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LA MORTE, L’INDIFFERENZA, LA FEDE. “LA ZONA GRIGIA”

RIFLESSIONE – Un uomo per la strada vede una ragazzina che trema, ha solo un vestito leggero, niente da mangiare. Si arrabbia con Dio: «Perché lo permetti? Perché non fai qualcosa?». Dio tace. Fatti di cronaca come quello del bimbo morto a Bologna mi inducono alla stessa reazione. Sono i fatti che appartengono alla zona grigia dell’esistenza, che fanno dubitare della bontà della creazione e del creatore. Creatore forse, ma Padre? Di fronte a questa zona d’ombra però si apre per me lo spazio della compassione, del dolore di fronte al dolore altrui: è mio o no? Quando vedo una mendicante che trema in ginocchio al centro del marciapiede, quel dolore mi interpella.

Posso reagire come Ivan Karamazov che, nella sofferenza degli innocenti, scorge un segno dell’assenza di Dio e se ne serve per la sua ribellione contro il redentore. In fondo però la compassione di Ivan verso il dolore innocente è la scusa, la teoria progettata da un cuore incapace di amare con i fatti. Egli ama quel dolore non per alleviarne la sofferenza, ma per sé stesso. Senza quel dolore assurdo, non potrebbe starsene chiuso a casa nel suo cinismo con tanto di certificato medico. Egli ama il dolore altrui, per mettere a tacere la sua coscienza e Dio ed ergersi a giudice. Il mondo è male: cosa posso mai fare io? Posso non reagire. Facendo finta di non vedere o non vedendo proprio, se non un ostacolo da superare: l’ennesimo mendicante a intralciare la mia strada di uomo fortunato. Perché qualcuno non risolve? Non pago forse le tasse? Un liceale al quale era stato proposto di donare il sangue ha risposto: “Quanto mi pagate?”. La logica del dono è fuori moda: cosa c’entro io con il dolore altrui? Oppure posso fare come Rilke che s’imbatte in una donna che chiede l’elemosina. L’amico che lo accompagna le dà uno spicciolo, il poeta tira dritto, ma più avanti compra una rosa e di ritorno solleva la donna e gliela regala: va oltre il bisogno materiale, coglie la persona nella sua interezza e agisce “personalmente” restituendo dignità alla donna, che almeno quel giorno smise di mendicare. Quando la zona grigia mi aggredisce, trovo in me questi personaggi.

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COSÌ MEDICI E FILOSOFI MANTENGONO IN VITA L’EUGENETICA

CRONACA – Cacciata (in apparenza) dalla porta, l’eugenetica rientra dalla finestra. E con che forza! Nell’ultimo numero del Journal of Medicine and Phylosophy, si spiega un fatto nuovo: alcuni filosofi ormai reputano obbligatorio “migliorare” la specie umana tramite le nuove tecnologie, anche obbligando i riottosi. Gli autori dell’articolo mettono in questione quest’obbligo, ma quello che è chiaro è che l’eugenetica è tornata. Uno studio di qualche anno fa (JAMA, novembre 2000) mostrava la percentuale di medici europei che pensa che la morte sia preferibile ad avere un handicap. I valori sono davvero alti: se si parla di vivere con handicap mentale grave, i medici che pensano che sia meglio vivere piuttosto che morire va dall’ 1% (Olanda) al 26% (Italia); mentre quelli che pensano che piuttosto che morire, sia meglio vivere anche con un handicap fisico grave va dall’8% (Olanda) al 63% (Ungheria).

Questo dato è inquietante, perché mostra come tra gli stessi medici, che dovrebbero mettere il curare come primo fine del loro lavoro (tranne quando la cura sia dichiaratamente inutile), c’è un senso di inutilità nel curare chi ha una disabilità grave, tanto che percentuali altissime di loro pensano che è meglio per il paziente con disabilità grave morire. Oltretutto, questo valore dato alla vita umana era direttamente in relazione con la tendenza che i medici stessi hanno a sospendere le cure in caso di prognosi grave. Questi dati mostrano una paura verso la disabilità in sé e verso il limite che acquisterebbe la propria vita se perdesse certe caratteristiche, e ci riportano alla recente indagine Censis che mostra (dicembre 2010) che i nostri contemporanei hanno perso un dato importante della loro umanità: il “desiderio”. Per il Censis, appagati i traguardi che ci si prefiggeva in passato (dalla casa di proprietà alla possibilità di andare in vacanza o possedere beni) ci si confronta oggi con la frenetica rincorsa a oggetti «in realtà mai desiderati». Ma il desiderio non cala quando sparisce la materia da desiderare, ma quando crolla miseramente l’io umano, che ha come caratteristica intrinseca proprio una salutare insoddisfazione perché, come scriveva Montale, “tutte le immagini portano scritto: Più in là”.

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LETTERA/ PERCHÉ NEL RICCO NORDEST I TETTI SI SONO RIEMPITI DI STUDENTI E OPERAI?

CRONACA – Due città, due luoghi-simbolo laici, due religiosi a Nordest. Padova e Venezia, il Palazzo della Ragione e le torri industriali di Porto Marghera, la basilica del Santo e quella di San Marco. Diventati la clamorosa vetrina di una doppia protesta che sceglie di salire il più in alto possibile per farsi vedere da una platea di mass media patologicamente ripiegati sul niente della politica, sul chiacchiericcio del gossip, su temi di cartapesta così abissalmente lontani dalla vita di tutti i giorni: dai suoi problemi, dalle sue domande, dai suoi drammi. E per cercare, soprattutto, di farsi vedere dal Paese. Di spiegarsi. Di ottenere non aiuti, sussidi, finanziamenti: semplicemente risposte.

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CIAO GIUSEPPE! AMICO DI TUTTI, PROFESSIONISTA UMILE CRESCIUTO ALL’OMBRA DI MARIA E GESU’

ROMA – Una disponibilità umana ed una umiltà incredibile che trascendono il senso del lavoro e percorrono quei sentieri dove si incontra prima l’uomo e dopo il professionista preparato ed informato su ogni mezzo millimetro di società e vita ecclesiale: questo era Giuseppe De Carli, direttore di Rai Vaticano che da oggi ci mancherà, personalmente e come Associazione Nazionale dei Papaboys. Originario di Lodi negli anni’90 era stato corrispondente del Tg1, assumendo poi, dopo il Grande Giubileo del 2000, la direzione della struttura che raccolse l’eredità di Rai Giubileo, “Rai Vaticano”. E’ stato a lungo commentatore dei fatti religiosi per il quotidiano romano “Il Tempo” e di recente ha scritto un libro-intervista al segretario di Stato Tarcisio Bertone sul terzo segreto di Fatima, oltre ad aver ‘inventato’ con altri colleghi la straordinaria esperienza della lettura ininterrotta della Bibbia all’interno della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.

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IL BIANCO NATALE DEI REGALI E QUELLO ROSSO SANGUE DEI MARTIRI. UNA RIFLESSIONE PER CAPIRE UN SENSO..

QUALE NATALE? – La gioia non può essere piena, sapendo che il Natale è “in rosso” per tanti nostri fratelli. Ai nostri ragazzi e alla nostra gente va detto, che sappiano vivere il Natale con sobrietà e solidarietà, per ragioni di giustizia. – Mentre nel nostro Nord si parla di Natale “in bianco”, di “White Christmas”, approvato anche da autorità che contano, dove i sacrificati sono i soliti immigrati da allontanare, da mettere al margine per la sicurezza dei cittadini. Mentre la Chiesa, nel nome del Papa, chiede a Stati e organismi internazionali di rispettare i loro diritti, di favorire istruzione, lavoro e integrazione per i bambini immigrati e interviene concretamente in loro aiuto negli oratori, nelle varie Caritas, nei gruppi di volontariato. Mentre accade tutto questo, nel mondo il Natale si colora di “rosso”. Non quello dei vari Babbi Natale, che ornano i mercati del consumismo, delle “stelle rosse”, vendute anche a scopo benefico, ma quello del martirio anonimo, nascosto, dimenticato, confinato tra le notizie di poco conto, di tanti nostri fratelli cristiani, che subiscono violenza per la loro Fede e di altri, appartenenti ad altre religioni, che la miseria e la fame “falcidiano” ogni giorno.

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CAMPANIA – TORNANO I DIALOGHI CON LA CITTA’ DEL CARDINALE SEPE. PRIMA TAPPA L’UNIVERSITA’

NAPOLI – Tornano i “dialoghi con la città” della diocesi di Napoli. Per la prima volta l’appuntamento voluto dal Cardinale Crecsenzio Sepe sarà itinerante: prima tappa l’università federiciana di monte Sant’Angelo. Durante l’incontro l’arcivescovo ha affrontato il tema della legalità e della voglia di riscatto di una città come Napoli ogni giorno agli onori della cronaca per fatti di violenza e criminalità. Al tavolo per dibattere dell’argomento c’erano il rettore dell’ateneo partenopeo Guido Trombetti, il drettore del quotidiano Il Mattino Virman Cusenza, il presidente di Cassazione Vincenzo carbone e il vicario episcopale per le comunicazioni Don Gennaro Matino. Gli incontri del cardinale Sepe con la città si ripeteranno per altri tre mercoledì, prossimo appuntamento alla fabbrica Ansaldo, poi toccherà ad un centro commerciale e in fine all’ospedale Cardarelli di Napoli.

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LA SQUADRA DEI PAPABOYS ROMA RIAPRE IL CAMPIONATO D’ELITE. VITTORIA PER 3 A 1 SU LINK SERVICE GUNNER

PAPABOYS ROMA FC – Per la verità la partita contro i primi della classe disputata ieri sera al Campo Tobia dei Vigili Urbani era stata preparata in settimana con la massima cura da parte di mister Carsetti, ma un vittoria giunge comunque inaspettata ed è un buon movente per riaprire il Campionato d’Elite 2009/2010. In questa sesta giornata di torneo, vince anche il Borgorosso F.c. che ‘stoppa’ il Santa Maradona per 2 a 0 e le sqaudre sono tutte nuovamente vicine al vertice, rinchiuse da una manciata di punti. Tutti presenti al Campo Tobia i giovani del ‘Papaboys Roma Fc’, accompagnati dal presidente Mario Brozzi che anche ieri sera ha trascorso una ‘notte magica’. Queste le sue dichiarazioni a fine match: “Voglio lodare l’entusiasmo e la grande prova di orgoglio e determinazione impressa dai ragazzi nella gara di ieri sera. E’ apparso evidente tutto quanto di bello, sano e pulito lo Sport può consegnare a tutti Noi. La cosa più bella per me sono stati i volti felici di quei Ragazzi che hanno sofferto sul campo e vinto e alla fine pregato il Signore sul campo, al termine della partita. In questo momento in cui molti ritengo troppi si interrogano sul Cristo sulla Croce avanti e sopra le teste dei nostri figli, beh credo questa sia una pagina di vita emblematica quanto una delle tante risposte che si possono dare. Non era la Roma di Totti ieri sera a fare tutto ciò, purtroppo aggiungo, perchè solo ciò che è noto oggi è vero, per loro, non certo per Noi. Grazie Ragazzi, non riusciremo forse a cambiare il mondo medioevale attuale, ma una luce rinascimentale su quel piccolo campo di calcio ieri sera si è vista in tutta la sua luminosità. Vi abbraccio tutti orgogliosamente”. Presidente soddisfatto quindi, ed anche l’allenatore Fernando Carsetti è iero dei suoi: ‘C’è stata grande tensione agonistica questa sera, ma i ragazzi hanno ben risposto alle indicazioni’. Per la verità, la squadra scesa in campo era rimaneggiata, fuori il senegalese Mamadou per squalifica (altri due turni da scontare), sempre assenti i molti infortunati, ed al debutto stagionale ‘il portinaio’ Daniele Venturi (malattia per il titolare Francesco Gabriele). La gara inizia con i Papaboys in avanti, che sono pero’ fermati da un improvviso gol ‘non gol’ degli avversari dovuto ad una ‘svista’ ‘nonvista’ dell’estremo dei Papaboys. Il pareggio dei giovani del Papa è firmato nel primo tempo da Vasyl (neo acquisto ucraino)che si invola sulla fascia dopo lancio millimetrico del capitano Egis Martinelli ed insacca. Prima del raddoppio dei Papaboys (su rigore procurato da Ferrante e trasformato da Martinelli), un palo colpito dai Gunners per arricchire la cronaca. Il primo tempo finisce con i Papaboys in vantaggio per 2 a 1 e con un bel gioco dimostrato. La ripresa inizia con più sofferenza nel reparto arretrato, sempre però saldamente guidato dal ‘neo centrale difensivo’ Simone Moretti (ultima invenzione Carsettiana in ordine cronologico ndr). Il gol del 3 a 1 che chiude definitivamente la gara è realizzato in contropiede da Ferrante, che fugge alla difesa avversaria ed insacca. Sempre per la cronaca, da segnalare sul 2 a 1 un ulteriore palo ‘accompagnato’ per i Gunners. Soddisfazione e preghiera finale di ringraziamento per i giovani del Papa e mente concentrata per la prossima gara contro il Santa Maradona.

VENTURI voto: 6
Esordio stagionale per l’esperto portiere dei Papaboys, non ci poteva essere inizio peggiore per lui; tiro della disperazione da parte dell’ avanti avversario, che più che una conclusione sembrava aver tirato uno “straccio bagnato”; Venturi si addormenta distratto forse da un faro di illuminazione, forse da una visione celestiale, fatto sta che la palla si insacca ed è 1-0! Si riscatta parzialmente più avanti sventando in corner un velenoso colpo di testa, completa l’opera nel finale miracolando con la complicità di un “santo” palo, quando il pareggio degli avversari sembrava ormai cosa fatta MIRACOLATO

PAKHOLOK voto: 6.5
Confermato più che mai nel ruolo di terzino destro il giovane Yuri offre una par tita di grande sostanza confermando di essere diventato un affidabile difensore di fascia, regala anche qualche sgroppata mettendo in difficoltà la difesa dei G unners, spesso incitato, talvolta richiamato all’ordine ormai è diventato “croce e delizia” di mister Carsetti SICUREZZA

LUZI voto: 7
Ottima prestazione di Diego Luzi oggi terzino sinistro a conferma che su di lui ci si può sempre contare in qualsiasi ruolo della difesa, non sbaglia nulla concentratissimo per tutti i settanta minuti di gioco in partite dure come queste è fondamentale la sua esperienza da leader ECLETTICO

FLOTTA voto: 6.5
Primo tempo perfetto da 7.5 in pagella, seconda frazione di gara un pò sottotono con qualche distrazione da 5.5; la media corrisponde al suo voto. Inizio da gigante le prende tutte, soffre l’arrembaggio dei Gunners nella ripresa ma alla fine se la difesa regge e non subisce gol è anche merito suo. BALUARDO

MORETTI voto: 7+
Da ieri sera può dire davvero di aver giocato in tutti i ruoli del campo in sole cinque partite; l’ormai “ex bomber” Moretti oggi viene sistemato al fianco sinistro dell’inamovibile Flotta al centro della difesa dei ragazzi del Papa offrendo una prova molto positiva, fà valere il fisico, lotta e contrasta con il suo pr eciso sinistro fà ripartire la manovra con ordine da buon regista difensivo; chiamatelo il Sinisa Mihajlovic dei Papaboys SCOPERTA

OPIPARI voto: 7+
Ormai ci si aspettava il salto di qualità da parte dell’ottimo Andrea, arriva proprio oggi contro la capolista del campionato; partita stellare la sua, non sbag lia nulla lotta, lancia, contrasta e riparte da centrocampista completo sfiora il primo gol ufficiale su tiro da fuori prima e su calcio piazzato con annesso mi racolo del portiere avversario poi. Il 16 sulle spalle come quello che porta il suo idolo Daniele De Rossi lo carica do tanto borbottare a trovato il suo numero fortunato NUMEROLOGO

REGES voto: 7.5
Partita stratosferica da parte del talento brasiliano che quando è in stato di g razia come ieri sera conduce sempre la propria squadra al successo, il lancio con cui mette in porta il proprio compagno di squadra in occasione del gol del par i è “roba da palati fini” sigla la rete del sorpasso su penalty incrementando il proprio score personale. Nel secondo tempo arretra di una decina di metri supportando la difesa e andando a recuperare palloni da vero capitano LEADER

COSTANZI voto: 7-
La sosta gli ha senza dubbio giovato, Andrea ha ricaricato le batterie dopo le u ltime due prestazioni un pò sottotono è ritornato il “Gattuso” di un tempo. Corre su tutti i palloni pressa tutti per 70 minuti, polmoni di acciaio per lui non è un caso che sia diventato un pupillo di mister Carsetti che non lo toglie mai… nel finale di gara un entrata da “macellaio” lo frena al limite dell’area negandogli la gioia del gol; sarebbe stato l’apoteosi GLADIATORE

D’ELIA voto: 6.5
Esordio stagionale per lui il mister lo sistema a sinistra nel tridente fà l’attacante di raccordo con compiti spesso difensivi, prezioso per la sua abnegazione corre moltissimo, forse anche troppo nel finale di gara esce per crampi UTILE

FERRANTE voto: 7.5
Torna in campo nel big match con l’onere di sostituire lo squalificato bomber Mamadou. La pesante eredità non gli pesa affatto è decisivo in quanto si procure il rigore che riporta in vantaggio la squadra e chiude i giochi con la rete del 3 -1, le sue progressioni fanno impazzire la difesa avversaria che non lo prende m ai se non riccorrendo al fallo. Sciupone nel primo tempo spreca due buone occasioni sotto porta, segna il gol più difficile sbagliando quelli piu facili; ciò gli vale il soprannome di “mirketto” come il Vucinic della Roma ALIENO

KHUDZEI voto: 7+
Non è brasiliano però, che gol che fà.. il fenomeno eccolo quà qui c’è SHEVA cantavamo una volta i tifosi milanisti, il coro potrebbe essere tranquillamente rit occato inserendoci il nome di Vasyl l’ultima novità in casa Papaboys, ennesimo a cquisto dell’ europa dell’est precisamente dall’Ucraina che con le sue acceleraz ioni a tratti ha ricordato il connazionale Shevchenko. Impressionante la sua accelerazione che gli consente di siglare la rete del vantaggio. Ennesima freccia da aggiungere alla faretra di mister Carsetti IMPRENDIBILE

CARSETTI voto: 7.5
Il mister c’è. E si vede. Ormai da tre turni non ci aveva abituato a quelle mosse da geniaccio che fanno vincere il match. Nessuna bocciatura in difesa (dove è iniziato il ballottaggio Flotta / Moavero per il ruolo di secondo centrale) ma l’inserimento improvviso di bomber Moretti nel mezzo dell’area con uno strepitoso risultato. E poi avanti, sia a centrocampo che in attacco perfetti i meccanismi. Girare la palla…. per far girare anche quelle degli avversari… Che cosa starà tramando contro il Santa Maradona? Questo Venerdì convocato in Sede Nazionale per un Rosario di riparazione. CARSETTIANESIMO RITROVATO

 

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CONTRO LA LAZIO NUOVO PAREGGIO PER 2 A 2 DEI ‘PAPABOYS ROMA’ NEL CAMPIONATO D’ELITE

notizia

ROMA – Ci si aspettava di più, inutile nasconderlo, dalla formazione dei Papaboys Roma nella quinta giornata di Campionato d’Elite 2009/2010, soprattutto dopo che i ‘giovani del Papa’ erano andati in vantaggio per 2 a 0 , grazie ad una doppietta realizzata dal senegalese Mamhadou Seck, giocatore di talento, forse troppo ‘sciupato’ in un campionato di poca qualità generica – come quello che sta vivendo la formazione allenata da mister Carsetti – qualità mancante soprattutto nella poca ‘educazione generale’ delle squadre (non tutte grazie a Dio ndr) che si vanno ad incontrare di settimana in settimana. Il calcio lo sappiamo è un gioco da maschietti, ma se si usano bestemmie, ritardi, offese ed insulti allora manca la prerogativa principale. Sono in questo campionato anche per provare a dare l’esempio, ma non sempre, per gli stessi Papaboys, è facile ‘perdonare’. Ancora assenti importanti nelle file dei Papaboys e formazione inedita schierata sul rettangolo di gioco dall’allenatore. Il primo tempo si è chiuso appunto con il vantaggio di 2 a 0, con gol entrambi realizzati da Seck, uno su azione personale ed un altro su calcio di rigore. Poco o niente dall’altra squadra che la butta sulla rissa e sulle offese. Non può andare bene. Poi la Lazio accorcia le distanze, e nel momento più importante della gara, prima il bravo Fischetti sbaglia con assoluta ingenuità un calcio di rigore che avrebbe chiuso il conto, e poi l’allenatore inspiegabilmente manda definitivamente all’aria la difesa togliendo Moavero (autore di un salvataggio strepitoso sulla riga di porta nel primo tempo) ed inserendo un terzino con conseguente ‘incasinamento’ della già debole e spaventata difesa. Non bastano purtroppo un paio di straordinari interventi di Gabriele (ancora il migliore in campo dei Papaboys) ed a pochi minuti dal termine giunge il pareggio della Lazio. La squadra del presidente Mario Brozzi – presente in splendida forma e straordinaria disponibilità al match – ha necessità di ritrovare la giusta concentrazione, recuperare gli infortunati, continuare ad allenarsi con costanza e tenacia e tornare soprattutto a vincere. Per la cronaca, ancora lasciato ‘fermo’ in tribuna il brasiliano Martinelli, infortunati Petrosemolo, Luzi, Leone, fuori convocazione Nanni, assente per ‘concerto’ Bomber Cicconcelli e sparito definitivamente Ferrante!

FRANCESCO GABRIELE 7
Incolpevole sui due gol subiti, esibisce – e ci abitua – ad alcuni spettacolari e concreti interventi che limitano il passivo dei ragazzi del Papa. ‘Straordinario’ è dir poco, in una parata a tu per tu con l’avversario. Per la prima volta con la fascia di capitano (dopo l’uscita di Moavero) inizia finalmente anche a farsi sentire determinato con i compagni. BUFFONIANO

MARCO ERCOLE 6-
Prova nella sufficienza per il terzino ‘maremmano’: contiene quando può gli avversari, e qualche volta prova anche ad affacciarsi in avanti, e sul termine del match si sacrifica nuovamente nel guidare ‘dal centro’ la difesa non riuscendo purtroppo a limitare i danni. Ci attendiamo di più. IN ATTESA

MARCO FLOTTA 5,5
La torre della difesa dei ‘giovani del Papa’ si fa sorprendere troppo in questa gara, e scavalcare eccessivamente dai lunghi lanci e dalle veloci serpentine del centrocampo della Lazio. Forse ‘accusa’ troppo gli avversari biancocelesti a causa delle maglie che portano (quelle della Lazio per la quale Marco tifa ndr). Quando può comunque prova a metterci una pezza. LAZIALE

LUCA MOAVERO 6+
Il capitano ‘regge’ la difesa fino a quando è in campo, ed al di la di qualche lieve tentennamento, nel corso del primo tempo salva la propria porta con un intervento quasi ‘cannavarese’ in scivolata. Inspiegabilmente messo in panchina nel momento in cui la difesa iniziava a traballare, merita la sufficienza, anche perché è uscito dal campo con la squadra in vantaggio per due a uno. QUASI CANNAVARESE

ANDREA COSTANZI 6                                                                                                                                                                                                Non sarà uno sfoggio di ‘calcio di velluto’, ma Andrea lotta sempre e su ogni pallone, anche se talvolta entra sull’avversario in maniera troppo determinata rischiando ammonizioni a valanga. Preciso nel ricoprire il ruolo quando gli avversari attaccano, prova qualche lancio in avanti: forse pochi e sicuramente ‘di punta’. Comunque gioca senza sbavature ed è sufficiente la sua prestazione. DA…VELLUTARE

ANDREA OPIPARI 5,5
La squadra aspetta sicuramente prestazioni più importanti da Andrea, detto: ‘il rumeno’! E’ dotato di un buon tocco di palla e senso della posizione che in questo match talvolta non emergono. Da questo centrocampista si deve esigere più continuità, specialmente in fase di proposizione offensiva per i compagni. MIGLIORABILE

DAMIANO NATALINI 5,5
A calcio sa giocare, forse manca un po’ di impegno ancora, e probabilmente dovrebbe allenarsi di più con i compagni. La gara è stata normale, ma qualche pallone di troppo lasciato agli avversari non gli fa raggiungere questa settimana la sufficienza. L’allenatore lo prova di partita in partita in ruoli simili, ma diversi; prima o poi troverà la giusta collocazione e garantirà copertura alla difesa, ed impostazione all’attacco. IN RICERCA

SIMONE MORETTI 6-
A corrente alternata: alcuni momenti di rara lucidità alternati a pura follia! Si impegna e prova a comprendere cosa chiede il mister, che questa sera lo adatta in una posizione del campo che troppe volte coincide con quella del compagno di squadra Mamadou. Manca un po’ di fiato, ormai è evidente. Ce la farà a riprendere la forma che gli manca per giocare bene davvero? ENIGMA

SECK MAMADOU 6
Un primo tempo importante per il ‘neretto’ dei Papaboys, con due gol all’attivo ed una prestazione esemplare. Dinamico, reattivo, veloce, imprendibile. Per i ragazzi della Lazio, impossibile fermarlo a calcio. Pianeti differenti. Bel gioco contro ‘mai visto’… Nella ripresa cade nel tranello degli avversari, specialmente nel finale, replicando all’eccessivo gioco falloso dopo aver subito un fallo pesante e tonnellate di insulti che sfiorano il razzismo.. Se avesse incassato in silenzio, rivolgendosi al suo capitano ed all’arbitro, anche quell’ultimo calcione a tempo ormai finito sarebbe stato da 8! Ma queste cose le comprendono solo i campioni veri… DIFFICILE

CLAUDIO DESIDERI 6+
Gara di umiltà esemplare: arrivano pochi palloni spendibile per il tiro, ed allora il centravanti dei Papaboys indietreggia un po’ di metri per recuperare la boccia. Quando serve – e non è poco – ritorna per saltare nella propria area, ed è il più lucido dei suoi in occasione di alcuni calci d’angolo degli avversari. Tornerà il tempo di gonfiare la rete altrui. TORNERA’

FISCHETTI EMANUELE 6-
Peccato per un calcio di rigore regalato al portiere avversario ed appoggiato con gentilezza e massima cortesia, rigore che avrebbe chiuso definitivamente i conti della partita, conquistato con una azione caparbia dallo stesso Emanuele: probabilmente sente il clima delle feste che si avvicina ed anticipa gentilezze e doni… Comunque, per il driblatore a modulo continuo dei Papaboys, anche un paio di giocate di gran classe e di prima, che confermano la qualità di base che c’è in questo giocatore. Ma non basta. UN TOCCO E VIA

FABIO MASSIMO MARRA s.v.
Gioca troppo poco per un voto, ma alterna un paio di interventi interessanti come lui sa fare, ad un paio di lisci (come sa fare nella stessa misura e come dovrebbe non fare più). Però alla quinta di campionato è arrivato anche il suo primo momento in campo. Ce ne saranno altri sicuramente.

YURI s.v.
Condizioni fisiche non perfette lo trattengono a scaldare per quasi tutta la gara la panchina. Quando entra in campo, sempre nel ruolo di terzino di fascia, svolge ordinaria amministrazione. Nessuna giocata esaltante – come potrebbe fare – ma neanche errori.

MISTER CARSETTI 5,5
In questa gara ha provato a mischiare un po’ le carte in tavola, spostando alcuni giocatori: arretrato ad esempio Moretti, che troppe volte è risultato sovrapposto ad alcuni compagni. Solito discorso per Natalini. Tenendo conto che c’è una lista importante di infortunati, indisponibili, assenti, non pronti ed impegnati, la speranza di poter far crescere la squadra c’è. Rischiosa la mossa di togliere un centrale di difesa, per inserire un terzino a quindici minuti dal termine, sul due a uno per i Papaboys, e sbagliato tenere in campo dopo la tensione nervosa registrata all’inizio della ripresa, anche Mamadou. Non è amante del catenaccio, ma se stasera l’avesse riscoperto, avrebbe vinto la gara. Invece c’è stato il grosso rischio di perderla. ALLA PROSSIMA

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SCOLA: VIAGGIO ‘POLITICAMENTE SCORRETTO’, HA RISCHIATO IN PRIMA PERSONA SENZA CALCOLI MONDANI.

TERRA SANTA – Il pellegrinaggio del Papa in Terra Santa è “una lezione di realismo” scrive il card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia, in un editoriale che il settimanale Tempi pubblicherà domani. “Con intrepido coraggio – scrive il Patriarca – ha messo mano alle brucianti contraddizioni di quella terra addolorata, con la caparbia energia di chi non si rassegna perché sa di poter costruire con nuovi mattoni. Ha rischiato in prima persona, senza calcoli mondani di successo o insuccesso. Il suo viaggio era a priori ‘politicamente scorretto’”. Lo Yad Vashem è stata una delle tappe più controverse. Scola parte da lì: “La forza del suo silenzio in quella voragine di dolore e la sua struggente invocazione perché il nome di nessuna vittima dell’abominevole sterminio nazista vada perduto non ha voluto essere solo quella di Joseph Ratzinger, ma ben più potentemente quella di tutti i cristiani chiamati, al di là dei loro limiti, alla fraterna solidarietà con il popolo eletto”. Per il card. Scola “due sono i capisaldi con cui il Papa ha affrontato la bruciante questione del dialogo interreligioso. Tornando sul rapporto tra ragione e religione, Benedetto XVI ha fortemente rimarcato la necessità per ognuna di farsi purificare dall’altra.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2633

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News Regionali pubblicate su sito dei Papaboys

PIEMONTE – UNA MOSTRA PER GLI 85 ANNI DELLA RIVISTA PER RAGAZZI “IL GIORNALINO”
 
ALBA – NELLA CHIESA DI SAN GIUSEPPE OLTRE 60 PANNELLI. La Periodici San Paolo festeggia il settimanale per ragazzi “Il Giornalino” con una mostra dal titolo “Le storie sono la nostra storia. 85 anni de il Giornalino” fino a domenica 24 maggio nella chiesa di San Giuseppe ad Alba. Pinky e Cocco Bill,…

 

VENETO – DIOCESI DI PADOVA AVVIA DIWEB 2.0 UN PROGETTO INTEGRATO DI COMUNICAZIONE
 
PADOVA – In occasione della 43a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra domenica 24 maggio, in cui la chiesa cattolica “sbarca” nei social network, a Padova torna in versione 2.0 Diweb.it, aggiornato e rinnovato nella grafica e nella mission. ll progetto Diweb 2.0 si interfacce…

 

LAZIO – IL PAPA MARTEDI A SAN GIOVANNI LATERANO APRE CONVEGNO DIOCESI ROMA
 
ROMA – Il Papa aprirà anche quest’anno i lavori del Convegno ecclesiale diocesano, in programma dal 26 al 29 maggio nella basilica di San Giovanni in Laterano e nelle varie prefetture. A fare da filo conduttore il tema: “Appartenenza ecclesiale e corresponsabilità pastorale”. “Chiamare a raccolta co…

 

CAMPANIA – A SOLOPACA INCONTRO TRA CHIESA E GIOVANI PER IL CONTRASTO AL LAVORO NERO
 
SOLOPACA – Domani, alle 19 presso il Bar 57° Street di Solopaca, si terrà il secondo appuntamento con “Happy Hour: direzione lavoro”, iniziativa della Diocesi di Cerreto – Telese -Sant’Agata de’ Goti rivolta ai giovani dai 17 ai 35 anni. L’incontro sarà dedicato al tema del lavoro nero. Sono previst…

 

VENETO – SONO I VOLONTARI DELLA CARITAS DI PADOVA A CORDINARE GLI AIUTI IN ABRUZZO
 
PADOVA – Da mercoledì 20 maggio, è la Caritas diocesana di Padova a coordinare gli aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto nelle tendopoli di Bagno, Civita di Bagno, Roio Piano e S. Rufina, Roio Poggio e Pianola. Paolo Fantinato, volontario di Villanova di Camposampiero, ha ricevuto le consegne…

 

PIEMONTE – DALLA CARITAS DIOCESANA DI CUNEO UNA CAMPAGNA PER COMBATTERE IL RAZZISMO
 
CUNEO – DAL TITOLO “NON AVERE PAURA”. Più di quattro milioni di persone di origine straniera vivono oggi in Italia. Si tratta in gran parte di lavoratrici e lavoratori che contribuiscono al benessere di questo Paese e che lentamente e faticosamente, sono entrati a far parte della nostra comunità. Pe…

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VENETO – DIOCESI: VENEZIA, IL 30 APRILE VEGLIA PER IL MONDO DEL LAVORO

VENEZIA – Ripartire dal lavoro dell’uomo, soprattutto in momenti di crisi e difficoltà come” l’attuale, considerandolo “la risorsa più preziosa per rilanciare le relazioni tra persone, soggetti e istituzioni ma anche per rinnovare, in chiave ‘solidale’, la vita economica e l’intera società”. Questi, si legge in una nota del patriarcato di Venezia, alcuni spunti della veglia diocesana per il mondo del lavoro che il vescovo ausiliare mons. Beniamino Pizziol presiederà il 30 aprile (chiesa di Maria Immacolata e S. Vigilio a Zelarino – ore 20.30)….

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LE MODE SUBDOLE: GLI ECCESSI DEL GIOCO D’AZZARDO – AUMENTANO LE PREOCCUPAZIONI SUI COSTI SOCIALI

ROMA – L’avarizia e il materialismo sono stati oggetto di pesanti accuse nell’ambito dell’attuale crisi economica. Ciò nonostante, gli effetti derivanti dalla scristianizzazione della nostra società continuano a farsi sentire. Nel bel mezzo della Quaresima, una grande società australiana di scommesse, la Tabcorp, ha annunciato di non voler interrompere l’attività delle scommesse neanche per il Venerdì Santo nei due Stati più abitati dell’Australia, il Victoria e il New South Wales. Secondo un articolo apparso il 17 marzo sul quotidiano Herald Sun di Melbourne, il direttore della Tabcorp, Robert Nason, ha detto che questa iniziativa rientra nel tentativo di ottenere il permesso per lo svolgimento delle gare in Australia anche il Venerdì Santo. 

Mentre quest’anno gli scommettitori non hanno potuto puntare sulle gare locali, infatti, l’iniziativa della Tabcorp consentirà loro di farlo sulle corse che si svolgono all’estero. La notizia ha suscitato ampia disapprovazione da parte delle Chiese. Il Vescovo Christopher Prowse, ausiliare cattolico a Melbourne, ha scritto il giorno seguente all’Herald Sun accusando la Tabcorp di non tener conto dell’adesione religiosa della maggioranza degli australiani. Dai dati risulta infatti che lo scorso anno, nello Stato di Victoria, la sola Chiesa cattolica ha visto una partecipazione di più di 250.000 persone alle funzioni religiose del Venerdì Santo. “Il gioco d’azzardo sta già infliggendo un duro colpo ai rapporti interpersonali nelle famiglie e nelle comunità”, ha aggiunto monsignor Prowse. “Non lasciamo che il consumismo ci rovini uno dei rari giorni di sacralità e di riflessione rimasti nel nostro calendario”. La propensione degli australiani al gioco d’azzardo era già stata oggetto di allarme. Gli abitanti del Victoria, nell’anno finanziario che si è concluso il 30 giugno 2008, hanno perso 2,6 miliardi di dollari australiani (1,4 miliardi di euro) solo sulle macchine da poker, secondo il quotidiano Age del 7 marzo…

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DURBAN – PANEBIANCO: UN CARTELLO ANTIOCCIDENTALE HA “SEQUESTRATO” I DIRITTI CIVILI

ESTERI – Tra un “l’avevamo detto” e dichiarazioni di buona volontà, prosegue a Ginevra la conferenza dell’Onu sul razzismo a Ginevra. «Ma di fatto si è conclusa – spiega Angelo Panebianco, editorialista del Corriere – perché quello che dovevamo ascoltare lo abbiamo ascoltato». Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, infatti, ha saputo sfruttare il palco e l’occasione offertagli dalle Nazioni Unite per lanciare una requisitoria contro Israele, accusandolo di razzismo e di essere, nella sostanza, uno stato usurpatore con la complicità dei governi occidentali. Ieri la conferenza ha approvato per acclamazione – in mezzo alle polemiche – la dichiarazione finale, anche se il forum proseguirà fino a venerdì.

Per Ahmadinejad Durban 2 è stata l’occasione per l’ennesimo attacco di stampo razzista e nazionalista allo stato ebraico. Il tutto come da previsioni. È uno smacco per l’Onu? Per i diritti umani, che restano intatti e impregiudicati? O per la politica internazionale?

Quello che è accaduto a Ginevra cataloga subito il vertice come la prosecuzione perfetta di Durban 1. Innanzitutto, l’intervento del presidente iraniano era ampiamente previsto e prevedibile. In vista delle elezioni di giugno Ahmadinejad ha il problema di massimizzare il consenso tra la parte più radicale del paese e di rafforzare la sua posizione nei confronti dell’autorità suprema iraniana. A Ginevra ha avuto a disposizione una tribuna per farlo ed era scontato che avrebbe forzato in quel senso.

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BENEDETTO XVI – UN UOMO SCOMODO CAPACE DI PARLARE DAL MEGAFONO DEI SUOI NEMICI

OPINIONI – Benedetto XVI, a quattro anni dalla sua elezione, continua a confondere i suoi nemici e a incantare i suoi ammiratori con un pontificato che si rileva brillante oltre ogni aspettativa. Come sembrano vicini quei giorni di primavera del 2005 quando il suo predecessore ci rattristò con la sua dipartita e, nello stesso momento, ci sollevò l’animo con la dignità della sua morte, ricordandoci che solo nella fede l’umanità può vedere oltre la frontiera ineluttabile. E poi il momento della successione, l’emergere della risoluta figura del Cardinale Joseph Ratzinger che riceveva il testimone di San Pietro in un periodo di dubbio e di crescente paura mai visti prima. Benedetto era, secondo l’analisi dei media, un “tappabuchi”, un passo indietro, un “reazionario”, un “destrorso”, un oscurantista. Ciò che però poi è divenuto evidente, era già implicito nei suoi magistrali scritti nel corso di vari decenni: un sommo intelletto innestato in una personalità vivace, un uomo che nella sua vita ha visto l’umanità sbandare tra un grande bene e un ancor più grande male e che cerca di riconciliare ciò che ha visto con la verità che ha ereditato. Uno dei molti paradossi di essere Papa nel mondo moderno è che si deve parlare attraverso un megafono controllato dai propri nemici. Giovanni Paolo II era un attore che comunicava disarmando con il suo carisma e il suo fascino chi teneva il megafono; la strategia di Benedetto è una decisa sovversione dei codici culturali di coloro che si oppongono praticamente a tutto quanto la Chiesa cattolica e il suo capo ora rappresentano…

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A Furci Siculo la “Via Lucis” della Pastorale giovanile. Attesi oltre 1000 giovani

FURCI SICULO – Si prevede che siano oltre un migliaio i giovani che oggi invaderanno le strade di Furci Siculo per partecipare alla “Via Lucis”. All’iniziativa della Pastorale giovanile di Messina ieri mattina avevano già aderito oltre seicento ragazzi. Mercoledì sera si è tenuta una riunione operativa nei locali della parrocchia “S. Maria del Rosario” di Furci, con il direttore della Pastorale giovanile, padre Dario Mostaccio. Sono stati messi a punto gli ultimi dettagli in vista dell’imponente iniziativa che chiamerà a raccolta giovani dell’intera diocesi ed alla quale parteciperà anche l’arcivescovo di Messina, mons. Calogero La Piana. Il presule sarà accolto in piazza “S. Cuore” dal parroco, padre Salvatore Sinitò e dal sindaco, Bruno Parisi, affiancato da consiglieri e assessori. La “carovana” di giovani si è data appuntamento alle 17. 30 alla periferia lato nord del paese (all’altezza del rifornimento di benzina). Una grande croce guiderà il loro percorso fino alla cavea di Furci Verde, dove è prevista l’animazione e, a partire dalle 20, la “Via lucis” presieduta da mons. La Piana. Tappa intermedia in piazza S. Cuore, per l’accoglienza ed un primo momento di riflessione. Anche l’amministrazione comunale si è messa in moto, sistemando la cavea e l’ampio parcheggio antistante Furci Verde, destinato ad ospitare i pullman e le auto che giungeranno in paese.

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Benedetto XVI sarà tra i terremotati dell’Abruzzo. Prima di lui erano usciti dal Vaticano per circostanze simili solo Pio XII e Giovanni Paolo II. Messaggio alle vittime: “Sono con voi nel dolore”

CITTA’ DEL VATICANO – Papa Benedetto XVI, durante l’Udienza Generale a San Pietro, ha annunciato che ”appena possibile” si rechera’ all’Aquila per portare il suo personale conforto alla popolazione colpita dal terremoto. In Abruzzo lo aspettano la prossima settimana; padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, ha precisato che la visita avverra’ quanto prima, probabilmente ”non subito dopo Pasqua”, e che in ogni caso e’ necessario l’accordo delle autorita’ italiane e in particolare del responsabile della Protezione Civile, Guido Bertolaso. ”Carissimi – ha detto il Pontefice rivolgendosi alle comunita’ abruzzesi nei saluti al termine della tradizionale catechesi pubblica del Mercoledi’ -,  appena possibile spero di venire a trovarvi. Sappiate che il Papa prega per tutti, implorando la misericordia del Signore per i defunti, e per i familiari e i superstiti il conforto materno di Maria e il sostegno della speranza cristiana”. ”Ancora una volta – ha aggiunto – desidero dire a quelle care popolazioni che il Papa condivide la loro pena e le loro preoccupazioni”. ”La sollecitudine con cui autorita’, forze dell’ordine, volontari e altri operatori stanno soccorrendo questi nostri fratelli – ha proseguito Benedetto XVI -, dimostra quanto sia importante la solidarieta’ per superare insieme prove cosi’ dolorose”. Subito dopo l’Udienza, il Santo Padre ha telefonato all’Arcivescovo dell’Aquila, Monsignor Giuseppe Molinari, esprimendo tutto il suo dolore per l’accaduto e la vicinanza nella preghiera per tutti i fedeli della Diocesi colpiti dal sisma. Il Pontefice ha inoltre confermato personalmente al prelato la sua presenza tra i terremotati. ”La visita del Papa – ha commentato il presule – ci da’ speranza e forza per affrontare una situazione cosi’ difficile e dal futuro cosi’ incerto. Siamo commossi e ringraziamo fin da ora il Santo Padre per la sua visita. La sua presenza sara’ davvero consolante”. In Irpinia, a 48 ore dal terremoto del 1980, gli aiuti non erano ancora arrivati. Arrivarono, prima di essi, il Papa e il Presidente. Era il 26 novembre 1980, terzo giorno dal sisma che aveva ucciso 2.500 persone. Non era mai successo che, di fronte ad una catastrofe nazionale, si muovessero contemporaneamente da Roma il Capo dello Stato e il Pontefice. Giovanni Paolo II pare decidesse in perfetta solitudine quel gesto, piu’ da primate della Chiesa italiana che da guida universale della Chiesa Cattolica. Anche Sandro Pertini aveva deciso da solo, e probabilmente sapeva gia’ cosa avrebbe fatto al suo ritorno a Roma. Per la precisione, il Capo dello Stato era  a Napoli quando il Papa si imbarcava sul DC9 che lo avrebbe accompagnato a Capodichino. Qui sali’ su un elicottero dell’Areonautica militare, per fare tappa a Potenza e Balvano, Sant’Angelo dei Lombardi e infine Avellino. Era la prima volta, dal giorno del bombardamento di San Lorenzo a Roma il 19 luglio del 1943, che un Papa (in quella circostanza era Pio XII) usciva dal Vaticano senza preavviso. Cronaca di una scena da bolgia dantesca. Alle 16.04 l’elicottero atterra nel prato dello stadio Partenio. Mentre sale sull’Alfetta blu della prefettura di Avellino, insieme con il ministro degli esteri Colombo, il Pontefice ha gli occhi arrossati per le scene di dolore cui ha assistito e la constatazione, ancor piu’ dolorosa, della disorganizzazione e dell’improvvisazione dei soccorsi che regna in tutta l’Irpinia. Ad accoglierlo c’e’ anche il vescovo Minerva; a lui, Giovanni Paolo II, passando per piazza Liberta’, dove sono state allestite le cucine da campo dei militari che distribuiscono minestre, chiede commosso quanti siano ancora sotto le macerie. “Dio solo sa”, gli risponde il prelato. Insieme a Colombo, il Papa si reca all’Ospedale civile di Avellino, nel cortile del quale e’ stata drizzata la tendopoli allestita per i feriti. Riesce a stento a scendere dalla macchina prima di essere travolto dalla folla che lo cerca con insistenza: sono in centinaia a volergli stringere la mano, a mostrargli i propri figlioletti. I giornali parlano di un servizio d’ordine inesistente che fa irritare non poco il ministro, che teme si perda il controllo della situazione. In effetti ci vuole un po’ perche’ Wojtyla riesca a liberarsi dalla stretta della gente, e soltanto poi si sapra’ che l’Ospedale in quel momento era pericolante. Giovanni Paolo II entra, e la folla letteralmente lo tiene prigioniero, per alcuni minuti, nel nosocomio che puo’ crollare da un momento all’altro. Gli agenti devono nuovamente fare cordone intorno al Pontefice per consentirgli di uscire. A tutti, Wojtyla dispensa carezze e soprattutto ascolta, cerca il contatto con la gente, distrutta dal dolore. “Il Papa fra le rovine ha pianto coi feriti”, scrive “Repubblica” il giorno dopo. Cosi’ e’ anche quando raggiunge lo stadio Partenio per risalire sull’elicottero: la gente si accalca ai cancelli che i poliziotti non hanno fatto in tempo a richiudere. Uomini, donne e bambini rincorrono l’auto del Pontefice pure quando si e’ gia’ avviata verso la pista. Ma il Santo Padre sente che quelle persone lo chiamano; cosi’, mentre il pilota riaccende i motori, si volta, si avvicina alla rete, le guarda e le benedice. E’ un saluto pronunciato con un fil di voce, un arrivederci: “Vi chiedo coraggio e speranza. Vi sono indispensabili per superare questo momento terribile. Avrei voluto rimanere piu’ a lungo con voi, abbracciare tutti i vostri fratelli colpiti dal terremoto. Vado via con una speranza: quella di rivedervi in un momento migliore”. Ad Avellino, quando l’elicottero si alza in volo, comincia a fare scuro. Alle 19.00, Giovanni Paolo II e’ di nuovo in Vaticano. Lascia i luoghi della tragedia con un cruccio. “Avrei voluto vedere tutto e confortare tutti ma non mi e’ possibile. Ho il cuore pieno di amarezza. Preghiamo insieme per le vittime di questo disastro”, confida al suo segretario.

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“NON È PIÙ L’ORA DELLE PAROLE, È GIUNTA L’ORA DI GESÙ”: COSÌ IL PAPA ALL’ANGELUS.

CITTA’ DEL VATICANO – “Non è più l’ora delle parole e dei discorsi; è giunta l’ora decisiva” in cui il Figlio di Dio dà la vita per l’umanità. E’ quanto ha detto oggi il Papa durante l’Angelus ai tantissimi fedeli accorsi in Piazza San Pietro nonostante la giornata piovosa. Presenti numerosi africani che hanno voluto esprimere la propria gratitudine al Pontefice per il suo sostegno al continente nel recente viaggio in Camerun e Angola. E Benedetto XVI ha parlato con gioia della “significativa esperienza” della sua visita pastorale in Africa. “Soprattutto mi hanno impressionato due aspetti, entrambi molto importanti”, ha confessato rivolgendosi alle migliaia di pellegrini riunite in Piazza San Pietro. “Il primo è la gioia visibile nei volti della gente, la gioia di sentirsi parte dell’unica famiglia di Dio, e ringrazio il Signore per aver potuto condividere con le moltitudini di questi nostri fratelli e sorelle momenti di festa semplice, corale e piena di fede”. Il secondo aspetto che ha colpito il Pontefice “è proprio il forte senso del sacro che si respirava nelle celebrazioni liturgiche, caratteristica questa comune a tutti i popoli africani ed emersa, potrei dire, in ogni momento della mia permanenza tra quelle care popolazioni.  La visita mi ha permesso di vedere e comprendere meglio la realtà della Chiesa in Africa nella varietà delle sue esperienze e delle sfide che si trova ad affrontare in questo tempo”, ha ammesso. Il Papa ha annunciato che nella prossima udienza generale del mercoledì analizzerà in modo più dettagliato i risultati del suo viaggio. Ha quindi concluso il suo intervento chiedendo preghiere perché “nel mondo intero si diffonda il messaggio della speranza e dell’amore di Cristo…

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News regionali pubblicate sul sito dei Papaboys

LAZIO – IL 28 MARZO MESSA IN LATINO CON IL RITO TRIDENTINO PRESIEDUTA DA MONSIGNOR RINO FISICHELLA

OMA – Una messa solenne con il rito latino liberalizzato da Papa Benedetto XVI sara’ celebrata dall’Arcivescovo Rino Fisichella (nella foto), rettore della Pontificia Universita’ Laternenese e presidente della Pontificia Accademia per la Vita, il prossimo 28 marzo alle 10.00 all’Abbazia di Tre Fontane. La celebrazione avra’ luogo in occasione del pellegrinaggio che compiranno a Roma, in occasione dell’Anno Paolino, sacerdoti e seminaristi dell’Istituto ‘Cristo Re’, che e’ stato fondato per i tradizionalisti rimasti o rientrati nella piena comunione con la Santa Sede. Il superiore generale dell’Istituto, Monsignor Gilles Wach, celebrera’ con lo stesso rito il giorno dopo, domenica 29, nella Chiesa di ‘Gesu’ e Maria al Corso’, da tempo concessa dal Vicariato di Roma per le celebrazioni con il rito antico.

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MARCHE – DIOCESI: FANO, FACEBOOK “TRA VITA REALE E VIRTUALE”

 

FANO – Erano presenti oltre 100 giovani all’incontro organizzato dal Comune di Fano, assessorato alle Politiche Giovanili, sul tema “Facebook tra vita reale e virtuale”, tenutosi il 19 marzo presso l’Oratorio S. Cristoforo di Fano. La serata – informa oggi la diocesi – è iniziata con una analisi degli “effetti sociali di massa” che lo strumento mediatico ha sui i rapporti interpersonali, creando “quasi una dipendenza dello stare on line”, un fenomeno che ha sostituito l’incontro reale, cambiando la vita dei giovani…

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PIEMONTE – GIOVANI A TORINO INCONTRO ECUMENICO PER “CUSTODIRE LA CREAZIONE”

 

TORINO – “La paura porta le tradizioni religiose a chiudersi. Mentre la speranza chiede di osare la pace”. Lo ha ricordato mons. Luigi Bettazzi, presidente emerito di Pax Christi, questa mattina a Torino, nel corso della presentazione dell’iniziativa ecumenica “Ri/crearsi, abitare la terra, custodire la creazione” che si svolgerà a Torino il 28 e 29 marzo, con lo slogan “Osare la pace nella fede”…

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TOSCANA – DIOCESI DI AREZZO. SEMINARIO TRA SCIENZA & FEDE ALLEATE PER LA VITA

 

AREZZO -La Diocesi di Arezzo organizza per sabato 4 aprile presso l’Auditorium Pieraccini dell’Ospedale San Donato di Arezzo un Seminario Regionale di Studi dal titolo “La Procreazione Responsabile a 40 anni dall’Humanae Vitae: il cammino della scienza e della cultura.” La giornata è patrocinata dall’Associazione casa Betlemme, Associazione Medici Cattolici, Associazione Scienza & Vita Movimento per la Vita, Pastorale Familiare, Ufficio Scuola, Pastorale Giovanile, Associazione Metodo Ovulazione Billings Toscana…

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L’URLO ALTO CONTRO LA MAFIA CHE SI ALZA DALLA CAMPANIA. PRESENTI I PAPABOYS.

NAPOLI – Un altro piccolo seme, destinato a germogliare: la XIV edizione della ‘Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie’ organizzata da Libera e Avviso Pubblico che ha come tema “L’etica libera la bellezza. Riscattare la bellezza, liberarsi dalle mafie”. La giornata “intendeva ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime l’impegno di contrasto alla criminalità organizzata” – affermano i promotori della manifestazione che lo scorso anno ha visto radunate a Bari centomila persone ed altrettante, forse di più, quast’anno in Campania.

“Siamo venuti a Napoli – ha dichiarato don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera – per valorizzare il positivo. Dimostrare che c’è un’Italia che non si arrende, che non cede allo scetticismo e alla rassegnazione, che non pensa solo a sopravvivere ma che vuole vivere, che lotta e s’impegna per affermare la libertà e la dignità di tutti”. “In alcuni territori della Campania – sottolinea don Ciotti – la violenza criminale continua a lasciare ragicamente il segno: anche nell’ultimo anno sono stati numerosi ed efferati gli omicidi di camorra, troppe le vittime innocenti. Senza contare i traffici di droga e di rifiuti, lo sfruttamento delle persone attraverso la prostituzione e il lavoro nero, gli affari delle ecomafie, l’usura, le estorsioni. E certamente pesano la corruzione, le collusioni in tanti settori della politica e dell’economia, i silenzi complici o intimoriti di chi non osa o non vuole ribellarsi”. 

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AFRICA – IL SANTO PADRE: “PUNTARE SUL VANGELO E SULLE DONNE PER SCONFIGGERE LE TENEBRE DELL’AFRICA”

LUANDA (ANGOLA) – Sono tante le “tenebre” che “oscurano” l’Africa e contro le quali bisogna combattere. Benedetto XVI le ha elencate nella straordinaria celebrazione Eucaristica alla spianata di Cimangola, alla periferia di Luanda, dove si sono radunati, per l’occasione, circa due milioni di fedeli. “Pensiamo – ha elencato il Papa – al flagello della guerra, ai frutti feroci del tribalismo e delle rivalita’ etniche, alla cupidigia che corrompe il cuore dell’uomo, riduce in schiavitu’ i poveri e priva le generazioni future delle risorse di cui hanno bisogno per creare una societa’ piu’ solidale e piu’ giusta”. Per il Pontefice, a ben vedere, la radice di questi mali antichi dell’Africa e’ sempre in quell’insidioso spirito di egoismo che “chiude gli individui in se stessi, divide le famiglie e, soppiantando i grandi ideali di generosita’ e di abnegazione, conduce inevitabilmente all’edonismo, all’evasione in false utopie attraverso l’uso della droga, all’irresponsabilita’ sessuale, all’indebolimento del legame matrimoniale, alla distruzione delle famiglie e all’eliminazione di vite umane innocenti mediante l’aborto”. Il Vangelo, afferma pero’ il Santo Padre, puo’ liberare da queste catene antiche e nuove. “Sono venuto in Africa – confida – per predicare un messaggio di perdono, di speranza e di una nuova vita in Cristo”. Poi lancia il suo appello “all’intero Popolo di Dio in Angola e in tutta l’Africa del Sud: Alzatevi, riprendete il vostro cammino”.

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