Archivi tag: comunità cristiane

“IL VANGELO VINCE LA FATICA E IL TIMORE DEGLI ESTREMISTI ISLAMICI”, LA MISSIONE DI P.DANI A SUMATRA

CHIESA NEL MONDO (INDONESIA)- In occasione della Pasqua e del Natale, i fedeli delle comunità cattoliche, residenti nelle aree remote di West Sumatra, dopo aver camminato per ore ed ore, si riuniscono a Indrapura presso la diocesi di Padang per seguire le celebrazioni liturgiche. I fedeli, però, sono preda di violenti e continui attacchi da parte delle comunità musulmane come, ad esempio, quello di aver dato fuoco ad una casa di preghiera. “Annunciare il Vangelo e celebrare i sacramenti nelle aree più remote dell’Indonesia, vincendo la fatica causata da lunghe ore di marcia e il timore di attacchi degli estremisti islamici”: questa è la missione di Padre Dani (identificato con uno pseudonimo) che segue le comunità più sperdute nella costa meridionale della provincia di West Sumatra.

Sottolinea il sacerdote che, nonostante le difficoltà che deve affrontare, la popolazione non ha perduto la pazienza e il desiderio di pregare il Signore”. I musulmani e le autorità locali, da tempo, si oppongono alle celebrazioni cristiane, particolarmente all’Eucarestia poiché causa di dissapori e malumori nella comunità islamica, sfociati poi in attacchi veri e propri contro i cristiani. A riprova di questo, Padre Dani ha raccontato, nei minimi dettagli, l’episodio del rogo della cappella, usata dai cattolici come chiesa non permanente. Centinaia di musulmani inferociti, al grido di ‘Allah Akbar’, hanno cosparso la cappella di kerosene che è crollata in un istante. Le comunità cristiane sono rimaste così sprovviste del loro luogo di culto e, per questo motivo, numerose famiglie percorrono ore ed ore di cammino nella foresta pur di trovare un luogo per poter partecipare alle celebrazioni liturgiche.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4778

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

“ORGOGLIOSA DI ESSERE FIGLIA DI UNA COMUNITÀ MISERICORDIOSA”, ASIA BIBI RINGRAZIA COMUNITÀ CRISTIANE

ESTERI (Pakistan)- La Fondazione Masihi, il 20 aprile, promuove la “Speciale Giornata di Preghiera” in cui tutte le comunità cristiane del mondo sono invitate a ricordare Asia Bibi, la donna condannata a morte per blasfemia e rinchiusa nel carcere di Sheikupura (in Punjab), e le vittime innocenti della legge sulla blasfemia. Informata dell’iniziativa, tramite l’agenzia Fides tramite la “Fondazione Masihi, la donna è scoppiata in lacrime perché tutto il mondo la ricorderà nella preghiera.
“Sono grata alla Fondazione Masihi per aver organizzato un simile evento, che mi dà una speranza per vivere.”ha dichiarato la donna che aggiunge:” Mi sento amata dalla Chiesa cattolica e da tutte le comunità cristiane del mondo. Sono orgogliosa di essere figlia di una comunità tanto amorevole e misericordiosa”. 

Nonostante Asia Bibi sia piegata dalla malattia, dal digiuno quaresimale che le ha debilitato il fisico, grazie alla fede in Gesù Cristo, il morale della donna è alto e, per questo motivo, manda un messaggio di pace e di amore a tutto il mondo: “Voglio dire grazie ad ogni sorella, ad ogni fratello, ad ogni monaca e sacerdote che prega per me, e specialmente al Santo Padre. Spero con tutto il cuore che questa Quaresima e tutte le preghiere possano donarmi la libertà e la felicità alla mia famiglia”. 

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4709

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

A GIUGNO A ROMA IL CONVEGNO INTERNAZIONALE SULL’ADORAZIONE EUCARISTICA

CHIESA NEL MONDO (Roma) – Su iniziativa del vescovo di Fréjus-Toulon, monsignor Dominique Rey, a Roma dal 20 al 24 giugno si terrà il Convegno internazionale sull’adorazione eucaristica, che vedrà la partecipazione di sei cardinali. Organizzata dai Missionari della Santissima Eucaristia (la comunità fondata nel 2007 dallo stesso vescovo Rey), la conferenza riunirà una folta schiera di relatori internazionali, compresi sei eminenti vescovi.

In un’intervista rilasciata a Zenit, monsignor Rey spiega l’importanza dell’adorazione eucaristica per la Chiesa di oggi e quali benefici essa potrà trarre da questo importante convegno internazionale.

La Chiesa si sta mobilitando intensamente per preparare questo Convegno internazionale sull’adorazione eucaristica. Qual è la sua importanza e quali sono le aspettative per questo convegno?

“Questo convegno si inquadra perfettamente nell’opera portata avanti da Papa Benedetto XVI che, sulle orme di Giovanni Paolo II, intende promuovere una nuova presa di coscienza sull’urgenza missionaria con cui si confronta, oggi più che mai, la Chiesa. Il tema del convegno ‘Dall’adorazione all’evangelizzazione’ sottolinea che questo nuovo impulso missionario si deve radicare nella vita ecclesiale ed eucaristica. La prima condizione dell’evangelizzazione è l’adorazione. Purtroppo alcune proposte missionarie di oggi si presentano più come marketing o promozione commerciale che come testimonianza di fede. Il rischio è quello di una distorsione del metodo di evangelizzazione. È la prima volta che a Roma si svolge un incontro su questo tema. E la partecipazione di numerosi cardinali, vescovi e testimoni che operano nel campo come evangelizzatori e adoratori, evidenzia l’interesse suscitato dall’argomento. Questo congresso vuole dare un’anima e una spiritualità a questa nuova evangelizzazione così necessaria per il rinnovamento della Chiesa e per l’irradiazione del messaggio evangelico”.

Perché è importante l’adorazione? Chi è chiamato, secondo lei, all’adorazione?

“L’adorazione eucaristica costituisce un prolungamento della celebrazione eucaristica. Il credente accoglie l’offerta di Cristo che si dà al Padre per la salvezza di tutti. Adorare il Santissimo Sacramento significa entrare in contemplazione di Gesù Eucaristia. Significa accettare, al contempo, come dirà l’apostolo Paolo, di offrire la nostra stessa vita in sacrificio per partecipare alla salvezza di Cristo. L’adorazione è un gesto di riconoscimento, nel contemplare fino a che punto Cristo ci ama, facendosi alimento, ed è anche un gesto personale in cui anche noi possiamo entrare, in Lui e per Lui, in questa opera di salvezza. Ogni cristiano è chiamato, in virtù della sua consacrazione battesimale, a diventare adoratore in spirito e verità. Ricordo la frase della filosofa Simone Weil, che usava dire dopo la sua conversione: ‘Finalmente ho scoperto qualcuno davanti a cui mettermi in ginocchio’. Nell’Apocalisse scopriamo che la gloria celeste consisterà nel giubilo e nell’adorazione. Se inizio ad adorare oggi, mi preparo ad entrare nella pienezza della mia condizione filiale di quando contemplerò il volto di Dio. Ogni uomo è fatto per adorare, ovvero per riconoscere la signoria di Cristo e, in questo gesto di donazione di se stessi, che implica l’adorazione, donarsi totalmente e definitivamente a Lui”.

Il convegno è organizzato dai Missionari della Santissima Eucaristia, una nuova comunità che lei ha fondato nella sua diocesi nel 2007. Qual è la missione di questa comunità nella Chiesa di oggi?

“Questa associazione di chierici di diritto diocesano è chiamata, sotto la mia vigilanza, a sviluppare nella Chiesa l’adorazione eucaristica nel cuore della vita parrocchiale. Questa associazione organizza missioni eucaristiche in collaborazione con le diocesi e i sacerdoti che ricorrono ai suoi servizi non solo per sviluppare un’autentica devozione eucaristica, ma anche per far entrare le comunità cristiane in uno spirito missionario, in un nuovo impulso pastorale. I parrocchiani sono chiamati ad avvicendarsi, giorno e notte, nell’adorazione del Santissimo Sacramento esposto. Per questo occorre fornire loro una catechesi eucaristica. I Missionari del Santissimo Sacramento sono presenti negli Stati Uniti e in Italia, anche se la loro sede centrale si trova a Sanary (Var, Francia). Vanno di parrocchia in parrocchia, diffondendo e promuovendo l’insegnamento del Magistero e di autori spirituali, sul valore dell’adorazione eucaristica”.

continua su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=4448

Lascia un commento

Archiviato in ADUNANZE EUCARISTICHE, NEWS & INFO

TERRA SANTA: RECORD DI PELLEGRINI NELLA PRIMA METÀ DEL 2010. ECCO IL VIDEO DEI PAPABOYS

GERUSALEMME – Record assoluto di pellegrinaggi in Terra santa. Nella prima metà del 2010 sono state più di un milione le persone che hanno visitato i luoghi sacri di Israele, Palestina e Giordania. Nel solo mese di giugno, sono stati registrati 259mila pellegrini, il 24% in più rispetto al 2009. Lo rivela il social network protestante Travelujah, secondo cui i turisti in Israele nella prima parte del 2010 sono stati 1,6 milioni, il 39% in più rispetto al 2009, di cui due terzi sono cristiani in pellegrinaggio. “Confermo il dato e prevediamo un ulteriore aumento nei prossimi mesi” ha detto all’agenzia AsiaNews padre Pierbattista Pizzaballa, frate francescano Custode di Terra Santa. “C’è un ritorno di interesse per la Terra Santa. L’incremento è dovuto ai pellegrini provenienti dall’Asia, in particolare dall’India”. “Questo dato significa molto per le famiglie e le comunità cristiane” continua. “Uno dei problemi più gravi per noi è la mancanza di lavoro e sono tanti i cristiani che operano nell’ambito del turismo. L’aumento dei pellegrini sta portando lavoro. A Betlemme, ad esempio, sono in costruzione cinque nuovi alberghi”. Questo significa molto anche per la Chiesa in Terra Santa: “Oggi i pellegrini non visitano solamente i luoghi sacri. Vogliono conoscere le comunità cristiane, che qui sono fragili e deboli, ma che così hanno l’occasione di intrattenere rapporti e instaurare relazioni che le rafforzano”. Secondo padre Pizzaballa sono diversi i motivi che hanno portato a un aumento dei pellegrinaggi: “Io non sono un profeta, però è da molto che non si parla più di attentati e violenze in Israele. Inoltre, sono stati molto importanti la visita del Papa e gli incoraggiamenti delle conferenze episcopali, che hanno incentivato le visite. Infine, alcune misure prese dal governo hanno fatto sì che i costi siano più contenuti e i viaggi accessibili nonostante la crisi economica”.

continua su:http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=3339

Lascia un commento

Archiviato in ASSOCIAZIONE PAPABOYS, NEWS & INFO, SI ALLA VITA

EUROPA/ITALIA – Gli Istituti missionari in Italia riaffermano “la cultura del rispetto, dell’uguaglianza e della valorizzazione delle diversità, capace di vedere i migranti come portatori di valori e di risorse”

Anche nell’ambito del fenomeno migratorio noi missionari/e ci proponiamo una lettura piena di fede e di speranza perché, al di là dei risvolti drammatici che spesso accompagnano le storie dei migranti, i loro volti e le loro vicende portano il sigillo della storia di salvezza e della teologia dei ‘segni dei tempi’. La Chiesa difatti intende affermare la cultura del rispetto, dell’uguaglianza e della valorizzazione delle diversità, capace di vedere i migranti come portatori di valori e di risorse”. E’ quanto scrive la Conferenza degli Istituti Missionari in Italia (CIMI) e la sua Commissione Giustizia, Pace e Integrità del Creato in un documento sul tema “Missionari/e ed Immigrati. Non possiamo tacere”.
Partendo dalla constatazione che “viviamo nell’epoca della più grande mobilità della storia conosciuta. Oltre 214 milioni di migranti internazionali, circa 740 milioni di sfollati, in parte sfollati interni. Ciò significa che una persona su sette nel mondo è un migrante”, il testo presenta una panoramica sull’attuale situazione, europea e italiana, riguardo alle politiche migratorie, toccando alcuni punti nevralgici, come la xenofobia ed il razzismo, i Centri di identificazione ed espulsione, le legislazione, i respingimenti, la tratta, il rispetto dei diritti umani… “La presenza dei migranti in mezzo a noi – è scritto nel testo – ci ricorda che, dal punto di vista biblico, libertà e benessere sono doni e come tali possono essere mantenuti solo se condivisi con chi ne è privo. I fondamenti del rispetto e dell’accoglienza dei migranti sono contenuti, per noi credenti, nella Parola di Dio”.
Tra gli impegni assunti, il testo dichiara la volontà di “imparare a leggere le Migrazioni come ‘ un segno dei tempi’, per la Chiesa e la Società” ascoltando l’invito dei documenti del Magistero; convivide le affermazioni dei Vescovi africani in tema di emigrazione pronunciate durante il Secondo Sinodo per l’Africa dell’ottobre 2009; ribadisce il desiderio di essere “dalla parte degli immigrati” come “scelta degli ultimi”; evidenzia la necessità di agire, mettendo a disposizione personale e strutture per il lavoro con gli immigrati. Infine un invito alla Conferenza Episcopale Italiana perché prepari un documento che “offra gli opportuni orientamenti alle comunità cristiane”.

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO, SI ALLA VITA

L’ANNO PAOLINO HA RAVVIVATO LA PASSIONE PER CRISTO E IL VANGELO. SAN PAOLO ESEMPIO DI SACERDOTE

luCITTA’ DEL VATICANO – A conclusione dell’Anno Paolino, Benedetto XVI traccia un bilancio di questo anno dedicato alla riscoperta dell’apostolo Paolo e all’Angelus di oggi lo addita come modello anche per l’Anno Sacerdotale appena iniziato. L’Anno Paolino, voluto dal Papa a ricordo del 2 mila anni dalla nascita dell’apostolo di Tarso, “è stato un vero tempo di grazia in cui, mediante i pellegrinaggi, le catechesi, numerose pubblicazioni e diverse iniziative, la figura di San Paolo è stata riproposta in tutta la Chiesa e il suo vibrante messaggio ha ravvivato ovunque, nelle comunità cristiane, la passione per Cristo e per il Vangelo”.

continua su

http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2748

Lascia un commento

Archiviato in BENEDETTO XVI, NEWS & INFO

XXIV GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ. DOMENICA DELLE PALME DI SPERANZA. LE INIZIATIVE

GMG 2009 – “Diventati suoi fedeli discepoli, sarete così in grado di contribuire a formare comunità cristiane impregnate di amore, come quelle di cui parla il libro degli Atti degli Apostoli”: questo passaggio del messaggo di Benedetto XVI per la GMG diocesana del 5 aprile, Domenica delle Palme, sta facendo riflettere i responsabili regionali di pastorale giovanile. È accaduto a don Carlo Rampone, delegato per il Piemonte e la Valle d’Aosta: “Queste parole del messaggio di Benedetto ci hanno dato lo sprint e ci confermano nel percorso che stiamo facendo per la ‘formazione dei formatori’. Si tratta di un progetto che coinvolge tutte le diocesi e che è già partito a Biella e a Vercelli. In autunno, probabilmente, prenderà il via anche nelle diocesi del Cuneese. Questo è l’ambito di speranza in cui ci muoviamo: la formazione di nuovi animatori per rendere più incisiva la proposta del Vangelo della speranza”. Non solo una festa, ma una tappa del cammino. Gli uffici di Pastorale giovanile delle diocesi italiane guardano alla XXIV GMG diocesana che si terrà la Domenica delle Palme pensando all’organizzazione puntuale di veglie, spettacoli, concerti, magari anche delle cene comunitarie in piazza, ma tenendo sempre lo sguardo alto, puntato sulla chiusura del triennio dell’Agorà di fine maggio…

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2426

Lascia un commento

Archiviato in NEWS & INFO

CRESCE L’INTERESSE IN AUSTRALIA PER L’ARRIVO DI MIGLIAIA DI GIOVANI DA TUTTO IL MONDO

SYDNEY – “La visita di Sua Santità, Papa Benedetto XVI in Australia in occasione delle celebrazioni per la Giornata Mondiale della Gioventù a luglio, concluderà i tre anni di intensi preparativi ed il rapporto di collaborazione tra la Chiesa Cattolica australiana, le agenzie governative australiane federali, statali e locali e le comunità imprenditoriali e locali. L’arrivo di decine di migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo ha suscitato un crescente interesse tra i giovani australiani. La posizione geografica dell’Australia all’interno della regione dell’Asia del Pacifico ha attirato, fino ad ora, le registrazioni alla GMG di più di 160 paesi”. Così in un comunicato congiunto dell’Ambasciata australiana presso la Santa Sede e dell’Ambiasciata d’Australia a Roma. Durante le recenti celebrazioni in Piazza San Piero in occasione della Domenica delle Palme il Santo Padre ha riconosciuto il contributo che il Governo e la comunità australiana hanno dato durante i preparativi per la Giornata Mondiale della Gioventù, dichiarando: “Desidero riconoscere il generoso spirito di collaborazione manifestato dal Governo australiano e quello dallo Stato del New South Wales, nonché dai residenti e dagli imprenditori di Sydney”. Il Primo Ministro australiano Kevin Rudd ha reso noto quanto l’Australia sia orgogliosa di ospitare l’evento e di avere la possibilità di ricevere il Santo Padre. Il Governo australiano si augura che i pellegrini potranno cogliere l’opportunità per conoscere la moderna, avanzata e multietnica società australiana. L’Australia rappresenta la patria naturale per un evento che unisce persone provenienti da ambienti diversi in nome di una causa comune. L’Australia è una società ecumenica, in cui persone provenienti da ambienti diversi sono ritenute libere di praticare la propria fede. Quasi due terzi degli australiani si reputano cristiani, sebbene si pratichino anche molte delle altre fedi più diffuse, rispecchiando così la multiculturale società australiana. Il Governo australiano si impegna per incoraggiare il dialogo inter-religioso, a livello regionale ed internazionale. L’Australia ha sponsorizzato, insieme ad Indonesia, Nuova Zelanda e Filippine, un processo di dialogo inter-religioso che coinvolge 15 paesi nella regione dell’Asia del Pacifico. Recentemente, dal 3 al 6 aprile, nell’ambito di tale processo la Cambogia ha ospitato un Dialogo sulla Collaborazione Inter-religiosa per la Pace e l’Armonia. Tale impegno al dialogo e alla collaborazione si riflette nella promozione da parte dell’Australia nella propria regione e nel resto del mondo dei diritti umani e del buon governo, nonché nell’impegno attivo che ha nei confronti della responsabilità ambientale. L’incoraggiamento al reciproco rispetto e alla riconciliazione è alla base dell’impegno del Governo australiano nei confronti degli indigeni australiani e del riconoscimento della loro cultura, considerata parte vitale dell’identità nazionale. Le comunità cristiane ed il Governo hanno un ruolo chiave nel fornire una serie di servizi sociali e l’istruzione agli indigeni australiani, sia nei territori urbani, sia in quelli rurali

Lascia un commento

Archiviato in ASSOCIAZIONE PAPABOYS, BENEDETTO XVI, CHIESA IN ASIA, CHIESA IN AUSTRALIA, DIALOGHI APERTI, NEWS & INFO, SIDNEY 2008 - LA GMG