Carissimi fratellini e sorelline dell’Associazione Nazionale Papaboys e lettori del sitowww.papaboys.it a ciascuno di voi ed ai vostri amici un caro saluto nel Signore ed un ben ritrovati con il servizio informazioni dell’Associazione. Molti di voi hanno chiesto e telefonato presso la Sede Nazionale per chiedere ulteriori possibilità di pernottamento e soggiorno a Roma durante i giorni della Beatificazione del nostro amato Papa Giovanni Paolo II; oltre ad aver soddisfatto tutte le vostre richieste (come nostra consuetudine)abbiamo ulteriormente provveduto a riservare a ciascuno di voi, ed anche eventualmente a vostri amici/cari una serie di possibilità nella città di Roma e dintorni. Ci auguriamo di cuore che il servizio riservato che vi proponiamo, sia di vostro gradimento e possa aiutarvi a vivere intensamente questi giorni di grazia, in totale comfort ed organizzazione.Per rendere più esclusivo e gradevole il Tuo pellegrinaggio a Roma l’Associazione Nazionale Papaboys resterà a Tua disposizione nelle ore in cui ti troverai a Roma. Il numero di telefono per ogni evenienza o informazione è lo06/97270529 oppure 06/97270510 al quale comunicare il Suo numero di tessera, mediante il quale potremo intervenire con rapidità e soluzioni. Nel momento della conferma di prenotazione ti sarà inviato anche il nominativo di un Tuo diretto riferimento con un recapito cellulare.
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Beatificazione Giovanni Paolo II : posti letto agenzia dei Papaboys
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IL CASO: COSÌ IL CARDINALE BAGNASCO RISOLVE IL “CONFLITTO” TRA SCIENZA E FEDE
CHIESA CATTOLICA (Perugia) – «Noi siamo convinti che esiste una verità e tale verità è oggetto della ricerca scientifica». Ad affermarlo non è uno scienziato preso dal fervore della sua ricerca, tantomeno un filosofo positivista: è un passaggio dell’intervento che il Cardinale Angelo Bagnasco ha tenuto venerdì scorso a Perugia sul rapporto tra scienza e fede. Forse potrà sorprendere qualcuno, ma non è affatto una novità che il magistero della Chiesa, superate le note difficoltà di quattro secoli fa, sostenga con decisione ed entusiasmo la scienza come genuino valore di conoscenza, di contemplazione e di uso della natura per il bene dell’uomo. E in questi quattrocento anni, la scienza moderna ha dimostrato di avere molte frecce al suo arco per lottare alla conquista dei segreti del mondo fisico in tutte le sue manifestazioni, dalle sfuggenti particelle elementari, alla complessità delle strutture biologiche, alla grandiosa evoluzione dell’universo nel suo insieme.
Ma con altrettanta chiarezza Bagnasco, anche qui in piena continuità con la tradizione cattolica, ha sottolineato il fatto che il metodo scientifico non esaurisce la possibilità di conoscenza di ciò che è reale. È la nostra stessa esperienza, del resto, a mostrarci che la ragione umana non si comporta come un monolite nella sua tensione a conoscere la realtà, ma utilizza approcci diversi a seconda dell’oggetto dell’indagine: «Alla differenziazione degli oggetti corrisponde una differenziazione dei metodi». Non abbiamo bisogno di fare un’analisi chimico-fisica del DNA, ad esempio, per avere la conferma che è giusto che uomini e donne abbiano gli stessi diritti civili: è questa una verità filosofica. Così la scienza ci può dire qualcosa sul meccanismo geofisico che ha provocato lo tsunami in Giappone, e speriamo che un giorno (che purtroppo si preannuncia ancora lontano) sia in grado di fare previsioni che ci consentano di prevenire i devastanti effetti di questi fenomeni. Ma di certo nessuna analisi scientifica potrà dirci qualcosa davanti al dolore delle madri che hanno perso i loro figli sulle spiagge di Sendai, o sul senso della vita di chi, come noi, è sopravvissuto. La scienza non sa rispondere alle domande brucianti e inevitabili sul significato ultimo delle cose e sul destino della singola persona: è questo il terreno della fede.
A questo punto normalmente si cambia registro e si dice che la fede non attiene al “conoscere” la realtà, ma al “credere” in qualche cosa. Essa quindi non avrebbe niente a che fare con la ragione e con il giudizio: saremmo nel campo della scelta arbitraria, del sentimento, della pura opinione. Bagnasco, invece, nel suo intervento, prende una via diversa: egli identifica la fede, nel suo livello basilare, con una forma o metodo particolare di conoscenza. «Ogni uomo vive di “fede”, più esattamente di “fiducia”: è infatti un atteggiamento di base, che appartiene alla vita stessa. Ognuno, per vivere, deve fidarsi degli altri, deve accettare moltissime cose senza verificarle di persona». E in effetti è ragionevole affermare come vero qualcosa che afferma un altro, nel momento in cui abbiamo ragioni adeguate per stabilire la credibilità del testimone. «Si intrecciano il riferimento a qualcuno che conosce una cosa e che è persona qualificata e degna, la testimonianza della fiducia di altri, e, infine, una certa verifica nella nostra esperienza quotidiana». Occorre naturalmente allenamento al giudizio e al senso critico per esercitare bene tale “conoscenza per fede”, nell’applicare la quale non siamo infallibili come del resto non lo siamo quando applichiamo altri metodi di conoscenza. Ma si tratta, continua Bagnasco, di «un fondamento senza il quale nessuna società potrebbe sopravvivere, e innanzitutto nessuna persona». In effetti, anche il procedere della scienza si appoggia pesantemente sulla capacità criticamente assunta di “conoscere per fede”. Sarebbe, infatti, impossibile, oltre che irrazionale e persino ridicolo, pretendere di ripetere direttamente tutti gli esperimenti e le osservazioni che altri hanno condotto prima di noi, invece che fidarsi del lavoro riportato da altri.
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SALUTO DAL PRESIDENTE DELEGATO, CARD.LEONARDO SANDRI, PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE CHIESE ORIENTALI
SINODO PER IL MEDIO ORIENTE – Beatissimo Padre, rendiamo grazie a Dio, insieme a Vostra Santità, per la comunione col Successore di Pietro, che ci fa sentire Chiesa di Cristo, da Lui eternamente amata. Tramite il suo popolo santo, Egli ama l’umanità e vuole presentarsi anche oggi, come Signore della storia. Rendiamo grazie per questa espressione di collegiale fraternità episcopale a beneficio della Chiesa in Medio Oriente. Uniti a Lei, Santo Padre, vogliamo confidare nella misericordia di Dio e chiedere che venga presto in Oriente e in Occidente il Suo regno di verità, di amore e di giustizia. Nulla ci separerà dall’amore di Cristo (Rom 8,35): è la conferma che riceviamo in questi giorni, mentre siamo sempre in ascolto di “ciò che lo Spirito dice alle Chiese” (Ap 2,11) e di ciò che Vostra Santità confida ai cristiani del Medio Oriente. Ora, qui a Roma portiamo nel cuore l’Oriente, i tesori preziosi della sua tradizione spirituale, la gloria e i meriti, come le fatiche del suo passato; le sofferenze e le attese per il presente e il futuro. Un “vincolo aureo” unisce tutte le epoche delle Chiese d’oriente: è il martirio cristiano. Esso illustra anche ai nostri giorni una fedeltà al Vangelo, che ha scritto indelebili pagine di fraternità ecumenica. Pur registrando la situazione qualche miglioramento, in taluni contesti i cattolici con gli altri cristiani soffrono ancora ostilità, persecuzioni e il mancato rispetto del diritto fondamentale alla libertà religiosa. Il terrorismo e altre forme di violenza non risparmiano nemmeno i nostri fratelli ebrei e musulmani. Vicende umanamente indegne si moltiplicano e colpiscono vittime innocenti. La perdita di persone e di beni, e di ragionevoli prospettive, genera la realtà migratoria, che è triste ed è purtroppo persistente al di là di talune eccezioni positive. L’angoscia riaffiora non raramente a porre la domanda cruciale se vi possano essere giorni di vera pace e prosperità in Medio Oriente o se per l’avvenire non sia in gioco la stessa sopravvivenza della “plebs sancta Dei”. Ella, Padre Santo, non ha mai perso la speranza. E piuttosto la infonde nelle Chiese d’Oriente perché vivano il mistero evocato dal profeta Ezechiele, quello della “gloria del Signore” la quale “entra nel tempio per la porta che guarda ad Oriente” (Ez 43,4). L’Oriente risponde perseverando nella comunione e nella testimonianza; risponde con la ferma volontà di offrire e ricevere la speranza della Croce. Nel cenacolo sinodale “sub umbra Petri” vogliono entrare con i loro pastori i figli e le figlie delle Chiese Orientali: desiderano essere “un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32) e fare propria la preghiera sacerdotale di Cristo “ut unum sint” (Gv 17,21). L’oriente conferma davanti a Vostra Santità la sua missione, quella cioè di cooperare all’unità di tutti i cristiani specialmente orientali secondo il mandato del Concilio Ecumenico Vaticano II (cfr OE 24).
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LA SESSUALITA’? PER LA CHIESA NON E’ TABU’, MA GIOIA! E PER IL MONDO? (RIFLESSIONE)
1 + 1 = 2 – “Più procedo nei miei studi, più mi rendo conto che è la scienza senza l’umiltà che impedisce di capire” (P. Bellarmino Bagatti OFM, scopritore della Casa della Madonna a Nazareth). La morale cristiana, nel corso della sua storia ormai bimillenaria, è stata criticata per la sua rigidità, ma una constatazione appare evidente: la dottrina cristiana si è sempre opposta a ogni forma di assolutizzazione o di banalizzazione del sesso. Se la banalizzazione consiste nella privazione di un progetto (fare «sesso per il sesso»), il pensiero cristiano lo valorizza nel livello più alto. Scrive E. Fuchs, teologo protestante: «AI cristianesimo non si può attribuire la colpa di avere rifiutato la sessualità, ma casomai d’aver tentato in tutti i modi, compresi quelli repressivi, di esprimerne il significato etico». E aggiunge un riconoscimento sorprendente: «L’etica cristiana è il primo tentativo rigoroso di inserire il mistero affascinante della sessualità in un progetto storico concreto: il matrimonio, sacramento dell’amore». Il problema oggi più in vista è l’insignificanza, appunto la banalità, che si traduce facilmente nello slogan ‘sesso libero’ e poi, in presenza dell’Aids, ‘sesso sicuro’. La sessualità è ridotta a genitalità e dissociata dalla componenti affettive e razionali, fatta oggetto e veicolo di consumo, ridotta a merce dell’usa e getta. Ma forse proprio dalla crisi etica emerge con forza un bisogno di ritornare all’etica.
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L’ASSOCIAZIONE DEI PAPABOYS ESPRIME SOLIDARIETA’ AL RAGAZZO GAY AGGREDITO A ROMA
ROMA – I Papaboys manifestano piena solidarietà al ragazzo che è stato aggredito a Roma con una breve dichiarazione del responsabile nazionale Daniele Venturi. In un messaggio inviato al responsabile romano dell’Arci Gay Fabrizio Marrazzo, il Presidente dei Papaboys ha dichiarato: “Caro Fabrizio, vorrei esprimerti totale solidarietà personale per l’increscioso episodio accaduto che conferma, purtroppo, tutte le inciviltà e le brutalità che i giovani, tutti i giovani, sono costretti quotidianamente a subire, frutto di una mancata “educazione generale”, che in questo paese ormai la parte che conta (destra, centro e sinistra) ha ampiamente contribuito a sgretolare.
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ANCORA SALDO IL SECONDO POSTO IN CLASSIFICA PER I PAPABOYS NEL CAMPIONATO D’ELITE.
CAMPIONATO D’ELITE – Superata indenne con uno 0 a 0 al termine di un match molto combattutto, anche la nuova giornata (la decima) del Campionato d’Elite da parte del ‘Papaboys Roma Fc.’ del presidente Mario Brozzi e di mister Fernando Carsetti. Il ‘derby’ con il Borgorosso era un match molto atteso da entrambe le squadre che si sono affrontate a viso aperto con continui rivesciamenti di fronte; ad inaugurare la partita il momento della preghiera con entrambe le squadre al centro del campo e poi il fischio di inizio. Nel primo tempo meglio i Papaboys che hanno saputo pressare e ripartire veloci in contropiede anche se la migliore occasione è il rigore capitato al Borgorosso al 27′ del primo tempo, ma il ‘portinaio-presidente’ Daniele Venturi è riuscito a pararlo, lasciando il risultato a reti inviolate. Nella ripresa più aggressivo e presente il Borgorosso e da segnalare l’espulsione di Mister Carsetti. La partita si conclude con il Borgorosso in avanti che non trova pero’ il gol e lo zero a zero alla fine è equilibrato. Per il ‘Papaboys Roma Fc’ la conferma del secondo posto in classifica e già lo sguardo è al prossimo match di martedì contro il Barcellona.
CAMPIONATO D’ELITE 2009-2010
RISULTATI 10a GIORNATA
Golder – R.Monteverde 0-3
PapaBoys Roma – Borgorosso 0-0
S.Maradona – Barcellona 1-1
Villalba – Gunners 1-2
Riposa: Lazio 2009
CLASSIFICA GENERALE
22 Link Services Gunners (10)
18 Papa Boys Roma (10)
17 Borgorosso (10)
16 Villalba * (10)
16 Real Monteverde 2002 (10)
11 Santa Maradona F.L. (10)
8 ss Lazio 2009 (9)
3 Golder Associates (9)
1 Barcellona (2)
* 1 punto di penalizzazione
Tra parentesi le gare giocate
VENTURI voto 7
Ritorno in campo dal primo minuto per lui, dà sicurezza a tutto il reparto difensivo con i suoi continui richiami. Se la squadra non subisce gol è sopratutto merito della sua esperienza tra i pali, strepitoso nel finale di primo tempo quando neutralizza un penalty assegnato al Borgorosso… E pensare che glielo aveva dichiarato, scusandosi anticipatamente col suo amico Cesaretti per avergli recato questo dispiacere dagli undici metri PARA-RIGORI
FLOTTA voto 5,5
Recuperato in extremis, a inizio gara dà l’impressione di essere un po’ distratto e con la testa altrove. Emblematico un suo pasticcio che rischia di regalare un gol agli avversari nemmeno fosse già arrivato il natale. Si rifà nel secondo tempo con chiusure provvidenziali, se gli avversari faticano ad arrivare al tiro è anche farina del suo sacco STRALUNATO
YURI voto 6,5
Nel reparto difensivo è quello che spicca di più, soffre pochissimo gli avanti avversari e si concede spesso a scorribande sulla fascia destra creando pericoli al Borgorosso. Poco aiutato dai compagni di fascia è spesso costretto a fare sia il terzino che l’ala. Il giovane ucraino ormai è diventato molto più di una buona promessa SICUREZZA
ROMAN voto 6
Senza infamia e senza lode la prova del giovanissimo terzino sinistro dell’est, tiene bene la posizione durante tutto l’arco del match, si propone raramente in attacco badando sempre al sodo e alla copertura della sua zona di competenza. Ha il pregio di lottare su tutti i palloni. Soffre un po’ nella ripresa quando la squadra rimane in dieci TIGNOSO
MOAVERO voto 6
Non è un fulmine di guerra ma compensa questa mancanza con recuperi importanti, guida la squadra in inferiorità numerica con un carisma da grande capitano riportando la calma in una partita che rischiava di incattivirsi. Se non ci fosse stato l’episodio del rigore il voto sarebbe stato più alto. LEADER
SPORTOLETTI voto 6+
Gioca un pò a corrente alternata, cercando, quasi con esasperazione a volte, la giocata di prima e i cambi di gioco, anche se a volte si trova fuori dal gioco palesando la sua non perfetta condizione atletica. Nel complesso svolge con ordine sia la fase offensiva che quella difensiva, nel primo tempo sfiora il gol con una splendida conclusione da fuori area, missile di controbalzo che finisce di poco a lato a portiere battuto ORDINATO
LAMINE voto 6,5
Esordio per il 17enne del Senegal nuovo acquisto dei Papaboys, sistemato a centrocampo da mister Carsetti vista l’emergenza; fisicamente ricorda un pò il malese Sissoko che gioca nella Juve, la testa, però, è piu simile a quella di Muntari dell’ Inter ( vedi espulsione nel finale ) Grande fisico il suo quasi un metro e 90 di muscoli, crea una diga in mezzo al campo calamitando tutti i palloni che passano dalle sue parti, peccato per l’esplulsione nel finale, somma di due cartelligini gialli di cui il secondo è si sacrosanto, ma il primo è pura ‘follia’ arbitrale. Da migliorare sotto il profilo tecnico-caratteriale ha mezzi fisici da futuro campione DIGA
MAMADOU SECK voto 7
Prende le veci dell’infortunato Egis sistemandosi nel ruolo di regista arretrato davanti la difesa, con compiti molto difensivi vista la delicatezza della partita, offre una prova molto convincente senza sbagliare mai un pallone, ha in mano le chiavi del centrocampo che non soffre grazie sopratutto alle sue chiusure puntuali, anche di testa sono tutte le sue, dalla sua parte c’è divieto di transito, nel finale rischia il cartellino con un’entrata da calcio inglese: palla o gamba, per fortuna colpisce la sfera con un tackle da applausi.Il fisico ce l’ha, và raffinata un pò la tecnica, può diventare un grande centrocampista MR MUSCOLO
VASYL voto 5
Sbaglia la partita lo Sheva dei ragazzi del Papa, quest’oggi non ne indovina una, sempre avulso dalla manovra, sembra quasi svogliato, mai uno spunto pericoloso. Una gara senza acuti la sua dalla sua parte non si sfonda mai e la difesa del Borgorosso può dormire sogni tranquilli. Sostituito dal Bomber nel finale ECTOPLASMA
FERRANTE voto 6
Ci si aspettava sicuramante di più dal talentino capriccioso dei Papaboys, che riesce ad andare alla conclusione soltanto una volta nell’arco dei 70 minuti, un pò pochino per un giocatore come lui. Soffre l’asfissiante marcatura dei difensori dl Borgorosso che lo conoscono e lo temono, per questo c’è una sorta di gabbia su di lui. E’ bravo a venirsi a prendere il pallone a centrocampo per cercare di eludere la marcatura avversaria INGABBIATO
IACOBITTI voto 6
Si impegna molto come al solito l’italo-giapponese, ultimo arrivo del mercato invernale, presidia la fascia sinistra dell’attacco pressando come un forzennato per tutta la gara.
Da apprezzare un paio di spunti in cui dimostra di avere una super velocità e dribbling secco, il suo idolo non a caso si chiama Cristiano Ronaldo,lui tenta di emularlo ma con risultati non ancora sufficienti. Sua la più nitida occasione della partita, lanciato con il contagiri, anticipa il portiere scavalcandolo con la punta, pallone che sembra entrare ma prende uno strano effetto e si ferma quasi sulla linea di fondo, Walter ci si fionda impattandola, ma la sfera finisce purtroppo sul legno FUNAMBOLO
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CAMPIONATO D’ELITE – PASSA IL REAL MONTEVERDE PER 2 A 1 ED I PAPABOYS DIVENTANO TERZI.
CALCIO – Perde la vetta della classifica la squadra del ‘Papaboys Roma F.c.’ di mister Fernando Carsetti e del Presidente Mario Brozzi al termine di una gara molto sofferta contro il Real Monteverde, squadra che si è mostrata più compatta sul terreno di gioco ed ha infilato per due volte la difesa dei giovani del Papa. Arbitro d’eccezione per il match, preparato calcisticamente, brillante e simpatico, l’attore Ennio Drovandi che ha partecipato – e ci teniamo a sottolinearlo – insieme a tutte la squadra del Real Monteverde – alla preghiera iniziale che tutta la squadra dei Papaboys recita prima di ogni match. Un modo per tutti ‘di vincere’, sin dall’inizio. Anche per questo motivo la sconfitta è archiviata e si pensa già al prossimo match di campionato nella squadra di mister Carsetti. Il primo tempo in sofferenza piena per i giovani del Papa che non riescono a proporre il loro gioco principalmente basato sul contropiede e subiscono la spumeggiante manovra del Real Monteverde, che insacca e ‘spaventa’ il centrocampo dei Papaboys. Nella ripresa è costretto ad uscire per infortunio Costanzi che si sfracella un braccio e vola al pronto soccorso in terapia intensiva! A metà campo è anarchia assoluta ed i Papaboys non ritrovano più il bandolo della matassa. Raddoppio del Real su svarione difensivo di Moretti e poi non basta un fulminante gol i Ferrante per rimettere in sesto la gara. Comunque fino al termine i Papaboys hanno provato a pareggiare i conti. Alla fine finisce 2 a 1 per il Monteverde e la squadra finisce al terzo posto in graduatoria.
Francesco Gabriele 6
Incolpevole sulle due reti subite, il n.1 dei Papaboys si disimpegna in alcune occasioni in modo coerente, con uscite al limite dell’area che risolvono altre gravi situazioni. Una gara strana, soprattutto del reparto difensivo, non impedisce però al Real Moneverde di insaccare per due volte. Troppe, per la miglior difesa dl campionato. INNORMALITO
Marco Ercole 6+
Ordinaria amministrazione per il terzino maremmano; niente da ‘accusargli’ per quello che riguarda le reti subite, ma si poteva proporre più in avanti. Preciso nei disimpegni, gioca una gara sufficiente. ORDINARIO AMMINISTRATORE
Yuri Paholok 6+
Dopo la bella prova della gara precedente si aspettava una ulteriore conferma, ma la spinta offensiva dei giovani del Papa in questo match è stata un po’ inferiore alle possibilità. Se non spinge molto sulla fascia, dall’altra prospettiva di gioco, recupera una buona quantità di palloni, togliendoli dai piedi degli avversari. Ma deve smettere di fumare e recuperare fiato per correre. SPOLMONABILE
Andrea Costanzi 6
E’ rimasto in campo fino a quando una brutta ‘caduta’ gli ha procurato un grave infortunio al braccio sinistro. Generoso e combattente fino a quando è rimasto in campo, unico a mantenere in vita il centrocampo. GUERRIERO FERITO
Marco Flotta 5
Sceso in campo in tempo di record, e rientrato dopo un lungo viaggio…. questa sera ‘lo stangone’ difensivo dei Papaboys ha accusato il malessere generale della difesa. Messo sotto pressione in più di una occasione dagli avversari, non aveva in tiro la … molla di scatto. E si è fatto superare in velocità in troppe occasioni. RITARDATARIO PRECISO
Simone Moretti 5
Buio pesto… per l’altro centrale dei Papaboys, che aveva onorato la maglia n.6 nelle ultime gare. Ma è solo una partita. Comunque impreciso in rifinitura offre un paio di svarioni eccessivi che procurano il raddoppio al Real Monteverde. Ci vuole più attenzione, e soprattutto più allenamento. ASSENTE GIUSTIFICATO
Moreno Sportoletti 6-
Limite della sufficienza poiché al rientro dall’inizio, ma in alcune occasioni non garantisce la fluidità del centrocampo. Certo che rimpiazzare ‘Andrea il rumeno’ in questo team non è cosa facile. In fase di contenimento invece, Moreno è stato più costante coprendo finchè ha potuto le numerose incursioni degli avversari. INTRAPPOLATO AL CENTRO
Vasil 6
Non riesce a ‘spingere’ sulla fascia come saprebbe, ma è sempre presente in ogni azione di proposta di gioco. Nella ripresa prova a tornare metri indietro per recuperare palloni giocabili che non arrivano e questo movimento penalizza la spinta offensiva del team. DENUCLEARIZZATO
Roman 6-
Limite della sufficienza per l’impegno e la grinta, ma questa sera il ‘lavoro’ del giovanissimo calciatore dei giovani del Papa non ha brillato in sostanza ed efficacia. Anche se la grinta e la voglia di lottare non gli mancano, è stato ben controllato dal reparto difensivo degli avversari. INTRAPPOLATO SULLA FASCIA
Egis Martinelli 5,5
Si aspettava molto di più per il capitano brasiliano dei Papaboys, ma ormai siamo abituati a ‘grandi partite’ e ‘misere prestazioni’. Contro il Monteverde non ha fatto la differenza limitandosi ad impostare alcune offensive e difendendo appena dagli attacchi degli avversari. CLASSICO BRASILIANO
Alessio Ferrante 6
In più di una occasione ha provato a spostarsi sulla fascia per recuperare ‘palle giocabili’, ma la mole di possibilità che sempre capitano ad Alessio questa sera non si è vista. Puntuale in una serpentina in occasione del gol realizzato che gli fa salire il voto di un punto. STROTTOLATO
Diego Arteca 5
Rileva ‘Gattucostanzi’ e si posiziona al centro del campo, ma completamente fuori ruolo. Insegue senza toccare tutti i palloni che gravitano a centrocampo, ma non riesce ad entrare in partita in modo costante. C’è la volonta, di sicuro, ma ci vorrebbe anche la continuità. Soprattutto nella preparazione. SPOSIZIONATO
Mister Fernando Carsetti 6-
Il mister è entrato in campo non convinto per primo in questa gara, ed infatti i suoi stimoli (che arrivano con una solida presenza costante e forti ‘urlate’ ai suoi preferiti…) in questo match sono mancati. Poteva mischiare le carte in occasione dell’uscita di Costanzi, ma ha preferito lasciare la squadra come messa in campo all’inizio. DECONCENTRATO
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DESIDERIO, CONOSCENZA E AMORE. MI STO CERCANDO, MA NON MI TROVO… SCUSATE PER LO SFOGO….
RIFLESSIONE – Mi sto cercando, ma non mi trovo. Sbaglio ogni giorno eppure non faccio nulla per evitare di sbagliare, continuo a ripetere gli stessi errori. Scusi per lo sfogo, scusi per le mie paranoie e grazie infinite. Proseguo il tentativo di inoltrarmi nel cuore del giovane d’oggi, tra contesto nichilista e desiderio di senso, desiderio insito nella struttura dell’io, desiderio che spezza le catene del nulla. Utilizzo il testo di un componimento scolastico, uno dei tanti testi della sterminata, sconosciuta e meravigliosa letteratura giovanile. “Ho il terrore di crescere, di cambiare, di invecchiare. La mia morte non mi fa paura, anzi a volte vorrei correre verso di lei, per vedere cosa ci sarà e scappare dal dolore che si insidierà piano piano nella mia vita. Spero davvero che stia nascendo una nuova F., perché quella che sono ora non l’accetto più… non accetto più la continua insoddisfazione per la mia vita e per chi mi circonda. Quello che più mi manca e sento il bisogno di avere per vivere serenamente, con la speranza e la fiducia che dopo la fine ci sarà l’eternità, è la fede che in fondo non ho. Vorrei che Dio mi desse un cenno, un segno, perché credo che solo così potrò avere fede. Invece niente. Dove è Dio??? Non lo sento, né vicino a me, né dentro me. Oggi a messa mi sentivo una bugiarda, un’ipocrita, a recitar preghiere e rispondere durante l’offertorio a cose che non comprendo, a cose di cui in realtà non colgo una verità. Guardavo i bambini, completamente distratti e distanti dalla messa, facevano altro e mi chiedevo il perché fossimo lì tutti a pregare qualcosa che non sentiamo. La vita deve essere bellissima se si ha fede, se si crede in qualcosa, invece la mia è piena di paure, di ansie ed è vuota spiritualmente.
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LA LUCE DELLA FEDE DEI GIOVANI ACCENDE DI GIOIA ROMA! ECCO I VIDEO DELL’ADUNANZA 2009
ROMA – La terza edizione al Circo Massimo dell’Adunanza Eucaristica Nazionale è stata soprattutto una conferma della voglia dei giovani di accendere la città! Una Roma che troppe volte si dimentica di essere cristiana! Una Roma che troppe volte si dimentica di essere ‘eterna’ non per il Colosseo, o per la terza linea della metro! Sono stati i giovani di tante associazioni, ma soprattutto della CHIESA TUTTA, ad accendere la notte romana, calda ed afosa, ma profonda ed insolita: i giovani che chiedono al Signore della pace, pace per i propri fratelli, che chiedono al Signore dell’amore, amore per tutti gli uomini e le donne del mondo, giovani ( e non solo) che si mettono in ginocchio di fronte al Re dei Re per riconoscerlo sempre più e meglio negli occhi e nei cuori degli altri. L’ADUNANZA EUCARISTICA NAZIONALE è ormai una realtà che la città di Roma non può ignorare, momento nel quale si incontra chi ha voglia di Gesù, chi a Lui solo si affida!
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LA CHIESA STA ‘PULENDO LA SPORCIZIA’ CON LA DETERMINAZIONE DI BENEDETTO XVI! E LA SOCIETA’?
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