, è l’impegno fondamentale di Caritas Internationalis, e anche l’obiettivo di un rinnovato rapporto con gli organismi della Santa Sede, che auspico come frutto di questa Assemblea”, ha dichiarato. 

Il porporato ha ricordato che esiste un livello di servizio rilevante, quello di “raggiungere, in modo convincente e rispettoso, la mente e il cuore dei credenti e di tutte le persone di buona volontà affinché riconoscano nei poveri i loro fratelli”, e ha indicato che questo “è ciò che intendeva il Servo di Dio Paolo VI quando insisteva sul compito primariamente educativo della Caritas”. La Caritas, ha aggiunto, “offre ai fedeli un’opportunità privilegiata di condividere la missione della Chiesa e di essere stretti a Gesù Cristo”. “Caritas Internationalis e le Caritas nazionali e locali fanno un bene immenso quando aiutano le persone e le comunità a riconoscere con amore la presenza di altri fratelli nel bisogno, che è la presenza di Cristo stesso; quando riescono a scuotere le loro coscienze, affinché, sia nelle libere iniziative, sia nella collaborazione con la carità organizzata della Chiesa, sentano sempre l’esigente premura della condivisione evangelica”, ha segnalato. Il compito educativo della Caritas è quello di “poter rafforzare nei cristiani e negli uomini di buona volontà una consapevolezza operativa di fraternità, specialmente verso i più poveri, occorre vivere in Gesù Cristo, che è la via, la verità e la vita, ed essere animati dal suo Santo Spirito”. Cristo, ha affermato, si trova “nella Parola e nel Pane di vita, nella preghiera personale e nei Sacramenti, ma anche Lo troveremo e trasmetteremo la sua vita agli altri nell’agire di Caritas”. 

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ROMA, LA CERIMONIA CONCLUSIVA PER LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II:UN MIX DI LITURGIA E MUSICA

BEATO GIOVANNI PAOLO II (Città del Vaticano)- Tra poche ore la Capitale si preparerà per rendere l’omaggio finale al neo Beato Giovanni Paolo II. In Vaticano, alle ore 10, si chiuderà la beatificazione con la celebrazione della messa di ringraziamento, presieduta dal cardinal Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Alla cerimonia presenzierà il sindaco di Roma Gianni Alemanno che, alle 13 nella Sala delle Bandiere in Campidoglio, farà il punto sui numeri dell’evento che ha portato a Roma circa 1 milione e 500 mila fedeli. Nel pomeriggio, il primo cittadino, sarà in viale dell’Archiginnasio per la cerimonia di intitolazione del piazzale della Croce a Giovanni Paolo II, insieme al cardinale Agostino Vallini e l’arcivescovo di Cracovia Stanislaw Dziwisz. Oltre alla celebrazione liturgica, Roma dedicherà a Giovanni Paolo II un concerto evento-spettacolare che alle 19 animerà il Campidoglio. Lo spettacolo si aprirà con un inedito “Magnificat” a due voci, quelle di Elisa Latini e Micaela Foti. 

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IL PAPA ALL’UDIENZA GENERALE: L’ESPERIENZA DELLA FEDE SI FA CON MENTE, CUORE E SENSI.

CITTA’ DEL VATICANO – L’esperienza della fede coinvolge non solo la mente e il cuore, ma anche i sensi. E’ quanto ha detto questo mercoledì Papa Benedetto XVI parlando dell’insegnamento del monaco Rabano Mauro. Il monaco, che visse tra il 780 e l’856, entrò giovanissimo in monastero e divenne prima abate del Monastero di Fulda e poi Arcivescovo di Magonza; fu consigliere saggio di principi all’interno della società carolingia e autore di uno dei più belli e conosciuti inni della Chiesa latina, il “Veni Creator Spiritus”. Prendendo come spunto il fatto che Rabano Mauro fu inoltre esegeta, filosofo e poeta, Benedetto XVI ha quindi ricordato che poesia e forma pittorica sono spesso servite ad esprimere verità di fede, come dimostrano i codici miniati della Bibbia. “Esso dimostra in ogni caso in Rabano Mauro – ha affermato il Santo Padre – una consapevolezza straordinaria della necessità di coinvolgere, nella esperienza della fede, non soltanto la mente e il cuore, ma anche i sensi mediante quegli altri aspetti del gusto estetico e della sensibilità umana che portano l’uomo a fruire della verità con tutto se stesso, ‘spirito, anima e corpo’”. Perché, ha aggiunto il Santo Padre, “la fede non è solo pensiero, ma tocca tutto il nostro essere. Poichè Dio si è fatto uomo in carne e ossa, è entrato nel mondo sensibile, noi in tutte le dimensioni del nostro essere dobbiamo cercare e incontrare Dio. Così la realtà di Dio, mediante la fede, penetra nel nostro essere e lo trasforma”. Rabano si sforzò inoltre di far comprendere il significato profondamente teologico e spirituale di tutti gli elementi della celebrazione liturgica, attingendo alla Bibbia e alla tradizione dei Padri.

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