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I GIOVANI NON CERCANO SICUREZZA, MA UNA “VITA PIÙ GRANDE”. IL PAPA RACCONTA LA SUA GIOVENTU’

CITTA’ DEL VATICANO – La guerra e le difficoltà, i propri dubbi e l’incontro con Gesù sono alcune delle esperienze personali che Papa Benedetto XVI rivive nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011, reso pubblico questo venerdì dalla Santa Sede. Nel testo, il Pontefice ripercorre gli anni della sua vocazione e propone la propria esperienza ai giovani, perché le aspirazioni di un giovane sono le stesse in ogni epoca e possono riassumersi nell’anelito a una “vita più grande” che non finisca nella mediocrità. I giovani, spiega, “sentono il profondo desiderio che le relazioni tra le persone siano vissute nella verità e nella solidarietà”. “Molti manifestano l’aspirazione a costruire rapporti autentici di amicizia, a conoscere il vero amore, a fondare una famiglia unita, a raggiungere una stabilità personale e una reale sicurezza, che possano garantire un futuro sereno e felice”.

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DESIDERIO, CONOSCENZA E AMORE. MI STO CERCANDO, MA NON MI TROVO… SCUSATE PER LO SFOGO….

RIFLESSIONE – Mi sto cercando, ma non mi trovo. Sbaglio ogni giorno eppure non faccio nulla per evitare di sbagliare, continuo a ripetere gli stessi errori. Scusi per lo sfogo, scusi per le mie paranoie e grazie infinite. Proseguo il tentativo di inoltrarmi nel cuore del giovane d’oggi, tra contesto nichilista e desiderio di senso, desiderio insito nella struttura dell’io, desiderio che spezza le catene del nulla. Utilizzo il testo di un componimento scolastico, uno dei tanti testi della sterminata, sconosciuta e meravigliosa letteratura giovanile. “Ho il terrore di crescere, di cambiare, di invecchiare. La mia morte non mi fa paura, anzi a volte vorrei correre verso di lei, per vedere cosa ci sarà e scappare dal dolore che si insidierà piano piano nella mia vita. Spero davvero che stia nascendo una nuova F., perché quella che sono ora non l’accetto più… non accetto più la continua insoddisfazione per la mia vita e per chi mi circonda. Quello che più mi manca e sento il bisogno di avere per vivere serenamente, con la speranza e la fiducia che dopo la fine ci sarà l’eternità, è la fede che in fondo non ho. Vorrei che Dio mi desse un cenno, un segno, perché credo che solo così potrò avere fede. Invece niente. Dove è Dio??? Non lo sento, né vicino a me, né dentro me. Oggi a messa mi sentivo una bugiarda, un’ipocrita, a recitar preghiere e rispondere durante l’offertorio a cose che non comprendo, a cose di cui in realtà non colgo una verità. Guardavo i bambini, completamente distratti e distanti dalla messa, facevano altro e mi chiedevo il perché fossimo lì tutti a pregare qualcosa che non sentiamo. La vita deve essere bellissima se si ha fede, se si crede in qualcosa, invece la mia è piena di paure, di ansie ed è vuota spiritualmente.

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