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“LA LIBERTÀ RELIGIOSA, VIA PER LA PACE”: E’ IL TEMA SCELTO DA BENEDETTO XVI PER LA PROSSIMA GIORNATA

CITTA’ DEL VATICANO – E’ “Libertà religiosa, via per la pace” il tema scelto da Benedetto XVI per la celebrazione della Giornata mondiale per la pace del 2011. La giornata – che si celebra dal 1968 il primo giorno di ogni anno – porrà dunque l’accento sul tema della libertà religiosa. “Ciò – commenta un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede – mentre nel mondo si registrano diverse forme di limitazione o negazione della libertà religiosa, di discriminazione e marginalizzazione basate sulla religione, fino alla persecuzione e alla violenza contro le minoranze. La libertà religiosa, essendo radicata nella stessa dignità dell’uomo, ed orientata alla ricerca della ‘immutabile verità’, si presenta come la ‘libertà delle libertà’. La libertà religiosa è quindi autenticamente tale quando è coerente alla ricerca della verità e alla verità dell’uomo.

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IL FUOCO DELLA PACE LUCE PER LE NOSTRE COSCIENZE

ROMA – Sabato 25 ottobre 2008 (l’ultima volta che ho parlato in Puglia) presso l’Hotel Nettuno di Brindisi ho svolto una relazione dal titolo “Ombre e luci nell’implementazione di Basilea 2: suggerimenti operativi per eliminare le prime e ravvivare le seconde”. Ho parlato di economia a circa 200 professionisti, tra cui alcuni amici che rivedo con grande piacere, stasera, 15 novembre 2008, a Martina Franca, presso questo meraviglioso monumento Unesco messaggero di una cultura di pace, che risponde al nome di Basilica di San Martino. Il nome “Martino” deriva da Marte, dio della guerra, e significa “piccolo Marte”. Dandogli quel nome, il padre, soldato divenuto in seguito tribuno militare, si augura che Martino segua le sue orme. Il fato gli dà una mano, in quanto nel 331 d.C. un editto dell’imperatore obbliga tutti i figli dei veterani ad arruolarsi nell’esercito. Il quindicenne Martino entra così nel corpo delle cinquecento guardie imperiali, disponendo di un cavallo e di uno schiavo. A quei tempi lo schiavo era considerato una cosa, di proprietà assoluta del padrone. Lo sanno in pochi, ma Martino rovescia tale logica e non lo tratta come uno schiavo, ma come amico e fratello, seguendo l’insegnamento di San Paolo che ammoniva: “Non c’è più giudeo né greco, né schiavo né libero, né uomo né donna, ma siete tutti una sola cosa in Gesù Cristo” (Cfr. Monsignor A. Amato, Omelia nella Basilica di San Martino, 2004).

In seguito, lo sappiamo tutti, alle porte di Amiens, Martino fa a metà del suo mantello con un povero seminudo e intirizzito dal freddo di un rigidissimo inverno. Gesù stesso, nella notte, gli appare in sogno rivestito della parte del mantello con cui aveva ricoperto il povero, a confermare la validità perenne della parola evangelica: “Ero nudo e mi avete vestito…. Ogni volta che avete fatto ciò a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Che cosa bella: il nome Martino. . . . da simbolo di guerra . . . . diventa simbolo di pace e carità! Oggi, più che mai, il mondo ha bisogno di carità, perchè è la carità la fonte di ogni bene. È sorgente di pace, di giustizia, di comunione, di gioia, di perdono, di fratellanza. Questo sabato sera, rispondendo alla chiamata di don Franco Semeraro, devo parlare di pace . . . .in una Chiesa intitolata al santo patrono di Martina Franca: San Martino . . . . e, lo confesso, ho un certo timore a pensare di esserne degno.

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