ESTERI (Mosca)- Un significato importante assume la funzione religiosa che si è svolta, ieri, a Kiev in memoria delle 800mila vittime del disastro nucleare di Chernobyl che rischiarono la vita 25 anni fa per ripulire’ la centrale e i villaggi. La messa di commemorazione, celebrata dal patriarca russo-ortodosso Kirill, ha assunto un valore ancora più rilevante poiché memore dell’incidente nucleare di Fukushima in Giappone. La cerimonia è stata celebrata nel quartiere Darnitsa, nella chiesa di San Michele Arcangelo presso la quale è stato eretto un monumento ai “liquidatori”, quelle persone che hanno rischiato di perdere la vita per ripulire la centrale, i villaggi e le strade; spostare con le loro mani il materiale contaminato; seppellire con le pale quintali di scorie e materiale radioattivi.
Durante la funzione il Patriarca si è così espresso:“Questi uomini hanno portato a Dio il dono più grande che può fare un uomo: una vita data per gli altri”. Yuri Andreev, presidente dell’associazione “Unione Chernobyl Ucraina”, ha ricordato che in totale i liquidatori furono 829mila, di cui 356mila provenienti dal territorio ucraino e i superstiti furono 219mila. Nel lontano 26 aprile 1986, vi fu la prima di una serie di esplosioni che distrusse il reattore e il fabbricato della quarta unità della centrale elettronucleare di Chernobyl, divenendo così il più grande disastro tecnologico del XX secolo.
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