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UNA VEGLIA PER LA VITA NASCENTE. IL 27 NOVEMBRE LA CHIESA UNIVERSALE PREGA PER LA DIFESA DALLE VITA

ROMA – L’appello è stato lanciato lo scorso giugno. In alcune Chiese la mobilitazione è stata un po’ lenta, ma è certo che il 27 di novembre, nella basilica di San Pietro, così come nelle diocesi e nelle chiese cattoliche di tutto il mondo si celebreranno veglie di preghiera, si effettueranno adorazioni del Santissimo Sacramento e si reciteranno Rosari in difesa della vita nascente

Lo scorso 14 giugno, il Cardinale Antonio Cañizares, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e il Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, hanno inviato una lettera a tutti i Presidenti delle Conferenze episcopali per invitarli a organizzare una un solenne “veglia per la vita nascente”. Nella lettera si informavano i Vescovi che era stato il Pontefice a prendere l’iniziativa di celebrare il 27 novembre nella Basilica di San Pietro una “veglia solenne per la Vita nascente” in coincidenza con i Primi Vespri della Prima Domenica di Avvento e nelle vicinanze del Natale. Insieme ai Vespri la lettera propone l’adorazione eucaristica per “ringraziare il Signore che, con il dono totale di se stesso, ha dato senso e valore ad ogni vita umana e per invocare la protezione di ogni essere umano chiamato all’esistenza”. Alla veglia e all’Adorazione la Conferenza episcopale spagnola ha già proposto di aggiungere anche la recita del Rosario. “E’ desiderio del Santo Padre – è scritto nella missiva – che i Vescovi presiedano nelle loro Chiese celebrazioni simili che coinvolgano parrocchie, comunità religiose, associazioni e movimenti”. “Siamo tutti consapevoli – spiega ancora la lettera – dei pericoli che minacciano la vita umana oggi a causa della cultura relativistica e utilitaristica che oscura la percezione della dignità di ogni persona umana, qualunque sia il loro stadio di sviluppo”. Per questo “siamo chiamati più che mai ad essere ‘popolo della vita’ (Giovanni Paolo II, Enciclica Evangelium vitae, n. 79) con la preghiera e con l’impegno”. La missiva invita tutti i Presidente delle Conferenze episcopali a “coinvolgere rapidamente e, in modo più appropriato” tutti i Vescovi di ogni singolo Paese in modo da “poter inserire questa iniziativa nei singoli programmi diocesani”. L’auspicio finale è che “tutte le Chiese particolari in unione con il Santo Padre, Pastore universale” possano ”ottenere la grazia e la luce del Signore per la conversione dei cuori e dare una testimonianza comune della Chiesa per una cultura della vita e dell’amore”.

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L’OSSERVATORE ROMANO SUL FILM ‘IL DUBBIO’ : ‘PERICOLOSA FACILITÀ DEL SOSPETTO’

CINEMA – Il tema è uno dei più scottanti: le supposte molestie sessuali da parte di un prete nel mondo cattolico statunitense, proprio là dove si sono levate, negli ultimi anni, una incredibile quantità di denunce contro i sacerdoti locali, tanto da far scoppiare una crisi che non è ancora stata del tutto riassorbita. Ma il film Il dubbio – scritto e diretto da John Patrick Shanley, interpretato magistralmente dai premi Oscar Meryl Streep e Philip Seymour Hoffman – affronta il tema, così scottante, con pudore e delicatezza, facendo capire, soprattutto, come in questi casi sia veramente difficile scoprire la verità. Perché, in assenza naturalmente di confessioni, la ricerca della verità si basa sull’interpretazione di un gesto che può anche essere solo di amicizia e di sostegno per un ragazzo particolarmente debole. Un gesto che può far parte del modo di essere di una personalità di prete estroversa, ma proprio per questo capace di suscitare l’affetto e l’interesse dei parrocchiani. Nel film, infatti, lo scontro si svolge fra due figure di religiosi straordinariamente diverse: un prete irlandese appunto espansivo e allegro, da una parte, e dall’altra una suora, direttrice della scuola annessa alla parrocchia, gelida e apparentemente solo ligia alle regole, priva di calore umano. Entrambi si impegnano per proteggere un ragazzo nero di famiglia povera, debole e bisognoso di aiuto, ma in modo completamente diverso. E se, all’inizio, siamo portati a stare dalla parte del prete allegro e affettuoso, che vuole dare protezione al ragazzo, poi il film ci porta a pensare, attraverso lo sguardo della suora, che forse non si tratta solo di protezione, e che chi difende veramente il ragazzo dalle molestie del prete è, invece, proprio la direttrice. In mezzo ai due, la figura della madre, talmente debole da accettare qualsiasi cosa pur di vedere il figlio promosso e possibilmente accettato in una scuola superiore, per garantirgli la fuga da un mondo duro e violento – quello del padre – al quale non è adatto.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=2212

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ATTENZIONE AI TELEFONINI: PERICOLOSO USARLI TROPPO IN CONTINUAZIONE. RISCHIO TUMORE.

PERICOLI – Che l’uso prolungato di telefonini può causare tumori al cervello, già lo sappiamo. Ora da una ricerca svedese, pubblicata sulla rivista inglese “Indipendent on Sunday”, arriva la notizia che il rischio per i bambini è addirittura cinque volte maggiore. Lo studio ha riscontrato negli adolescenti e nei giovani fino a 20 anni la categoria maggiormente esposta a questo rischio. E dopo la pubblicazione della ricerca, è subito discussione; la ricerca, infatti, darebbe una conferma scientifica sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche emesse dai telefonini. Al riguardo il team di studiosi, coordinati dal Prof. Lennart Hardell dell’Ospedale Universitario di Orebro, suggerisce di far utilizzare il cellulare ai bambini sotto i 12 anni unicamente in caso di emergenza; ai teenagers è invece consigliato di utilizzare il vivavoce, concentrandosi sui messaggi di testo. Stando alla ricerca, la grande pericolosità nei confronti dei bambini e dei più giovani, sarebbe dovuta all’incompleta maturazione del cervello e del sistema nervoso (ancora in sviluppo); inoltre la calotta cranica è più sottile rispetto a quella adulta, quindi le onde penetrano in modo più massiccio. Ma i cellulari non sono l’unico pericolo per i più giovani, altri sono i dispositivi portatili incriminati: i cordless e le trasmissioni Wi-Fi.

E per coloro che hanno iniziato ad utilizzare i cellulari dopo i 20 anni, per un periodo di circa 10 anni, la possibilità di sviluppare un glioma (tumore del tessuto nervoso) è di circa il 50% rispetto a coloro che non lo usano affatto. Riscontrato anche il rischio di tumori al nervo acustico, che possono causare sordità.

Per leggere tutto il testo visita: http://www.papaboys.it/news/read.asp?id=1770

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