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QUEL LIBRO CHE METTE D’ACCORDO CICERONE E IL PAPA

CULTURA (Italia) – Chi afferma che la vita quotidiana e gli scritti del Medioevo siano schiacciati dalla trascendenza, spesso non considera alcuni testi poco noti, ma significativi a quell’epoca, che documentano un vissuto molto diverso. Aelredo di Rievaux, monaco cistercense del XII secolo, scrive il De spirituali amicitia, uno degli scritti più interessanti di quell’età di rinascita, che ebbe come fonte, oltre al patrimonio della Scrittura e dei Padri, anche le opere dei classici latini. Gli studiosi affermano che, per quanto riguarda la dottrina sull’amicizia, Aelredo è per il Medioevo ciò che Cicerone fu per l’antichità.

Invitato da san Bernardo a scrivere le sue opere sotto l’ombra degli alberi, cioè nel raccoglimento offerto dal silenzio della natura, Aelredo viene eletto abate nel 1147 e in questo servizio reso alla sua comunità rivela doti di dolcezza, di equilibrio, di tatto e di delicatezza nel comprendere gli uomini a lui affidati e nel guidarli nella vita monastica. Perciò le opere della tradizione classica e cristiana da cui attinge la sua saggezza diventano vive in lui nell’esperienza dell’amicizia spirituale: da qui nasce il suo breve trattato. Egli parte dalle definizioni della parola amicizia date da Cicerone e da Sallustio: il primo aveva scritto che l’amicizia non è altro che l’accordo in tutte le cose divine e umane, con benevolenza e carità; il secondo aveva osservato per bocca di Catilina, che volere le stesse cose, rifiutare le stesse, è questa la vera amicizia.

Idem velle atque idem nolle: espressione colta e insieme adagio popolare, che anche Benedetto XVI cita nella sua prima enciclica Deus caritas est, assegnando alle parole antiche il significato di quel “diventare l’uno simile all’altro, che conduce alla comunanza del volere e del pensare”.

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I GIOVANI NON CERCANO SICUREZZA, MA UNA “VITA PIÙ GRANDE”. IL PAPA RACCONTA LA SUA GIOVENTU’

CITTA’ DEL VATICANO – La guerra e le difficoltà, i propri dubbi e l’incontro con Gesù sono alcune delle esperienze personali che Papa Benedetto XVI rivive nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011, reso pubblico questo venerdì dalla Santa Sede. Nel testo, il Pontefice ripercorre gli anni della sua vocazione e propone la propria esperienza ai giovani, perché le aspirazioni di un giovane sono le stesse in ogni epoca e possono riassumersi nell’anelito a una “vita più grande” che non finisca nella mediocrità. I giovani, spiega, “sentono il profondo desiderio che le relazioni tra le persone siano vissute nella verità e nella solidarietà”. “Molti manifestano l’aspirazione a costruire rapporti autentici di amicizia, a conoscere il vero amore, a fondare una famiglia unita, a raggiungere una stabilità personale e una reale sicurezza, che possano garantire un futuro sereno e felice”.

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ANCORA SALDO IL SECONDO POSTO IN CLASSIFICA PER I PAPABOYS NEL CAMPIONATO D’ELITE.

CAMPIONATO D’ELITE – Superata indenne con uno 0 a 0 al termine di un match molto combattutto, anche la nuova giornata (la decima) del Campionato d’Elite da parte del ‘Papaboys Roma Fc.’ del presidente Mario Brozzi e di mister Fernando Carsetti. Il ‘derby’ con il Borgorosso era un match molto atteso da entrambe le squadre che si sono affrontate a viso aperto con continui rivesciamenti di fronte; ad inaugurare la partita il momento della preghiera con entrambe le squadre al centro del campo e poi il fischio di inizio. Nel primo tempo meglio i Papaboys che hanno saputo pressare e ripartire veloci in contropiede anche se la migliore occasione è il rigore capitato al Borgorosso al 27′ del primo tempo, ma il ‘portinaio-presidente’ Daniele Venturi è riuscito a pararlo, lasciando il risultato a reti inviolate. Nella ripresa più aggressivo e presente il Borgorosso e da segnalare l’espulsione di Mister Carsetti. La partita si conclude con il Borgorosso in avanti che non trova pero’ il gol e lo zero a zero alla fine è equilibrato. Per il ‘Papaboys Roma Fc’ la conferma del secondo posto in classifica e già lo sguardo è al prossimo match di martedì contro il Barcellona.

CAMPIONATO D’ELITE 2009-2010
RISULTATI 10a GIORNATA

Golder – R.Monteverde 0-3
PapaBoys Roma – Borgorosso 0-0
S.Maradona – Barcellona 1-1
Villalba – Gunners 1-2
Riposa: Lazio 2009

CLASSIFICA GENERALE
22 Link Services Gunners (10)
18 Papa Boys Roma (10)
17 Borgorosso (10)
16 Villalba * (10)
16 Real Monteverde 2002 (10)
11 Santa Maradona F.L. (10)
8 ss Lazio 2009 (9)
3 Golder Associates (9)
1 Barcellona (2)

* 1 punto di penalizzazione
Tra parentesi le gare giocate

VENTURI voto 7
Ritorno in campo dal primo minuto per lui, dà sicurezza a tutto il reparto difensivo con i suoi continui richiami. Se la squadra non subisce gol è sopratutto merito della sua esperienza tra i pali, strepitoso nel finale di primo tempo quando neutralizza un penalty assegnato al Borgorosso… E pensare che glielo aveva dichiarato, scusandosi anticipatamente col suo amico Cesaretti per avergli recato questo dispiacere dagli undici metri PARA-RIGORI

FLOTTA voto 5,5
Recuperato in extremis, a inizio gara dà l’impressione di essere un po’ distratto e con la testa altrove. Emblematico un suo pasticcio che rischia di regalare un gol agli avversari nemmeno fosse già arrivato il natale. Si rifà nel secondo tempo con chiusure provvidenziali, se gli avversari faticano ad arrivare al tiro è anche farina del suo sacco STRALUNATO

YURI voto 6,5
Nel reparto difensivo è quello che spicca di più, soffre pochissimo gli avanti avversari e si concede spesso a scorribande sulla fascia destra creando pericoli al Borgorosso. Poco aiutato dai compagni di fascia è spesso costretto a fare sia il terzino che l’ala. Il giovane ucraino ormai è diventato molto più di una buona promessa SICUREZZA

ROMAN voto 6
Senza infamia e senza lode la prova del giovanissimo terzino sinistro dell’est, tiene bene la posizione durante tutto l’arco del match, si propone raramente in attacco badando sempre al sodo e alla copertura della sua zona di competenza. Ha il pregio di lottare su tutti i palloni. Soffre un po’ nella ripresa quando la squadra rimane in dieci TIGNOSO

MOAVERO voto 6
Non è un fulmine di guerra ma compensa questa mancanza con recuperi importanti, guida la squadra in inferiorità numerica con un carisma da grande capitano riportando la calma in una partita che rischiava di incattivirsi. Se non ci fosse stato l’episodio del rigore il voto sarebbe stato più alto. LEADER

SPORTOLETTI voto 6+
Gioca un pò a corrente alternata, cercando, quasi con esasperazione a volte, la giocata di prima e i cambi di gioco, anche se a volte si trova fuori dal gioco palesando la sua non perfetta condizione atletica. Nel complesso svolge con ordine sia la fase offensiva che quella difensiva, nel primo tempo sfiora il gol con una splendida conclusione da fuori area, missile di controbalzo che finisce di poco a lato a portiere battuto ORDINATO

LAMINE voto 6,5
Esordio per il 17enne del Senegal nuovo acquisto dei Papaboys, sistemato a centrocampo da mister Carsetti vista l’emergenza; fisicamente ricorda un pò il malese Sissoko che gioca nella Juve, la testa, però, è piu simile a quella di Muntari dell’ Inter ( vedi espulsione nel finale ) Grande fisico il suo quasi un metro e 90 di muscoli, crea una diga in mezzo al campo calamitando tutti i palloni che passano dalle sue parti, peccato per l’esplulsione nel finale, somma di due cartelligini gialli di cui il secondo è si sacrosanto, ma il primo è pura ‘follia’ arbitrale. Da migliorare sotto il profilo tecnico-caratteriale ha mezzi fisici da futuro campione DIGA

MAMADOU SECK voto 7
Prende le veci dell’infortunato Egis sistemandosi nel ruolo di regista arretrato davanti la difesa, con compiti molto difensivi vista la delicatezza della partita, offre una prova molto convincente senza sbagliare mai un pallone, ha in mano le chiavi del centrocampo che non soffre grazie sopratutto alle sue chiusure puntuali, anche di testa sono tutte le sue, dalla sua parte c’è divieto di transito, nel finale rischia il cartellino con un’entrata da calcio inglese: palla o gamba, per fortuna colpisce la sfera con un tackle da applausi.Il fisico ce l’ha, và raffinata un pò la tecnica, può diventare un grande centrocampista MR MUSCOLO

VASYL voto 5
Sbaglia la partita lo Sheva dei ragazzi del Papa, quest’oggi non ne indovina una, sempre avulso dalla manovra, sembra quasi svogliato, mai uno spunto pericoloso. Una gara senza acuti la sua dalla sua parte non si sfonda mai e la difesa del Borgorosso può dormire sogni tranquilli. Sostituito dal Bomber nel finale ECTOPLASMA

FERRANTE voto 6
Ci si aspettava sicuramante di più dal talentino capriccioso dei Papaboys, che riesce ad andare alla conclusione soltanto una volta nell’arco dei 70 minuti, un pò pochino per un giocatore come lui. Soffre l’asfissiante marcatura dei difensori dl Borgorosso che lo conoscono e lo temono, per questo c’è una sorta di gabbia su di lui. E’ bravo a venirsi a prendere il pallone a centrocampo per cercare di eludere la marcatura avversaria INGABBIATO

IACOBITTI voto 6
Si impegna molto come al solito l’italo-giapponese, ultimo arrivo del mercato invernale, presidia la fascia sinistra dell’attacco pressando come un forzennato per tutta la gara.
Da apprezzare un paio di spunti in cui dimostra di avere una super velocità e dribbling secco, il suo idolo non a caso si chiama Cristiano Ronaldo,lui tenta di emularlo ma con risultati non ancora sufficienti. Sua la più nitida occasione della partita, lanciato con il contagiri, anticipa il portiere scavalcandolo con la punta, pallone che sembra entrare ma prende uno strano effetto e si ferma quasi sulla linea di fondo, Walter ci si fionda impattandola, ma la sfera finisce purtroppo sul legno FUNAMBOLO

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BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS: LA PAROLA DI DIO DONA L’ETERNITÀ. E RICORDA LE VITTIME DELLA STRADA

CITTA’ DEL VATICANO – La Parola di Dio che trasforma il mondo. Benedetto XVI all’Angelus invita ad accogliere quel ‘seme’ che apre le porte dell’eternità. Nell’odierna Giornata per le vittime della strada il Papa richiama alla responsabilità della propria ed altrui vita. “Un dono inestimabile”: il Papa ha ringraziato il Signore per il “cammino di fede” “antico e sempre nuovo” compiuto “nella grande famiglia spirituale della Chiesa”, nell’anno liturgico che sta per concludersi tra due settimane. “E’ un dono inestimabile, che ci permette di vivere nella storia il mistero di Cristo, accogliendo nei solchi della nostra esistenza personale e comunitaria il seme della Parola di Dio, seme di eternità che trasforma dal di dentro questo mondo e lo apre al Regno dei Cieli”. Si è poi soffermato Benedetto XVI sulla profezia di Cristo riguardo la fine dei tempi: “Il cielo e la terra – dice Gesu – passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Cielo e terra per indicare l’intero universo. “La Sacra Scrittura non conosce ambiguità: tutto il creato è segnato dalla finitudine, compresi gli elementi divinizzati dalle antiche mitologie: non c’è nessuna confusione tra il creato e il Creatore, ma una differenza netta”. Le parole di Gesù non passeranno, perché “stanno dalla parte di Dio e perciò sono eterne”. “Cristo si paragona al seminatore e spiega che il seme è la Parola: coloro che l’ascoltano, l’accolgono e portano frutto fanno parte del Regno di Dio”, “rimangono nel mondo, ma non sono più del mondo”.  “Portano in sé un germe di eternità, un principio di trasformazione che si manifesta già ora in una vita buona, animata dalla carità, e alla fine produrrà la risurrezione della carne. Ecco la potenza della Parola di Cristo.” E proprio “la Vergine Maria – ha concluso il Papa prima di recitare l’Angelus – è il segno vivente di questa verità”. Nei saluti ai fedeli Benedetto XVI ha ricordato l’odierna Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, offrendo una preghiera particolare. “We pray for all who have been killed or injured in road accidents”. Quindi l’invito “a tutti coloro che percorrono le strade del mondo alla prudenza, nello spirito di responsabilità per il dono della salute e della vita propria e altrui” e una benedizione speciale a quanti viaggiano. Il Papa ha poi ringraziato i partecipanti all’Assemblea plenaria della Commissione episcopale europea, riuniti in questi giorni in Vaticano, per un confronto sulla cultura di Internet e la comunicazione della Chiesa, una “tematica di grande attualità”. Benedetto XVI ha infine colto l’occasione dell’odierna Giornata nazionale del ringraziamento, celebrata in Italia, per rivolgere un invito pressante. “Volentieri mi unisco spiritualmente a quanti sono riconoscenti al Signore per i frutti della terra e del lavoro dell’uomo, rinnovando l’invito pressante al rispetto dell’ambiente naturale, risorsa preziosa affidata alla nostra responsabilità”. Tra i pellegrini in piazza San Pietro 120 motociclisti della “Carovana internazionale per la libertà dei sequestrati”,iniziativa promossa dall’emittente colombiana Radio Caracol, da 15 anni portavoce delle vittime di pratica criminale, che dilaga in diversi Paesi latinoamericani. Carovana partita da Bogota il 3 novembre e che ha fatto tappa finale a Roma per incontrare il Papa.

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SCUOLA/ IL VERO DIALETTO È L’ITALIANO CHE SI INSEGNA IN CLASSE. UNA RIFLESSIONE

SCUOLA – Nessuno nega che i dialetti abbiano la dignità di una lingua, anzi. Sono delle lingue a pieno titolo con una propria grammatica ed un lessico robusto che spesso porta con sé sfumature semantiche interessanti e di efficacia comunicativa a volte maggiore del lessico dell’italiano. Non si possono dimenticare autori dialettali di grande levatura quali Belli, Tessa, Porta, Biagio Marin, e l’elenco sarebbe lungo. Un “caso” contemporaneo è incarnato da Andrea Camilleri che nei suoi numerosi romanzi crea una contaminazione piacevole e piena di levità tra l’italiano e il dialetto siciliano. Certo, se non si è siciliani, per apprezzare appieno i libri di Camilleri occorre leggerne più di uno, trarre dal contesto il significato di termini in vernacolo e – magari – aiutarsi con il glossario appositamente stilato che fa da accompagnamento alle opere stesse dell’autore. Né si può dimenticare che molti termini di determinati dialetti sono entrati a pieno titolo nel vocabolario ufficiale della lingua italiana.

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