ROMA – Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, a poche ore dall’incontro con il Papa al Quirinale, si è detto preoccupato per alcuni organi che vanno eletti nel panorama burocratico dello stato: “E’ indispensabile – ha affermato il Presidente -che su ogni pur comprensibile diversità di valutazioni politiche prevalga la consapevolezza dell’inderogabile dovere costituzionale da adempiere”. La dichiarazione è relativa alla nomina di un giudice della Consulta e del vertice alla Vigilanza Rai da Parte del Parlamento. Il presidente della Repubblica ha sottolineato “la preoccupazione e l’impegno con cui da tempo seguo queste vicende. Lo sanno bene i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Si tratta di obblighi a cui il Parlamento non può ulteriormente sottrarsi, in quanto toccano la funzionalità di importanti istituti di garanzia”.
Alla vigilia della visita che Benedetto XVI compirà domani al Quirinale a Roma – nella festa di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia – incontro ieri in Vaticano tra il segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, e il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini. Al centro del colloquio, uno scambio di valutazioni sulle principali questioni internazionali e sugli obiettivi della prossima presidenza italiana del G8. I ”grandi temi dell’attualita’ internazionale” e ”gli sviluppi del dibattito sulla laicita’ e la questione dell’identita’ culturale dell’Europa”: e’ questa la ”ipotetica agenda” dei colloqui tra papa Benedetto XVI e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che si incontreranno sabato 4 ottobre mattina al Quirinale, stilata, in un’intervista all’Osservatore Romano, da Antonio Zanardi Landi, ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede. Si trattera’, spiega l’ambasciatore nel colloquio con il direttore del quotidiano della Santa Sede, Giovanni Maria Vian, e con il giornalista Francesco M. Valiante, di un incontro dal ”valore particolarissimo” la cui dinamica privilegera’ il momento del confronto e dello scambio di valutazioni ”rispetto a quello piu’ strettamente protocollare”.
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