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IL PAPA ALL’ANGELUS: «CARESTIA IN SOMALIA, VIETATO RESTARE INDIFFERENTI»

BENEDETTO XVI (Castel Gandolfo) – “È vietato essere indifferenti davanti alla tragedia degli affamati e degli assetati”. Così Benedetto XVI, all’Angelus da Castel Gandolfo, domenica ha rivolto nuovamente la sua attenzione alle popolazioni del Corno d’Africa e “ai tanti fratelli e sorelle” che soffrono per la gravissima carestia, già al centro due domenica fa di un suo forte appello alla mobilitazione internazionale.

Il Papa, affacciandosi sul cortile interno della residenza estiva, ha sottolineato che le “drammatiche conseguenze” della siccità nel Corno d’Africa sono “aggravate dalla guerra e dalla mancanza di solide istituzioni”. La sua riflessione, prima della preghiera mariana domenicale, era partita dalla lettura riguardante la moltiplicazione dei pani e dei pesci, miracolo con cui – ha spiegato – “il Signore ci offre un esempio eloquente della sua compassione verso la gente”. Per questo l’invito del Pontefice è “alla compassione verso il prossimo e alla condivisione fraterna”.

Poi, parlando nella loro lingua ai pellegrini polacchi, Ratzinger ha spiegato che nutrendo “una folla affamata” con la moltiplicazione dei pani Gesù “non ci dà per questo una ricetta utile a sfamare i popoli del mondo, nè a risolvere il dramma della fame”. “Ci ricorda – ha proseguito – che è vietato essere indifferenti davanti alla tragedia degli affamati e assetati! Ci incoraggia a dare loro da mangiare, e a dividere il pane con i bisognosi”. “Seguendo il Cristo – ha aggiunto il Papa – dobbiamo essere sensibili alla povertà dei popoli”.

L’emergenza in Somalia e in tutto il Corno d’Africa, dove milioni di persone cercano disperatamente sollievo alla fame e alla sete, è quindi quanto mai al centro delle attenzioni della Chiesa. La Conferenza Episcopale Italiana, che a metà luglio ha stanziato un milione di euro dai fondi dell’8 per mille (CaritasItaliana ha aggiunto un ulteriore contributo di 300 mila euro), ha indetto una colletta nazionale per domenica 18 settembre, con una raccolta straordinaria in tutte le chiese d’Italia.

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FIERA VOCAZIONALE A MADRID: LE ISTITUZIONI DELLA CHIESA UNIVERSALE PRESENTANO PROPOSTE AI GIOVANI

GMG 2011 (Madrid) – Nel corso della Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà dal 16 al 21 agosto a Madrid, nel parco del Retiro si terrà la fiera vocazionale in cui i movimenti, le organizzazioni e le istituzioni della Chiesa universale presenteranno le loro offerte vocazionali nelle circa ottanta postazioni installate nel parco. L’esposizione consentirà ai giovani che parteciperanno alla GMG di venire a conoscenza dei cammini vocazionali della Chiesa universale e far sì che i giovani vadano alla ricerca di ciò che Dio si aspetta da ciascuno di loro. La Fiera dà anche l’opportunità a famiglie religiose, movimenti, associazioni di fedeli e altre istituzioni ecclesiali di tutto il mondo di conoscere le centinaia di migliaia di partecipanti alla GMG presenti a Madrid. 

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CIAOKAROL.IT

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“GIOVANI E FORTI…?” – I PAPABOYS ED IL MINISTERO DELLA GIOVENTÙ INSIEME CON E PER I GIOVANI

GIOVANI (Roma) – Il Palazzo apre le porte e accoglie le istanze dei giovani. Si svolgerà questo martedì 5 aprile, con inizio alle 9.30 presso la Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri (via di Santa Maria in Via 37), la Giornata di studio con, per e sui giovani “Giovani e forti…?”, ideata e organizzata dall’Associazione nazionale Papaboys, all’interno del quadro di eventi 2011 “Il seme della speranza”, in collaborazione con il Governo italiano – Ministero della Gioventù.

300 giovani, rappresentanti del mondo scolastico ed universitario, avranno modo di confrontarsi con esponenti delle istituzioni e numerosi relatori su temi di attualità stringente: i rapporti che intercorrono tra l’universo giovanile e temi come lavoro, pace, cultura, istruzione, media, legalità, immigrazione, Chiesa, sport, tempo libero.

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IL 14 DICEMBRE A ROMA LA FESTA DEI PAPABOYS ‘CINQUE ANNI INSIEME – IL SEME DELLA SPERANZA’

ROMA – Martedì 14 Dicembre 2010, in occasione delle festività natalizie, si terrà la convention “Cinque anni insieme – Il seme della speranza”. L’incontro, ideato dall’Associazione Nazionale Papaboys per celebrare i suoi primi cinque anni di attività, si svolgerà presso la prestigiosa sede di Palazzo Grassi in Via Merulana 60, a Roma. L’Associazione Nazionale Papaboys è una realtà giovanile di ispirazione cristiana fondata nel Marzo dell’anno 2004 ed operativa sul territorio nazionale dalla fine del 2005 che in questi suoi primi anni di vita è riuscita a coinvolgere 13.000 ragazzi in tutta Italia. L’Associazione dei Papaboys è nata grazie agli stimoli del servo di Dio Giovanni Paolo II rivolti alla gioventù, ed oggi prosegue il suo cammino negli insegnamenti ed alla luce del Magistero di Benedetto XVI.

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A ROMA L’ASSEMBLEA DEL VOLONTARIATO ITALIANO. IL 4 E IL 5 DICEMBRE SI FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

VOLONTARIATO – “Siamo volontari, non volenterosi”. Così si esprimono Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore, Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato, Emma Cavallaro, presidente della ConVol e Marco Granelli, presidente di CSVnet, enti promotori dell’Assemblea del Volontariato del 4 e 5 dicembre prossimi. Il Volontariato ha da tempo superato la fase pioneristica dell’azione spontaneistica, individuale ed impulsiva. Ciononostante è spesso visto, specie dalle Istituzioni, come un’entità astratta il cui valore non viene affatto compreso ma solamente affermato in via teorica. I volenterosi, appunto. Ma non i volontari. L’Assemblea del 4 e 5 dicembre prossimi si pone dopo 18 anni dalla Legge (266/91) che disegnò i tratti del Volontariato italiano, anticipa di un anno quella Governativa che questa legge fissa a cadenza triennale e di due l’Anno Europeo del Volontariato (2011). Per 40mila associazioni e per 6 milioni di volontari è giunto il momento di fare il punto. Superati i tempi dell’azione spontaneistica il Volontariato è oggi strutturato in reti attraverso cui i cittadini volontari operano per il bene comune, individuano bisogni e già offrono risposte. Il Volontariato come antenna anticipatrice delle richieste emergenti dai territori ma anche come forza capace di “tenere insieme” un Paese che in molti suoi aspetti appare sfilacciato e senza più il senso del bene comune e della coesione sociale. Il Volontariato non può restare ad osservare ma vuole fornire il suo contributo alla soluzione della crisi – non solo economica – che attraversa il nostro Paese, elaborando concrete ed originali prospettive di lavoro che partano dai propri valori e dalle proprie attitudini, ridando il senso del “noi” e non più dell’”io”. E’ una forte assunzione di responsabilità: quanto sia sentita lo mostrano tra l’altro le numerosissime adesioni ai 5 incontri locali (Napoli, Torino, Firenze, Roma e Verona) preparatori dell’Assemblea Nazionale.

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Don Giovanni D’Ercole promosso Vescovo ausiliare dell’Aquila con il mandato di contribuire alla ricostruzione delle Chiese distrutte dal terremoto

CITTA’ DEL VATICANO – L’ex vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede, don Giovanni D’Ercole ,e’ stato nominato dal Papa vescovo ausiliare della diocesi dell’Aquila per collaborare dopo il terremoto alla ricostruzione delle Chiese locali intese come edifici ma anche e soprattutto come comunita’ vive. Il vescovo ordinario, Monsignor Giuseppe Molinari, aveva chiesto l’aiuto di nuove energie e il Pontefice lo ha prontamente accontentato. Volto noto di Rai Due come storico conduttore della rubrica religiosa “Sulla via di Damasco”, D’Ercole era da tempo capo ufficio della sezione italiana della Segreteria di Stato. Nato 62 anni fa a Morino, vicino all’Aquila, e’ divenuto sacerdote di Don Orione dopo essere stato animatore del Movimento ‘Oasi’ di padre Rotondi, che gli ha insegnato a coniugare la vocazione giornalistica con quella sacerdotale. Dopo l’ordinazione, ricevuta nel 1974, la licenza in teologia alla Lateranense e il dottorato in teologia morale conseguito all’Accademia Alfonsiana, e’ stato per nove anni missionario in Costa d’Avorio. A meta’ degli anni ’80, i superiori lo richiamarono a Roma, come parroco della grande Chiesa di Ognissanti sulla via Appia. E due anni dopo, nel 1986, fu eletto superiore provinciale della Piccola Opera della Divina Provvidenza di Don Orione. E’ stato anche cappellano del carcere minorile di Casal del Marmo, all’epoca frequentato dall’allora segretario di Stato Agostino Casaroli, che vi celebrava spesso la Messa domenicale. Proprio il Cardinale romagnolo suggeri’ il suo nome a Papa Wojtyla che lo chiamo’ nell’87 alla vicedirezione della Sala Stampa e dopo un paio d’anni lo volle in Segreteria di Stato. Grande sportivo, e’ noto anche per la sua partecipazione a piu’ edizioni della maratona di New York, la capacita’ di non mollare nonostante lo sforzo sia immane si rivelera’ utile nell’incarico al quale e’ ora chiamato nel contesto di una citta’ distrutta dal sisma dello scorso aprile. “Da oggi questa vostra Arcidiocesi e’ la mia nuova famiglia”. Cosi’ inizia la lettera che il neo Monsignor D’Ercole ha inviato, intanto, all’Arcivescovo, ai fedeli, ai religiosi e alle istituzioni del capoluogo abruzzese. “Torno – continua D’Ercole – nella terra che mi ha visto nascere e alla quale sono rimasto sempre affezionato: sono infatti aquilano, se non della citta’, della provincia, e non l’ho mai dimenticato. La percezione di appartenere a questa nostra terra – prosegue la lettera – si e’ fatta piu’ forte dopo il recente terremoto: le diverse visite che ho potuto fare sin dai primi giorni, mi hanno dato modo di sperimentare la vostra tristezza e il vostro dolore, ma anche la vostra speranza e la vostra voglia di rinascere che sono diventati sentimenti e impegni anche miei”. Monsignor D’Ercole sottolinea quindi come la sua sara’ una pastorale incentrata sull’esempio di San Luigi Orione, fondatore dell’ordine a cui appartiene il nuovo vescovo ausiliario, inviato nel 1908 da Papa San Pio X a Messina, dopo il terremoto che colpi’ la regione, e successivamente in Abruzzo, nella Marsica, dopo il sisma del 1915, come testimoniato anche dallo scrittore Ignazio Silone. “Cerchero’ – conclude la missiva – di essere il Pastore di tutti e per ciascuno”.

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MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ALL’ASSOCIAZIONE PAPABOYS PER INIZIATIVA SULLA LEGALITA’

notiziaROMA – Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha voluto manifestare la propria presenza e vicinanza ai giovani dell’Associazione Nazionale Papaboys per l’iniziativa svolta la scorsa settimana in Campania a Teggiano (Salerno) sulla legalità, e sui principi che dovrebbero ripristinarla nel nostro paese, con un encomio particolare per la testimonianza all’interno del complesso panorama giovanile della nostra epoca. Molto soddisfatto il Delegato Regionale dei Papaboys per la Campania Massimo Manzolillo che ha così commentato: ‘La medaglia di bronzo che ci ha inviato il Presidente della Repubblica Napolitano, ci onora per il lavoro già svolto e ci stimola ed incoraggia ad approfondire con tanti giovani il tema della legalità. E’ una difficile sensibilizzazione talvolta, ma la vicinanza delle Istituzioni è un incoraggiamento ad andare avanti nella strada intrapresa. Voglio estendere un particolare ringraziamento alla massima autorità dello Stato anche a nome di tutti i colleghi delle regioni italiane ed anche a nome di utti i giovani che la nostra associzione rappresenta.”.

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UN FILO DI UNIONE CON PAOLO VI NELL’ATTESO VIAGGIO DI BENEDETTO XVI A BRESCIA

notiziaBRESCIA – Il comitato organizzatore della visita del Papa a Brescia, domenica 8 novembre, per voce del segretario don Claudio Zanardini, insiste sulla “festa di popolo” che Brescia prepara in Piazza Paolo VI, per la Messa e l’Angelus domenicale, ma anche lungo il percorso fra l’aerobase militare di Ghedi, dove Papa Ratzinger atterrerà alle 9.30, e Botticino passando per Castenedolo, Virle, Rezzato; poi da Botticino a Brescia attraverso Sant’Eufemia. Festa di popolo anche in centro dove saranno collocati maxischermi in largo Formentone e piazza Loggia (qui sarà impartita anche l’eucarestia), ma pure in corso Zanardelli e piazzetta San Luca. Gli organizzatori hanno sciolto ieri uno dei dubbi residui: il Papa si fermerà alla stele che ricorda i caduti della strage, come fece Giovanni Paolo II nel 1982? La risposta è no: “La Papamobile rallenterà, il vescovo spiegherà il significato della stele”. Nulla di più. “Non è mancanza di rispetto, è un problema di tempi”, viene spiegato. Nel pomeriggio poi ci sarà la trasferta a Concesio. “Nel complesso sarà il tragitto più lungo mai compiuto dal Pontefice in Papamobile” dicono gli organizzatori. Le occasioni ed i punti per vedere il Papa, insomma, non mancheranno. Almeno 40mila fedeli sono attesi lungo il percorso dove si collocheranno 2.700 volontari di Ana, Protezione civile, Agesci riconoscibile per l’inconfondibile pettorina azzurra. Difficile trovare ancora i pass per un posto in Piazza Paolo VI, davanti al palco in legno disegnato da Fausto Baresi su cui il Papa celebrerà la Messa. Richieste arrivano da altre diocesi, dalla Germania. Neppure il Comitato organizzatore ha più margini: tutti i pass per i 12mila posti in piazza sono stati distribuiti alle 473 parrocchie, e poi pro-quota a movimenti e istituzioni. Per un posto in piazza non resta che chiedere a loro.

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DA FACEBOOK E DA INTERNET SI ALZA LA VOCE DEI PAPABOYS: ‘AIUTI VERI ALLE FAMIGLIE ED AI GIOVANI’

notizia

PROTESTA – E’ nato da poche ore – via Facebook – ma anche con richiami ed interventi su internet, blog, e social network – un gruppo di sensibilizzazione che chiede un immediato intervento per ridurre gli ‘stipendi vip’ ed aiutare concretamente i poveri, i bisognosi, che in questo nostro stato sono ormai principalmente le famiglie a basso reddito (ma le famiglie stesse in generale sono ridotte sul lastrico), i giovani in cerca di occupazione, le forze dell’ordine e quelle categorie che nella società hanno stipendi bassi in proporzione ai miliardi che girano – tra contratti, stipendi e benefit – i calcatori, i personaggi della tv ed i politici. Capiamo di più di questa contestazione che parte proprio dalla nostra Associazione dei Papaboys, stanchi ormai al limite, di vedere le ‘orge di stato’, e le ruberie, fatte con i denari dei cittadini: è uno schifo da far cessare! Riducendo in proporzione gli sperperi pubblici, che sono migliaia di milioni di euro, si potrebe rimettere in sesto completamente il nostro paese!

LA MOTIVAZIONE E LE PROPOSTE

In un momento particolarmente drammatico, specialmente per molte famiglie italiane che realmente non riescono ad arrivare alla fine del mese, in Rai si discute del compenso per Bruno Vespa, con una base annuale di 1 milione e 600 mila euro! Sia chiaro che la nostra riflessione non è diretta al ‘giornalista’ Vespa, che stimiamo e reputiamo uno dei maggiori professionisti del paese, ma è una critica all’interno sistema, che spende fior fior di miliardi publici (ma anche privati) per contratti milionari, e non tutela minimamente i cittadini, che lavorano quanto i ‘vip’ e guadagnano assolutamente di meno. LA DOMANDA (DIREBBE LUBRANO) CI SORGE SPONTANEA: NON SAREBBE IL CASO DI DARE UNA REGOLATA AL SISTEMA? Prima di tutto la classe politica (che si arricchisce in maniera spropositata e gode di infiniti privilegi), quindi tutto cò che ruota intorno al mondo della televisione, e poi una riflessione anche per quello che riguarda il mondo dello sport.

Questa corsa sfrenata allo ‘show business’ è una macchina infernale che il diavolo alimenta per dare privilegi, corrompere, inflazionare e soprattutto ridurre in schiavitù e sottomissione le masse dei giovani e delle famiglie. Non sarà facile vedere un politico parlare di riduzione di stipendi e privilegi, o un calciatore, o un personaggio della tv: ma con i soldi si conquista poco Paradiso, e tanto inferno! Ed anche dal lato etico e sociale la situazione è veramente schifosa. Che si può fare?

Noi dei Papaboys, da oggi ne iniziamo a parlare. Domani si vedrà, è un altro giorno.

MA NON STAREMO ZITTI E NON CI FAREMO INTIMIDIRE.

Iscriviti al gruppo di Facebook!
http://www.facebook.com/home.php?#/event.php?eid=184020113335&ref=mf

GLI INTERVENTI DELL’ASSOCIAZIONE DEI PAPABOYS

1) SI RIDUCANO DA SUBITO STIPENDI AI POLITICI, PERSONAGGI TV E SPORTIVI: LA CRISI E’ GRAVE!
http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2922

2) VERGOGNA! GLI EX SENATORI CHIEDONO ANCORA PRIVILEGI! CHIEDIAMO RIDUZIONE DI STIPENDI
http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2934

3) LA LENTA EUTANASIA DELLA POLITICA CHE UCCIDE LE ISTITUZIONI, MA SOPRATTUTTO I GIOVANI
http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2933

LA PROPOSTA – AUMENTARE GLI STIPENDI O AIUTARE:

– LE FAMIGLIE CON PIU’ FIGLI A CARICO
– LE FAMIGLIE CON FASCIA SOCIALE DI REDDITO BASSO
– LE FORZE DELL’ORDINE AL SERVIZIO DEL CITTADINO
– I GIOVANI IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZIONE

LA PROPOSTA – DIMINUIRE DRASTICAMENTE GLI STIPENDI
ED I BENEFIT DI LUSSO:

– CONTRATTI MILIARDARI DEI PERSONAGGI TV
– STIPENDI E BENEFIT SFRENATI PER I POLITICI
– CONTRATTI MILIARDARI DEI GIOCATORI DI CALCIO

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ARRIVA IN SICILIA LA FIACCOLA DELLA MARATONA ‘CORRERE SULLE ORME DI SAN PAOLO. IL 27 MAGGIO DAL PAPA

LA VALLETTA – E’ ripartita da poche ore da Malta la maratona “Correre sulle orme di San Paolo”, esperienza di 1300 km a piedi, partita il 23 aprile da Gerusalemme, che ha attraversato la Terra Santa (Betlemme, Gerusalemme, Cesarea), per poi approdare in Grecia (Atene) ed a Malta, città dalla quale la fiaccola è ripartita sabato 2 maggio. Il 6 maggio la maratona sbarcherà in Sicilia, a Pozzallo (Ragusa), per poi dirigersi nella stessa giornata con un percorso di 60 chilometri, verso Siracusa, dove arriverà intorno alle ore 11.30 con una imbarcazione messa a disposizione dalla Marina Militare. Rimarrà in città sino alla partenza, prevista per il giorno 8 maggio. Con un’altra percorrenza di 65 chilometri arriverà a Catania. Nel corso della manifestazione di Siracusa, ma anche in ogni tappa fino alla conclusione, sono previsti alcuni eventi collaterali, come il Convegno sul tema “Avere a cuore il destino dei ragazzi. I nuovi luoghi educativi”, ed una maratona-staffetta presso il campo scuola ed un momento di preghiera con la lettura di alcuni brani delle epistole di San Paolo. La manifestazione, che vede impegnati a Siracusa Federciclismo, Csi, la Fidal e la Uisp, ha ricevuto la collaborazione del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sicilia e della Capitaneria di Porto di Siracusa. Dopo la Sicilia la maratona attraverserà l’Italia passando per Reggio Calabria (10 maggio) quindi molte altre città tra cui Salerno (17 maggio), Napoli (19 Maggio), Palestrina (23 maggio) per poi giungere il 27 maggio a Roma, dove atleti ed organizzatori saranno ricevuti da Papa Benedetto XVI in Piazza San Pietro…

Leggi tutto il testo su:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2536

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AFRICA – JOVINE (MALATA AIDS): SENZA MARITO E CON SEI FIGLI ORMAI ORFANI, A CHE MI SERVONO I CONDOM?

VOCI DALL’AFRICA – Discutere del problema dell’Aids dalle redazioni dei giornali o dagli uffici politici delle varie istituzioni europee è una cosa; parlarne avendo negli occhi la situazione di decine di donne sieropositive, e dei loro figli che hanno preso il contagio, è tutt’altro affare. Rose Busingye dirige il Meeting Point di Kampala, un luogo di rinascita per 4 mila persone, tra malati e orfani, altrimenti condannate a vivere nel silenzio e nell’abbandono il loro destino di marchiate dall’Hiv. In questo luogo di intensa umanità, le polemiche sull’uso del preservativo per abbattere il flagello dell’Aids giungono come un’eco lontana.

Rose, che effetto le fa sentire tante voci polemiche intorno a un problema col quale lei lotta ogni giorno?

Chi alimenta la polemica intorno alle dichiarazioni del Papa deve in realtà capire che il vero problema della diffusione dell’Aids non è il preservativo; parlare di questo significa fermarsi alle conseguenze e non andare mai all’origine del problema. Alla radice della diffusione dell’Hiv c’è un comportamento, c’è un modo di essere. E poi non dimentichiamo che la grande emergenza è prendersi cura delle tante persone che hanno già contratto la malattia, e per quelle il preservativo non serve.

Per leggere tutto il testo visita:  http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2398

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IL PRESIDENTE NAPOLITANO: TRA ITALIA E SANTA SEDE COLLABORAZIONE ‘FECONDA’.

ROMA – “Sono certo che il fruttuoso dialogo esistente tra le istituzioni italiane e la Chiesa, ribadito in occasione della visita ufficiale di Sua Santità Benedetto XVI al Quirinale il 4 ottobre scorso, potrà ulteriormente intensificarsi consentendo alla comunità nazionale di affrontare le sfide del XXI secolo forte della condivisione dei principi e dei valori che sono alla base della nostra identità culturale e spirituale”. A riferire il messaggio è la pagina web del quotidiano della Cei ‘Avvenire’. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo scrive in un messaggio inviato in occasione del Convegno “Problemi e prospettive dei Patti Lateranensi a 25 anni dalla revisione”, organizzato dalla Fondazione della Camera dei Deputati. “Solo pochi giorni orsono – prosegue il Capo dello Stato – sono stati ricordati gli ottant’anni dalla firma dei Patti Lateranensi, che hanno posto fine ad un’epoca segnata da profonde lacerazioni fra lo Stato italiano e la Chiesa; oggi ricorrono i venticinque anni trascorsi dalla conclusione dell’Accordo di modificazione del Concordato, che ha consentito di consolidare le relazioni e di arricchirle di sempre nuovi contenuti anche a seguito dell’entrata in vigore della Costituzione. È pertanto quanto mai opportuna l’occasione di riflessione offerta dall’importante convegno di studi promosso dalla Fondazione Camera dei Deputati. Dall’insieme degli accordi del 1929 e del 1984 e dei principi enunciati nella Carta Costituzionale, che all’articolo 7 sancisce il principio secondo il quale “Chiesa e Stato sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani”, si è andata sviluppando una collaborazione feconda fra lo Stato e la Santa Sede.

Tale rapporto, ispirato al rispetto reciproco, si traduce in un’operosa convergenza di sforzi volti al bene comune, nel pieno riconoscimento della dimensione sociale e pubblica del fatto religioso”. Napolitano si dice infine “certo che il fruttuoso dialogo esistente tra le istituzioni italiane e la Chiesa, ribadito in occasione della visita ufficiale di Sua Santità Benedetto XVI al Quirinale il 4 ottobre scorso, potrà
ulteriormente intensificarsi” .

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MILANO – DIOCESI, AL VIA SCUOLA FORMAZIONE POLITICA PER GIOVANI

MILANO – Al via i corsi della Scuola di formazione politica della Diocesi. “Date a Cesare quel che è di Cesare” è il titolo del percorso culturale proposto a tutti i giovani della diocesi dai 18 ai 30 anni. Sono più di trenta le sigle dell’associazionismo, delle istituzioni e dei movimenti cattolici presenti sul territorio ambrosiano che aderiscono e promuovono la Scuola politica. “Il percorso formativo è partito ‘dal basso’, da un gruppo di giovani che si è reso disponibile a un approfondimento specifico, dopo essere stato sensibilizzato sulla Costituzione nel suo sessantesimo anniversario – spiega monsignor Eros Monti, vicario episcopale per la Vita sociale -. Non è vero che ai giovani la politica non interessa o rimane al di fuori dell’orizzonte delle proprie scelte. Basta creare opportunità perché questa domanda possa emergere, prendere forma e svilupparsi”. I temi delle relazioni spaziano dalla storia dell’impegno politico dei cattolici in Italia alla Costituzione italiana, dalla Dottrina sociale della Chiesa al lavoro, dall’economia e dalla globalizzazione alla finanza, alla giustizia e ai diritti fondamentali dell’uomo. Durante l’anno sono in programma anche incontri di spiritualità: uno dei luoghi che li ospiterà sarà l’Eremo San Salvatore di Erba. Gli incontri si terranno il venerdì, dalle 18.30 alle 20.30, presso il Centro Casa Cardinal Schuster, in via Sant’Antonio 5, a Milano. La frequenza è obbligatoria con necessità di giustificare le assenze.

Fonte: www.papaboys.it

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