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AL VIA LE VACANZE ESTIVE: DOPO LE COLONIE MARINE E MONTANE ANCHE LA SCUOLA DIVENTA UN CAMPEGGIO

GIOVANI (Italia) – La scuola sta per concludersi e i ragazzi, per tre mesi, andranno in vacanza. Un problema che per i genitori che lavorano si presenta ogni anno, perché non hanno molta disponibilità di tempo da dedicare ai propri figli. Così alcuni Comuni italiani, pur con i bilanci sempre più critici, hanno deliberato che una scuola su quattro rimarrà aperta – dalle materne alle medie – affinché madri e padri non si affannino, prima delle agognate ferie, nella ricerca di una struttura che accolga i loro ragazzi. 

Negli ultimi due anni, la richiesta di campi estivi è aumentata un po’ ovunque in Italia: +10% a Torino e Milano, +5% a Bolzano dove le attività estive si svolgono soprattutto all’aperto, +15% a Roma e Napoli. Il personale che si occupa di accudire i bambini proviene da cooperative e associazioni, perlopiù del mondo cattolico, e il servizio dura fino alla fine di luglio. Ci si chiede: è giusto far rimanere i bambini, due mesi in più, a scuola? “Meglio a scuola, nei parchi e nei musei cittadini, con personale comunque già utilizzato in questo genere di attività”, dice Aldo Fortunati, direttore della ricerca dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, l’osservatorio nazionale più autorevole in materia di servizi per l’infanzia. Aggiunge poi: “Se le scuole materne e quelle elementari non restassero aperte sotto forma di centri estivi, si verificherebbe il paradosso che mentre i nidi per la fascia 0-3 anni funzionano, i bimbi più grandi dovrebbero rimanere a casa”. 

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IL PAPA ALL’UDIENZA GENERALE: MISERICORDIA E BONTÀ VINCONO LO SMARRIMENTO DELLE COSCIENZE

BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – All’udienza generale, in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha dedicato la sua catechesi alla popolare figura di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, luminoso testimone della carità, vissuto a Napoli nel XVIII secolo. Il fondatore dei Redentoristi, ha detto il Papa, ci ricorda che bisogna avere una visione ottimista della vita, confidando nelle risorse di bene che il Signore dona ad ogni uomo. Quindi, ha messo l’accento sull’importanza dell’insegnamento della dottrina morale, che per Sant’Alfonso va sempre accompagnato da un atteggiamento caritatevole e comprensivo. “Chi prega si salva”: Benedetto XVI ha richiamato il motto di Alfonso Maria de’ Liguori, Santo della carità e dottore della Chiesa. Ed ha innanzitutto ricordato come, nonostante fosse l’avvocato più brillante della Napoli del suo tempo e di ricca famiglia, comprese che Dio lo chiamava ad un’altra vocazione: essere sacerdote in mezzo ai poveri. Nella società napoletana del primo ‘700, dunque, il Santo fondatore dei Redentoristi iniziò un’azione di evangelizzazione tra i più umili: “Alfonso ottenne ottimi risultati: nei quartieri più miseri della città si moltiplicavano gruppi di persone che, alla sera, si riunivano nelle case private e nelle botteghe, per pregare e per meditare la Parola di Dio, sotto la guida di alcuni catechisti formati da Alfonso e da altri sacerdoti, che visitavano regolarmente questi gruppi di fedeli”.

Queste riunioni, ha proseguito, presero il nome di “cappelle serotine”, una vera e propria “fonte di educazione morale e di risanamento sociale”, tanto che, grazie al suo impegno, quasi scomparirono i crimini nella città di Napoli: “Le ‘cappelle serotine’ appaiono un modello di azione missionaria a cui possiamo ispirarci anche oggi per una ‘nuova evangelizzazione’, particolarmente dei più poveri, e per costruire una convivenza umana più giusta, fraterna e solidale”. Sant’Alfonso non si fermò tuttavia ad agire nella città, ma entrò in contatto con i contadini e i pastori delle regioni interne del Regno di Napoli e decise di dedicarsi a queste persone “povere spiritualmente e materialmente”. Un’azione pastorale che fu poi portata avanti dai religiosi delle Congregazione da lui fondata. Sacerdoti, ha osservato il Pontefice, che divennero degli “autentici missionari itineranti”, esortando “alla conversione e alla perseveranza nella vita cristiana soprattutto per mezzo della preghiera”. Inoltre, il Santo si oppose ad una visione arcigna e severa di Dio, che sia andava affermando in quel periodo a motivo della mentalità giansenista. Il Papa ha così messo l’accento sul ricco insegnamento di teologia morale di Sant’Alfonso: “Ai pastori d’anime e ai confessori, Alfonso raccomandava di essere fedeli alla dottrina morale cattolica, assumendo, nel contempo, un atteggiamento caritatevole, comprensivo, dolce perché i penitenti potessero sentirsi accompagnati, sostenuti, incoraggiati nel loro cammino di fede e di vita cristiana”.

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17 MARZO 2011, NOTTE BIANCA PER LA FESTA DELL’UNITA’ NAZIONALE: “UNA BANDIERA PER OGNI FINESTRA”

SPECIALE 150 ANNI (Italia) – Tra il 16 e il 17 marzo scatta, in tutta Italia, l’operazione “notte bianca” per dare il via ai festeggiamenti in occasione della ricorrenza dei 150 anni dell’Unità nazionale: da Trento a Napoli, da Venezia a Catania, da Alessandria a Cagliari, Terni, Prato, Firenze, Livorno si mobiliteranno per organizzare eventi, visite guidate nei luoghi storici con musei aperti, il tutto ad ingresso gratuito come vuole la tradizione della notte bianca. Non c’è spazio solo per il divertimento ma anche per l’arte e per lo spirito: è possibile far visita presso le chiese per chiudersi in preghiera o semplicemente per ammirare le bellezze artistiche e delle basiliche. C’è spazio anche per quelle persone che, impegnate quotidianamente con il proprio lavoro, possono tranquillamente fare shopping durante la notte bianca tricolore: i negozi sono, eccezionalmente, aperti e a messi a disposizione della clientela.

Il messaggio che hanno lanciato i sindaci, in rappresentanza di ogni regione italiana, è stato quello di vedere “una bandiera in ogni finestra” per dare quel senso di spirito patriottico e, perché no, per dare colore e vivacità alle città. Riguardo la capitale, farà da padrona nei festeggiamenti con oltre 100 eventi e 13 concerti: musica, animazione di strada, spettacoli, fuochi pirotecnici, mostre, musei aperti, conferenze, proiezioni e illuminazioni artistiche dei monumenti. I palazzi del potere saranno aperti al pubblico: Camera, Senato, Ministeri, Banca d’Italia, ma anche il Vicariato di Roma a San Giovanni in Laterano. Molte saranno le chiese aperte al pubblico e illuminate tutta la notte come la borrominiana Sant’Ivo alla Sapienza e quelle del tour barocco. Anche il museo del Vittoriano sarà aperto con la mostra «Alle radici dell’identità nazionale». Spettacoli e concerti saranno allestiti dalla Comunità ebraica (che aprirà al pubblico il Ghetto e il museo), dalle orchestre della Sapienza e dell’Università di Roma 3, dall’Accademia Filarmonica Romana, dall’Accademia Nazionale della Danza e da quella di S.Cecilia, dal Teatro dell’Opera e per finire dalle Scuderie del Quirinale. Alle 19, in Piazza del Campidoglio, si esibirà la Banda dei Vigili Urbani con una diretta tv della trasmissione di Rai Uno “150” alle ore 21.15 da Piazza del Quirinale. Vi sarà un’ulteriore diretta tv con la trasmissione in Via dei Fori imperiali che accoglierà le proiezioni architetturali di Danny Rose sul prospetto dei Mercati di Traiano, nonché lo spettacolo musicale «Toccata e Fuga», un’esibizione di danza a cura dell’Accademia Nazionale di Danza. La Notte Tricolore proseguirà alle 23.15 al Vittoriano con il Concerto della Banda Interforze, realizzato in collaborazione con il Ministero della Difesa. A seguito dell’Inno di Mameli, il giorno dell’Unità sarà salutato a mezzanotte con uno spettacolo pirotecnico dal Parco del Celio.

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BAGAGLI DIMENTICATI ALLA STAZIONE: UNA “NUOVA VITA” NELLE MANI DEI PIU’ BISOGNOSI

SOCIALE (Italia) – Ormai è divenuta pressoché una “moda” dimenticare negli aeroporti o nelle stazioni valigie affidate al deposito bagagli senza più ritirale. Se è una moda dimenticarle è curioso osservarne il loro contenuto: a Napoli è stata trovata una borsa da dottore, di quelle per le visite a domicilio, completa di sfigmomanometro, stetoscopio e altri strumenti medici e, per rimanere in tema, a Verona qualcuno ha dimenticato una cartella clinica completa di chissà quale paziente. A Milano, città dello shopping, è stata smarrita una valigia contenente due borse ed un paio di scarpe, entrambe mai utilizzate prima, corredate di certificato di garanzia e di scontrini, 1550 euro per ciascuna borsetta e 528 euro per le scarpe, alla faccia della crisi economica insomma. Su iniziativa della Grandi Stazioni Spa, in concomitanza con le profonde ristrutturazioni appena completate, si è scelto di affidare alla onlus “La Gabbanella” – organizzazione a capo di una rete di 41 associazioni – lo smistamento di tutti questi bagagli abbandonati e non più reclamati.

Massimo Paglialunga, responsabile del coordinamento di Grandi Stazioni, ricorda che, secondo il contratto che regola i depositi, dopo 60 giorni il collo lo si considera abbandonato anche se, per cautela, si aspetta sempre un po’ di più. La valigia, passata tecnicamente alla Grandi Stazioni, viene poi controllata e trasferita in un deposito speciale per poi essere concessa in donazione alle onlus. L’intento della “Gabbanella” è di tipo umanitario, ovvero quello di distribuire le valigie o gli oggetti dimenticati alle persone più bisognose che non hanno indumenti per coprirsi: a questi oggetti viene, così, data una “seconda opportunità di vita”. Mariella Bucalossi, volontaria e coordinatrice dell’operazione della “Gabbanella”, evidenzia la complessità di questa operazione per i numerosi ritrovamenti di oggetti senza padrone: entro la stazione Termini sono stati ritrovati 2600 colli tra zaini, pacchi e tracolle varie, la Onlus ha già provveduto al ritiro di due tranche di questi bagagli, omplessivamente 548 dei 2600 totali, smistandoli poi alla Caritas di Torvajanica e alla onlus Erythros che si occupa di diritti e difesa degli stranieri.

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MUSICA E SICUREZZA STRADALE: L’APPELLO DELL’ACI NAPOLI:XII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA ETNICA

NAPOLI – Nell’ambito del XII Festival Internazionale di Musica Etnica “Sentieri Mediterranei”, in programma a Summonte, dal 16 al 18 luglio prossimi, l’Automobile Club Napoli, con il patrocinio dell’Arcss (Agenzia regionale campana per la sicurezza stradale), lancerà la seconda campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale – “Sentiero vitale” -, contro i rischi dell’alcol e della droga alla guida, avvalendosi della collaborazione dell’artista Enzo Avitabile che, per l’occasione, ha ideato lo slogan dell’iniziativa rivolta, soprattutto, ai giovani “Addo’ nun s’ beve e nun s’ fuma, s’abballa e s’ campa! ”. “Forti della positiva esperienza avviata lo scorso anno – spiega il direttore dell’Aci Napoli, Antonio Coppola – abbiamo voluto, anche in questa edizione, proporre all’attenzione del pubblico il tema dell’incidentalità stradale connesso a fattori di rischio come l’alcol e la droga. Siamo convinti, infatti, che sicurezza e divertimento siano due aspetti perfettamente conciliabili, purché ci siano informazione e prevenzione. Ed è appunto ciò che ci proponiamo di fare con questa iniziativa che prevede, fra l’altro, la distribuzione di appositi volantini informativi e l’affissione di locandine ad hoc nel corso dei tre giorni della manifestazione”. Al riguardo, l’Automobile Club ha previsto targhe di ringraziamento al Direttore artistico della manifestazione, Enzo Avitabile, ed al leggendario artista americano, Solomon Burke, per l’impegno a favore del diritto alla sicurezza stradale e, quindi, alla vita.

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A ROMA L’ASSEMBLEA DEL VOLONTARIATO ITALIANO. IL 4 E IL 5 DICEMBRE SI FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

VOLONTARIATO – “Siamo volontari, non volenterosi”. Così si esprimono Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore, Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato, Emma Cavallaro, presidente della ConVol e Marco Granelli, presidente di CSVnet, enti promotori dell’Assemblea del Volontariato del 4 e 5 dicembre prossimi. Il Volontariato ha da tempo superato la fase pioneristica dell’azione spontaneistica, individuale ed impulsiva. Ciononostante è spesso visto, specie dalle Istituzioni, come un’entità astratta il cui valore non viene affatto compreso ma solamente affermato in via teorica. I volenterosi, appunto. Ma non i volontari. L’Assemblea del 4 e 5 dicembre prossimi si pone dopo 18 anni dalla Legge (266/91) che disegnò i tratti del Volontariato italiano, anticipa di un anno quella Governativa che questa legge fissa a cadenza triennale e di due l’Anno Europeo del Volontariato (2011). Per 40mila associazioni e per 6 milioni di volontari è giunto il momento di fare il punto. Superati i tempi dell’azione spontaneistica il Volontariato è oggi strutturato in reti attraverso cui i cittadini volontari operano per il bene comune, individuano bisogni e già offrono risposte. Il Volontariato come antenna anticipatrice delle richieste emergenti dai territori ma anche come forza capace di “tenere insieme” un Paese che in molti suoi aspetti appare sfilacciato e senza più il senso del bene comune e della coesione sociale. Il Volontariato non può restare ad osservare ma vuole fornire il suo contributo alla soluzione della crisi – non solo economica – che attraversa il nostro Paese, elaborando concrete ed originali prospettive di lavoro che partano dai propri valori e dalle proprie attitudini, ridando il senso del “noi” e non più dell’”io”. E’ una forte assunzione di responsabilità: quanto sia sentita lo mostrano tra l’altro le numerosissime adesioni ai 5 incontri locali (Napoli, Torino, Firenze, Roma e Verona) preparatori dell’Assemblea Nazionale.

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BASTA! LO DICIAMO CON FORZA AI CAMORRISTI. UNA LETTERA DEL CARDINALE SEPE DI NAPOLI

LETTERA – Basta! Lo diciamo con forza ai camorristi e a tutti quelli che con essi sono tolleranti o conniventi. Il nostro è un grido di dolore per l’offesa ripetuta e continua che si fa alla nostra bella e amata Napoli, per i danni enormi che ad essa si arrecano, per la vergogna che i malavitosi provocano alla loro stessa famiglia e ai loro figli, per la violenza indiretta alla speranza e al futuro dei nostri giovani. La Chiesa di Napoli da sempre e ripetutamente grida la sua ferma opposizione alla criminalitа organizzata e alla violenza camorristica, per difendere le tantissime persone oneste contro l’impudenza, l’arroganza, la protervia, la cattiveria e la prepotenza di chi è pronto ad uccidere il suo simile per dimostrare nulla, se non la forza delle armi, la legge del piщ forte, la bramosia di danaro ottenuto senza il sudore della fronte. Basta! Perchè vogliamo difendere la vita, i valori fondamentali della persona umana, la legalitа e la sicurezza di tutti; perchè amiamo Napoli. Per questo don Mario Ziello, parroco della Chiesa Santa Maria del Carmine alla Concordia, ha detto basta e lo ha fatto con lealtа e con il coraggio della testimonianza cristiana e civica, per denunciare un ennesimo sopruso, un ulteriore affronto all’intera Cittа e alla Chiesa, un tentativo di violenza, un modo di estorcere denaro, quel denaro uscito dalle tasche delle persone semplici e magari povere dei vicoli, di quei quartieri dove pensano di farla da padrone e avere quel rispetto di cui non hanno alcun diritto. La Chiesa di Napoli e il suo Vescovo si stringono intorno a don Mario Ziello, per condividerne la scelta e il coraggio, per continuare a lottare, con lui, contro il malaffare, la prepotenza, la violenza, la barbarie di quanti non meritano di dirsi napoletani, anzi agiscono contro Napoli. La Chiesa di Napoli e il suo Vescovo sono vicini ai sacerdoti e ai laici, operatori di giustizia e di pace, che silenziosamente ogni giorno lottano al fianco delle vittime di ogni sopruso e diventano voce di chi non ha voce.

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CHE COSA E’ L’ADUNANZA EUCARISTICA? NE PARLA UN DOSSIER DELL’AGENZIA VATICANA FIDES

luCITTA’ DEL VATICANO – (Agenzia Fides) – L’AdunanzA Eucaristica Nazionale è una preghiera di 12 ore nel cuore della notte che inizia con la Celebrazione dell’Eucarestia, solitamente presieduta da un Vescovo all’interno della propria Diocesi, e che riunisce intorno a Gesù, tutti i movimenti laicali ed associazioni della Diocesi stessa in cui si tiene. L’Adunanza Eucaristica’ nasce dal desiderio di condurre alla presenza del Signore ogni persona, in particolar modo i giovani, perché possano sperimentare in questa reale Presenza Eucaristica la fonte e la forza per un nuovo inizio o per continuare il cammino alla sequela del Signore Gesù; essa, pur essendo a grandi linee un evento di Adorazione ed Evangelizzazione che unisce “Gesù, giovani e notte”, prende per modi, tempi e clima spirituale una connotazione originale ed incisiva.

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TERREMOTO IN ABRUZZO. IL PAPA: PARTECIPO AL DOLORE DELLE POPOLAZIONI. PREGO PER LE VITTIME

CITTA’ DEL VATICANO – Un terremoto di 5,8 gradi della scala Richter è avvenuto alle 3,32 di lunedì notte con epicentro in Abruzzo, a circa 1o km dall’Aquila. La scossa è stata avvertita in tutto il centro Italia, dalla Romagna a Napoli. Pesante il bilancio: circa cento morti, decine di dispersi, 1.500 feriti, circa 100 mila gli sfollati, 10-15 mila edifici danneggiati con pesanti danni al patrimonio storico e artistico della regione. Papa Benedetto XVI si dice “costernato” per la tragedia che ha colpito l’Abruzzo e assicura le proprie preghiere per le vittime, i superstiti in particolare bambini, i soccorritori. “La drammatica notizia del violento terremoto che ha scosso il territorio di questa diocesi – scrive il segretario di Stato Tarcisio Bertone in un telegramma a nome del Papa all’arcivescovo dell’Aquila – ha riempito di costernazione l’animo del Sommo pontefice, il quale incarica vostra eccellenza di trasmettere l’espressione della sua viva partecipazione al dolore delle care popolazioni colpite dal tragico evento”. E, prosegue il messaggio, “nell’assicurare fervide preghiere per le vittime, in particolare i bambini, Sua Santità invoca dal Signore conforto per i loro familiari, e mentre rivolge una affettuosa parola di incoraggiamento ai superstiti e a quanti in vario modo si prodigano nelle operazioni di soccorso invia a tutti la speciale benedizione apostolica” … 

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L’URLO ALTO CONTRO LA MAFIA CHE SI ALZA DALLA CAMPANIA. PRESENTI I PAPABOYS.

NAPOLI – Un altro piccolo seme, destinato a germogliare: la XIV edizione della ‘Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie’ organizzata da Libera e Avviso Pubblico che ha come tema “L’etica libera la bellezza. Riscattare la bellezza, liberarsi dalle mafie”. La giornata “intendeva ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime l’impegno di contrasto alla criminalità organizzata” – affermano i promotori della manifestazione che lo scorso anno ha visto radunate a Bari centomila persone ed altrettante, forse di più, quast’anno in Campania.

“Siamo venuti a Napoli – ha dichiarato don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera – per valorizzare il positivo. Dimostrare che c’è un’Italia che non si arrende, che non cede allo scetticismo e alla rassegnazione, che non pensa solo a sopravvivere ma che vuole vivere, che lotta e s’impegna per affermare la libertà e la dignità di tutti”. “In alcuni territori della Campania – sottolinea don Ciotti – la violenza criminale continua a lasciare ragicamente il segno: anche nell’ultimo anno sono stati numerosi ed efferati gli omicidi di camorra, troppe le vittime innocenti. Senza contare i traffici di droga e di rifiuti, lo sfruttamento delle persone attraverso la prostituzione e il lavoro nero, gli affari delle ecomafie, l’usura, le estorsioni. E certamente pesano la corruzione, le collusioni in tanti settori della politica e dell’economia, i silenzi complici o intimoriti di chi non osa o non vuole ribellarsi”. 

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CAMPANIA – A NAPOLI LA “GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE”

NAPOLI – Si svolgerà a Napoli, il 21 marzo, primo giorno di primavera, la quattordicesima edizione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” promossa da Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del comune di Napoli, la Provincia di Napoli e la Regione Campania. La Giornata della Memoria e dell’Impegno ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime il suo impegno di contrasto alla criminalità organizzata. Libera per la XIV edizione ha scelto la Campania, ha scelto Napoli, città dalle mille contraddizioni, dai mille colori. L’etica libera la bellezza. Riscattare la bellezza, liberarsi dalle mafie, è lo slogan che accompagnerà questa giornata, durante la quale si incontreranno a Napoli oltre 500 familiari delle vittime delle mafie in rappresentanza di un coordinamento di oltre 3000 familiari. Saranno presenti rappresentanti delle Ong provenienti da circa 30 paesi europee. Moltissimi Papaboys saranno a Napoli – ha dichiarato Massimo Manzolillo, delegato campano dei Papaboys- per continuare il percorso iniziato il 7 settembre scorso con la festa della Legalità a Teggiano. Vogliamo ribadire che in Campania ci sono giovani che non hanno paura, che non si rassegnano, che non pensano solo a sopravvivere ma che vogliono vivere, che lottano e s’impegnano per affermare la libertà e la legalità. Esiste una Campania ricca di positività e sabato si farà sentire. Ci sono giovani che prima di chiedersi cosa la società faccia per loro, si chiedono cosa possono fare loro per la società. Questo è lo spirito che ci ha portato ad istituire la festa della Legalità dei Papaboys, e con lo stesso spirito coloreremo le strade di Napoli.

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NELLA SESTA PUNTATA DI CAMELOT (PATROCINATA DAI PAPABOYS) TEMA: CINEMA E GIOVANI – CIAK SCHOOL

CATANZARO – Nell’edizione di Camelot 2007-2008 la redazione si era occupata del tema “televisione e giovani” (di cui vediamo uno spezzone in questa puntata), quest’anno è stata la volta del tema “cinema e giovani”.

Infatti la puntata condotta da Vincenzo Merante è incentrata sulla cerimonia di inaugurazione di un’associazione cinematografica, la “Ciak School”, nata un mese fa in Campania ed esattamente a Pontecagnano in provincia di Salerno. Questa associazione cinematografica portata avanti da un’imprenditoria esclusivamente giovanile ha aperto corsi di formazione per il campo cinematografico e televisivo e vuole lanciare un grande messaggio culturale a tutto li sud d’Italia dove mancano sicuramente scuole di un certo tipo.

L’appuntamento in tv: Tutti i lunedì dalle ore 21.30 su Oasi tv (canale 848 di Sky) ed in replica i martedì alle ore 17.00; e tutti i martedì alle ore 18.20 su Calabria Tv ed in replica il sabato alle ore 15.00 e la domenica alle ore 18.20.

COS’ È CAMELOT
L’esito di un piacevole mestiere televisivo che, di anno in anno, ha assistito alla propria maturazione, prodotta dall’Associazione no-profit Diventeranno Famosi, progredendo da semplice occasione di dibattito – Alla ricerca di Camelot – ad una realtà sempre più vicina e coinvolgente – Verso Camelot –, promotrice ed artefice di importanti progetti, quale “La fabbrica dei sogni”, una scuola di spettacolo per ragazzi disabili e, ancora, ad una trasmissione itinerante non più limitata alla sola trattazione del sociale o del disagio ma anche ad aspetti altrettanto interessanti, quali l’editoria, la cultura e lo spettacolo, Verso Camelot Show è intenta ad imporsi non solo a livello locale ma anche nazionale ed europeo.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2002

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INAUGURATA LA SCUOLA DI CINEMA ‘CIAK SCHOOL’ PATROCINATA ANCHE DALL’ASSOCIAZIONE PAPABOYS

SALERNO – E’ stata inaugurata ufficialmente l’attività della scuola di cinema ‘Ciak School’ che ha una delle sedi operative a Pontecagnano (Salerno), ma che dispone di strtutture per i corsi anche a Roma e Napoli. Una scuola fatta da giovani (nella foto il presidente dell’Associazione Papaboys Venturi, il Sindaco di Pontecagnano al centro ed il presidente Di Giovanni della Ciak School) destinata ai giovani italiani con l’impegno di introdurre al mondo dello spettacolo con un valore etico in piu’. Alla cerimonia di presentazione tanti giovani presenti, ma anche tante istituzioni, compresi politici della Regione e della provincia di Salerno. Tra gli ospiti illustri: Luigi Di Gianni, uno dei più importanti documentaristi italiani, che ha commentato, dopo la proiezione in aula, l’ultimo lavoro di un suo allievo in cui si ripercorrono le tappe più importanti della sua lunga carriera, Espedito De Marino grande artista e politico impegnato attivamente nella promozione sociale e cuturale del territorio campano, il sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica ed alcuni tra attori e registi emergenti in ambito nazionale. Un’atmosfera di aria pulita quella che si respira alla Ciak School dove, nelle prossime settimane, inizieranno i corsi alla regia, per gli autori e sceneggiatori, ed iniziano a prendere forma le prime produzioni che vedranno lo sviluppo in questi mesi. Primi fra tutti un ‘corto’ dal titolo ‘Angels’ e poi una serie di documentari sulle missioni che attraverseranno i 5 continenti. ‘Sarà un sogno in essere – dichiara il direttore artistico Valerio Tramontano – ma siamo chiamati a provarci’. Entusiasmo alle stelle… quindi, per i giovani promoter della Ciak School, che hanno avviato anche una web tv chiamata ‘Ciak News’ (si puo’ vedere dal sito ufficiale).

Per leggere tuto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1946

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L’ASSOCIAZIONE PAPABOYS ENTRA NEL MONDO DEL CINEMA. INAUGURAZIONE DELLA CIAK SCHOOL IN CAMPANIA

NAPOLI – Il mondo del cinema, dei documentari e dei corti ha sempre più una evidente e chiara necessità di testimonianze cristiane e di giovani impegnati a confermare, anche attraverso questi media, che il Signore è il nostro Salvatore e la nostra vera potenza; anche per questo motivo, l’Associazione Nazionale Papaboys, con la rpresenza del Presidente Nazionale Daniele Venturi, e del Delegato Regionale per la Regione Campania Massimo Manzolillo, domani saranno presenti all’inaugurazione della Sede Centrale della ‘Ciak School’ scuola di cinema per i giovani di tutta Italia che nasce dalla Campania. Il via dunque ai lavori ‘nel mondo del cinema’ questo Sabato 8 novembre a Pontecagnano Faiano (Salerno) dove verrà inaugurata la Sede Nazionale della Scuola di cinema ‘Ciak School’, un cantiere realizzato da giovani registi, attori e sceneggiatori, che sta ampliando il suo raggio di azione in tutta la penisola italiana, con importanti collaborazioni, come quella con la Società Endover Film, la AB Film di Roma e Radio Cinema, la prima radio on line a parlare… in colonne sonore. La scuola è patrocinata dalla Provincia di Salerno e si occupa principalmente di produzione ed istruzione nel settore dell’audiovisivo con la Direzione Artistica affidata al regista Valerio Tramontano.

“E’ un momento di grande soddisfazione – dichiara il Direttore Artistico della Ciak School – sia per l’entusiasmo registrato nella regione Campania tutta, ma anche per le adesioni che sono giunte da Roma, città per eccellenza del cinema italiano. Il nostro impegno è rivolto alla crescita di questa scuola nelle varie regioni italiane per permettere a tanti coetanei ed anche a giovanissimi, di avvicinarsi al fantastico mondo della pellicola e delle docu-fiction, in maniera alternativa, cioè da protagonisti. Entro questo anno avvieremo i primi corsi di sceneggiatura, regia ed autorali, ma anche sono in preparazione alcuni documentari e proposte per televisione e grande schermo’.

Dalle ore 16.00 alle 21.00 di questo Sabato 8 novembre sara’ possibile visionare gli spazi dedicati e parlare con i componenti del team direttivo tra cui Carlo De Giovanni, Alfonso Della Rocca (vicepresidente), Michele Maffei (Comunicazione). Tra gli ospiti attesi anche Luigi Di Gianni (Regista Fiction e Documentari), il Presidente Nazionale dell’Associazione dei Papaboys Daniele Venturi ed il Delegato Regionale della Campania Massimo Manzolillo, che patrocineranno questa scuola garantendo un panorama di iniziative e rappresentanze nazionali ed internazionali. Durante la cerimonia di inaugurazione, sarà quindi firmato il protocollo di intesa con l’Associazione dei giovani del Papa, alla presenza dei media e di alcune istituzioni politiche, civili e religiose.

Per visionare alcuni dei lavori prodotti ed i backstages delle produzioni in corso alla ‘Ciak School’ si possono visitare i siti: www.ciakschool.it e www.endoverfilm.it

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DON LUIGI MEROLA, ROBERTO SAVIANO… I GIOVANI DEI PAPABOYS SONO CON VOI!

NAPOLI – E’ passato poco più di un mese da quando don Luigi Merola, premiato alla Festa della Legalità promossa dalla nostra associazione dei Papaboys a Teggiano (SA), comunicò ai presenti un messaggio di morte ricevuto tramite sms che diceva: “Tu mi conosci sono un soldato del clan. Sto lavorando per te. Ti ammazzerò e ti porterò a pezzi dinanzi la chiesa di Forcella (…)” Prima le minacce a don Luigi Merola, ora sotto tiro c’è Roberto Saviano. I massimi esponenti della legalità campana già costretti a vivere sotto scorta per la coerenza dei loro impegni, ora vengono minacciati di morte

Ritengo da Papaboys che gli associati tutti, sono vicini a questi due piccoli grandi uomini, ma dobbiamo dimostrarlo in qualche modo; non dico di scendere in piazza, o gridare dalle finestre il nostro NO alla camorra, non atti di eroismo inutile, vi chiedo solo una firma nel blog preparato da La Repubblica.

Roberto Saviano è minacciato di morte dalla camorra, per aver denunciato le sue azioni criminali in un libro – “Gomorra” – tradotto e letto in tutto il mondo. E’ minacciata la sua libertà, la sua autonomia di scrittore, la possibilità di incontrare la sua famiglia, di avere una vita sociale, di prendere parte alla vita pubblica, di muoversi nel suo Paese. Un giovane scrittore, colpevole di aver indagato il crimine organizzato svelando le sue tecniche e la sua struttura, è costretto a una vita clandestina, nascosta, mentre i capi della camorra dal carcere continuano a inviare messaggi di morte, intimandogli di non scrivere sul suo giornale, “Repubblica”, e di tacere. Lo Stato deve fare ogni sforzo per proteggerlo e per sconfiggere la camorra. Ma il caso Saviano non è soltanto un problema di polizia. E’ un problema di democrazia. La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda noi tutti, come cittadini.

Con questa firma vogliamo farcene carico, impegnando noi stessi mentre chiamiamo lo Stato alla sua responsabilità, perché è intollerabile che tutto questo possa accadere in Europa e nel 2008.
http://www.repubblica.it/speciale/2008/appelli/saviano2/index.html

di per se la firma diventa scelta di campo. Vi chiedo di dimostrare a me e a voi, che sono molti i campani per bene, diversi, molto diversi, da come appaiono nei resoconti giornalistici, vi chiedo di apporre la vostra firma di chiedere di fare altrettano ai vostri amici e parenti, ai colleghi sul posto di lavoro.

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DA ROMA SI ALZA IL GRIDO CONTRO LA CAMORRA. PRESENTATO LIBRO DEL CARDINALE SEPE

ROMA – Pubblico delle grandi occasioni ieri pomeriggio all’Auditorium Augustianum per la presentazione del libro del Cardinale di Napoli Sepe che alza la voce contro la camorra. Un viaggio nel cuore di Napoli, quella della camorra appunto e dei rifiuti, nelle strade delle periferie più dissestate: lo ha compiuto il cardinale di Napoli per raccontare nel suo libro una realtà difficile dove però non manca chi si impegna per non rubare la speranza, come sacerdoti, medici, volontari che vogliono costruire. Il male non può vincere, ha detto il porporato alla presentazione del libro, Napoli bisogna amarla per risvegliarla. Sull’impegno concreto della Chiesa, sentiamo lo stesso cardinale Crescenzio Sepe: “Abbiamo cercato non soltanto a parole, ma con i fatti cosa potevamo realizzare e si sta realizzando ormai dappertutto un oratorio in ogni parrocchia e nelle parrocchie stesse si stanno creando delle minicooperative per insegnare ai giovani come lavorare il cuoio o la ceramica: tutte cose, queste, che possono essere utili. In cento parrocchie abbiamo messo dei centri informatici per insegnare ai giovani ad usare questi strumenti, che potranno dare loro domani uno sbocco concreto nella società. Abbiamo tante, tante iniziative, magari piccole, ma certamente sono segni di speranza per dire che si può, si può ricostruire partendo soprattutto dai giovani”.

”Ha scritto un bellissimo libro su Napoli e soprattutto è bellissimo il suo impegno per Napoli”, ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a margine dell’incontro. Il capo dello Stato ha poi assicurato che si veglia sulla sicurezza di Roberto Saviano, sotto scorta da due anni perché con il suo libro, “Gomorra”, ha aiutato a fare luce sull’attività criminale dei Casalesi. Oggi Saviano ha, però, espresso l’intenzione di lasciare l’Italia per non vivere – ha detto – prigioniero di me stesso, del mio libro, del mio successo. A lui, ieri, la solidarietà del cardinale Sepe.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1861

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ROM E SINTI: SE TU LI CONOSCESSI DAVVERO…

RIFLESSIONI – Come credenti, pensiamo a un altro tribunale, più alto, a cui nessuno potrà sottrarsi, quando ci sarà detto: “avevo fame… avevo sete… ero straniero… nudo … malato… carcerato” e, ancora, ero rom, mendicante, senza lavoro, immigrato clandestino, barbone, lavavetri, ingiustamente sospettato e condannato, cacciato, ecc.. Un episodio spettacolarizzato dai mass media, ma dai contorni ancora incerti – una ragazza Rom di 16 anni accusata di aver tentato di portar via, in una situazione inverosimile, una bambina – ha scatenato una reazione furibonda e violenta, un grande e diffuso pogrom, non solo a Napoli ma in tutta Italia, nei confronti di rom e sinti. Di fronte a questo fatto e al clima pesante che si è innescato in questi giorni sulla “sicurezza”, ci preme fare alcune considerazioni:

* Lo svolgimento dei fatti non è ancora chiaro, ma il giudizio sembra essere già stato emesso e la sentenza è stata già eseguita, indiscriminatamente, contro tutti i rom e i sinti. Eppure, dati alla mano, a cominciare da quelli forniti delle forze dell’ordine e dal ministero degli interni, nessuna delle numerose e ripetute accuse abituali rivolte a rom e sinti, in questi ultimi decenni, quando sparisce un bambino, ha trovato un riscontro oggettivo; le indagini hanno sempre smentito che siano stati loro, anche se nessuno poi ha detto e scritto che i sospetti e le accuse iniziali erano ingiusti e falsi. * Non è nei costumi dei rom e dei sinti portare via i bambini a nessuno e l’episodio di Napoli, che sembra smentire questa affermazione, in realtà corrisponde a uno stereotipo che viene abitualmente utilizzato per criminalizzare rom e sinti e che si è rivelato sempre falso: i fatti possono essere stati riferiti malamente dai genitori della bambina, come è avvenuto regolarmente in passato in casi analoghi; può essere stato montato ad arte, per facilitare lo sgombero dei campi e permettere grandi speculazioni;

Per leggere tutto il testo vista : http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1329

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