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TERRASANTA, MIGLIAIA DI FEDELI VENERANO LE RELIQUIE DI SANTA TERESA DI LISIEUX

TERRASANTA (Gerusalemme) – Sono migliaia i fedeli che, con processioni, preghiere e adorazioni in tutte le parrocchie stanno venerando le reliquie di Santa Teresa di Lisieux, in pellegrinaggio in Terrasanta fino a martedì 31 maggio. “Il passaggio delle reliquie nelle varie comunità cattoliche di Palestina e Israele – spiega padre Carmelo Gallardo, vicecancelliere del Patriarcato latino di Gerusalemme – ha coinvolto migliaia di fedeli delle varie parrocchie della Terrasanta, ed ovunque la popolazione ha manifestato una grande devozione. Alle processioni organizzate dalla parrocchie hanno partecipato anche molti giovani, soprattutto scout e gruppi parrocchiali”.

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PRESENTATI A BRUXELLES I JPII GAMES 2011, IL 22 OTTOBRE LA CORSA DELLA PACE IN TERRASANTA

TERRASANTA (Bruxelles) – È stata presentata ieri, al Parlamento Europeo di Bruxelles, l’ottava edizione dei “JPII Games”, la maratona dedicata a Papa Giovanni Paolo II che quest’anno si terrà il giorno della sua elezione a Pontefice. Il prossimo 22 ottobre – giorno in cui, oltre a ricorrere la sua elezione a Pontefice, Giovanni Paolo II verrà festeggiato come Beato – avrà luogo infatti la manifestazione nata con l’idea di promuovere in Terra Santa il dialogo attraverso lo sport. I JP II Games sono organizzati dal CSI-Centro Sportivo Italiano, in collaborazione con l’Opera Romana Pellegrinaggi, ormai da otto anni. L’evento principale della manifestazione sarà la Corsa della Pace, che come ogni anno partirà da Betlemme ed arriverà a Gerusalemme passando per il check-point, il luogo che segna la divisione tra i due territori. La corsa è l’unica occasione dell’anno in cui i palestinesi possono entrare in Israele senza il controllo dei documenti. 

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LUOGHI SANTI, ACCESSO NEGATO:VEGLIA DI PREGHIERA PER ESPRIMERE SOLIDARIETÀ AI CRISTIANI PALESTINESI

ESTERI (Nuova Delhi)- Una veglia di preghiera all’insegna della protesta: questa è l’iniziativa delle comunità cristiane che domani, domenica delle Palme, si riuniranno davanti la Cattedrale del Sacro Cuore per protestare contro il divieto di accesso, imposto da Israele, ai luoghi Santi durante il periodo pasquale. Alla veglia, organizzata dal Network di solidarietà ecumenica dell’India Kairos Palestine (Isen), saranno presenti l’arcivescovo Vincent Concessao di New Delhi, alcuni vescovi protestanti e l’ambasciatore dello Stato palestinese a New Delhi.
“In un giorno così importante da un punto di vista religioso come la domenica delle Palme, quando Gesù entrò nella città santa di Gerusalemme, è triste che ai palestinesi cristiani siano poste severe restrizioni nell’ingresso ai luoghi santi proprio durante la settimana Santa.”- dichiara il segretario dell’Ufficio di Giustizia e pace della Conferenza episcopale indiana, p. Irudayam Charles- “è un problema di giustizia, oltre ad essere un problema religioso”.

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AIUTO DISABILI, PULIZIA GIARDINI, COMPAGNIA ANZIANI: DOMANI IN ISRAELE “GIORNATA DELLE BUONE AZIONI”

TERRASANTA (ISRAELE) – Domani in Israele si celebra la “Giornata delle buone azioni”, che coinvolge migliaia di persone, invitate, almeno per un giorno, a compiere un gesto di altruismo e volontariato. La giornata è promossa da Ruach Tova (“Spirito positivo”), un’organizzazione umanitaria israeliana che promuove la partecipazione attiva nella società e vuole essere il punto di contatto tra persone disposte a svolgere un’attività di volontariato e le organizzazioni che invece hanno bisogno di aiuto e cercano volontari. In questo senso Ruach Tova ha messo in contatto oltre 32 .000 volontari, con 1.800 associazioni bisognose.

Le iniziative in agenda per domani sono moltissime: aiuto ai disabili, pulizia di giardini, aiuto e compagnia agli anziani. La giornata si celebra dal 2007 e raggiunse una certa notorietà nel 2009 quando, tra le altre iniziative simboliche ci fu anche quella di un concerto speciale: un’orchestra di 13 ragazzi palestinesi di un campo vicino a Jenin, fu invitata presso il centro dei sopravvissuti all’Olocausto di Holon, nella periferia di Tel Aviv. Giovani palestinesi ed anziani ebrei festeggiarono insieme, facendo memoria della Shoah, trascorrendo alcune ore in un’occasione unica di conoscenza e scambio. Al ritorno a Jenin, tuttavia, l’orchestra palestinese venne sciolta ed il direttore licenziato, a causa delle accuse mosse da alcuni responsabili palestinesi di aver strumentalizzato i giovani musicisti in un’iniziativa contraria allo spirito nazionale.

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ISRAELE / INCENDIO SUL MONTE CARMELO: 40 MORTI, CENTINAIA DI INTOSSICATI

ISRAELE – Inferno sul monte Carmelo, nel nord d’Israele, dove un gigantesco rogo divampato fra i boschi ha devastato ieri un’area di 3000 ettari, causando la morte di almeno 40 persone, il ferimento o l’intossicazione di diverse altre, lo sgombero di villaggi e kibbutz e ingenti danni materiali.

Un disastro di portata inedita per Israele, costretto a chiedere l’invio di aerei anti-incendio da Paesi stranieri – Italia, Russia, Cipro, Turchia e altri – per far fronte a una situazione rimasta fuori controllo per l’intera giornata dopo i primi allarmi del mattino e deterioratasi ancora nella notte. La strage si è consumata lungo una delle tortuose strade del Carmelo: suggestivo promontorio arricchito da una lussureggiante riserva naturale, affacciato sulla baia di Haifa e dominato da un santuario cattolico fra i più visitati della Terra Santa. Ne sono rimaste vittime decine di guardie penitenziarie che erano a bordo di un bus ribaltatosi mentre si allontanava dalla zona dopo l’evacuazione dei detenuti del vicino carcere di Damon. Il loro destino è stato orrendo: in trappola fra le lamiere, sono stati investiti dalle fiamme. I morti, malgrado le telefonate disperate e i tentativi di aiuto, sono stati alla fine almeno 40, ma si contano pure alcuni feriti gravi e altri più leggeri fra poliziotti e soccorritori. Alcuni feriti o intossicati si lamentano anche nel kibbutz di Givat Wolfson, evacuato come diversi villaggi (in maggioranza drusi) della zona, hotel e strutture carcerarie. La piccola località di Beit Oren appariva ieri sera spettrale e quasi completamente distrutta, in un panorama di case semi-carbonizzate. Mentre l’allerta si è estesa fino a Haifa (dove l’università è stata sgomberata nel pomeriggio) e danni si registrano anche in varie strutture, fattorie e almeno tre kibbutz di medie dimensioni: in uno figurano fra i residenti sei italo-israeliani, rimasti apparentemente incolumi.

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QUEL PUGNO DI CATTOLICI VENUTI DALL’INDIA. L’INTERVISTA A FRA JAYASEELLAN PITCHAIMUTHU

GERUSALEMME – Nell’agosto scorso il patriarca latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal, ha creato una cappellania per la cura pastorale dei lavoratori migranti indiani che si trovano in diocesi. La cappellania è affidata ad alcuni frati minori anch’essi indiani. Abbiamo chiesto al principale responsabile, fra Jayaseellan Pitchaimuthu (39 anni, anch’egli indiano, del Tamil Nadu), di illustrarci le peculiarità di questa piccola, e poco conosciuta, comunità.

Padre Jayaseellan, vuole raccontarci qualcosa dei cattolici indiani che vivono in Israele?

I primi migranti cattolici indiani sono arrivati in Israele cinque anni fa, alla ricerca di migliori opportunità occupazionali. Da allora il loro numero è andato crescendo. Oggi i lavoratori indiani in questo Paese sono circa 5 mila, 3 o 4 mila dei quali professano la fede cattolica. Provengono per lo più dagli Stati meridionali – Karnataka, Kerala, Andhra Pradesh, Goa e Tamil Nadu – ma anche da Maharastra e Gujarat. Appena arrivati, imparano quel minimo di ebraico e di arabo che consenta loro di intavolare una conversazione. Alcuni arrivano a parlare l’ebraico anche molto bene. La maggior parte di queste persone trovano lavoro come badanti, con un permesso di soggiorno temporaneo valido 4 o 5 anni. Una grossa comunità di indiani cattolici, oltre duemila persone, risiede nelle principali città di Tel Aviv, Herzliya, Rameh, Tiberias e Haifa, dove lavorano come collaboratori domestici. In Israele vivono all’incirca anche 70 mila ebrei di origini indiane, che godono naturalmente di piena cittadinanza. Il maggior flusso della loro ondata migratoria in Israele avvenne nei decenni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. Meno di dieci anni fa hanno cominciato a stabilirsi qui anche uomini d’affari induisti e jainisti. Gli indiani, coinvolti nel commercio dei diamanti, giocano la parte del leone nel far primeggiare Israele nel mercato di quei preziosi minerali.

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PROGETTO “GERUSALEMME, PIETRE DELLA MEMORIA”: NUOVE CASE PER I CRISTIANI DI GERUSALEMME.

GERUSALEMME – 68 famiglie cristiane hanno ricevuto, durante una cerimonia d’inaugurazione alla quale ha partecipato anche il Custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa, le chiavi simboliche dei nuovi appartamenti messi loro a disposizione a Gerusalemme (Beit Faji) dalla Custodia di Terra Santa.
“E’ stato un lungo processo e i problemi da affrontare sono stati molti”, ha dichiarato il Custode di Terra Santa in riferimento alle lunghe procedure sostenute per l’ottenimento dell’abitabilità da parte del Governo israeliano al momento della consegna, “ma siamo lieti di poter celebrare questo avvenimento”. La Custodia di Terra Santa ha lanciato un programma di sostegno alle famiglie cristiane in Israele e Palestina con lo scopo di prevenirne l’emigrazione e mantenere, così, la presenza cristiana in Terra Santa. Ma il lavori continuano. In particolar modo, grazie al progetto “Gerusalemme, pietre della memoria” sostenuto anche da ATS pro Terra Sancta, l’ufficio tecnico della Custodia di Terra Santa ha iniziato un’ampia opera di restauro e ristrutturazione delle abitazioni dei cristiani in Città Vecchia per garantire loro condizioni di vita migliori.

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DIMENTICARE LE COLPE? QUELLO LO PUÒ FARE SOLO DIO. IL PERDONO NON È SCORDARE MA DARE FIDUCIA.

INTERVISTA A ENZO BIANCHI – «Dimenticare le colpe? Quello lo può fare solo Dio. Il perdono non può essere cancellazione, né oblio, né gesto di vanità o di arroganza. È un percorso arduo, faticoso. È un dono elargito senza opportunismo, nel nome della fiducia nei confronti dell’uomo». Un’assunzione di responsabilità condivisa, per costruire una giustizia davvero al servizio di una società fondata sui valori più alti: la solidarietà, la pace, la pietà. È una sfida intellettuale impegnativa quella che lancia padre Enzo Bianchi dal palcoscenico di Torino Spiritualità, dove ieri mattina, nel Cortile di Palazzo Carignano, ha dialogato con Gustavo Zagrebelsky sull’idea del perdono, del perdono concesso al “nemico”, inteso come realizzazione estrema della gratuità. «Il perdono non è un patteggiamento di pena — dice il priore di Bose — ma è il fondamento dei rapporti più limpidi e profondi. È reciprocità. È la riconciliazione, è l’andare oltre che offre una possibilità di futuro. E che si applica all’intera vicenda umana, dal privato di un tradimento tra marito e moglie a una grande vicenda storica come il conflitto tra Israele e Palestina».

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A NATALE NASCERÀ LA PRIMA RADIO CRISTIANA IN TERRA SANTA. TRASMETTERA’ DAI TERRITORI OCCUPATI

ERRASANTA – E’ attesa per Natale la nascita della prima radio cristiana in Terra Santa, grazie anche alla collaborazione con la “Radio Vaticana”. L’emittente, riferisce Terrasanta.net, è stata concepita fin dal 2008 da padre Raed Abusahlia (45 anni), già cancelliere del Patriarcato latino di Gerusalemme e da alcuni anni parroco dell’insediamento palestinese di Taybeh, in Cisgiordania. Il sacerdote vuole offrire una nuova voce ai cristiani della regione e spera di poter inaugurare le trasmissioni della nuova radio la vigilia di Natale. Padre Raed ha spiegato l’8 luglio ai microfoni della “Radio Vaticana” che in Terra Santa si sente il bisogno di una voce cristiana via etere che riesca a coprire il territorio di tutta la Diocesi, che include Giordania, Israele, i Territori Palestinesi e Cipro.

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TERRA SANTA: RECORD DI PELLEGRINI NELLA PRIMA METÀ DEL 2010. ECCO IL VIDEO DEI PAPABOYS

GERUSALEMME – Record assoluto di pellegrinaggi in Terra santa. Nella prima metà del 2010 sono state più di un milione le persone che hanno visitato i luoghi sacri di Israele, Palestina e Giordania. Nel solo mese di giugno, sono stati registrati 259mila pellegrini, il 24% in più rispetto al 2009. Lo rivela il social network protestante Travelujah, secondo cui i turisti in Israele nella prima parte del 2010 sono stati 1,6 milioni, il 39% in più rispetto al 2009, di cui due terzi sono cristiani in pellegrinaggio. “Confermo il dato e prevediamo un ulteriore aumento nei prossimi mesi” ha detto all’agenzia AsiaNews padre Pierbattista Pizzaballa, frate francescano Custode di Terra Santa. “C’è un ritorno di interesse per la Terra Santa. L’incremento è dovuto ai pellegrini provenienti dall’Asia, in particolare dall’India”. “Questo dato significa molto per le famiglie e le comunità cristiane” continua. “Uno dei problemi più gravi per noi è la mancanza di lavoro e sono tanti i cristiani che operano nell’ambito del turismo. L’aumento dei pellegrini sta portando lavoro. A Betlemme, ad esempio, sono in costruzione cinque nuovi alberghi”. Questo significa molto anche per la Chiesa in Terra Santa: “Oggi i pellegrini non visitano solamente i luoghi sacri. Vogliono conoscere le comunità cristiane, che qui sono fragili e deboli, ma che così hanno l’occasione di intrattenere rapporti e instaurare relazioni che le rafforzano”. Secondo padre Pizzaballa sono diversi i motivi che hanno portato a un aumento dei pellegrinaggi: “Io non sono un profeta, però è da molto che non si parla più di attentati e violenze in Israele. Inoltre, sono stati molto importanti la visita del Papa e gli incoraggiamenti delle conferenze episcopali, che hanno incentivato le visite. Infine, alcune misure prese dal governo hanno fatto sì che i costi siano più contenuti e i viaggi accessibili nonostante la crisi economica”.

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IN PARTENZA PER IL PELLEGRINAGGIO DI PACE. ED ARRIVANO BUONE NOTIZIE DA ISRAELE

GERUSALEMME – Mancano poche ore all’arrivo in Terrasanta del II Pellegrinaggio ‘Vogliamo la pace in Terrasanta’ curato dai Papaboys, in collaborazione con l’Apostolato ‘Giovani per la vita’ ed i gruppi di Adunanza Eucaristica, che saranno nei luoghi di Gesù dal 18 al 22 giugno. Giungono in questa mattinata da Israele notizie di distensione di rapporti: il gabinetto israeliano – scrive l’Agenzia Ansa – per la sicurezza ha deciso oggi diallentare la morsa attorno alla striscia di Gaza, approvando una serie di misure per facilitare l’ingresso di “beni a uso civile” e di “materiali per progetti civili”. Stando al comunicato governativo emesso al termine della seduta, “cambierà il sistema in vigore per ampliare l’ingresso di prodotti civili nella striscia di Gaza”; inoltre “sarà ampliato in modo controllato l’ingresso di materiali (come cemento e ferro, ndr) per progetti civili che sono sotto supervisione internazionale”.

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IN ATTO UN PROGETTO DELLA CUSTODIA FRANCESCANA PER SOSTENERE I CRISTIANI DI GAZA.

GERUSALEMME – Una piccola minoranza di circa 2.500 cristiani vive attualmente nella Striscia di Gaza. Al momento la striscia conta una popolazione totale di circa 1,5 milioni di abitanti. Il lungo e persistente conflitto israeliano-palestinese grava pesantemente sugli abitanti per diverse ragioni,quali l ‘assunzione del potere da parte di Hamas, l’ operazione “piombo fuso” (Cast lead) condotta da Israele dall’inizio del 2009 con oltre 1.300 morti, gli innumerevoli feriti e le distruzioni materiali dell’importo di miliardi e il blocco dei prodotti di prima necessità.

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2° GIORNATA INTERNAZIONALE DI INTERCESSIONE PER LA PACE IN TERRA SANTA

24 ORE DI PREGHIERA E CELEBRAZIONI EUCARISTICHE IL 31 GENNAIO 2010 PER DIRE: ‘PACE IN TERRA SANTA!’

Dopo l’importante visita in Terra Santa del Santo Padre lo scorso maggio, ad un anno di distanza dalla 1° Giornata Internazionale di Preghiera celebrata in oltre 500 città del pianeta, abbiamo ancora nel cuore la stessa speranza che ci anima a ritrovarci a pregare, insieme alle parole che Sua Santità Benedetto XVI ha indirizzato lo scorso anno come augurio in previsione dell’evento: “Riconoscente per tale gesto premuroso di devozione, Sua Santità desidera esprimere, assieme al compiacimento per l’adesione ai Suoi molteplici inviti alla preghiera, apprezzamento per gli intenti che ispirano tale lodevole iniziativa tesa ad implorare luce per le coscienze e la conversione dei cuori e per la riconciliazione e la fraterna convivenza tra le popolazioni della Terra Santa”. Forti di questo messaggio, il 31 Gennaio 2010, memoria di San Giovanni Bosco, vogliamo alzare di nuovo dal cuore del mondo una preghiera accompagnata da Celebrazioni Eucaristiche ed Adorazioni di 24 ore ininterrotte. Lo scorso anno hanno partecipato più di 500 città del mondo, per più di 700 eventi tra Celebrazioni Eucaristiche e Adorazioni.

La 2° Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa, che si celebrerà il 31 gennaio 2010, nasce dalla volontà e dalla riflessione di impegnarsi in modo concreto e forte per vivere una giornata intensa di preghiera. Promossa anche quest’anno da diverse realtà giovanili: dall’Associazione Nazionale Papaboys, dall’Apostolato “Giovani Per La Vita”, dalle Cappelle di Adorazione Perpetua in tutta Italia e nel mondo, e dai gruppi di Adunanza Eucaristica. Alla giornata di preghiera dello scorso anno è seguito nel maggio 2009, a pochi giorni dalla visita del Santo Padre ai luoghi della nascita e della vita di Gesù, anche un Pellegrinaggio con 150 membri delle vaie associazioni, iniziativa che anche quest’anno si ripeterà dal 26 maggio al 2 giugno.

Per iscriversi personalmente o come Gruppo o Associazione basta visitare su Facebook il gruppo “Vogliamo la pace in Terra Santa 2”, aderendo all’evento della Giornata di Preghiera. Il giorno 25 gennaio sarà presente su internet, ed a mezzo stampa, la lista dei luoghi in tutto il mondo dove si potrà partecipare ad una iniziativa per la Pace.

Sul sito dell’Associazione Nazionale Papaboys http://www.papaboys.it, dell’Apostolato “Giovani Per La Vita” http://www.youthfl.org e sul sito di Adunanza Eucaristica http://www.adorazione.org saranno trasmesse tutte le informazioni riguardanti l’evento con aggiornamenti, interviste, servizi fotografici e filmati.

Le Associazioni che promuovono l’iniziativa:

Associazione Nazionale dei Papaboys
www.papaboys.it
Daniele Venturi, Presidente Nazionale
0039/0697270529 (Roma)

Apostolato “Giovani Per La Vita”
www.youthfl.org
Francesco De Ruvo SDB, YFL – Italia
0097/2545859857 (Gerusalemme)

AdunanzaEucaristica
www.adorazione.org
Fabio Anglani – Coordinatore Internazionale
0039/3381011249 (Roma)

Adorazione Perpetua
www.adorazioneperpetua.it
Padre Alberto P. Basilica di S. Anastasia
0039/066782980 (Roma)

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ANCORA PROBLEMI IN TERRASANTA PER I VISTI CON ISRAELE. A MAGGIO IL 2° PELLEGRINAGGIO PAPABOYS

notizia

GERUSALEMME – “Ci sono delle difficoltà che cercheremo di superare”. Così il nunzio in Israele e delegato apostolico per Gerusalemme e la Palestina, mons. Antonio Franco, commenta all’agenzia Sir, le restrizioni dei visti ai religiosi e sacerdoti da parte del ministero degli Interni di Israele. “Se prima i visti rilasciati, anche ad europei, avevano la durata di due anni, adesso, hanno validità di un solo anno” spiega Franco che lascia intendere come queste restrizioni potrebbero causare problemi allo svolgimento del lavoro di pastorale ordinaria della Chiesa. In passato si era verificato addirittura un blocco dei visti quando, come adesso, alla guida del ministero degli Interni c’era il partito religioso Shas. “E’ un dato di fatto – afferma il nunzio –. Ora dobbiamo chiederci il perché di queste restrizioni e cosa si può fare per ritornare alla prassi precedente, più aperta”. Dal canto suo “quello del rilascio dei visti al personale religioso, dichiara il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, “è un problema vecchio. E’ da più di un anno, ormai, che la durata dei visti è passata da due anni ad uno. C’è un po’ di confusione: non si sa se dipende da una politica ministeriale o dalla burocrazia di alcuni funzionari. Forse è una ambiguità lasciata volutamente così”. Sta di fatto che, spiega Pizzaballa, “è molto difficile per le Chiese programmare il proprio lavoro se non si sa con certezza se i religiosi, arriveranno o meno”. Nel caso della Custodia, aggiunge il frate, “quest’anno abbiamo avuto visti concessi a religiosi provenienti dai Paesi arabi ma non dall’Africa. Due frati dal Congo non hanno avuto il visto. In passato accadeva il contrario. Viviamo, dunque, nell’incertezza, la burocrazia è diventata più complicata”.

Nel frattempo, l’organizzazione giovanile dell’Associazione Nazionale Papaboys comunica che dal 26 Maggio 2010 al 2 Giugno 2010 si svolgerà il ‘Secondo Pellegrinaggio Internazionale’ dei Papaboys in Terrasanta. Lo scorso anno 150 giovani del Papa, in collaborazione con altre associazioni, hanno trascorso dieci giorni tra preghiera, incontri e momenti interconfessionali nella terra di Gesù; quest’anno il secondo appuntamento, con gli organizzatori che sperano di essere in numero maggiore.

 

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TERRA SANTA: STRAORDINARIA SCOPERTA ARCHEOLOGICA DI REPERTI DEL TEMPO DI GESÙ

GERUSALEMME – Potrebbe essere una riproduzione del candelabro a sette bracci che si trovava nel Tempio di Gerusalemme il bassorilievo scoperto in questi giorni a Migdal, sulle rive del lago di Tiberiade, nel nord di Israele. Una straordinaria scoperta. La riproduzione del candelabro scolpita su una pietra rettangolare è databile tra il 50 a.C. e il 100 d.C. In ogni caso, emergono i resti di una sinagoga probabilmente degli anni in cui è vissuto Gesù. Solo altre sette della stessa epoca sono state riportate alla luce nel mondo. Si parla di un mosaico ancora tutto da pulire. Il terreno del ritrovamento appartiene ai Legionari di Cristo. E della stessa Congregazione è padre Juan Solana che è responsabile del Centro Pontificio Notre Dame a Gerusalemme. E’ lui a spiegarci l’importanza della scoperta innanzitutto per gli ebrei: “E’ veramente un ritrovamento molto particolare. Questa pietra, di cui hanno parlato molto gli israeliani ed anche il Ministero delle Antichità d’Israele, sembra sia un ritrovamento unico nel suo genere perché ha diversi segni che si sono trovati già in diversi luoghi in Israele, in monete e in altri muri….

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TERRA SANTA: LE RESTRIZIONI AI VISTI NEI TERRITORI PALESTINESI NON RIGUARDANO I PELLEGRINI

GERUSALEMME – “Le restrizioni imposte dal Ministero dell’Interno israeliano ai turisti in transito in località dei Territori palestinesi non riguardano in nessun modo i fedeli e i pellegrini che dunque possono liberamente visitare i luoghi santi in essi conservati”. La rassicurazione viene direttamente dal Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa che al Sir dichiara: “le restrizioni si applicano solo a coloro che transitano per il ponte di Allenby, il principale valico tra Giordania e Territori Palestinesi amministrato da personale israeliano, vicino Gerico, e non a quelli che atterrano all’aeroporto di Ben Gurion, di Tel Aviv, tradizionale scalo dei pellegrini Non c’è nessun impedimento a pellegrinaggi e visite anche a città palestinesi come Betlemme e Gerico. E’ una decisione forte che non tocca in nessun modo i pellegrinaggi”. Le disposizioni emanate dal ministro dell’Interno israeliano – riferisce l’agenzia Sir – hanno provocato la reazione del suo omologo del turismo, Stas Misezhnikov, che in una lettera ha criticato la decisione parlando di “danno di immagine al Paese”. Il turismo rappresenta uno dei motori di crescita dell’economia israeliana. Si stima che nel 2008 siano stati 3 milioni i turisti che hanno visitato Israele, versando nella casse del Paese oltre 4 miliardi e mezzo di euro.

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IL PIU’ GRANDE QUOTIDIANO DI ISRAELE PRESENTA OGGI IN SECONDA PAGINA IL PELLEGRINAGGIO DEI PAPABOYS

PACE IN TERRASANTA – Dal 20 al 27 maggio 2009, a pochi giorni dalla visita del Santo Padre Benedetto XVI in Terrasanta sarà la volta dei Papaboys, in collaborazione con l’Apostolato dei giovani per la vita, l’Adunanza Eucaristica Nazionale ed alcune comunità come la ‘Vittoria di Dio’! Partenza per la terrasanta il 20 maggio e ritorno il 27 maggio con alcuni appuntamenti particolari e significativi, come la gara di calcio ‘Trofeo Freedom’ che si svolgerà il 20 sera a Gerusalemme alla presenza delle massime autorità dello stato, realizzato proprio su invito del Sindaco di Gerusalemme, oppure come il 23 sera quando, nel giardino degli Ulivi si svolgerà la prima Adunanza Eucaristica Internazionale dal tema ‘Nella notte in cui ti abbiamo lasciato solo!’. Ed in attesa del pellegrinaggio, oggi il più grande quotidiano di Israele lancia in seconda pagina il Pellegrinaggio dei Papaboys e l’incontro di calcio in fase di organizzazione, con un servizio dal titolo ‘Il Tempo di Benedetto XVI’, servizio firmato dalla giornalista israeliana Runi Malil…

Leggi tutto su: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2571 

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DURBAN – PANEBIANCO: UN CARTELLO ANTIOCCIDENTALE HA “SEQUESTRATO” I DIRITTI CIVILI

ESTERI – Tra un “l’avevamo detto” e dichiarazioni di buona volontà, prosegue a Ginevra la conferenza dell’Onu sul razzismo a Ginevra. «Ma di fatto si è conclusa – spiega Angelo Panebianco, editorialista del Corriere – perché quello che dovevamo ascoltare lo abbiamo ascoltato». Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, infatti, ha saputo sfruttare il palco e l’occasione offertagli dalle Nazioni Unite per lanciare una requisitoria contro Israele, accusandolo di razzismo e di essere, nella sostanza, uno stato usurpatore con la complicità dei governi occidentali. Ieri la conferenza ha approvato per acclamazione – in mezzo alle polemiche – la dichiarazione finale, anche se il forum proseguirà fino a venerdì.

Per Ahmadinejad Durban 2 è stata l’occasione per l’ennesimo attacco di stampo razzista e nazionalista allo stato ebraico. Il tutto come da previsioni. È uno smacco per l’Onu? Per i diritti umani, che restano intatti e impregiudicati? O per la politica internazionale?

Quello che è accaduto a Ginevra cataloga subito il vertice come la prosecuzione perfetta di Durban 1. Innanzitutto, l’intervento del presidente iraniano era ampiamente previsto e prevedibile. In vista delle elezioni di giugno Ahmadinejad ha il problema di massimizzare il consenso tra la parte più radicale del paese e di rafforzare la sua posizione nei confronti dell’autorità suprema iraniana. A Ginevra ha avuto a disposizione una tribuna per farlo ed era scontato che avrebbe forzato in quel senso.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2492 

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IN TERRA SANTA SI PREGA PER PAPA BENEDETTO. E DAL 20 AL 27 MAGGIO IL PELLEGRINAGGIO DEI PAPABOYS

GERUSALEMME – A un mese e mezzo circa dalla visita di Benedetto XVI in Terra Santa cresce l’attesa nella Striscia di Gaza da dove si muoveranno almeno 200 persone, il doppio rispetto agli iniziali 100. Tra loro anche una rappresentanza della comunità musulmana. A rivelarlo al SIR è lo stesso parroco della Striscia, padre Manawel Musallam: “Ho presentato alle autorità israeliane richiesta per 250 visti di ingresso ma ne verranno accettati solo 200. Ancora non sappiamo se potremo andare alla celebrazione di Betlemme o di Gerusalemme. Ad ogni modo ci teniamo molto ad essere presenti”. La speranza di partecipazione di fedeli da Gaza è resa ancora più forte dalle assicurazioni date dallo stesso governo israeliano al nunzio in Israele, mons. Antonio Franco, relative al rilascio dei visti. “Nonostante la gioia per l’arrivo di Benedetto XVI – aggiunge Musallam – non possiamo tacere le difficoltà in cui versa ancora oggi la popolazione di Gaza, privata di acqua, elettricità, erogate in modo discontinuo, la popolazione soffre. Non è cambiato nulla rispetto a prima, anzi tutto è peggiorato. Speriamo che la visita del Papa possa aiutarci”. Il 13 maggio, nel pomeriggio, Benedetto XVI visiterà il Caritas baby hospital di Betlemme, ospedale pediatrico gestito dalle suore terziarie francescane elisabettine di Padova. A confermarlo al Sir è suor Erika, la superiora delle 6 suore che lavorano nell’ospedale. “Dopo la messa alla Natività Benedetto XVI verrà qui da noi per una breve visita nella quale saluterà i piccoli degenti delle sezioni A e B dell’ospedale che contengono anche il reparto prematuri. Rivolgerà un saluto anche alle famiglie e agli operatori sanitari”. 

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2408

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