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GIOVANNI PAOLO II “BEATO”. CHE COSA PUÒ DIRE AI GIOVANI DI OGGI?

Quella sera in cui morì il Papa, il 2 aprile 2005, alle tre di notte mi trovavo in fila per andare a “vedere” Giovanni Paolo II in S. Pietro. Non resistetti alla fatica, tornai indietro con un po’ di vergogna. In compenso decine di migliaia di giovani camminarono fino a sette-otto ore per un sguardo-lampo, ma così intenso, come quando si vuol incontrare per l’ultima volta una persona veramente amica. Mi metto nella situazione di un educatore che vuol parlare della beatificazione di Giovanni Paolo II ai giovani. Il mio è un esercizio, come si dice, in caduta libera. So bene che prima di parlare ai giovani, bisogna incontrali e condividere una buona relazione con loro… Diamola per esistente. Del resto il mio contributo è un input, se può servire a fare meglio…

Perché parlarne?

Rispondo partendo da qualcosa di singolare, per non dire straordinario, che è capitato. Quella sera in cui morì il Papa, il 2 aprile 2005, alle tre di notte mi trovavo in fila per andare a “vedere” Giovanni Paolo II in S. Pietro. Non resistetti alla fatica, tornai indietro con un po’ di vergogna. In compenso decine di migliaia di giovani camminarono fino a sette-otto ore per un sguardo-lampo, ma così intenso, come quando si vuol incontrare per l’ultima volta una persona veramente amica. Si sa che quella, più che un corteo funebre, era una processione pensosa e serena, che rimase nella memoria collettiva come un evento storicamente unico. Colpirono certamente i solenni funerali in Piazza S. Pietro, con tutti i cosiddetti ‘Grandi’ della terra.

Colpì in particolare un’espressione usata più volte in seguito da Benedetto XVI, che allora da cardinale presidente della celebrazione qualificò Giovanni Paolo II: “Il nostro amato Papa”, mai fino allora usata ufficialmente a riguardo di un pontefice. ‘Amato’ traduce il ‘geliebte’ tedesco, è la parola degli innamorati! E finalmente sulla piazza risuonò sia pur sommessamente quel grido altrimenti forte e intenso: John Paul Two, we love you!, da sempre scandito a Buenos Aires, a Santiago, a Czestokowa, a Manila, a Denver, a Parigi, a Roma, a Toronto, a Colonia… Sta qui, in questo condensato di storia viva, che si radica la ragione di parlare di Giovanni Paolo ai giovani di oggi, come per una memoria di cui hanno diritto e possono averne bisogno. In sintesi non è errato, conoscendo il feeling che si era creato tra Papa e giovani, pensare ad una trasmissione di eredità.

Come attualizzare questo rapporto singolare tra giovani e il Papa “beato”?

Proprio il suo essere detto ‘beato’, cioè certamente avvolto dalla gloria di Dio, avrà anche la capacità, il carisma di suscitare la partecipazione giovanile? Non saprei rispondere a priori. E’ giusto ricordare che l’entusiasmo di cui stiamo parlando ha avuto il suo nucleo generatore in particolare nelle Giornate Mondali della Gioventù, e più ampiamente grazie agli incontri con i giovani che Giovanni Paolo II voleva sempre in agenda in qualsiasi posto della terra andasse, tra cristiani, musulmani, buddisti. E’ ovvio che quei giovani di allora sono diventati adulti, e sarebbe un bel segno se si affacciassero su S. Pietro o davanti al monitor nelle piazze delle città o della TV di casa. Staremo a vedere, ma con motivata speranza. Gli anni trascorsi non sono tanti e le radici del cuore sono sempre più difficili da estirpare!

Semmai è da verificare se è cambiata la direzione del vento della fede, se il contesto sociale non favorevole ad un loro futuro occupazionale non ha prodotto scetticismo e sconforto, come pure se gli orientamenti culturali dominanti, così frammentati e miopi, non blocchino ideali di cambio e la stessa possibilità di farlo, non dimenticando d’altra parte la incoercibile ricerca di senso, anche in ambito religioso, e sicuramente per una umanità diversa, che proprio questi giovani vanno manifestando.

E’ dunque in questo clima in chiaroscuro che si collocano le generazioni più giovani – quelli che arrivano oggi ai 18-20 anni – che hanno sentito parlare del Papa e l’hanno magari visto in TV, ma non l’hanno incontrato in qualche raduno. E’ difficile ipotizzare una previsione di partecipazione da parte loro, Giovanni Paolo II “beato”. Che cosa può dire ai giovani di oggi? Certamente – come si sta verificando – vi sarà l’accorrere di folle di credenti di ogni età e i giovani di ieri e di oggi si chiederanno cosa stia capitando. Qui ritengo che si affacci il compito di noi educatori: di rinverdire la memoria, di impostare un discorso con i giovani facendo scoprire la persona di Giovanni Paolo II. Come?

Lasciando parlare Lui stesso nei grandi interventi (come dimenticare il suo grande discorso ‘kennedyano’ alle Sentinelle del mattino nella GMG del 2000 a Roma nella notte di quella indimenticabile veglia?), servendosi dei tanti sussidi massmediatici, e facendo parlare dei testimoni, quelli del “ c’ero anch’io”, nelle GMG e in altre occasioni. Solo così può rivivere Giovanni Paolo II.

Che cosa può ricevere – grazie agli educatori – la generazione giovane da un Papa beatificato loro amico? Che cosa aggiunge la beatificazione alla relazione così vivace che fu tra loro?

La risposta è relativamente semplice: beatificazione vuol dire conferma solenne, ispirata dallo Spirito Santo, del valore della vita del beatificato, della sua causa, dei suoi pensieri, delle sue scelte, e dunque nel nostro caso, del modo di Giovanni Paolo II di pensare, amare, volere, trattare i giovani e farsi incontrare da loro. Qui sarebbe da aprire il vasto fronte della ricerca, sapendo che diversi studi sono stati pubblicati, ben poco sulla totalità del suo ministero pastorale tra i giovani. Si tenga in ogni caso presente la sua Lettera ai Giovani del mondo nel marzo del 1985.

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BENEDETTO XVI: “LA PREGHIERA È UNA LOTTA CON DIO CHE SI VINCE ARRENDENDOSI AL SUO AMORE”

BENEDETTO XVI (Città del Vaticano) – Il Papa durante l’udienza generale in Piazza San Pietro di stamani ha proseguito la sua catechesi sulla preghiera spiegando il racconto biblico della lotta di Giacobbe con Dio al guado dello Yabbok, di notte: la Chiesa – ha detto – “ha visto in questo racconto il simbolo della preghiera come combattimento della fede e vittoria della perseveranza”. “La preghiera – ha proseguito il Pontefice – richiede fiducia, vicinanza, quasi in un corpo a corpo simbolico non con un Dio avversario e nemico, ma con un Signore benedicente che rimane sempre misterioso, che appare irraggiungibile”. Una lotta – ha aggiunto – che “non potrà che culminare nel dono di se stessi a Dio, nel riconoscere la propria debolezza, che vince proprio quando giunge a consegnarsi nelle mani misericordiose di Dio”. “Tutta la nostra vita – ha concluso – è come questa lunga notte di lotta e di preghiera, da consumare nel desiderio e nella richiesta di una benedizione di Dio che non può essere strappata o vinta contando sulle nostre forze, ma deve essere ricevuta con umiltà da Lui, come dono gratuito che permette, infine, di riconoscere il volto del Signore”. Di seguito il testo della catechesi: 

Cari fratelli e sorelle,

Oggi vorrei riflettere con voi su un testo del Libro della Genesi che narra un episodio un po’ particolare della storia del Patriarca Giacobbe. È un brano di non facile interpretazione, ma importante per la nostra vita di fede e di preghiera; si tratta del racconto della lotta con Dio al guado dello Yabboq.

Come ricorderete, Giacobbe aveva sottratto al suo gemello Esaù la primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie e aveva poi carpito con l’inganno la benedizione del padre Isacco, ormai molto anziano, approfittando della sua cecità. Sfuggito all’ira di Esaù, si era rifugiato presso un parente, Labano; si era sposato, si era arricchito e ora stava tornando nella terra natale, pronto ad affrontare il fratello dopo aver messo in opera alcuni prudenti accorgimenti. Ma quando è tutto pronto per questo incontro, dopo aver fatto attraversare a coloro che erano con lui il guado del torrente che delimitava il territorio di Esaù, Giacobbe, rimasto solo, viene aggredito improvvisamente da uno sconosciuto con il quale lotta per tutta una notte. Proprio questo combattimento corpo a corpo – che troviamo nel capitolo 32 del Libro della Genesi – diventa per lui una singolare esperienza di Dio.

La notte è il tempo favorevole per agire nel nascondimento, il tempo migliore, dunque, per Giacobbe, per entrare nel territorio del fratello senza essere visto e forse con l’illusione di prendere Esaù alla sprovvista. Ma è invece lui che viene sorpreso da un attacco imprevisto, per il quale non era preparato. Aveva usato la sua astuzia per tentare di sottrarsi a una situazione pericolosa, pensava di riuscire ad avere tutto sotto controllo, e invece si trova ora ad affrontare una lotta misteriosa che lo coglie nella solitudine e senza dargli la possibilità di organizzare una difesa adeguata. Inerme, nella notte, il Patriarca Giacobbe combatte con qualcuno. Il testo non specifica l’identità dell’aggressore; usa un termine ebraico che indica “un uomo” in modo generico, “uno, qualcuno”; si tratta di una definizione vaga, indeterminata, che volutamente mantiene l’assalitore nel mistero. È buio, Giacobbe non riesce a vedere distintamente il suo contendente e anche per il lettore esso rimane ignoto; qualcuno sta opponendosi al Patriarca, è questo l’unico dato certo fornito dal narratore. Solo alla fine, quando la lotta sarà ormai terminata e quel “qualcuno” sarà sparito, solo allora Giacobbe lo nominerà e potrà dire di aver lottato con Dio.

L’episodio si svolge dunque nell’oscurità ed è difficile percepire non solo l’identità dell’assalitore di Giacobbe, ma anche quale sia l’andamento della lotta. Leggendo il brano, risulta difficoltoso stabilire chi dei due contendenti riesca ad avere la meglio; i verbi utilizzati sono spesso senza soggetto esplicito, e le azioni si svolgono in modo quasi contraddittorio, così che quando si pensa che sia uno dei due a prevalere, l’azione successiva subito smentisce e presenta l’altro come vincitore. All’inizio infatti Giacobbe sembra essere il più forte, e l’avversario – dice il testo – «non riusciva a vincerlo» (v. 26); eppure colpisce Giacobbe all’articolazione del femore, provocandone la slogatura. Si dovrebbe allora pensare che Giacobbe debba soccombere, ma invece è l’altro a chiedergli di lasciarlo andare; e il Patriarca rifiuta, ponendo una condizione: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto» (v. 27). Colui che con l’inganno aveva defraudato il fratello della benedizione del primogenito, ora la pretende dallo sconosciuto, di cui forse comincia a intravedere i connotati divini, ma senza poterlo ancora veramente riconoscere. 

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“MANE NOBISCUM, DOMINE”, PER PAPA WOJTYLA LE LACRIME DEI PAPABOYS DAGLI OCCHI DI TUTTO IL MONDO

ROMA – Gioia imprevedibile, per quanto pensata, desiderata, attesa, immaginata. Non ci siamo sentiti ad un traguardo, ma ancora in cammino, consapevoli e responsabili di una presenza che continuerà a guidarci con l’amore immenso di sempre e che da domenica scorsa, nelle Litanie di quel Rosario che ci ha insegnato a recitare come arma più potente, possiamo chiamare ‘Beata’. Nessuna forza sembrava bastare ai Papaboys che dovevano raccontare al mondo, con la vita, come cambia la storia di chi incontra un Santo, di chi dal Santo si sente amato indiscutibilmente, di chi, attraverso il Santo, percepisce l’amore di Dio. Responsabili di dimostrare che quel ‘chiasso’ che il Santo Padre aveva tanto amato e che aveva svegliato il sonno di Buenos Aires, Santiago, Czestochowa, Denver, Manila, Parigi, Roma, Toronto, Colonia, Sidney era un canto di lode, esplosione del cuore di chi scopre di ‘dover’ amare e di avere l’energia per farlo a qualunque prezzo. Atleti della Croce, passata di braccia in braccia come nella migliore delle Olimpiadi, perché il Santo Padre ci aveva chiesto di farlo e il nostro ‘sì’ era custodito gelosamente nel suo cuore. Portavoce della misericordia di Dio, messaggeri del perdono, ascoltato dalla voce ed imparato dall’esempio. Karol Beato. “Alzatevi, andiamo!”.

Vecchi zaini e vecchi sacchi a pelo – fieri dei segni delle GMG – e la follia di chi è innamorato pazzo. 
Destinazione Circo Massimo. La Diocesi di Roma, la sua ultima Diocesi, ospitando chiunque volesse e da dovunque venisse, aveva bisogno di pregare con Papa Benedetto (in connessione video) per prepararsi al grande giorno. Duecentomila fedeli ed altrettante candeline a perfezionare la suggestione della distesa del Circo Massimo. Testimonianze commoventi e, poi, il Rosario. Il ‘suo’ Rosario, preghiera unica nella sua forza, speciale nel suo effetto. Il nodo col Paradiso è stretto. Comincia la grande notte. Si prega. Si prega ancora e si percorre la strada verso San Pietro. Si prega e si canta in tutte le lingue, ci si incontra, ci si abbraccia… c’è persino chi si scambia gli auguri, come se fosse la notte di Pasqua. Un pellegrinaggio interminabile, una fila umana di cui non si percepisce né inizio, né fine. Persino il Tevere sembra sussurrare qualcosa. Roma, bella come non è mai stata, è testimone di un amore per cui le parole non basteranno mai. Qualche giornalista si unisce alla preghiera, qualcun altro preferisce, invece, cogliere proprio quell’emozione – e nessun’altra – per mandarla nel mondo. Il cammino si fa via via più lento. Ci sarà da attendere. Via della Conciliazione è chiusa. Strategie e tentativi di ogni genere per conquistare i pochissimi posti in piazza. Pochissimi rispetto al numero dei pellegrini, ma non importa. Dobbiamo celebrare insieme. Da dovunque, purché sia comunione. Tutti fermi, incollati uno all’altro, per chilometri e chilometri. Come le membra ad un corpo. E c’è sempre chi prega e chi canta, chi si incontra, chi si abbraccia… Il Santo Padre non aveva parlato solo con noi… Tutto il mondo ha scelto di esserci, perché tutto il mondo ha almeno un ‘grazie’ da dirgli. 

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17 MARZO 2011, NOTTE BIANCA PER LA FESTA DELL’UNITA’ NAZIONALE: “UNA BANDIERA PER OGNI FINESTRA”

SPECIALE 150 ANNI (Italia) – Tra il 16 e il 17 marzo scatta, in tutta Italia, l’operazione “notte bianca” per dare il via ai festeggiamenti in occasione della ricorrenza dei 150 anni dell’Unità nazionale: da Trento a Napoli, da Venezia a Catania, da Alessandria a Cagliari, Terni, Prato, Firenze, Livorno si mobiliteranno per organizzare eventi, visite guidate nei luoghi storici con musei aperti, il tutto ad ingresso gratuito come vuole la tradizione della notte bianca. Non c’è spazio solo per il divertimento ma anche per l’arte e per lo spirito: è possibile far visita presso le chiese per chiudersi in preghiera o semplicemente per ammirare le bellezze artistiche e delle basiliche. C’è spazio anche per quelle persone che, impegnate quotidianamente con il proprio lavoro, possono tranquillamente fare shopping durante la notte bianca tricolore: i negozi sono, eccezionalmente, aperti e a messi a disposizione della clientela.

Il messaggio che hanno lanciato i sindaci, in rappresentanza di ogni regione italiana, è stato quello di vedere “una bandiera in ogni finestra” per dare quel senso di spirito patriottico e, perché no, per dare colore e vivacità alle città. Riguardo la capitale, farà da padrona nei festeggiamenti con oltre 100 eventi e 13 concerti: musica, animazione di strada, spettacoli, fuochi pirotecnici, mostre, musei aperti, conferenze, proiezioni e illuminazioni artistiche dei monumenti. I palazzi del potere saranno aperti al pubblico: Camera, Senato, Ministeri, Banca d’Italia, ma anche il Vicariato di Roma a San Giovanni in Laterano. Molte saranno le chiese aperte al pubblico e illuminate tutta la notte come la borrominiana Sant’Ivo alla Sapienza e quelle del tour barocco. Anche il museo del Vittoriano sarà aperto con la mostra «Alle radici dell’identità nazionale». Spettacoli e concerti saranno allestiti dalla Comunità ebraica (che aprirà al pubblico il Ghetto e il museo), dalle orchestre della Sapienza e dell’Università di Roma 3, dall’Accademia Filarmonica Romana, dall’Accademia Nazionale della Danza e da quella di S.Cecilia, dal Teatro dell’Opera e per finire dalle Scuderie del Quirinale. Alle 19, in Piazza del Campidoglio, si esibirà la Banda dei Vigili Urbani con una diretta tv della trasmissione di Rai Uno “150” alle ore 21.15 da Piazza del Quirinale. Vi sarà un’ulteriore diretta tv con la trasmissione in Via dei Fori imperiali che accoglierà le proiezioni architetturali di Danny Rose sul prospetto dei Mercati di Traiano, nonché lo spettacolo musicale «Toccata e Fuga», un’esibizione di danza a cura dell’Accademia Nazionale di Danza. La Notte Tricolore proseguirà alle 23.15 al Vittoriano con il Concerto della Banda Interforze, realizzato in collaborazione con il Ministero della Difesa. A seguito dell’Inno di Mameli, il giorno dell’Unità sarà salutato a mezzanotte con uno spettacolo pirotecnico dal Parco del Celio.

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ISRAELE / INCENDIO SUL MONTE CARMELO: 40 MORTI, CENTINAIA DI INTOSSICATI

ISRAELE – Inferno sul monte Carmelo, nel nord d’Israele, dove un gigantesco rogo divampato fra i boschi ha devastato ieri un’area di 3000 ettari, causando la morte di almeno 40 persone, il ferimento o l’intossicazione di diverse altre, lo sgombero di villaggi e kibbutz e ingenti danni materiali.

Un disastro di portata inedita per Israele, costretto a chiedere l’invio di aerei anti-incendio da Paesi stranieri – Italia, Russia, Cipro, Turchia e altri – per far fronte a una situazione rimasta fuori controllo per l’intera giornata dopo i primi allarmi del mattino e deterioratasi ancora nella notte. La strage si è consumata lungo una delle tortuose strade del Carmelo: suggestivo promontorio arricchito da una lussureggiante riserva naturale, affacciato sulla baia di Haifa e dominato da un santuario cattolico fra i più visitati della Terra Santa. Ne sono rimaste vittime decine di guardie penitenziarie che erano a bordo di un bus ribaltatosi mentre si allontanava dalla zona dopo l’evacuazione dei detenuti del vicino carcere di Damon. Il loro destino è stato orrendo: in trappola fra le lamiere, sono stati investiti dalle fiamme. I morti, malgrado le telefonate disperate e i tentativi di aiuto, sono stati alla fine almeno 40, ma si contano pure alcuni feriti gravi e altri più leggeri fra poliziotti e soccorritori. Alcuni feriti o intossicati si lamentano anche nel kibbutz di Givat Wolfson, evacuato come diversi villaggi (in maggioranza drusi) della zona, hotel e strutture carcerarie. La piccola località di Beit Oren appariva ieri sera spettrale e quasi completamente distrutta, in un panorama di case semi-carbonizzate. Mentre l’allerta si è estesa fino a Haifa (dove l’università è stata sgomberata nel pomeriggio) e danni si registrano anche in varie strutture, fattorie e almeno tre kibbutz di medie dimensioni: in uno figurano fra i residenti sei italo-israeliani, rimasti apparentemente incolumi.

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LA GIOVENTÙ DEL PAPA INFIAMMA BARCELLONA. BENEDETTO XVI: “CI RIVEDREMO A MADRID IL PROSSIMO ANNO”

BARCELLONA – “¡Esta es la juventud del Papa!” (Questa è la gioventù del Papa!). Con queste gioiose parole migliaia di persone hanno accolto questa domenica a Barcellona Benedetto XVI. I giovani sono stati gli autentici protagonisti di questa visita in Spagna che ha dato un assaggio di ciò che sarà la prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà a Madrid nell’agosto del 2011.

Sono stati molti i giovani che in questi giorni hanno sfoggiato magliette con il logo della GMG 2011. Uno dei maggiori raduni di giovani ha avuto luogo nella tarda notte di sabato nella Piazza de Cataluña, mentre il Papa era già in volo dalla capitale catalana a Santiago. Più di 500 giovani si sono dati appuntamento proprio in questa piazza per salutare la partenza del Santo Padre con balli improvvisati, muovendosi a ritmo di musica. Il giorno seguente il Papa è stato accolto nella basilica della Sagrada Familia. Insieme alla difesa della vita dal momento del concepimento, e della famiglia naturale, il Santo Padre ha lanciato un appello nell’omelia pronunciata nella chiesa della Sagrada Familia: “Chiedo a Dio che in questa terra catalana si moltiplichino e consolidino nuovi testimoni di santità”. Lì vicino, da una gremita Plaza de Toros Monumental, circa 15.000 persone hanno seguito la celebrazione in diretta sui maxischermi. A mezzogiorno, dopo la dedicazione della basilica, il Papa è uscito dalla facciata della Natività della Sagrada Familia per la recita dell’Angelus, dove ancora una volta i giovani gli hanno ricordato che potrà contare sulla loro presenza a Madrid. E hanno ripreso ad acclamarlo cantando ritornelli come “Ona, Ona, Ona… il Papa a Barcellona!”. Dopo il pranzo, Benedetto XVI – che ha sempre mostrato un gran sorriso per tutta la durata della visita – ha visitato il centro sociale per disabili “Neu Déu”, dove, ancora una volta, è stato accolto a braccia aperte. Lì ha detto: “È esigenza dell’essere umano che i nuovi sviluppi tecnologici nel campo medico non vadano mai a detrimento del rispetto per la vita e la dignità umana”.

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LA NOTTE, I GIOVANI E L’EUCARISTIA: IN CAMPANIA LA SETTIMANA EUCARISTICA “VENITE, ADORIAMO!”

NOCERA INFERIORE (SA) – La Comunità Pastorale Santa Maria del Presepe propone a tutti i fedeli una Settimana Eucaristica, in cui soffermarsi a “riposare in Dio” e ad adorare il santissimo Sacramento dell’Altare. È una grande occasione che viene offerta a tutti per recuperare energie spirituali. Il titolo che è stato scelto per la Settimana Eucaristica 2010 è: «Venite, Adoriamo!».
Viviamo questa occasione di grazia, dice il parroco don Ciro Galisi, per rendere testimonianza della nostra fede e ravvivarla con l’adorazione Eucaristica. Saremo accompagnati in questo cammino da Don Giovanni Lo Sapio, parroco di San Sebastiano Martire a Brusciano e coordinatore nazionale dell’adorazione eucaristica perpetua, dalle suore Figlie di Nostra Signora dell’Eucaristia, nonché dai Papaboys, i ragazzi del Papa. Domenica 17 Ottobre si conclude la Settimana Eucaristica con la consegna del “mandato” agli adoratori durante la Santa Messa. Ma la notte del sabato, a partire dalle ore 22 sarà celebrata l’Adunanza Eucaristica, un’adorazione Eucaristica che si protrae per tutta una notte. La forza di tale evento è racchiusa nelle sue componenti essenziali che la rendono così semplice come idea ma così dirompente negli effetti spirituali. Le componenti di questa miscela esplosiva sono: la notte, i giovani, e l’ Eucaristia. La notte… da sempre considerata “tempo del mondo e della trasgressione” in questa iniziativa mantiene la su caratteristica di vera trasgressione. Che qualcuno si getti in danze estenuanti, tutta la notte, in una qualsiasi discoteca nel nostro Paese oramai non è più una novità, che qualcuno invece, magari un giovane, abbia il desiderio di passare alcune ore della notte o tutta la notte (magari di sabato sera) in una Chiesa ad Adorare il Signore questo è oggi veramente “nuovo”. La notte viene riscoperta come tempo per ritrovare se stessi, per “sballarsi” in un altro modo cercando e trovando un fondamento su cui basare non il week-end ma la propria vita! I Giovani… e l’Eucaristia! Nel mese di Giugno 2007 in Roma venne promossa una nuova iniziativa la “Maratona Eucaristica”. Si tratta di una 24 ore di Adorazione che si è svolta in 7 luoghi di culto .Ogni Chiesa, Parrocchia, Basilica o Santuario che aderiva all’iniziativa, terminata la sua 24 ore di Adorazione inviava una rappresentanza nella successiva Chiesa per dare inizio alla loro 24 Ore di Adorazione. La grande sorpresa durante lo svolgimento di questa particolare Maratona è stata scoprire la numerosa presenza di giovani a queste Adorazioni (circa 80% dei partecipanti) che nelle ore più disparate del giorno e soprattutto della notte, gremivano le chiese. Gli organizzatori hanno capito da questo “segno” che c’è un forte legame tra i Giovani e l’Eucaristia, i Giovani sono attratti dall’Eucaristia in un modo tutto speciale. Dalla somma di queste tre evidenze ed è nata l’Adunanza Eucaristica. Il tessuto che compone questa particolare non-stop di preghiera sono le Associazioni ed i Movimenti con una forte componente Giovanile che a turno si avvicendano nell’animazione di un ora di Adorazione. Il tutto vissuto in uno Spirito di Comunione e condivisione per cui ogni realtà associativa che aderisce come partner all’Adunanza è chiamata ad essere profondamente se stessa ed ad animare la sua ora di Adorazione secondo la specificità ed unicità del proprio carisma e a gustare la bellezza dell’animazione delle altre Realtà. C’è poi qualcosa di unico e Meraviglioso che avviene in ogni Adunanza e questo riguarda l’Azione del Signore in questo stare alla Sua Presenza ritagliandosi un momento, durante il corso dei continui affanni quotidiani, che diventa un punto di riferimento per il cammino della vita. Tutti quelli che hanno partecipato alle Adunanze in tutta Italia ne hanno un ricordo ed una nostalgia unica tanto che abbiamo molte presenze di Giovani che si spostano di regione in regione per continuare a sperimentare questa Presenza. Che altro dire se non che ti invitiamo a fare esperienza dell’Adunanza Eucaristica non puoi perderti questo appuntamento privilegiato ai piedi del Maestro. Quello è il nostro posto quello è il tuo posto….il posto migliore!

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SALE DI NUOVO LA TENSIONE NELLA STRISCIA DI GAZA. FERITI QUARANTA PROFUGHI PALESTINESI

GAZA – Una selva di razzi è stata sparata in direzione del porto israeliano di Eilat, probabilmente dalla penisola egiziana del Sinai: due sono finiti nel Mar Rosso, gli altri due avrebbero centrato l’area industriale giordana di Aqaba, dove avrebbero causato danni e almeno quattro feriti tra i civili. Nessuna vittima è stata registrata in territorio israeliano. «È ancora presto per dirlo, ma è ragionevole pensare che essi provenissero da lì», ha detto Moshe Cohen, comandante della polizia distrettuale. La città è un tradizionale luogo di villeggiatura di israeliani e stranieri. L’azione militare appare come la risposta all’esplosione che nella notte ha distrutto l’abitazione di un responsabile del braccio armato del movimento islamico Hamas, le Brigate Ezzedine al Kassam, ferendo in modo grave una donna e altri 42 palestinesi nel campo profughi di Deir Al Balah, a sud della città di Gaza. Il movimento radicale che detiene il controllo nella Striscia ha addebitato a Israele la responsabilità della deflagrazione, ma la circostanza è subito stata negata. Un portavoce militare dello stato ebraico ha smentito ufficialmente il raid, spiegando che l’esercito non è stato impegnato in alcuna operazione. È certo, però, che la tensione in Medio Oriente è di nuovo alta. Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha attribuito ad Hamas la «responsabilità diretta» dei tiri di razzi su Israele avvenuti negli ultimi due giorni. Il capo del governo israeliano ha promesso di adottare tutte le misure necessarie per difendere il suo Paese dagli attacchi nemici. «E’ in questo modo che la comunità internazionale dovrebbe vedere la questione» ha poi concluso.

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QUESTO SABATO POMERIGGIO E NOTTE ACCENDIAMO LA CITTA’ DI ROMA! VIENI ANCHE TU?

ROMA – Il 26 e 27 Giugno 2010 la città di Roma vivrà la quarta edizione dell’ADUNANZA EUCARISTICA NAZIONALE, un incontro non solo di preghiera, ma anche di musica ed amicizia, ad elevata partecipazione giovanile che si svolgerà nella stupenda cornice del Circo Massimo. L’organizzazione, curata dalla Basilica di Sant’Anastasia al Palatino con l’ Assessorato delle Politiche Sociali e familiari del Comune di Roma, e coordinata dall’Associazione Nazionale Papaboys, prevede l’inizio per le ore 15 del 26 Giugno con il “II° meeting delle Associazioni no profit e onlus” che avranno la possibilità di presentare la propria attività ed instaurare nuove dinamiche di azione e sinergie; contemporaneamente alle ore 15 inizierà la kermesse musicale “Don’t Stop the Music” curata da “Cantieri Sonori” che vedrà esibirsi artisti emergenti e big della musica leggera e cristiana alternati da testimonianze ed ospiti dello spettacolo e della tv.

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PREGHIAMO PER TE NELLA TERRA DI GESU’! SCRIVICI LA TUA PREGHIERA. IN PARTENZA IL PELLEGRINAGGIO

ROMA – In occasione del 2° Pellegrinaggio “Vogliamo la pace in Terra Santa” che si svolgerà dal 18 al 22 Giugno, nell’occasione della Adunanza Eucaristica che si svolgerà a Betlemme, vogliamo portare la tua preghiera nella Terra di Gesù. Si! Hai capito bene!!! Noi preghiamo per te! Scrivi all’interno del gruppo ‘Facebook’ che abbiamo riservato a questa iniziativa la tua preghiera, o la tua richiesta di preghiera, noi la stamperemo su carta e la lasceremo nella Grotta della Natività di Betlemme durante la notte di Adorazione.

Si svolgerà dal 18 al 22 giugno 2010 il secondo pellegrinaggio dei Papaboys in Terra Santa, con la collaborazione delle Associazioni di Adunanza Eucaristica e l’Apostolato ‘Giovani per la vita’, dopo che nel primo pellegrinaggio del 2009 ben 150 amici si sono messi in viaggio verso la terra di Gesù! La “Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace ” svoltasi Domenica 31 Gennaio 2010 e nata attraverso il gruppo ‘Vogliamo la pace in Terra Santa’ su Facebook ha visto quasi 1100 città nel mondo coinvolte nella preghiera di 24 ore “no stop” per la pace nella terra di Gesù! Da Roma a Gerusalemme, da New York a Mosca, da Honk Kong al Brasile, Argentina Asia ed Africa. Più di 100 città in Italia, 230 in America ed una forte presenza continente per continente. Se non usi Facebook puoi scrivere la tua richiesta di preghiera direttamente via e mail scrivendo a redazione@papaboys.itoppure puoi dettarla per telefono allo 06/97270529.

Il Gruppo di Facebook per inviare la tua preghiera!
http://www.facebook.com/home.php?#!/event.php?eid=127001417333656

Con lo spirito di messaggeri di pace e con la voglia di continuare a portare la speranza attraverso la presenza di Gesù, vera pace del mondo, i giovani di ‘Vogliamo la pace in Terra Santa’ iniziativa promossa dai Papaboys, dall’Apostolato dei Giovani per la vita e delle Adunanze Eucaristiche saranno ancora nella terra di Gesù. Per cantare, giocare, incontrare, scoprire, ma soprattutto, per pregare!

Associazione Nazionale Papaboys
Apostolato Giovani per la Vita
AdunanzA Eucaristica Nazionale
Adorazione Perpetua

ECCO LA SEZIONE PER TUTTE LE INFORMAZIONI
E PER PRENOTARVI!
http://www.papaboys.it/eventi/read.asp?id=52

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IL 26 E 27 GIUGNO AL CIRCO MASSIMO DI ROMA LA QUARTA EDIZIONE DELL’ADUNANZA EUCARISTICA NAZIONALE

ROMA – Il 26 e 27 Giugno 2010 la città di Roma vivrà la quarta edizione dell’ADUNANZA EUCARISTICA NAZIONALE, un incontro non solo di preghiera, ma anche di musica ed amicizia, ad elevata partecipazione giovanile che si svolgerà nella stupenda cornice del Circo Massimo. L’organizzazione, curata dalla Basilica di Sant’Anastasia al Palatino con l’Assessorato delle Politiche Sociali e familiari del Comune di Roma, prevede l’inizio per le ore 15 del 26 Giugno con il “II° meeting delle Associazioni no profit e onlus” che avranno la possibilità di presentare la propria attività ed instaurare nuove dinamiche di azione e sinergie; contemporaneamente alle ore 15 inizierà la kermesse musicale “Don’t Stop Music” che vedrà esibirsi artisti emergenti e big della musica leggera e cristiana alternati da testimonianze ed ospiti dello spettacolo e della tv.

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I GIOVANI DELL’ADUNANZA EUCARISTICA ACCENDONO IL CUORE DI BATTIPAGLIA NELLA NOTTE

notiziaBATTIPAGLIA – Avevamo annunciato per l’AdunanzA Eucaristica di Battipaglia del 31 Ottobre il risultato calcistico GESU’ batte Hallowen 3 a 0, ma oltre ogni più rosea previsione abbiamo assistito ad una vera “..goleada..” Infatti nella Parrocchia di S.Antonio di Padova a Serroni Battipaglia è nata l’ Adorazione Eucaristica Perpetua . Dal 25 al 31 Ottobre si è svolta nella Chiesa Salentina una Settimana Eucaristica che ha coinvolto tutta la Parrocchia con Incontri, Preghiere, Celebrazioni e veglie che si sono succedute ininterrottamente per tutti i sette giorni .Tutti i Gruppi e le Associazioni parrocchiali hanno partecipato a diversi livelli per l’ottimale svolgimento dell’evento e la richiesta di adesione fatta ai futuri Adoratori Eucaristici ha visto una piena ed abbondante risposta nel popolo della rinomata cittadina . L’entusiasmo all’iniziativa da parte del Parroco Don Roberto Nicolino , l’annuncio vibrante portato ai presenti da Don Alberto Pacini , pioniere dell’esperienza dell’A.E.P. in Italia, unito all’impatto dell’AdunanzA Eucaristica tenutasi nella notte tra il 31 Ottobre e l’alba del 1 Novembre (… non più notte di Hallowen ma notte di Gesù Vivo) hanno completato l’operazione spirituale portando alla nascita dell’Adorazione Perpetua nella ridente città Campana. Infatti a partire dal 15 Novembre assisteremo all’interminabile avvicendarsi degli Adoratori che copriranno tutto l’arco delle giornata per prestare un culto Eucaristico ininterrotto. La Chiesa infatti resterà sempre aperta 24 ore su 24 con il Santissimo Sacramento esposto a chiunque in qualsiasi orario voglia ritagliarsi momenti di preghiera e raccoglimento alla Presenza del Signore.

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NOTTE TRA IL 7 E L’8 DICEMBRE: TERZA ADUNANZA EUCARISTICA AL SANTUARIO DI MONTENERO IN TOSCANA

notiziaMONTENERO – Carissimi, presso il nostro Santuario di Montenero a Livorno, in cui il popolo toscano venera la sua Patrona e Regina Maria Santissima, anche quest’anno il 7 dicembre si svolgerà, la “Veglia” dell’Immacolata organizzata dalla Gioventù Benedettina con la collaborazione dei Papaboys e dei promotori dell’Adunanza Eucaristica. La Veglia si apre alle 21 con la Santa Messa celebrata dal nostro amato Vescovo di Livorno Mons. Simone Giusti, e successivamente dalle 22.00 circa parte l’Adorazione del Santissimo organizzata in modo che ogni ora della notte venga gestita da un gruppo diverso. La Veglia si conclude alle ore 6.30 con la benedizione Eucaristica e come negli anni precedenti, la Gioventù Benedettina offrirà la colazione per tutti.

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UN RUMORE ASSORDANTE CHE SPEZZA LA PACE DELL’UOMO E LA CALMA DEL CUORE: GESU’ E’ RISORTO!

RIFLESSIONE – Incontrando tanti giovani nelle strade della notte, e nei dolori di queste strade, dico sempre a quelli che bestemmiano Gesù e la Madonna: ‘Possa Gesù stesso, stanotte, turbare il tuo cuore! Metterlo in subbuglio!”. Non è difficile far riflettere sul messaggio cristiano un adolescente, è difficile solamente fargli comprendere che Gesù è un uomo vivo e presente nella nostra vita, che opera grazie e miracoli costantemente, anche se proviamo a disturbarlo con la nostra diffidenza e le nostre ‘certezze’ blande. Torno a ripetere che troppe volte esigiamo che sia la Chiesa ‘clericale’ a dare le risposte che i giovani cercano, quando noi per primi non ci mettiamo mai in discussione.

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ATTESA PER L’ADUNANZA EUCARISTICA AL CIRCO MASSIMO: SI INIZIA SABATO 27 GIUGNO ALLE ORE 17

luROMA – Un movimento di preghiera che coinvolge molte comunità, tante parrocchie e tantissimi giovani: questa è l’Adunanza Eucaristica Nazionale che si svolgerà nella notte tra il 27 ed il 28 Giugno al Circo Massimo di Roma. Sono in arrivo alcuni pulman, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana e dalla Campania e si prevedono almeno 100 comunità che si ritroveranno nel corso della notte intorno a Gesù per la lode e l’adorazione. L’inizio della ‘festa’ sarà alle ore 17 con l’accoglienza, ma anche con un concerto di musica cristiana, che precederà la lettura di una lettera di San Paolo (per concludere l’anno paolino). Ad aprire ‘ufficialmente’ l’Adunanza Eucaristica sarà invece la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mandara, sotto le ‘tende’ dell’Adorazione, e poi l’inizio vero e proprio dell’Adunanza Eucaristica.

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UNA NUOVA STAGIONE PER LE ADUNANZE EUCARISTICHE NAZIONALI. ED ARRIVA IL MENSILE!

CITTA’ DEL VATICANO – Continua in maniera esponenziale la programmazione delle attività eucaristiche promosse dai giovani, nelle varie diocesi italiane, alle quali anche l’Associazione Nazionale Papaboys fonisce la propria collaborazione. Dopo la realizzazione di numerose Adunanze Eucaristiche nelle varie diocesi italiane (Napoli, Catanzaro, Grosseto, Livorno) e la ‘festa’ di fine stagione con l’Adunanza del Circo Massimo, adesso il cantiere eucaristico è nuovamente in fermento e lo staff coordinato da Fabio Anglani sta predisponendo una serie di nuove date in giro per la penisola. L’Adunanza Eucaristica.

L’AdunanzA Eucaristica è un adorazione Eucaristica che si protrae per tutta una notte. La forza di tale evento è racchiusa nelle sue componenti essenziali che la rendono così semplice come idea ma così dirompente negli effetti spirituali. Le componenti di questa miscela esplosiva sono: la notte, i giovani, e l’ Eucaristia.

La notte . . .
da sempre considerata “tempo del mondo e della trasgressione” in questa iniziativa mantiene la su caratteristica di vera trasgressione. Che qualcuno si getti in danze estenuanti, tutta la notte, in una qualsiasi discoteca nel nostro Paese oramai non è più una novità, che qualcuno invece, magari un giovane, abbia il desiderio di passare alcune ore della notte o tutta la notte (magari di sabato sera) in una Chiesa ad Adorare il Signore questo è oggi veramente NUOVO. La notte viene riscoperta come tempo per ritrovare se stessi, per “sballarsi” in un altro modo cercando e trovando un fondamento su cui basare non il week-end ma la propria vita !

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1882

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