aprile 29, 2011 · 2:49 PM
SPECIALE BEATIFICAZIONE (Milano) – “La beatificazione del venerabile servo di Dio Giovanni Paolo II emoziona tutti noi… Noi che l’abbiamo conosciuto, Pellegrino in Terra Santa, uomo di fede, di dialogo e di pace, testimone intrepido e uomo sofferente”. Sono espressioni contenute nel messaggio che l’Assemblea degli ordinari cattolici della Terra Santa – insieme coi rappresentanti diplomatici pontifici presso i governi di quella regione – ha inviato alle comunità cristiane per invitarle a partecipare a una serie di iniziative pensate per accompagnare e sottolineare la beatificazione del Papa polacco.
Alla vigilia del rito, che sarà presieduto da Benedetto XVI nella mattinata del primo maggio in piazza San Pietro, in Terra Santa sono in calendario un concerto d’organo (il 29 aprile alle 20.30 nella cappella del Centro Notre Dame a Gerusalemme) e vari momenti di preghiera il giorno 30: due adorazioni eucaristiche (una alle 18 presso la Grotta del Latte a Betlemme e l’altra alle 20 nella chiesa armeno-cattolica della Città Santa); un momento di preghiera mariano, intitolato Totus Tuus, alle 20.30 presso la basilica dell’Annunciazione a Nazaret e una veglia (dalle 18 alle 23) presso il centro Regina Pacisalle porte di Amman, in Giordania. Tutti i parroci sono invitati a menzionare la beatificazione durante le omelie domenicali del primo maggio. Dei grandi schermi consentiranno, a chi lo vorrà, di seguire in diretta il rito trasmesso dal Vaticano: ve ne sarà uno nell’auditorium del Centro Notre Dame a Gerusalemme, e un altro nel Centro della Fondazione Giovanni Paolo II a Betlemme (dove, poco prima, avrà celebrato la Messa il delegato apostolico mons. Antonio Franco).
continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4846

Archiviato in BEATIFICAZIONE GIOVANNI PAOLO II, GIOVANNI PAOLO II, NEWS & INFO
Con tag 1 maggio, 1 Maggio 2011, 1 maggio beatificazione, adorazione, Adorazioni Eucaristiche, assemblea, basilica dell’Annunciazione, beatificazione, BENEDETTO XVI, cappella, Centro Notre Dame, città Santa, dialogo, fede, fedeli, FEDELTA', Fondazione Giovanni Paolo II, gerusalemme, GIOVANNI PAOLO II, informazione, MESSA, milano, mons. Antonio Franco, NAZARET, news, notizia, notizie, omelia, omelie, pace, papa, Papa polacco, pellegrini, piazza san pietro, pregare, preghiera, SPECIALE BEATIFICAZIONE, speranza, sperare, terra santa, Totus Tuus, ultimora, veglia
gennaio 29, 2011 · 4:04 PM
E’ giunto presso l’Associazione Nazionale Papaboys il messaggio del Nunzio e Delegato Apostolico, Arcivescovo Antonio Franco. Pubblichiamo di seguito il messaggio inviatoci per questa importante occasione di preghiera e di condivisione.
Sono molto lieto di poter inviare questo breve messaggio a tutti quelli che promuovono o partecipano alla Terza Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa. Questa iniziativa vuole ricordare al mondo che il conflitto della Terra Santa deve essere inserito nel contesto del disegno di Dio.
La pace è la benedizione di Dio sulle intenzioni e gli sforzi sinceri dell’uomo. La nostra preghiera, in questa occasione, vuole essere non soltanto impetrazione a Dio, ma anche sostegno e accompagnamento allo sforzo umano dei politici e dei diplomatici che tentano vie di soluzione.
L’invito del salmista che dice: “Chiedete pace per Gerusalemme (Salmo 122,6), è più che mai di attualità. Queste parole che riecheggiano da secoli nelle sinagoghe e nelle chiese, mentre rilevano l’attaccamento del salmista a Gerusalemme ne manifestano pure l’inquietudine per il destino della Città Santa.
Gerusalemme, verso la quale sono rivolti gli occhi del mondo intero, è la città nella quale è accaduto l’incredibile e l’impossibile. Da essa dunque deve essere lanciato il messaggio di speranza che la pace è possibile e che Dio la realizzerà.
Arcivescovo Antonio Franco
Nunzio e Delegato Apostolico
Archiviato in ASSOCIAZIONE PAPABOYS, NEWS & INFO
Con tag accaduto, accompagnamento, Arcivescovo Antonio Franco, Associazione Nazionale Papaboys, beatificazione, beatificazione di Dio, chiesa, chiese, città Santa, condividere, Delegato Apostolico, dio, dire, disegno di Dio, forza, gerusalemme, impossibile, incredibbile, informare, informazione, inquietudine, manifestare, MANIFESTAZIONE, messaggio, messaggio di speranza, news, notizia, notizie, occasione, occasione di preghiera, pace, pregare, preghiera, realizzazione, Salmo, sforzo, sforzo umano, sinagoghe, speranza, sperare, terra santa, Terza Giornata Internazionale di Intercessione, ultimora, volere, volere la pace
gennaio 18, 2011 · 3:41 PM
INTERVISTA – “Betlemme si trova a 8 km di distanza da Gerusalemme, ma per chi abita nella città santa è molto più vicina Roma”. Questo perché “dal 2005 gli israeliani non possono più varcare la soglia dei territori palestinesi”. Lo stesso vale per i palestinesi che vogliono visitare Israele, ovviamente. I soldati israeliani, posizionati con i loro mitra ai checkpoint, ne vietano l’ingresso per gli uni e l’uscita agli altri. “Adesso lo capite il dramma di questo paese?”, ci chiede sorseggiando un caffè Eran Tzidkiahu, ricercatore alla Hebrew University di Gerusalemme che nel tempo libero fa la guida turistica. Una guida turistica molto particolare, a dir la verità: un ex soldato dai tratti tipicamente semiti e l’aria di uno che vuole cambiare le cose, che cerca di ridurre la distanza tra due città che stanno l’una a meno di 10 km di distanza dall’altra. Come? “Portando gli israeliani a visitare la Palestina, nella speranza che un giorno possa accadere anche il contrario”. Per questo abbiamo deciso di incontrarlo. Giusto il tempo di un caffè in città vecchia, per sentirci raccontare la sua storia.
Parliamo di questi tour, Eran. Da dove ti è venuta quest’idea?
Sono nati dall’incontro tra alcuni palestinesi e alcuni israeliani in Bet-Jala, una città della zona C (sotto il controllo e l’amministrazione israeliana) nella West Bank in cui è permesso incontrarsi. Un mio amico palestinese, Ahmad Alhelu, disse che voleva portare i cittadini israeliani nei territori palestinesi e i palestinesi nelle città israeliane. Vicino a lui c’era un’altra ragazza israeliana di nome Noa Maiman, che ha detto: “Sai una cosa? Ci sto! Cominciamo a farlo. Però dobbiamo fare in modo che sia legale”. Hanno chiesto il permesso all’esercito, al sistema israeliano e a quello palestinese per seguire le procedure corrette. Le prime volte usavano delle macchine private, io mi sono unito a loro subito dopo e ho deciso di buttarmi nel progetto. Il fatto di essere israeliano mi garantisce una grande conoscenza del territorio, della politica e di quello che sta succedendo oggi. Abbiamo cominciato a creare un tour diurno di Israeliani nei territori palestinesi, specialmente a Gerico e a Betlemme; ogni volta c’erano piu’ persone e abbiamo dovuto sostituire le visitare,sostituzione,sostuimacchine con i pullmann. Cerchiamo di creare le condizioni perché ci sia almeno il 20% di palestinesi e il resto di israeliani. Spero che un giorno possano venire anche dei palestinesi a visitare Israele. Sarebbe un grande aiuto per loro…
Chi decide di partecipare a queste gite?
Molte persone, quasi tutte quelle che si uniscono, conoscono già i posti. Prima dell’Intifada si poteva viaggiare liberamente, immaginate la sorpresa di queste persone a vedere questi posti… di nuovo. Sono soprese soprattutto di trovare un’autorità palestinese funzionante. Ci sono anche giovani sui 30 anni, per loro invece è la prima volta, la prima volta che vengono da civili e non come soldati. Purtroppo la maggior parte dei partecipanti è schierata a sinistra, e questo ci danneggia. Noi vorremo che venissero tutti, vorremmo che tutti i partiti osservassero qual è la realtà di oggi. Non sappiamo se cambiano le loro vite o il loro modo di pensare, ma molti dei partecipanti vogliono aggiungersi come volontari a questo progetto.
continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4207
Archiviato in NEWS & INFO, SI ALLA VITA
Con tag aiutare, aiuto, alcuni palestinesi, amico palestinese, aria, Bet-Jala, betlemme, bisogno, cabiare, caffè, checkpoint, città Santa, civiltà, conoscenza, conoscere, contrario, creare, creazione, danneggiamento, decidere, distanza, dramma, Eran, Eran Tzidkiahu, esercito, gerico, gerusalemme, gite, grande conoscenza del territorio, guida turistica, Hebrew University, idea, idee, incontro, informare, informazione, ingresso, israeliani, legalità, mondo, news, Noa Maiman, notizia, notizie, Paese, palestina, palestinesi, partecipanti, partecipare, partecipazione, pensare, politica, posti, progetto, ragazzi, realtà, roma, rwaltà di oggi, sistema, sistema israele, sostituire, speranza, sperare, territori, territori palestinesi ragazze, territorio, ultimora, umanità, verita, visita, vita, vite, vivere
novembre 23, 2010 · 3:05 PM

GERUSALEMME – “Raccontare la Terra Santa” per promuovere una conoscenza documentata della storia della cristianità in questi luoghi ed informare sull’esperienza della presenza francescana e sull’opera attualmente svolta dalla Custodia: un progetto finalizzato a censire, archiviare e conservare un patrimonio secolare. Un’iniziativa, quella promossa dalla Custodia di Terra Santa e sostenuta da ATS Pro Terra Sancta, che nasce dall’esigenza di sostenere non solo le “pietre vive” della Terra Santa, ma di conservare anche le “pietre della memoria”.
“Gerusalemme è la città Santa. È Santa per Ebrei, Musulmani e anche per i cristiani. L’importante per noi è conservare il carattere cristiano della città Santa e farlo conoscere, che ha un passato, un presente cristiano evidente”, spiega a tale proposito padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa. Le numerose attività proseguono grazie all’aiuto di vari archeologi qualificati giunti in Terra Santa da diverse università italiane: Morena Tramonti da Verona, supervisionata da Carla Benelli e Osama Hamden nell’ambito del progetto “Sebastia, tra passato e presente”, Daniela Massara e Elena Belgiovine da Milano e Alessandra Girardi da Venezia, che con l’aiuto di padre Alliata proseguono con la catalogazione presso il Museo dello Studium Biblicum Franciscanum a Gerusalemme. Obiettivo del progetto è quello di valorizzare il patrimonio culturale archivistico, documentario, storico ed artistico di cui i frati francescani della Custodia si occupano da otto secoli a nome di tutta la cristianità. E un desiderio ultimo: realizzare un moderno Centro museale cristiano a Gerusalemme. “La Custodia ha pensato a un visitor center che faccia conoscere la Gerusalemme cristiana nel passato e nel presente. Abbiamo individuato qui all’ingresso della Porta Nuova il luogo e ora dobbiamo individuare anche le linee, il carattere che questo centro dovrà avere. E ci auspichiamo che presto possa nascere a Gerusalemme un centro di conoscenza anche della realtà cristiana di questa città bellissima”, dichiara infatti il Custode di Terra Santa. Un’opera integrata di comunicazione e produzione culturale, destinato a pellegrini, turisti, studiosi e alla popolazione locale, per far conoscere e valorizzare, attraverso percorsi guidati e attrezzati, la storia della presenza cristiana in Terra Santa e l’esperienza della Custodia nella conservazione delle tracce della presenza di Cristo e dei primi cristiani.
Fonte: http://www.proterrasancta.org/
Archiviato in NEWS & INFO, SI ALLA VITA
Con tag ATS, Carla Benelli, città Santa, conversazione, cristo, Custode, Custode di Terra Santa, custodire, destinazione, dio, esigenza, gerusalemme, importanza, informare, informazione, iniziativa, luogo, momoria, mondo, Morena Tramonti da Verona, Museo dello Studium Biblicum Franciscanum, nascere, news, notizia, notizie, patrimonio, pellegrinaggio, Pierbattista Pizzaballa, pietre, Porta Nuova, presenza, promuovere, raccolta, realtà cristiana, resltà, sostenere, speranza, sperare, studio, supervisionata, terra santa, turismo, turisti, ultimora, vita, vivere
novembre 16, 2010 · 3:14 PM
GERUSALEMME – “A Gerusalemme, nella città santa, i francescani hanno da molto tempo, da molti secoli, molte unità abitative per la comunità cristiana, per le pietre vive. Ed è un luogo dove la memoria e le pietre vive coincidono.” Queste le parole con cui padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa e presidente di ATS pro Terra Sancta, introduce il progetto “Gerusalemme: pietre della memoria” promosso da ATS pro Terra Sancta grazie ai contributi di generosi donatori privati. “Queste case però hanno bisogno di essere ristrutturate, rimesse in ordine, proprio perché sono molto vecchie, e, dunque, come Custodia di Terra Santa e Associazione di Terra Santa, abbiamo avviato il restauro delle unità abitative per la comunità cristiana.” Con l’obiettivo di mantenere “vivo” questo luogo della memoria proprio grazie alla presenza delle pietre vive e dare una dignità di vita ai cristiani che vivono in Terra Santa.
Le unità abitative sono circa 600, mentre i restauri ad oggi completati poco più di 80. Tante, quindi, le richieste ancora non accolte. “Tutti vogliono tutto e subito e anche questo è un problema, nello stabilire i criteri. I criteri non sono soltanto i bisogni reali ma anche economici. Bisogna anzitutto partire dal budget che abbiamo a disposizione. E non è sempre facile bilanciare le attese, la realtà e le possibilità”, dichiara padre Pizzaballa. Tanti i problemi sia nello svolgimento dei lavori che nell’amministrazione delle unità abitative. “Nel portare avanti il lavoro ci sono sempre dei problemi”, spiega il Custode di Terra Santa, “problemi di diverso genere. Innanzi tutto vi sono problemi con le famiglie, paradossalmente, perché dopo tanti anni di non cura delle loro case forse hanno paura di perdere il posto, e quindi c’è tutto un lavoro culturale che deve essere fatto. Poi c’è il lavoro fisico, concreto, perché sono strutture antiche che devono essere conservate. Ma si tratta di edifici sotto la tutela dell’ Israeli Antiquity Authority e quindi non si possono attuare tutte le soluzioni previste o che si vorrebbero proprio perché, giustamente, i beni devono essere conservati. Poi ci sono i problemi con gli operai, gran parte dei quali deve venire dai Territori perché non ci sono sufficienti operai a Gerusalemme. Ma ottenere i permessi per questa gente è sempre una grande complicazione.”
continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3791
Archiviato in NEWS & INFO, SI ALLA VITA
Con tag accogliere, amministrazione, Associazione di terra Santa, città Santa, complicazione, conservanti, contributi di generosi, criteri, cura, Custode di Terra Santa, disposizione, diversità, famiglia, fede, fedeli, generalità, gerusalemme, informare, informazione, Israeli Antiquity Authority, lavoro fisico, memoria, mondo, news, notizia, notizie, ordine, Pierbattista Pizzaballa, pietre, presidente di ATS pro Terra Santa, problemi, problemi con famiglie, progetto, soluzioni, sperare, terra santa, tutela, ultimora, umanità, unità, vita, vivere