marzo 31, 2011 · 3:28 PM
BENEDETTO XVI (Roma) – Il sole ha invaso Piazza San Pietro. Tante piccole porte di calcio. Centoventi ragazzini venuti da ogni parte d’Italia: palloni e valori, gol e sentimenti. “Auspico che il vostro sport sia sempre portatore di valori di amicizia, rispetto e solidarietà”. Quando Benedetto XVI pronuncia queste parole l’udienza ha già doppiato il capo dell’ora abbondante. Fa caldo e il Papa appare affaticato da una giornata in cui, saltellando tra sette lingue, ha coniugato la “lezione” su Sant’Alfonso e sul suo insegnamento morale con i saluti ai vari gruppi arrivati da ogni angolo del globo e con l’attenzione per un tema, il calcio, che non sempre fa capolino in questi incontri.
I ragazzini con la maglietta azzurra mobilitati dalla Lega Pro di Mario Macalli a volte si distraggono, oppure mischiano le loro urla a quelle dei pellegrini polacchi nel momento in cui questi ultimi vengono richiamati in quella sorta di appello che indica al Pontefice i gruppi presenti nella piazza. Ci sono i ragazzi venuti dalla Francia che intonano un bel coro e i musicisti della banda giovanile John Lennon che facendo uno strappo alla regola al loro repertorio intonano “l’Inno alla Gioia” di Beethoven. Ed è una giornata gioiosa, di quelle che “rendono orgoglioso” un presidente sanguigno come Mario Macalli, uomo dai toni spesso forti ma diretto e sincero. Il calcio visto da questa piazza, filtrato fra le colonne incredibilmente allineate da Bernini, in questo posto in cui per forza di cose ti devi sentire al centro di una civiltà (la stessa civiltà che noi quasi quotidianamente maltrattiamo con i nostri comportamenti), ha un altro sapore, un altro valore, un altro spessore. Un altro messaggio che è poi quello stampato sulle magliette: “Giocare con gioia”.
Sfilano davanti al Pontefice donne e uomini con la loro devozione e con i segni di quella devozione: un rosario, una catenina. Il Papa Benedice. Quattro coppie che hanno solo pochi giorni fa consegnato ai registri nuziali la loro promessa, vivono questo giorno come la prosecuzione di quello che confidano sia il più bello della loro vita. I ragazzini delle scuole-calcio della Lega Pro sono allo stesso tempo consapevoli e indifferenti. Consapevoli di avere davanti una figura carica di idealità; indifferenti perché il loro mondo è, per fortuna, ancora semplice essendo rotondo esattamente come una palla, una palla di gommapiuma, a scacchi gialli e blù che rotola e a volte si impenna sfiorando pericolosamente le teste di ignavi passati, di gente in attesa dell’evento. Quando la Papa-mobile bianca si muove circondata dagli uomini della sicurezza, salendo su, sul sagrato di San Pietro, si alzano urla quasi da stadio. Incedono rigidi quattro guardie svizzere nei loro costumi colorati mentre Benedetto XVI prende posto al centro di questa sorta di gazebo che lo ripara dal sole e dalla pioggia. La piazza e piena. Ma in fondo, davanti a lui, intravede le porte di quei dieci campetti improvvisati, avverte la presenza di questi strani ospiti. Diligentemente, prendono posto nelle sedie allineate alla destra del Pontefice. L’aspettano con ansia. Si annoiano quando le letture vengono tradotte nelle altre lingue: segno dell’universalità del messaggio della Chiesa, ciò non toglie che a quel punto qualcuno di loro improvvisi giochi infantili probabilmente sfuggiti alla vista del Papa ma che dal Papa sarebbero stati comunque apprezzati perché il gioco sta ai bambini come la paura per tutto ciò che sfugge all’omologazione sta ai grandi. In quella piazza c’è tutto, c’è Don Bosco e San Francesco di Sales.
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marzo 31, 2011 · 3:17 PM
SALUTE (Italia) – “Senza ricordi non hai futuro, non permettere all’Alzheimer di cancellare il tuo domani”. Questo è lo slogan della quarta campagna nazionale per la lotta all’Alzheimer promossa da Anap (Associazione nazionale anziani e pensionati) e Ancos (Associazione nazionale comunità sociali e sportive) in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza, che si svolgerà sabato 2 aprile in tutte le piazze italiane.
Nei gazebo informativi che verranno allestiti dai gruppi territoriali dell’Anap e Ancos, attraverso il materiale informativo e la possibilità di riempire questionari sul proprio stato di salute (con domande relative alle nostre abitudini nutrizionali), i cittadini potranno conoscere gli aspetti sociali e psicologici dell’Alzheimer – una malattia degenerativa che ogni anno colpisce in Italia circa 450.000 persone – e ricevere informazioni sulle forme di assistenza per chi ne è affetto e sui comportamenti più efficaci per prevenire la malattia.
“I questionari raccolti – ha dichiarato il presidente dell’Anap, Enzo Ciccarelli – verranno aggiunti a quelli compilati dai soci dell’associazione e successivamente inviati all’Università La Sapienza, testimonial del progetto scientifico, che provvederà ad inserirli in un apposito data base per costituire uno studio medico-statistico sui principali fattori di rischio che favoriscono l’insorgere dell’Alzheimer”. Lo scopo principale della campagna nazionale per la prevenzione dell’Alzheimer è, in primis, quello di sensibilizzare i cittadini a prendersi cura della propria salute. “Spesso – ha spiegato Ciccarelli – abbiamo una falsa percezione del nostro stato di salute: quando abbiamo la pressione un po’ alta o valori di glicemia e di colesterolo al di sopra della norma pensiamo che sia una normale conseguenza della nostra età e quindi li sottovalutiamo, pensando di essere in salute. Il miglior alleato dell’Alzheimer è proprio questa falsa coscienza di sé stessi”.
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luglio 19, 2010 · 2:30 PM
1 + 1 = 2 – “Più procedo nei miei studi, più mi rendo conto che è la scienza senza l’umiltà che impedisce di capire” (P. Bellarmino Bagatti OFM, scopritore della Casa della Madonna a Nazareth). La morale cristiana, nel corso della sua storia ormai bimillenaria, è stata criticata per la sua rigidità, ma una constatazione appare evidente: la dottrina cristiana si è sempre opposta a ogni forma di assolutizzazione o di banalizzazione del sesso. Se la banalizzazione consiste nella privazione di un progetto (fare «sesso per il sesso»), il pensiero cristiano lo valorizza nel livello più alto. Scrive E. Fuchs, teologo protestante: «AI cristianesimo non si può attribuire la colpa di avere rifiutato la sessualità, ma casomai d’aver tentato in tutti i modi, compresi quelli repressivi, di esprimerne il significato etico». E aggiunge un riconoscimento sorprendente: «L’etica cristiana è il primo tentativo rigoroso di inserire il mistero affascinante della sessualità in un progetto storico concreto: il matrimonio, sacramento dell’amore». Il problema oggi più in vista è l’insignificanza, appunto la banalità, che si traduce facilmente nello slogan ‘sesso libero’ e poi, in presenza dell’Aids, ‘sesso sicuro’. La sessualità è ridotta a genitalità e dissociata dalla componenti affettive e razionali, fatta oggetto e veicolo di consumo, ridotta a merce dell’usa e getta. Ma forse proprio dalla crisi etica emerge con forza un bisogno di ritornare all’etica.
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luglio 15, 2010 · 3:54 PM
VERITA’ – Di certo la competizione è ad armi impari: se le idee – e i valori – ci sono, non altrettanto si può dire degli ‘sponsor’: niente case farmaceutiche disposte a versare cospicui finanziamenti non già per campagne pro-contraccezione bensì per spiegare ai giovanissimi che amore e sesso sono due cose diverse, e che per amare non serve solo il corpo ma soprattutto la mente. Eppure nel mondo cattolico – consultori, associazioni, movimenti – cresce l’insofferenza per l’educazione sessuale che viene proposta a tappeto agli adolescenti. Come quella che fa la Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) con il suo programma «Scegli tu»: informazioni dettagliate per un sesso sicuro, con tanto di corso di educazione sessuale scaricabile da insegnanti, educatori e genitori. Cresce l’insofferenza, dunque, per una impostazione tecnica, tutta centrata sullo scansare i rischi di gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili. «Il clima è di timore, paura, fare l’amore è visto come qualcosa di rischioso da cui mettersi per tempo ai ripari, con controlli medici, pillola e preservativi», commenta Rosangela Carù, operatrice dei consultori cattolici della Lombardia e co-autrice di Amore, sesso & co. Per vivere al top la tua adolescenza (In Dialogo, 2009), dopo aver visionato il materiale della Sigo. E aggiunge: «Così si diffonde una cultura altamente pericolosa, per la quale ciascuno ha il diritto di provare tutto ciò che vuole.
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novembre 13, 2009 · 6:24 PM
RIFLESSIONE – Non sono un esperto di giovani, sono un insegnante di Lettere in un Istituto superiore statale della provincia di Bergamo, un liceo ad indirizzo sociopsicopedagogico. Qual è l’idea fondamentale che si è formata in me? Che cosa intendo in sintesi esprimere? Un’altra visione dei ragazzi da quella del bullismo, una visione in positivo, all’interno della quale collocare e capire anche quel insieme di avvenimenti e di comportamenti di tanti giovani che vengono etichettati con quella brutta parola. Riassumo alcuni aspetti emergenti dalle parole dei comportamenti stessi, dei ragazzi di questo tempo (tutti hanno avuto 18 anni ma il contesto storico rende sempre diversa una comune esperienza: non ho voluto parlare dell’adolescenza in generale ma di questa generazione, della condizione dell’adolescente in questo nostro tempo). Inizio citando un testo di Galimberti: un libro sui giovani, perché i giovani – anche se non sempre ne sono consci -stanno male.
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novembre 2, 2009 · 4:15 PM
ROMA – Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha voluto manifestare la propria presenza e vicinanza ai giovani dell’Associazione Nazionale Papaboys per l’iniziativa svolta la scorsa settimana in Campania a Teggiano (Salerno) sulla legalità, e sui principi che dovrebbero ripristinarla nel nostro paese, con un encomio particolare per la testimonianza all’interno del complesso panorama giovanile della nostra epoca. Molto soddisfatto il Delegato Regionale dei Papaboys per la Campania Massimo Manzolillo che ha così commentato: ‘La medaglia di bronzo che ci ha inviato il Presidente della Repubblica Napolitano, ci onora per il lavoro già svolto e ci stimola ed incoraggia ad approfondire con tanti giovani il tema della legalità. E’ una difficile sensibilizzazione talvolta, ma la vicinanza delle Istituzioni è un incoraggiamento ad andare avanti nella strada intrapresa. Voglio estendere un particolare ringraziamento alla massima autorità dello Stato anche a nome di tutti i colleghi delle regioni italiane ed anche a nome di utti i giovani che la nostra associzione rappresenta.”.
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