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DALL’UNIONE EUROPEA 34 MILIONI DI EURO PER COMBATTERE IL FUMO, ANCHE QUELLO PASSIVO

ANTIFUMO – Un aiuto per non cominciare, oppure per smettere. La Commissione europea ha deciso di rifinanziare per altri due anni la campagna-antifumo “Help-Per una vita senza tabacco” con un budget di 34 milioni di euro. Il fumo è ancora la prima causa di morte evitabile in Europa e, ricordano gli organizzatori, resta “la priorità numero uno nell`agenda di salute pubblica dell`Unione europea”. Per questo la campagna si rivolge soprattutto ai giovani, tra i 15 e 34 anni, con l`obiettivo di lanciare messaggi per allontanarli dalla sigaretta e tutelare le vittime del fumo passivo. Nella prima fase, nei gazebo allestiti in tutta Europa si sono sottoposte al test per la misura del monossido di carboni nei polmoni oltre 340 mila persone. In Italia hanno partecipato al test oltre 6 mila persone tra fumatori e non fumatori. Le associazioni impegnate nel progetto, Emsa (European Medical Students Association), Ensa (Europea Nursing Students Association), Ifmsa (International Federation of Medical Students` Association), Efpsa (European Federation of Psychology Students) e il Youth Forum Jeunesse, hanno confermato il sostegno all`iniziativa che avrà il suo lancio ufficiale è in programma per il 31 maggio, Giornata mondiale senza tabacco.

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CINEMA – FROST/NIXON IL DUELLO FILM ISPIRATO ALL’OMONIMO DRAMMA TEATRALE DI PETER MORGAN.

RECENSIONE – Se pensavate che la famosa ammissione pubblica di colpa (l’unica) fatta da Richard Nixon dopo il Watergate e le dimissioni da Presidente durante la lunga intervista televisiva rilasciata al giornalista inglese David Frost nell’estate del 1977 discendesse da spinte ideali, principi etici o ansia di giustizia, «Frost/Nixon il duello» di Ron Howard provvederà a correggere ogni eventuale ansia idealista. Ispirato all’omonimo dramma teatrale di Peter Morgan (che ha anche sceneggiato il film), il lavoro di Howard è in questo senso spietato nell’affermare a chiare lettere che tutto, proprio tutto, è stato fatto per l’audience. Diversamente da Oliver Stone, che con «W.» ha rischiato molto soprattutto per la freschezza dell’argomento, Howard non rischia niente e, essendo passati trent’anni dagli avvenimenti, ha la possibilità di riflettere pacatamente e di esaminare il tutto con il necessario distacco, favorito anche dal fatto che gli eventi narrati sono ormai alla luce del sole e non prevedono rivelazioni sconvolgenti. Mantenendo intatta l’impostazione teatrale, quindi puntando tutto più sulla tensione dialettica che sulla necessità di una messa in scena complessa, Howard (che di solito è bravo in funzione della qualità della sceneggiatura che si trova a filmare) aveva una sola possibilità di fallire, affidandosi cioè agli attori sbagliati.

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LO STATO SPENDACCIONE E MIOPE. UNA RIFLESSIONE SENZA PELI SULLA LINGUA….

Ho più volte richiamato l’attenzione sulla necessità di fare un buon uso del denaro pubblico non solo per il rispetto che tutti noi dobbiamo a chi fa sacrifici in specie per le categorie già più disagiate e, che risultano, in pratica, le più tartassate dal fisco, ma anche per quel principio di moralità pubblica che in non pochi casi sembra aver perso la dignità d’esistere. Esempi di questo genere ne potremmo fare a iosa ma mi limito solo a quelli che ritengo maggiormente indicativi e d’attualità. Penso ai 47 miliardi di euro giocati nel 2008 dagli italiani dei quali 20 con gli slot e che hanno fruttato al fisco, complessivamente, 8 miliardi di “percentuale” ma se compariamo questo prelievo, che è del 13% (al 12,6% secondo le ultime proposte del decreto anti-crisi), con la tassa sulla benzina che è del 68% ovvero con il 520% in piu’, rispetto al gioco con le slot, la sproporzione è evidente. Se poi rileviamo che in quel 68% di tasse per il nostro litro di benzina ci sono le addizionali per la guerra di Abissinia, la crisi di Suez, il disastro del Vajont, l’alluvione di Firenze, i terremoti del Belice, Irpinia e Friuli e la guerra nel Libano che se eliminate dal prezzo del carburante lo farebbero scendere del 20% lo stupore si aggiunge allo sconcerto. Un’altra bufala che ci è stata propinata è la social-card. Parto dai costi di produzione della tessera, di circuito, di pagamento e di ricarica. La produzione fisica della tessera costa circa 50 centesimi a pezzo (costo fornito dagli emittenti), quindi già 650 mila euro sono stati utilizzati. Segue il circuito di pagamento con una percentuale all’esercente, che in media è circa del 2% del pagamento stesso. Dovremmo, quindi, mettere in conto non meno di altri 6 milioni di euro di spesa statale che si aggiungono alle commissioni di ricarica, normalmente applicate dalle Poste, ammontanti a 1 euro a ricarica. Quindi per ogni carta sono 6 euro annui che lo Stato paga ma anche se fosse solo di 10 centesimi a ricarica, lo Stato comunque dovrebbe versare alle Poste italiane circa 800 mila euro in un anno.

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CROLLA LA FIDUCIA DEGLI EUROPEI NELL’EURO. UN COMMENTO SUI DATI DELL’UNIONE

 

 

 

 

 

 

ROMA – Dopo il crollo delle borse e le difficoltà che il trend economico sta procurando a tutti i mercati ed al collasso dei colossi dell’economia, ora tocca alla fiducia. In Europa a dicembre cala ai minimi storici la fiducia dei consumatori e quelle delle imprese manifatturiere. Questo è quello che ha rilevato l’Isae – Isituto di Studi ed Analisi Economica che lavora sui dati pervenuti dalla Commissione Europea. Secondo una nota l’indice dei consumatori e’ sceso il mese scorso da -25 a -30, il minimo mai registrato dal 1985, anno di inizio della serie storica di riferimento. Questo vuol dire che peggiorano le previsioni sulla situazione economica generale e aumentano fortemente le preoccupazioni circa l’occupazione. Un calo particolarmente sentito nei grandi paesi dell’area euro come la Germania, la Francia e la Spagna. Una situazione che però non riguarda solo i paesi dell’euro-zona, anche nel regno unito l’indice di fiducia è peggiorato passando da -27 a -29, riflettendo il crescente pessimismo circa le attese sulla situazione economica generale e l’andamento dell’occupazione.

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IL RAPPORTO TRA I RAGAZZI ED IL DENARO E’ UN PO’ TABU’: PERCHE’ NON PARLARNE IN FAMIGLIA?

MILANO – Il 55% dei giovani italiani non parla di denaro in famiglia: è questo il dato più evidente emerso dalla ricerca “I giovani e il denaro”, commissionata da Patti Chiari a ISPO, che è dellstata presentata nel corso a premiazione del concorso nazionale “PattiChiari con l’economia”, il programma didattico che ha coinvolto 800 scuole e 96.000 studenti in 12 città italiane, ideato per trasmettere ai ragazzi le nozioni basilari delle regole economiche. Costituito nel settembre 2003, PattiChiari è il consorzio di banche Italiane nato con lo scopo di offrire ai cittadini strumenti e informazioni semplici, che aiutino a capire meglio i prodotti finanziari e a scegliere quelli più adatti alle esigenze di ognuno. Nell’ambito di questi obiettivi il consorzio realizza da alcuni anni progetti rivolti ai giovani, per prepararli adeguatamente ad integrarsi e a partecipare attivamente alla realtà sociale, culturale e professionale ed economica che li circonda. Dalla ricerca “I giovani e il denaro” – effettuata su un campione di 2.537 persone, di età compresa tra 11 e 25 anni, con lo scopo di mettere a confronto le indicazioni provenienti dai giovani con quelle dell’universo adulto, profilate in una precedente ricerca – sono emersi alcuni atteggiamenti piuttosto diffusi tra i ragazzi nei confronti del denaro: più della metà degli intervistati non viene coinvolto nelle decisioni economiche che riguardano la propria famiglia e il 46% non parla con i genitori né di denaro né di economia. Questa mancanza di dialogo e di educazione finanziaria determina nei giovani la tendenza a non pianificare il proprio percorso economico, tanto che gli intervistati dimostrano, rispetto ai genitori, un atteggiamento molto più disinvolto verso l’utilizzo del denaro: il 19% non pensa a risparmiare e spende il denaro di cui dispone in modo impulsivo, senza pensarci troppo, con il conseguente rischio di rimanere senza soldi.

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DROGHE VIRTUALI SEMPRE PIÙ DIFFUSE TRA I GIOVANI, L’ALLARME DEL CNR

ROMA – Per pochi euro è possibile scaricare dei file audio-video che garantiscono uno ‘sballo’ paragonabile a quello degli stupefacenti sintetici. Allarme droghe virtuali dai ricercatori del Cnr. Esiste un file, comemrcializzato per pochi euro su Internet, che garantisce uno ‘sballo’ virtuale paragonabile a quello dell’ecstasy e delle droghe sintetiche. Con questa droga virtuale, secondo quanto promettono numerosi siti che commercializzano questi file, gli adolescenti possono infatti drogarsi virtualmente, sparandosi nelle orecchie, per ore e ore, suoni particolari alla ricerca di effetti psichedelici. “A provocare il ‘trip’ – riferiscono gli esperti del Cnr – sarebbero onde sonore on line, che si basano sull’effetto binaurale dei suoni, che stimola il cervello su frequenze bassissime, tra i 3 e i 30 Hertz (i cosiddetti infrasuoni), innescando le più diverse reazioni e sollecitando l’attività cerebrale in maniera anomala”. Per sballarsi on line basterebbe quindi collegarsi a internet e scaricare file dai nomi decisamente espliciti come cocaina, ecstasy, peyote, marijuana.

Ma cosa succede dopo?

Le dinamiche commerciali sono simili a quelle del mercato tradizionale degli allucinogeni: si comincia con file offerti gratuitamente, per passare poi alla ‘somministrazione’ a pagamento, con pratiche guide all’uso, tipo “Come far funzionare una dose al 100%”. A questo nuovo e inquietante fenomeno si stanno interessando, oltre alla Guardia di Finanza, alcuni ricercatori dell’ Isn-Cnr di Catanzaro, che da anni studiano gli effetti del suono e le modalità con cui potenziano l’effetto di alcune droghe sintetiche. Dunque, ai giovani che rischiano di cadere nel giro delle droghe in rete, Iannone consiglia “prudenza”. “Non esagerare in allarmismi, ma – avverte – neppure archiviare incautamente il fenomeno come una ‘bufala’. D’altra parte, questi file esistono e la gente li vende e li compra e l’esperienza dice che un mercato non si forma se i fruitori del prodotto non hanno alcun vantaggio”.

Fonte: www.papaboys.it

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