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ELEONORE METTE IN CRISI LA FRANCIA. LA CORAGGIOSA BATTAGLIA CONTRO L’EUGENETICA LEGALIZZATA

CONTROCORRENTE – La coraggiosa battaglia di una ragazza down di 24 anni contro l’eugenetica legalizzata. Protagonista di iniziative pubbliche, la giovane si batte contro la selezione dei concepiti che recano i segni dell’anomalia genetica. E fa breccia nei francesi. E non solo… Eleonore Laloux, 24 anni, e’ una sorridente ragazza francese che si e’ battuta piu’ degli altri per un lavoro. Nella cittadina di Arras, presso Lille, e’ impiegata negli uffici amministrativi di una clinica. Ormai a suo agio con i colleghi, si rende conto in genere solo all’uscita dall’ufficio che nonostante tutto resta spesso una persona ‘anormale’ negli sguardi dei passanti che incrocia. Sguardi che le fanno male, perche’ la classificano in un batter d’occhio in una casella giudicata a priori priva di speranza: quella delle persone down.

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CONTRO LE STRAGI DEL SABATO SERA INIZIA IL PROGETTO ‘NASO ROSSO’ IN 10 REGIONI ITALIANE

ROMA – Si chiama ‘Naso rosso’ il progetto presentato in queste ore a Palazzo Chigi dal ministro della Gioventù Giorgia Meloni, dal sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano e dal direttore dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Piergiorgio Zuccaro. Il progetto sperimentale coinvolgerà 10 Regioni, “ed è affidato proprio all’Iss per cercare di dare scientificità all’intervento”, spiega Meloni. “L’iniziativa – continua il ministro – si muove su tre direttive: prevenzione e informazione nei locali notturni attraverso volontari formati dagli esperti dell’Iss, che si troveranno negli stessi luoghi di aggregazione giovanile; formazione di quanti lavorano nei locali, per esempio barman e buttafuori, che devono diventare operatori sociali; e infine sperimentazione di nuovi modelli di intervento, tra cui il progetto di soccorso per riportare a casa chi ha bevuto troppo”. In questo caso l’Italia ha preso in prestito, e migliorato, un progetto attivo da decenni in Canada dove sono state ‘traghettate’ al sicuro dalla discoteca alla propria abitazione oltre un milione e mezzo di persone tropo ubriache per mettersi al volante. “Anziché accompagnare solo a casa – continua Meloni – noi vogliamo fare prevenzione all’interno dei locali, provando a spostare prima nel tempo la nostra azione di intervento contro gli incidenti stradali”. Il progetto però, non nasconde il ministro, offre anche un altro importante risvolto.

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