dicembre 3, 2010 · 8:58 pm
ISRAELE – Inferno sul monte Carmelo, nel nord d’Israele, dove un gigantesco rogo divampato fra i boschi ha devastato ieri un’area di 3000 ettari, causando la morte di almeno 40 persone, il ferimento o l’intossicazione di diverse altre, lo sgombero di villaggi e kibbutz e ingenti danni materiali.
Un disastro di portata inedita per Israele, costretto a chiedere l’invio di aerei anti-incendio da Paesi stranieri – Italia, Russia, Cipro, Turchia e altri – per far fronte a una situazione rimasta fuori controllo per l’intera giornata dopo i primi allarmi del mattino e deterioratasi ancora nella notte. La strage si è consumata lungo una delle tortuose strade del Carmelo: suggestivo promontorio arricchito da una lussureggiante riserva naturale, affacciato sulla baia di Haifa e dominato da un santuario cattolico fra i più visitati della Terra Santa. Ne sono rimaste vittime decine di guardie penitenziarie che erano a bordo di un bus ribaltatosi mentre si allontanava dalla zona dopo l’evacuazione dei detenuti del vicino carcere di Damon. Il loro destino è stato orrendo: in trappola fra le lamiere, sono stati investiti dalle fiamme. I morti, malgrado le telefonate disperate e i tentativi di aiuto, sono stati alla fine almeno 40, ma si contano pure alcuni feriti gravi e altri più leggeri fra poliziotti e soccorritori. Alcuni feriti o intossicati si lamentano anche nel kibbutz di Givat Wolfson, evacuato come diversi villaggi (in maggioranza drusi) della zona, hotel e strutture carcerarie. La piccola località di Beit Oren appariva ieri sera spettrale e quasi completamente distrutta, in un panorama di case semi-carbonizzate. Mentre l’allerta si è estesa fino a Haifa (dove l’università è stata sgomberata nel pomeriggio) e danni si registrano anche in varie strutture, fattorie e almeno tre kibbutz di medie dimensioni: in uno figurano fra i residenti sei italo-israeliani, rimasti apparentemente incolumi.
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ottobre 5, 2010 · 1:48 pm
MADRID – Tutti gli occhi puntati sulla Gmg. I presidenti delle Conferenze episcopali di tutta Europa guardano all’appuntamento di Madrid con molto interesse e ieri hanno dedicato alla Giornata mondiale della gioventù buona parte dei lavori dell’Assemblea plenaria del Ccee, il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, che si conclude oggi a Zagabria. Numerose le domande dei cardinali e vescovi a Yago De La Cierva, direttore esecutivo di Madrid 2011, intervenuto alla riunione. E lo stesso De La Cierva, nella successiva conferenza stampa ha delineato il volto di un evento che si preannuncia grande già a partire dalle dimensioni. «Ci stiamo preparando per accogliere almeno due milioni di giovani – ha annunciato –. Di questi 750 mila dovrebbero venire dall’estero. Ma al di là dei numeri il nostro desiderio più grande è far sì che ognuno possa incontrare Cristo, come è nella finalità di tutte le Gmg e nel desiderio del Papa». Anche per questo per la prima volta la Gmg potrà essere seguita su Facebook, Twitter e gli altri social netwok, ha spiegato il direttore esecutivo, annunciando che sono già al lavoro 70 community managers per fornire informazioni in 19 lingue al popolo della rete. Sarà inoltre la Gmg delle «notti bianche», data la propensione spagnola a «tirar tardi la sera». Perciò molti eventi culturali saranno dislocati nelle ore notturne, compresa l’apertura dei principali musei. Infine, nelle speranze del Comitato organizzatore, potrebbe essere anche «la Gmg più africana», dal momento che la vicinanza al Continente nero, ha spiegato De La Cierva, faciliterà l’arrivo di un più alto numero di ragazzi dai diversi Paesi dell’Africa.
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