aprile 19, 2011 · 12:02 PM
Era il lontano 19 aprile 2005 quando, per la prima volta, Papa Benedetto XVI si affacciò dal loggione di Piazza San Pietro. Ricorre oggi il sesto anniversario dal giorno della sua elezione in qualità di Pontefice della Chiesa Cattolica e Vescovo di Roma. Da quel giorno si assunse la responsabilità di guidare la Chiesa cominciando a farsi conoscere e apprezzare in tutto il mondo. Divenuto a 24 anni sacerdote, il suo impegno teologico fu tenace: fondò una prima associazione di teologi tedeschi dogmatici e fondamentali ed inoltre presenziava continuamente al Concilio Vaticano II.
Negli ultimi anni, il ruolo che ha lo ha reso noto è stato quello di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, anni in cui si collocano le responsabilità come presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale; responsabile per la stesura del Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) e della commissione per il Compendio dello stesso catechismo. A riguardo, in questi giorni, è stato pubblicato lo Youcat, il catechismo rivolto ai giovani e vademecum per la prossima GMG di Madrid, un lavoro da lui stesso voluto. Lo si può definire il “Papa del dialogo” per il suo motto episcopale“cooperatores veritatis” (cooperatori della verità) tratta dalla Terza lettera di San Giovanni, le prime due omelie, i discorsi pubblici tra cui quello di Ratisbona e il dialogo con gli Anglicani. E’ in virtù della Verità che si comprende la disponibilità al dialogo nei confronti di tutte le culture e le scienze.
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marzo 25, 2011 · 4:20 PM
CHIESA NEL MONDO (Roma) – La Chiesa in Cina e il Vaticano si stanno riprendendo con lentezza dagli shock che hanno subito alla fine dello scorso anno e ormai nella Santa Sede e in Cina vi è chi pensa che non bisogna dare troppa importanza ai rapporti diplomatici. Il primo shock è quello del 20 novembre 2010, quando p. Giuseppe Guo Jincai (nella foto) è stato ordinato vescovo di Chengde (Hebei) senza mandato del papa. L’ordinazione è avvenuta nella chiesa di Pingquan (Chengde) alla presenza di otto vescovi ufficiali legittimi, cioè in comunione con la Santa Sede. Secondo informazioni dei fedeli delle diverse diocesi, i vescovi sono stati forzati a partecipare alla cerimonia, che offende la comunione con il pontefice. Uno shock ancora più duro è stato subito dal Vaticano e dalla Chiesa, quando almeno 40 vescovi sono stati costretti con la forza a prendere parte all’Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi, un organismo che Benedetto XVI considera non in linea con la fede cattolica. Per la Chiesa cattolica i vescovi dovrebbero essere sempre i leader delle assemblee; invece in questa, essi sono membri alla pari con gli altri, e in minoranza. L’Assemblea si è tenuta a Pechino dal 7 al 9 dicembre 2010 ed è servita per eleggere la nuova leadership del Consiglio dei vescovi cinesi (non riconosciuto dal papa perché mancante dei vescovi sotterranei) e dell’Associazione patriottica, i cui scopi sono inconciliabili con la dottrina cattolica.
L’intelligente regia del Partito comunista ha portato all’elezione di Giuseppe Ma Yinglin, vescovo (illecito) di Kunming, come nuovo presidente del Consiglio dei vescovi cinesi; mons. Johan Fang Xinyao di Linyi (in comunione con papa) è invece il nuovo capo dell’Associazione patriottica. In questo modo, un organismo composto da vescovi, viene guidato da una persona non in comunione col papa; nell’altro caso, un vescovo in comunione col papa viene posto a capo di un organismo contrario alla fede cattolica. Lo scopo di tutte queste decisioni era di rendere difficile la riconciliazione fra Chiesa ufficiale e sotterranea, dopo la Lettera del pontefice (del 2007) che esortava a una sempre maggiore unità. E bisogna dire che questa unità stava dando alcuni frutti. In entrambi i casi il Vaticano ha pubblicato due dichiarazioni criticando con forza l’Associazione patriottica e la persona che sembra essere dietro tutti questi gesti, il laico Antonio Liu Bainian, vicepresidente dell’Associazione. Pur rivolgendosi al governo con rispetto e lasciando uno spiraglio per possibili dialoghi futuri, i documenti denunciano l’evidente mancanza di libertà religiosa e gli “atti inaccettabili e ostili”.
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luglio 2, 2009 · 10:57 am
MUSICAL – Molfetta- “Ciao Capo Sentinella” é uno dei tanti messaggi lasciati in piazza San Pietro l’indomani della morte di Giovanni Paolo II e, divenuto poi, il titolo di un musical in due atti che ripercorre la storia d’amore tra il Papa e i giovani. E’ una storia di riconoscimento e riconoscenza di due generazioni di giovani: quelli del vespro d’ottobre del 1978, anno in cui Wojtyla viene eletto Pastore della chiesa universale, e quelli che hanno accompagnato il Grande Papa durante tutto il suo pontificato… fino alla sera del 2 aprile 2005 quando si è serenamente e lucidamente consegnato nelle mani del Padre celeste. Gli appelli e i pressanti inviti alla pace e al sogno di una civiltà dell’amore trovano eco nelle storie dei protagonisti di quest’opera musicale davvero originale. Ognuno di loro porta nel cuore parole e immagini del Papa “venuto di lontano” che hanno scolpito un solco indelebile nella memoria e nell’anima e, che ora, emergono amplificate in quelle ultime ore in cui il Santo Padre sta lasciando i suoi amati giovani.
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aprile 1, 2009 · 1:59 PM
CITTA’ DEL VATICANO – Le crisi finanziarie “scattano nel momento in cui, anche a causa del venir meno di un corretto comportamento etico, manca la fiducia degli agenti economici negli strumenti e nei sistemi finanziari. Tuttavia, la finanza, il commercio e i sistemi di produzione sono creazioni umane contingenti che, quando diventano oggetto di fiducia cieca, portano in se stesse la radice del loro fallimento”: lo afferma il Papa, in una lettera al premier britannico Gordon Brown (nella foto con Benedetto XVI) in occasione del G20 di Londra. “L’unico fondamento vero e solido è la fiducia nell’uomo”, aggiunge Benedetto XVI. “Perciò tutte le misure proposte per arginare la crisi devono cercare, in ultima analisi, di offrire sicurezza alle famiglie e stabilità ai lavoratori e di ripristinare, tramite opportune regole e controlli, l’etica nelle finanze”. Papa Benedetto XVI ha espresso ”l’apprezzamento della Chiesa cattolica, e mio personale, per i nobili obiettivi dell’incontro, fondati sulla convinzione, condivisa da tutti i governi partecipanti e della organizzazioni internazionali, che la via per uscire dalla crisi possa essere trovata solo insieme, evitando soluzioni segnate dall’egoismo nazionalistico e dal protezionismo”. Il Pontefice lamenta però come l’Africa sub-sahariana sia rappresentata solo da uno Stato e da alcune organizzazioni regionali e invita il G20 a fare in modo che i Paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa ma anche nel resto del mondo, non diventino le ”vittime” di tagli ai fondi per gli aiuti internazionali e per la cancellazione del debito.
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febbraio 18, 2009 · 3:49 PM
ROMA – “Sono certo che il fruttuoso dialogo esistente tra le istituzioni italiane e la Chiesa, ribadito in occasione della visita ufficiale di Sua Santità Benedetto XVI al Quirinale il 4 ottobre scorso, potrà ulteriormente intensificarsi consentendo alla comunità nazionale di affrontare le sfide del XXI secolo forte della condivisione dei principi e dei valori che sono alla base della nostra identità culturale e spirituale”. A riferire il messaggio è la pagina web del quotidiano della Cei ‘Avvenire’. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo scrive in un messaggio inviato in occasione del Convegno “Problemi e prospettive dei Patti Lateranensi a 25 anni dalla revisione”, organizzato dalla Fondazione della Camera dei Deputati. “Solo pochi giorni orsono – prosegue il Capo dello Stato – sono stati ricordati gli ottant’anni dalla firma dei Patti Lateranensi, che hanno posto fine ad un’epoca segnata da profonde lacerazioni fra lo Stato italiano e la Chiesa; oggi ricorrono i venticinque anni trascorsi dalla conclusione dell’Accordo di modificazione del Concordato, che ha consentito di consolidare le relazioni e di arricchirle di sempre nuovi contenuti anche a seguito dell’entrata in vigore della Costituzione. È pertanto quanto mai opportuna l’occasione di riflessione offerta dall’importante convegno di studi promosso dalla Fondazione Camera dei Deputati. Dall’insieme degli accordi del 1929 e del 1984 e dei principi enunciati nella Carta Costituzionale, che all’articolo 7 sancisce il principio secondo il quale “Chiesa e Stato sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani”, si è andata sviluppando una collaborazione feconda fra lo Stato e la Santa Sede.
Tale rapporto, ispirato al rispetto reciproco, si traduce in un’operosa convergenza di sforzi volti al bene comune, nel pieno riconoscimento della dimensione sociale e pubblica del fatto religioso”. Napolitano si dice infine “certo che il fruttuoso dialogo esistente tra le istituzioni italiane e la Chiesa, ribadito in occasione della visita ufficiale di Sua Santità Benedetto XVI al Quirinale il 4 ottobre scorso, potrà
ulteriormente intensificarsi” .
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gennaio 27, 2009 · 8:48 am
ROMA – Nell’attesa di riconoscere Gesù Signore e Salvatore della vita, tra lobbismo sfrenato e monopolio incontrastato dei media a livello mondiale che cosa fanno i nostri ‘fratelli maggiori ebrei’? Attaccano il Santo Padre! Tanto per cambiare. Tra una bomba per ammazzare i bambini di Gaza e l’acquisto di una nuova casa di produzione cinematografica dalla quale spargeranno coniati di vomito contro la Santa Chiesa e contro tutto il Cattolicesimo, ecco messa in scena l’ennesima teatrale azione contro il Pontificato di Benedetto XVI. E adesso scriveranno che siamo antisemiti! Come se le cose che stiamo scrivendo non fossero vere! Come se fossimo noi a controllare e monopolizzare l’informazione di tutto il mondo!!!
Le critiche del mondo ebraico a Papa Benedetto hanno seguito “un copione sbagliato”. Lo denuncia l’Osservatore Romano sottolineando che “la revoca della scomunica ai vescovi ordinati nel 1988 è diventato un nuovo caso mediatico pieno di toni emotivi: con tempismo frettoloso – infatti – si è addossata a Benedetto XVI la colpa non solo di resa a posizioni anticonciliari, ma perfino, se non la connivenza, almeno l’imprudenza di sostenere tesi negazioniste sulla Shoah. Le parole del Papa ai vespri conclusivi della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e la sua riflessione alla preghiera dell’Angelus sono state una smentita a queste paure diffuse”.
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settembre 18, 2008 · 4:24 PM

PACE – Dopo l’ultima cena Matteo Marco e Luca (nei Vangeli sinottici) presentano subito la passione di Gesù. Giovanni, invece, con la profondità e l’empito contemplativo che gli sono consoni, riporta il “discorso di addio”. Qui alcuni temi del Vangelo di Giovanni toccano l’apice. Uno è quello del “prendere dimora di Dio (Padre Figlio e Spirito Santo) nel cuore dell’uomo, chiamato a “rimanere in Lui, a vivere con Lui”; l’altro è quello dello Spirito che non solo illumina e insegna, ma consola, aprendoci alla pace che Gesù stesso ci lascia come sua eredità. Il “discorso di addio” che sembra concludersi con “Alzatevi, andiamo via di qui” (Gv 14, 32), in realtà riprende col capitolo 15 dove emerge la forte immagine della vite e dei tralci; sì, viene ripreso e approfondito il tema del “rimanere in” Gesù “rimanere nel suo amore” che è il segreto di riuscita e gioia di una vita cristiana autentica.
La Parola di Dio
Vi lascio la pace, vi do la mia pace.
Quando uno sta per andarsene pensa a disporre dei suoi beni per lasciarli in eredità ai suoi parenti più stretti. Ecco: l’eredità di Cristo al nostro vivere è la sua pace. Non per nulla Gesù ha “ucciso l’inimicizia” che abita nel cuore dell’uomo e l’ha uccisa in croce, l’ha soffocata e cancellata nel suo sangue. Muore a causa di Cristo crocifisso tutto l’odio e il non-amore che è il male più grave dell’uomo e lì, sull’albero della croce, nasce un frutto: la pace. Essa è veramente il frutto della passione e della morte di Gesù.
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Maggio 5, 2008 · 10:03 am

SYDNEY – “La visita di Sua Santità, Papa Benedetto XVI in Australia in occasione delle celebrazioni per la Giornata Mondiale della Gioventù a luglio, concluderà i tre anni di intensi preparativi ed il rapporto di collaborazione tra la Chiesa Cattolica australiana, le agenzie governative australiane federali, statali e locali e le comunità imprenditoriali e locali. L’arrivo di decine di migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo ha suscitato un crescente interesse tra i giovani australiani. La posizione geografica dell’Australia all’interno della regione dell’Asia del Pacifico ha attirato, fino ad ora, le registrazioni alla GMG di più di 160 paesi”. Così in un comunicato congiunto dell’Ambasciata australiana presso la Santa Sede e dell’Ambiasciata d’Australia a Roma. Durante le recenti celebrazioni in Piazza San Piero in occasione della Domenica delle Palme il Santo Padre ha riconosciuto il contributo che il Governo e la comunità australiana hanno dato durante i preparativi per la Giornata Mondiale della Gioventù, dichiarando: “Desidero riconoscere il generoso spirito di collaborazione manifestato dal Governo australiano e quello dallo Stato del New South Wales, nonché dai residenti e dagli imprenditori di Sydney”. Il Primo Ministro australiano Kevin Rudd ha reso noto quanto l’Australia sia orgogliosa di ospitare l’evento e di avere la possibilità di ricevere il Santo Padre. Il Governo australiano si augura che i pellegrini potranno cogliere l’opportunità per conoscere la moderna, avanzata e multietnica società australiana. L’Australia rappresenta la patria naturale per un evento che unisce persone provenienti da ambienti diversi in nome di una causa comune. L’Australia è una società ecumenica, in cui persone provenienti da ambienti diversi sono ritenute libere di praticare la propria fede. Quasi due terzi degli australiani si reputano cristiani, sebbene si pratichino anche molte delle altre fedi più diffuse, rispecchiando così la multiculturale società australiana. Il Governo australiano si impegna per incoraggiare il dialogo inter-religioso, a livello regionale ed internazionale. L’Australia ha sponsorizzato, insieme ad Indonesia, Nuova Zelanda e Filippine, un processo di dialogo inter-religioso che coinvolge 15 paesi nella regione dell’Asia del Pacifico. Recentemente, dal 3 al 6 aprile, nell’ambito di tale processo la Cambogia ha ospitato un Dialogo sulla Collaborazione Inter-religiosa per la Pace e l’Armonia. Tale impegno al dialogo e alla collaborazione si riflette nella promozione da parte dell’Australia nella propria regione e nel resto del mondo dei diritti umani e del buon governo, nonché nell’impegno attivo che ha nei confronti della responsabilità ambientale. L’incoraggiamento al reciproco rispetto e alla riconciliazione è alla base dell’impegno del Governo australiano nei confronti degli indigeni australiani e del riconoscimento della loro cultura, considerata parte vitale dell’identità nazionale. Le comunità cristiane ed il Governo hanno un ruolo chiave nel fornire una serie di servizi sociali e l’istruzione agli indigeni australiani, sia nei territori urbani, sia in quelli rurali
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febbraio 27, 2008 · 1:53 PM
LAHORI – Un’altra lettera senza precedenti scritta da un gruppo internazionale di studiosi musulmani alla comunità ebrea. Un gesto defnito – dallo sceicco Michael Mumisa – di riconciliazione, che tenta di portare sollievo alle ferite ancora aperte, frutto di odio e incomprensioni tra ebrei e musulmani, sentimenti che in diverse parti del mondo si trasformano in violenza e conflitti. Lo sceicco, professore all’università di Cambridge e uno dei firmatari, ha detto che la lettera è la prima mai scritta nella storia moderna alla comunità degli ebrei. “Il messaggio – ha aggiunto – esprime un desiderio genuino di pace, rispetto e comprensione profonda”. Tra i firmatari c’è il professore Akbar Ahmed, ex alto commissario pakistano per la Gran Bretagna, che aveva sottoscritto anche la precedente lettera ai rappresentanti delle varie Chiese cristiane. Gli intellettuali musulmani credono che “ciò a cui oggi si assiste non è uno ‘scontro di civiltà’, bensì uno scontro di incomprensioni e cattiva informazione”. Nella nuova lettera si legge: “Radicati pregiudizi e stereotipi hanno prodotto un allontanamento tra le comunità e una de-umanizzazione dell’ ‘Altro’. C’è un urgente bisogno di cambiare le cose. Dobbiamo fare di tutto per trasformare l’ignoranza in conoscenza, l’intolleranza in comprensione, e il dolore in coraggio e sensibilità verso l’ ‘Altro!’”.
……continua su http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1146
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febbraio 27, 2008 · 11:22 am
Tai Yuan (Agenzia Fides) – Oltre 150 giovani delegati delle parrocchie della diocesi di Tai Yuan, della provincia dello Shan Xi nella Cina continentale, si sono radunati per dare vita al Centro giovanile diocesano. La cerimonia si è svolta il 12 febbraio nel cortile della Cattedrale, ed è stata presieduta da don Zhang Jin Qing, che ha letto anche l’approvazione ufficiale del Vescovo titolare della diocesi, Mons. Li Jian Tang. Inoltre è stato lanciato un appello a tutti i giovani, presenti o meno, a partecipare attivamente alla vita della Chiesa e della comunità locale, portando la loro giovinezza come linfa per l’evangelizzazione. Il sacerdote ha sollecitato anche i giovani a fortificare la fede attraverso la Parola di Dio e la preghiera, per rendere così il servizio più efficace e la testimonianza più eloquente.
La diocesi di Tai Yuan si trova nella provincia dello Shan Xi, vanta una lunga e gloriosa storia dell’evangelizzazione e tanti martiri eroici, a partire dal primo Vescovo, Mons. Gregorio Grassi, OFM. Fu evangelizzata dal famoso gesuita, compagno di p. Matteo Ricci, p. Giulio Aleni nel 1620, e dal suo successore, il gesuita belga Alphonsus A. Vagnoni, detto “l’Apostolo dello Shan Xi”. Nel 1890 venne eretta la diocesi, con primo Vescovo l’italiano Mons. Gregorio Grassi, che venne martirizzato nel 1900. Oggi la diocesi conta 27 chiese, una novantina di luoghi di preghiera e stazioni missionarie, 50 sacerdoti, 30 religiose e circa 80mila fedeli. Due Vescovi, 24 tra sacerdoti, religiosi/e e laici della diocesi, sono stati canonizzati da Giovanni Paolo II nel 2000. Erano stati beatificati nel 1946.
Fonte: www.fides.org
febbraio 27, 2008 · 11:13 am
In vista delle prossime elezioni generali nel 2009, i cristiani indonesiani sono stati esortati a impegnarsi e a competere attivamente nella vita politica nazionale per promuovere l’unità e il pluralismo nel loro Paese. L’invito è scaturito da un incontro organizzato nei giorni scorsi nella capitale Giakarta dal Forum della Comunicazione cristiana (NCCF), associazione ecumenica fondata nel 1996 alla quale aderiscono anche esponenti cattolici. Al convegno, intitolato “La politica cristiana in occasione delle elezioni del 2009”, hanno partecipato un centinaio tra laici e religiosi di varie denominazioni. Al centro dei vari interventi, l’importanza dell’impegno pubblico dei cristiani per costruire una nazione migliore, ma anche per contrastare quelle ideologie e movimenti di stampo fondamentalista che oggi minacciano i principi costituzionali su cui si basa la pacifica convivenza tra le diverse etnie e religioni in Indonesia. Una battaglia, è stato evidenziato, che i cristiani non possono e non devono condurre da soli, ma insieme ai loro connazionali, quale che sia la loro appartenenza religiosa. “Non abbiamo bisogno di partiti cristiani – ha spiegato all’agenzia Ucan Teophilus Bela, presidente cattolico della sezione di Giakarta del Forum – quanto piuttosto di un movimento di pressione che sensibilizzi il governo e il parlamento sui problemi delle nostre Chiese”.
febbraio 27, 2008 · 11:11 am
CITTA’ DEL VATICANO – Una delegazione della Santa Sede guidata dal Cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, e’ in questi giorni in visita al Cairo per incontrare i rappresentanti dell’universita’ Al-Azhar, il principale centro d’insegnamento dell’Islam sunnita. La riunione del Comitato congiunto, formato dal dicastero vaticano per il dialogo interconfessionale e dalla commissione permanente di Al-Azhar per il dialogo con le religioni monoteiste, avviene annualmente da dieci anni e si svolge nell’ultima settimana di febbraio per ricordare la visita fatta il 24 febbraio del 2000 all’universita’ Al-Azhar da Giovanni Paolo II durante il suo viaggio in Egitto. In discussione ci sono i temi riguardanti la situazione del rapporto tra le due fedi, le possibilita’ di ulteriore scambio interreligioso, le eventuali iniziative comuni. La visita avviene tra l’altro a pochi giorni dall’arrivo in Vaticano (il 3 e 4 marzo prossimi) di una delegazione dei 138 ‘saggi’ islamici che hanno scritto al Papa e ad altri leader cristiani per caldeggiare piu’ collaborazione tra le due religioni: i colloqui serviranno preparare un prossimo incontro fra Benedetto XVI e i rappresentanti dei 138 intellettuali musulmani, che dovrebbe aver luogo nella prossima primavera. E la massima istituzione del mondo musulmano sunnita, l’universita’ Al-Azhar, e il Vaticano hanno condannato la pubblicazione delle caricature di Maometto, nel corso di un incontro del Comitato congiunto per il dialogo interreligioso al Cairo. Lo riferisce l’agenzia statale egiziana Mena. Il vice presidente di Al-Azhar e presidente del Comitato, Sheikh Abdel-Fatah Allam, e la delegazione della Santa Sede hanno esaminato i modi per chiarire concetti errati sulle religioni e divulgare il loro valore sociale, aggiunge l’agenzia.
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