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GIÀ NEL PRIMO INCONTRO CI APRIMMO IL CUORE. L’AMICIZIA TRA CARLO AZEGLIO CIAMPI E GIOVANNI PAOLO II

ROMA – Giovedì 9 dicembre il presidente emerito della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, compirà novanta anni. Con i migliori auguri di compleanno del nostro giornale, nell’occasione pubblichiamo uno stralcio dal volume Da Livorno al Quirinale. Storia di un italiano (Bologna, il Mulino, 2010, pagine 187, euro 14).

Come mai fu fatta la scelta di farti fare la scuola media e superiore dai Gesuiti? Perché era la scuola migliore di Livorno? O perché era una scuola religiosa?

Fu una scelta casuale dei miei genitori. Andiamo in ordine: la prima e la seconda elementare le ho fatte in una scuola privatissima. C’era una vecchia maestra che faceva scuola elementare privata ed era accanto a casa mia. La terza elementare l’ho fatta a una scuola pubblica, la De Amicis di Livorno, e dovevo continuare lì. Ma cosa accadde? Mio fratello maggiore, finite le elementari, andò alle tecniche e il primo anno fu bocciato. Mio padre conosceva, e anzi aveva una certa amicizia con il rettore dell’Istituto San Francesco Saverio, la scuola dei Gesuiti a Livorno, padre Alessandro Dei Giudici Albergotti, un nobile aretino, il quale gli disse: “Mandami tuo figlio e cercherò di fargli recuperare l’anno”. Mio padre, per aiutare il figlio maggiore, disse di sì. Ma si sentì dire: “Mi devi mandare anche l’altro, quello studioso”. Così fui spostato dalla scuola pubblica alla scuola dei Gesuiti, a cui penso di aver fatto onore.

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PERCHE’ REPUBBLICA, IL CORRIERE ED I GIORNALONI NON DENUNCIANO IL TRAFFICO DI BAMBINI?

TRAFFICO DI ESSERI UMANI – Come mai non leggiamo su Repubblica, il Corriere e gli altri ‘giornaloni’ di oggi, il traffico di esseri umani di Islamabad tra cui donne e bambini? Dov’è il servizio in prima pagina che ci fanno leggere ogni giorno quando c’è da attaccare Benedetto XVI e il Vaticano? Perchè i Signori Direttori non danno incarico agli Emeriti giornalisti di servire anche i deboli, oltre che l’illuministico editore di riferimento? Grazie a Dio, la tutela dei bambini e delle donne, e la denuncia per fare qualcosa viene segnalata dall’Agenzia Vaticana Fides, che alza la voce con tono assolutamente preoccupato. Una nota dell’agenzia internazionale della Congregazione dell’evangelizzazione dei popoli di questa mattina titola: “Traffico di donne e bambini fra gli alluvionati: la denuncia delle Ong”

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‘VI RACCONTO MIO FRATELLO’: LUNGA INTERVISTA AL FRATELLO DEL PAPA PUBBLICATA OGGI SU ‘IL GIORNALE’

MILANO – Una guida, un punto di riferimento: “Mi ha mostrato sempre la strada da prendere, anche in situazioni difficili”. Così Georg Ratzinger, 84 anni, descrive suo fratello minore Joseph, Papa Benedetto XVI, in un’intervista pubblicata sul quotidiano ‘Il Giornale’ a firma del vaticanista Andrea Tornielli. Sono tanti i ricordi di Georg Ratzinger, molti dei quali legati all’infanzia trascorsa insieme in Baviera. “Joseph era un bambino vivace, ma non un terremoto – spiega – Fin da piccolo mostrava una grande sensibilità nei confronti degli animali, dei fiori e, in generale, della natura”.

Entrambi hanno sempre preferito la musica allo sport. “Posso dire con sicurezza che né io né mio fratello eravamo portati per lo sport. Forse era dovuto al fatto che non avevamo un fisico robusto, anzi, eravamo i più piccoli e deboli delle nostre rispettive classi”. La passione per la musica è invece condivisa da tutta la famiglia. “Ho sempre pensato che la musica sia una delle cose più belle che Dio abbia creato – racconta – Anche mio fratello l’ha sempre amata: forse l’ho contagiato io”. Da bambino l’attuale pontefice non aveva le idee molto chiare sul proprio futuro, come sottolinea il fratello maggiore. “Aveva ricevuto la cresima dal cardinale Michael Faulhaber. Ne era rimasto impressionato e aveva detto che avrebbe voluto diventare anche lui cardinale. Ma solo qualche giorno dopo quell’incontro, osservando il pittore che tinteggiava i muri di casa nostra, disse che da grande avrebbe voluto fare l’imbianchino…”.

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