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LA CAPACITÀ COMUNICATIVA DEL PAPA: QUANDO DAI BLOG SI FA INFORMAZIONE CORRETTA…

luCOMUNICAZIONE – Il pontificato di Benedetto XVI non è sempre… ben servito dai media, spesso gli internazionali e qualche ‘buonista’ non in fase di approfondimento anche italiano; ed allora che si può fare? Leggere una informazione ‘altra’ quella che viene dalla libertà di espressione della rete internet, fonte primaria di informazione e pareri. E’ il caso del quotatissimo ‘Papa Ratzinger Blog’ curato da Raffaella, del quale in più di una occasione abbiamo già parlato. Ecco una riflessione che condividiamo, ben fatta, e che – a nostro parere – dice una grande verità.

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http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2760

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DROGA/ RAGAZZA MUORE A SIENA DOPO RAVE PARTY. COME EVITARE ALTRE VITTIME?

SIENA – Campagna di Siena. Muore Eleonora, una ragazza di venti anni dopo un rave-party: forse per ecstasy o ketamina. Una ragazza normale, come tante altre, che faceva la commessa in un supermercato della vicina città toscana: potrebbe essere nostra figlia o nostra nipote… Su questo fatto, già grave in sé, si dovrebbe riflettere con molta attenzione: non sono passati neppure tre mesi da quando abbiamo qui commentato l’ultima Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze in Italia (cfr. ilsussidiario.net, “DROGA/ La “sfida” agli stupefacenti si può vincere. Ecco come” ), e l’inattesa ripresa dei decessi per droga nel nostro Paese, che altri giovani hanno perso la vita: “Ecstasy, ragazza muore a 16 anni in una festa sulla spiaggia” (21 luglio) e subito dopo: “Muore a 26 anni. Rifiuta il ricovero dopo un malore a una festa sulla spiaggia di Ostia” (29 luglio).

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http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1739

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TESTIMONIANZE – LA GMG DI SYDNEY RACCONTATA DA UN PAPABOYS: STEFANO DI GROSSETO

TESTIMONIANZE – Ritorniamo indietro di due mesi e rituffiamoci nella Giornata Mondiale della Gioventu’; è passato poco tempo e forse i media la vorrebbero lasciare nel dimenticatoio. Noi dei Papaboys continueremo invece a più riprese a riviverla, anche con le testimonianze di alcuni dei nostri associati che erano presenti a questa grande festa della gioia della fede.

Oggi vi proponiamo il ricordo di un giovane della provincia di Grosseto, che si chiama Stefano (nella foto insieme ad un religioso), ed è uno dei collaboratori principali della sede Toscana dell’Asocciazione, piccola, giovane, ma vivace realtà che sta crescendo sulla preghiera e sulla volontà. Ecco il ricordo di Stefano.

“Avrete forza dallo Spirito che scenderà su di voi
e mi sarete testimoni fino agli estremi confini della terra”

di Stefano Argyrou

Mi chiamo Stefano, ho diciassette anni e per grazia di Dio sono cristiano, per opere grande peccatore, per vocazione papaboy. Ho avuto la fortuna di partecipare alla giornata mondiale di Colonia e di Sydney. Quello che più colpisce è vedere una Chiesa così unita, tanti giovani provenienti da ogni parte del mondo per vedere un semplice uomo vestito di bianco.La cosa straordinaria è che nemmeno al concerto del più grande musicista della terra si è mai vista una simile affluenza di persone. Ogni individuo costituisce una fonte inesauribile di ricchezza e vere amicizie si sono intrecciate in queste occasioni. Personalmente mi sono preso molto a cuore il tema di questa GMG: la testimonianza e la forza che ci viene data per mezzo dello Spirito. Il Papa ha insistito molto sul fatto di essere testimoni. Cosa significa per me giovane essere testimone?

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SUL SETTIMANALE ‘TEMPI’ BONAIUTI E VIOLANTE COMMENTANO IL DISCORSO DEL PAPA A SYDNEY

ROMA – Curiosa iniziativa del settimanale ‘Tempi’ che chiede a due politici (par condicio applicata: uno del Pd e l’altro del Pdl) un commento sui discorsi tenuti da Papa Benedetto XVI a Sydney durante la XXIII Giornata Mondiale dei Giovani a Sydney. Il discorso del Papa alla Giornata mondiale della Gioventu’ di Sydney ‘vale piu’ di tutti i discorsi politici pronunciati nelle Camere’. Lo sostiene il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, mentre Luciano Violante dichiara: ‘Non sono cattolico, ma questa di Benedetto XVI, a mio avviso, e’ anche pedagogia civile’. Secondo Bonaiuti, ‘lo sbarco del Papa nel cuore dei giovani vale anche e soprattutto nella politica, perche’ la visione secolare della vita, una visione che non porta a Dio come punto di riferimento’ si presenta come ‘forza neutrale e rispettosa di tutti’ ma invece ‘manca di quell’amore, di quell’umilta’ nell’agire, di quella liberta’ che sole possono portare ad una concezione piu’ responsabile della vita’. Violante si chiede ‘chi sono i Maestri per le generazioni piu’ giovani del mondo contemporaneo? La politica sembra aver rinunciato ad una funzione formativa’, come anche la scuola e la famiglia. ‘Percio’ milioni di ragazze e ragazzi si avviano verso l’eta’ adulta senza aver conosciuto la necessita’ del limite, fondamento di qualunque educazione’, prosegue l’ex presidente della Camera. ‘Senza maestri, tramonta l’idea che non tutto e’ mercato’, conclude Violante.

Riflessioni di Paolo Bonaiuti

C’è stato un discorso nelle scorse settimane che vale più di tutti i discorsi politici pronunciati nelle Camere ed è quello che l’Avvenire ha definito: “Lo sbarco del Papa nel cuore dei giovani”. L’arrivo di Benedetto XVI nel mondo nuovo, nel mondo giovane e dei giovani dell’Australia ha un significato profondo: i ragazzi non vengono visti semplicemente come una massa indistinta di consumatori in un mercato dove già lo scegliere in se stesso, il potere di scelta, diventa il bene; dove la novità viene contrabbandata sempre e comunque come bellezza; dove l’esperienza soggettiva soppianta la verità oggettiva, portandosi dietro i rischi del relativismo, la malattia del secolo appena passato. L’analisi del sommo Pontefice vale anche e soprattutto nella politica, perché la visione secolare della vita, una visione che non porta a Dio come punto di riferimento, in realtà si presenta solo apparentemente come forza neutrale, imparziale, rispettosa di tutti. E invece essa manca di quell’amore, di quell’unità di intenti, di quell’umiltà nell’agire, di quella libertà che sole possono portare ad una concezione più intima, più individuale e quindi più responsabile della vita, della società, della politica stessa. Il messaggio di Papa Benedetto XVI sotto questo aspetto è molto chiaro: «Dio non è irrilevante nella vita pubblica». È un messaggio che induce a riflettere anche sugli scandali degli ultimi tempi, sul livello sempre più acceso del dibattito, sul rischio continuo che gli avversari preferiscano vedersi come nemici e soprattutto che prosegua la demonizzazione di chi la pensa in maniera diversa dagli altri.

Le parole del Papa arrivano anche a definire, a tracciare la rotta di un preciso impegno. Quando ai giovani dice che «la vita non è governata dalla sorte e non è casuale, la vostra personale esistenza è stata voluta da Dio», il Papa mette l’accento sul rischio che si presenta in questi tempi di crisi economica e finanziaria, di rialzi indiscriminati delle materie prime e del petrolio, sul rischio che si diffonda una generale avidità e di uno sfruttamento egoistico di questa situazione da parte di alcuni individui spregiudicati o di alcuni governi senza principio. Ecco perché il monito del Papa, anche se rivolto specificatamente ai giovani, si indirizza al futuro e quindi all’agire nella vita politica.

Riflessioni di Luciano Violante

Chi sono i Maestri per le generazioni più giovani del mondo contemporaneo? La politica, non solo quella italiana, sembra aver rinunciato deliberatamente ad una funzione formativa. In molte famiglie i genitori trovano più comodo dire tanti SÌ deresponsabilizzanti piuttosto che i pochi NO necessari. Nella scuola chi si sforza di educare si imbatte nella frustrazione di comunicare valori derisi nella società. I giovani, e sono tanti, che vivono degnamente sembrano pellegrini in patria, quasi condannati a vivere nella periferia del reale. Il mondo degli adulti, a partire dai mezzi di comunicazione, si muove più per gerarchie di interessi che per gerarchie di valori. Perciò milioni di ragazze e ragazzi si avviano verso l’età adulta senza aver conosciuto la necessità del limite, fondamento di qualunque educazione. Nessuno spiega loro che è proprio la consapevolezza del limite che dà un senso alla vita e permette che la vita abbia un senso. In un mondo che ha posto lo scambio al centro della vita, rischia di valere solo ciò che si può comprare o vendere. Senza maestri, tramonta l’idea che non tutto è mercato; che ci devono essere valori e comportamenti che non si comprano e non si vendono. Di questo vuoto ha parlato il Papa da Sydney; non solo ai giovani di tutto il mondo, ma ha anche agli adulti.

I giovani non possono vivere con responsabilità e libertà senza una pedagogia della dignità umana. Gli adulti devono sentirsi richiamati ai loro doveri educativi perché le parole di Sydney rammentano la responsabilità del rapporto tra le generazioni. Non sono cattolico, e mi scuso se entro in campi non miei: questa di Benedetto XVI, a mio avviso, è anche pedagogia civile, preoccupata non solo della presenza dei valori cristiani nella vita quotidiana, ma anche del futuro stesso dell’umanità. Una settimana dopo il discorso di Sydney, Barack Obama ha parlato, di fronte alla Porta di Brandeburgo, dei nuovi muri che bisogna abbattere per costruire un mondo più giusto. Lo ascoltava una folla di giovani entusiasti.
Le uniche due personalità del mondo contemporaneo che riescono a parlare ai giovani con un linguaggio universale, capace di scuotere gli animi, sono un rigoroso teologo tedesco di 81 anni, capo della Chiesa cattolica, e un senatore nero che compirà 47 anni il prossimo 4 agosto, candidato alla presidenza degli Stati Uniti. Non sappiamo se Obama vincerà; se vincesse, Benedetto XVI sarebbe forse meno solo nel parlare del bisogno di valori nelle nostre vite.

Fonte: www.papaboys.it

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