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GMG 2011, ASIANEWS LANCIA UN APPELLO PER PERMETTERE AI GIOVANI CATTOLICI CINESI DI ANDARE A MADRID

GMG 2011 (Roma) – Quindici giovani cattolici cinesi vorrebbero partecipare alla Giornata mondiale della gioventù che si terrà a Madrid dal 16 al 21 agosto. Pur lavorando e risparmiando, non riescono a far fronte a tutte le spese e per questo chiedono aiuto ai loro coetanei nel mondo. L’appello è giunto proprio ieri ad AsiaNews, alla vigilia della Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, voluta da Benedetto XVI per rafforzare la fede e l’unità dei cattolici cinesi con la Chiesa universale e con il Papa. Il desiderio di andare alla GMG di Madrid nasce con la stessa intenzione. Il loro parroco scrive: “Questi giovani vivono la loro fede in un ambiente molto chiuso. Vedere altri giovani che condividono il loro stesso spirito, avere l’occasione di partecipare agli incontri con il Santo Padre, sarebbe un’esperienza fondamentale di comunione e di universalità della Chiesa”.

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“E L’ESISTENZA DIVENTA UNA IMMENSA CERTEZZA”: A RIMINI, UNA MOSTRA SULLA VITA DI GESÙ A CAFARNAO

CULTURA (Rimini)- “E l’esistenza diventa una immensa certezza”: questo è il nome della mostra che ospiterà, dal 21 al 27 agosto, il Meeting di Rimini. La rassegna avrà come tema principale la vita di Gesù a Cafarnao e nasce dall’incontro del custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa ed alcuni amici del Meeting di Rimini, molti dei quali hanno prestato servizio come volontari della Custodia di Terra Santa e di Ats pro Terra Sancta. L’obiettivo della mostra è quello di riproporre il fatto storico di Gesù, la sua continuità e contemporaneità di oggi. La vita pubblica di Cristo ha avuto come scenario le rive del lago di Tiberiade ed in particolare la cittadina di Cafarnao, oggi divenuto sito archeologico custodito dai frati francescani di Terra Santa. 

La mostra è stata realizzata da un team di biblisti, scenografi, registi, fotografi, architetti, ingegneri, e verrà editata in collaborazione con il patrocinio della Custodia di Terra Santa, mentre Ats pro Terra Sancta contribuirà all’aspetto organizzativo mettendo a disposizione i volontari che in questi mesi si trovano a Gerusalemme. Si tratta di una mostra itinerante che proporrà il percorso che alcuni abitanti ebrei di Cafarnao hanno fatto dal primo incontro con Gesù di Nazareth fino al riconoscimento di fede che permise loro di arrivare a dare la vita per Lui. Gli elementi della rassegna sono state selezionati dagli scavi archeologici realizzati nell’ultimo secolo dai padri francescani della Custodia di Terra Santa e dallo studio esegetico dei Vangeli. 

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LOTTA AGLI ABUSI, LA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE DETTA LE NORME DA SEGUIRE

MINORI (Roma) – È stata resa nota a mezzogiorno di oggi la Lettera circolare inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede alle conferenze episcopali di tutto il mondo contenente le linee guida per affrontare i casi di abuso sessuale sui minori. Entro un anno le conferenze episcopali dovranno aver preparato le loro norme, accogliendo le linee guida vaticane e armonizzandole con le situazioni e le legislazioni civili dei rispettivi Paesi. In pratica, la lettera, riprende, spiega e contestualizza meglio le nuove norme che messe in atto dopo gli aggiornamenti del luglio 2010. Un punto fondamentale è la cooperazione con le autorità civili:

«L’abuso sessuale di minori non è solo un delitto canonico, ma anche un crimine perseguito dall’autorità civile. Sebbene i rapporti con le autorità civili differiscano nei diversi paesi, tuttavia è importante cooperare con esse nell’ambito delle rispettive competenze. In particolare, va sempre dato seguito alle prescrizioni delle leggi civili per quanto riguarda il deferimento dei crimini alle autorità preposte, senza pregiudicare il foro interno sacramentale. Naturalmente, questa collaborazione non riguarda solo i casi di abusi commessi dai chierici, ma riguarda anche quei casi di abuso che coinvolgono il personale religioso o laico che opera nelle strutture ecclesiastiche».

Inoltre, le Linee guida delle conferenze episcopali «devono tener conto della legislazione del Paese della Conferenza, in particolare per quanto attiene all’eventuale obbligo di avvisare le autorità civili».
Il Vaticano esorta dunque la collaborazione con l’autorità civile (è importante cooperare), ma non obbliga i vescovi a denunciare per primi il prete sospettato di abusi all’autorità civile, a meno che la legge del Paese non preveda quest’obbligo. La prassi generale, in questi ultimi anni, è stata quella di invitare le vittime a sporgere denuncia. Una parte importante della lettera riguarda le vittime e l’attenzione che va loro data. Per decenni sono state considerate come «nemiche» del buon nome della Chiesa, spesso respinte, invece che accolte, ascoltate, aiutate. Ecco che cosa si legge nella lettera a questo proposito, citando l’esempio di Benedetto XVI che ha sempre testimoniato concretamente questa vicinanza alle vittime:

«La Chiesa, nella persona del Vescovo o di un suo delegato, deve mostrarsi pronta ad ascoltare le vittime ed i loro familiari e ad impegnarsi per la loro assistenza spirituale e psicologica. Nel corso dei suoi viaggi apostolici, il Santo Padre Benedetto XVI ha dato un
esempio particolarmente importante con la sua disponibilità ad incontrare ed ascoltare le vittime di abuso sessuale. In occasione di questi incontri, il Santo Padre ha voluto rivolgersi alle vittime con parole di compassione e di sostegno, come quelle contenute nella sua Lettera Pastorale ai Cattolici d’Irlanda (n.6): “Avete sofferto tremendamente e io ne sono veramente dispiaciuto. So che nulla può cancellare il male che avete sopportato. È stata tradita la vostra fiducia, e la vostra dignità è stata violata.”». Inoltre, si afferma: «La persona che denuncia il delitto deve essere trattata con rispetto. Nei casi in cui l’abuso sessuale sia collegato con un altro delitto contro la dignità del sacramento della Penitenza, il denunciante ha diritto di esigere che il suo nome non sia comunicato al sacerdote denunciato». E «le autorità ecclesiastiche si impegnino ad offrire assistenza spirituale e psicologica alle vittime».

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IL 2 MAGGIO LA CHIESA INCONTRA I MEDIA: IN VATICANO LE ESPERIENZE DI 150 BLOGGERS

MEDIA (CITTA’ DEL VATICANO) – E’ stata pubblicata, sulla pagina del Pontifico Consiglio per la Comunicazioni Sociali (http://www.pccs.va.), la lista dei 150 bloggers che, il 2 maggio, si riuniranno in un incontro in Vaticano organizzato dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali e presieduto da monsignor Claudio Maria Celli. L’incontro ha l’obiettivo di far condividere le esperienze tra i diversi bloggers ed i rappresentanti della Chiesa e, inoltre, verranno presentate alcune iniziative che il Vaticano ha in serbo per il mondo dei nuovi media, a Roma ed in altre città.

Saranno previste due sessioni: nella prima cinque bloggers, rappresentanti delle diverse aree linguistiche, tratteranno temi specifici di importanza generale, mentre nella seconda gli esperti delle strategie comunicative della Chiesa porteranno la loro testimonianza attraverso le esperienze di lavoro con i nuovi media. All’incontro parteciperanno il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, monsignor Claudio Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, e padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede. In base alle 750 richieste “è stata fatta una difficile selezione per offrire, nella misura del possibile, un quadro rappresentativo e generale della ‘blogosfera’”, afferma Kervin Frometa, di http://www.tucristo.com. Per quanto riguarda i bloggers, ha spiegato Richard Rouse, ideatore dell’incontro, ce ne saranno di famosi e di principianti, istituzionali e personali, che raccontano storie personali o che narrano fatti ed eventi locali ed internazionali. “E’ stato veramente toccante sentirci coinvolti nelle vostre storie: le gioie della paternità, le speranze dei giovani, il dolore della morte, la paura del cambiamento, per non parlare delle tante cause e campagne che promuovete, specialmente la nuova evangelizzazione”, ha confessato Rouse.

Tra i selezionati di lingua italiana ci sono Alberto Piccini: http://www.maestroalberto.it; Alessandro Gilioli: http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it; Alessio Jacona: http://www.thewebobserver.it; Angela Ambrogetti: http://www.ilportonedibronzo.it; Anna Spatola: http://ordovirginumsicilia.splinder.com; Antonio Spadaro: http://www.cyberteologia.it; Costanza Miriano: http://costanzamiriano.wordpress.com; Francesco Diani: http://www.blogcattolici.it e http://www.siticattolici.it; Francesco Spagnolo: http://www.esseciblog.it; Gabriele Niola: http://sonovivoenonhopiupaura.blogspot.com; Giorgio Maria Faré http://www.santuariodivinamaternita.com; Giovanna Maria http://geniofemminile.blogspot.com; http://santagostinopavia.wordpress.com; Joshua Evangelista: http://reporters.blogosfere.it; Leonardo: http://www.qualcosadelgenere.com; Luca Fabbri: http://www.religionereligioni.blogspot.com; Luca Paolini: http://www.religione20.net; Luca Sofri: http://www.wittgenstein.it e http://www.ilpost.it; Luciano Giustini: http://www.lucianogiustini.org.

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VIETNAM, I GIOVANI SONO IL PUNTO DI FORZA PER AFFRONTARE I PROBLEMI SOCIALI CAUSATI DAL CONSUMISMO

ESTERI (Phan Thiết, VIETNAM) – I giovani sono il punto di forza col quale affrontare i problemi che il consumismo sta creando all’attuale società vietnamita, erodendone i valori morali e le tradizioni culturali. Se ne è a avuta prova domenica scorsa, quando duemila giovani della diocesi di Phan Thiết, nel sud del Paese, dopo giorni di attesa hanno potuto partecipare all’Assemblea dei giovani indetta per la Domenica delle palme dalla parrocchia di Kim Ngọc. Al centro dell’incontro c’è stata la discussione sulle questioni di maggior rilievo della società di fronte alla fede, in particolare alla luce delle parole di Benedetto XVI sulla “umiltà di Dio, forma estrema del Suo amore”. Il vescovo Joseph Vũ Duy Thống, che ha preso parte ai lavori, in particolare con una riflessione sul messaggio del Papa per questa Giornata della gioventù: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”, (cf, Col 2:7).

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BENEDETTO XVI IN CROAZIA, ECCO IL PROGRAMMA DEL VIAGGIO APOSTOLICO DEL 4-5 GIUGNO 2011

BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – In occasione della Giornata Nazionale delle famiglie cattoliche croate, il Santo Padre Benedetto XVI si recherà in Croazia per unil 4 e 5 giugno prossimi, con il seguente itinerario:

Sabato, 4 giugno 2011

09:30 Partenza in aereo dall’Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino
per Zagreb (Roma-Zagreb – 516 km, 1h 30′, Alitalia – A320).

11.00 Arrivo all’Aeroporto Internazionale di Zagreb Pleso.
CERIMONIA DI BENVENUTO nell’Aeroporto Internazionale di Zagreb Pleso. Discorso del Santo Padre.

12.15 VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA nel Palazzo Presidenziale di Zagreb.

13.50 UDIENZA AL PRESIDENTE DEL GOVERNO nella Nunziatura Apostolica di Zagreb.

14.00 Pranzo con i Membri del Seguito Papale nella Nunziatura Apostolica di Zagreb.

18.15 INCONTRO CON ESPONENTI DELLA SOCIETÀ CIVILE, DEL MONDO POLITICO, ACCADEMICO, CULTURALE E IMPRENDITORIALE, CON IL CORPO DIPLOMATICO E CON I LEADERS RELIGIOSI nel Teatro Nazionale Croato di Zagreb. Discorso del Santo Padre.

19.30 VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI nella piazza del Bano Josip Jelačič di Zagreb. Discorso del Santo Padre.

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CINA – CENTINAIA DI CRISTIANI ARRESTATI: ESPULSI DA UNA SALA, VOLEVANO PREGARE IN PIAZZA

La polizia ha portato via quasi 200 persone della Chiesa protestante di Shouwang, tra le maggiori chiese domestiche. I fedeli volevano pregare in piazza, dopo essere stati cacciati dai loro locali. La repressione contro “la rivoluzione dei gelsomini” si estende anche ai gruppi religiosi. Molti attivisti sono divenuti cristiani.

CHIESA NEL MONDO (Pechino) – Circa 200 cristiani sono stati arrestati dalla polizia, nei distretto di Haidian (nord di Pechino), per essersi dati appuntamento ieri in una piazza pubblica per celebrare la liturgia. E’ la maggior operazione contro cristiani degli ultimi anni. Il timore dei cristiani è che la repressione in atto per impedire una Rivoluzione dei gelsomini in Cina, sia estesa anche ai gruppi religiosi. I fedeli appartengono alla Chiesa protestante di Shouwang, una delle maggiori chiese domestiche (non riconosciute) del Paese con oltre 1000 membri. Di recente sono stati cacciati dai locali di un ristorante dove tenevano gli incontri: la polizia ha obbligato il padrone del ristorante a espellere i fedeli. Centinaia di poliziotti hanno presidiato sin dal mattino la zona di Zhongguancun e hanno portato via i fedeli appena arrivavano, per partecipare al servizio liturgico fissato per le ore 8.30, caricandoli su pullman in attesa. La liturgia in piazza non era segreta: era stata annunciata dai fedeli su internet.

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BENEDETTO XVI INCONTRA I RAGAZZINI DELLA LEGA PRO: “IL CALCIO SIA PORTATORE DI AMICIZIA E RISPETTO”

BENEDETTO XVI (Roma) – Il sole ha invaso Piazza San Pietro. Tante piccole porte di calcio. Centoventi ragazzini venuti da ogni parte d’Italia: palloni e valori, gol e sentimenti. “Auspico che il vostro sport sia sempre portatore di valori di amicizia, rispetto e solidarietà”. Quando Benedetto XVI pronuncia queste parole l’udienza ha già doppiato il capo dell’ora abbondante. Fa caldo e il Papa appare affaticato da una giornata in cui, saltellando tra sette lingue, ha coniugato la “lezione” su Sant’Alfonso e sul suo insegnamento morale con i saluti ai vari gruppi arrivati da ogni angolo del globo e con l’attenzione per un tema, il calcio, che non sempre fa capolino in questi incontri.

I ragazzini con la maglietta azzurra mobilitati dalla Lega Pro di Mario Macalli a volte si distraggono, oppure mischiano le loro urla a quelle dei pellegrini polacchi nel momento in cui questi ultimi vengono richiamati in quella sorta di appello che indica al Pontefice i gruppi presenti nella piazza. Ci sono i ragazzi venuti dalla Francia che intonano un bel coro e i musicisti della banda giovanile John Lennon che facendo uno strappo alla regola al loro repertorio intonano “l’Inno alla Gioia” di Beethoven. Ed è una giornata gioiosa, di quelle che “rendono orgoglioso” un presidente sanguigno come Mario Macalli, uomo dai toni spesso forti ma diretto e sincero. Il calcio visto da questa piazza, filtrato fra le colonne incredibilmente allineate da Bernini, in questo posto in cui per forza di cose ti devi sentire al centro di una civiltà (la stessa civiltà che noi quasi quotidianamente maltrattiamo con i nostri comportamenti), ha un altro sapore, un altro valore, un altro spessore. Un altro messaggio che è poi quello stampato sulle magliette: “Giocare con gioia”.

Sfilano davanti al Pontefice donne e uomini con la loro devozione e con i segni di quella devozione: un rosario, una catenina. Il Papa Benedice. Quattro coppie che hanno solo pochi giorni fa consegnato ai registri nuziali la loro promessa, vivono questo giorno come la prosecuzione di quello che confidano sia il più bello della loro vita. I ragazzini delle scuole-calcio della Lega Pro sono allo stesso tempo consapevoli e indifferenti. Consapevoli di avere davanti una figura carica di idealità; indifferenti perché il loro mondo è, per fortuna, ancora semplice essendo rotondo esattamente come una palla, una palla di gommapiuma, a scacchi gialli e blù che rotola e a volte si impenna sfiorando pericolosamente le teste di ignavi passati, di gente in attesa dell’evento. Quando la Papa-mobile bianca si muove circondata dagli uomini della sicurezza, salendo su, sul sagrato di San Pietro, si alzano urla quasi da stadio. Incedono rigidi quattro guardie svizzere nei loro costumi colorati mentre Benedetto XVI prende posto al centro di questa sorta di gazebo che lo ripara dal sole e dalla pioggia. La piazza e piena. Ma in fondo, davanti a lui, intravede le porte di quei dieci campetti improvvisati, avverte la presenza di questi strani ospiti. Diligentemente, prendono posto nelle sedie allineate alla destra del Pontefice. L’aspettano con ansia. Si annoiano quando le letture vengono tradotte nelle altre lingue: segno dell’universalità del messaggio della Chiesa, ciò non toglie che a quel punto qualcuno di loro improvvisi giochi infantili probabilmente sfuggiti alla vista del Papa ma che dal Papa sarebbero stati comunque apprezzati perché il gioco sta ai bambini come la paura per tutto ciò che sfugge all’omologazione sta ai grandi. In quella piazza c’è tutto, c’è Don Bosco e San Francesco di Sales.

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FOIBE – ZECCHI: ECCO PERCHÉ ABBIAMO TRADITO LA MEMORIA DEL NOSTRO POPOLO

ITALIA – «La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra». Fa un’operazione di verità storica, la legge firmata nel 2004 dal presidente Ciampi, riabilitando un popolo distrutto dall’odio etnico e politico. Nelle foibe del Carso trovarono la morte migliaia di italiani, vittime della violenza perpetrata dai partigiani comunisti di Tito tra l’autunno del ’43 e il giugno del ’45. Dopo di loro fu il dramma di quei 350mila italiani che, fino a tutti gli anni Cinquanta, dovettero fuggire dall’Istria e dalla Dalmazia per non subire le violenze, l’emarginazione, le confische dell’esperimento sociale comunista.

Sono queste le vicende che fanno da sfondo a Quando ci batteva forte il cuore, l’ultimo romanzo di Stefano Zecchi. «Il ricordo è un fatto principalmente educativo – dice Zecchi al sussidiario -. Per continuare a esistere dev’essere legato al senso di un’appartenenza, di una tradizione, al modo in cui questa prende importanza nel presente. Serve a non farci diventare degli infedeli, infedeli a ciò che di importante è stato nella nostra vita, personale e collettiva».

A suo modo il 10 febbraio è anch’esso un «giorno della memoria», che però a differenza di altre date più popolari è molto meno nelle corde dell’opinione pubblica.

Di questa vicenda tragica non si è mai voluto parlare, innanzitutto perché si sono voluti nascondere i crimini dei comunisti e poi tutta una serie di altre compromissioni di tipo politico. Non si è mai voluto riflettere sul fatto, drammatico e impressionante, che oltre 350mila italiani, senza contare quelli che sono stati trucidati, hanno rinunciato a tutto per rimanere italiani, e una volta arrivati in patria sono stati trattati come delinquenti e fascisti. Anche questa è la storia della nostra repubblica.

Ha parlato di convenienze politiche. Quali?

Quelle della realpolitik. Siamo in presenza di una tragedia legata al fascismo, che in un certo senso ne rappresenta la causa, ma la cui comprensione storica viene poi ostacolata dal patto tra comunisti e democristiani. Togliatti, in modo esplicito, da comunista qual era voleva che la Venezia Giulia, l’Istria, Fiume e la Dalmazia fossero annesse alla Jugoslavia. La Dc, con De Gasperi in testa, faceva fatica a controbattere a questa tesi e non voleva che si facesse il plebiscito, come chiedevano gli istriani, perché temeva che il Trentino-Alto Adige facesse prima o poi una richiesta analoga. Il silenzio è continuato con il trattato di Osimo e fino alla metà degli anni Settanta. Una storia su cui non si è mai voluto alzare il velo.

È questo lo sfondo del suo romanzo. Quanto c’è di autobiografico in Quando ci batteva forte il cuore?

Per quanto mi riguarda è soprattutto un romanzo, anche se come ogni romanzo risente di una serie di suggestioni, emozioni, visioni, conoscenze. Ho voluto fare la storia di un padre e di un bambino, raccontare l’importanza dell’educazione là dove la vita diviene dramma. Il tema mi stimolava: quand’ero assessore a Milano partecipavo alle iniziative della Giornata del ricordo, potevo conoscere da vicino le associazioni e la loro memoria storica, che mi appariva di una drammaticità impressionante. Mia nonna poi era triestina e ricordo bene le storie che mi raccontava. L’ultima parte del romanzo (padre e figlio scappano dall’Istria e si stabiliscono a Venezia, ndr) contiene cose che io stesso ho visto con i miei occhi… Se mette insieme tutto questo, ecco che nasce il romanzo.

La vicenda narrata nel romanzo tocca da vicino, oltre che la questione della memoria, anche quella dell’identità italiana. Cosa vuol dire per lei essere italiano?

Non è qualcosa di acquisito una volta per tutte. Ha richiesto un percorso, una maturazione. Per me essere italiani significa appartenere a una storia, a una cultura, a una tradizione. Sento di appartenere molto più ad una tradizione culturale che ad una tradizione politica. È più un fatto di sentimenti che una faccenda statuale o istituzionale.

C’è un problema che tocca la memoria dei popoli e di cui si è parlato di recente anche a proposito della Shoah. Che cos’è che a distanza di tempo «salva» il ricordo e gli permette di sopravvivere alle generazioni?

Il ricordo è un fatto principalmente educativo, e dunque culturale. Per continuare dev’essere legato al senso di un’appartenenza, di una tradizione, al modo in cui questa prende importanza nel presente. Per guardare al futuro dobbiamo pensare al passato dove abbiamo le nostre radici. Ho dedicato il romanzo a mio figlio perché ricordare serve a non farci diventare degli infedeli, infedeli a ciò che di importante è stato nella nostra vita. Per ricordare serve una trasmissione di conoscenze che avviene normalmente attraverso persone, incontri, letture. Famiglia e scuola sono determinanti, o meglio lo erano. Ora hanno abdicato.

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CINQUE ANNI INSIEME – I VIDEO DELLA FESTA DEI PAPABOYS PER I 5 ANNI DI ATTIVITA’

ROMA – La festa dei 5 anni dell’Associazione Nazionale dei Papaboys celebrata martedì 14 dicembre a Roma è stata innanzitutto una bella occasione per rivedere tanti amici giovani, delle Istituzioni e compagni di viaggio di questa nostra piccola realtà che, ormai dal 2005, tenta di portare nella società italiana un seme di speranza. La giornata per i ‘giovani del Papa’ è iniziata alle ore 9 con una Celebrazione in Basilica Vaticana presieduta dall’Arcivescovo Emery Kabongo, già segreterio particolare del Servo di Dio Giovanni Paolo II, e poi continuata alle ore 17.30 a Palazzo Grassi a Roma, con una conferenza di presentazione delle attività del 2011 moderata dalla giornalista Antonella Freno con l’intervento di molte istituzioni vicine all’Associazione. Durante la conferenza è arrivato anche l’indirizzo di saluto del Presidente della Repubblica Italiana On. Giorgio Napolitano che ha espresso parole di serena fiducia e speranza in questa nostra realtà. Ecco tramite il canale You Tube dell’Associazione un riassunto della giornata attraverso una sintesi di video pubblicati.

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ENTRA NELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PAPABOYS: RIPARTE IL TESSERAMENTO 2011!

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PAPABOYS – Carissimi fratellini e sorelline, riparte in queste ore il tesseramento all’Associazione Nazionale Papaboys per il 2011 con lo slogan per tutto l’anno avvenire che sarà ‘Il seme della Speranza’“I giovani dell’Associazione Nazionale Papaboys accolgono con gioia il messaggio del Vangelo e facendolo proprio nella vicinanza al Santo Padre, sono impegnati nel mondo (pur restando di proprietà di Cristo) nella quotidianità delle proprie parrocchie ed associazioni. I Papaboys sono giovani che vivono, crescono, si formano e si impegnano per apportare al mondo, specialmente nelle categorie più deboli, quella goccia preziosa che altrimenti mancherebbe e con la stessa gioia si fanno testimoni per i loro coetanei alla ricerca del senso della vita”. “Ragazzi del Papa” quindi, ma anche “Messaggeri di Pace” e “Testimoni del Risorto”. Un apostolato giovanile del terzo millennio cristiano
Per iscriverti all’Associazione Nazionale Papaboys
e diventare un nostro Associato (costo annuale di 30 Euro)
puoi seguire questo link:
http://www.papaboys.it/iscrizione/index.asp

NUOVI AMICI IN TUTTO IL MONDO!

Sarai messo in contatto con i nostri responsabili regionali o provinciali in tutta Italia; potrai interagire con loro divenendo amici, e potrete creare ulteriori momenti di incontro e di scambio di esperienze. Qualora non fosse presente nella tua zona una sede provinciale o regionale, pregheremo e lavoreremo insieme per poter rendere concreta questa possibilità! Il nostro obiettivo &graveve; allargare una rete provincia per provincia, in tutte le regioni italiane e tu stesso potrai diventare referente per un gruppo di altri giovani o per un comitato locale o per una provincia intera.

VIAGGI, SPORT, TURISMO & ATTIVITA’ CULTURALI!

Sarà a tua disposizione il nostro servizio turistico “Papaboys Agency” per programmare il tuo soggiorno a Roma e/o in altre regioni e città italiane, con visite guidate, momenti “personalizzati”, accompagnato da altri giovani come te! Contatta il seguente numero: 06/97270529 e comunica il tuo numero di tessera! Inoltre sarai coinvolto in tutti i viaggi e “pellegrinaggi” annuali che l’Associazione organizza per i propri iscritti sia in Italia che all’estero.

LAVORO, VOLONTARIATO & MISSIONE!

Sarai informato sulle attività sociali di evangelizzazione, volontariato e missione che l’Associazione promuove o patrocina in Italia ed all’estero. Potrai fare esperienze di lavoro estivo in Italia ed all’€™estero con l’Accademia Britannica srl (Partner dell’Associazione Nazionale Papaboys) ed anche con gli altri partner dell’Associazione. Diventerai punto di riferimento per altri ragazzi che hanno scelto l’Accademia Vacanze e le proposte di vacanze studio che essa promuove. Hai bisogno di crediti per scuole superiori o università? Potrai partecipare ad esperienze di formazione presso la Sede Nazionale o le Sedi Regionali dell’Associazione Nazionale Papaboys.

PROTAGONISTA ATTIVO & INTERATTIVO!

Sarai iscritto alla nostra newsletter e riceverai informazioni in tempo reale sulle iniziative, le partecipazioni e gli appuntamenti dell’Associazione Nazionale Papaboys. Potrai usufruire, come socio, di tutte le sezioni del nostro sito ufficiale che eventualmente richiedono utente e password. Inoltre, se vorrai organizzare un incontro o evento nel tuo territorio, potrai contare sul patrocinio dell’Associazione e potrai usufruire dell’aiuto del nostro Ufficio Stampa per il coinvolgimento di media ed istituzioni.

Per iscriverti all’Associazione Nazionale Papaboys
e diventare un nostro Associato (costo annuale di 30 Euro)
puoi seguire questo link:
http://www.papaboys.it/iscrizione/index.asp

A cura di
Lorenzo Berrelli
Responsabile Ufficio Tesseramento
ufficio.tesseramento@papaboys.it

 

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CONOSCENZA E SOLIDARIETA’ LIMITE E REGOLA DELL’ACCOGLIENZA

MIGRANTI – A un incontro sul tema migranti, conoscenza, solidarietà, insieme a Don Antonio Sciortino Direttore di Famiglia Cristiana. Dapprima ho ascoltato con attenzione che si è trasformata in partecipazione, ricordando le nonne e i nonni partiti tempo addietro per altre città, altri paesi, altri continenti. Quando si trattano problemi planetari come la povertà, la fame, la guerra, l’ingiustizia, non ci sono possibilità di chiamarsi fuori, occorre ripartire dai significati delle parole, da ciò che rappresentano, senza timore di farci i conti, di impegnarci tempo ed energie, perché l’indifferenza “peso morto della storia”, è già violenza delle dignità costrette a sopravvivere alle rimozioni della memoria. Ho ricordato quei due anziani seduti al bar a darsele di santa ragione a colpi di asso di bastoni e sette di denari, spesso le carte da gioco consentono di barare con la voce agli anni che incalzano. Entra il ragazzo indiano, vende roselline rosse, così rinsecchite che è un dovere acquistarne una, quanto meno per non averle più sotto il naso. Le carte sono improvvisamente ferme, gli sguardi ad altezza di uomo, le voci urticanti spingono a lato il divertimento, aprendo varchi alle parole lanciate come sassi: “ma vai al tuo paese, smettila di dare fastidio, tornatene a casa tua”. Il ragazzo non proferisce parola, come un pugile suonato se ne ritorna al suo angolo nascosto al plotone di esecuzione.

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30 000 GIOVANI SONO ATTESI A ROTTERDAM PER CINQUE GIORNI DI CONDIVISIONE E DI PREGHIERA

ROTTERDAM – Rotterdam sarà per alcuni giorni, dal 28 dicembre al 1°gennaio, il centro spirituale dell’Europa: sono infatti 30.000 i giovani attesi per il 33° incontro europeo organizzato dalla comunità di Taizé, su invito della Conferenza dei vescovi dell’Olanda, del Consiglio Generale della Chiesa protestante olandese (Pkn) e del Consiglio delle Chiese dell’Olanda. Gli organizzatori sottolineano che il “pellegrinaggio di fiducia sulla terra”, così si chiama l’iniziativa, “prosegue il cammino che il fondatore, frère Roger, ha iniziato per sostenere i giovani in una ricerca di riconciliazione e di pace, non solo fra cristiani ma anche fra popoli”. I ragazzi, che provengono anche da altri continenti, saranno ospitati nelle comunità e nelle famiglie di tutta la regione: al mattino saranno nelle 150 chiese di accoglienza e nel pomeriggio si ritroveranno al parco esposizioni della città, Ahoy, per i pasti e le preghiere comuni. Negli incontri pomeridiani i giovani saranno invitati a riflettere sulle sorgenti della fede, sul loro impegno al servizio di Cristo nella Chiesa e nella società, e su alcuni spunti tratti dalla “Lettera dal Cile” di frère Alois, priore di Taizé.

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BENEDETTO XVI AI CONSACRATI NELLA CATTEDRALE DI PALERMO: SALVAGUARDARE L’IDENTITÀ DEL SACERDOTE.

PALERMO – L’impegno del sacerdote ispirato dalla carità di Cristo e la predicazione “eloquente” anche se in clausura di monaci e monache: di questo ha parlato ieri il Papa incontrando nella Cattedrale di Palermo i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i seminaristi. Ha ricordato Don Puglisi e ha raccomandato l’attenzione per i giovani. Mai i giovani trovino le porte della chiesa chiuse! Così Benedetto XVI raccomanda ai sacerdoti “una particolare attenzione per il mondo giovanile”. Ricorda che Giovanni Paolo II in terra siciliana chiese proprio di spalancare le porte delle parrocchie perché i giovani possano aprire le porte del loro cuore a Cristo. Benedetto XVI lo sottolinea con decisione: “Il sacerdote non è per sé”, “il sacerdote è per i suoi fedeli: li anima e li sostiene – afferma – nel cammino di fede, nel coltivare la speranza, nel vivere la carità, l’amore di Cristo”. E poi il Papa sottolinea: “Non è il mondo a fissare il nostro statuto, secondo i bisogni e le concezioni dei ruoli sociali. Il prete è segnato dal sigillo del sacerdozio di Cristo, per partecipare alla sua funzione di unico mediatore e redentore”. Chi abbraccia il sacerdozio “non può restare lontano dalle preoccupazioni quotidiane del Popolo di Dio”, raccomanda il Papa, ma deve farlo sempre “nella prospettiva della salvezza e del Regno di Dio”: “Prostrato davanti a Gesù, qui in mezzo a voi, io ho chiesto di infiammare i vostri cuori con la sua carità, così che siete assimilati a Lui e possiate imitarlo nella più completa e generosa donazione alla Chiesa e ai fratelli”. Benedetto XVI sottolinea: “E’ essenziale per la Chiesa che l’identità del sacerdote sia salvaguardata, con la sua dimensione verticale”. E qui ricorda figure esemplari della Chiesa, in particolare della terra di Sicilia: Sant’Annibale Maria di Francia, il Beato Giacomo Cusmano, il Beato Francesco Spoto. Torna a ricordare don Puglisi, ucciso dalla mafia, per il quale è in corso il processo di Beatificazione. Benedetto XVI ne ricorda “il cuore che ardeva di autentica carità pastorale” e lo “zelante ministero”, sottolineando che “ha dato largo spazio all’educazione dei ragazzi e dei giovani” e si è adoperato“perché ogni famiglia cristiana vivesse la fondamentale vocazione di prima educatrice della fede dei figli”.

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FONTANE DI LUCE E MUSICA IN PIAZZA POLITEAMA, I GIOVANI DI SICILIA CREDONO NEL CAMBIAMENTO.

PALERMO, SABATO 2 OTTOBRE 2010 – Mancano ormai poche ore all’arrivo di Papa Benedetto XVI a Palermo e le strade del capoluogo siciliano sono già piene di giovani in festa. I Papaboys di Sicilia non potevano mancare a questo appuntamento per testimoniarvi questa nuova esperienza di fede. Sabato pomeriggio alle 18 i Vescovi provenienti da diverse diocesi siciliane hanno incontrato i giovani, palermitani e non, per riflettere con loro sui temi che ci stanno più a cuore in questo momento: lavoro, scuola e università, giustizia e legalità, cittadinanza attiva e ambiente. Le “Fontane di Luce” (questo il nome dato alle catechesi dei Vescovi) hanno davvero illuminato la nostra mente. Ho ascoltato a lungo S.E. Mons. Salvatore Muratore (Vescovo della diocesi di Nicosia in provincia di Enna) che ha affrontato l’ambito di riflessione relativo all’ambiente nella chiesa di S. Anna La Misericordia. S. E. Mons. Muratore ha dato il benvenuto ai giovani di Acireale e alle famiglie di Mazara del Vallo con queste parole: “Mi auguro che voi giovani attingendo alle fontane di luce possiate diventare delle fiaccole di luce” […] Dio ha messo il segno più su tutte le cose. C’entra la fede con l’ambiente? Dove sta andando l’umanità? Quale futuro sta preparando? Cosa dobbiamo fare? Lo stupore è la molla della vita.

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DUE CONCERTI D’ECCELLENZA A GERUSALEMME E BETLEMME: NATALE IN TERRASANTA

BETLEMME – Due date per una collaborazione d’eccellenza in Terra Santa, tre incontri musicali di alto livello nei Luoghi Santi di Gerusalemme e Betlemme: l’istituto Magnificat della Custodia di Terra Santa e l’Orchestra dell’Accademia delle Opere si esibiranno uniti per celebrare il Natale insieme alla popolazione cristiana della Terra Santa. Non nobis- Natale in Terra Santa- questo il titolo dell’iniziativa sostenuta da ATS Pro Terra Sancta che prevede due concerti e un’esibizione nel corso della Messa di Mezzanotte a Betlemme. Nel corso dei tre esclusivi eventi si potranno ascoltare brani classici dedicati al Natale accanto a opere di musica sacra di grandi compositori- un programma dedicato allo spirito del canto tradizionale intitolato “Non nobis Domine, sed nomini Tuo da gloriam- Non a noi Signore ma al Tuo nome dà gloria!” Le parole di questo canto tradizionale esprimono, infatti, il desiderio degli organizzatori dei concerti di Natale e dei musicisti e cantanti che vi parteciperanno: suonare e cantare per la gloria di Dio, prestare la voce e le mani per la nascita di una bellezza che loda e fa lodare il Signore. I concerti si svolgeranno rispettivamente il 23 dicembre 2010 presso la Sala dell’Immacolata a Gerusalemme e il 24 dicembre alle ore 17 presso la Sala dei Crociati a Betlemme. L’Istituto Magnificat e l’Orchestra dell’Accademia delle Opere si esibiranno, inoltre, anche alla Messa di Mezzanotte di Betlemme.

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I GIOVANI NON CERCANO SICUREZZA, MA UNA “VITA PIÙ GRANDE”. IL PAPA RACCONTA LA SUA GIOVENTU’

CITTA’ DEL VATICANO – La guerra e le difficoltà, i propri dubbi e l’incontro con Gesù sono alcune delle esperienze personali che Papa Benedetto XVI rivive nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011, reso pubblico questo venerdì dalla Santa Sede. Nel testo, il Pontefice ripercorre gli anni della sua vocazione e propone la propria esperienza ai giovani, perché le aspirazioni di un giovane sono le stesse in ogni epoca e possono riassumersi nell’anelito a una “vita più grande” che non finisca nella mediocrità. I giovani, spiega, “sentono il profondo desiderio che le relazioni tra le persone siano vissute nella verità e nella solidarietà”. “Molti manifestano l’aspirazione a costruire rapporti autentici di amicizia, a conoscere il vero amore, a fondare una famiglia unita, a raggiungere una stabilità personale e una reale sicurezza, che possano garantire un futuro sereno e felice”.

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IL REGNO UNITO SI PREPARA AD ACCOGLIERE SOLENNEMENTE IL PAPA. INTERVISTA AL COORDINATORE DEL VIAGGIO

LONDRA – Mentre il Regno Unito si prepara ad accogliere solennemente Benedetto XVI, cresce l’attesa della visita e cresce anche, nei cattolici, la consapevolezza del ruolo della Chiesa nella società. ZENIT ha parlato con mons. Andrew Summersgill, coordinatore della visita del Papa nel Regno Unito, in programma dal 16 al 19 settembre, sui preparativi e sul clima che si respira. In questa intervista, mons. Summersgill spiega il significato dell’invito di Sua Maestà la regina Elisabetta II al Papa e descrive alcuni aspetti della preparazione dei cattolici alla visita del Santo Padre.

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DECINE DI MIGLIAIA DI CHIERICHETTI EUROPEI ALL’INCONTRO CON PAPA BENEDETTO IL 4 AGOSTO

CITTA’ DEL VATICANO – Il 3 e 4 agosto prossimi, decine di migliaia di chierichetti s’incontreranno a Roma per il decimo pellegrinaggio europeo, promosso dal Coetus Internationalis Ministrantium (CIM) che avrà per motto “Bere alla vera fonte”. L’evento si realizza ogni quattro anni e vede la presenza di giovani provenienti da 12 nazioni europee, 44 mila solo dalla Germania. Il pellegrinaggio darà l’occasione ai singoli gruppi di organizzare momenti di riflessione, incontro e fraternità con gruppi provenienti da altri Paesi, come pure di visitare la città e i suoi luoghi di fede. Il culmine del pellegrinaggio sarà l’incontro con il Papa mercoledì 4 agosto, in piazza San Pietro, in occasione dell’Udienza generale.

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