NOTO – La Consulta Regionale di Pastorale Giovanile e la Consulta Regionale di Pastorale Familiare propongono un Convegno, per le équipe diocesane, i responsabili di Movimenti, Associazioni, gruppi ecclesiali ecc. presenti nelle Chiese di Sicilia, per la riflessione, il confronto e l’arricchimento reciproco. Il tema della riflessione sarà: “Lo sguardo del coraggio… per una educazione alla speranza”. «Ci prefiggiamo – fanno sapere dalla Diocesi – di ritornare allo sguardo di Gesù Cristo, per sentirci amati profondamente da Lui e con questo amore essere coraggioso seme di trasfigurazione della nostra società». Benedetto XVI concluderà il Convegno, incontrerà tutti i giovani e le famiglie e «darà la Sua sapiente e autorevole parola, affinché i siciliani possano ritrovare sempre più il coraggio di testimoniare la fede e vivere nella speranza la realizzazione di un futuro migliore». L’incontro con i Vescovi di Sicilia per le “Fontane di Luce”, in venti chiese del centro di Palermo, i laboratori e le iflessioni degli esperti saranno motivo di riflessione e di programmazione dell’azione pastorale nella nostra Isola. I relatori e gli esperti invitati al Convegno sono siciliani.
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SICILIA – LA DIOCESI DI NOTO «ASPETTANDO IL PAPA A PALERMO»
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CHI SONO I MENO PAGATI D’ITALIA? TANTO PER CAMBIARE: GIOVANI, DONNE, ED IMMIGRATI. ALLARME TOTALE
ROMA – Italia, il paese delle ingiustizie! Donne, immigrati, giovani: tre categorie che guadagnano meno rispetto agli altri lavoratori. “Disuguaglianze strutturali”, al Nord come al Sud, che certo non fanno onore al nostro Paese. Un’indagine Ires Cgil sulla distribuzione della ricchezza e del reddito in Italia nel periodo 1993-2008, infatti, mette in luce come, rispetto al salario netto mensile di un lavoratore dipendente standard, pari a 1.240 euro (dati del 2008), una lavoratrice guadagna il 17,9% in meno, un lavoratore immigrato (extra Ue) -26,9% e addirittura -27,1% se riferito a un lavoratore tra i giovani fino ai 34 anni. Differenze, appunto, trasversali, al Nord come al Sud, e che attraversano tutti i tipi di settori.
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SICILIA – INTERNET: A PALERMO ‘MUSICA QUIZ’ PER SENSIBILIZZARE GIOVANI SU DIRITTO D’AUTORE
PALERMO – Quali sono i diritti di chi lavora nel mondo della musica e quali sono i danni causati dagli ”scaricamenti” illegali di musica da Internet? Cosa rischiano i giovani? E come possono riprodurre la musica in maniera legale? A queste e a molte altre domande troveranno una risposta oltre 200 alunni delle scuole secondarie di primo grado di Palermo, invitati a partecipare, domani e venerdi’, a palazzo Niscemi, ad una sessione del progetto formativo di Emca “Musica Quiz”. L’iniziativa e’ promossa da Siae (Societa’ Italiana Autori ed Editori), Afi (Associazione dei Fonografici Italiani) e Imaie (Istituto per la tutela dei diritti degli Artisti) per sensibilizzare i giovani sul rispetto del diritto d’autore. ”Musica Quiz”, che gia’ gode del patrocinio del ministero della Pubblica istruzione e del Comune di Palermo, e’ inserita tra gli appuntamenti ufficiali della Settimana della Cultura indetta dal ministero per i Beni e le Attivita’ culturali tra il 18 e il 26 aprile. L’iniziativa rientra, inoltre, nella campagna educativa ..
Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/sediregionali/read.asp?id=1324
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SICILIA – GIOVANI E LAVORO: TRAPANI E PALERMO, SI APRONO DUE LABORATORI
LAVORO – Il bisogno di promuovere un’occasione di incontro e di riflessione tra due mondi vitali, quello giovanile e quello produttivo, non può non inserirsi nel solco del cammino di una Chiesa che vuole superare l’idea di assistenza e porsi invece in prima linea nella promozione umana, sviluppando la conoscenza e la consapevolezza dei problemi collegati al mondo del lavoro soprattutto per l’alto tasso di disoccupazione giovanile che genera smarrimento, delusione, rabbia”. Così mons. Francesco Miccichè, vescovo di Trapani, presenta due seminari, uno di taglio formativo e l’altro inteso come un vero laboratorio di ricerca con i quali si affronta il rapporto tra “Giovani e lavoro” analizzando “Le sfide attuali tra innovazione e realtà produttiva”. Il progetto nasce, a Trapani e a Palermo, “per promuovere, e dunque provare a pensare e progettare vie d’uscita alla luce del bene comune per vincere la cultura del “non c’è niente da fare” che altro non è che uno dei volti della cultura di morte che nel nostro territorio ha pure altri nomi come mafia, servilismo, disperazione, suicidio”. L’iniziativa è organizzata dalla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, dalla Banca Don Rizzo , dal Centro Studi Don Rizzo , dalla Diocesi di Trapani, dall’Associazione Amici dell’Università Cattolica, dall’Istituto di formazione politica Pedro Arrupe di Palermo.
Fonte: www.papaboys.it
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RICERCA: PER TROVARE LAVORO I GIOVANI ANDREBBERO DA BOSS. QUALI RISPOSTE DIAMO?
PALERMO – Sconcertante esito di una ricerca ‘siciliana’ sui giovani: due diciottenni su dieci – pur di ottenere un lavoro – si rivolgerebbero ad un mafioso, il 16%, invece, di fronte ad una ingiustizia si rivolgerebbe alla mafia per chiedere un aiuto. E’ quanto viene fuori da una inchiesta condotta dagli studenti dell’Itcg “Jacopo del Duca” di Cefalù, sui giovani che sono andati per la prima volta al voto nei paesi delle Basse Madonine. I risultati sono stati pubblicati sull’ultimo numero del giornale d’istituto. L’inchiesta – divulgata dall’Agenzia Ansa – è stata condotta fra i giovani delle basse Madonie che ad aprile sono andati a votare per le politiche per la prima volta. Hanno risposto al questionario 328 neo diciottenni. Alla domanda “Stai per terminare gli studi e presto vorrai inserirti nel mondo del lavoro. Cosa faresti pur di ottenere un buon posto lavoro?” il 19% ha risposto che si rivolgerebbe persino ad un mafioso, il 21% si farebbe raccomandare e solo il 45% cercherebbe di farsi assumere dimostrando quello che vale senza alcuna raccomandazione.
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Il restante 15% darebbe il voto a chi lo chiede indipendentemente dalla propria ideologia politica. Alla domanda, invece, “Se tu o la tua famiglia doveste subire un’ingiustizia a chi ti rivolgeresti per chiedere aiuto?” il 16% ha risposto dicendo che si rivolgerebbe alla mafia, il 18% alla politica e il 66% alle forze dell’ordine. Dalla stessa inchiesta viene fuori che solo il 44% dei neo votanti reputa utile la sua prima esperienza di voto. Il 33%, infatti, non conosce il sistema elettorale e solo il 38% lo condivide.
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