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“L’EUCARISTIA: COMUNIONE CON CRISTO E TRA NOI”: L’IRLANDA INVITA TUTTI AL CONGRESSO EUCARISTICO 2012

CHIESA CATTOLICA NEL MONDO (Dublino, IRLANDA) – La Chiesa cattolica irlandese ha già iniziato ad invitare persone di tutto il mondo al Congresso Eucaristico Internazionale 2012, che si svolgerà a Dublino dal 10 al 17 giugno 2012 e avrà come tema “L’Eucaristia: Comunione con Cristo e tra noi”.
Lunedì scorso il cardinale Seán Brady, arcivescovo di Armagh, e l’arcivescovo Diarmuid Martin di Dublino hanno lanciato la fase preparatoria del Congresso, che rappresenterà un’occasione per approfondire la comunione con Cristo e con i fratelli.

Il cardinale Brady ha sottolineato che “l’obiettivo di ogni Congresso Eucaristico è approfondire la comprensione e la devozione per la Santa Eucaristia, che è fondamentale per la nostra fede cattolica. Questa devozione occupa un posto speciale per i cattolici irlandesi. L’Eucaristia è la fonte e il culmine della vita di ogni seguace di Gesù. Ospitare il Congresso in Irlanda – ha aggiunto cardinal Brady – non serve solo la nostra Chiesa locale, sarà un evento internazionale. La celebrazione attirerà migliaia di pellegrini e permetterà ai cattolici, in Irlanda e all’estero, di incontrarsi e di partecipare a Messe quotidiane, discutere questioni di fede, prendere parte a laboratori, riportare testimonianze e riflessioni e partecipare all’adorazione eucaristica”. Gli organizzatori del Congresso stanno già stringendo accordi con il settore turistico per favorire la partecipazione di persone provenienti da tutto il mondo, ed il sito web del Congresso (www.iec2012.ie) offre dettagli in varie lingue. Per la preparazione dell’evento, gli organizzatori chiedono almeno 3.000 volontari che ricoprano ruoli nell’amministrazione, nella gestione dell’ospitalità, nei servizi di traduzione e nell’accoglienza.

Il cardinale Brady auspica che il Congresso del 2012 “promuova un rinnovamento nella Chiesa cattolica in Irlanda, facendo riflettere sulla centralità dell’Eucaristia al cuore della nostra comunità sempre più eterogenea, e che dia un rinnovato impulso a vivere la fede”. Quest’anno, in occasione della festa del Corpus Domini, si svolgerà un Congresso Eucaristico nazionale per preparare i cattolici irlandesi all’evento del prossimo anno. La prossima settimana, inoltre, inizierà il pellegrinaggio per le 26 diocesi irlandesi della “campana del Congresso”, simbolo dell’invito alla fede, alla preghiera, alla riconciliazione e alla missione.

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QUEL PUGNO DI CATTOLICI VENUTI DALL’INDIA. L’INTERVISTA A FRA JAYASEELLAN PITCHAIMUTHU

GERUSALEMME – Nell’agosto scorso il patriarca latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal, ha creato una cappellania per la cura pastorale dei lavoratori migranti indiani che si trovano in diocesi. La cappellania è affidata ad alcuni frati minori anch’essi indiani. Abbiamo chiesto al principale responsabile, fra Jayaseellan Pitchaimuthu (39 anni, anch’egli indiano, del Tamil Nadu), di illustrarci le peculiarità di questa piccola, e poco conosciuta, comunità.

Padre Jayaseellan, vuole raccontarci qualcosa dei cattolici indiani che vivono in Israele?

I primi migranti cattolici indiani sono arrivati in Israele cinque anni fa, alla ricerca di migliori opportunità occupazionali. Da allora il loro numero è andato crescendo. Oggi i lavoratori indiani in questo Paese sono circa 5 mila, 3 o 4 mila dei quali professano la fede cattolica. Provengono per lo più dagli Stati meridionali – Karnataka, Kerala, Andhra Pradesh, Goa e Tamil Nadu – ma anche da Maharastra e Gujarat. Appena arrivati, imparano quel minimo di ebraico e di arabo che consenta loro di intavolare una conversazione. Alcuni arrivano a parlare l’ebraico anche molto bene. La maggior parte di queste persone trovano lavoro come badanti, con un permesso di soggiorno temporaneo valido 4 o 5 anni. Una grossa comunità di indiani cattolici, oltre duemila persone, risiede nelle principali città di Tel Aviv, Herzliya, Rameh, Tiberias e Haifa, dove lavorano come collaboratori domestici. In Israele vivono all’incirca anche 70 mila ebrei di origini indiane, che godono naturalmente di piena cittadinanza. Il maggior flusso della loro ondata migratoria in Israele avvenne nei decenni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. Meno di dieci anni fa hanno cominciato a stabilirsi qui anche uomini d’affari induisti e jainisti. Gli indiani, coinvolti nel commercio dei diamanti, giocano la parte del leone nel far primeggiare Israele nel mercato di quei preziosi minerali.

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COSE SERIE: …E L’OSSERVATORE ROMANO INTERVISTA E ‘LODA’ L’EX PREMIER INGLESE TONY BLAIR

CITTA’ DEL VATICANO – ‘Un galantuomo’. Esordisce con questa affermazione Giulia Galeotti sull’Osservatore Romano in una lunghissima intervista al ‘convertito’, o ‘recuperato a vita migliore’ ex premier inglese. Stupisce la grande fiducia che il mondo cattolico riserva a questo ‘galantuomo’ (ci fidiamo del giornale del Santo Padre sia chiaro ndr) che è stato comunque fino a qualche anno fa uno dei maggiori guerrafondai del pianeta Terra. Ma se lo dice l’Osservatore – ripetiamo – ci fidiamo! Rileggiamo insieme tutta l’intervista. Oltre a essere un protagonista degli anni recenti e, probabilmente, della scena internazionale dei prossimi anni, Tony Blair è un gentleman. Educato, sorridente, cortese come pochi sanno ormai essere (specie se loro-sono-loro e tu-sei-tu). E così, non solo potrai raccontare ai tuoi nipoti che il direttore in una telefonata di fine estate ti ha mandata a intervistare colui che, tre volte rieletto a Downing Street, ha ricevuto una standing ovation l’ultimo giorno in Parlamento in un Paese celebre per la sua compostezza, ma che quel qualcuno, incontrandoti davanti al registratore, ti ha fatto molte domande su chi sei e cosa fai. Tony Blair curioso di sapere dove hai imparato l’inglese e di cosa ti occupi: davvero sorprendente.

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EUROPA/SPAGNA – Giornata di Preghiera per la Chiesa in Cina: diverse iniziative dei cattolici cinesi in Spagna

La piccola comunità dei cattolici cinesi in Spagna, sabato 24 maggio ha celebrato la Giornata di Preghiera per la Chiesa in Cina nel Santuario di Torreciudad, rispondendo all’appello del Santo Padre Benedetto XVI.
Un gruppo di immigrati presenti in Spagna ha realizzato un pellegrinaggio, analogo a quello verso il Santuario della Vergine di Sheshan (Cina), fino al Santuario di Torreciudad (Huesca), dove è intronizzata un’immagine mariana legata alla devozione asiatica. Si tratta di una statua della Vergine con in braccio il Bambino Gesù che, con le braccia aperte, in atteggiamento di benedizione, dà l’idea di una grande croce che si estende su tutta la Cina. Il raduno presso il Santuario è stato presieduto dal sacerdote José Zheng, che da tre anni svolge il suo lavoro pastorale nella città di Salamanca, mentre continua i suoi studi di teologia, e dal Rettore del Santuario, Javier Mora-Figueroa. Vi hanno partecipato diverse famiglie orientali provenienti da Madrid, Barcellona e Saragozza, studenti di teologia e molti altri pellegrini presenti nel santuario. Alcuni degli asiatici presenti hanno abbracciato recentemente la fede cattolica, come la giovane Zhao , battezzata lo scorso anno nella Cattedrale di Barcellona, e la sua amica Lan, che si è unita alla Chiesa a Roma durante la scorsa Settimana Santa.
La giornata si è aperta con una processione, nella spianata esterna del Santuario, dell’immagine di Nostra Signora Imperatrice della Cina, offerta dagli alunni di una scuola di Hong-Kong e trasportata a spalla da alcuni cinesi. Giunta la processione all’interno della chiesa, padre Shen ha celebrato la Messa in lingua mandarina in una delle cappelle della cripta. Il rettore, Mora-Figueroa, ha rivolto ai convenuti alcune brevi parole: “con la vostra presenza e preghiera oggi siamo più che mai insieme a tutte le famiglie del vostro Paese, ai sacerdoti e ai vostri Vescovi”. Quindi è seguita la recita della preghiera composta dal Santo Padre per l’occasione.
Nel pomeriggio un altro momento di grande intensità: in collegamento telefonico con Taipei (Taiwan) e una Diocesi cinese, è stato recitato insieme il Santo Rosario. Con una differenza oraria continentale di sei ore, il primo mistero doloroso è stato recitato dai fedeli di una parrocchia della capitale taiwanese, riunitisi per l’occasione intorno alla mezzanotte; i tre seguenti misteri sono stati recitati a Torreciudad e l’ultimo da un gruppo di cattolici della Cina. La giornata si è conclusa con la benedizione solenne con il Santissimo Sacramento.
Anche in altri posti della Spagna si è vissuta questa giornata speciale di preghiera per la Cina. Mons. Joan Enric Vives, Vescovo di Urgel, ha chiesto ai sacerdoti di aggiungere in quel giorno una preghiera per la Chiesa in Cina in tutte le Sante Messe, tenendo presente questa intenzione nei loro discorsi individuali e comunitari. A Burgos, la Cattedrale ha accolto anche una preghiera per la Chiesa in Cina alle 7.30 della mattina; a Santander, il Vescovo Mons. Vicente Jiménez ha invitato a leggere la Lettera del Papa ai cattolici della Cina ed ha chiesto di organizzare momenti di preghiera per quella comunità. A Madrid, la Veglia della vigilia del Corpus Domini nella Cattedrale dell’Almudena ha previsto una preghiera speciale per la Chiesa in Cina.

Notizia by  www.fides.org 

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