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“E L’ESISTENZA DIVENTA UNA IMMENSA CERTEZZA”: A RIMINI, UNA MOSTRA SULLA VITA DI GESÙ A CAFARNAO

CULTURA (Rimini)- “E l’esistenza diventa una immensa certezza”: questo è il nome della mostra che ospiterà, dal 21 al 27 agosto, il Meeting di Rimini. La rassegna avrà come tema principale la vita di Gesù a Cafarnao e nasce dall’incontro del custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa ed alcuni amici del Meeting di Rimini, molti dei quali hanno prestato servizio come volontari della Custodia di Terra Santa e di Ats pro Terra Sancta. L’obiettivo della mostra è quello di riproporre il fatto storico di Gesù, la sua continuità e contemporaneità di oggi. La vita pubblica di Cristo ha avuto come scenario le rive del lago di Tiberiade ed in particolare la cittadina di Cafarnao, oggi divenuto sito archeologico custodito dai frati francescani di Terra Santa. 

La mostra è stata realizzata da un team di biblisti, scenografi, registi, fotografi, architetti, ingegneri, e verrà editata in collaborazione con il patrocinio della Custodia di Terra Santa, mentre Ats pro Terra Sancta contribuirà all’aspetto organizzativo mettendo a disposizione i volontari che in questi mesi si trovano a Gerusalemme. Si tratta di una mostra itinerante che proporrà il percorso che alcuni abitanti ebrei di Cafarnao hanno fatto dal primo incontro con Gesù di Nazareth fino al riconoscimento di fede che permise loro di arrivare a dare la vita per Lui. Gli elementi della rassegna sono state selezionati dagli scavi archeologici realizzati nell’ultimo secolo dai padri francescani della Custodia di Terra Santa e dallo studio esegetico dei Vangeli. 

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26 MAGGIO, ROSARIO A SANTA MARIA MAGGIORE: SANTO PADRE CELEBRA MESSA NEL 150° DELL’UNITÀ D’ITALIA

BENEDETTO XVI (Roma) – Il Santo Padre affiderà l’Italia alla Madonna in occasione del 150° anniversario dell’unità della Nazione: accogliendo l’invito del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, Benedetto XVI presiederà la recita del Rosario giovedì 26 maggio alle ore 17,30 insieme ai vescovi italiani riuniti in assemblea generale. L’annuncio è giunto da un comunicato della Prefettura della Casa Pontificia sottolineando che «con tale preghiera i vescovi italiani intendono ribadire il vincolo particolare con l’Italia, rinnovandone l’affidamento alla Vergine Madre nel 150° dell’unità politica del Paese». 

La preghiera del Santo Padre, insieme ai vescovi, si pone in continuità con la lettera indirizzata da Benedetto XVI al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 17 marzo, giorno della celebrazione dei 150 anni dell’unità d’Italia: «l’identità nazionale degli italiani, così fortemente radicata nelle tradizioni cattoliche, costituì in verità la base più solida della conquistata unità politica». Quello stesso giorno, nella basilica di Santa Maria degli angeli, il santo Padre celebrò una Messa in occasione della ricorrenza dei 150 anni. Durante l’omelia, la testimonianza del Papa, come sottolineato dallo stesso Bagnasco nella sua prolusione all’ultima riunione del Consiglio permanente della Cei, si legava anche all’intenzione di «raccogliere le intenzioni dei credenti e, in un certo senso, dell’intero Paese, portando all’Altare il pentimento per i nostri peccati, i nostri ritardi, le nostre omissioni». Inoltre, il presidente della Cei ribadì che «la nostra Conferenza ha voluto per tempo esprimere la convinta e responsabile partecipazione della comunità ecclesiale all’evento del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e ciò in spirito di leale collaborazione per la promozione dell’uomo e il bene del Paese tutto». 

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ECCO RADIO JMJ, LA WEB RADIO DEI PAOLINI CHE TRASMETTERÀ LA GMG DI MADRID 2011

GMG 2011 (Roma) – È nata Radio JMJ, una proposta paolina di comunicazione dei giovani per i giovani, pensata e portata avanti da un gruppo di volontari, in collaborazione con la Famiglia Mercedaria. Il prossimo agosto, durante la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid (16-21 agosto 2011), la web-radio trasmetterà dalla capitale spagnola e la si potrà ascoltare collegandosi al sito internet http://www.radiojmj.es. Radio JMJ darà voce ai protagonisti, al calore di quei giorni e alle esperienze vissute in giornate che resteranno nel cuore di tutti, pellegrini e volontari. Sarà possibile sintonizzarsi dal proprio pc o telefonino per assaporare il clima così particolare, ma anche per interagire con la redazione e partecipare ai programmi.

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PORTO DI NAPOLI, SEQUESTRATI OLTRE 80 TONNELLATE DI “GIOCATTOLI REALIZZATI CON RIFIUTI SPECIALI”

SICUREZZA (Napoli)- Destinazione Cina: questa era la meta di cinque container nel porto di Napoli che contenevano scarti derivanti dalla lavorazione di materiale plastico ed identificati. Gli agenti della Guardia di Finanza, in collaborazione con i funzionari dell’ufficio Dogane, hanno sequestrato 86.070 chilogrammi di materiale plastico, denunciando a piede libero il titolare della ditta esportatrice, che operava nell’hinterland napoletano.Gli scarti, soprattutto materiali plastici derivanti da elettrodomestici o da immondizia domestica, invece di essere destinati ad attività di riciclo, come dichiarava la documentazione che accompagnava il carico, erano destinati ad una società legata alla realizzazione di giocattoli, casalinghi per la casa e articoli elettronici.

Lo scopo era quello di spedirli allo scalo cinese di Qingdao, meglio conosciuta in Occidente come Tsingtao, sede di un importante porto, base navale e centro industriale asiatico, con i rifiuti che sarebbero potuti anche essere trasferiti in altre città della Cina. “Non è la prima volta che effettuiamo sequestri di questo tipo – ha dichiarato il capitano della Guardia di Finanza di Napoli, Alessio Iannone – È complesso capire la destinazione finale della merce perché, non essendo la Cina un Paese comunitario, non è di nostra giurisdizione. Normalmente, i rifiuti che troviamo nel porto di Napoli vengono reimpiegati e trasformati in altri materiali che, a loro volta, vengono riimmessi sul mercato come giocattoli, articoli elettronici oppure sotto forma di fibre sintetiche per articoli di maglieria. I rifiuti illeciti rinvenuti a Napoli provengono essenzialmente dall’area partenopea e dal Basso Lazio, e sono destinati principalmente in Cina e nel Sudest asiatico, soprattutto Malesia e Vietnam”.

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PROTESTE PER GLI ASILI NIDO LOW-COST: SCARSA QUALITÀ E POCHE ATTIVITÀ EDUCATIVE

SCUOLA (Italia)- Le caratteristiche degli asili low cost? Rette più alte, orari più corti, educatori precari, mal pagati e poco formati, meno spazi e attività educative. Questa è la situazione negli asili nido italiani, con poche differenze tra Nord e Sud. I soldi sono esauriti e i Comuni hanno i conti in rosso: i nostri asili nido rischiano di collassare. La crisi invade anche l’istruzione e l’educazione dei bimbi da 0 a 3 anni: il numero dei posti-nido, in tre anni, era salito dal 10 al 17%, grazie al finanziamento di 446 milioni di euro del piano straordinario deciso dal governo Prodi nel 2007.

Oggi, però, si può contare solo sulle risorse del “fondo per la famiglia”, dopodiché il deserto. Le famiglie ovviamente non ci stanno, ed il popolo delle mamme è sceso in piazza a protestare: a Bologna sfilano per le vie del centro contro la chiusura di alcuni storici nidi comunali, mentre a Roma, oltre ai disagi già citati, infuria lo scandalo delle convenzioni a prezzo stracciato, gli appalti concessi dal sindaco Alemanno a cooperative che hanno accettato contributi di soli 475 euro a bambino, contro i 700 decisi dal Cnel per garantire gli standard minimi di qualità. Il Comune di Milano ha accreditato asili privati con tariffe low cost (520 euro a bambino), mentre a Firenze gli educatori dei nidi hanno protestato contro “l’esternalizzazione” dei servizi per la prima infanzia.

Il problema di fondo è che ogni Regione adotta la regola del fai-da-te, dai metri quadri per bambino, (6mq in Lombardia, 7 in Emilia Romagna, 10 nel Lazio) al numero di bimbi che ogni educatore deve assistere. Spiega Lorenzo Campioni, pedagogista e collaboratore del Gruppo nazionale nidi d’infanzia: “La crisi è grave, con questo taglio di fondi si rischia di passare dal nido come luogo educativo al nido come luogo assistenziale, dove i bambini vengono “guardati”, ma non stimolati a sviluppare le loro qualità ed i loro talenti. E purtroppo va in questa direzione anche la scelta di finanziare asili domiciliari, tagesmutter, con l’idea che basta essere donne, madri e fare qualche ora di corso per potersi occupare di un gruppo di bambini. Il problema – continua Campioni – non è la contrapposizione tra nidi pubblici e nidi in convenzione: il sistema integrato può anche funzionare, il punto sono i fondi ed il controllo dei Comuni. Se le cooperative ricevono meno soldi, faranno pagare rette più alte, taglieranno le ore, prenderanno personale meno esperto e senza sostituzione in malattia, finendo con l’aumentare il numero di bambini per educatore”.

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PARROCCHIA SAN GIUSEPPE AL TRIONFALE, CACCIA AL TESORO: UN MIX DI GIOCO E SOLIDARIETÀ

EVENTI (Roma)- L’8 Maggio la Parrocchia San Giuseppe al Trionfale sta organizzando la Prima edizione della Caccia al Tesoro Cittadina che si svolgerà nell’arco di un’intera giornata.
In collaborazione con alcuni gruppi giovanili di formazione, il tema dell’iniziativa è “Gli Imperatori di Roma” che ha lo scopo di unire il gioco, lo sport, la passione per la fotografia,per la cultura insieme alla voglia di conoscere persone nuove e, perché no, riscoprire le bellezze di Roma.
La Caccia al Tesoro punta, però, alla solidarietà e al rispetto del’ambiente. Nel corso della giornata vi sarà una piccola raccolta fondi a sostegno di progetti concreti di enti ed associazioni impegnate nel sostegno dei più bisognosi e la promozione di forme di mobilità sostenibile attraverso l’uso di mezzi di trasporto ecologici.

Quali sono le regole del gioco della Caccia al Tesoro? I partecipanti si organizzano in squadre, formate da 4 persone,inventando il nome della propria squadra. Ad ogni squadra vengono date 4 t-shirt, uno zaino, una mappa del centro della città e una busta contenente 15 enigmi. La soluzione di ogni enigma è un monumento o un particolare di esso da fotografare. La città di Roma possiede un patrimonio artistico e culturale dal valore inestimabile che spesso viene dimenticato.E’ in questa occasione che i partecipanti potranno riscoprire le bellezze della nostra città in maniera divertente, promuovendo lo sport, la fotografia, la cultura e, allo stesso tempo, avere un occhio attento al rispetto per l’ambiente.

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NUOVI MEDIA, GIOVEDÌ 14 IL PRIMO FORUM MULTIMEDIALE SU GIOVANI E COMUNICAZIONE NELL’ERA DIGITALE

GIOVANI (Roma) – Giovedì 14 aprile, dalle 9 alle 18:30, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma (via degli Aldobrandeschi 190) si terrà il Forum “Youth Communication in Social Media Age”, organizzato dall’Istituto di Studi Superiori sulla Donna dello stesso Ateneo in collaborazione con l’Università Europea di Roma e con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura. Il Forum, con il supporto di Google e Populis, intende rivolgere l’attenzione ad un aspetto essenziale della cultura contemporanea: la comunicazione giovanile nell’era digitale.

L’incontro intende essere una risposta alle parole del Papa rivolte ai partecipanti all’assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura: “In un mondo che fa della comunicazione la strategia vincente, la Chiesa, depositaria della missione di comunicare a tutte le genti il Vangelo di salvezza, non rimane indifferente ed estranea; cerca, al contrario, di avvalersi con rinnovato impegno creativo, ma anche con senso critico e attento discernimento, dei nuovi linguaggi e delle nuove modalità comunicative” (13 novembre 2010). Il Forum avrà la forma di un vero e proprio scambio interattivo tra parola e contenuti multimediali, e inviterà tra i suoi relatori i protagonisti delle grandi piattaforme digitali e dei contenuti televisivi, insieme ai giovani stessi. Sarà aperto dall’Ambasciatore d’Egitto presso la Santa Sede, Lamia Aly Mekhemar, che darà una testimonianza di come i giovani egiziani abbiano usato i social network per gridare al mondo la loro voglia di futuro e libertà. Seguiranno un’analisi da un punto di vista psicologico tenuta dallo psichiatra Alessandro Meluzzi sulla cultura del narcisismo e della spettacolarizzazione del sé in tv e online e l’intervento di Marisa Casciola, regista del Grande Fratello, format globale che ha iniziato in tv la cultura del reality. Giorgio Gori, Presidente di Magnolia, parlerà di come l’industria televisiva dell’intrattenimento si adeguerà alle esigenze dei telespettatori. Tra i giovani prenderanno la parola Alessandro Selvitella, conduttore di Radio Luiss, per illustrare il linguaggio giovanile della radio, e i giovani giornalisti di Europocket, prima tv europea under 30. Concluderà la prima sessione il Vescovo mons. Domenico Sigalini, che parlerà del sentimento dello stupore.

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GIAPPONE, LA CARITAS DI ROMA LANCIA UNA COLLETTA DI SOLIDARIETÀ PER I TERREMOTATI

SOLIDARIETÀ (Roma) – La Caritas diocesana di Roma, rispondendo alla mobilitazione della Chiesa giapponese, ha promosso una colletta di solidarietà attraverso parrocchie, scuole, associazioni ed altre istituzioni cattoliche. Caritas Giappone fin dai primi giorni dall’enorme calamità naturale ha attivato una pronta risposta alle prime emergenze “operando in stretta collaborazione con le altre Ong presenti sul posto”, come ha spiegato a Radio Vaticana il direttore esecutivo della Caritas Giappone, padre Daisuke Narui. Narui ha dichiarato che tale tragedia, nonostante l’entità dei danni che ha provocato, potrà trasformarsi per il popolo giapponese e per tutta la Chiesa in “un’opportunità” ed in “una sfida a testimoniare l’amore”.

Riprendendo le parole del Santo Padre Benedetto XVI all’Angelus di domenica scorsa, padre Narui ha detto: “prego per le vittime e per i loro familiari, e per tutti coloro che soffrono a causa di questi tremendi eventi, ed incoraggio quanti, con encomiabile prontezza, si stanno impegnando per portare aiuto”. La Caritas di Roma promuove la colletta per tutti coloro che vogliano esprimere un segno di speranza e di vicinanza attraverso un contributo concreto. Gli interventi di aiuto verranno forniti attraverso la rete di Caritas Internationalis, che affiancherà la Chiesa giapponese nella delicata fase delle operazioni di soccorso e di ricostruzione.

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GIOVANNI PAOLO II, MONS. ODER: “PAPA WOJTYLA ERA UN VERO UOMO E UN UOMO DI DIO”

SPECIALE BEATIFICAZIONE (Roma) – Giovanni Paolo II era “un vero uomo e un uomo di Dio”. Lo ha dichiarato monsignor Slawomir Oder, postulatore della causa di beatificazione di Karol Wojtyla, nell’incontro avuto ieri con un gruppo di docenti e studenti della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce. Per monsignor Oder il processo è necessario soprattutto per “lasciare alle generazioni future le ragioni che, a suo tempo, ci portarono a gridare ‘Santo subito’”. Per Oder il processo va affiancato alla storia, per cui non solo non era inutile – come all’inizio molti avrebbero potuto pensare – ma anche necessario. La verifica dei numerosissimi documenti e testimonianze, oltre alla riconosciuta fama di santità, non ha fatto emergere alcun aspetto sconosciuto di Papa Wojtyla, ha anzi confermato la trasparenza della vita condotta dal Servo di Dio. “In un certo senso – ha spiegato monsignor Oder – tutti lo sapevamo: non esiste un Giovanni Paolo II mediatico, un Giovanni Paolo II privato… Non ci sono state scoperte inedite. La vera scoperta è stata quella di comprovare che Giovanni Paolo II era un uomo autentico. Il processo ha fatto comprendere la ragione di questa coerenza e unità di vita: la sua stretta relazione con Gesù Cristo”.

A spiegare la celerità del processo, tre ragioni: la fama di santità, in questo caso visibile fin prima di iniziare; l’iniziativa dei cardinali, che, prima di ritirarsi in Conclave per eleggere il suo successore, hanno chiesto per iscritto l’inizio della causa, e la convinzione personale di Benedetto XVI, che “essendo stato il suo collaboratore più stretto, sarebbe diventato per diritto il testimone chiave del processo”. Monsignor Slawomir Oder, che per sei anni ha diretto i lavori che documentano la fama di santità, le virtù eroiche del Venerabile ed il miracolo necessario per completare la causa, ha riassunto la figura di Giovanni Paolo II con la frase “Era un vero uomo, ed era un uomo di Dio”.

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A GIUGNO A ROMA IL CONVEGNO INTERNAZIONALE SULL’ADORAZIONE EUCARISTICA

CHIESA NEL MONDO (Roma) – Su iniziativa del vescovo di Fréjus-Toulon, monsignor Dominique Rey, a Roma dal 20 al 24 giugno si terrà il Convegno internazionale sull’adorazione eucaristica, che vedrà la partecipazione di sei cardinali. Organizzata dai Missionari della Santissima Eucaristia (la comunità fondata nel 2007 dallo stesso vescovo Rey), la conferenza riunirà una folta schiera di relatori internazionali, compresi sei eminenti vescovi.

In un’intervista rilasciata a Zenit, monsignor Rey spiega l’importanza dell’adorazione eucaristica per la Chiesa di oggi e quali benefici essa potrà trarre da questo importante convegno internazionale.

La Chiesa si sta mobilitando intensamente per preparare questo Convegno internazionale sull’adorazione eucaristica. Qual è la sua importanza e quali sono le aspettative per questo convegno?

“Questo convegno si inquadra perfettamente nell’opera portata avanti da Papa Benedetto XVI che, sulle orme di Giovanni Paolo II, intende promuovere una nuova presa di coscienza sull’urgenza missionaria con cui si confronta, oggi più che mai, la Chiesa. Il tema del convegno ‘Dall’adorazione all’evangelizzazione’ sottolinea che questo nuovo impulso missionario si deve radicare nella vita ecclesiale ed eucaristica. La prima condizione dell’evangelizzazione è l’adorazione. Purtroppo alcune proposte missionarie di oggi si presentano più come marketing o promozione commerciale che come testimonianza di fede. Il rischio è quello di una distorsione del metodo di evangelizzazione. È la prima volta che a Roma si svolge un incontro su questo tema. E la partecipazione di numerosi cardinali, vescovi e testimoni che operano nel campo come evangelizzatori e adoratori, evidenzia l’interesse suscitato dall’argomento. Questo congresso vuole dare un’anima e una spiritualità a questa nuova evangelizzazione così necessaria per il rinnovamento della Chiesa e per l’irradiazione del messaggio evangelico”.

Perché è importante l’adorazione? Chi è chiamato, secondo lei, all’adorazione?

“L’adorazione eucaristica costituisce un prolungamento della celebrazione eucaristica. Il credente accoglie l’offerta di Cristo che si dà al Padre per la salvezza di tutti. Adorare il Santissimo Sacramento significa entrare in contemplazione di Gesù Eucaristia. Significa accettare, al contempo, come dirà l’apostolo Paolo, di offrire la nostra stessa vita in sacrificio per partecipare alla salvezza di Cristo. L’adorazione è un gesto di riconoscimento, nel contemplare fino a che punto Cristo ci ama, facendosi alimento, ed è anche un gesto personale in cui anche noi possiamo entrare, in Lui e per Lui, in questa opera di salvezza. Ogni cristiano è chiamato, in virtù della sua consacrazione battesimale, a diventare adoratore in spirito e verità. Ricordo la frase della filosofa Simone Weil, che usava dire dopo la sua conversione: ‘Finalmente ho scoperto qualcuno davanti a cui mettermi in ginocchio’. Nell’Apocalisse scopriamo che la gloria celeste consisterà nel giubilo e nell’adorazione. Se inizio ad adorare oggi, mi preparo ad entrare nella pienezza della mia condizione filiale di quando contemplerò il volto di Dio. Ogni uomo è fatto per adorare, ovvero per riconoscere la signoria di Cristo e, in questo gesto di donazione di se stessi, che implica l’adorazione, donarsi totalmente e definitivamente a Lui”.

Il convegno è organizzato dai Missionari della Santissima Eucaristia, una nuova comunità che lei ha fondato nella sua diocesi nel 2007. Qual è la missione di questa comunità nella Chiesa di oggi?

“Questa associazione di chierici di diritto diocesano è chiamata, sotto la mia vigilanza, a sviluppare nella Chiesa l’adorazione eucaristica nel cuore della vita parrocchiale. Questa associazione organizza missioni eucaristiche in collaborazione con le diocesi e i sacerdoti che ricorrono ai suoi servizi non solo per sviluppare un’autentica devozione eucaristica, ma anche per far entrare le comunità cristiane in uno spirito missionario, in un nuovo impulso pastorale. I parrocchiani sono chiamati ad avvicendarsi, giorno e notte, nell’adorazione del Santissimo Sacramento esposto. Per questo occorre fornire loro una catechesi eucaristica. I Missionari del Santissimo Sacramento sono presenti negli Stati Uniti e in Italia, anche se la loro sede centrale si trova a Sanary (Var, Francia). Vanno di parrocchia in parrocchia, diffondendo e promuovendo l’insegnamento del Magistero e di autori spirituali, sul valore dell’adorazione eucaristica”.

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FRANCESCO DE RUVO: UN GIOVANE RAGAZZO CHE HA PRESTATO IL SUO TEMPO PER AIUTARE I PIU’ DEBOLI

INTERVISTE (Italia) – Francesco De Ruvo Sabato 5 Marzo, riceverà l’ordinazione presbiterale da Sua Eminenza Cardinale Angelo Bagnasco presso la Parrocchia San Giovanni Bosco e San Gaetano a Genova- Sanpierdarena. Nonostante la giovane età è una persona che ha viaggiato molto ed è entrato a contatto con i giovani, soprattutto quelli più poveri con gravi problematiche economiche e sociali, stabilendo con loro un rapporto di fiducia e amicizia per dare loro un pizzico di felicità: questa è stata la molla che ha fatto accrescere la sua fede in Cristo. Francesco ha anche collaborato con la nostra Associazione come organizzatore del pellegrinaggio in Terra Santa dei Papaboys scoprendo, in noi in quanto associazione, un servizio prezioso che aiuti a comprendere il magistero del Papa. E’ un ragazzo che, proprio per essere tale, ha fiducia nelle nuove generazioni e nella loro capacità di poter diffondere e portare avanti gli insegnamenti che Gesù ci ha insegnato.

Francesco, tu sei un ragazzo che, nonostante la giovane età, ha deciso con maturità di intraprendere il cammino del sacerdozio. Ci puoi raccontare quando hai aperto il tuo cuore a Gesù?

Ho cominciato a conoscere Gesù soprattutto in famiglia, attraverso le prime preghiere: successivamente iniziai a frequentare l’Oratorio dei Salesiani a Genova – Sampierdarena dall’età di circa sette anni. Frequentare l’Oratorio, prima da animato e poi da animatore, mi ha permesso di approfondire questo rapporto con Nostro Signore e ciò che ha dato una forte spinta e una maggiore riflessione di fede è stata l’esperienza di servizio e di aiuto nei confronti degli altri: dare il proprio tempo per vedere la felicità sul volto dei ragazzi.

Quali sono state, fino ad ora, le tue esperienze religiose a contatto con i più deboli e bisognosi sia in Italia, sia all’estero? Qual è quella che ti ha più colpito?

Le esperienze con i più deboli sono state numerose ed ho collaborato a lavorare a servizio dei giovani poveri sia economicamente ma anche spiritualmente e moralmente. Ho avuto modo di avvicinarmi anche alle vere povertà economiche attraverso esperienze di servizio alla Caritas e nel periodo in Terra Santa: in quell’occasione ho avuto modo di conoscere famiglie in situazioni davvero difficili. Ciò che mi ha colpito e mi colpisce sempre più è il servizio che ora fanno i nostri studenti alla mensa Caritas: capita di incontrare giovani e persone adulte che potrebbero davvero essere i tuoi genitori, persone che purtroppo, però, non riescono a raggiungere la fine del mese o che vanno alla mensa della Caritas perché disoccupati! Secondo me sono davvero troppi e troppi giovani.

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LA GMG ARRIVA A MALINDI. I GIOVANI KENIOTI HANNO BISOGNO DI TE PER VENIRE ALLA GIORNATA DI MADRID

MADRID – Ci troviamo a Malindi, località della costa del Kenia. Malindi è una zona prevalentemente turistica, dove risiedono molti italiani, con un grande potenziale economico e umano. L’unica cosa che ne frena lo sviluppo è la mancanza di preparazione della gente. Un collaboratore della GMG pochi giorni fa viaggiò in Africa invitato da Manos Unidas, Organizzazione non governativa per lo sviluppo (ONGS) della Chiesa cattolica, formata da volontari. Approfittò della visita a vari progetti promossi da quest’organizzazione per far conoscere l’incontro mondiale che si terrà a Madrid l’estate prossima. Quando regalò loro una maglietta della GMG e raccontò loro cosa fosse l’avvenimento che si vivrà a Madrid “mostrarono allo stesso tempo emozione e frustrazione, poiché vivono con meno di 2 dollari al giorno”, ci racconta.

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BENEDETTO XVI A BARCELLONA CHIEDE CHE LA FAMIGLIA CRISTIANA SIA SOSTENUTA DALLO STATO

BARCELLONA – Dalla grande cattedrale dei popoli in cammino, alla cattedrale di luce tempio della famiglia. Dal grido perché l’Europa rimetta Dio al centro, alla preghiera per la difesa della famiglia violata e avvilita in tante parti del mondo. A Barcellona, il Papa dedica la grande basilica ricca di arte e simboli, proprio come una cattedrale medioevale. Un luogo di culto che è anche simbolo di una fede forte e radicata nella gente di Spagna e di un uomo presto beato: Antonio Gaudì “architetto geniale e cristiano coerente, la cui fiaccola della fede arse fino al termine della sua vita, vissuta con dignità e austerità assoluta.” Benedetto XVI ha celebrato la messa nella chiesa della Sacra Famiglia a Barcellona come un evento dedicato alla bellezza della fede, alla santità, alla forza della “terra catalana che, soprattutto a partire dalla fine del XIX secolo, diede una moltitudine di santi e di fondatori, di martiri e di poeti cristiani.” Al suo arrivo alla nuova Basilica, è stato ricevuto dai Reali di Spagna Juan Carlos e Sofia, con i quali si è trattenuto in un incontro privato. Poi è iniziata la messa solenne e festosa. 1100 i celebranti tra cardinali, vescovi e sacerdoti. La chiesa è “segno visibile del Dio invisibile” ha spiegato il Papa, ma soprattutto con questa opera, Gaudì “collaborò in maniera geniale all’edificazione di una coscienza umana ancorata nel mondo, aperta a Dio, illuminata e santificata da Cristo. E realizzò ciò che oggi è uno dei compiti più importanti: superare la scissione tra coscienza umana e coscienza cristiana, tra esistenza in questo mondo temporale e apertura alla vita eterna, tra la bellezza delle cose e Dio come Bellezza.”

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UN MESE AL VIAGGIO APOSTOLICO DI BENEDETTO XVI A BARCELLONA PER LA DEDICAZIONE DELLA SAGRADA FAMILIA

BARCELLONA – Quasi 7.000 persone potranno assistere alla dedicazione della Sagrada Familia dall’interno del tempio di Barcellona, attorno al quale verranno collocate 40.000 sedie. L’organizzazione calcola che più di 150 milioni di persone vedranno in televisione la dedicazione di questo tempio da parte del Papa il 7 novembre. Lo ha annunciato l’Arcivescovo di Barcellona, il Cardinale Lluís Martínez Sistach, questo mercoledì durante una conferenza stampa celebrata nella città catalana, durante la quale ha anche reso noti l’itinerario che il Pontefice percorrerà in papamobile dal Palazzo episcopale al tempio di Gaudí e altri dettagli della visita papale. La cerimonia sarà concelebrata da 1.100 sacerdoti, tra cui numerosi Cardinali, Vescovi e abati. Tra le 6.900 persone che potranno celebrare l’atto all’interno del tempio ci saranno 2.100 fedeli delle parrocchie di Barcellona, 180 dei quali provenienti dai Vescovadi della Catalogna, 450 religiosi e religiose e 800 cantori. Ci saranno anche autorità, giovani, famiglie, lavoratori del tempio della Sagrada Familia, malati, giornalisti e rappresentanti di associazioni di malati, nonché rappresentanti di sordi e di associazioni religiose. Finora per coprire la visita papale a Santiago de Compostela e a Barcellona si sono accreditati più di 2.000 giornalisti dei cinque continenti. La televisione pubblica autonomica Televisió de Catalunya trasmetterà in diretta l’evento di Barcellona e offrirà il segnale a tutte le televisioni interessate alle immagini di questo evento. Gli atti potranno essere seguiti anche via Internet attraverso varie pagine web, tra cui quella predisposta dall’Arcivescovado di Barcellona per la visita papale. 800 persone di parrocchie, scuole, movimenti e facoltà di comunicazione si sono offerte come volontarie per collaborare.

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DECINE DI MIGLIAIA DI CHIERICHETTI EUROPEI ALL’INCONTRO CON PAPA BENEDETTO IL 4 AGOSTO

CITTA’ DEL VATICANO – Il 3 e 4 agosto prossimi, decine di migliaia di chierichetti s’incontreranno a Roma per il decimo pellegrinaggio europeo, promosso dal Coetus Internationalis Ministrantium (CIM) che avrà per motto “Bere alla vera fonte”. L’evento si realizza ogni quattro anni e vede la presenza di giovani provenienti da 12 nazioni europee, 44 mila solo dalla Germania. Il pellegrinaggio darà l’occasione ai singoli gruppi di organizzare momenti di riflessione, incontro e fraternità con gruppi provenienti da altri Paesi, come pure di visitare la città e i suoi luoghi di fede. Il culmine del pellegrinaggio sarà l’incontro con il Papa mercoledì 4 agosto, in piazza San Pietro, in occasione dell’Udienza generale.

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PREGHIAMO PER TE NELLA TERRA DI GESU’! SCRIVICI LA TUA PREGHIERA. IN PARTENZA IL PELLEGRINAGGIO

ROMA – In occasione del 2° Pellegrinaggio “Vogliamo la pace in Terra Santa” che si svolgerà dal 18 al 22 Giugno, nell’occasione della Adunanza Eucaristica che si svolgerà a Betlemme, vogliamo portare la tua preghiera nella Terra di Gesù. Si! Hai capito bene!!! Noi preghiamo per te! Scrivi all’interno del gruppo ‘Facebook’ che abbiamo riservato a questa iniziativa la tua preghiera, o la tua richiesta di preghiera, noi la stamperemo su carta e la lasceremo nella Grotta della Natività di Betlemme durante la notte di Adorazione.

Si svolgerà dal 18 al 22 giugno 2010 il secondo pellegrinaggio dei Papaboys in Terra Santa, con la collaborazione delle Associazioni di Adunanza Eucaristica e l’Apostolato ‘Giovani per la vita’, dopo che nel primo pellegrinaggio del 2009 ben 150 amici si sono messi in viaggio verso la terra di Gesù! La “Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace ” svoltasi Domenica 31 Gennaio 2010 e nata attraverso il gruppo ‘Vogliamo la pace in Terra Santa’ su Facebook ha visto quasi 1100 città nel mondo coinvolte nella preghiera di 24 ore “no stop” per la pace nella terra di Gesù! Da Roma a Gerusalemme, da New York a Mosca, da Honk Kong al Brasile, Argentina Asia ed Africa. Più di 100 città in Italia, 230 in America ed una forte presenza continente per continente. Se non usi Facebook puoi scrivere la tua richiesta di preghiera direttamente via e mail scrivendo a redazione@papaboys.itoppure puoi dettarla per telefono allo 06/97270529.

Il Gruppo di Facebook per inviare la tua preghiera!
http://www.facebook.com/home.php?#!/event.php?eid=127001417333656

Con lo spirito di messaggeri di pace e con la voglia di continuare a portare la speranza attraverso la presenza di Gesù, vera pace del mondo, i giovani di ‘Vogliamo la pace in Terra Santa’ iniziativa promossa dai Papaboys, dall’Apostolato dei Giovani per la vita e delle Adunanze Eucaristiche saranno ancora nella terra di Gesù. Per cantare, giocare, incontrare, scoprire, ma soprattutto, per pregare!

Associazione Nazionale Papaboys
Apostolato Giovani per la Vita
AdunanzA Eucaristica Nazionale
Adorazione Perpetua

ECCO LA SEZIONE PER TUTTE LE INFORMAZIONI
E PER PRENOTARVI!
http://www.papaboys.it/eventi/read.asp?id=52

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Don Giovanni D’Ercole promosso Vescovo ausiliare dell’Aquila con il mandato di contribuire alla ricostruzione delle Chiese distrutte dal terremoto

CITTA’ DEL VATICANO – L’ex vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede, don Giovanni D’Ercole ,e’ stato nominato dal Papa vescovo ausiliare della diocesi dell’Aquila per collaborare dopo il terremoto alla ricostruzione delle Chiese locali intese come edifici ma anche e soprattutto come comunita’ vive. Il vescovo ordinario, Monsignor Giuseppe Molinari, aveva chiesto l’aiuto di nuove energie e il Pontefice lo ha prontamente accontentato. Volto noto di Rai Due come storico conduttore della rubrica religiosa “Sulla via di Damasco”, D’Ercole era da tempo capo ufficio della sezione italiana della Segreteria di Stato. Nato 62 anni fa a Morino, vicino all’Aquila, e’ divenuto sacerdote di Don Orione dopo essere stato animatore del Movimento ‘Oasi’ di padre Rotondi, che gli ha insegnato a coniugare la vocazione giornalistica con quella sacerdotale. Dopo l’ordinazione, ricevuta nel 1974, la licenza in teologia alla Lateranense e il dottorato in teologia morale conseguito all’Accademia Alfonsiana, e’ stato per nove anni missionario in Costa d’Avorio. A meta’ degli anni ’80, i superiori lo richiamarono a Roma, come parroco della grande Chiesa di Ognissanti sulla via Appia. E due anni dopo, nel 1986, fu eletto superiore provinciale della Piccola Opera della Divina Provvidenza di Don Orione. E’ stato anche cappellano del carcere minorile di Casal del Marmo, all’epoca frequentato dall’allora segretario di Stato Agostino Casaroli, che vi celebrava spesso la Messa domenicale. Proprio il Cardinale romagnolo suggeri’ il suo nome a Papa Wojtyla che lo chiamo’ nell’87 alla vicedirezione della Sala Stampa e dopo un paio d’anni lo volle in Segreteria di Stato. Grande sportivo, e’ noto anche per la sua partecipazione a piu’ edizioni della maratona di New York, la capacita’ di non mollare nonostante lo sforzo sia immane si rivelera’ utile nell’incarico al quale e’ ora chiamato nel contesto di una citta’ distrutta dal sisma dello scorso aprile. “Da oggi questa vostra Arcidiocesi e’ la mia nuova famiglia”. Cosi’ inizia la lettera che il neo Monsignor D’Ercole ha inviato, intanto, all’Arcivescovo, ai fedeli, ai religiosi e alle istituzioni del capoluogo abruzzese. “Torno – continua D’Ercole – nella terra che mi ha visto nascere e alla quale sono rimasto sempre affezionato: sono infatti aquilano, se non della citta’, della provincia, e non l’ho mai dimenticato. La percezione di appartenere a questa nostra terra – prosegue la lettera – si e’ fatta piu’ forte dopo il recente terremoto: le diverse visite che ho potuto fare sin dai primi giorni, mi hanno dato modo di sperimentare la vostra tristezza e il vostro dolore, ma anche la vostra speranza e la vostra voglia di rinascere che sono diventati sentimenti e impegni anche miei”. Monsignor D’Ercole sottolinea quindi come la sua sara’ una pastorale incentrata sull’esempio di San Luigi Orione, fondatore dell’ordine a cui appartiene il nuovo vescovo ausiliario, inviato nel 1908 da Papa San Pio X a Messina, dopo il terremoto che colpi’ la regione, e successivamente in Abruzzo, nella Marsica, dopo il sisma del 1915, come testimoniato anche dallo scrittore Ignazio Silone. “Cerchero’ – conclude la missiva – di essere il Pastore di tutti e per ciascuno”.

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