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CHRISTIAN MUSIC, IL 22 MARZO ESCE “LACRIME DI LUCE”, IL PRIMO ALBUM DI MARINA MURARI

MUSICA (Italia) – Martedì 22 marzo uscirà “Lacrime di luce”, il primo disco di Marina Murari, una delle voci più belle e interessanti della nuova scena italiana. Marina, giovanissima cantante bergamasca, nasce a Locarno (Svizzera) nel 1986 durante una trasferta lavorativa del padre. Fin da bambina dimostra una grande inclinazione per il canto lirico che inizia, coltiva e sostiene come solista nella parrocchia del suo paesino, Urgnano, dove venne realizzato il film “L’Albero degli zoccoli”, e ancora oggi pigramente disteso nella campagna lombarda.

Dall’età di 18 anni studia canto e arte scenica al prestigioso conservatorio “Gaetano Donizetti” di Bergamo, specializzandosi come soprano leggero. Contemporaneamente effettua frequenti tour soprattutto nell’ambito del circuito della Contemporary Christian Music, recandosi spesso a Medjugorie, in Bosnia-Erzegovjna, al Festival dei Giovani e ai vari appuntamenti organizzati ogni anno in Lombardia dall’associazione Medjugorje Como, e nei luoghi sacri della cristianità (Roma, Assisi, Como, L’Aquila, Masnago etc.), dove il suo melodioso canto è di conforto e sostegno ai pellegrini che giungono da ogni parte del mondo. Ciononostante Marina non disdegna incontri più “leggeri” a fianco di Giacomo Celentano (figlio di Adriano) e Miki Del Prete (nome omen…), per i quali ha partecipato, e vinto alcuni talent show dei Celentano’s Club con la celebre aria “Ave Maria di Gounod”.

Martedì 22 marzo uscirà dunque il primo disco ufficiale di Marina Murari, per l’etichetta M.M.Angel (distributore SELF), che conterrà personali rifacimenti di famosi brani degli Anni 60 come “Pioggia e lacrime” (Aphrodite’s Child), “Pregherò” (Celentano), “C’è qualcuno con te” (A Whiter Shade of Pale – Procol Harum), la classica “Senza catene” (Unchained Melody), accanto a brani estratti da romanze di musica classica e ad altri più contemplativo-spirituali, in linea con la precisa scelta artistica della giovane cantante. Marina prenderà parte al Tour “Il mondo canta Maria 2011” organizzato da Radio Kolbe Sat di Schio (Vicenza).

La Christian Contemporary Music è una musica di ispirazione cristiana che include la musica cristiana contemporanea, il christian-rock, il metal-rock (detto in questo caso white-metal), i canti di lode contemporanei ed il gospel. L’origine della musica cristiana parte dalle Chiese evangeliche nordamericane a seguito del Jesus Moviment e, in un secondo momento, dopo il Concilio Vaticano II, è stato parzialmente accolto anche dal mondo cattolico. In America è talmente diffuso, radicato e di grande successo che la maggiore associazione discografica, la BMI, ha creato i premi Christian Music Awards. Gli artisti (musicisti, autori, cantanti) utilizzano il loro background per diffondere il loro credo spirituale. L’idea di base è quella di far conoscere il Cristianesimo ed i suoi valori cantando ed esprimendo la gioia della propria appartenenza religiosa. Il rock cristiano è considerato parte integrante della “young music” contemporanea ed è un genere musicale popolarissimo negli Stati Uniti, il cui maggiore esponente è il gruppo metal dei King X.

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LA SFIDA EDUCATIVA – SENZA CITTADINANZA NELL’UNIVERSO DEI MEDIA. QUALI PROSPETTIVE PRESENTI E FUTURE

notiziaEDUCAZIONE? SI GRAZIE! – Fino a poco tempo fa “educazione” era una parola che godeva di scarsa cittadinanza nell’universo del mass media. Bastava pronunciarla per sentirsi rispondere che per carità, chi comunica non pretende di educare nessuno, semmai può capitare che personaggi o fenomeni massmediatici siano assunti a modelli di comportamento, ma questo è tutto un altro discorso… Accadeva – e in parte accade ancora – perché il concetto di “educazione” veniva – e viene – sovrapposto a quello di “istruzione”, per cui “pedagogica” sarebbe soltanto, facciamo il caso, la tv che insegna qualcosa. Come facevano in passato trasmissioni ormai leggendarie (“Non è mai troppo tardi”, certo, ma anche tutta la tradizione dei “romanzi sceneggiati”, formidabile strumento di divulgazione letteraria). E come oggi, a quanto sembra, non si può proprio più fare. La dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, viene dal recente fallimento del progetto “Baby Einstein”, una serie di prodotti targati Disney che, sventolando il vessillo dell’interattività, promettevano meraviglie sullo sviluppo delle capacità intellettive dei bambini in età compresa fra i tre mesi e i tre anni. Piccoli geni, appunto, da allevare con una dieta di dvd e giochi intelligenti. Dopo oltre dieci anni di polemiche e controversie, la sostanziale inefficacia del modello “Baby Einstein” è stata ammessa dalla stessa Disney, che ha addirittura avviato le pratiche per rimborsare i genitori insoddisfatti.

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