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“C’È SEMPRE UNA RAGIONE PER VIVERE” – CAMPAGNA PER LA VITA 2011 DELLA CONFERENZA EPISCOPALE SPAGNOLA

CHIESA NEL MONDO (Madrid) – La Conferenza Episcopale Spagnola ha presentato la Campagna per la Vita 2011 sul tema “C’è sempre una ragione per vivere”. La Giornata per la Vita si celebra il 25 marzo, festa dell’Annunciazione. Nella nota che hanno diffuso in occasione della Campagna, i Vescovi della sottocommissione episcopale Famiglia e Vita affermano che “La vita di ogni essere umano è sacra”. Ad ogni modo, sottolineano, “esiste attualmente un’oscurità che porta a non apprezzare la grandezza e la bellezza di ogni vita umana amata eternamente da Dio”. Secondo i presuli, “questa oscurità sull’origine sacra e la dignità assoluta della vita umana si estende ad altri momenti dell’esistenza delle persone in cui si mostra e si sperimenta la fragilità”. “Sono molti – aggiungono – quelli che non scoprono che la vita è un bene quando viene accompagnata da malattie gravi, handicap fisici o psichici, momenti di povertà o di solitudine, dalla debolezza che accompagna il passare degli anni o nel momento del tramonto della propria vita”. “Quando la società non sa dare senso al dolore o alla fragilità umana e abbandona le persone alla loro solitudine, noi membri della Chiesa ci sentiamo esortati a rispondere con l’amore di Cristo e a generare speranza in persone che, sentendosi amate e accompagnate nella loro sofferenza o solitudine, possono superare inganni e dolori, ovvero possono trovare la ragione per vivere”, affermano. Per la Campagna sono stati distribuiti nelle Diocesi spagnole 15.000 poster e 50.000 di ciascuno dei seguenti documenti: foglietto informativo, sussidio liturgico e nota dei Vescovi.

Video sorprendente

Quest’anno, la novità è un video sorprendente, creativo e pieno di gioia. In due minuti e mezzo racconta delle storie, e si può vedere su Youtube e condividere nelle reti sociali. Il video spiega che “c’è sempre una ragione per vivere” attraverso quattro storie, sviluppate in parallelo: un anziano in un ospedale accanto a suo figlio; un bambino malato che riceve un regalo dalla sua famiglia e dagli amici; due persone handicappate che mostrano gesti di affetto tra loro; una nonna che legge una storia ai suoi nipoti. La realizzazione tecnica del video è stata affidata alla casa di produzione “Dos cincuenta y nueve Films” e ha contato sulla partecipazione di attori volontari non professionisti. Tutte le iniziative relative alla Campagna si articolano in un nuovo microsito web che sta già servendo come punto di incontro. Su www.siemprehayunarazonparavivir.com si può visionare il video e il resto del materiale per la Giornata per la Vita.

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IL CUSTODE DI TERRA SANTA PARLA DEL PROGETTO “GERUSALEMME, PIETRE DELLA MEMORIA”

GERUSALEMME – “A Gerusalemme, nella città santa, i francescani hanno da molto tempo, da molti secoli, molte unità abitative per la comunità cristiana, per le pietre vive. Ed è un luogo dove la memoria e le pietre vive coincidono.” Queste le parole con cui padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa e presidente di ATS pro Terra Sancta, introduce il progetto “Gerusalemme: pietre della memoria” promosso da ATS pro Terra Sancta grazie ai contributi di generosi donatori privati. “Queste case però hanno bisogno di essere ristrutturate, rimesse in ordine, proprio perché sono molto vecchie, e, dunque, come Custodia di Terra Santa e Associazione di Terra Santa, abbiamo avviato il restauro delle unità abitative per la comunità cristiana.” Con l’obiettivo di mantenere “vivo” questo luogo della memoria proprio grazie alla presenza delle pietre vive e dare una dignità di vita ai cristiani che vivono in Terra Santa.

Le unità abitative sono circa 600, mentre i restauri ad oggi completati poco più di 80. Tante, quindi, le richieste ancora non accolte. “Tutti vogliono tutto e subito e anche questo è un problema, nello stabilire i criteri. I criteri non sono soltanto i bisogni reali ma anche economici. Bisogna anzitutto partire dal budget che abbiamo a disposizione. E non è sempre facile bilanciare le attese, la realtà e le possibilità”, dichiara padre Pizzaballa. Tanti i problemi sia nello svolgimento dei lavori che nell’amministrazione delle unità abitative. “Nel portare avanti il lavoro ci sono sempre dei problemi”, spiega il Custode di Terra Santa, “problemi di diverso genere. Innanzi tutto vi sono problemi con le famiglie, paradossalmente, perché dopo tanti anni di non cura delle loro case forse hanno paura di perdere il posto, e quindi c’è tutto un lavoro culturale che deve essere fatto. Poi c’è il lavoro fisico, concreto, perché sono strutture antiche che devono essere conservate. Ma si tratta di edifici sotto la tutela dell’ Israeli Antiquity Authority e quindi non si possono attuare tutte le soluzioni previste o che si vorrebbero proprio perché, giustamente, i beni devono essere conservati. Poi ci sono i problemi con gli operai, gran parte dei quali deve venire dai Territori perché non ci sono sufficienti operai a Gerusalemme. Ma ottenere i permessi per questa gente è sempre una grande complicazione.”

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